The Complete Poems
Tutte le poesie
F1651 - 1700
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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Indice Franklin
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F1651 (1884) / J1630 (1884)
As from the Earth the light Balloon Asks nothing but release - Ascension that for which it was, It's soaring, Residence. The spirit looks upon the Dust That fastened it so long With indignation, As a Bird Defrauded of it's Song. |
Come dalla Terra il leggero Pallone Non chiede che di essere sciolto - L'ascensione per cui era fatto, Sua innalzante, Residenza. Lo spirito guarda alla Polvere Che lo trattenne così a lungo Con indignazione, Come un Uccello Defraudato del suo Canto. |
La morte ci libera dai legami con cui il corpo teneva avvinto lo spirito, e quando siamo in grado di guardare dall'alto a quella polvere, non possiamo trattenere l'indignazione per la prigione che ci ha tenuto così a lungo lontani dalle eteree residenze dell'immortalità. |
F1652 (1884) / J1631 (1884)
Oh Future! thou secreted peace Or subterranean Wo - Is there no wandering route of grace That leads away from thee - No circuit sage of all the course Descried by cunning men To balk thee of thy sacred Prey - Advancing to thy Den - |
Oh Futuro! tu occultata pace O sotterranea Pena - Non c'è vagante cammino di grazia Che conduca via da te - Né sagace circuito di ogni percorso Scoperto da uomini scaltri Per liberarti dalla sacra Razzia - Che avanza verso la tua Tana - |
L'ineluttabile futuro che ci attende, sia esso di misteriosa pace o di oscura pena, non può essere fermato da nulla. Nemmeno la strada più tortuosa, scelta astutamente per sottrarsi a quel destino, può aiutarci a sfuggire alla razzia finale, consacrata dalla volontà divina che incombe senza scampo su di noi. |
F1653 (1884) / J1632 (1884)
So give me back to Death - The Death I never feared Except that it deprived of thee - And now, by Life deprived, In my own Grave I breathe And estimate it's size - It's size is all that Hell can guess - And all that Heaven was - |
Restituiscimi dunque alla Morte - La Morte che non ho mai temuto Se non perché mi privava di te - E ora, privata della Vita, Nella mia Tomba respiro E ne stimo l'ampiezza - Che è tutto ciò che l'Inferno può supporre - E tutto ciò che era il Cielo - |
La morte arriva quando siamo privati di chi amiamo. In quel momento è come se, pur respirando, fossimo già in una tomba della quale siamo consapevoli, una tomba che è tutto ciò che chiamiamo inferno e che guarda a un passato ormai tramontato come unico ricordo di un cielo possibile. |
F1654 (1884) / J1633 (1884)
Still own thee - still thou art What Surgeons call alive - Though slipping - slipping - I perceive To thy reportless Grave - Which question shall I clutch - |
Ancora ti ho - ancora tu sei Quello che i Medici chiamano vivo - Sebbene di ora - in ora - io percepisca La tua immota Tomba - A quale domanda mi aggrapperò - |
Uno svanire che lascia dietro di sé domande senza risposta, insieme a un senso di desolato smarrimento di fronte a quel mare-eternità che sembra inghiottire senza lasciare traccia. |
F1655 (1884) / J1634 (1884)
Talk not to me of Summer Trees The foliage of the mind A Tabernacle is for Birds Of no corporeal kind And winds do go that way at noon To their Etherial Homes Whose Bugles call the least of us To undepicted Realms |
Non parlarmi di Alberi Estivi Il fogliame della mente Un Tabernacolo è per Uccelli Di genere incorporeo E i venti vanno per quella via a mezzogiorno Verso le loro Eteree Dimore I cui Corni chiamano gli ultimi di noi A irraffigurabili Reami |
L'identificazione dell'uomo con la natura diventa qui quasi concreta, col fogliame della mente (l'anima, lo spirito) tabernacolo di uccelli incorporei (i pensieri, la ragione), scosso dai venti dell'immortalità, che ci conducono verso un etereo aldilà, indecifrabile e inconoscibile. |
F1656 (1884) / J1636 (1884/85)
The Sun in reining to the West Makes not as much of sound As Cart of man in road below Adroitly turning round That Whiffletree of Amethyst |
Il Sole che tira le redini verso l'Ovest Non fa più rumore Del Carro dell'uomo in strada quaggiù Che abilmente fa ruotare Quell'Asse di Ametista |
Anche in questa poesia un confronto fra la grandezza dei fenomeni della natura e la banale abitudine dei gesti umani di tutti i giorni. Ma qui la natura diventa unione di questi fenomeni che sembrano così diversi, tanto che un tramonto può essere confrontato col semplice curvarsi dell'asse di un carro. L'ametista finale sembra dare, a conferma di questa identità, la stessa preziosità del sole al semplice carro umano. |
F1657 (1884) / J1641 (1885)
Betrothed to Righteousness might be An Ecstasy discreet But Nature relishes the Pinks Which she was taught to eat - |
Promessa alla Rettitudine potrebbe essere Un'Estasi discreta Ma la Natura gradisce i Garofani Che fu istruita a mangiare - |
Nell'edizione delle Lettere di Johnson (L993) è inserita come inviata a un destinatario sconosciuto e datata "about 1885". |
La natura non conosce leggi o convenzioni, sa semplicemente che un fiore è bello e se lo gode senza farsi troppe domande. Nella J1628-F1630 c'è una sorta di risposta o, meglio, di conclusione: "facciamo anche noi come la natura, e godiamoci senza troppa moderazione le gioie della vita". |
F1658 (1884) / J-
Show me Eternity, and I will show you Memory - Both in one package lain And lifted back again - Be Sue, while I am Emily - |
Mostrami l'Eternità, e io ti mostrerò la Memoria - Entrambe giacevano in un unico involucro E si rialzarono per tornare - Sii Sue, mentre io sono Emily - |
I versi concludono una lettera a Susan del 1884 (L912) preceduti soltanto da "Morning might come by Accident - Sister - / Night comes by Event - / To believe the final line of the Card would foreclose Faith - / Faith is Doubt." ("Il Mattino può arrivare per Caso - Sorella - / La Notte arriva di Conseguenza - / Credere alla linea finale del Quadrante precluderebbe la Fede - / La Fede è Dubbio."). |
Torna il tema dell'individualità nell'immortalità. Non vi è cesura fra il testo iniziale e i versi che concludono il biglietto: la nascita avviene per caso e la morte non è che una conseguenza; credere che nel disegno divino vi sia uno scopo razionale sarebbe come, paradossalmente, precludere la fede, perché la vera fede è il dubbio, per questo a chi mi parla di eternità io parlo di memoria, di individualità dell'essere che mantiene ricordi ed esperienze, due cose che devono restare unite, perché l'una senza l'altra non avrebbe senso; se riuscirai a restare Susan, come io sono ora Emily, allora, e solo allora, si potrà dire che l'uomo è infinità, perché non perderà la sua individualità. |
F1659 (1884) / J-
I held it so tight that I lost it Said the Child of the Butterfly Of many a vaster Capture That is the Elegy - |
La tenevo così stretta che l'ho persa Disse il Bambino della Farfalla Di una molto più vasta Cattura Questa è l'Elegia - |
Pubblicato tra i frammenti in prosa nell'edizione Johnson delle lettere (PF81, pag. 924). |
È difficile catturare il mistero; quando siamo certi di averlo ben stretto nelle nostre mani fugge via. |
F1660 (1884) / J-
But that defeated accent is louder now than him Eternity may imitate The Affluence of time |
Solo quell'accento sconfitto è più sonoro ora di lui L'Eternità può imitare L'Opulenza del tempo |
Pubblicato tra i frammenti in prosa nell'edizione Johnson delle lettere (PF24, pag. 915) in questa forma: |
But that defeated accent is louder now than him Eternity may imitate The Affluence (Ecstasy) of time But the arrested (suspended) syllable Is wealthier than him But Loves dispelled Emolument Finds (Has) no Abode in him - Has no retrieve in him |
Solo quell'accento sconfitto è più sonoro ora di lui L'Eternità può imitare L'Opulenza (Estasi) del tempo Solo la sillaba troncata (sospesa) È più ricca di lui Solo i dispersi Emolumenti degli Amori Non trovano (hanno) Dimora in lui - Non hanno riparo in lui |
Franklin indica quelli che sono i versi 4-8 della trascrizione Johnson come varianti ai versi 1 e 2 della sua. |
Il ricordo di ciò che lui ha fatto da vivo è l'unica cosa che ora può sostituire la sua grandezza, così come l'eternità di cui ormai è parte può soltanto imitare l'opulenza del tempo in cui lui è vissuto. |
F1661 (1884) / J1613 (1884)
Not Sickness stains the Brave, Nor any Dart, Nor Doubt of Scene to come, But an adjourning Heart - |
Non la Malattia tocca il Prode, Né un qualche Dardo, Né Dubbio di Scenario a venire, Ma un Cuore esitante - |
I versi sono in un biglietto a Mabel Todd del 19 luglio 1884 (L906), preceduti soltanto da "How martial the Apology of Nature! We die, said the Deathless of Thermopylae, in obedience to Law -" ("Com'è marziale l'Apologia della Natura! Moriamo, dissero gli Immortali delle Termopili, in obbedienza alla Legge -"). |
Nulla può toccare l'audace determinazione del prode a compiere il proprio dovere, se non un cuore che esita di fronte alla morte. |
F1662 (1884) / J1603 (1884)
The going from a world we know To one a wonder still Is like the child's adversity Whose vista is a hill, Behind the hill is sorcery And everything unknown, But will the secret compensate For climbing it alone? |
L'andare da un mondo che conosciamo A uno di muta meraviglia È come l'ansia di un bimbo La cui visuale è una collina, Oltre la collina è magia E ogni cosa sconosciuta, Ma il segreto compenserà La scalata solitaria? |
In una lettera a Louise e Frances Norcross (L907 - agosto 1884) in cui ED parla fra l'altro della sua malattia: "The doctor calls it 'revenge of the nerves'; but who but Death had wronged them?" ("Il dottore la chiama "vendetta dei nervi'; ma che cosa se non la Morte li aveva offesi?"). I versi sono preceduti da un ricordo del nipote Gilbert, morto l'anno precedente: "The little boy we laid away never fluctuates, and his dim society is companion still. But it is growing damp and I must go in. Memory's fog is rising. ("Il fanciullo che abbiamo deposto non si è mai mosso, e la sua fioca vicinanza ci è ancora compagna. Ma sta arrivando l'umidità e devo rientrare. La nebbia della memoria sta salendo."). |
Il viaggio dal mondo che conosciamo a quello che di cui non sappiamo nulla è come un'intima scalata verso il mistero. Non sappiamo se ciò che scopriremo dall'altra parte riuscirà a compensare quel cammino così difficile, perché rivolto a una meta che ci attira con le magiche meraviglie che ci promette ma allo stesso tempo ci incute l'istintiva paura dell'ignoto. |
F1663 (1884) / J1600 (1884)
Upon his Saddle sprung a Bird And crossed a thousand Trees Before a Fence without a Fare His Fantasy did please And then he lifted up his Throat And squandered such a Note A Universe that overheard Is stricken by it yet - |
In Sella balzò un Uccello E attraversò mille Alberi Prima che uno Steccato senza Dazio Piacesse alla sua Fantasia E allora tirò su il Collo E scialacquò una tale Nota Che l'Universo per caso in ascolto Ne è ancora colpito - |
Gli ultimi quattro versi sono in una lettera (L937 - settembre 1884) a Helen Hunt Jackson, in quel periodo convalescente per la frattura a una gamba , preceduti da: "I shall watch your passage from Crutch to Cane with jealous affection. From there to your Wings is but a stride - as was said of the convalescing Bird," ("Terrò d'occhio il suo passaggio dalle Grucce al Bastone con geloso affetto. Da lì alle Ali c'è solo un passo - come si disse dell'Uccello convalescente,"). |
L'uccello libero e giocoso, che svolazza senza meta e si ferma dove vuole, senza dover pagare i dazi che la vita regolata e convenzionale ci riserva. Il suo canto esprime la libertà che ha dentro e per questo incanta noi insieme all'universo. Gli ultimi quattro versi si adattano perfettamente alla lettera per l'amica scrittrice, costretta a una forzata inattività ma pronta a spargere di nuovo le sue "note". |
F1664 (1884) / J1602 (1884)
In other Motes, Of other Myths Your requisition be. The Prism never held the Hues, It only heard them play - |
In altri Atomi, Di altri Miti La tua richiesta sia. Il Prisma non trattenne mai i Colori, Li udì soltanto giocare - |
I versi sono in una lettera a Helen Hunt Jackson (L937, la stessa dei quattro versi finali della J1600-F1663), preceduti da: "I, too, took my summer in a Chair, though from 'Nervous prostration,' not fracture, but take my Nerve by the Bridle now, and am again abroad - Thank you for the wish - / The Summer has been wide and deep, and a deeper Autumn is but the Gleam concomitant of that waylaying Light - / Pursuing you in your transitions," ("Anch'io ho passato l'estate in Poltrona, anche se a causa di un 'esaurimento nervoso', non di una frattura, ma ora prendo i miei Nervi per le Briglie, e sono di nuovo all'aperto - Grazie per l'augurio - / L'estate è stata ampia e profonda, e un più profondo autunno non è altri che il Bagliore concomitante con quella Luce in agguato - / La sto seguendo nelle sue transizioni,"). |
La richiesta ultima deve riguardare cose diverse da quelle a cui siamo abituati, perché le cose del mondo sono fuggevoli come i colori in un prisma, che li vede passare e può soltanto assistere ai loro giochi di luce, senza il potere di trattenerli. |
F1665 (1884) / J1581 (1881)
The farthest Thunder that I heard Was nearer than the Sky And rumbles still, though torrid Noons Have lain their Missiles by - The Lightning that preceded it Struck no one but myself - But I would not exchange the Bolt For all the rest of Life - Indebtedness to Oxygen The Happy may repay, But not the obligation To Electricity - It founds the Homes and decks the Days And every clamor bright Is but the gleam concomitant Of that waylaying Light - The Thought is quiet as a Flake - A Crash without a Sound, How Life's reverberation It's Explanation found - |
Il Tuono più lontano che ho sentito Era più vicino del Cielo E romba ancora, sebbene torridi Mezzogiorni Abbiano riposto i loro Dardi - Il Lampo che l'ha preceduto Non colpì altri che me - Ma non scambierei la Saetta Con tutto il resto della Vita - Il debito con l'Ossigeno Il Felice può ripagare, Ma non l'obbligazione Con l'Elettricità - Essa fonda le Case e riveste i Giorni E ogni radioso clamore Non è che il bagliore compagno Di quella Luce in agguato - Il Pensiero è silenzioso come un Fiocco - Uno Schianto senza Suono, Così il riverbero della Vita Trovò la sua spiegazione - |
Oltre a due manoscritti completi (quello riportato può considerarsi la bella copia di uno precedente, in cui sono segnate alcune varianti) ED uso parte di questi versi in due occasioni: |
Un temporale estivo (vedi i "torrid Noons" del verso 3) come metafora di quell'elettricità che rende viva la vita e le infonde la gioia dell'inatteso. Il fenomeno naturale è descritto in tutti i suoi aspetti (thunder, rumbles, missiles, lightning, bolt, electricity) nella prima parte della poesia, dove ED se ne appropria con gelosa possessività ("Struck no one but myself") affermando di non volerlo scambiare con nulla, o meglio di non volerlo scambiare con una vita priva di quei bagliori così vivi, perché la vita che regala soltanto l'ossigeno per respirare è facile da comprare, mentre molto più difficile è appropriarsi di quell'elettricità vigorosa e difficile da governare. Dal verso 13 in poi è come se ED volesse cogliere l'essenza di quello che ha descritto: la luce diventa più obliqua, come se fosse in agguato, e il pensiero, che è l'esito più profondo di quei radiosi clamori (come l'autunno della frase nella lettera a Helen Hunt Jackson), si rivela come un silenzioso fiocco di neve, uno schianto senza suono che solo nella muta intimità della mente può trovare le sue risposte. |
F1666 (1884) / J1565 (1883/84)
Some Arrows slay but whom they strike, But this slew all but him, Who so appareled his Escape, Too trackless for a Tomb - |
Certe Frecce uccidono solo chi colpiscono, Ma questa ha ucciso tutti tranne lui, Che travestì talmente la sua Fuga, Da non lasciar tracce per una Tomba - |
In una lettera a Susan (L938) scritta probabilmente il 5 ottobre 1884, nel primo anniversario della morte del nipote Gilbert. I versi sono preceduti soltanto da: "Twice, when I had Red Flowers out, Gilbert knocked, raised his sweet Hat, and asked if he might touch them - / Yes, and take them too, I said, but Chivalry forbade him - Besides, he gathered Hearts, not Flowers -" ("Due volte, quando fuori avevo i Fiori Rossi, Gilbert bussò, si tolse il caro Berretto, e chiese se poteva toccarli - / Sì, e prendili pure, dissi, ma la Galanteria glielo impedì - D'altronde, lui raccoglieva Cuori, non Fiori -"). |
Il primo anniversario della morte del nipote Gilbert è occasione per ricordarlo non solo con questi versi ma anche col tenero breve racconto che li precede. |
F1667 (1884) / J1614 (1884)
Parting with Thee reluctantly, That we have never met, A Heart sometimes a Foreigner, Remembers it forgot - |
Separandosi da Te con riluttanza, Poiché mai c'incontrammo, Un Cuore talvolta uno Straniero, Ricorda di aver trascurato - |
In un biglietto indirizzato ai genitori di Mabel Todd, Mary ed Eben Jenks Loomis (L946 - autunno 1884), che erano stati ad Amherst a trovare la figlia, senza ovviamente aver incontrato ED. Il biglietto contiene i versi e una frase finale con una citazione da Genesi 3,10: "In all the circumference of Expression, those guileless words of Adam and Eve never were surpassed, «I was afraid and hid Myself -»" ("In tutta la circonferenza dell'Espressione, queste ingenue parole di Adamo ed Eva non sono mai state superate, «Avevo paura e Mi sono nascosto -»"). |
Il biglietto di commiato per due persone che non aveva mai conosciuto si trasforma in una riflessione, soprattutto nella frase che segue i versi, sulla propria solitudine; una scelta volontaria e consapevole ma che non doveva essere completamente appagante, visto che viene avvicinata alla paura del peccato che tocca il cuore di Adamo di fronte a Dio. |
F1668 (1884) / J1624 (1884)
Apparently with no surprise To any happy Flower The Frost beheads it at it's play - In accidental power - The blonde Assassin passes on - The Sun proceeds unmoved To measure off another Day For an Approving God - |
Con nessuna apparente sorpresa Un Fiore felice Il Gelo decapita nel suo gioco - In accidentale potere - Il biondo Assassino va avanti - Il Sole procede impassibile A far fuori un altro Giorno Per conto di un Dio Compiacente - |
La vita procede attraverso disegni che non appaiono guidati da un fine. In questo gioco privo di significato il gelo-morte arriva improvviso, usando il suo potere con noncurante casualità. E mentre il gelo fa il suo lavoro, il ciclo naturale continua a macinare giorni senza scopo, con la complicità di un creatore altrettanto noncurante. |
F1669 (1884) / J1615 (1884)
Oh what a Grace is this - What Majesties of Peace - That having breathed The fine - ensuing Right Without Diminuet Proceed! |
Oh quale Grazia è questa - Quali Maestà di Pace - Che avendo respirato Il puro - conseguente Diritto Senza Diminuirsi Proceda! |
In una lettera ai genitori di Mabel Todd, Mary ed Eben Jenks Loomis (L953 - 19 novembre 1884), preceduta da: "The atmospheric acquaintance so recently and delightfully made, is not, I trust, ephemeral, but absolute as Ether, as the delicate emblem just received tenderly implies. / Thank you for the Beauty - Thank you too for Boundlessness - that rarely given, but choicest Gift. / To 'know in whom' we ' have believed,' is Immortality." ("L'atmosferica conoscenza così recentemente e deliziosamente fatta, non è, credo, effimera, ma assoluta come l'Etere, come il delicato emblema appena ricevuto teneramente suggerisce. / Grazie per la Bellezza - Grazie anche per l'Illimitatezza - che raramente è data, se non dal più scelto dei Doni. / 'Sapere in chi' noi 'abbiamo creduto', è Immortalità.") |
L'accenno all'illimitatezza e all'immortalità nella lettera suggerisce che il "right" del verso 4 sia il diritto all'immortalità, la "maestà di pace" donata dalla "grazia", che segue il tempo della vita, sintetizzato nel "having breathed" del verso 3. Suggestivo l'inizio della lettera, in cui la conoscenza da lontano dei genitori di Mabel Todd viene definita "The atmospheric acquaintance". |
F1670 (1884) / J1635 (1884)
The Jay his Castanet has struck Put on your muff for Winter The Tippet that ignores his voice Is impudent to nature Of Swarthy Days he is the close His Lotus is a chestnut The Cricket drops a sable line No more from your's at present |
La Ghiandaia ha scosso le sue Nacchere Metti il manicotto per l'Inverno La Stola che ignora la sua voce È impudente verso la natura Di Bruni Giorni è la compagna Il suo Loto è la castagna Il Grillo mette giù una linea nera Nulla di più dalla vostra per adesso |
L'arrivo dell'inverno consiglia di ritirarsi, di vestire i panni pesanti e di non ignorare presuntuosamente la sua gelida voce. Nel finale è evidente l'identificazione del poeta con il grillo, con quella riga nera ("line" significa anche "verso") simbolo di inattività anche creativa e l'ultimo verso che è una sorta di commiato e di arrivederci all'estate. |
F1671 (1885) / J1640 (1885)
Take all away from me, but leave me Ecstasy And I am richer then, than all my Fellow men. Is it becoming me to dwell so wealthily When at my very Door are those possessing more, In abject poverty? |
Toglietemi tutto, ma lasciatemi l'Estasi Ed io sarò più ricca allora, di tutti i miei Simili. È giusto ch'io viva così riccamente Quando alla mia Porta ci sono coloro che hanno di più, In abietta povertà? |
Franklin elenca sei manoscritti di questa poesia: A) una prima stesura con l'inizio diverso "Take all I have away"; Il testo riportato sopra è quello della versione C). A parte l'inizio diverso di A), i cinque manoscritti completi sono sostanzialmente simili: in B) "Is it becoming" al verso 3 è sostituito con "Ill it becometh" ("Non sta bene") e il punto interrogativo finale è sostituito da una lineetta; nella versione F) "abject" nell'ultimo verso diventa "boundless" ("sconfinata"); il punto interrogativo finale sparisce in A), B) ed E). |
L'estasi, ovvero la ricchezza interiore, contrapposta alla vuota esteriorità dei lussi mondani. |
F1672 (1885) / J1639 (1885)
A Letter is a joy of Earth - It is denied the Gods - |
Una Lettera è una gioia Terrena - È negata agli Dei - |
In un biglietto ai genitori di Mabel Todd (L960 del 2 gennaio 1885) in ringraziamento per gli auguri natalizi. Nello stesso biglietto è la poesia J1640-F1671; riporto il testo intero, visto che i versi delle due poesie e il testo della lettera sono strettamente correlati: "I thought as I saw the exultant Face and the uplifted Letter, / [J1640-F1671] / And what is Ecstasy but Affection and what is Affection but the Germ of the little Note? / [J1639-F1672]" ("Non appena vidi il Volto esultante e la Lettera entusiasta pensai, / [J1640-F1671] / E che cosa è l'Estasi se non l'Affetto e che cosa è l'Affetto se non il Germe del breve Biglietto? / [J1639-F1672]"). |
Due versi che hanno vita propria e insieme sanno adattarsi alle due circostanze in cui ED li ha usati. Nella lettera ai genitori di Mabel Todd sono utilizzati per rendere più "terrena" l'estasi descritta nella J1640-F1671, permettendo così di accostarla al semplice biglietto di auguri che aveva ricevuto. Nella lettera a Clark diventano il rimpianto di non poter ricevere nessuna "parola d'assenso", nessuna lettera, da quel mondo nel quale sicuramente la gioia che conosciamo su questa terra è estranea, magari sostituita da una gioia infinitamente più grande ma della quale non siamo in grado si sapere nulla. |
F1673 (1885) / J1638 (1885)
Go thy great way! The Stars thou meetst Are even as Thyself - For what are Stars but Asterisks To point a human Life? |
Va' per la tua ampia strada! Le Stelle che incontri Sono pari a Te - Perché cosa sono le Stelle se non Asterischi Per indicare una Vita umana? |
Due copie. Una in una lettera a Benjamin Kimball (L967 - febbraio 1885), esecutore testamentario del giudice Lord, preceduta da "Oh, Death, where is thy Chancellor? On my way to my sleep, last night, I paused at the Portrait - Had I not loved it, I had feared it, the Face had such ascension -" ("Oh, Morte, dov'è il tuo Magistrato? Mentre mi avviavo al mio sonno, la scorsa notte, mi fermai davanti al suo Ritratto - Non l'avessi amato, avrei avuto paura di lui, il Volto mostrava una tale altezza -"). |
A prima vista i versi sembrano più indicati per la prima lettera in cui furono inclusi, quella in memoria di Otis Lord, ma la lettura delle frasi che li precedono nella seconda è come se spostasse il baricentro di senso dal ricordo della morte di una persona cara e rispettata (vedi l'ultima frase che precede i versi nella lettera a Kimball) a una metafora di quello "sgomentante dono", quel cuore "mai banale" che trova posto nella lucentezza delle stelle al pari di un'anima ormai separata dal suo involucro mortale. Uno spostamento di senso che rivela la ricchezza di versi che possono acquistare significati ulteriori anche da ciò che sta loro intorno. |
F1674 (1885) / J1637 (1885)
Is it too late to touch you, Dear? We this moment knew - Love Marine and Love Terrene - Love celestial too - |
È troppo tardi per toccarti, Cara? In questo momento abbiamo conosciuto - L'Amore Marino e l'Amore Terreno - L'Amore celeste, pure - |
Spedita a Mary Warner Crowell (L975) in occasione della sua partenza per l'Europa. Nel retro del manoscritto la destinataria scrisse: "Emily Dickinson March 2, 1885". |
Johnson ne parla come di un "jeu d'esprit". Il primo verso sembra indicare la preoccupazione che il biglietto possa non arrivare in tempo per la partenza. L'amore marino e quello terreno del penultimo verso si riferiscono ovviamente al prossimo viaggio dell'amica, mentre l'amore celeste dell'ultimo verso, e gli angeli della frase finale nel biglietto (quest'ultima letta con il significato della sua fonte, Salmi 91,11: "Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi"), sembrano una sorta di augurio, come a dire: "che il cielo ti protegga". |
F1675 (1885) / J1601 (1884)
Of God we ask one favor, That we may be forgiven - For what, he is presumed to know - The Crime, from us, is hidden - Immured the whole of Life Within a magic Prison We reprimand the Happiness That too competes with Heaven - |
A Dio chiediamo un unico favore, Che si possa essere perdonati - Per che cosa, si presume egli lo sappia - Il Crimine, a noi, è celato - Murati per l'intera Vita Dentro una magica Prigione Rimproveriamo la Felicità Che troppo compete col Cielo - |
I versi sono nella brutta copia di una lettera (L976 - marzo 1885) a Helen Hunt Jackson, ancora convalescente per la frattura di qualche mese prima (vedi la J1600-F1663). Nel manoscritto ci sono due redazioni della lettera (entrambe riportate da Johnson): nella prima ci sono soltanto i primi due versi, mentre nell'altra c'è il testo intero. In entrambe le redazioni i versi sono preceduti da "Knew I how to pray, to intercede for your Foot were intuitive - but I am but a Pagan." ("Se sapessi come pregare, intercedere per i suoi Piedi sarebbe ovvio - ma sono soltanto una Pagana."). Non si sa se la lettera sia poi stata effettivamente spedita alla destinataria. |
In molte poesie di ED l'atteggiamento verso il divino è critico e, spesso, scettico. In questa le immagini sono forse meno esplicite, ma il paradosso dei primi versi, chiedere perdono per qualcosa che non sappiamo, per un crimine che sembra inevitabile commettere ma del quale ci sfugge la reale consistenza, cela un'indubbia ribellione verso un dio che appare così distante e oscuro alle creature che si suppone lui abbia creato. La seconda parte è un inno alla vita, una prigione per la nostra mente che non riesce a comprendere il mistero, ma una prigione magica, che spesso ci dona una felicità della quale è ingiusto sentirsi colpevoli, soltanto perché la "vera" felicità sembra debba essere per forza, e non capiamo perché, quella che dovrebbe aspettarci una volta liberati da queste mura che ci tengono così magicamente prigionieri. |
F1676 (1885) / J-
A chastened Grace is twice a Grace - Nay, 'tis a Holiness. |
Un Grazia punita è due volte una Grazia - Anzi, è Santità. |
A conclusione di una lettera a Sarah Tuckerman del 1° maggio 1885 (L984), preceduti soltanto da "We trust the repairs of the little friend are progressing swiftly, though shall we love her as well revamped? / Anatomical dishabille is sweet to those who prize us -" ("Confidiamo che le riparazioni alla piccola amica stiano procedendo velocemente, anche se l'ameremo allo stesso modo una volta aggiustata? / Un déshabillé anatomico è dolce per coloro che l'apprezzano -") |
Uno sdrammatizzante augurio per una slogatura. Ma anche un implicito invito ad accettare senza troppo lamentarsi affanni in fin dei conti non troppo gravi; una felicità senza traumi o rotture potrebbe anche trasformarsi in una grazia noiosa. |
F1677 (1885) / J1611 (1884)
Their dappled importunity Disparage or dismiss - The Obloquies of Etiquette Are obsolete to Bliss - |
La loro variegata insistenza Svilisci o congeda - Le Calunnie dell'Etichetta Sono obsolete per la Beatitudine - |
I versi furono inviati a Mabel Todd e probabilmente si riferiscono a qualche chiacchiera che girava sul suo conto. La Todd aveva iniziato una relazione con Austin Dickinson nel settembre 1882, e questa poteva magari essere la fonte delle chiacchiere. |
F1678 (1885) / J1644 (1885)
Some one prepared this mighty show To which without a Ticket go The nations and the Days - Displayed before the simplest Door That all may examine them - and more |
Qualcuno preparò questo possente spettacolo A cui senza Biglietto vanno Le nazioni e i Giorni - Mostrati davanti alla Porta più modesta Affinché tutti possano esaminarli - e altro |
Il manoscritto è ricco di varianti e abbastanza disordinato, tanto che Johnson lo riporta senza ricostruire una versione vera e propria. Franklin invece ne dà una versione iniziale, riportando poi le varianti nel solito modo. La versione corrente è di solito quella, suddivisa in due strofe di tre versi, tratta da Bolts of Melody, che adotta una variante al verso 5: "may witness it" ("possano attestarlo") al posto di "may examine them" e aggiunge un sesto verso: "The pomp of summer Days" ("[va] / Lo sfarzo dei Giorni d'estate") considerato da Franklin variante al terzo. |
Lo spettacolo possente della natura supera qualsiasi altro, e perdipiù ci si può andare senza biglietto, anche se non ci si deve spostare molto, visto che è rappresentato tutti i giorni e ovunque. |
F1679 (1885) / J1645 (1885)
The Ditch is dear to the Drunken man For is it not his Bed - his Advocate - his Edifice - How safe his fallen Head In her disheveled Sanctity - Above him is the sky - Oblivion bending over him And Honor leagues away - |
Il Fosso è caro all'Ubriaco Perché per lui è Letto - Difensore - Edificio - Com'è al sicuro il suo Capo riverso In quella disordinata Santità - Sopra di lui il cielo - L'Oblio che lo sovrasta E l'Onore miglia lontano - |
L'ubriaco rinuncia alle cose che sono convenzionalmente associate alla vita civile; per lui un fosso in cui dormire diventa il tutto e l'oblio sostituisce qualsiasi forma di dignità. Ma in quel disordine non è escluso trovare la santità, un elemento estraneo alla vita razionale che può albergare ovunque, anzi probabilmente alberga di più in quei luoghi che in quelli in cui siamo convinti di vederla. |
F1680 (1885) / J1608 (1885)
The Ecstasy to guess, Were a receipted Bliss If Grace could talk - |
L'Estasi da immaginare, Sarebbe un'attestata Beatitudine Se la Grazia potesse parlare - |
I versi e la sola frase che li precede: "I send a message by a Mouth that cannot speak -" ("Mando un messaggio da una Bocca che non può parlare -") sono in un biglietto indirizzato "Sweet friends" e mai spedito (L995). |
Il silenzio della ragione che circonda la fede rende l'estasi un'ipotesi, che potrebbe concretizzarsi soltanto se la grazia potesse parlare e non fosse un dover credere senza chiedere. |
F1681 (1885) / J1642 (1885)
"Red Sea," indeed! Talk not to me Of purple Pharaoh - I have a Navy in the West Would pierce his Columns thro' - Guileless, yet of such Glory fine That all along the Line Is it, or is it not, marine - Is it, or is it not, divine - The Eye inquires with a sigh That Earth sh'd be so big - What Exultation in the Woe - What Wine in the fatigue! |
"Mar Rosso", incredibile! Non parlarmi Di purpurei Faraoni - Ho una Flotta a Occidente Che spezzerebbe le loro Colonne - Ingenua, ma di Gloria così pura Che ovunque vada È, o non è, marina - È, o non è, divina - L'Occhio si chiede con un sospiro Quale Terra sarebbe così vasta - Che Esultanza nel Dolore - Che Ubriacatura nella fatica! |
Ancora una volta la splendente bellezza del tramonto diventa simbolo dell'assoluta superiorità della natura sulle opere dell'uomo. Una natura "ingenua", perché priva di quella consapevolezza che genera l'astuzia; terrena e divina allo stesso tempo, perché agisce quaggiù guidata da lassù; incomparabilmente più vasta dei delimitati confini terreni e capace di superare, con l'inarrestabile gloria del suo incedere, qualsiasi dolore o fatica. |
F1682 (1885) / J1643 (1885)
Extol thee - could I - Then I will By saying nothing new But just the fair - averring - That thou art heavenly - Perceiving thee is evidence That we are of the sky Partaking thee a guaranty Of immortality |
Esaltarti - potrei - Dunque lo farò Non dicendo nulla di nuovo Se non la semplice - affermazione - Che tu sei del paradiso - Percepirti è evidenza Che noi siamo del cielo Affiancarti una garanzia D'immortalità |
Il manoscritto è ricco di varianti e abbastanza disordinato, tanto che Johnson lo riporta senza ricostruire una versione vera e propria. Franklin invece ne dà una versione iniziale, riportando poi le varianti nel solito modo. La versione corrente è di solito quella, suddivisa in due strofe, tratta da Bolts of Melody, con il punto interrogativo dopo "could I" al primo verso e la variante "the truest truth" ("la più pura verità") al posto di "the fair - averring -" al verso 3. |
Esaltare una persona superiore è difficile, ma in fin dei conti non si deve dire nulla di più di ciò che appare evidente, basta dire l'essenziale, ovvero che la sua grandezza appartiene al cielo e la sua vicinanza illumina anche chi le è vicino. |
F1683 (1885) / J1646 (1885)
Why should we hurry - Why indeed When every way we fly we are molested equally by immortality no respite from the inference that this which is begun though where it's labors lie A bland uncertainty Besets the sight This mighty night |
Perché dovremmo affrettarci - Perché mai Visto che in ogni via di fuga siamo ugualmente molestati dall'immortalità nessuna tregua dall'inferenza che questo è ciò che è iniziato anche ove i suoi travagli cessino Una blanda incertezza Accerchia lo sguardo In questa notte possente |
L'ineluttabile destino che ci conduce verso la morte-immortalità non ha vie di fuga, è l'unica strada che ci è permesso di percorrere e a nulla vale l'esserne consapevoli, perché il percorso, una volta iniziato, è a senso unico. La possente notte che ci attende è sempre davanti al nostro sguardo, smarrito in misteri senza certezze temperati soltanto dalla speranza della fede. |
F1684 (1886) / J1648 (1886)
The immortality she gave We borrowed at her Grave - For just one Plaudit famishing, The Might of Human Love - |
L'immortalità che ci diede La prendemmo alla sua Tomba - Di un solo Plauso affamati, La Potenza dell'Amore Umano - |
In una lettera a Higginson di fine aprile 1886 (L1043) insieme alla J1647-F1685 (vedi la nota a quest'ultima poesia). |
Il fatto che nell'abbozzo della lettera a Higginson ci sia soltanto questa poesia, fa pensare che l'aggiunta della J1647-F1685 nella stesura finale sia una sorta di conclusione a questi versi, dove l'immortalità della fama scaturisce da quella tomba, insieme epicedio ed epinicio. Nella poesia aggiunta successivamente la fama sembra come implodere nell'eterno mistero della morte, lasciando dietro di sé l'asterisco luminoso e lontano di quelle che da vivi chiamiamo stelle. |
F1685 (1886) / J1647 (1886)
Of Glory not a Beam is left But her Eternal House - The Asterisk is for the Dead, The Living, for the Stars - |
Di Gloria non un Raggio è rimasto Se non la sua Eterna Dimora - L'Asterisco è per i Morti, I Vivi, per le Stelle - |
In una lettera a Higginson di fine aprile 1886 (L1043), in cui ED ringrazia per un sonetto scritto in memoria di Helen Hunt Jackson (vedi anche la nota alla J1619-F1647). La lettera comprende anche la J1648-F1684 e i versi sono accompagnati da poche brevi frasi; la riporto per intero: "The beautiful Sonnet confirms me - Thank you for confiding it - / [J1648-F1684] / The sweet Acclamation of Death divulges it - There is no Trumpet like the Tomb - / [J1647-F1685] / Did you not give her to me?" ("Il bellissimo Sonetto mi rafforza - Grazie di avermelo affidato - [J1648-F1684] / La dolce Acclamazione della Morte lo divulga - Non c'è Tromba come la Tomba - / [J1647-F1685] / Non l'avrebbe data a me?"). |
Vedi la J1648-F1684. |
Nell'edizione Franklin iniziano da qui le poesie non datate, in quanto prive di autografo o di altra documentazione che possa far risalire al periodo di composizione. I testi derivano da trascrizioni (quasi tutte di Susan Dickinson e Mabel Todd) e non è perciò possibile stabilirne l'esattezza rispetto all'originale. |
F1686 (?) / J1687 (?)
The gleam of an heroic act Such strange illumination The Possible's slow fuse is lit By the Imagination |
Il bagliore di un atto eroico Che strana illuminazione La lenta miccia del Possibile è accesa Dall'Immaginazione |
L'atto eroico è un bagliore che si distingue dalla solita luce della vita. È come se avesse una miccia che può essere accesa soltanto dal fuoco dell'immaginazione, della fantasia che ci porta al di là del consueto. |
F1687 (?) / J1654 (?)
Beauty crowds me till I die Beauty mercy have on me But if I expire today Let it be in sight of thee - |
La bellezza mi riempie fino a morirne Bellezza abbi pietà di me Ma se dovessi spirare oggi Lascia che sia guardando te - |
La bellezza è così potente che ci pervade tanto a fondo da farci soffocare; eppure non ne possiamo fare a meno, tanto da invocarla come ultimo sguardo dei nostri occhi morenti. |
F1688 (?) / J1658 (?)
Endanger it, and the Demand Of tickets for a sigh Amazes the Humility Of Credibility - Recover it to nature |
Arrischialo, e la Richiesta Di biglietti per un sospiro Sorprenderà l'Umiltà Della Credibilità - Rendilo alla natura |
Il soggetto potrebbe essere l'amore (un piccolo, anche se non decisivo, indizio: il "sigh" del secondo verso). Possiamo perciò leggerla così: metti in mostra l'amore, senza remore, e vedrai che folla per accaparrarsi anche soltanto un sospiro, una folla che sorprenderà chi non voleva credere al potere di quel sentimento che sovrasta tutto; ora prova invece a rinunciarvi, a ridarlo a quella natura da cui proviene; vedrai che quella folla perderà ogni gioia di vivere e si ritroverà costernata davanti alla vita, come davanti a un triste carnevale che ha perso ogni attrattiva. |
F1689 (?) / J1700 (?)
To tell the Beauty would decrease To state the spell demean There is a syllableless Sea Of which it is the sign My will endeavors for it's word And fails, but entertains A Rapture as of Legacies - Of introspective mines - |
Spiegare la Bellezza la svaluterebbe Definirne l'incanto la umilierebbe C'è un Mare senza sillabe Di cui essa è il segno La mia volontà cerca la parola che le spetta E fallisce, ma trattiene Un Rapimento come di Lasciti - D'introspettive miniere - |
Non abbiamo parole che ci permettano di spiegare la bellezza, di definirne l'incanto, eppure sentiamo che dietro di essa c'è un mare, tanto inesprimibile quanto ricco di estatici rapimenti, riservati a un godimento che solo nell'intimo trova il suo pieno appagamento. |
F1690 (?) / J1684 (?)
The Blunder is in estimate Eternity is there We say as of a Station Meanwhile he is so near He joins me in my Ramble Divides abode with me No Friend have I that so persists As this Eternity |
La Cantonata è nella stima L'Eternità è là Affermiamo come di una Stazione Mentre è così vicina Che si unisce a me nel mio Vagare Che condivide casa con me Nessun Amico ho così ostinato Come questa Eternità |
L'eternità è considerata un punto d'arrivo, qualcosa che staziona in un punto ed è da raggiungere, la fine di un percorso che ne è privo e l'inizio di un altro che ne è permeato. Ma non è così, perché l'eternità accompagna la nostra vita, condivide tutto ciò che facciamo senza mai allontanarsi dalla nostra mente. Un pensiero, ma soprattutto un dubbio, che cerchiamo affannosamente di razionalizzare, senza mai riuscire a farlo. |
F1691 (?) / J1705 (?)
Volcanoes be in Sicily And South America I judge from my Geography Volcanoes nearer here A Lava step at any time Am I inclined to climb A Crater I may contemplate Vesuvius at Home |
Vulcani ci sono in Sicilia E in Sud America A giudicare dalla mia Geografia Vulcani più vicini qui Un gradino di Lava alla volta Sono propensa a scalare Un Cratere posso contemplare Vesuvio in Casa |
I vulcani veri, concreti, sono lontani, ma non c'è bisogno di fare lunghi viaggi per assaporarne il calore, basta guardare, per esempio, dentro la mente di un poeta, abituata a scalare lave più vicine ma altrettanto ardenti. |
F1692 (?) / J1675 (?)
Of this is Day composed A morning and a noon A Revelry unspeakable And then a gay unknown Whose Pomps allure and spurn And dower and deprive And penury for Glory Remedilessly leave |
Di questo è composto il Giorno Un mattino e un meriggio Una Baldoria indescrivibile E poi un gioioso sconosciuto I cui Fasti attraggono e respingono E donano e privano E penuria di Gloria Irrimediabilmente lasciano |
La vita compie il suo ciclo, riempie i suoi giorni di abitudine e di estro, e ha come meta finale qualcosa di sconosciuto, un mistero che insieme ci attrae ci respinge. Forse soltanto di una cosa possiamo essere sicuri: ciò che qui chiamiamo "gloria" diventerà ben misera cosa, quando parteciperemo anche noi a quei fasti di cui non sappiamo nulla. |
F1693 (?) / J1682 (?)
Summer begins to have the look Peruser of enchanting Book Reluctantly but sure perceives A gain upon the backward leaves Autumn begins to be inferred The eye begins it's avarice Conclusion is the course of all |
L'estate inizia ad avere l'aspetto Del lettore di un Libro incantevole Che con riluttante certezza percepisce L'avvicinarsi delle pagine finali L'autunno inizia ad essere dedotto L'occhio dà inizio alla sua avidità Conclusione è il corso delle cose |
Al verso 14 Johnson legge, nella trascrizione di Susan Dickinson, "At most" ("Al massimo") al posto di "Almost"; ho scelto la lezione di Franklin, che è anche in The Single Hound, a cura di Martha Dickinson Bianchi, Little Brown, Boston, 1914. |
L'immortalità è la definitiva, naturale, conclusione di cicli che appaiono perenni nella loro costante ripetizione; questi cicli, questi eterni ritorni, (o, per usare un termine dickinsoniano, queste circonferenze senza inizio e senza fine) sono ciò che possiamo trovare di più vicino a quell'eternità che sfugge alla nostra comprensione razionale. Così la fine dell'estate è come la conclusione di un bel libro, di cui leggiamo le pagine finali con la nostalgia della bellezza di quelle che le hanno precedute (mi sembra questo il senso di "backward" al quarto verso) e la consapevolezza dell'ineluttabilità di quella fine, mentre l'autunno ci porta una voglia di meditare, insieme alla possibilità di nutrire l'avidità dei nostri occhi con i vistosi colori che un misterioso tintore assegna agli alberi, colori vistosi ma anch'essi preludio alla spoglia nudità dell'inverno. |
F1694 (?) / J1681 (?)
Speech is one symptom of affection And Silence one - The perfectest communication Is heard of none Exists and it's indorsement |
La Parola è uno dei sintomi dell'affetto E il Silenzio l'altro - La comunicazione perfetta Nessuno può udirla Esiste e la sua conferma |
Gli ultimi due versi si riferiscono alla Prima lettera di Pietro 1,8: "voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui" (nella King James: "Whom having not seen, ye love; in whom, though now ye see him not, yet believing"). |
Il silenzio è la comunicazione perfetta, quella che non arriva concretamente al nostro orecchio ma si sente, con una intensità molto più alta, nell'intimo, come la fede della citazione biblica. |
F1695 (?) / J1666 (?)
I see thee clearer for the Grave That took thy face between No mirror could illumine thee Like that impassive stone - I know thee better for the act |
Ti vedo più chiaramente in virtù della Tomba Che si è presa il tuo volto Nessuno specchio potrebbe illuminarti Come quella impassibile pietra - Ti conosco meglio in virtù dell'atto |
Johnson annota: "I versi potrebbero essere una variante della poesia 'I see thee better - in the Dark' [J611-F442], alla quale può essere accostata." |
Come nella J611-F442 la luce dell'amore sembra illuminare l'oscurità della tomba che racchiude quel volto. Un amore che è evidentemente rimasto celato durante la vita e che solo la morte permette di esprimere. Molto bella l'immagine dei primi due versi della seconda strofa: la morte che in un primo momento ti ha allontanato da me, rendendoti ignoto perché ormai appartenente a un mondo sconosciuto, ti ha poi in realtà avvicinato, come un ricordo che appartiene soltanto a chi ha amato. |
F1696 (?) / J1695 (?)
There is a solitude of space A solitude of sea A solitude of Death, but these Society shall be Compared with that profounder site That polar privacy A soul admitted to itself - |
C'è una solitudine dello spazio Una solitudine del mare Una solitudine della Morte, ma queste Sono comunità Confrontate con quell'area più profonda Quell'intimità polare Un'anima al cospetto di se stessa - |
Nelle edizioni correnti, esclusa quella di Franklin, c'è un verso aggiunto alla fine: "Finite Infinity." ("Finità Infinità."). Johnson annota: "Non si conosce nessun autografo di questa poesia, qui riprodotta da due fonti: i primi sette versi seguono la trascrizione di Sue, che non copiò il verso finale. L'ultimo verso è tratto dal testo pubblicato." [The Single Hound, a cura di Martha Dickinson Bianchi e Alfred Leete Hampson, Little Brown, Boston, 1914]. Franklin trascrive la poesia seguendo la copia di Susan e considera il verso finale una probabile aggiunta editoriale. |
Le solitudini che conosciamo scompaiono di fronte a quella di un'anima sola di fronte a se stessa, un'intimità "polare" perché posta sul confine ultimo del possibile. |
F1697 (?) / J1690 (?)
The ones that disappeared are back The Phebe and the Crow Precisely as in March is heard The curtness of the Jay - Be this an Autumn or a Spring My wisdom loses way One side of me the nuts are ripe The other side is May. |
Quelli che erano spariti sono tornati La Rondine e il Corvo Proprio come in Marzo si sente La scontrosa Ghiandaia - Se sia questo Autunno o Primavera Il mio buon senso tralascia In una parte di me le noci sono mature Nell'altra è Maggio. |
I cicli della natura talvolta confondono le idee, marzo può diventare simile all'autunno, o può già trasformarsi in maggio; meglio lasciarsi andare alla fantasia e scegliere, di volta in volta, quale stagione sentiamo più congeniale in quel momento. Per la traduzione di "phebe" con "rondine" vedi la J403-F532. |
F1698 (?) / J1672 (?)
Lightly stepped a yellow star To it's lofty place Loosed the Moon her silver hat From her lustral Face All of evening softly lit As an Astral Hall Father I observed to Heaven You are punctual - |
Lieve avanzò una bionda stella Verso la sua alta sede Sciolse la Luna il cappello argenteo Dal suo Volto lustrale Tutto nella sera sommesso s'accese Come un'Aula Astrale Padre dichiarai al Cielo Sei puntuale - |
Il puntuale tocco divino nello spettacolo di una sera che accende le sue luci. |
F1699 (?) / J1678 (?)
Peril as a Possession 'Tis good to bear Danger disintegrates satiety There's Basis there - Begets an awe That searches Human Nature's creases As clean as Fire |
Il Pericolo come un Possesso È bene coltivare Il Rischio disintegra la sazietà C'è Fondamento là - Genera uno sgomento Che fruga nelle pieghe della Natura Umana Puro come Fuoco |
Il pericolo, il rischio, ci immunizza dalla noia dell'appagamento; è come un fuoco che lavora dentro e mantiene vivi i nostri sensi. |
F1700 (?) / J1660 (?)
Glory is that bright tragic thing That for an instant Means Dominion Warms some poor name That never felt the Sun Gently replacing In oblivion - |
La Gloria è quella radiosa tragica cosa Che per un istante Significa Dominio Scalda qualche povero nome Che non ha mai provato il Sole Riponendolo delicatamente Nell'oblio - |
La gloria del primo verso è molto simile alla fama della J1659-F1702. Qui ED mette l'accento soprattutto sulla caducità e, nei versi 3 e 4, su un apparente splendore che può illudere soltanto chi non ha mai visto il sole vero. |