Emily Dickinson

The Letters
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Traduzione e note di Giuseppe Ierolli


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91
(about May 1852) - no ms.
Abiah Root
See, R. W. Franklin, Ten Reconstructed Letters, in
"The Emily Dickinson Journal", vol V, I, 1996

Sabbath Day.

I love to link you, Abiah and Eliza, I love to put you together and look at you side by side - the picture pleases me, and I should love to watch it until the sun goes down, did I not call to mind a very precious letter for which I have not as yet rendered a single farthing, so let me thank you that midst your many friends and cares, and influenzas, you yet found time for me, and loved me. You remarked, in writing Abby, that I had written you more affectionately than wont - I have thought that word over and over, and Abiah, it puzzles me now, whether our few last years have been cooler than our first ones, or whether I write indifferently when I truly know it not, the query troubles me. I do believe sincerely, that the friendship formed at school was no warmer than now, nay more, that this is warmest - they differ indeed to me as morning differs from noon - one may be fresher, cheerier, but the other fails not.
You and I have grown older since school days, and our years have made us soberer - I mean have made me so, for you were always dignified, e'en when a little girl, and I used, now and then, to cut a timid caper. That makes me think of you the very first time I saw you, and I cant repress a smile, not to say a hearty laugh, at your little girl expense. I have roused your curiosity, so I will e'en tell you that one Wednesday afternoon, in the days of that dear old Academy, I went in to be entertained by the rhetoric of the gentlemen and the milder form of the girls - I had hardly recovered myself from the dismay attendant opon entering august assemblies, when with the utmost equanimity you ascended the stairs, bedecked with Dandelions, arranged, it seemed, for curls. I shall never forget that scene, if I live to have gray hairs, nor the very remarkable fancies it gave me then of you, and it comes over me now with the strangest bygone funniness, and I laugh merrily. Oh Abiah, you and the early flower are forever linked to me; as soon as the first green grass comes, up from a chink in the stones peeps the little flower, precious "Leontodon," and my heart fills toward you with a warm and childlike fullness! Nor do I laugh now; far from it, I rather bless the flower which sweetly, slyly too, makes me come nearer you.
But my dear, I cant give the Dandelion the privilege due to you, so goodbye, little one!
I would love to see you, Abiah, I would rather than write to you, might I with equal ease, for the weather is very warm, and my head aches a little, and my heart a little more, so taking me collectively, I seem quite miserable, but I'll give you the sunny corners, and you must'nt look at the shade. You were happy when you wrote me, I hope so now, tho' I would you were in the country, and could reach the hills and fields. I can reach them, carry them home, which I do in my arms daily, and when they drop and fade, I have only to gather fresh ones. Your joy would indeed be full, could you sit as I, at my window, and hear the boundless birds, and every little while feel the breath of some new flower! Oh do you love the spring, and is'nt it brothers and sisters, and blessed, ministering spirits unto you and me, and us all?
Abby, I often see, oftener than at sometimes when friendship drooped a little. Did you ever know that a flower once withered and freshened again, became an immortal flower - that is, that it rises again? I think resurrections here are sweeter, if may be, than the longer and lasting one - for you expect the one, and only hope for the other. Abby's health does not change - I fear the wide world holds but little strength for her - I would it were otherwise. Abby is sweet and patient, does'nt it ever seem as if her lovely patience was shriving her for God? We cannot tell, but I trust that her sweet face may not be hidden yet. Dear Abiah, do write me whenever you love to do [so], yet oftener I am not confident I ever would hear at all, should I conclude the bargain.

Emilie.

Vinnie is so warm that she has climbed the bed, down from which "hight of privilege" she occasionally hurls remarks, when some strike me. Among others, she charges me to "remember her affectionately" Guess to who? I called at your aunt's last week. They were all well, and seemed happy.
I will show you the sunset if you will sit by me, but I cannot bring it there, for so much gold is heavy. Can you see it in Phila.? (1)


Giorno di Festa.

Amo collegarvi, Abiah ed Eliza, amo mettervi insieme e guardarvi l'una al fianco dell'altra - il quadro mi è gradito, e mi piacerebbe rimirarlo fino al tramonto del sole, se non mi rivenisse in mente una lettera molto preziosa che finora non ho ripagato nemmeno con un soldo, così lascia che ti ringrazi perché in mezzo ai tuoi molti amici e cose da fare, e influenze, hai trovato tempo per me, e per volermi bene. Hai notato, scrivendo, che ti avevo scritto in modo più affettuoso del solito - ho pensato che le parole una accanto all'altra, e Abiah, mi rendono perplessa ora, sia se i nostri ultimi anni siano stati più freddi dei primi, o se io scriva con noncuranza visto che so che in verità non è così, la questione mi preoccupa. Credo sinceramente, che l'amicizia nata a scuola non fosse più viva di adesso, e nemmeno, che sia più viva adesso - per me sono diverse come il mattino dal meriggio - uno può essere più fresco, più gioioso, ma l'altro non ha nulla da invidiargli.
Tu e io siamo invecchiate dai giorni di scuola, e gli anni ci hanno rese più tranquille - almeno per quanto mi riguarda, visto che tu sei sempre stata seria, anche quando eri una ragazzina, e io ogni tanto abbozzavo una timida capriola. Mi viene da pensare alla prima volta che ti ho vista, e non riuscivo a reprimere un sorriso, per non dire una sonora risata, a spese di quella ragazzina. Ho risvegliato la tua curiosità, così ti dirò anche che un mercoledì pomeriggio, ai tempi del caro vecchio Liceo, ero entrata ed ero attirata dalla retorica dei giovanotti e dalle figure più delicate delle ragazze - mi ero a malapena ripresa dallo sconcerto che accompagna l'ingresso in tali auguste assemblee, quando con la massima calma tu salisti le scale, ornata da dei Dente di Leone, sistemati, sembrava, a mo' di riccioli. Non dimenticherò mai quella scena, vivessi fino ad avere i capelli grigi, né la straordinaria simpatia che mi ispirò verso di te, che torna ora insieme alle più bizzarre comicità del passato, e ne rido felice. Oh Abiah, tu e quel primo fiore siete legati a me per sempre; non appena compare la prima erba nei prati, il fiorellino, il prezioso "Dente di Leone", sbircia da una fessura della pietra, e il mio cuore si rivolge a te con la calda pienezza dell'infanzia! E ora non sto ridendo; al contrario, benedico piuttosto quel fiore che con accorta dolcezza mi fa sentire più vicina a te.
Ma mia cara, non posso donare al Dente di Leone il privilegio dovuto e te, così addio, piccolino!
Mi piacerebbe vederti, Abiah, piuttosto che scriverti, se potessi farlo con la stessa facilità, perché il tempo è molto caldo, e mi duole un po' la testa, e un po' di più il cuore, così nel complesso, devo sembrare davvero miserevole, ma a te porgerò il mio lato esposto al sole, e tu non devi guardare all'ombra. Quando mi hai scritto eri contenta, spero che tu lo sia anche adesso, anche se vorrei che tu fossi in campagna, e potessi godere di campi e colline. Io posso goderne, portarle in casa, lo faccio tutti i giorni tra le mie braccia, e quando cadono o svaniscono, non ho che da raccoglierne di più fresche. La tua gioia sarebbe davvero completa, se potessi sederti come me, alla finestra, e sentire gli infiniti uccelli, e ogni piccola cosa che avverte il respiro di qualche nuovo fiore! Oh, ami la primavera? e non è lei fratello e sorella, e spirito benedetto che celebra per te e per me, e per tutti noi?
Abby, spesso lo avverto, più di qualche volta, quando l'amicizia si è un po' affievolita. Non lo sai che un fiore una volta appassito e ravvivato, diventa un fiore immortale? - proprio così, che risorge? Credo che le resurrezioni qui siano più dolci, forse, di quella più lunga e durevole - perché la prima te l'aspetti, e per l'altra nutri sola una speranza. La salute di Abby non subisca mutamenti - ho paura che l'ampio mondo non abbia che forze esigue per lei - vorrei che fosse altrimenti. Abby è dolce e paziente, non sembra sempre come se la sua amabile pazienza la assolvesse in nome di Dio? Non possiamo dirlo, ma confido che il suo dolce volto non possa ancora essere celato. Cara Abiah, scrivimi tutte le volte che ti va, nonostante sempre più spesso mi venga il dubbio che non saprò più nulla, dovessi concludere l'accordo.

Emilie

Vinnie ha così caldo che si è messa a letto, e da sotto quelle "altezze del privilegio" di tanto in tanto lancia commenti, quando qualcosa mi colpisce. Fra l'altro, mi incarica di "rammentare il suo affetto" Indovina a chi? La scorsa settimana sono andata a trovare tua zia. Stavano tutti bene, e sembravano felici.
Ti mostrerò il tramonto se siederai accanto a me, ma non posso portarlo là, perché così tanto oro è pesante. Riesci a vederlo a Filadelfia? (1)


(1) Abiah Root era a Filadelfia da gennaio (vedi L69) e rimase là fino a giugno.




92
(about May 1852)
Susan Gilbert (Dickinson)

Wednesday -

Precious Sue - Precious Mattie!

All I desire in this life - all I pray for, or hope for in that long life to come!
Dear Mattie just left me, and I stand just where we stood smiling and chatting together a moment ago. Our last words were of you, and as we said Dear Susie, the sunshine grew so warm, and out peeped prisoned leaves, and the Robins answered Susie, and the big hills left their work, and echoed Susie, and from the smiling fields, and from the fragrant meadows came troops of fairy Susies, and asked "Is it me"? No, Little One, "Eye hath not seen, nor ear heard, nor can the heart conceive" my Susie, whom I love. (1)
These days of heaven bring you nearer and nearer, and every bird that sings, and every bud that blooms, does but remind me more of that garden unseen, awaiting the hand that tills it. Dear Susie, when you come, how many boundless blossoms among those silent beds! How I do count the days - how I do long for the time when I may count the hours without incurring the charge of Femina insania! I made up the Latin - Susie, for I could'nt think how it went, according to Stoddard and Andrew! (2)
I want to send you joy, I have half a mind to put up one of these dear little Robin's, and send him singing to you. I know I would, Susie, did I think he would live to get there and sing his little songs.
I shall keep everything singing tho', until Dear Child gets home - and I shant let anything blossom till then - either.
I have got to go out in the garden now, and whip a Crown-Imperial for presuming to hold it's head up, until you have come home, so farewell, Susie - I shall think of you at sunset, and at sunrise, again; and at noon, and forenoon, and afternoon, and always, and evermore, till this little heart stops beating and is still.

Emilie


Mercoledì -

La preziosa Sue - La preziosa Mattie!

Tutto ciò che desidero in questa vita - tutto ciò che imploro, o spero in quella lunga vita futura!
La cara Mattie se n'è appena andata, e io sto proprio dove stavamo ridendo e chiacchierando insieme un momento fa. Le nostre ultime parole sono state per te, e quando abbiamo detto Cara Susie, il sole è diventato più caldo, le foglie imprigionate hanno sbirciato di fuori, i Pettirossi hanno risposto Susie, le grandi colline hanno abbandonato il lavoro, e hanno ripetuto Susie, dai campi ridenti, e dai prati fragranti sono giunte truppe di fatate Susie, e hanno chiesto " "sono io?" No, Piccolina, "Occhio non vide, né orecchio udì, né può il cuore concepire" la mia Susie, che amo. (1)
Questi giorni celestiali ti portano sempre più vicina, e ogni uccello che canta, ogni gemma che sboccia, non fa che rammentarmi di più quel giardino invisibile, che attende la mano che lo lavori. Cara Susie, quando verrai, quanti incontenibili fiori in questi letti silenti! Come conto i giorni - come bramo il momento in cui potrò contare le ore senza incorrere nell'accusa di Femina insania! Il latino l'ho inventato - Susie, perché non so come dovrebbe essere, secondo Stoddard e Andrew! (2)
Voglio mandarti gioia, ho quasi voglia di impacchettare uno di quei cari piccoli Pettirossi e mandarlo a cantare per te. So che lo farei, Susie, se pensassi che potesse vivere fin là e cantare la sua canzoncina.
Comunque, terrò in serbo qualsiasi cosa canti, fino a che la Cara Fanciulla tornerà a casa - né lascerò sbocciare nulla fino ad allora.
Ora devo andare in giardino, e frustare una Corona Imperiale che si è permessa di alzare la testa, prima del tuo ritorno, e ora addio, Susie - ti penserò al tramonto, e di nuovo all'alba; a mezzogiorno, al mattino, nel pomeriggio, senza sosta, e per sempre, finché questo piccolo cuore non smetterà di battere e si fermerà.

Emilie


(1) Corinzi I 2,9: "Sta scritto infatti, Occhio non vide, né orecchio udì, ne mai entrarono in cuore di uomo, le cose che Dio ha preparato per coloro che lo amano." ("But as it is written, Eye hath not seen, nor ear heard, neither have entered into the heart of man, the things which God hath prepared for them that love him.").

(2) Solomon Stoddard ed Ethan Allen Andrews erano gli autori di A Grammar of the Latin Language for Schools and Colleges.




93
(early June 1852)
Susan Gilbert (Dickinson)

Friday morning -

They are cleaning house today, Susie, and I've made a flying retreat to my own little chamber, where with affection, and you, I will spend this my precious hour, most precious of all the hours which dot my flying days, and the one so dear, that for it I barter everything, and as soon as it is gone, I am sighing for it again.
I cannot believe, dear Susie, that I have stayed without you almost a whole year long; sometimes the time seems short, and the thought of you as warm as if you had gone but yesterday, and again if years and years had trod their silent pathway, the time would seem less long.
And now how soon I shall have you, shall hold you in my arms; you will forgive the tears, Susie, they are so glad to come that it is not in my heart to reprove them and send them home. I dont know why it is - but there's something in your name, now you are taken from me, which fills my heart so full, and my eye, too. It is not that the mention grieves me, no, Susie, but I think of each "sunnyside" where we have sat together, and lest there be no more, I guess is what makes the tears come. Mattie was here last evening, and we sat on the front door stone, and talked about life and love, and whispered our childish fancies about such blissful things - the evening was gone so soon, and I walked home with Mattie beneath the silent moon, and wished for you, and Heaven. You did not come, Darling, but a bit of Heaven did, or so it seemed to us, as we walked side by side and wondered of that great blessedness which may be our's sometime, is granted now, to some. This union, my dear Susie, by which two lives are one, this sweet and strange adoption wherein we can but look, and are not yet admitted, how it can fill the heart, and make it gang wildly beating, how it will take us one day, and make us all it's own, and we shall not run away from it, but lie still and be happy!
You and I have been strangely silent upon this subject, Susie, we have often touched upon it, and as quickly fled away, as children shut their eyes when the sun is too bright for them. I have always hoped to know if you had no dear fancy, illumining all your life, no one of whom you murmured in the faithful ear of night - and at whose side in fancy, you walked the livelong day; and when you come home, Susie, we must speak of these things.
How dull our lives must seem to the bride, and the plighted maiden, whose days are fed with gold, and who gathers pearls every evening; but to the wife, Susie, sometimes the wife forgotten, our lives perhaps seem dearer than all others in the world; you have seen flowers at morning, satisfied with the dew, and those same sweet flowers at noon with their heads bowed in anguish before the mighty sun; think you these thirsty blossoms will now need naught but - dew? No, they will cry for sunlight, and pine for the burning noon, tho' it scorches them, scathes them; they have got through with peace - they know that the man of noon, is mightier than the morning and their life is henceforth to him. Oh, Susie, it is dangerous, and it is all too dear, these simple trusting spirits, and the spirits mightier, which we cannot resist! It does so rend me, Susie, the thought of it when it comes, that I tremble lest at sometime I, too, am yielded up.
Susie, you will forgive me my amatory strain - it has been a very long one, and if this saucy page did not here bind and fetter me, I might have had no end.
I have got the letter, Susie, dear little bud - and all - and the tears came again, that alone in this big world, I am not quite alone. Such tears are showers friend, thro' which when smiles appear, the angels call them rainbows, and mimic them in Heaven.
And now in four weeks more - you are mine, all mine, except I lend you a little occasionally to Hattie and Mattie, if they promise not to lose you, and to bring you back very soon. I shall not count the days. I shall not fill my cups with this expected happiness, for perhaps if I do, the angels being thirsty, will drink them up - I shall only hope, my Susie, and that tremblingly, for havnt barques the fullest, stranded upon the shore?
God is good, Susie, I trust he will save you, I pray that in his good time we once more meet each other, but if this life holds not another meeting for us, remember also, Susie, that it has no parting more, wherever that hour finds us, for which we have hoped so long, we shall not be separated, neither death, nor the grave can part us, so that we only love!

Your Emilie -

Austin has come and gone; life is so still again; why must the storm have calms? I hav'nt seen Root (1) this term, I guess Mattie and I, are not sufficient for him! When will you come again, in a week(2) Let it be a swift week!
Vinnie sends much love, and Mother; and might I be so bold as to enclose a remembrance?


Venerdì mattina -

Oggi stanno pulendo casa, Susie, e ho fatto una rapida ritirata nella mia cameretta, dove con l'affetto, e te, passerò quest'ora preziosa, più preziosa di tutte le ore che punteggiano le mie svelte giornate, un'ora così cara, che per essa baratterei qualsiasi cosa, e non appena è passata, sospiro perché torni.
Non riesco a credere, cara Susie, di essere stata senza di te per un intero anno; qualche volta il tempo sembra breve, e il pensiero di te è vivo come se se tu fossi partita ieri, e ancora che se anni e anni avessero seguito il loro silenzioso percorso, il tempo sarebbe sembrato meno lungo.
E ora quanto è vicino il momento in cui ti avrò, ti stringerò tra le braccia; mi perdonerai le lacrime, Susie, sono così felici di sgorgare che non me la sento di rimproverarle e rimandarle a casa. Non so perché è così - ma c'è qualcosa nel tuo nome, ora che sei lontana da me, che mi fa traboccare il cuore, e gli occhi pure. Non è il nominarlo che mi addolora, no, Susie, ma il ricordo di tutti gli angoli assolati dove sedevamo insieme, e immagino che sia la paura che non ce siano più, a farmi sgorgare le lacrime. Mattie è stata qui ieri sera, ci siamo sedute sulla soglia, e abbiamo parlato della vita e dell'amore, e sussurrato le nostre fantasie infantili su queste cose deliziose - la serata se n'è andata in fretta, e ho accompagnato Mattie a casa sotto la luna silenziosa, e desideravo te, e il Paradiso. Tu non eri venuta, Carissima, ma lo ha fatto un pezzo di Paradiso, o almeno così ci è sembrato, mentre camminavamo fianco a fianco e ci chiedevamo se quella beatitudine che forse un giorno sarà nostra, sia concessa ora, a qualcuno. Quell'unione, mia cara Susie, che fa di due vite una, quella dolce e strana adozione che possiamo soltanto guardare, e alla quale non siamo ancora ammesse, come ci riempirà il cuore, facendolo battere furiosamente, come ci sorprenderà un giorno, e si impadronirà di noi, e non fuggiremo, ma resteremo tranquille e saremo felici!
Tu e io siamo state stranamente silenziose su questo argomento, Susie, l'abbiamo spesso sfiorato, e siamo scappate in fretta, come chiudono gli occhi i bambini quando il sole brilla troppo per loro. Ho sempre sperato di sapere se tu hai mai avuto una dolce fantasia, a illuminarti tutta la vita, mai uno del quale mormorare al fedele orecchio della notte - e al cui fianco fantasticare di camminare tutti i giorni; e quando tornerai a casa, Susie, dobbiamo parlare di queste cose.
Come devono sembrare insipide le nostre vite alla giovane sposa, alla fidanzata, i cui giorni sono nutriti con oro, e che raccolgono perle ogni sera; ma alla moglie, Susie, talvolta la moglie dimenticata, le nostre vite forse sembrano più preziose di qualsiasi altra al mondo; avrai notato i fiori al mattino, appagati dalla rugiada, e quegli stessi dolci fiori a mezzogiorno con il capo piegato in agonia davanti alla potenza del sole; pensi che queste corolle assetate non agogneranno ora se non - rugiada? No, invocheranno il sole, e si struggeranno per il rovente mezzogiorno, anche se le brucia, le ferisce; hanno consumato la pace - sanno che l'uomo del mezzogiorno, è più possente di quello del mattino e che la loro vita è da quel momento votata a lui. Oh, Susie, è pericoloso, ed è tutto troppo prezioso, questi semplici spiriti fiduciosi, e gli spiriti più possenti, a cui non possiamo resistere! Mi scuote talmente, Susie, quando ci penso, che tremo per paura che qualche volta anch'io possa arrendermi.
Susie, mi perdonerai la tirata amatoria - è stata molto lunga, e se questa pagina insolente non mi limitasse e incatenasse qui, potrebbe non avere fine. Ho ricevuto la lettera, Susie, il caro bocciolo, - e tutto - e le lacrime sgorgano ancora, perché pur da sola in questo vasto mondo, non sono del tutto sola. Lacrime come queste sono acquazzoni amici, e quando in mezzo a loro appare un sorriso, gli angeli lo chiamano arcobaleno, e lo imitano in Cielo.
E ora fra quattro settimane - sarai mia, tutta mia, salvo qualche occasionale prestito ad Hattie e Mattie, se promettono di non perderti, e di riportarti indietro molto in fretta. Non conterò i giorni. Non riempirò le mie coppe con questa preannunciata felicità, perché forse se lo facessi, gli angeli assetati, le berrebbero in un sorso - dovrò solo sperarlo, mia Susie, e farlo fremendo, perché non sono i brigantini più carichi, ad arenarsi sulle rive?
Dio è buono, Susie, confido che ti salverà, prego che la sua bontà ci faccia incontrare ancora una volta, ma se questa vita non ci riserverà un altro incontro, ricorda anche, Susie, che non ci sarà nemmeno un'altra separazione, dovunque ci troverà quell'ora, poiché abbiamo sperato così a lungo, non saremo separate, né la morte, né la tomba potrà separarci, così ci ameremo soltanto!

La tua Emilie -

Austin è venuto e ripartito; la vita è di nuovo così silenziosa; perché il temporale deve avere momenti di calma? Non ho visto Root (1) questo trimestre, immagino che Mattie e io, non gli bastiamo! Quanto tornerai, fra una settimana(2) Fa che sia una settimana veloce!
Vinnie ti manda tanti saluti affettuosi, e anche la Mamma, e posso avere l'ardire di includere un ricordo?


(1) Si trattava probabilmente di Henry Dwight Root, un laureato dell'Amherst College amico di Austin.

(2) Susan tornò ad Amherst i primi di luglio.




94
(11 June 1852)
Susan Gilbert (Dickinson)

Friday afternoon

I have but one thought, Susie, this afternoon of June, and that of you, and I have one prayer, only; dear Susie, that is for you. That you and I in hand as we e'en do in heart, might ramble away as children, among the woods and fields, and forget these many fears, and these sorrowing cares, and each become a child again - I would it were so, Susie, and when I look around me and find myself alone, I sigh for you again; little sigh, and vain sigh, which will not bring you home.
I need you more and more, and the great world grows wider, and dear ones fewer and fewer, every day that you stay away - I miss my biggest heart; my own goes wandering round, and calls for Susie - Friends are too dear to sunder, Oh they are far too few, and how soon they will go away where you and I cannot find them, dont let us forget these things, for their remembrance now will save us many an anguish when it is too late to love them! Susie, forgive me Darling, for every word I say - my heart is full of you, none other than you in my thoughts, yet when I seek to say to you something not for the world, words fail me; If you were here, and Oh that you were, my Susie, we need not talk at all, our eyes would whisper for us, and your hand fast in mine, we would not ask for language - I try to bring you nearer, I chase the weeks away till they are quite departed, and fancy you have come, and I am on my way through the green lane to meet you, and my heart goes scampering so, that I have much ado to bring it back again, and learn it to be patient, till that dear Susie comes. Three weeks - they cant last always, for surely they must go with their little brothers and sisters to their long home in the west!
I shall grow more and more impatient until that dear day comes, for till now, I have only mourned for you; now I begin to hope for you.
Dear Susie, I have tried hard to think what you would love, of something I might send you - I at last saw my little Violets, they begged me to let them go, so here they are - and with them as Instructor, a bit of knightly grass, who also begged the favor to accompany them - they are but small, Susie, and I fear not fragrant now, but they will speak to you of warm hearts at home, and of the something faithful, which "never slumbers nor sleeps". (1) Keep them 'neath your pillow, Susie, they will make you dream of blue-skies, and home, and the "blessed countrie"! You and I will have an hour with "Edward" and "Ellen Middleton", (2) sometime when you get home - we must find out if somethings contained therein are true, and if they are, what you and me are coming to!
Now farewell, Susie, and Vinnie sends her love, and mother her's, and I add a kiss, shyly, lest there is somebody there!! Dont let them see, will you Susie?

Emilie -

Why cant I be a Delegate to the great Whig Convention? (3) - dont I know all about Daniel Webster, (4) and the Tariff, and the Law? Then, Susie, I could see you, during a pause in the session - but I dont like this country at all, and I shant stay here any longer! "Delenda est" America, Massachusetts and all!

open me carefully


Venerdì pomeriggio

Non ho che un pensiero, Susie, in questo pomeriggio di giugno, quel pensiero riguarda te, e ho una preghiera, soltanto; cara Susie, quella preghiera è per te. Che tu e io mano nella mano proprio come facciamo con il cuore, si possa vagabondare lontano come bambini, fra boschi e campi, e dimenticare le tante paure, e gli affanni che angosciano, ed entrambe ridiventare bambine - vorrei che fosse così, Susie, e quando mi guardo intorno e mi ritrovo da sola, sospiro di nuovo per te; sospiri brevi, e sospiri vani, che non ti porteranno a casa.
Ho bisogno di te sempre di più, e il vasto mondo diventa più grande, e quelli a me cari sempre di meno, ogni giorno che sei lontana - mi manca l'affetto più grande; il mio cuore vaga qua e là, e chiede di Susie - gli amici sono troppo cari per separarsene, Oh sono davvero troppo pochi, e come se ne andranno presto lontano dove tu e io non potremo trovarli, non dobbiamo dimenticarci queste cose, perché ricordarli ora ci risparmierà molte angosce quando sarà troppo tardi per amarli! Susie, perdonami mia cara, per tutto quello che dico - ho il cuore pieno di te, nessun altro che te nei miei pensieri, eppure quando cerco di dirti qualcosa che va al di là del mondo, le parole mi sfuggono; Se tu fossi qui, e Oh se solo fossi qui, mia Susie, non avremmo affatto bisogno di parlare, gli occhi sussurrerebbero per noi, e la tua mano salda nella mia, non dovremmo ricorrere alle parole - cerco di portarti più vicina, caccio via le settimane fino a quando non sono completamente dissolte, e immagino che tu sei arrivata, e io attraverso il sentiero nel verde per incontrarti, e il mio cuore corre talmente veloce, che fatico a riportarlo indietro, e a insegnargli a essere paziente, fino a quando la cara Susie arriverà. Tre settimane - non possono durare per sempre, perché certamente dovranno andarsene con i loro fratellini e sorelline nella loro infinita casa nell'ovest!
Diventerò sempre più impaziente finché non arriverà quel dolce giorno, perché fino ad ora, non ho avuto che rimpianto per te; ora inizio ad avere speranza di te.
Cara Susie, ho fatto di tutto per immaginare che cosa ti avrebbe fatto piacere, a qualcosa da mandarti - alla fine ho visto le mie piccole Violette, mi hanno implorato di lasciarle andare, e allora eccole qui - e con loro come Educatore, un pugno di erba fidata, che pure ha implorato il favore di accompagnarle - sono solo piccolezze, Susie, e temo non più profumate, ma ti parleranno degli affetti di casa, e di quella fedeltà, che "mai si assopirà né dormirà". (1) Tienile sotto il cuscino, Susie, ti faranno sognare di cieli azzurri, e di casa, e di "campagne benedette"! Tu e io passeremo un'ora con "Edward" ed "Ellen Middleton", (2) una volta che sarai tornata a casa - dobbiamo scoprire se sono vere certe cose scritte là, e se lo sono, che cosa stiamo combinando tu e io!
Ora addio, Susie, Vinnie ti manda saluti affettuosi, e la mamma i suoi, e io aggiungo un bacio, timidamente, per paura che là ci sia qualcuno!! Non lo lascerai guardare, vero Susie?

Emilie -

Perché io non posso essere un Delegato alla grande Convenzione Whig? (3) - non so forse tutto di Daniel Webster, (4) delle Tariffe, e della Legge? Così, Susie, potrei vederti, durante una pausa delle sessioni - ma questo paese non mi piace affatto, e non ci resterò oltre! "Delenda est" America, il Massachusetts e tutto il resto!!

aprimi con attenzione


(1) Salmi 121,4: "Stai certo, colui che è custode di Israele, non si assopirà né dormirà." ("Behold, he that keepeth Israel shall neither slumber nor sleep.").

(2) Edward ed Ellen sono personaggi del romanzo Ellen Middleton di Lady Georgiana Fullerton.

(3) La convenzione si tenne Baltimora il 6 giugno 1852, e il padre di ED, Edward Dickinson, era uno dei delegati.

(4) Daniel Webster (1782-1852) era uno statista e uno dei leader del Partito Whig. Morì pochi mesi dopo la data di questa lettera, il 24 ottobre 1852.




95
(20 June 1852)
Austin Dickinson

Sunday morning

Your last letter to us, Austin, was very short and very unsatisfying - we do not feel this week that we have heard anything from you for a very great while, and father's absence, besides, makes us all very lonely.
I infer from what you said, that my last letter did'nt suit you, and you tried to write as bad a one as you possible could, to pay me for it; but before I began to write, Vinnie said she was going to, and I must'nt write any news, as she was depending upon it to make her letter of, so I merely talked away as I should if we'd been together, leaving all the matter o'fact to our practical sister Vinnie - well, we had calls Sunday evening, until too late to write, and Vinnie was sound asleep when the mail went out in the morning. I was determined to send you my letter, that very day, so Vinnie's note of news, for which I had starved my own, is as yet unwritten. We have looked every day for a long letter from you, and really felt sadly enough when Saturday came without it. I should have written you sooner, but we have had Miss Bangs cutting dresses for us this week, and have been very busy, so I could'nt possibly write, but we have all thought of you, and that is better than writing. Father has not got home, and we dont know when to expect him. We had a letter from him yesterday, but he did'nt say when he should come. He writes that "he should think the whole world was there, and some from other worlds" - he says he meets a great many old friends and acquaintances, and forms a great many new ones - he writes in very fine spirits, and says he enjoys himself very much. I think it will do him the very most good of anything in the world, and I do feel happy to have father at last, among men who sympathize with him, and know what he really is. I wish you could have gone with him, you would have enjoyed it so, but I did'nt much suppose that selfish old school would let you. Father writes that he's called on Sue, twice, and found her very glad to see him. She will be home in a fortnight - only think of that!
Mattie gets along nicely - she sends her love to you - she is down here most every day. Abby Wood had a little party, week before last - a very pleasant one. Last week, the Senior Levee came off at the President's. Vinnie went to the Levee, and I went to walk with Emmons. Vinnie had a nice time - said everything went off pleasantly, and very much as usual. I believe Prof. Haven is to give one soon - and there is to be a Reception at Prof. Tyler's, next Tuesday evening, which I shall attend. You see Amherst is growing lively, and by the time you come, everything will be in a buzz.
Uncle Samuel's family are here, boarding at Mr Palmer's. Uncle Samuel was here himself, about a week, and is now in New York. Arthur, the oldest one, is going to work on a farm this summer, so as to grow stout and strong, before entering college. Porter Cowles is going to take him. Mr Bowdoin is here still - comes round with the news every day - he has formed quite a fancy for Mat, since Mary became so feeble - has called on her two or three times, been to walk with her once, and walked home with her from the President's. Mat smiles and looks very peculiarly when we mention Mr. Bowdoin. I hav'nt seen Mary Warner since you went away - the last time I heard of her, she had Thurston and Benjamin, weeding her flower garden. That's romantic, is'nt it - she better have her heart wed, before she weeds her garden!
As father has'nt come, Mother cant say certainly how soon you will see her in Boston; just as soon as he comes, she will go, tho, and we shall let you know. She has got her new teeth in, and I think they look very nicely. We all send you our love.

Emilie.

I hope you will write me a letter as soon as you possibly can.


Domenica mattina

La tua l'ultima lettera, Austin, era veramente breve e insoddisfacente - questa settimana ci sembra di non aver avuto alcuna notizia da te da molto tempo, e l'assenza del babbo, inoltre, fa sentire tutte noi molto sole.
Da quello che hai detto immagino, che la mia ultima lettera non ti abbia soddisfatto, e hai cercato di scrivere nel modo peggiore possibile, per ripagarmi con la stessa moneta; ma prima che iniziassi a scrivere, Vinnie ha detto che lo stava già facendo lei, e che io non dovevo scrivere nessuna novità, visto che lo scopo della sua lettera era appunto questo, così ho chiacchierato un po' a vanvera come se fossimo insieme, lasciando tutti i fatti importanti alla nostra pratica sorella Vinnie - beh, siamo arrivate a domenica sera, quando era troppo tardi per scrivere, e Vinnie dormiva della grossa quando al mattino è partita la posta. Ero determinata a mandarti la mia lettera, proprio quel giorno, così il resoconto delle novità di Vinnie, per il quale avevo sacrificato il mio, è rimasto non scritto. Ogni giorno aspettavamo una lunga lettera da te, e ci siamo sentite davvero molto tristi quando è arrivato sabato ma non la lettera. Ti avrei scritto prima, ma questa settimana è venuta Miss Bangs per la prova dei vestiti, e siamo state molto occupate, così non ho avuto la possibilità di scrivere, ma abbiamo tutte pensato a te, e questo è meglio di scrivere. Il babbo non è tornato a casa, e non sappiamo quando aspettarlo. Abbiamo avuto una sua lettera ieri, ma non diceva quando arriverà. Scrive che "gli viene da pensare che là ci fosse il mondo intero, e anche qualcuno da altri mondi" - dice di aver incontrato moltissimi vecchi amici e conoscenze, e di essersene fatti moltissimi di nuovi - scrive di ottimo umore, e dice la cosa gi è piaciuta molto. Penso che ciò lo farà star bene come nessun'altra cosa al mondo, e mi sento felice che il babbo sia finalmente, fra persone che lo apprezzano, e sanno chi è realmente. Mi sarebbe piaciuto che tu fossi potuto andare con lui, ti sarebbe piaciuto di certo, ma non penso che quella vecchia scuola egoista te l'avrebbe permesso. Il babbo scrive che è andato due volte a trovare Sue, e l'ha trovata molto lieta di vederlo. Sarà a casa fra un paio di settimane - solo a pensarci!
Mattie se la cava bene - ti manda saluti affettuosi - è qui quasi tutti i giorni. Abby Wood ha dato una piccola festa, l'altra settimana - molto simpatica. La settimana scorsa, c'è stata la Festa dei Laureandi dal Rettore. Vinnie è andata alla festa, e io sono andata a passeggio con Emmons. Vinnie è stata molto bene - ha detto che si è svolto tutto piacevolmente, com'è d'abitudine. Credo che il Prof. Haven ne darà presto un'altra - e ci sarà un Ricevimento dal Prof. Tyler, il prossimo martedì sera, al quale parteciperò. Come vedi Amherst sta diventando vivace, e per quando tornerai, sarà tutto un mormorio.
La famiglia dello zio Samuel è qui, alloggiata da Mr Palmer. Anche lo zio Samuel è stato qui, per circa una settimana, e ora è a New York. Arthur, il maggiore, questa estate lavora in una fattoria, così diventerà grasso e robusto, prima di andare al college. Porter Cowles è in procinto di andarlo a prendere. Mr Bowdoin è ancora qui - va in giro tutto il giorno con il giornale - ha preso molto in simpatia Mattie, da quando Mary è diventata così fiacca - è andato a trovarla due o tre volte, è stato a passeggio con lei una volta, e l'ha accompagnata a casa di ritorno dal Rettore. Mat sorride e ha uno sguardo molto particolare quando nominiamo Mr Bowdoin. Non ho visto Mary Warner da quando sei partito - l'ultima volta che ho saputo qualcosa di lei, era con Thurston e Benjamin, a sistemare il suo giardino floreale. Che cosa romantica, non è vero? dovrebbe sistemare i suoi affari di cuore, prima di sistemare il giardino!
Visto che il babbo non è tornato, la Mamma non può dire con certezza quando potrai vederla a Boston; comunque, non appena tornerà il babbo, verrà, e te lo faremo sapere. Si è appena messa i denti nuovi, e penso che siano molto belli. Ti mandiamo tutti il nostro affetto.

Emilie.

Spero che mi scriverai una lettera non appena ti sarà possibile.




96
(27 June 1852)
Susan Gilbert (Dickinson)

Sunday afternoon -

My Susie's last request; yes, darling, I grant it, tho' few, and fleet the days which separate us now - but six more weary days, but six more twilight evens, and my lone little fireside, my silent fireside is once more full.
"We are seven, and one in heaven," (1) we are three next Saturday, if I have mine and heaven has none.
Do not mistake, my Susie, and rather than the car, ride on the golden wings where you will ne'er come back again - do not forget the lane, and the little cot that stands by it, when people from the clouds will beckon you, and smile at you, to have you go with them - Oh Susie, my child, I sit here by my window, and look each little while down towards that golden gateway beneath the western trees, and I fancy I see you coming, you trip upon the green grass, and I hear the crackling leaf under your little shoe; I hide behind the chair, I think I will surprise you, I grow too eager to see you. I hasten to the door, and start to find me that you are not there. And very, very often when I have waked from sleep, not quite waked, I have been sure I saw you, and your dark eye beamed on me with such a look of tenderness that I could only weep, and bless God for you.
Susie, will you indeed come home next Saturday, and be my own again, and kiss me as you used to?
Shall I indeed behold you, not "darkly, but face to face" (2) or am I fancying so, and dreaming blessed dreams from which the day will wake me? I hope for you so much, and feel so eager for you, feel that I cannot wait, feel that now I must have you - that the expectation once more to see your face again, makes me feel hot and feverish, and my heart beats so fast - I go to sleep at night, and the first thing I know, I am sitting there wide awake, and clasping my hands tightly, and thinking of next Saturday, and "never a bit" of you.
Sometimes I must have Saturday before tomorrow comes, and I wonder if it w'd make any difference with God, to give it to me today, and I'll let him have Monday, to make him a Saturday; and then I feel so funnily, and wish the precious day would'nt come quite so soon, till I could know how to feel, and get my thoughts ready for it.
Why, Susie, it seems to me as if my absent Lover was coming home so soon - and my heart must be so busy, making ready for him.
While the minister this morning was giving an account of the Roman Catholic system, and announcing several facts which were usually startling, I was trying to make up my mind wh' of the two was prettiest to go and welcome you in, my fawn colored dress, or my blue dress. Just as I had decided by all means to wear the blue, down came the minister's fist with a terrible rap on the counter, and Susie, it scared me so, I hav'nt got over it yet, but I'm glad I reached a conclusion! I walked home from meeting with Mattie, and incidentally quite, something was said of you - and I think one of us remarked that you would be here next Sunday; well - Susie - what it was I dont presume to know, but my gaiters seemed to leave me, and I seemed to move on wings - and I move on wings now, Susie, on wings as white as snow, and as bright as the summer sunshine - because I am with you, and so few short days, you are with me at home. Be patient then, my Sister, for the hours will haste away, and Oh so soon!
Susie, I write most hastily, and very carelessly too, for it is time for me to get the supper, and my mother is gone (3 and besides, my darling, so near I seem to you, that I disdain this pen, and wait for a warmer language. With Vinnie's love, and my love, I am once more

Your Emilie -


Domenica pomeriggio -

L'ultima richiesta della mia Susie; sì, tesoro, sia esaudita, sono comunque pochi, e veloci i giorni che ora ci separano - ma ancora sei giorni noiosi, ma ancora sei crepuscoli serali, e il mio solitario piccolo focolare, il mio silenzioso focolare sarà di nuovo completo.
"Siamo sette, e una in cielo", (1) saremo tre sabato prossimo, se io avrò la mia e il cielo nessuna.
Non sbagliare, Susie mia, e piuttosto che in carrozza, viaggia su ali dorate da dove non potrai tornare indietro - non dimenticare il sentiero, e la casetta lì vicino, quando qualcuno ti chiamerà dalle nuvole, sorridendoti, per averti con sé - Oh Susie, piccola mia, siedo alla finestra, e ogni momento guardo verso l'ingresso dorato sotto gli alberi a ponente, e immagino di vederti arrivare, ti muovi sull'erba, e sento le foglie scricchiolare sotto le tue scarpette; mi nascondo dietro la sedia, mi figuro di prenderti di sorpresa, divento troppo avida di vederti. Mi affretto alla porta, e inizio a rendermi conto che non ci sei. E molto, molto spesso quando mi sveglio dal sonno, non completamente sveglia, sono sicura di averti visto, e i tuoi occhi bruni dardeggiano su di me con un sguardo così tenero che posso soltanto piangere, e rendere merito a Dio per te.
Susie, tornerai davvero a casa sabato prossimo, e sarai di nuovo mia, e mi bacerai come fai di solito?
Potrò davvero rimirarti, non "confusamente, ma faccia a faccia" (2) oppure sto solo fantasticando, e facendo sogni beati dai quali il giorno mi risveglierà? Vagheggio così tanto di te, e ti desidero talmente, sento che non posso aspettare, sento che devo averti ora - che l'attesa di rivedere il tuo volto, mi rende eccitata e febbrile, e il cuore batte all'impazzata - la sera vado a dormire, e la prima cosa di cui sono consapevole, è di essere seduta completamente sveglia, con le mani intrecciate con forza, pensando al prossimo sabato, e nemmeno un briciolo di te.
Talvolta ho frenesia che sia sabato prima che arrivi domani, e mi chiedo se per Dio farebbe differenza, il darmelo oggi, e gli lascio il lunedì, perché ne faccia un sabato; e allora mi sento così strana, e mi viene voglia che quel giorno prezioso non arrivi tanto presto, fino a quando possa sapere come affrontarlo, tenendo pronti i miei pensieri per esso.
Perché, Susie, mi sembra come se il mio Amante assente fosse in procinto di tornare a casa - e il cuore dovesse darsi da fare, per essere pronto per lui.
Mentre il pastore stamattina ci stava spiegando la struttura del Cattolicesimo Romano, e ci diceva delle cose che di solito sarebbero state sorprendenti, io cercavo di decidere quale cosa delle due sarebbe stata meglio per darti il benvenuto, il vestito marrone chiaro, o quello azzurro. Proprio quando avevo deciso al di là di ogni dubbio di mettere l'azzurro, il pugno del pastore si abbatté con un colpo terribile sul leggio, e Susie, mi spaventò talmente, che non mi sono ancora ripresa, anche se sono contenta di essere arrivata a una conclusione! Sono tornata a casa con Mattie, e del tutto incidentalmente, fu pronunciata qualche parola su di te - e mi pare che una di noi fece notare che saresti arrivata domenica; be' - Susie - non posso dire di aver capito a che cosa attribuirlo, ma sentii come se gli stivaletti scivolassero via, e mi sembrò di muovermi su delle ali - e ancora mi muovo su delle ali, Susie, su ali bianche come la neve, e radiose come il sole d'estate - perché sono con te, e in così pochi giorni, tu sarai con me a casa. Sii paziente allora, Sorella mia, perché le ore si dilegueranno, e Oh quanto in fretta!
Susie, scrivo in modo assai grossolano, e anche senza molta cura, perché è ora di cena, mia madre è partita (3) e inoltre, tesoro mio, mi sento così vicina a te, che disdegno questa penna, e aspetto un linguaggio più caldo. Con l'affetto di Vinnie, e il mio, sono una volta di più

La tua Emilie -


(1) La citazione è dalla poesia "We are seven" di William Wordsworth, dove però in cielo ci sono due bambini e non uno (vv. 29-32): "Then did the little Maid reply, / 'Seven boys and girls are we; / Two of us in the church-yard lie, / Beneath the church-yard tree.'" ("Allora la Bimbetta replicò: 'Siamo sette fratelli e sorelle, / Due di noi giacciono al cimitero, / Là sotto il tasso.'"). Nella poesia la bambina si ostina a dire "we are seven" mentre l'interlocutore prova invano a spiegarle che se due sono morti in realtà sono solo in cinque (vv. 35-36): "If two are in the church-yard laid, / Then ye are only five." (Se due giacciono al cimitero / Allora siete solo cinque."). Le "tre" citate subito dopo dovrebbero essere ED, Susan e Lavinia.

(2) Prima lettera ai Corinzi 13,12; "Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto." ("For now we see through a glass, darkly; but then face to face: now I know in part; but then shall I know even as also I am known.").

(3) La madre di ED era finalmente riuscita ad andare a Boston a trovare Austin, che, terminato l'anno scolastico, tornò a casa il 26 luglio.




97
(early December 1852)
Susan Gilbert (Dickinson)

Friday noon.

Dear Friend.

I regret to inform you that at 3. oclock yesterday, my mind came to a stand, and has since then been stationary.
Ere this intelligence reaches you, I shall probably be a snail. By this untoward providence a mental and moral being has been swept ruthlessly from her sphere. Yet we should not repine - "God moves in a mysterious way, his wonders to perform, he plants his foot upon the sea, and rides upon the storm," (1) and if it be his will that I become a bear and bite my fellow men, it will be for the highest good of this fallen and perishing world.
If the gentleman in the air, will please to stop throwing snowballs, I may meet you again, otherwise it is uncertain. My parents are pretty well - Gen Wolf is here - we're looking for Major Pitcairn in the afternoon stage. (2)
We were much afflicted yesterday, by the supposed removal of our Cat from time to Eternity.
She returned, however, last evening, having been detained by the storm, beyond her expectations.
I see by the Boston papers that Giddings (3) is up again - hope you'll arrange with Corwin, (4) and have the North all straight.
Fine weather for sledding - have spoken for 52 cord black walnut. (5) We need some paths our way, shant you come out with the team?

Yours till death - Judah


Venerdì pomeriggio.

Cara Amica.

Sono spiacente di informarti che ieri alle 3, la mia mente si è bloccata, e da allora è rimasta stazionaria.
Prima che questa informazione ti raggiunga, sarò probabilmente una lumaca. A causa di questa incresciosa provvidenza un'esistenza intellettuale e morale è stata crudelmente spazzata via dalla sua sfera. Tuttavia non dovremmo lagnarci - "Dio si muove in modo misterioso, per realizzare le sue meraviglie, ha il piede ben saldo in mare, e cavalca la bufera", (1) e se sarà la sua volontà che io diventi un orso e morda i miei simili, sarà per il bene più alto di questo mondo in rovina e decadimento.
Se quel gentiluomo nell'aria, si degnerà di smettere di tirare palle di neve, potrò incontrarti di nuovo, altrimenti la cosa è incerta. I miei genitori stanno abbastanza bene - il Gen. Wolf è qui - stiamo aspettando il Maggiore Pitcairn per la rappresentazione pomeridiana. (2)
Ieri eravamo molto abbattuti, a causa del presunto trasferimento della nostra Gatta dal tempo all'Eternità.
Ieri sera, invece, è tornata, era stata trattenuta dalla bufera, al di là delle sue previsioni.
Leggo sui giornali di Boston che Giddings (3) è di nuovo sulla cresta dell'onda - spero che ti accorderai con Corwin, (4) così da mettere in riga il Nord.
Tempo eccellente per andare in slitta - ho prenotato 188 metri cubi di noce nero. (5) Abbiamo bisogno di qualcuno che batta la strada, non verresti con la tua pariglia?

Tua fino alla morte - Giuda


(1) William Cowper, "Light Shining out of Darkness", vv. 1-4. La citazione è letterale, a parte una piccola modifica nel terzo verso, che in Cowper è: "He plants his footsteps in the sea" ("Ha il passo ben saldo in mare").

(2) I due personaggi della storia americana citati da ED, il generale Wolfe (morto il 31 dicembre 1775 nella battaglia di Quebec) e il maggiore Pitcairn (anche lui morto in battaglia, a Bunker Hill il 17 dicembre 1775) si riferiscono certamente a due politici in visita al padre, che era candidato al Congresso dal Partito Whig e sarà eletto pochi giorni dopo questa lettera, nello stesso mese di dicembre.

(3) Joshua Reed Giddings aveva rotto con il Partito Whig nel 1848.

(4) Thomas Corwin, Segretario al Tesoro della presidenza Fillmore, si era opposto alla "Fugitive Slave Law" appoggiata dal Partito Whig.

(5) "Cord" è una unità di misura per cataste di legna, equivalente a otto piedi di lunghezza e quattro di altezza e larghezza, ovvero poco più di 3,6 metri cubi.




98
(about 13 January 1853)
Emily Fowler (Ford)

Thursday evening

Dear Emily -

I fear you will be lonely this dark and stormy day, and I send this little messenger to say you must not be.
The day is long to me, because I have no Vinnie, and I think of those today who never had a Vinnie, and I'm afraid they are lone. I have wanted to come and see you - I have tried earnestly to come, but always have been detained by some ungenerous care, and now this falling snow, sternly, and silently, lifts up its hand between.
How glad I am affection can always leave and go - How glad that the drifts of snow pause at the outer door, and go no farther, and it is as warm within as if no winter came! Dear Emily, do not sorrow, upon this stormy day - "into each life some 'flakes' must fall, some days must be dark and dreary." (1) Let us think of the pleasant summer whose gardens are far away, and whose Robins are singing always!
If it were not for blossoms we know that we shall see, and for that brighter sunshine above - beyond - away - these days were dark indeed, but I try to keep recollecting that we are away from home - and have many brothers and sisters who are expecting us. Dear Emilie - dont weep, for you will both be so happy, where "sorrow cannot come."
Vinnie left her Testament on a little stand in our room, and it made me think of her, so I thought I w'd open it, and the first words I read were in those sweetest verses - "Blessed are the poor - Blessed are they that mourn - Blessed are they that weep, for they shall be comforted." (2) Dear Emily, I thought of you, and I hasted away to send this message to you.

Emilie -


Giovedì sera

Cara Emily -

Ho paura che sarai sola in questa giornata buia e tempestosa, e ti mando questo piccolo messaggero per dirti che non devi esserlo.
La giornata è lunga per me, perché non c'è Vinnie, e penso ai giorni in cui non avrò più Vinnie, e ho paura che saranno solitari. Volevo venire a trovarti - ho provato seriamente a venire, ma sono sempre stata trattenuta da faccende meschine, e ora questa neve che cade, solenne, e silenziosa, alza la sua mano tra di noi.
Come sono contenta che l'affetto possa sempre andare e venire - Che i cumuli di neve si fermino alla porta, e non vadano oltre, e dentro sia caldo come se non fosse inverno! Cara Emily, non essere triste, in questa giornata tempestosa - "in ogni vita cade qualche 'fiocco', qualche giornata deve essere buia e tetra." (1) Lasciateci pensare all'amabile estate i cui giardini sono lontani, e i cui Pettirossi cantano sempre!
Se non fosse per i fiori che di certo vedremo, e per quel sole radioso lassù - al di là - lontano - queste giornate sarebbero davvero buie, ma io cerco di tenere bene in mente che siamo lontane da casa - e abbiamo tanti fratelli e sorelle che ci stanno aspettando. Cara Emilie - non piangere, saremo entrambe tanto felici, là dove "il dolore non può arrivare".
Vinnie ha lasciato il suo Testamento su un tavolinetto in camera nostra, e questo mi fa pensare a lei, così ho pensato di aprirlo, e le prime parole che ho letto erano questi dolcissimi versetti - "Beati sono i poveri - Beati gli afflitti - Beati coloro che piangono, perché saranno consolati." (2) Cara Emily, ho pensato a te, e mi sono affrettata a mandarti questo messaggio.

Emilie -


(1) Citazione dagli ultimi due versi di "The Rainy Day" di Henry Wadsworth Longfellow: "Into each life some rain must fall, / Some days must be dark and dreary." ("In ogni vita cade un po' di pioggia, / qualche giornata deve essere buia e tetra.").

(2) Matteo 5,3-4: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati." ("Blessed are the poor in spirit: for theirs is the kingdom of heaven. Blessed are they that mourn: for they shall be comforted.").




99
(early 1853?)
Emily Fowler (Ford)

Dear Emily,

I said when the Barber came, I would save you a little ringlet, and fulfilling my promise, I send you one today. (1) I shall never give you anything again that will be half so full of sunshine as this wee lock of hair, but I wish no hue more sombre might ever fall to you.
All your gifts should be rainbows, if I owned half the skies, and but a bit of sea to furnish raindrops for me. Dear Emily - this is all - It will serve to make you remember me when locks are crisp and gray, and the quiet cap, and the spectacles, and "John Anderson my Joe" (2) are all that is left of me.
I must have one of yours - Please spare me a little lock sometime when you have your scissors, and there is one to spare.

Your very aff
Emilie -


Cara Emily,

Avevo detto che quando sarebbe venuto il Barbiere, ti avrei messo da parte una piccola ciocca, e adempiendo alla promessa, oggi te la mando. (1) Non ti donerò mai più nulla che sia pieno solo a metà di luce solare come questa ciocca di capelli, ma mi auguro che nessun colore più cupo ti possa mai toccare.
I miei doni sarebbero arcobaleni, se possedessi solo metà dei cieli, e soltanto un pizzico di mare per fornirmi gocce di pioggia. Cara Emily - è tutto - Servirà a farti ricordare di me quando i riccioli saranno increspati e grigi, e una sobria cuffietta, e un paio di occhiali, e "John Anderson my Joe" (2) sarà tutto ciò che resterà di me.
Devo averne una delle tue - Ti prego di serbare una piccola ciocca per me quando userai le forbici, e ce ne sarà una disponibile.

La tua aff.ma
Emilie -


(1) Johnson annota: "In quel periodo ED portava i capelli corti. Nell'estate del 1852 Lavinia scriveva a Austin: «Emilie si è tagliata i capelli e sta molto bene.» [in Emily Dickinson's Home, a cura di Millicent Todd Bingham, New York, Harper & Brothers, 1955, pag. 248]. La collezione di Mrs. Ford dei capelli dei suoi amici è conservata nella New York Public Library, ma la ciocca di ED non c'è."

(2) "John Anderson my Joe" è una ballata scozzese di Robert Burns.




100
(about February 1853)
John L. Graves

Friday afternoon

Cousin John.

I thought perhaps you and your friend would come in to drink wine this evening, as I asked you to do, after Vinnie got home, but I want to tell you something.
Vinnie and I are asked out this evening, and Vinnie's obliged to go. It will not be as pleasant when she is absent from home, and now I want to know if you will be busy next week, and if not, wont you save an evening, or an hour of one, when you will come and see us, and taste the currant wine?
Please tell your friend - Mr Emmons, and invite him to come with you upon another evening.
Vinnie and I are sorry, but fortune is unkind.

Your Cousin Emily.


Venerdì pomeriggio

Cugino John.

Avevo pensato che forse a te e al tuo amico avrebbe fatto piacere venire a bere del vino stasera, come vi avevo chiesto di fare, dopo che Vinnie fosse tornata a casa, ma vorrei dirti una cosa.
Per stasera Vinnie e io siamo state invitate, e Vinnie deve per forza andare. Non sarebbe piacevole allo stesso modo se lei non è in casa, e vorrei sapere ora se hai da fare la prossima settimana, e se no, non ti andrebbe di riservare una serata, o anche un'ora soltanto, per venirci a trovare, e gustare del vino dolce?
Ti prego di dirlo al tuo amico - Mr Emmons, e di invitarlo a venire con te un'altra sera.
Vinnie e io siamo spiacenti, ma il destino è scortese.

Tua Cugina Emily.