The Complete Poems
Tutte le poesie
F901 - 950
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
F1/50
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Indice Franklin
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F901 (1865) / J974 (1864)
The Soul's distinct connection With immortality Is best disclosed by Danger Or quick Calamity - As Lightning on a Landscape |
La netta connessione dell'Anima Con l'immortalità È rivelata al meglio dal Pericolo O da un'improvvisa Calamità - Come il Fulmine in un Paesaggio |
Le oscure connessioni dell'anima con il concetto di immortalità si rivelano soprattutto quando siamo in pericolo, quando un'improvvisa calamità ci scuote dal torpore di ogni giorno e ci pone di fronte a domande che usualmente evitiamo, come quando un improvviso temporale notturno illumina un paesaggio, facendoci scoprire cose che nella visione di tutti i giorni ci sfuggono, oscurate dall'abitudine. |
F902 (1865) / J911 (1864)
Too little way the House must lie From every Human Heart That holds in undisputed Lease A white inhabitant - Too narrow is the Right between - |
A troppo poca distanza la Casa deve stare Da ogni Cuore Umano Perché ha in Affitto indisputato Un bianco abitatore - Troppo stretto è il Diritto in comune - |
La casa che ospita, in indisputabile e perenne affitto, la nostra parte consapevole (qui chiamata "bianco abitatore" e al verso 7 esplicitata come "consapevolezza") deve comunque stare per tutta la vita vicino al cuore, ovvero alla nostra parte istintiva. Ma la coabitazione è difficile, perché vicinanza crea diritti comuni dai confini mai ben tracciati e la sorte che ci attende non lascia molto a tempo a disposizione, visto che la consapevolezza deve prima o poi lasciare la sua casa, emigrare in uno sconosciuto altrove, e così perdere il suo vicino. |
F903 (1865) / J859 (1864)
A doubt if it be Us Assists the staggering Mind In an extremer Anguish Until it footing find - An Unreality is lent, |
Il dubbio se sia Nostra Assiste la Mente vacillante Nell'Angoscia più estrema Finché non trova un sostegno - Un'Irrealtà è concessa, |
L'unica difesa contro un dolore lancinante, contro l'angoscia più estrema, è quel senso di irrealtà che circonda la nostra mente in quei momenti. È un rendersi estranei a se stessi, un guardarsi dal di fuori, un'illusione che rende possibile continuare a vivere in momenti in cui la vita sembra ormai priva di senso e di futuro, almeno finché non si riesce a trovare un terreno solido, un sostegno che permetta di ritrovare il cammino della vita, fino alla prossima tappa. |
F904 (1865) / J860 (1864)
Absence disembodies - so does Death Hiding individuals from the Earth Superstition helps, as well as love - Tenderness decreases as we prove - |
L'assenza disincarna - così fa la Morte Nascondendo gli individui alla Terra La superstizione aiuta, così come l'amore - La tenerezza decresce mentre la proviamo - |
L'assenza rende incorporei, evanescenti, come fa la morte nascondendo al mondo le persone. Chi è ormai incorporeo, perché morto o assente, tende a scivolare via dalla nostra mente, che non ha più una concretezza a cui appigliarsi. La tenerezza che proviamo nel ricordare va man mano scemando, mentre ciò che ci fa rimanere ancorati a quel ricordo è da una parte la superstizione (in questo caso mi sembra chiaramente di poter leggere la religione, la fede), che ci fa credere a un futuro incontro nel regno dell'immortalità, e dall'altra l'amore, un sentimento che resta forte e tenace anche quando l'amato è lontano o ormai perduto. |
F905 (1865) / J861 (1864)
Split the Lark - and you'll find the Music - Bulb after Bulb, in Silver rolled - Scantilly dealt to the Summer Morning Saved for your Ear, when Lutes be old - Loose the Flood - you shall find it patent - |
Spacca l'Allodola - e troverai la Musica - Bulbo su Bulbo, in Argento avvolta - Con parsimonia offerta al Mattino Estivo Serbata al tuo Orecchio, quando i Liuti saranno vecchi - Sciogli la Piena - ti salterà agli occhi - |
Può essere interpretata in due modi. Se leggiamo il "true" dell'ultimo verso come "vera", diventa una scanzonata metafora dello scettico a ogni costo, che per credere alla realtà di un'allodola la deve spaccare per verificare la musica al suo interno, e per credere ad una piena deve liberarne la potenza e farsene travolgere. Se invece leggiamo "fedele", allora diventa una metafora dell'amato che, come Tommaso, dubita della fedeltà dell'amata. In questo caso l'allodola è, appunto, l'amata e la piena rappresenta la grandezza dell'amore provato per lui. Considerando il ritorno dell'allodola nell'ultimo verso (non ho tradotto "il tuo uccello" perché in italiano si potrebbe anche leggere con un significato diverso da quello dell'originale) e il fatto che sia la musica che i flutti dell'amore siano riservati all'interlocutore della poesia, mi sembra senz'altro più plausibile la seconda interpretazione. |
F906 (1865) / J863 (1864)
That Distance was between Us That is not of Mile or Main - The Will it is that situates - Equator - never can - |
Quella Distanza vi fu tra Noi Che non è di Miglia o Mari - La Volontà è che la determina - L'Equatore - non può mai - |
La vera distanza fra due persone non è quella determinata dalle miglia o dai mari che le dividono, ma quella che deriva dalla loro volontà. Si può essere vicinissimi a una persona lontana fisicamente come lontanissimi da chi ci vive accanto. |
F907 (1865) / J934 (1864)
That is solemn we have ended Be it but a Play Or a Glee among the Garret Or a Holiday Or a leaving Home, or later, |
È solenne ciò che abbiamo concluso Sia soltanto un Gioco O un Rincorrersi in Soffitta O una Vacanza O un andarsene da Casa, o più tardi, |
Tutto ciò che si conclude assume un aspetto solenne , quasi che la stessa parola "fine" sia di per sé intrisa di tenerezza e sacralità (ED ha indicato due varianti a "solemn": "tender" e "sacred"). Le immagini di cose che si concludono sono in crescendo: un gioco, un rincorrersi fra ragazzi, una vacanza, lasciare la propria casa e, infine, la conclusione ultima: la morte che ci separa da un mondo imperfetto, ma che comunque abbiamo imparato a conoscere, per portarci in un luogo certamente più bello, ma così sconosciuto e misterioso. |
F908 (1865) / J868 (1864)
They ask but our Delight - The Darlings of the Soil And grant us all their Countenance For a penurious smile - |
Non chiedono che di Deliziarci - I Prediletti del Suolo E ci danno tutto il loro Essere Per un misero sorriso - |
Chi possono essere i "prediletti del suolo" se non i fiori, che si concedono senza nulla chiedere, se non di rallegrarci con la loro presenza e di rivolgere loro, ogni tanto, un parsimonioso sorriso. |
F909 (1865) / J869 (1864)
Because the Bee may blameless hum For Thee a Bee do I become List even unto Me - Because the Flowers unafraid Nor Robins, Robins need not hide |
Poiché l'Ape può ronzare impunemente Per Te un'Ape divento Ascolta allora Me - Poiché i Fiori impavidi Né i Pettirossi, i Pettirossi non debbono celarsi |
L'ape, il fiore, il pettirosso non hanno costrizioni, non debbono piegarsi alle convenzioni che regolano la vita degli esseri umani. Possono ronzare senza problemi, possono guardare chiunque negli occhi senza timore, non debbono nascondersi quando qualcuno entra nella loro casa. E allora l'unico modo per adorarti è vestire le ali di un pettirosso, o avere il dono di ronzare come un'ape, o diventare un fiore di ginestra. Solo così una fanciulla può sentirsi libera di esternare l'amore che ha in sé. |
F910 (1865) / J870 (1864)
Finding is the first Act The second, loss, Third, Expedition for the "Golden Fleece" Fourth, no Discovery - |
Il ritrovamento è il primo Atto Il secondo, la perdita, Terzo, la Spedizione per il "Vello d'Oro" Quarto, nessuna Scoperta - |
Una stringata metafora della vita: trovarla, perderla, cercarne il senso, non scoprire niente, restare soli, alla fine capire che non c'è nessun senso e che anche il cercatore non è altro che una finzione. |
F911 (1865) / J951 (1864)
As Frost is best conceived By force of it's Result - Affliction is inferred By subsequent effect - If when the Sun reveal, Cannot correct the crease |
Come il Gelo è compreso al meglio Dalla forza del suo Esito - L'Afflizione è dedotta Dall'effetto che ne segue - Se quando il Sole riappare, Non riesce a correggere la ruga |
Le cose immateriali si comprendono guardandone gli effetti. Così, come ci si accorge del gelo guardando qualcuno che rabbrividisce, l'afflizione si misura da ciò che succede dopo l'evento che l'ha determinata. Se nemmeno il sole riesce a guarire lo squarcio che si è prodotto, se il trascorrere dei giorni non riesce ridare serenità ad un volto avvizzito dal dolore, significa che la vita ha subito ormai un taglio netto, difficile, se non impossibile, da ricomporre. |
F912 (1865) / J891 (1864)
To my quick ear the Leaves - conferred - The Bushes - they were Bells - I could not find a Privacy From Nature's sentinels - In Cave if I presumed to hide |
Al mio vigile orecchio le Foglie - parlavano - I Cespugli - erano Campane - Non riuscivo a Isolarmi Dalle sentinelle della Natura - Se in una Grotta pensavo di nascondermi |
Nella J441-F519 ci sono "The simple News that Nature told - / With tender Majesty". Qui la natura sembra invadente: le foglie parlano, dai cespugli si alza uno scampanio, non si può sfuggire a questi suoni che ci raccontano qualcosa, anche quando vorremmo isolarci e non sentirli. Ma negli ultimi due versi c'è un'improvvisa virata: i suoni della natura, per chi li sa sentire e tradurre in parole, diventano poesia, ovvero il mezzo con cui il poeta si rende visibile al mondo. |
F913 (1865) / J952 (1864)
A Man may make a Remark - In itself - a quiet thing That may furnish the Fuse unto a Spark In dormant nature - lain - Let us divide - with skill - |
Un Uomo può fare un Commento - In sé - una cosa tranquilla Che può fornire la Miccia a una Favilla In dormiente stato - distesa - Dispensiamo - con destrezza - |
Bisogna essere cauti nel parlare, nel dispensare i nostri commenti, perché una cosa che noi consideriamo poco significativa potrebbe non esserlo per chi ci ascolta. Ricordiamoci sempre che basta una scintilla, magari involontaria, per dar fuoco alle polveri. |
F914 (1865) / J953 (1864)
A Door just opened on a street - I - lost - was passing by - An instant's Width of Warmth disclosed - And Wealth - and Company - The Door as instant shut - And I - |
Una Porta si aprì appena sulla strada - Io - sperduta - passavo di là - L'Ampiezza del Calore di un istante si dischiuse - E Ricchezza - e Compagnia - La Porta in pari istante si chiuse - Ed io |
Così come "Success is counted sweetest / By those who ne'er succeed" (J67-F112) la miseria, l'infelicità viene resa più acuta se si ha la percezione del contrario. Basta un istante per cogliere, al di là di una porta socchiusa, il calore, la ricchezza, la compagnia di una casa dove regna la gioia, tutto ciò che un'anima infelice non ha. |
F915 (1865) / J956 (1864)
What shall I do when the Summer troubles - What, when the Rose is ripe - What when the Eggs fly off in Music From the Maple Keep? What shall I do when the Skies a'chirrup Oh, when the Squirrel fills His Pockets 'Twould'nt afflict a Robin - |
Cosa farò quando l'Estate turbinerà - Cosa, quando la Rosa sarà matura - Cosa quando le Uova s'involeranno in Musica Dalla Custodia dell'Acero? Cosa farò quando dai Cieli cinguettanti Oh, quando lo Scoiattolo si riempirà le Tasche Non si affliggerebbe un Pettirosso - |
L'arrivo dell'estate porterà alla rinascita della natura: lo sbocciare delle rose, il cinguettio degli uccelli, l'infaticabile lavoro dell'ape e dello scoiattolo, il crescere delle bacche. Ma tutto questo rifiorire, questa gioia che pervade il mondo, perde d'importanza finché chi si ama è lontano. Un pettirosso non si preoccuperebbe di questa lontananza, perché ha ali che lo possono portare dappertutto, io che non le ho, che non posso volare, mi chiedo allora: a che serve tutto ciò che ho, se non ho ciò che vorrei? |
F916 (1865) / J893 (1864)
Drab Habitation of Whom? Tabernacle or Tomb - Or Dome of Worm - Or Porch of Gnome - Or some Elf's Catacomb? |
Grigia Abitazione di Chi? Tabernacolo o Tomba - O Cupola di Verme - O Portico di Gnomo - O magari Catacomba di Elfo? |
Martha Dickinson Bianchi, nell'edizione delle poesie di ED da lei curata nel 1924, ci informa che la poesia fu "Sent with a cocoon [bozzolo] to her little nephew." Il nipotino era Ned: Edward Dickinson, figlio di Austin e Susan, nato il 19 giugno 1861. |
Anche il bozzolo di un baco da seta regalato al nipotino dev'essere accompagnato da un poetico biglietto. E, pur scrivendo a un bambino di quattro anni, ED non rinuncia a evocare tombe e catacombe. |
F917 (1865) / J957 (1864)
As One does Sickness over In convalescent Mind, His scrutiny of Chances By blessed Health obscured - As One rewalks a Precipice A Custom of the Soul |
Come per Chi ripensa alla Malattia Nella Mente convalescente, La valutazione dei Rischi Dalla Salute benedetta è oscurata - Come Chi ripercorre un Precipizio Costume dell'Anima |
Il passato, rivisto con gli occhi del presente, può apparire molto diverso. Il tempo che passa rende l'anima incapace di ricordare l'esatta natura di una sofferenza, la precisa identità di un fatto concreto ma ormai da tanto trascorso. È come quando ripensiamo a una malattia nel momento in cui stiamo guarendo, o come quando ripercorriamo un precipizio nel quale stavamo per cadere e ciò che ci ha trattenuti ci sembra ormai insignificante. |
F918 (1865) / J958 (1864)
We met as Sparks - Diverging Flints Sent various - scattered ways - We parted as the Central Flint Were cloven with an Adze - Subsisting on the Light We bore Before We felt the Dark - We knew by change between itself And that etherial Spark. |
C'incontrammo come Scintille - Divergenti Selci Spinte per varie - sparse vie - Ci separammo come se il Centro della Selce Fosse stato spaccato da un'Ascia - Sostenuti dalla Luce che avevamo generato Prima di avvertire il Buio - Che distinguemmo dal contrasto fra esso E quell'eterea Scintilla. |
L'amore che si accende improvviso fra due persone visto come l'incontro di scintille prodotte da selci. Ma è un incontro che dura un istante; subito dopo l'ascia (la vita, le convenzioni) spacca la selce e le scintille si separano, ma mantengono dentro di loro il ricordo di quella luce che avevano generato, una luce che, per contrasto, fa avvertire come ancora più buia la tenebra nella quale si è ricaduti (la morte, ma anche la vita senza amore). |
F919 (1865) / J845 (1864)
Be Mine the Doom - Sufficient Fame - To perish in Her Hand! |
Sia Mia la Condanna - Fama sufficiente Perire in Mano Sua! |
È in due fascicoli diversi, come se ED avesse dimenticato di averla già trascritta. Nel secondo il testo è identico ma la punteggiatura si limita a un punto alla fine.
Johnson afferma che doveva essere un biglietto che accompagnava il dono di un fiore (sempre al femminile in ED, perciò "Her Hand" è riferita al fiore). |
F920 (1865) / J877 (1864)
Each Scar I'll keep for Him Instead I'll say of Gem In His long Absence worn A Costlier One But every Tear I bore |
Ogni Cicatrice terrò per Lui Piuttosto dirò della Gemma Portata nella Sua lunga Assenza La più Costosa Ma tutte le Lacrime che versai |
Quando si ama tante sono le cicatrici, ma è meglio nasconderle e gustare la gemma del sentimento più prezioso che esista, anche se la portiamo in assenza dell'oggetto del nostro amore. Eppure questa gemma non impedisce di sentire tutto il dolore della separazione, di versare tante lacrime da non poterle contare. E se l'amato se ne rendesse conto, da lui ne sgorgherebbero forse ancora di più, ed anche delle sue sarebbe vano tentare la somma. |
F921 (1865) / J942 (1864)
Snow beneath whose chilly softness Some that never lay Make their first Repose this Winter I admonish Thee Blanket Wealthier the Neighbor |
Neve sotto la cui fredda morbidezza Alcuni che mai giacquero Riposano la prima volta quest'Inverno Ti ammonisco Coltre più Ricca al Vicino |
Un ammonimento, che diventa una preghiera nell'ultimo verso, a quella neve che conserva sotto di sé chi riposa nel sonno della morte. Quello di concedere all'ultimo arrivato, a colui che ci era vicino, una coltre più ricca rispetto a quella concessa a chi ormai si è abituato al gelo perenne, così estraneo a chi poco prima poteva gustare il calore del sole e della vita. |
F922 (1865) / J878 (1864)
The Sun is gay or stark According to our Deed - If merry, He is merrier - If eager for the Dead Or an expended Day |
Il Sole è gaio o tetro Secondo il nostro Agire - Se allegro, Lui è più allegro - Se bramoso di Morti O di un Giorno consumato |
Anche il sole, il simbolo più chiaro e potente della bellezza e della forza della natura, ci appare gaio o tetro secondo il nostro stato d'animo. Se il nostro pensiero è costantemente rivolto a chi non c'è più, ai bei giorni trascorsi, nemmeno la sua immensa e luminosa forza riesce a smuovere la nostra tristezza, anzi sembra quasi aggravare con la sua potenza il fardello che sentiamo dentro di noi. |
F923 (1865) / J874 (1864)
They wont frown always - some sweet Day When I forget to teaze - They'll recollect how cold I looked And how I just said "Please". Then They will hasten to the Door |
Stanno sempre a criticare - un bel Giorno Quando smetterò di stuzzicarli - Ricorderanno quanto sembrai fredda E come dissi soltanto "Per piacere". Poi si affretteranno alla Porta |
Sembrano proprio i pensieri che tante volte ci venivano in mente da bambini, quando, stufi dei continui rimproveri degli adulti, immaginavamo di morire solo per il gusto di vedere nella nostra mente quei volti corrucciati e severi che diventavano improvvisamente teneri e solleciti, pronti a perdonare tutto. |
F924 (1865) / J940 (1864)
On that dear Frame the Years had worn Yet precious as the House In which We first experienced Light The Witnessing, to Us - Precious! It was conceiveless fair |
Quella cara Cornice gli Anni avevano logorato Eppure preziosa come la Casa Nella quale la prima volta vedemmo la Luce La Testimonianza, per Noi - Preziosa! Era inconcepibile gioia |
Il ricordo di chi se n'è andato supera il logorio del tempo e quella cornice che racchiude il volto di chi ci è stato caro è per noi preziosa testimonianza, da mantenere nella nostra memoria, così come manteniamo il ricordo del posto in cui siamo nati. Anzi, è qualcosa di più che preziosa, quella testimonianza, è la gioia di sentirli ancora vicini, come se le loro mani si liberassero dalla polvere della tomba e si unissero alle nostre, come per dirci: "siamo ancora qui". |
F925 (1865) / J941 (1864)
The Lady feeds Her little Bird At rarer intervals - The little Bird would not dissent But meekly recognize The Gulf between the Hand and Her |
La Dama nutre l'Uccellino A più rari intervalli - L'Uccellino non dissente Ma umilmente riconosce L'Abisso fra la Mano e Lui |
Le briciole, a cui l'uccellino consapevole e rassegnato guarda con nostalgia, diventano metafora di un amore ormai perduto e adorato da lontano, senza illusioni e con la consapevolezza di una lontananza e di una irraggiungibilità che può essere fisica ma anche, e forse soprattutto, dettata da un'impossibilità di fatto. Nello stesso tempo quelle "briciole" del primo verso fanno pensare a un amore che comunque, anche nella vicinanza, non si è mai concretizzato ma ha elargito, appunto, soltanto poche briciole per poi estinguersi del tutto, almeno in una direzione. |
F926 (1865) / J875 (1864)
I stepped from Plank to Plank A slow and cautious way The Stars about my Head I felt About my Feet the Sea - I knew not but the next |
Avanzavo di Asse in Asse Un lento e cauto cammino Le Stelle intorno al Capo percepivo Intorno ai Piedi il Mare - Sapevo soltanto che il prossimo |
Il cammino della vita visto come un continuo avanzare "di asse in asse", dove i piedi rischiano a ogni passo, in quel centimetro che ogni volta potrebbe essere l'ultimo, di scivolare, di perdere la presa. Questa consapevolezza ci fa capire che l'esperienza, quel bagaglio di vita a cui diamo forse troppa importanza, non è altro che questa zoppicante e precaria andatura, che magari ci permette di centrare qualche asse in più ma non certo di evitare quel misterioso e sempre incombente centimetro finale. |
F927 (1865) / J879 (1864)
Each Second is the last Perhaps, recalls the Man Just measuring unconsciousness The Sea and Spar between - To fail within a chance - |
Ogni Secondo è l'ultimo Può darsi, rammenta l'Uomo Intento a misurare l'inconsapevolezza Fra il Mare e il Pennone - Fallire all'interno di una possibilità - |
Non abbiamo molto tempo per misurare ciò che non sappiamo, quel territorio che sta fra la superficie della concretezza e la cima dell'inconoscibile; in questa ricerca dobbiamo rammentare sempre che ogni secondo potrebbe essere l'ultimo ma anche che il fallimento di questa ricerca, nello spazio che ci è concesso, è molto più frustrante di quella che è la condizione usuale dell'uomo: quella di sentirsi nudo e impotente di fronte al mistero che lo circonda, a quella lista di possibilità di cui non sappiamo sbrogliare la matassa e che ci fa toccare il nulla prima ancora di essere morti. |
F928 (1865) / J880 (1864)
The Bird must sing to earn the Crumb What merit have the Tune No Breakfast if it guaranty The Rose content may bloom |
L'Uccello deve cantare per ottenere la Briciola Che merito avrebbe la Melodia Se non garantisse la Colazione La Rosa può sbocciare contenta |
Il "cassetto della dama" e la sua rosa sono gli stessi della J675-F772, ma mentre nella poesia precedente l'accento è sulla fatica della creazione e sulla fama postuma che dona, qui sembra quasi che ED ci ripensi. Quella fama solo postuma, celebrata anche in altre poesie (vedi la J406-F536 o la J866-F968), viene vista con fastidio: a che serve la melodia se non procaccia nemmeno la colazione? quella rosa che sboccia nel cassetto della dama, a che serve se la dama che la sa cogliere è così rara da apparire appena una volta ogni secolo? |
F929 (1865) / J881 (1864)
I've none to tell me to but Thee So when Thou failest, nobody - It was a little tie - It just held Two, nor those it held Since Somewhere thy sweet Face has spilled Beyond my Boundary - If things were opposite - and Me |
Non ho niente da dirmi tranne di Te Così ove tu mancassi, nessuno - Era un tenue legame - Ne reggeva appena Due, neanche questi resse Quando Altrove il tuo dolce Viso si perse Oltre il mio Confine - Se le cose fossero al contrario - ed Io |
I miei pensieri non hanno altro oggetto che te, e la tua mancanza li renderebbe sterili, perché nessuno potrebbe sostituirti. Eppure, nonostante la forza del mio amore, c'era soltanto un filo sottilissimo che ci legava, subito spezzato quando te ne andasti, quando sparisti dal mio orizzonte. Chissà se i tuoi sentimenti sono uguali ai miei. Mi chiedo se tu mi cercheresti con la stessa forza con cui ti cerco io, se le parti fossero invertite e fossi io a sparire dal tuo orizzonte, in un rifugio lontano e inaccessibile, privo anche dei riverberi di un'eco. Voglio sentire un sì, per poterne seguire il suono, fino a incontrare le labbra che l'hanno pronunciato e finalmente riunirmi a te. |
F930 (1865) / J883 (1864)
The Poets light but Lamps - Themselves - go out - The Wicks they stimulate - If vital Light Inhere as do the Suns - |
I Poeti non accendono che Lumi - Loro - se ne vanno - Gli Stoppini che stimolano - Se di Luce vitale S'imprimono come fanno i Soli - |
Un'altra definizione dei poeti. Stavolta ED assegna loro il compito di mantenere accesa nel tempo la luce della poesia, di stimolare quello stoppino che quando è portatore di una luce vera, vitale, non accenna a spegnersi, anzi continua a illuminare gli uomini nel corso del tempo, ben al di là della vita del poeta. Nell'ultimo verso ritorna quella circonferenza che racchiude il mistero dell'esistenza, stavolta perennemente rinnovata dalla luce della poesia, una lente allo stesso tempo perpetua e cangiante, che sa parlare a uomini di tutte le epoche. |
F931 (1865) / J884 (1864)
An Everywhere of Silver With Ropes of Sand To keep it from effacing The Track called Land - |
Un Ovunque d'Argento Con Funi di Sabbia Per trattenerlo dal cancellare La Traccia chiamata Terra - |
Nella prima edizione del 1891 la poesia fu pubblicata con il titolo "The Sea". Un'immagine preziosa e scintillante ("silver") del mare, visto però anche come un invasivo "ovunque" pronto a cancellare l'esigua traccia della terra, se non fosse trattenuto da quello sbarramento che ED chiama "funi di sabbia". |
F932 (1865) / J885 (1864)
Our little Kinsmen - after Rain In plenty may be seen, A Pink and Pulpy multitude The tepid Ground upon. A needless life, it seemed to me As I of He, so God of Me |
I nostri piccoli Parenti - dopo la Pioggia In abbondanza si possono vedere, Una Rosa e Polposa moltitudine Sul tiepido Terreno. Un'inutile vita, mi sembrava Come io di Lui, così Dio di Me |
Un apologo sulla relatività delle cose. Il verme inutile per noi, diventa prezioso cibo per l'uccello, così come la nostra alterigia davanti alle forme di natura che riteniamo inferiori si stempera quando pensiamo alla nostra piccolezza di fronte al divino. |
F933 (1865) / J947 (1864)
Of Tolling Bell I ask the cause? "A Soul has gone to Heaven" I'm answered in a lonesome tone - Is Heaven then a Prison? That Bells should ring till all should know |
Del Rintocco di Campana chiedo la causa? "Un'Anima è andata in Cielo" Mi si risponde in tono malinconico - È il Cielo allora una Prigione? Che le Campane suonino affinché tutti sappiano |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. C'è anche un altro manoscritto, limitato alla seconda strofa, inviato a Susan nel 1871. |
Una considerazione che chiunque creda dovrebbe fare: perché ci affliggiamo per la morte di qualcuno? Se crediamo veramente, quella morte dovrebbe essere una gioia. Ma nella domanda di ED è implicita la risposta: l'unica cosa certa che sappiamo della morte è che ci sottrae alla vita; il paradiso che ci attende è invece soltanto una possibilità, eterna, bellissima, ma soltanto una speranza che sfuma nell'illusione. |
F934 (1865) / J886 (1864)
These tested Our Horizon - Then disappeared As Birds before achieving A Latitude. Our Retrospection of Them |
Essi saggiarono il Nostro Orizzonte - Poi scomparvero Come Uccelli prima di aver raggiunto Una Latitudine. Il Guardare indietro a Loro |
Chi non c'è più ha sperimentato l'orizzonte della vita e poi è scomparso, prima di raggiungere la latitudine delle certezze. Rivolgere il nostro pensiero a loro significa deliziare il nostro ricordo, stabilmente perché ormai non c'è più niente che possa modificarlo, mentre guardare avanti, alla nostra vita che continua, ci fa sentire sempre preda del caso e del dubbio che sappiamo di non poter sciogliere. |
F935 (1865) / J1540 (1865)
As imperceptibly as Grief The Summer lapsed away - Too imperceptible at last To seem like Perfidy - A Quietness distilled - Sobriety inhered Invested sombre place - Departed was the Bird - The Winds came closer up - The Dusk drew earlier in - And thus, without a Wing |
Impercettibilmente come il Dolore L'Estate si estingueva - Troppo impercettibile alla fine Per sembrare come la Perfidia - Una Quiete distillata - Sobrietà intrinseca Investiva quel luogo oscuro - Dipartito era l'Uccello - I Venti vennero più vicini - Il Buio arrivava più presto - E così, senza un'Ala |
Franklin cita cinque copie di questa poesia, delle quali una, probabilmente inviata a Susan, è conosciuta soltanto dalla trascrizione del primo verso da parte di Martha Bianchi. Quella riportata sopra è trascritta nei fascicoli e contiene il doppio dei versi delle altre tre copie sopravvissute, tutte limitate a sedici versi, ovvero alle prime due e alle ultime due strofe della versione intera. Delle tre copie ridotte, due (redatte nel 1866 e nel 1882) rimasero fra le carte di ED, mentre la terza fu inviata a Higginson acclusa a una lettera del 9 giugno 1866 (L319). Il testo comune delle quattro copie è sostanzialmente uguale (quella del 1882 è scritta senza divisione in strofe). |
La sintetica immagine della fine dell'estate della J1536-F1560 si allarga qui in una lunga descrizione di quell'impercettibile estinguersi. Nella versione ridotta viene eliminata tutta la parte centrale: l'acero che si veste dei colori dell'autunno e rende più vivida l'oscurità incombente; l'uccello con il volto irrigidito dalla morte; la collina senza più fiori; i venti freddi che si avvicinano sempre di più; il grillo che sembra l'ultimo e unico erede di una tribuna dalla quale continua a parlare. Resta così soltanto l'estate, protagonista assoluta senza più comprimari: una versione che perde in fantasia ma acquista in sintetica bellezza. Consigliabile tenersele entrambe e leggerle alternativamente. |
F936 (1865) / J1050 (1865)
As willing lid o'er Weary Eye The Evening on the Day leans Till of all our Nature's House Remains but Balcony |
Come volenterosa palpebra sull'Occhio Esausto La Sera sul Giorno si inclina Finché di tutta la nostra Dimora Naturale Non resta che la Loggia |
La descrizione del calar della sera, che oscura il giorno ormai al termine come fa una palpebra su un occhio stanco e affaticato. Nel buio, così come per l'occhio, soltanto la palpebra resta visibile, della natura non resta che l'esterno, la loggia di una dimora che nasconde dentro di sé gli abitanti che dormono e aspettano la nuova luce del sole. |
F937 (1865) / J990 (1865)
Not all die early, dying young - Maturity of Fate Is consummated equally In Ages, or a Night - A Hoary Boy, I've known to drop |
Non tutti muoiono presto, morendo giovani - La maturità del Fato Si consuma allo stesso modo In Anni, o in una Notte - Un Canuto Ragazzo, ho visto cadere |
Quella riportata sopra è la copia nei fascicoli. Altre due furono inviate a Susan e a Josiah Gilbert Holland. Il testo delle tre versioni è lo stesso, l'unica differenza è nella copia inviata a Holland, che è senza divisione in strofe. |
Il destino di ciascuno di noi non è misurabile. Per ognuno esso si consuma in un tempo diverso da quello che usiamo tutti i giorni: può tessere la sua tela per anni o concludersi in una notte. Per questo, quando un ragazzo muore e un vecchio continua a vivere ciò che vediamo è un'ingiustizia apparente, perché la vita è una e indivisibile, e non può misurarsi col metro temporale che noi conosciamo ma ha in sé un'unità di misura misteriosa e inafferrabile: quello che comunemente chiamiamo fato e che va al di là delle nostre possibilità di comprensione e di intervento. |
F938 (1865) / J922 (1864)
Those who have been in the Grave the longest - Those who begin Today - Equally perish from our Practise - Death is the other way - Foot of the Bold did least attempt it - |
Coloro che sono stati nella Tomba molto a lungo - Coloro che iniziano Oggi - Egualmente scompaiono dalla nostra Quotidianità - La Morte è l'altra via - Il piede dell'Audace fece lo sforzo minore - |
La morte non conosce tempo. La scomparsa dalla vita quotidiana di chi resta è immediata e irrevocabile, perché non è il proseguire di una strada che abbiamo percorso ma una strada affatto diversa. Una volta imboccata non conosce lo svolgersi di un percorso come le strade mortali, ma è inizio e fine allo stesso tempo. Chi riesce ad affrontarla senza paura è colui che fatica di meno ad accettarla, perché la morte è un'impresa "bianca", priva di ogni connessione con la vita che l'ha preceduta e che non può essere affrontata attingendo all'esperienza ma soltanto con la nostra pura interiorità. E una volta arrivata non c'è ritorno: la nostra capacità di comunicare col mondo, con gli altri, è definitivamente annullata. |
F939 (1865) / J838 (1864)
Impossibility, like Wine Exhilarates the Man Who tastes it; Possibility Is flavorless - Combine A Chance's faintest tincture |
L'Impossibilità, come il Vino Eccita l'Uomo Che l'assapora; La Possibilità È insipida - Aggiungi Una pur pallida traccia di Rischio |
L'impossibilità eccita la nostra fantasia come un bicchiere di vino. Se proviamo a bere al calice della possibilità, di ciò che è semplice e senza incognite, gusteremo una bevanda senza sapore, ma anche soltanto una piccola traccia di rischio riuscirà a trasformarla in un incantesimo, e di questo possiamo esserne certi, com'è certa una condanna ormai pronunciata. L'accenno al rischio del verso 5 ricorda il "pericolo" dell'ultimo verso della J807-F865. Nell'ultimo verso "Doom" può essere inteso anche come il "Giudizio", nel senso di "final doom". |
F940 (1865) / J808 (1864)
So set it's Sun in Thee What Day be dark to me - What Distance - far - So I the ships may see That touch - how seldomly Thy Shore? |
Così tramonti il suo Sole in Te Quale Giorno sarà oscuro per me - Quale Distanza - remota - Così che io possa vedere le navi Che toccano - tanto raramente - La Tua Riva? |
Poesia enigmatica. Ne esistono due copie manoscritte: una firmata e inviata a Sue (quella riportata sopra) e una nei fascicoli (identica nel testo ma senza punteggiatura). Il problema è capire chi è il soggetto del "suo sole" nel primo verso, probabilmente quel "suo"è riferito al giorno stesso di cui si parla nella poesia, uno dei tanti che si succedettero dopo il raffreddamento dei rapporti fra le due amiche. I versi che seguono si riferiscono infatti proprio alla lontananza che si era ormai instaurata tra ED e l'amica-cognata, con quel giorno oscuro e quella remota distanza come unico modo di osservare, da lontano e senza più l'intimità del passato, la vita di una persona che si è allontanata da noi. Le "navi" del quarto verso potrebbero essere le visite di ED, ormai ridotte a rare e fuggevoli occasioni. |
F941 (1865) / J923 (1864)
How the Waters closed above Him We shall never know - How He stretched His Anguish to us That - is covered too - Spreads the Pond Her Base of Lilies |
Come le Acque si richiusero su di Lui Non sapremo mai - Come protese la Sua Angoscia verso di noi Questo - pure è celato - Distende lo Stagno il Suo Strato di Ninfee |
Un ragazzo annegato in uno stagno. Non sapremo mai come sono stati i suoi ultimi momenti. L'unica cosa che ci rimane sono un cappello e una giacca, che ormai non servono più se non a raccontarci silenziosamente che cosa sia avvenuto. |
F942 (1865) / J839 (1864)
Always Mine! No more Vacation! Term of Light - this Day begun! Failless as the fair rotation Of the Seasons and the Sun - Old the Grace, but new the Subjects - |
Sempre Mio! Non più Assenza! Alla parola Luce - questo Giorno diede inizio! Senza fallo come l'usuale rotazione Delle Stagioni e del Sole - Antica la Grazia, ma nuovo il Soggetto - |
Finalmente anche per me le tenebre hanno lasciato spazio al giorno e la parola "luce" ha acquistato un senso. Questo giorno che nasce non è certo nuovo per il mondo, ma sempre nuovo è il soggetto che lo fa suo, pensando ogni volta che questo possesso durerà per sempre, con un incessante avvicendarsi così simile a quello delle stagioni e alla rotazione del sole. In fin dei conti l'oriente è sempre esistito, ma ciò che fa di ogni alba la prima è lo sguardo di qualcuno che prima d'allora non vedeva altro che buio. |
F943 (1865) / J840 (1864)
I cannot buy it - 'tis not sold - There is no other in the World - Mine was the only one I was so happy I forgot If I could find it Anywhere But just to look it in the Eye - |
Non posso comprarlo - non è in vendita - Non ce n'è altri al Mondo - Il mio era l'unico Ero così felice che dimenticai Se potessi ritrovarlo da Qualche parte Solo per guardarlo negli Occhi - |
Versi che non hanno bisogno di commenti: stavolta ED non allude, non fa discorsi criptici, ma si abbandona al rimpianto di qualcosa che è ormai perduto per sempre e che non potrà in nessun modo essere riconquistato. Molto belle le ultime due strofe, con la voglia di affrontare un'ultima volta chi se n'è andato, guardarlo negli occhi e fargli quella domanda che brucia dentro. È una domanda di cui ED conosce già la risposta, che infatti arriva subito, senza nemmeno la pausa di una virgola, una risposta senza appello, che trasforma l'illusione del ritrovarsi nella consapevolezza che quell'andar via fu una scelta volontaria di chi non volle essere l'oggetto di quell'amore, una consapevolezza che nell'ultimo verso diventa un orgoglioso distogliere lo sguardo da colui che non ebbe il coraggio di "volere". |
F944 (1865) / J841 (1864)
A Moth the hue of this Haunts Candles in Brazil - Nature's Experience would make Our Reddest Second pale - Nature is fond, I sometimes think, |
Una Falena del colore di questa Frequenta Candele in Brasile - L'Esperienza della natura renderebbe Pallido il nostro più Rosso Sostituto - La natura s'innamora, penso talvolta, |
La conoscenza della natura ci fa scoprire sempre nuove bellezze, che talvolta fanno impallidire quelle a cui siamo abituati. Viene da pensare che la natura sia come una fanciulla, che s'innamora dei gingilli più colorati ogni volta che ne scopre uno diverso. |
F945 (1865) / J842 (1864)
Good to hide, and hear 'em hunt! Better, to be found, If one care to, that is, The Fox fits the Hound - Good to know, and not tell, |
Bello nascondersi, e sentirli cacciare! Meglio, essere trovati, Se uno vuole, vale a dire, La Volpe si adatta al Segugio - Bello sapere, e non dire, |
Un elogio della vita ritirata, silenziosa? Sì, ma anche la constatazione di quanto sia piacevole essere trovati, quando ci si vuol far trovare, e di quanto sia difficile trovare un orecchio in sintonia con quello che vogliamo dire. |
F946 (1865) / J831 (1864)
Dying - to be afraid of Thee - One must to thine Artillery Have left exposed a friend - Than thine old Arrow is a Shot Delivered straighter to the Heart The leaving Love behind - Not for itself, the Dust is shy. |
Morte - aver paura di Te - Deve colui che alla tua Artiglieria Abbia lasciato esposto un amico - Della tua vecchia Freccia è un Colpo Sferrato più diritto al Cuore Il lasciarsi l'Amore alle spalle - Non per se stessa, la Polvere è timorosa, |
La poesia fu inviata, come la J830-F815, a Gertrude Vanderbilt, ferita il 20 marzo 1864 da un colpo di pistola sparato alla sua cameriera da uno spasimante respinto. La Vanderbilt stette per diverso tempo fra la vita e la morte e si riprese definitivamente a settembre. |
La poesia è strutturata in quattro parti di tre versi, ciascuna delle quali può considerarsi un aforisma sul tema del rapporto con la morte e con il sentimento più profondo della vita: l'amore. La morte non è sempre quella che ci strappa alla vita, anzi forse la morte più vera e più dolorosa è dimenticare qualcuno e lasciarlo da solo ad affrontare le battaglie, quella con la morte ma anche quelle della vita. Lasciarsi alle spalle l'amore è qualcosa che colpisce molto di più della morte i sentimenti di una persona. Chi ama non teme per sé, ma vede la morte come una nemica perché è soltanto lei che può separarla dall'amato. Nelle mente di chi muore lottano aspramente due sentimenti contrapposti: l'amore unito alla certezza dell'immortalità, e l'amore che ha paura della disfatta finale, quella causata dalla morte che conclude tutto. |
F947 (1865) / J843 (1864)
I made slow Riches but my Gain Was steady as the Sun And every Night, it numbered more Than the preceding One All Days, I did not earn the same |
Lenta mi Arricchivo ma il mio Guadagno Era costante come il Sole E ogni Notte, ammontava a più Di Quella precedente Non tutti i Giorni, ricevevo lo stesso |
La ricchezza vera non è quella che riceve all'improvviso, ma la costante esperienza del vivere, che aggiunge giorno per giorno qualcosa alla nostra mente, una volta di più, una volta di meno, ma aumentando sempre, sia pure in modo impercettibile, la somma delle nostre conoscenze. Ed è proprio l'accrescersi di questa somma che ci fa capire il guadagno che abbiamo ottenuto, più del pesare ogni volta i pochi grammi si sono aggiunti. |
F948 (1865) / J844 (1864)
Spring is the Period Express from God - Among the other seasons Himself abide But during March and April |
La Primavera è il Periodo Espresso da Dio - Nelle altre stagioni Abita da solo Ma durante Marzo e Aprile |
Come in molte altre poesie, anche qui la primavera è la stagione più bella dell'anno, quella in cui non possiamo fare a meno di incontrare Dio quando ce ne andiamo a spasso. Lo stesso Dio che nelle altre stagioni se ne sta appartato, senza manifestare la sua presenza, come invece fa in questa stagione di rinascita della natura. |
F949 (1865) / J834 (1864)
Before He comes We weigh the Time, 'Tis Heavy and 'tis Light. When He depart, an Emptiness Is the prevailing Freight - |
Prima del Suo arrivo misuriamo il Tempo, È Pesante e Leggero Quando parte un Vuoto È il Carico prevalente - |
Il testo riportato sopra è quello trascritto nei fascicoli. Un'altra copia fu inviata a Samuel Bowles, con due varianti: al verso 3 "departs" al posto di "depart" e al verso 4: "superior" ("più grande") al posto di "prevailing". |
Quando aspettiamo qualcuno misuriamo il tempo, che sembra pesante, perché non passa mai, e insieme leggero, perché precede un momento felice. Quando poi l'arrivo si trasforma in partenza, il carico più grande che ci rimane è il vuoto che ha lasciato. |
F950 (1865) / J846 (1864)
Twice had Summer her fair Verdure Proffered to the Plain - Twice - a Winter's Silver Fracture On the Rivers been - Two full Autumns for the Squirrel |
Due volte aveva l'Estate la sua fiera Verzura Offerto alla Pianura - Due volte - un'Argentea Frattura Invernale Sui Fiumi c'era stata - Due interi Autunni per lo Scoiattolo |
Un'attesa durata due estati, nelle quali la natura ha seguito il suo corso, ha nutrito tutti i suoi figli, ma nel suo ciclo perenne non si è ricordata di chi aspettava qualcosa che non è arrivato. |