The Complete Poems
Tutte le poesie
F851 - 900
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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F851 (1864) / J731 (1863)
"I want" - it pleaded - All it's life - I want - was chief it said When Skill entreated it - the last - And when so newly dead - I could not deem it late - to hear |
"Voglio" - dichiarò - Per tutta la vita - Voglio - fu ciò che disse Quando il Sapere lo pressò - da ultimo - E quando da così poco era morto - Non potevo credere fosse tardi - per udire |
La voglia di sapere ci accompagna per tutta la vita, e quel "voglio" è anche l'ultima parola, la più importante, che pronunciamo nel momento della morte, quando quella voglia ha l'ultima possibilità di essere soddisfatta. |
F852 (1864) / J876 (1863)
It was a Grave - yet bore no Stone - Enclosed 'twas not - of Rail - A Consciousness - it's Acre - And It held a Human Soul - Entombed by whom - for what offence - Till Resurrection, I must guess - |
Era una Tomba - eppure non sosteneva Pietra - Non era racchiusa - da Steccato - Una Consapevolezza - il suo Campo - E Reggeva un'Anima Umana - Seppellita da chi - per quale offesa - Fino alla Resurrezione, devo supporre - |
Due manoscritti, entrambi nei fascicoli, più una copia perduta inviata a Louise e Frances Norcross. Nel primo (quello utilizzato qui) è indicata una variante per l'ultimo verso: "Or palliate a Briar -" ("O mitigare un Rovo -"). Nel secondo, oltre a modifiche nella punteggiatura e alla sostituzione di "Man" con "men" all'ottavo verso, viene ripresa parzialmente la variante e l'ultimo verso diventa: "Or take away a Briar -" ("O portar via un Rovo -"). |
L'essere umano, o meglio la sua mente e il suo corpo, è, sin dall'inizio, destinato alla morte e per questo può essere paragonato a una tomba, pur non essendo ancora sovrastato da una lapide e racchiuso da uno steccato. Ma questo corpo e questa mente custodiscono in sé un'anima e, soprattutto, una consapevolezza che non possono non chiedersi quale sarà stata la colpa che ha fatto nascere questa vita predestinata alla morte e da dove viene il nostro essere, la nostra coscienza, quelle caratteristiche umane che stimolano la curiosità e, allo stesso tempo, sono frustrate dall'impossibilità di avere risposte. Nell'ultima strofa ritroviamo il "guess" che ED usa molto spesso quando parla dell'aldilà: solo dopo la resurrezione (ma possiamo solo supporlo, immaginarlo, far finta di crederci) conosceremo la verità su questa tomba, e potremo finalmente piantarvi un fiore o estirpare, o almeno rendere meno spinosi, i rovi che l'hanno sempre circondata. |
F853 (1864) / J798 (1863)
She staked her Feathers - Gained an Arc - Debated - Rose again - This time - beyond the estimate Of Envy, or of Men - And now, among Circumference - |
Puntò sulle sue Penne - Guadagnò un Arco - Decisa - si Alzò di nuovo - Questa volta - oltre il giudizio Dell'Invidia, o degli Uomini - E ora, nel mezzo della Circonferenza - |
Chi può essere questo uccello che prova a spiccare il volo, ci riesce e poi decide di lanciarsi al di là del mondo chiuso che lo circonda, se non ED stessa che, prima insicura delle sue doti poetiche e poi certa della loro consistenza, si lancia, senza curarsi del giudizio degli altri, in quella circonferenza che riassume la concretezza del mondo fisico e il circolare, infinito mistero dell'esistenza? |
F854 (1864) / J799 (1863)
Despair's advantage is achieved By suffering - Despair - To be assisted of Reverse One must itself have bore - The Worthiness of Suffering like As can no other Mouth Of Savors - make us conscious - |
Il vantaggio della Disperazione si ottiene Soffrendo - la Disperazione - Per essere aiutati da un Rovescio Bisogna averlo sopportato - Il Valore della Sofferenza come Come nessun'altra Bocca Di Sapori - ci fa consapevoli - |
Quattro aforismi dedicati a temi molto simili; la disperazione, un rovescio, la sofferenza e la morte. Per tutti l'impossibilità di conoscerli, e di conseguenza di farli diventare utili esperienze, se non li si prova personalmente, una considerazione che potrebbe essere applicata ai vani tentativi di rendere partecipi gli altri della nostra esperienza, specialmente verso i più giovani di noi; vani perché il vero gusto di un sapore è molto difficile da trasmettere e si acquisisce soltanto assaggiandolo. |
F855 (1864) / J800 (1863)
Two - were immortal twice - The privilege of few - Eternity - obtained - in Time - Reversed Divinity - That our ignoble Eyes |
Due - furono immortali due volte - Privilegio di pochi - L'Eternità - ottenuta - nel Tempo - Divinità rovesciata - Che i nostri ignobili Occhi |
L'amore non viene nominato, ma "i due immortali due volte" del primo verso non possono che essere due persone che vivono un amore reciproco. Un amore che è privilegio di pochi e dà la possibilità di ottenere nel tempo mortale una parte di quell'eternità che normalmente è esclusivo appannaggio dell'aldilà. Il fatto che i nostri occhi, ignobilmente mortali, riescano a concepire la qualità superlativa (ovvero divina) del paradiso attraverso quella comparativa (ovvero concreta) di due persone che si amano è una sorta di rovesciamento speculare dell'eternità, attributo divino che si affaccia nel mondo concreto attraverso il sentimento più bello che un uomo possa provare. |
F856 (1864) / J801 (1863)
I play at Riches - to appease The Clamoring for Gold - It kept me from a Thief, I think, For often, overbold With Want, and Opportunity - But often as my lot displays My Poverty and I derive - Should ever these exploring Hands How fitter they will be - for Want - |
Gioco alla Ricchezza - per placare La Smania per l'Oro - Mi ha trattenuto dall'essere un Ladro, credo, Perché spesso, sfrontata A causa del Bisogno, e dell'Opportunità - Ma ogni volta che il mio campo si dimostra Alla mia Povertà e a me ne deriva - Dovesse mai a queste Mani che frugano Quanto più adatte sarebbero - visto che il Bisogno - |
Giocare con immaginarie ricchezze riesce a placare il desiderio che ho per loro. Questo gioco dell'immaginazione riesce, forse, a impedire che il bisogno e le occasioni, che certo non mancano, facciano di me un ladro, il mezzo più semplice per diventare indipendenti. Ma ogni volta che la fame di ricchezze si fa sentire mi basta immaginare come diventerei se dovessi cedere alla tentazione, e questo pensiero mi conforta nella decisione di non allontanarmi dalla mia povertà. Spesso ci chiediamo quale valore dia alle sue ricchezze l'uomo che le possiede in confronto al valore dato da chi non potrà mai averle. Ma non è importante saperlo, quello che è certo è che se la sorte, nella sua volubilità, dovesse darcele in dono, sapremmo certamente usarle meglio noi, quelle ricchezze, visto che il bisogno, il desiderio di cercare quello che vogliamo e non di appropriarci di quello che ci viene offerto, è un'ottima palestra per la mente. In fin dei conti cos'è veramente bello: desiderare od ottenere? |
F857 (1864) / J732 (1863)
She rose to His Requirement - dropt The Playthings of Her Life To take the honorable Work Of Woman, and of Wife - If ought She missed in Her new Day, It lay unmentioned - as the Sea |
Fu pronta alla Sua Richiesta - depose I Giochi della Vita Per assumere l'onorevole Lavoro Di Donna, e di Moglie - Se qualcosa Le mancasse nel Suo nuovo Giorno, Resti non detto - come il Mare |
Una disincantata descrizione del matrimonio, visto naturalmente dalla parte di lei, pronta a seguire colui che la chiede, lasciandosi alle spalle gli spensierati giochi della vita senza legami, per assumere l'onorevole lavoro (una definizione molto "burocratica" della vita matrimoniale!) di donna e di moglie. Se poi sentisse la mancanza di qualcosa, in questa sua nuova vita, se la sentisse chiusa, priva di emozioni (vedi anche sotto per la traduzione di "awe"), se subentrasse la delusione dopo l'iniziale entusiasmo, se insomma non fosse tutto oro quello che riluce, il suo dovere è tenere nascoste queste delusioni. Deve fare come il mare, che produce sia la brillante perla che la sbiadita alga, ma non rivela a nessuno le profondità in cui entrambe dimorano. |
F858 (1864) / J802 (1863)
Time feels so vast that were it not For an Eternity - I fear me this Circumference Engross my Finity - To His exclusion, who prepare |
Il Tempo sembra così vasto che se non fosse Per l'Eternità - Temo che questa Circonferenza Assorbirebbe la mia Finitezza - Escludendo la Sua, che prepara |
Il tempo che accompagna lo svolgersi della vita può sembrarci molto vasto, tanto che se non fossimo consapevoli dell'esistenza dell'eternità, potremmo temere che la sua circonferenza possa assorbire tutta la nostra esistenza, escludendo quella circonferenza più vasta e più compiuta propria dell'eternità, un cerchio che percorriamo nella sua superficie visibile per imparare, man mano, a comprendere quella parte misteriosa e insieme meravigliosa che ci aspetta nell'aldilà. |
F859 (1864) / J803 (1863)
Who Court obtain within Himself Sees every Man a King - And Poverty of Monarchy Is an interior thing - No Man depose |
Chi tiene Corte dentro di Sé Vede in ogni Uomo un Re - E la Povertà della Monarchia È una cosa interiore - Nessuno può deporre |
Ciò che portiamo dentro è quello che conta nella nostra vita. La ricchezza interiore permette a tutti di sentirsi Re, e così un monarca può essere estremamente povero, così come un povero può possedere ricchezze celate a un sovrano. E la consacrazione regale che il fato concede a chi è ricco dentro non può essere scalfita da nessun potere mortale, così come nessuno può arricchire di una corona colui che ne disconosce il valore e anzi sembra respingere quella che poteva essere destinata a lui. |
F860 (1864) / J804 (1863)
No Notice gave She, but a Change - No Message, but a Sigh - For Whom, the Time did not suffice That She should specify. She was not warm, though Summer shone Of shrinking ways - she did not fright And when adjusted like a Seed Her Warm return, if so she chose - |
Nessun Avviso diede, tranne un Cambiamento - Nessun Messaggio, tranne un Sospiro - Per Chi, Il Tempo non bastò Affinché Ella lo precisasse. Non era calda, sebbene l'Estate splendesse Di modi schivi - non si spaventò E quando fu accomodata come un Seme Il Suo Caldo ritorno, se così avesse scelto - |
Come nella J795-F847 la morte non dà che impercettibili segni del suo arrivo, un cambiamento, un sospiro che non si ha nemmeno il tempo di sapere a chi sia diretto. La persona che muore diventa insensibile alla natura che la circonda, né il caldo dell'estate né il gelo possono ormai più nulla, e in quel momento è come se qualcosa desse la forza di affrontare a testa alta la morte, vincendo anche la naturale ritrosia di fronte allo sguardo degli altri. Chi resta cerca di perpetuare quelle che sono le abitudini della vita: prepara una comoda sepoltura, si illude che il sonno eterno sia solo una parentesi, in attesa dell'eterna primavera della resurrezione, di quel ritorno che sembra certo, tanto che il lieve strato di terra che ricopre il corpo appare come il solo intralcio alla volontà di risorgere. Ma l'illusione finisce presto, chi muore non può sentire le nostre implorazioni, le ignora come se venissero da estranei, da qualcuno che non ha mai conosciuto. |
F861 (1864) / J686 (1863)
They say that "Time assuages" - Time never did assuage - An actual suffering strengthens As Sinews do, with Age - Time is a Test of Trouble - |
Dicono che "Il Tempo mitiga" - Il Tempo non ha mai mitigato - Una vera sofferenza si rafforza Come fanno i Tendini, con gli Anni - Il Tempo è un Test per il Dolore - |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. La seconda strofa è in una lettera a Higginson del 9 giugno 1866 (L319), preceduta da una frase riferita al cane di ED, Carlo, morto qualche mese prima (vedi la L314): "Thank you, I wish for Carlo." ("Grazie, desidero tanto Carlo."). |
Un rovesciamento del luogo comune sul tempo che mitiga ogni dolore. Qui ED dice che il tempo, al contrario, rafforza la sofferenza, come una sorta di allenamento che rende più forti i tendini. Il tempo non è altro che un test, per il dolore. Se diventa un rimedio, se riesce a mitigarlo, o addirittura a cancellarlo, dimostra non che è guarita la malattia, ma che malattia non c'era. |
F862 (1864) / J681 (1863)
On the Bleakness of my Lot Bloom I strove to raise - Late - My Garden of a Rock Yielded Grape - and Maize - Soil of Flint, if steady tilled |
Sullo Squallore del mio Campo Frutti ho cercato di far crescere - Da ultimo - il Mio Giardino di Roccia Ha dato Uva - e Mais - Un Suolo di Pietra, se coltivato con costanza |
Il nostro "campo" (ED usa "lot" che significa "lotto, appezzamento di terreno" ma anche "fato, destino") può apparire squallido, privo di risorse, ma se cerchiamo senza stancarci di coltivarlo, certamente ci ripagherà con i suoi frutti (al verso 4 entrambe le edizioni critiche riportano "Maise", mentre nel manoscritto si legge chiaramente "Maize"). Anche un suolo di pietra può rivelarsi fecondo, se non rinunciamo alla prima difficoltà. Basta guardare il deserto libico, dove il seme della palma riesce a vivere e a crescere nella sabbia. |
F863 (1864) / J805 (1863)
This Bauble was preferred of Bees - By Butterflies admired At Heavenly - Hopeless Distances - Was justified of Bird - Did Noon - enamel - in Herself |
Questo Ninnolo fu preferito dalle Api - Dalle Farfalle ammirato A Celestiale - Disperata Distanza - Fu legittimato dall'Uccello - Il Mezzogiorno - decorò - di Sé |
Probabilmente accompagnava un fiore, un ninnolo amato dalle api, dalle farfalle, dagli uccelli che lo osservano dall'alto, che con la sua presenza abbellisce la natura ed è il segno della bella stagione per tutti coloro che conoscono l'universo soltanto come creatore di gioielli così effimeri eppure così belli. |
F864 (1864) / J806 (1863)
A Plated Life - diversified With Gold and Silver Pain To prove the presence of the Ore In Particles - 'tis when A Value struggle - it exist - |
Un Vita Placcata - differenziata Con Pene d'Oro e d'Argento Per provare la presenza del Minerale In Particelle - è quando Un Valore lotta - che esiste - |
La vita è ricoperta di pene, sembrano d'oro e d'argento, ma il loro scintillio serve solo a far vedere che ci sono. Contro questa "placcatura", che cerca di rinchiuderci dentro di lei, l'unica difesa è la lotta, che può far emergere il valore della nostra esistenza e permettere il dispiegarsi di quel potere che pur sempre possediamo, la ragione, pronta ad emergere anche se la vita tenta di sommergerla sotto interi mucchi di caos, ovvero di irrazionalità, per condurla alla definitiva annichilazione di sé. |
F865 (1864) / J807 (1863)
Expectation - is Contentment - Gain - Satiety - But Satiety - Conviction Of Nescessity Of an Austere trait in Pleasure - |
L'Aspettativa - è Contentezza - Il Guadagno - Sazietà - Ma la Sazietà - Convinzione Della Necessità Di un Austero tratto nel Piacere - |
Siamo contenti quando ci aspettiamo qualcosa e quando la guadagniamo proviamo un senso di sazietà, sempre però venata dalla convinzione che non bisogna lasciarsi andare nell'assaporare un piacere che sembra completamente appagante. Il bene, senza qualcosa che lo metta in discussione, è una fortuna che alla lunga può risultare noiosa. Soltanto il pericolo tiene sveglia la nostra mente e ci permette di gustare pienamente i momenti di gioia e benessere, purché non siano troppo lunghi. |
F866 (1864) / J936 (1864)
This Dust, and it's Feature - Accredited - Today - Will in a second Future - Cease to identify - This Mind, and it's measure - This World, and it's species |
Questa Polvere e i suoi Lineamenti - Accreditati - Oggi - In un prossimo Futuro Perderanno identità - Questa Mente, e la sua misura - Questo Mondo, e le sue specie |
Una riflessione sulla limitatezza del nostro essere e del mondo che ci circonda. La polvere di cui siamo fatti perderà ben presto la sua identità, per smarrirsi nell'indistinto mistero dell'aldilà. La mente, che ci sembra così vasta perché sa immaginare e fantasticare, e il mondo, con tutta la sua varietà, appariranno ben poca cosa di fronte all'esteso e minuzioso esame da parte di quell'entità che chiamiamo Dio, senza sapere bene cosa effettivamente sia. |
F867 (1864) / J937/992 (1864-1865)
I felt a Cleaving in my Mind - As if my Brain had split - I tried to match it - Seam by Seam - But could not make them fit - The thought behind, I strove to join |
Sentivo uno Squarciarsi nella Mente - Cose se il Cervello fosse spaccato - Cercai di riconnetterlo - Punto su Punto - Ma non riuscii a farli combaciare - Il pensiero alle spalle, mi sforzavo di unire |
La seconda strofa, con due varianti: al verso 5: "Dust" ("Polvere") al posto di "thought" e al verso 6: "Disk" ("Disco") al posto "thought", fu inviata a Susan. |
Ancora una volta ED cerca di penetrare nel mistero dell'istante della morte. Qui sceglie l'immagine della dissociazione (nel senso di strappo dalla concretezza del corpo e dalla facoltà di raziocinio) e del vano tentativo di dominarla: il cervello che si squarcia, la sensazione di non essere più in grado di riconnetterne le parti e lo sforzo di unire i concetti di vita (ormai alle nostre spalle) e di morte (di fronte a noi) in una sequenza che si scioglie miseramente, come quando un gomitolo ci sfugge dalle mani e cade sul pavimento. |
F868 (1864) / J938 (1864)
Fairer through Fading - as the Day Into the Darkness dips away - Half Her Complexion of the Sun - Hindering - Haunting - Perishing - Rallies Her Glow, like a dying Friend - |
Più bella nello Svanire - come il Giorno Nell'Oscurità s'immerge - La Sua mezza Carnagione di Sole - Si Attarda - S'Intrufola - Si Estingue - Riacquista Colore, come un Amico morente - |
Una descrizione della Luna. Il suo momento più bello è quando sta per scomparire, quando la sottile falce calante sta per cedere il passo all'oscurità. Come il giorno, s'immerge ogni volta nelle tenebre e la sua metà illuminata, la cui carnagione è prodotta dal Sole, si attarda nella sua luce quando è piena, s'intrufola quando è crescente, si estingue quando è calante. Ma sempre riacquista il suo colore vivo, come accade sovente a qualcuno che sta morendo. Stuzzica la notte con il suo luccicore, ma è come se quell'altalenante brillare fosse un'ammenda che la Luna paga per la sua esistenza, perché in fin dei conti fa apparire più buia la tenebra che la circonda. La "perfetta sembianza" dell'ultimo verso si può applicare al buio della notte ma anche alla stessa Luna, che appare una perfetta rappresentazione di ogni ciclica vita della natura destinata comunque ad estinguersi, a spirare. |
F869 (1864) / J939 (1864)
What I see not, I better see - Through Faith - my Hazel Eye Has periods of shutting - But, No lid has Memory - For often, all my sense obscured |
Ciò che non vedo, meglio vedo - Con la Fede - il mio Occhio Castano Ha periodi di chiusura - Ma, Non ha palpebre la Memoria - Se spesso, tutti i miei sensi si oscurano |
Errante (Mondadori, 1956) ritiene che questa poesia sia stata ispirata dal sonetto 43 di Shakespeare "pur evitando la virtuosità e svolgendo il motivo in senso opposto":
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Quello che non riesco a vedere concretamente lo vedo ancora meglio, perché uso la fede dell'occhio interiore. Nel mio occhio visibile le palpebre talvolta si chiudono, oscurandolo, ma la memoria non ha palpebre e, perciò, non ha momenti di buio. Ed è proprio quando gli occhi sono chiusi e i sensi scivolano nel sonno che riesco a vedere ciò che non posso da sveglia, quegli amati lineamenti che sono vietati alla mia vista diurna. Soltanto nel sogno riesco ad elevarmi, a rendere grazie a chi mi sta più a cuore di tutti. Ma il sogno dura poco, sempre troppo presto l'aurora lo interrompe e guasta la perfezione di quell'amata visione onirica. |
F870 (1864) / J771 (1863)
None can experience stint Who Bounty - have not known - The fact of Famine - could not be Except for Fact of Corn - Want - is a meagre Art |
Non può sperimentare gli stenti Chi l'Abbondanza - non ha conosciuto - La realtà della Carestia - non esiste Se non per la Realtà del Grano - Il Bisogno - è una magra Arte |
Quattro aforismi di due versi ciascuno sul tema degli opposti, che fanno emergere sensazioni e sentimenti altrimenti privi di un'unità di misura. Analoga a quella più famosa su questo tema, la J67-F112, dove però gli esempi sono rovesciati: qui le sensazioni negative si scolorano se non si sono provate quelle positive, là non si colgono appieno quelle positive se non si è avuta esperienza di quelle negative. |
F871 (1864) / J772 (1863)
The hallowing of Pain Like hallowing of Heaven, Obtains at a corporeal cost - The Summit is not given - To Him who strives severe |
La consacrazione della Pena Come la consacrazione del Cielo, Si ottiene a prezzo del corpo - La Sommità non è concessa - A Colui che si sforza con impegno |
Il prezzo della vita non può essere che la morte. La sommità, la santificazione della propria pena in quel misterioso traguardo che è il cielo, si ottiene solo a prezzo del sacrificio della propria concretezza, del corpo. E non ci sono mezze misure, non ci sono premi a metà della via, il prezzo della totalità non può essere che tutto ciò che abbiamo. |
F872 (1864) / J773 (1863)
Deprived of other Banquet, I entertained Myself - At first - a scant nutrition - An insufficient Loaf - But grown by slender addings A Robin's famine - able - |
Privata d'altro Banchetto, M'intrattenni con Me stessa - Dapprima - uno scarso nutrimento - Un Pane insufficiente - Ma crebbe con esili aggiunte Alla fame di un Pettirosso - tanto che - |
Una nuova riflessione sulla solitudine di chi non ha altro nutrimento che la propria interiorità. All'inizio può sembrare un pasto esiguo, ma poi ci accorgiamo che il tempo lo fa diventare via via più appetibile e sufficiente, tanto da darci la possibilità non solo di sfamarci ma anche di tenerne una po' da parte per il pellegrino che bussa alla nostra porta. |
F873 (1864) / J774 (1863)
It is a lonesome Glee - Yet sanctifies the Mind - With fair association - Afar upon the Wind A Bird to overhear |
È un Gaudio solitario - Eppure santifica la Mente - In sereno sodalizio - Da lontano nel Vento Un Uccello origliare |
Anche qui un'immagine della natura. Il canto di un uccello, che arriva da lontano nel vento, è sì una gioia solitaria, eppure entra in sintonia con la mente ed è in grado di sollevarla ad altezze celesti. Non si può fare a meno di vedervi una metafora della poesia, anch'essa gioia solitaria che arriva sulle ali di una vento che soffia dentro, incessante quanto invisibile delizia senza causa, essenza che non può che appartenere ai cieli. |
F874 (1864) / J775 (1863)
If Blame be my side - forfeit Me - But doom me not to forfeit Thee - To forfeit Thee? The very name Is exile - from Belief - and Home - |
Se la Colpa spetta a me - ripudiami - Ma non condannarmi a ripudiare Te - Ripudiare Te? La parola stessa È esilio - dalla Fede - e dall'Esistere - |
Quattro versi per proclamare un amore più grande di qualsiasi altra cosa, che ammette il sacrificio di se stessi ma non la rinuncia volontaria all'altro. Anche solo il suono di una parola che possa significare questa rinuncia evoca la perdita di tutto, dalla fede alla stessa esistenza. |
F875 (1864) / J776 (1863)
The Color of a Queen, is this - And when at night - Auroran widths |
Il Colore di Una Regina, è questo - E quando a notte - Aurorali ampiezze |
Porpora è il colore del sangue, regale e riservato agli spettacoli naturali che più ci affascinano. Di volta in volta si mescola con altro: al tramonto col giallo dell'ambra, a mezzogiorno col luccichio del berillo, nell'aurora boreale con la magia di un incantesimo naturale. |
F876 (1864) / J677 (1863)
To be alive - is Power - Existence - in itself - Without a further function - Omnipotence - Enough - To be alive - and Will! |
Essere vivi - è Potere - L'esistenza - in se stessa - Senza ulteriore compito - Onnipotenza - Bastante - Essere vivi - e Volere! |
Un'orgogliosa descrizione del nostro essere vivi. La vita vista come "potere", un miracolo della natura di per sé sufficiente a donarci, appunto, l'onnipotenza. Ma questo potere resta fine a se stesso se non è accompagnato dal "volere". Significativa è la diversa costruzione dei due versi: il potere è accompagnato dal verbo essere, ovvero è un qualcosa che è innato nella nostra essenza di vivi, mentre il volere è preceduto da una congiunzione che ne evidenzia il carattere per così dire aggiuntivo, non correlato obbligatoriamente alla natura di esseri viventi; è come se ED dicesse: la vita ci dà il potere di volere e questo ci rende già onnipotenti, ma soltanto usando il volere, ovvero sviluppando la nostra coscienza pensante, riusciamo a somigliare a Dio. Molto bella la chiusa: se la nostra vita terrena assurge a tale grandezza, quale sarà mai quella di colui che ci ha creati! |
F877 (1864) / J777 (1863)
The Loneliness One dare not sound - And would as soon surmise As in it's Grave go plumbing To ascertain the size - The Loneliness whose worst alarm The chasm not to be surveyed - I fear me this - is Loneliness - |
La Solitudine Nessuno osi sondare - E si preferisca supporre piuttosto Che nella sua Tomba scandagliare Per accertarne la dimensione - La Solitudine il cui peggior timore L'abisso non può essere esaminato - Ho paura che questo - sia la Solitudine - |
Un'altra faccia della solitudine, molto diversa da quella di altre poesie. Non più la consapevole scelta di una interiorità che sa fare a meno di gran parte del mondo esterno, ma un vuoto e oscuro abisso interiore, un qualcosa che è meglio non scandagliare, la cui più grande paura è quella di guardarsi allo specchio, perché sa di non poter reggere la consapevolezza di sé.
Massimo Bacigalupo - Meridiani
Anche stavolta il Webster può essere d'aiuto. Fra le definizioni di "soon" ce n'è una che è perfettamente adeguata ai versi di ED: "Readily; willingly. But in this sense it accompanies would, or some other word expressing will.", con un esempio che è costruito in maniera quasi identica: "I would as soon see a river winding among woods or in meadow, as when it is tossed up in so many whimsical figures at Versailles.", ovvero "Preferirei vedere un fiume snodarsi tra boschi o nei campi, piuttosto che sballottato in così stravaganti figure come a Versailles." |
F878 (1864) / J676 (1863)
Least Bee that brew - A Honey's Weight The Summer multiply - Content Her smallest fraction help The Amber Quantity - |
La più piccola Ape che distilla - Un Carico di Miele Moltiplica l'Estate - Paga che il Suo più esiguo frammento accresca La Quantità d'Ambra - |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. Un'altra copia fu inviata a Susan (nel manoscreitto rimasto manca l'ultimo verso) con una variante al verso 2: "Worth" ("Patrimonio") al posto di "Weight". |
Anche il più esiguo frammento creato dall'essere più modesto contribuisce alla bellezza del mondo, alla quantità d'ambra che ci circonda. Metafora che può essere applicata anche a questa breve poesia, che pure dà il suo contributo alla quantità d'ambra lasciataci da ED. |
F879 (1864) / J778 (1863)
This that would greet - an hour ago - Is quaintest Distance - now - Had it a Guest from Paradise - Nor glow, would it, nor bow - Had it a notice from the Noon |
Colui che avrebbe accolto - un'ora fa - È alla più estranea delle Distanze - ora - Avesse un Ospite dal Paradiso - Non si ecciterebbe, né s'inchinerebbe - Avesse un annuncio dal Mezzogiorno |
La morte ci coglie improvvisamente, e ci porta alla più estranea delle distanze dal mondo in cui avevamo vissuto fino a un'ora prima. Da quel momento qualsiasi cosa, qualsiasi avvenimento, anche il più straordinario, non ha più alcun effetto. Nel mondo in cui siamo abituati non c'è niente che possa somigliare a questa argentea reticenza, a questa solida calma. |
F880 (1864) / J779 (1863)
The Service without Hope - Is tenderest, I think - Because 'tis unsustained By stint - Rewarded Work - Has impetus of Gain - |
Il Servizio senza Aspettativa - È più tenero, credo - Perché non è sottoposto A un limite - Il Lavoro Retribuito - Ha lo stimolo del Guadagno - |
Un servizio, un'occupazione, che intraprendiamo senza porre un limite, senza aspettarci qualcosa, è connotato da una tenerezza, da una partecipazione emotiva, sconosciuta al lavoro retribuito, che ha uno scopo preciso ed è stimolato dal guadagno. La diligenza che mettiamo nell'eseguirlo è senz'altro maggiore quando non c'è un "finché" che lo delimiti. |
F881 (1864) / J718 (1863)
I meant to find Her when I Came - Death - had the same design - But the Success - was His - it seems - And the Surrender - Mine - I meant to tell Her how I longed To wander - now - is my Repose - |
Volevo ritrovarla una volta Arrivata - La Morte - aveva lo stesso disegno - Ma il Successo - fu Suo - sembra - E la Sconfitta - Mia - Volevo dirle quanto avevo bramato Vagare - ora - è il mio Riposo - |
Nel manoscritto ci sono molte varianti aggiunte da ED diversi anni dopo la prima stesura (all'incirca negli anni '70): al verso 4 "Surrender" è cancellato e sostituito da "Discomfit" ("sconfitta, disfatta"); al verso 6 per "single" ci sono tre alternative: "only" ("solo, unico"), "specific" ("specifico"), "peculiar" ("peculiare"); al verso 7 per "had told" c'è "enamored" ("fatta innamorare"); per il verso 8 "past, with" ha tre alternative: "hearkened" e il verso diventa "E Lei l'aveva ascoltata con fervore"; "trusted" ("E Lei le credette"); "fled with" ("E così fuggì con Lei"); al verso 9 "Repose" ha l'alternativa "Abode" ("Abitare"); al verso 10 tre alternative per "To rest - To rest": "To pause - To rest" ("Sostare - Fermarsi"); "To pause - To dwell" ("Sostare - Arrestarsi"); "To dwell - To stay" ("Arrestarsi - Restare"); al verso 11 "The privilege of Hurricane" diventa "The privilege of misery" ("Il privilegio della miseria"). |
Il rimpianto di non essere arrivati in tempo, visto come una sconfitta nei confronti della morte, che tante volte arriva prima di noi. Vorremmo aver avuto il tempo per dire il nostro desiderio di cogliere anche un solo attimo di quella vita che ci è stata sottratta, che ha ceduto al richiamo della morte. E dopo non può esserci che il vagare della memoria, e di noi stessi, in un ricordo che non ammette riposo né sosta. |
F882 (1864) / J780 (1863)
The Truth - is stirless - Other force - may be presumed to move - This - then - is best for confidence - When oldest Cedars swerve - And Oaks untwist their fists - How vigorous a Force |
La Verità - è immobile - Di altre forze - si può presumere il movimento - Questa - quindi - più di tutte è fidata - Quando i più vecchi Cedri si piegano - E le Querce disserrano i loro pugni - Quanto vigorosa una Forza |
La verità è la sola cosa che non ha bisogno di nulla, di nessun sostegno, per mantenere la propria forza nel tempo. Essa è sostegno di se stessa e per questo basta all'uomo che crede in lei per affrontare con spavalda certezza il mondo. |
F883 (1864) / J719 (1863)
A South Wind - has a pathos Of individual Voice - As One detect on Landings An Emigrant's address - A Hint of Ports - and Peoples - |
Un Vento del Sud - ha il pathos Di una Voce individuale - Come lo scoprire agli Sbarchi Un accento di Emigrante - Un Indizio di Porti - e Persone - |
Il profumo e il desiderio di terre lontane, ma anche di libertà, ci arriva dal vento del sud. La sua voce è come il parlare che sentiamo quando arriva una nave da paesi stranieri, pieno di suoni nuovi e per la maggior parte incomprensibili. Ma sono proprio questi i più belli, perché la loro esotica lontananza ci parla di luoghi estranei e irraggiungibili, dei quali possiamo immaginare tutto, perché non li conosciamo. |
F884 (1864) / J781 (1863)
To wait an Hour - is long - If Love be just beyond - To wait Eternity - is short - If Love reward the end - |
Aspettare un'Ora - è lungo - Se l'Amore è appena al di là - Aspettare l'Eternità - è breve - Se l'Amore ripaga la fine - |
Un aforisma sulla relatività del trascorrere del tempo. Se l'amore è là che ci aspetta, se è vicino e raggiungibile, anche una sola ora di attesa diventa molto lunga. Se sappiamo che l'unico modo per averlo è incontrarlo alla fine dei nostri giorni, allora aspettare l'eternità diventa breve. |
F885 (1864) / J782 (1863)
There is an arid Pleasure - As different from Joy - As Frost is different from Dew - Like element - are they - Yet one - rejoices Flowers - |
C'è un arido Piacere - Tanto diverso dalla Gioia - Quanto il Gelo è diverso dalla Rugiada - Elementi affini - sono - Eppure l'uno - fa gioire i Fiori - |
Molte cose che appaiono simili, o sono comunque della stessa natura, sono invece profondamente diverse. Per dircelo ED usa tre immagini. La prima è quella che ci riguarda: il piacere arido, senza partecipazione emotiva e senza entusiasmo, così diverso dalla gioia che erompe spontanea e senza calcolo. Le altre due per spiegare meglio la prima: il gelo e la rugiada, entrambi elementi costituiti da acqua, eppure così diversi, anzi opposti, per i fiori, che gioiscono per la seconda e aborrono il primo. La seconda immagine ci parla invece di un elemento singolo, il miele, fonte di vita per le api, che assicurano con esso la sopravvivenza della specie, ma così inutile per loro una volta che si sia rappreso, pur se resta sempre miele. |
F886 (1864) / J784 (1863)
Bereaved of all, I went abroad - No less bereaved was I Upon a New Peninsula - The Grave preceded me - Obtained my Lodgings, ere myself - I waked to find it first awake - In Cups of artificial Drowse |
Privata di tutto, me ne andai lontano - Non meno privata ero Su una Nuova Penisola - La Tomba mi aveva preceduto - Aveva ottenuto i miei Alloggi, prima di me - Mi svegliai per scoprire che era già sveglia - In Coppe di artificiale Torpore |
Non si può sfuggire al ricordo. Quando muore qualcuno che ci è caro, ci sembra di essere stati privati di tutto. Anche se cerchiamo di andarcene lontano, quella tomba ci segue dappertutto. Ovunque andiamo la troviamo lì, pronta e già sistemata dove credevamo di trovare un alloggio e un cuscino solo per noi. La sentiamo sempre vicina, è già sveglia quando ci svegliamo, ci segue ovunque andiamo e vani sono i nostri tentativi di seminarla. E se anche riuscissimo a eluderla, a immergere fino in fondo quel ricordo in una coppa di quel torpore che vorremmo si impadronisse di noi per non farci più pensare, in noi rimarrebbe sempre la memoria della vanga che ha scavato quella tomba. |
F887 (1864) / J786 (1863)
Severer Service of myself I hastened to demand To fill the awful Vacuum Your life had left behind - I worried Nature with my Wheels I strove to weary Brain and Bone - To some dull comfort Those obtain Affliction would not be appeased - No Drug for Consciousness - can be - |
Un più Severo Impegno a me stessa Mi affrettavo a chiedere Per riempire il Vuoto terribile Che la Tua vita aveva lasciato dietro di sé - Assillai la Natura con le mie Ruote Mi sforzavo di stancare Cervello e Ossa - In quello spento conforto ottenuto da Quelli L'Afflizione non volle placarsi - Medicina per la Consapevolezza - non ce n'è - |
Sembra un seguito o un complemento, forse ancora più chiuso alla speranza, della poesia che la precede nei fascicoli manoscritti (la J784-F886). Inizia invocando uno spiraglio vitale che riesca a riempire il vuoto lasciato da una vita, una ricerca affannosa, che non lascia niente di intentato. Le ruote della vita di chi resta chiedono di poter girare ancora, di avere la forza di ricominciare. Ci si sforza di tenere occupati il corpo e lo spirito, di evitare ogni rilassamento di quei nervi sempre pronti a scattare di nuovo. Di trovare spazio per la voglia di vivere, magari nell'inutile conforto di aver accompagnato fino alla fine chi se n'è andato, un conforto solo apparente, perché fa dimenticare la bellezza del giorno che pure è ancora di fronte a noi. |
F888 (1864) / J682 (1863)
'Twould ease - a Butterfly - Elate - a Bee - Thou'rt neither - Neither - thy capacity - But, Blossom, were I, Content of fading And Dying - Lifetime - |
Appagherebbe - una Farfalla - Esalterebbe - un'Ape - Tu non sei nessuna delle due - Nessuna delle due - ha la tua capacità - Ma, Fiore, fossi io, Contentarmi di svanire E il Morire - una Vita - |
L'inizio parla di qualcosa che ho, qualcosa che appagherebbe una farfalla, farebbe la felicità di un'ape, è qualcosa che si dona senza chiedere compenso: la prima cosa che viene in mente è l'amore. Ma tu non sei né una farfalla né un'ape, sei molto più esigente di loro, forse non potresti donarmi che un istante, ma, se fossi un fiore, preferirei questo impercettibile istante all'eterno ritorno dell'ape. |
F889 (1864) / J787 (1863)
Such is the Force of Happiness - The Least - can lift a ton Assisted by it's stimulus - Who Misery - sustain - |
Tale è la Forza della Felicità - Che il più Piccolo - solleva tonnellate - Assistito dal suo stimolo - Chi la Sofferenza - sopporta - |
Simile alla J781-F884. Lì l'amore era capace di far diventare lungo un istante e breve l'eternità, qui il nostro stato d'animo ci fa diventare forti nella felicità e incapaci di qualsiasi vigore nella sofferenza. |
F890 (1864) / J943 (1864)
A Coffin - is a small Domain, Yet able to contain A Citizen of Paradise In it's diminished Plane - A Grave - is a restricted Breadth - To Him who on it's small Repose |
Una Bara - è un esiguo Dominio, Eppure capace di contenere Un Cittadino del Paradiso Nella sua ridotta Superficie - Una Tomba - è una ristretta Estensione - A Colui che in quell'esiguo Riposo |
La bara, la tomba, nella loro concretezza, sono dei ben miseri simulacri di ciò che vi giace, il corpo di qualcuno che conosce le vie del cielo, quelle vie ben più grandi di qualsiasi mare o terra che conosciamo quaggiù. Ma soltanto a lui è concesso questo sapere. A noi resta soltanto una misteriosa circonferenza, senza sollievo per quella perdita, senza nemmeno la previsione di ciò che ci riserva quel viaggio. Ci resta soltanto un senso di fine, di conclusione dell'unica strada che conosciamo. |
F891 (1864) / J944 (1864)
I learned - at least - what Home could be - How ignorant I had been Of pretty ways of Covenant - How awkward at the Hymn Round our new Fireside - but for this - What Mornings in our Garden - guessed - And Task for Both - When Play be done - The Afternoons - together spent - And then Return - and Night - and Home - And then away to You to pass - This seems a Home - And Home is not - |
Imparai - almeno - cosa poteva essere una Casa - Quanto ignara sarei stata Delle piacevoli vie del Contratto - Quanto goffa nell'Inno Intorno al nuovo Focolare - non solo per questo - Che Mattini nel nostro Giardino - immaginati - E Compiti per Entrambi - A Gioco concluso - I Pomeriggi - passati insieme - E poi Tornare - e Notte - e Casa - E poi con Te trascorrere - Questa sembra una Casa - E Casa non è - |
Il testo è secondo la trascrizione Franklin; nell'edizione Johnson la quarta e l'ultima strofa sono in cinque versi, entrambe con il primo verso suddiviso in due: "And Task for Both / When Play be done -" e "This seems a Home - / And Home is not -". In entrambe le edizioni è precisato che il verso 21 (22 in Johnson) è da considerare a sé stante, visto che non c'è nessuna indicazione che possa far pensare a una variante e, inoltre, c'è il segno "+" prima di "Night", che riporta alla variante "trust" in calce alla poesia. |
Un lungo elenco di quelle che potevano essere le gioie di una vita domestica, che ED vide (il "learned" del primo verso) soltanto di riflesso. L'elenco traccia, con la solita fantasia dickinsoniana, i percorsi più vari: dal mattino in giardino, ai pomeriggi operosi (con l'ironico quadretto dell'uomo intento a profondi pensieri e della donna che ricama o strimpella un po' di musica), al crepuscolo caritatevole, fino all'etereo sonno notturno che riporta al luminoso mattino iniziale (anche se il "new - diviner - Care" del verso 23 potrebbe riferirsi a fatti notturni più concreti). Poi, nell'ultima strofa, una sorta di morale finale, con quell'immagine di un sole al tramonto in un luogo dove invece dovrebbe esserci un'alba. |
F892 (1865) / J1066 (1865)
Fame's Boys and Girls, who never die And are too seldom born - |
Ragazzi e Fanciulle della Fama, che non muoiono mai E troppo raramente sono generati - |
Il manoscritto è a matita, su un frammento di carta da lettere. Probabilmente un appunto su quanto sia rara la nascita di qualcuno destinato alla fama. |
F893 (1865) / J1139 (1869)
Her sovreign People Nature knows as well And is as fond of signifying As if fallible - |
Il suo Popolo sovrano La natura conosce molto bene E vezzeggia il più significativo Anche se fugace - |
Biglietto inviato a Susan (L336), probabilmente con un fiore. Ai versi è anteposta la frase: "Rare to the Rare -". |
Gli ultimi due versi non sono facili da interpretare. Nelle due versioni che conosco, entrambe di Silvio Raffo, sono tradotti così: "e non si stanca mai di farne mostra / come se quello potesse sfuggirle" (Geometrie dell'estasi) e "ed ama indicarlo / come se si potesse, lei, sbagliare -" (Meridiani). |
F894 (1865) / J1691 (?)
The Overtakelessness of Those Who have accomplished Death - Majestic is to me beyond The Majesties of Earth - The Soul her "Not at Home" Inscribes upon the Flesh, And takes a fine aerial gait Beyond the Writ of Touch. |
L'Irraggiungibilità di Coloro Che hanno conseguito la Morte Maestosa è per me ben oltre La Maestà della Terra - L'Anima il suo "Non a Casa" Iscrive sulla Carne, E prende una lieve aerea andatura Al di là del Diritto di Tocco. |
Nell'edizione Johnson è riportato soltanto il testo della trascrizione di Susan, mentre Franklin cita il manoscritto autografo, evidentemente comparso successivamente. Il testo riportato sopra è quello del manoscritto, indirizzato "Dollie" (un nomignolo affettuoso per Susan - vedi la J51-F41, la J156-F218 e la J158-F222) e firmato "Emily"; la trascrizione di Susan è in due strofe di quattro versi, con gli ultimi due così modificati: "And takes her fine aerial gait / Beyond the hope of touch" ("E prende la sua lieve aerea andatura / Al di là della speranza di contatto."). |
Il mistero della morte è più irraggiungibile di qualsiasi cosa noi si possa immaginare, di qualsiasi enigma naturale e terreno, perché in quel momento l'anima abbandona definitivamente la sua casa di carne, e si avvia per una strada che va al di là dei nostri poteri di conoscenza. |
F895 (1865) / J1068/1775 (1866-?)
Further in Summer than the Birds Pathetic from the Grass A minor Nation celebrates It's unobtrusive Mass. No Ordinance be seen Antiquest felt at Noon Remit as yet no Grace |
Più avanti in estate degli Uccelli Patetica dall'Erba Una Nazione minore celebra Discretamente la sua Messa. Nessun Rito si vede Più arcaica sembra a Mezzogiorno Ridotta non è ancora la Grazia |
La ricostruzione delle varie versioni di questa poesia nelle due edizioni critiche è leggermente diversa. Riporto, in quanto più completa, quella di Franklin, che ne descrive sei: A) 1865 - inviata a Gertrude Vanderbilt. Sette strofe di quattro versi, le ultime due corrispondono alla J1775, che Johnson considera una poesia a parte. La versione riportata sopra è la D). Sotto la versione A), l'unica di quelle rimaste diversa dalle altre.
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Molto interessante il confronto fra le due versioni. La prima (quella più lunga inviata alla Vanderbilt) si dilunga di più nella descrizione del canto del grillo (simbolo e presagio del prossimo svanire dell'estate), oscillando fra termini religiosi (mass, ordinance, service) e musicali (tune, cadence, pause, keys, melody) per terminare con una parola che sembra riunirli: "elegy", definita dal Webster "Un dolente o malinconico componimento poetico, o un canto funebre." Il canto del grillo diventa così da una delle tante voci del mondo (un mondo concreto che, senza musica, diventa la "sconosciuta penisola" della penultima strofa) quella che con religiosa e dolente bellezza sembra interpretare meglio il momento dello svanire, dell'abbandono. |
F896 (1865) / J980 (1864)
Purple - is fashionable twice - This season of the year, And when a soul perceives itself To be an Emperor. |
Il Porpora - è di moda due volte - In questa stagione dell'anno, E quando un'anima percepisce se stessa Come un'Imperatrice. |
La solenne e sontuosa bellezza del rosso porpora è sempre accostata da ED alle immagini più alte e orgogliose della concretezza e della spiritualità, come questa poesia esplicita chiaramente con le due immagini dell'autunno, che imporpora il paesaggio, e dell'anima, orgogliosa di sé. |
F897 (1865) / J991 (1865)
She sped as Petals from a Rose - Offended by the Wind - A frail Aristocrat of Time Indemnity to find - Leaving on Nature a Default As Cricket, or as Bee, But Andes - in the Bosoms where She had begun to lie. |
Si slanciava come Petali da una Rosa - Violati dal Vento - Una fragile Aristocratica della garanzia Del Tempo alla scoperta - Che lascia alla Natura una Mancanza Come un Grillo, o come un'Ape, Ma Ande - nei Petti dove Aveva iniziato a posarsi. |
La versione riportata è quella inviata a Susan in occasione della morte a due anni della nipotina Susan, figlia della sorella Martha Gilbert Smith, il 3 novembre 1865. Il manoscritto era dato per perduto da Johnson ma poi, come ci informa Franklin, è ricomparso, prima nel catalogo di un antiquario nel 1978, e poi in una vendita all'asta di Sotheby's a New York il 10 dicembre 1993.
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Un biglietto di condoglianze a un tempo tenero e realistico. La morte di una bimba di due anni, che stava iniziando a muoversi nel mondo alla scoperta di quel tempo che poi le era stato negato, non lascia tracce nella natura, così come non lasciano tracce un grillo o un'ape, ma lascia montagne di ricordi nei cuori dove aveva appena cominciato a posarsi. |
F898 (1865) / J825 (1864)
An Hour is a Sea Between a few, and me - With them would Harbor be - |
Un'Ora è un Mare Fra alcuni, e me - Con Loro sarebbe Porto - |
I versi concludono una lettera a Susan della fine del 1865 (L312). |
Anche una breve lontananza diventa un mare, se ad essere lontani sono quelli che quando sono con noi ci fanno sentire in porto. |
F899 (1865) / J910 (1864)
Experience is the Angled Road Preferred against the Mind By - Paradox - the Mind itself - Presuming it to lead. Quite Opposite - How complicate |
L'Esperienza è la Strada Angolata Preferita alla Mente Da - Paradosso - la Mente stessa - Che presume di essere alla guida. Tutto il Contrario - Com'è complicata |
La mente si serve dell'esperienza (una strada angolata, sinuosa, che pone più problemi di quanti ne risolva) come arma contro se stessa, o meglio contro la parte di sé che sarebbe disposta a rassegnarsi al proprio destino, illudendosi così di essere alla guida del proprio futuro. Ma è, appunto, soltanto un'illusione. Nel corso della sua vita è l'uomo, e perciò anche la sua mente, ad essere guidato in un sentiero delimitato, che lo costringe a scegliere qualcosa che in realtà gli era già stato assegnato. |
F900 (1865) / J973 (1864)
'Twas awkward, but it fitted me - An Ancient fashioned Heart - It's only lore - it's Steadfastness - In Change - unerudite - It only moved as do the Suns - I only have it not Tonight |
Era goffo, ma su misura per me - Un Cuore all'Antica - Il suo solo sapere - la Costanza - Di Cambiamenti - non erudito - Si muoveva solo come fanno i Soli - Solo che non lo trovo Stanotte |
La morte raccontata come il fermarsi di un cuore, semplice, perché non conosce cambiamenti e si accontenta di essere costante, ma giusto per chi lo porta. Un cuore che ama muoversi soltanto perché sa il valore del ritorno, come il sole o gli uccelli, sempre uguali in qualsiasi posto essi siano. Ma ecco che la morte, con i suoi cavilli tecnici, che somigliano tanto alle clausole nascoste di un contratto d'affitto, arriva e reclama lo sfratto, lasciando vuota la casa che lo ospitava. |