The Complete Poems
Tutte le poesie
F1151 - 1200
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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Indice Franklin
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F1151 (1868) / J1122 (1868)
'Tis my first night beneath the Sun If I should spend it here - Above him is too low a hight For his Barometer Who Airs of expectation breathes And takes the Wind at prime - But Distance his Delights confides To those who visit him |
Sarebbe la mia prima notte sotto il Sole Se dovessi passarla qui - Sopra di lui è un'altezza troppo bassa Per il suo Barometro Che Arie d'attesa respira E prende il Vento al suo apparire - Ma la Distanza le sue Delizie confida A coloro che sono in visita a lui |
Se fossi dove ora è lui sarebbe notte per me, ma una notte illuminata dal sole. Invece sono più in alto, sopra la sua tomba, un'altezza illusoria però, perché lui respira ormai un'aria dove le attese sono certezze e dove il mistero dell'inizio di ogni cosa non è più tale. Ma la distanza che ci separa è anche fonte di dolcezza, perché so che prima o poi sarà colmata. |
F1152 (1868) / J1134 (1868)
The Wind took up the Northern Things And piled them in the South - Then gave the East unto the West And opening his mouth The four Divisions of the Earth Did make as to devour While everything to corners slunk Behind the awful power - The Wind unto his Chamber went Again the smoke from Dwellings rose |
Il Vento prese le Cose del Nord E le ammucchiò a Sud - Poi diede l'Est all'Ovest E aprendo la bocca Le quattro Suddivisioni della Terra Fece come per divorare Mentre ogni cosa negli angoli strisciava Dietro la tremenda energia - Il Vento nella sua Stanza rientrò Di nuovo il fumo dalle Dimore salì |
La vivida descrizione di una tempesta che, com'è venuta, si ritira, lasciando intatta la natura, presto dimentica dello scompiglio. |
F1153 (1868?) / J1769 (1868?)
The longest day that God appoints Will finish with the sun. Anguish can travel to it's stake, And then it must return. |
Il giorno più lungo che Dio stabilisce Finirà con il sole. L'angoscia può avviarsi al suo traguardo, E poi deve rientrare. |
I versi erano in una lettera alle cugine Norcross (L329), evidentemente scritta a seguito di un qualche evento negativo, visto che sono preceduti da "The little notes shall go as fast as steam can take them. / Our hearts already went. Would we could mail our faces for your dear encouragement. / Remember" ("Il biglietto sarà veloce quanto potrà il vapore che lo porta. / I nostri cuori già andarono. Vorremmo poter inviare i nostri volti per incoraggiare i vostri tanto cari."). |
L'angoscia, per grande che sia, è sottoposta alle leggi della natura: prima o poi dovrà finire. |
F1154 (1869) / J1149 (1869)
I noticed People disappeared When but a little child - Supposed they visited remote Or settled Regions wild - Now know I - They both visited And settled Regions wild - But did because they died A Fact withheld the little child - |
Notavo Gente che spariva Quando non ero che una bimba - Supponevo per visite remote O per colonizzare Regioni selvagge - Ora so - Che visitavano E colonizzavano Regioni selvagge - Ma lo facevano perché erano morti Un Fatto nascosto ai bimbi - |
L'aldilà visto come una regione remota e selvaggia, nascosta alla comprensione umana. Da piccoli si pensa che chi scompare faccia questo viaggio nel mistero volontariamente, poi si scopre che è un viaggio obbligatorio che dovremo fare tutti. Il mistero del perché la gente scompaia dura poco, lo spazio della fanciullezza, ma poi resta quello vero di mistero, quello che fa comunque restare selvaggia la regione colonizzata da chi muore. Questo perdurare del mistero si legge chiaramente nella poesia, dove ai versi della fanciullesca immaginazione (3 e 4) seguono due versi preceduti dalla consapevolezza ("Now know I") ma praticamente identici nel descrivere la sorte di chi muore. |
F1155 (1869) / J1133 (1868)
The Snow that never drifts - The transient, fragrant snow That comes a single time a Year Is softly driving now - So thorough in the Tree Like Winter as a Face Were every Storm so sweet |
La Neve che mai si accumula - La transitoria, fragrante neve Che arriva una sola volta l'Anno Morbida s'impone ora - Tanto pervade l'albero Invernale come un Volto Fosse ogni Tempesta così dolce |
Non tutte le nevi sono uguali, c'è quella che sembra insediarsi e ammantare tutto e c'è n'è invece un'altra, più rara, che cade dolcemente e imbianca di notte un albero. Una neve che sembra essere l'annuncio di febbraio, il mese più rigido dell'anno, un volto antico e austero tornato a rivivere nel perenne ciclo della natura, senza però liberarsi da quella gelida solitudine che gli è propria. Ma poi ci accorgiamo che non è così: quella neve cade per poi scomparire, e allora ci rendiamo conto che se la neve fosse soltanto questa fragrante e transitoria imbiancata, se ogni tempesta che ci investe fosse così dolce e inoffensiva, non saremmo capaci di attribuirle il suo giusto valore, perché la vita è fatta di contrasti e una pena diventa buona, positiva, se riusciamo a custodirla nella memoria e a confrontarla con la gioia, che altrimenti non riusciremmo ad apprezzare pienamente. |
F1156 (1869) / J1130 (1868)
That odd old man is dead a year - We miss his stated Hat - 'Twas such an evening bright and stiff His faded lamp went out - Who miss his antiquated Wick - Oh Life, begun in fluent Blood |
Quel vecchio singolare è morto da un anno - Ci manca il suo familiare Cappello - Era una serata così luminosa e rigida Quando il suo fioco lume si smorzò - A chi manca il suo antiquato Stoppino - Oh Vita, cominciata in un Sanguigno fluire |
Un vecchio singolare, appartato, moriva un anno fa. Di lui ricordiamo l'apparenza, quel familiare cappello che accompagnava le nostre giornate. Chissà se a qualcuno manca veramente: amici canuti come lui o una moglie ormai indurita dall'età. Eppure quel vecchio ormai raggrinzito è stata una vita, iniziata con l'impetuoso fluire del sangue che scalda e ravviva. Ma la vita poi si consuma quasi sempre in una torpida abitudine: osservandone il percorso, il risultato finale appare di gelida e fuggevole materia. |
F1157 (1869) / J1118 (1868)
Exhilaration is the Breeze That lifts us from the Ground And leaves us in another place Whose statement is not found - Returns us not, but after time |
La Gioia è la Brezza Che ci solleva da Terra E ci lascia in un altro posto Di cui non sappiamo le regole - Non ci rimanda, ma dopo un po' |
Nei momenti di gioia è come se fossimo trasportati in un mondo diverso, con regole che non hanno niente a che vedere con quelle che di solito guidano la vita. Non possiamo mai trattenerci molto, ma sempre, quando torniamo, abbiamo acquistato qualcosa in più di ciò che avevamo prima. |
F1158 (1869) / J1158 (1870)
Best Witchcraft is Geometry To the magician's mind - His ordinary acts are feats To thinking of mankind - |
L'Incantesimo migliore è Geometria Per la mente del mago - I suoi gesti ordinari sono grandi imprese Agli occhi dell'umanità - |
I primi due versi furono inviati a Susan (L350) con una variante nel secondo: "To a magician's eye -" ("All'occhio di un mago -"). |
Dal punto di vista del mago gli incantesimi migliori sono quelli che applicano in maniera abile e perfetta le regole della razionalità, è poi la sua abilità a far sì che ciò che per lui è diventata un'azione ordinaria appaia magica agli occhi di chi lo guarda. |
F1159 (1869) / J1143 (1869)
The Work of Her that went, The Toil of Fellows done - In Ovens green our Mother bakes, By Fires of the Sun - |
Il Lavoro di Lei che se n'è andata, La Fatica di Compagni finiti - In Forni verdi nostra Madre cuoce, Ai Fuochi del Sole - |
Tutto ciò che è stato compiuto in vita servirà a impastare il nostro destino immortale. Gli ingredienti riposano nelle tombe, i forni verdi alimentati dal sole e controllati da madre natura. |
F1160 (1869) / J1137 (1869)
The duties of the Wind are few - To cast the ships, at Sea, Establish March, the Floods escort, And usher Liberty. The pleasures of the Wind are broad, The kinsmen of the Wind are Peaks The limitations of the Wind |
I doveri del Vento sono pochi - Spingere le navi, in Mare, Insediare Marzo, le Maree scortare, E annunciare la Libertà. I piaceri del Vento sono vasti, I congiunti del Vento sono i Picchi I limiti del Vento |
Oltre alla copia riportata sopra, ce n'è un'altra inviata a Susan e limitata ai primi quattro versi. |
Nelle prime tre strofe la descrizione del vento è limitata alle sue caratteristiche fisiche, concrete, mentre nell'ultima ED confessa di non sapere quale possa essere il destino di questo fenomeno naturale che diventa simbolo di tutta la natura: sembra troppo antica e saggia per sottostare al sonno eterno a cui siamo destinati noi, ma non possiamo sapere se anche lei sarà comunque destinata a scomparire. |
F1161 (1869) / J1146 (1869)
When Etna basks and purrs Naples is more afraid Than when she show her Garnet Tooth - Security is loud - |
Quando l'Etna si crogiola e fa le fusa Napoli è più impaurita Di quando mostra i suoi Granati Denti - La sicurezza è rumorosa - |
Una variazione su "can che abbaia non morde". Qui ED scambia Catania con Napoli, o il Vesuvio con l'Etna. Nella J1705-F1691 c'è l'errore opposto: il Vesuvio è accostato alla Sicilia. |
F1162 (1869) / J1117 (1868)
A Mine there is no Man would own But must it be conferred, Demeaning by exclusive wealth A Universe beside - Potosi never to be spent |
Una Miniera c'è che Nessuno può comprare Ma dev'essere conferita, Svilendo con un'esclusiva ricchezza L'universo intorno - Potosí che non sarà mai speso |
Ancora una volta la miniera della mente, la ricchezza interiore, contrapposta ad una miniera concreta, a quelle ricchezze così ambite da chi sa vedere soltanto l'apparenza e non è in grado di estrarre niente di più che metalli luccicanti dalla terra, lasciando inutilizzati quelli ben più preziosi celati nella mente. |
F1163 (1869) / J1138 (1869)
A Spider sewed at Night Without a Light Upon an Arc of White - If Ruff it was of Dame Of Immortality |
Un Ragno cuciva di Notte Senza una Luce Su un Arco di Bianco - Se Gorgiera fosse di Dama D'Immortalità |
Con un'ardita metafora l'affascinante e misteriosa ragnatela diventa "fisionomia", segno, insieme concreto e impalpabile, dell'immortalità. Sia l'una che l'altra possono essere ornamento di vita (eterna) o custodia di morte, e soltanto il creatore di ciascuna di esse, il ragno e Dio, ne conosce il mistero. |
F1164 (1869) / J1140 (1869)
The Day grew small, surrounded tight By early, stooping Night - The Afternoon in Evening deep It's Yellow shortness dropt - The Winds went out their martial ways The Leaves obtained excuse - November hung his Granite Hat Upon a nail of Plush - |
Il Giorno diventò piccolo, circondato tutto Dalla precoce, incombente Notte - Il Pomeriggio in Sera profonda La sua Gialla brevità distillò - I Venti smorzarono i loro passi marziali Le Foglie ottennero tregua - Novembre appese il suo Cappello di Granito A un chiodo di Felpa - |
L'arrivo dell'inverno: la notte arriva precocemente, il tramonto diventa più breve, i venti si smorzano e danno tregua alle foglie e novembre appende il suo cappello, di granito perché gelido e simile a una lapide che indica la morte dell'estate, a un chiodo che sembra fatto di soffice, felpata, neve. |
F1165 (1870) / J1164 (1870)
Were it to be the last How infinite would be What we did not suspect was marked Our final interview. |
Dovesse essere l'ultimo Quanto infinito sarebbe Ciò che non sospettavamo indicasse Il nostro colloquio finale. |
I versi sono contenuti in una lettera (L338) alla zia Catharine Dickinson Sweetser (sorella del padre di ED) scritta in occasione della morte a trentatré anni del figlio maggiore, Henry Edward, il 17 febbraio 1870. |
Il "colloquio finale" dell'ultimo verso si presta a due interpretazioni: un colloquio con la persona che poco dopo morirà, senza essere consapevoli che sarà l'ultimo, o quello che ciascuno di noi dovrà affrontare quando sarà faccia a faccia con la morte. |
F1166 (1870) / J1159 (1870)
Great Streets of silence led away To Neighborhoods of Pause - Here was no Notice - no Dissent No Universe - no Laws - By Clocks, 'Twas Morning, and for Night |
Grandi Strade di silenzio conducevano A Sobborghi di Pausa - Qui non vi era Annuncio - né Dissenso Né Universo - né Leggi - Per gli Orologi, Era Mattino, e la Notte |
Il testo riportato sopra è quello del manoscritto rimasto tra le carte di ED. Un'altra copia fu inviata a Susan, con il quarto verso diviso in due ("By Clocks - 'Twas Morning / And for Night"). Di una ulteriore versione, in una lettera a Frances e Louise Norcross (L339), resta la trascrizione di Mabel Todd del solo primo verso, preceduto da "Did you know about Mrs J—? She fledged her antique wings. 'Tis said that «nothing in her life became her like the living it.»" ("Avete saputo di Mrs J—? Ha messo le penne alle sue antiche ali. Si può dire che «nulla nella sua vita le ha fatto onore come il lasciarla.»"). |
Una descrizione dell'aldilà, con termini che designano un mondo concreto (Streets, Neighborhoods, Clocks, Bells) immersi in una sorta di sospensione spazio-temporale che li rende incorporei e indistinti. |
F1167 (1870) / J1215 (1872)
I bet with every Wind that blew Till Nature in chagrin Employed a Fact to visit me And scuttle my Balloon - |
Scommettevo su ogni soffio di Vento Finché la Natura in collera Mandò un Fatto a farmi visita E a bucare il mio Pallone - |
Spesso ci aggrappiamo a ogni soffio di vento, illudendoci che sia abbastanza forte da sostenerci, ma la natura ci manda ben presto un fatto concreto, una realtà, e allora ci accorgiamo che basta poco per bucare il nostro pallone e precipitare. |
F1168 (1870) / J1178 (1871)
My God - He sees thee - Shine thy best - Fling up thy Balls of Gold Till every Cubit play with thee And every Crescent hold - Elate the Acre at his feet - Upon his Atom swim - Oh Sun - but just a Second's right In thy long Race with him! |
Mio Dio - Egli ti vede - Splendi al tuo meglio - Lancia in alto i tuoi Globi d'Oro Finché ogni Cubito giochi con te E ogni Falce di Luna resista - Esalta gli Acri ai suoi piedi - Sul suo Atomo scorri - Oh Sole - il privilegio di un solo Istante Nella tua lunga Corsa con lui! |
ED si rivolge direttamente a Dio, incitandolo ad accogliere degnamente qualcuno che ha oltrepassato le porte del cielo e ora può vederlo. Nella prima parte è la notte a risplendere, con i globi dorati delle stelle e la falce lunare che veglia con la sua luce; poi la tomba e la polvere, esaltati e percorsi dal soffio divino; quindi la luce del sole, il simbolo della scintilla d'eternità che l'accompagna e di cui invochiamo almeno un istante per noi. |
F1169 (1870) / J1157 (1870)
Some Days retired from the rest In soft distinction lie The Day that a Companion came Or was obliged to die - |
Alcuni Giorni appartati dal resto In sommessa distinzione giacciono Il Giorno in cui un Compagno venne O fu obbligato a morire - |
I giorni importanti, che restano isolati dagli altri e si fanno ricordare, sono quelli legati al rapporto, triste o lieto, con qualcuno che ci è caro. |
F1170 (1870) / J1220 (1872)
Of Nature I shall have enough When I have entered these Entitled to a Bumble bee's Familiarities - |
Della Natura avrò abbastanza Quando sarò entrata fra coloro A cui è concesso a un Bombo Dare confidenza - |
Non è facile sentirsi parte integrante della natura che ci circonda. Forse potremmo dire di avercela fatta solo se riuscissimo nella difficile impresa di entrare in confidenza con i suoi più piccoli e umili abitanti. |
F1171 (1870) / J1245 (1873)
The Suburbs of a Secret A Strategist should keep - Better than on a Dream intrude To scrutinize the Sleep - |
I Sobborghi di un Segreto Uno Stratega dovrebbe rispettare - Piuttosto che in un Sogno intromettersi Per scrutare il Sonno - |
I nostri pensieri più intimi dovrebbero essere sempre rispettati e non scandagliati da altri che ambiscono a scoprirne i segreti. |
F1172 (1870) / J1248 (1873)
The incidents of Love Are more than it's Events - Investment's best expositor Is the minute Per Cents - |
Le minuzie dell'Amore Sono più che i suoi Eventi - La migliore evidenza dell'investimento È il minuscolo Percento - |
Le piccole cose, quelle che accadono tutti i giorni, sono quelle che contano per misurare un amore. La stessa cosa che succede per un investimento: non è importante la cifra iniziale, il patrimonio impiegato, ma quella minuscola progressiva percentuale che misura l'effettivo guadagno. |
F1173 (1870) / J1160 (1870)
He is alive, this morning - He is alive - and awake - Birds are resuming for Him - Blossoms - dress for His sake - Bees - to their Loaves of Honey Add an Amber Crumb Him - to regale - Me - Only - Motion, and am dumb. |
È vivo, stamane - È vivo - e sveglio - Gli uccelli ricominciano per Lui - I fiori - si abbigliano per amor Suo - Le api - alle loro Pagnotte di Miele Aggiungono una Briciola d'Ambra Per deliziare - Lui - a Me - Soltanto - Un cenno, e resto muta. |
Il manoscritto è indirizzato a "Mr Bowles" e firmato "Emily" (L341), ed è stato scritto in un periodo in cui spesso Bowles era ospite di Austin e Susan. Probabile che sia una sorta di saluto mattutino all'amico, ma il fatto che il biglietto sia poi rimasto in mano di ED fa pensare che non sia mai stato consegnato. |
F1174 (1870) / J1167 (1870)
Alone and in a Circumstance Reluctant to be told A spider on my reticence Assiduously crawled And so much more at Home than I Revisiting my late abode |
Da sola e in Circostanze Riluttanti ad esser dette Un ragno sulla mia reticenza Assiduamente strisciò E tanto più a Casa sua di me Rivisitando la mia recente dimora |
Il manoscritto di questa poesia è su un foglio di taccuino che contiene, oltre al testo, due piccoli ritagli dall'"Harper's Magazine" del maggio 1870 (in uno il nome "George Sand" e nell'altro "Mauprat" - il titolo di un romanzo della Sand del 1836), oltre ad un francobollo (vedi immagine sotto) non timbrato da tre centesimi del 1869. I ritagli e il francobollo risultano chiaramente applicati prima, visto che il testo è scritto negli spazi liberi. |
Il singolare manoscritto di questa poesia rende ancora più enigmatico un testo già di per sé piuttosto oscuro. La Bulgheroni, nelle note all'edizione Meridiani Mondadori, riporta l'ipotesi di Johnson ma poi aggiunge: "Le interpretazioni più recenti individuano nella qualità visiva del manoscritto una sorta di scenografia in cui femminile e maschile sono contrapposti, anticipando l'ironico conflitto tra pudore e aggressione inscenato nel testo". Più plausibile mi sembra l'interpretazione di Bacigalupo: "Divertente e macabro apologo sulla morte (la circostanza che si rilutta a riferire). La persona non detta alla fine è la morte, o meglio il verme." |
F1175 (1870) / J1165 (1870)
Contained in this short Life Are magical extents The soul returning soft at night To steal securer thence As Children strictest kept Turn soonest to the sea Whose nameless Fathoms slink away Beside infinity |
Contenute in questa breve Vita Sono magiche estensioni L'anima vi torna dolce di notte Per sgattaiolarne poi più salda Come i Bambini tenuti molto a freno Si dirigono prestissimo al mare I cui Abissi senza nome si dileguano Accanto all'infinito |
Ci sono tre versioni di questa poesia, tutte contenute nel recto e nel verso di un foglio, che riproduco da Bolts of Melody, pagg. xii-xiii La versione riportata (corrispondente a quella in basso nel verso del foglio manoscritto e riprodotta qui sotto) è l'unica senza varianti ed è pertanto da considerarsi come quella definitiva: Di seguito trascrivo le altre due versioni così come appaiono nel manoscritto; in neretto il testo base (quello delle edizioni critiche), in carattere normale le varianti.
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La nostra vita contiene molti misteri insondabili. Forse di notte, durante i nostri sogni, l'anima raggiunge questi luoghi misteriosi per poi tornare al suo posto più salda perché ne sa di più, perché è riuscita a rubare un brandello del mistero. In questo l'anima somiglia a quei bambini sottoposti a un'educazione rigida e repressiva, che sono impazienti di dirigersi al "mare" (ovvero al simbolo della libertà e dei sogni di terre lontane) con i suoi abissi ignoti e misteriosi, il simbolo più vicino all'infinito, al superamento delle costrizioni materiali in un luogo senza tempo e senza più dubbi e misteri. |
F1176 (1870) / J1170 (1870)
Nature affects to be sedate Upon Occasion, grand But let our observation shut Her practices extend To Necromancy and the Trades Obscure to understand Behold our spacious Citizen Unto a Juggler turned - |
La natura ostenta di essere pacata Nelle Occasioni, solenni Ma se smetti di osservarla Le sue pratiche estende A Negromanzia e Traffici Oscuri da capire Guarda il nostro esteso Concittadino In Imbroglione mutato - |
La natura ha un'apparenza solenne e maestosa, ma se provi a chiudere gli occhi per guardarne i suoi lati invisibili scopri misteri oscuri e difficili da comprendere. Così riesci anche a vedere nell'onnipresente Creatore nient'altro che un imbroglione, qualcuno che ci inganna facendoci vedere un mondo irreale e contraffatto. |
F1177 (1870) / J1161 (1870)
Trust adjust her "Peradventure" - Phantoms entered "and not you." |
La fiducia regola il suo "Probabilmente" - Fantasmi entrarono "e non lei." |
I due versi sono in una lettera a T.W. Higginson del 26 settembre 1870 (L352), che segue la prima visita del critico letterario a ED nell'agosto precedente. Sono preceduti da "After you went I took Macbeth and turned to 'Birnam Wood.' Came twice 'to Dunsinane' - I thought and went about my work. I remember your coming as serious sweetness placed now with the Unreal -" ("Dopo la sua partenza ho preso il Macbeth e mi sono diretta verso la 'Foresta di Birnam.' Venne due volte 'a Dunsinane' - Riflettevo e mi dedicavo al lavoro. Ricordo la sua venuta come una solenne dolcezza situata ora nell'Irreale -"). |
Due enigmatici versi che diventano chiari se collegati alle parole che li precedono nella lettera. Nel primo si avvera un "probabilmente" che a lungo era stato in forse (la concreta conoscenza di una persona ormai entrata in confidenza con ED, anche se solo per via epistolare); nel secondo la visita si scolora, diventa un ricordo e quasi non si riesce a credere che sia avvenuta veramente. |
F1178 (1870) / J1162 (1870)
The Life we have is very great. The Life that we shall see Surpasses it, we know, because It is Infinity. But when all space has been beheld And all Dominion shown The smallest Human Heart's extent Reduces it to none. |
La Vita che abbiamo è certo grande. La Vita che vedremo La sorpassa, si sa, perché È Infinità. Ma quando ogni spazio è stato osservato E ogni Dominio mostrato L'estensione del più piccolo Cuore Umano La riduce a nulla. |
In una lettera a Elizabeth Holland dell'ottobre 1870 (L354). |
Il mondo concreto che conosciamo è certamente grande e contiene più cose di quante siamo in grado di conoscerne. Ma questa grandezza è certamente superata dal mondo infinito che ci attende nell'aldilà. Eppure quando conosceremo questa infinità ci accorgeremo che diventa un nulla di fronte al profondo mistero del cuore umano. |
F1179 (1870) / J1758 (?)
Where every Bird is bold to go And Bees abashless play The Foreigner before he knocks Must thrust the Tears away - |
Dove ogni Uccello è libero di andare E le Api giocano sfrontate Lo Straniero prima di bussare Deve le Lacrime allontanare - |
Franklin cita il manoscritto autografo, dato da Mabel Todd a Marion Freeman Elwell e da questa al Vassar College, evidentemente non ancora comparso all'epoca dell'edizione Johnson. |
La natura non conosce l'affanno che assedia noi mortali, perciò, se dovessimo chiedere di entrare nel mondo spensierato degli uccelli e delle api, dovremmo prima scacciare quelle lacrime che là sarebbero fuori posto. |
F1180 (1870) / J1222 (1870)
The Riddle we can guess We speedily despise - Not anything is stale so long As Yesterday's surprise - |
L'Enigma che riusciamo a indovinare Rapidamente disprezziamo - Nulla è più stantio Di una sorpresa di Ieri - |
C'è un altro manoscritto di questa poesia con il primo verso leggermente modificato: "The Riddle that we guess" ("L'Enigma che indoviniamo"), in una bozza di lettera a Higginson dell'ottobre 1870 (L353) presumibilmente mai spedita. I versi sono seguiti da parole che sembrano una variazione sul tema: "The Risks of Immortality are perhaps it's charm - A secure Delight suffers in enchantment - ("I Rischi dell'Immortalità sono forse il suo fascino - Una Delizia certa è priva d'incanto -"). |
Un aforisma sulla nostra rapidità nel disprezzare le cose ormai svelate, che non hanno più il fascino del mistero. |
F1181 (1870) / J1770 (1870)
Experiment escorts us last - His pungent company Will not allow an Axiom An Opportunity - |
L'esperimento ci scorta fino all'ultimo - La sua pungente compagnia Non permette un Assioma Un'Opportunità - |
Compresa in una bozza di lettera a Higginson dell'ottobre 1870 (L353), presumibilmente mai spedita. |
La curiosità, la voglia di conoscere, lo sperimentare, ci accompagna per tutta la vita e non ci permette di fissare certezze, di circoscrivere in un assioma, o anche soltanto in una opportunità, un sapere che resterà sempre imperfetto. |
F1182 (1870) / J1774 (1870)
Too happy Time dissolves itself And leaves no remnant by - 'Tis Anguish not a Feather hath Or too much weight to fly - |
Un Tempo troppo felice si dissolve E non lascia traccia - È l'Angoscia che non ha Penne O troppo pesanti per volare - |
Compresa in una bozza di lettera a Higginson dell'ottobre 1870 (L353), presumibilmente mai spedita. |
La felicità fa presto a dissolversi, mentre l'angoscia non è dotata di ali o, se ce l'ha, le ha troppo pesanti per volare via. |
F1183 (1870) / J1229 (1872)
Because He loves Her We will pry and see if she is fair What difference is on her Face From Features others wear. It will not harm her magic pace Not hoping for his notice vast |
Poiché Egli La ama Spieremo e vedremo se è bella Qual è la differenza nel suo Volto Dai Lineamenti che altri hanno. Non nuocerà al suo magico passo Non sperando in un magnanimo cenno |
Franklin ricostruisce così le diverse redazioni di questa poesia (le date, come quasi sempre per le poesie di ED, sono da intendersi con un margine abbastanza ampio): |
Il soggetto della poesia, almeno nella versione completa, è una "Lei" a cui un "Lui" ha dato il suo amore, concedendole così una qualche forma di "Gloria". Per questo, una volta scoperto questo amore, ci interroghiamo su quali possano essere le differenze che la fanno diversa dagli altri, e poi arranchiamo dietro di lei, cercando di sfiorare quella gloria la cui lontana grandezza rende vano tentare di raggiungerla. |
F1184 (1870) / J1214 (1872)
We introduce ourselves To Planets and to Flowers But with ourselves Have etiquettes Embarrassments And awes |
Ci presentiamo A Pianeti e a Fiori Ma tra di noi Abbiamo etichette Imbarazzi E soggezioni |
Facciamo conoscenza senza remore con la natura, apparentemente così diversa e misteriosa, mentre le relazioni con gli altri, che invece dovrebbero essere così simili a noi, sono sempre difficili e, soprattutto, legate a formali convenzioni sociali che non ci consentono di esprimerci con la sincerità che vorremmo. |
F1185 (1870) / J1124 (1868)
Had we known the Ton she bore We had helped the terror But she straighter walked for Freight So be her's the error - |
Avessimo saputo il Gravame che sopportava Avremmo alleviato il terrore Ma lei più diritta camminava per il Peso Perciò suo sia l'errore - |
Per il primo verso ED segnò due varianti (poi cancellate) per "Ton", con significati sostanzialmente uguali: "weight" e "Load". Per gli ultimi due versi sono indicate varianti sostitutive: per il verso 3, "Smiled too brave for the detecting" ("Sorrideva troppo coraggiosa per rivelarlo") e "Smiled too brave for our detection" ("Sorrideva troppo coraggiosa per rivelarcelo"); per il verso 4, "Till arrested here" ("Finché non si arrestò qui") e "Till Discovered here -" ("Finché non fu Scoperto qui -"). |
Il rimpianto di non aver saputo vedere il peso che gravava sulle spalle di qualcuno che non c'è più è come diminuito da una sorta di scusante: è stata sua la colpa, perché non faceva trasparire quel peso e noi non ce ne saremmo potuti accorgere. Nelle varianti ai due versi finali le ultime parole della versione originale sono stemperate, come se ED avesse voluto eliminare quell'accusa in fin dei conti ingiusta: lei era troppo coraggiosa rivelare quel peso, e noi ce ne siamo accorti solo qui, sulla sua tomba. |
F1186 (1870) / J1125 (1868)
Oh Sumptuous moment Slower go That I may gloat on thee - 'Twill never be the same to starve Now I abundance see - Which was to famish, then or now - The difference of Day Ask him unto the Gallows led - With morning in the sky |
Oh Sontuoso istante Rallenta Ch'io possa cibarmi di te - Non sarà più lo stesso aver fame Ora che l'abbondanza vedo - Cosa sia morir di fame, dopo o adesso - La diversità del Giorno Chiedi a chi al Patibolo è condotto - Col mattino in cielo |
Un istante di felicità, di appagamento, ci lascia poi un senso di vuoto, come chi è affamato e vede davanti a sé una tavola imbandita dalla quale non può prendere che una briciola. Quale differenza ci sia fra il morire prima o dopo questa sia pur fuggevole visione, in cosa è diverso il luminoso giorno dall'oscura notte, può dirlo soltanto chi si avvia al patibolo mentre il cielo si illumina degli splendenti colori della vita. |
F1187 (1870) / J1123 (1868)
A great Hope fell You heard no noise The Ruin was within Oh cunning Wreck That told no Tale And let no Witness in The mind was built for mighty Freight |
Una grande Speranza crollò Non si udì alcun suono La Rovina fu dentro Oh scaltro Naufragio Che non profferì Parola E non ammise Testimoni La mente costruita per Carichi pesanti |
Vedi la F1188. |
F1188 (1870) / J1123 (1868)
A not admitting of the wound Until it grew so wide That all my Life had entered it And there were troughs beside - A closing of the simple lid that opened to the sun |
Un non ammettere la ferita Finché non divenne così larga Che tutta la mia Vita vi entrò E c'era spazio intorno - Un chiudersi dell'umile palpebra aperta al sole |
Nell'edizione Johnson la F1187 e 1188 sono considerate un'unica poesia |
La trascrizione di Franklin in due poesie distinte mi sembra più plausibile, soprattutto perché la F1188 mi sembra più un'autonoma variazione sul tema che un seguito, anche se una variazione può benissimo seguire direttamente il tema. Nella F1187 c'è l'immagine di una sconfitta, di un dolore, di una rovina interiore che si manifesta in silenzio, senza ammettere testimoni, vissuta come una lacerazione senza possibilità di cura in una mente che, sia pure rotta a tutte le intemperie, non può evitare di affondare in quel mare oscuro e tempestoso, pur rimanendo apparentemente salda. |
F1189 (1870) / J1112 (1867)
That this should feel the need of Death The same as those that lived Is such a Feat of Irony As never was achieved - Not satisfied to ape the Great in his simplicity |
Che questo senta il bisogno della Morte Allo stesso modo di quelli che vissero È un tale Gesto d'Ironia Che mai è stato raggiunto - Non soddisfatto di imitare il Grande nella sua semplicità |
La morte qui diventa un segno di distinzione, o meglio dovrebbe essere un segno di distinzione, nella sua misteriosa grandezza. Invece, anche il "piccolo" (il "this" del primo verso, che potrebbe essere chi non ha veramente vissuto, ma anche rappresentare una vita diversa da quella umana: animale o vegetale) vuole, e deve nel penultimo verso, morire, accomunando così il suo destino al "grande" (anche qui, chi si è elevato rispetto agli altri nel corso della vita, ma anche chi nell'ordine naturale ha una posizione predominante). Questa unione finale tra il grande e il piccolo è una suprema ironia che compete soltanto al momento estremo, quando la morte immerge nella sua indistinta oscurità tutto ciò che è esistito. |
F1190 (1870) / J1202 (1871)
The Frost was never seen - If met, too rapid passed, Or in too unsubstantial Team - The Flowers notice first A Stranger hovering round Till some retrieveless night Unproved is much we know - To Analyze perhaps |
Il Gelo non si fa mai vedere - Se lo incontri, troppo rapido passa, O in troppo incorporea Schiera - I Fiori notano per primi Uno Straniero che si aggira dintorno Finché una certa irreparabile notte Indimostrabile è molto di ciò che conosciamo - Analizzare forse |
Il gelo diventa metafora del mistero, del dubbio che attanaglia le nostre menti. È invisibile, incorporeo e sfuggente. Talvolta sembra di poterlo cogliere, ma sempre in lontananza, senza mai riuscire a definirlo con chiarezza, anzi sembra che il cercarlo lo allontani ancora di più da noi. Finché, quando ormai siamo stanchi per la lunga e infruttuosa ricerca, ecco che il proiettile mortale, un proiettile del quale nessuno sa la provenienza, colpisce irreparabilmente. D'altronde di ciò che conosciamo non sappiamo molto e le cose che ci sono sconosciute sono inevitabilmente quelle che ci fanno più paura. E dopo molti vani tentativi di scoprire cosa c'è dietro quel mistero, ci accorgiamo che forse capire è al di là delle nostre capacità. |
F1191 (1870) / J1156 (1870)
Lest any doubt that we are glad that they were born Today Whose having lived is held by us in noble holiday Without the date, like Consciousness or Immortality - |
Affinché non si dubiti che noi siamo lieti per chi nacque Oggi Di chi ha vissuto sia da noi reputata una nobile festa Senza data, come la Consapevolezza o l'Immortalità - |
Inviata a Susan (L356) per il suo quarantesimo compleanno, il 19 dicembre 1870. |
Un biglietto d'auguri, probabilmente con dei fiori, che trasforma un compleanno in una festa senza data. La congiunzione disgiuntiva fra la consapevolezza e l'immortalità sembra suggerire un'alternativa fra due concetti tante volti trattati da ED. |
F1192 (1870) / J1163 (1870)
God made no act without a cause - nor heart without an aim - Our inference is premature, our premises to blame. |
Dio non creò azione senza una causa - né cuore senza uno scopo - La nostra deduzione è prematura, le nostre premesse da biasimare. |
I versi sono contenuti in una lettera alle cugine Louise e Frances Norcross (L357, il manoscritto è perduto), che conteneva gli auguri per il Natale ma si referiva principalmente ai problemi relazionali che le due sorelle avevano con il reverendo John Dudley e la moglie Eliza, con i quali vivevano a Milwaukee. |
Versi con i quali ED cerca di consolare le cugine alle quali era indirizzata la lettera che li conteneva. Sicuramente le due sorelle, orfane e ancora molto giovani, non andavano molto d'accordo con chi le ospitava. |
F1193 (1871) / J1250 (1873)
White as an Indian Pipe Red as a Cardinal Flower Fabulous as a Moon at Noon Febuary Hour - |
Bianca come una Pipa Indiana Rossa come una Lobelia Purpurea Favolosa come una Luna a Mezzogiorno Un'Ora di Febbraio - |
Anche l'inverno, piuttosto bistrattato nei versi dickinsoniani, ha i suoi momenti magici. |
F1194 (1871) / J1213 (1872)
We like March. His Shoes are Purple - He is new and high - Makes he Mud for Dog and Peddler, Makes he Forests dry. Knows the Adder Tongue his coming And presents her Spot. Stands the Sun so close and mighty That our Minds are hot. News is he of all the others - |
Ci piace Marzo. Ha Scarpe Purpuree - È nuovo e altero - Crea Fango per il Cane e l'Ambulante, Dissecca le Foreste. Sente la Lingua della Vipera il suo arrivare E mostra la sua Punta. Resta il Sole così vicino e potente Che bruciano le Menti. Preannuncio egli è di tutto il resto - |
Oltre a quella riportata sopra (inviata a Susan) ci sono altri tre manoscritti completi di questa poesia, tutti databili intorno al 1878. In questa versioni ci sono due varianti: al verso 6 "begets" ("genera") al posto di "presents" e al verso 11 "buccaneering" ("che pirateggiano") al posto di "exercising"; inoltre, il primo verso comprende il primo e il secondo della versione precedente. |
Marzo è un mese molto amato da ED, che lo cita in altre quattordici poesie oltre a questa. È l'annuncio della primavera, del risveglio della natura, del calore del sole che ricomincia a scaldarci. Un mese che non è fatto per morire. |
F1195 (1871) / J1534 (1881)
Society for me my misery Since Gift of Thee - |
Compagnia la mia sofferenza Poiché Dono di Te - |
La sofferenza che proviene dall'amato vissuta comunque come qualcosa che tiene compagnia e ricorda, pur nel dolore, chi l'ha provocata. |
F1196 (1871) / J1243 (1873)
Safe Despair it is that raves - Agony is frugal. Puts itself severe away For it's own perusal. Garrisoned no Soul can be |
Innocua Disperazione è quella che urla - Il Tormento è frugale. Si mette severo da parte Per l'esame di se stesso. Nessun'Anima può essere presidiata |
Il dolore vero è quello che resta dentro e si macera nella sua sofferenza interiore. L'anima che soffre non ha nessuno che possa aiutarla, difenderla, perché la pena d'amore o quella suprema della morte non ammettono testimoni che possano alleviarle. |
F1197 (1871) / J1176 (1870)
We never know how high we are Till we are asked to rise And then if we are true to plan Our statures touch the skies - The Heroism we recite |
Non sappiamo mai quanto siamo alti Finché non ci chiedono di alzarci E allora se siamo conformi al progetto Le nostre stature toccano i cieli - L'Eroismo che recitiamo |
Due possibili interpretazioni. Una riferita la mistero dell'aldilà e l'altra più terrena. |
F1198 (1871) / J1120 (1868)
This slow Day moved along - I heard it's axles go As if they could not hoist themselves They hated motion so - I told my soul to come - |
Quel lento Giorno avanzava - Udivo le sue assi procedere Come se non riuscissero a sollevarsi Tanto odiavano il movimento - Dissi alla mia anima di venire - |
Il "lento giorno" del primo verso può essere il giorno scelto dalla morte, che trasforma la luce e il movimento in oscura immobilità, che non ama aspettare perché è precisa e ha molto da fare. Rimane un dubbio negli ultimi versi, dopo che l'anima è arrivata. Nel penultimo verso sembra come se ci si concedesse un ultimo intervallo di vita per poi rispondere alla chiamata, ma al ritorno la morte non c'è più. Forse quell'ultimo brandello di vita che ci siamo concessi l'ha fatta innervosire e se n'è andata, rimandando il suo incontro con noi, oppure la morte è sparita perché dopo quel breve intervallo, quell'ultimo momento di unione con l'anima, siamo morti e lei è ormai lontana, indaffarata con qualcun altro. Nel primo caso la sete di vita ci ha permesso, sia pure per poco, di procrastinare il momento finale, nel secondo il ritorno è solo illusorio, siamo ancora legati alla vita e ci sembra di poter tornare, ma è, appunto, soltanto un'illusione. |
F1199 (1871) / J1198 (1871)
A soft Sea washed around the House A Sea of Summer Air And rose and fell the magic Planks That sailed without a care - For Captain was the Butterfly For Helmsman was the Bee And an entire universe For the delighted Crew - |
Un soffice Mare bagnava tutt'intorno la Casa Un Mare d'Aria Estiva E salivano e scendevano le magiche Assi Che navigavano senza affanni - Il Capitano era la Farfalla Il Timoniere era l'Ape E un intero universo Il felice Equipaggio - |
L'estate accende sempre la fantasia dickinsoniana, suggerendole deliziose immagini che mettono insieme ogni volta eterogenei protagonisti presi dalla natura che si risveglia. |
F1200 (1871) / J1204 (1871)
Whatever it is - she has tried it - Awful Father of Love - Is not Our's the chastising - Do not chastise the Dove - Not for Ourselves, petition - Only lest she be lonely |
Qualunque cosa sia - lei l'ha provata - Austero Padre dell'Amore - Non fa per Noi il castigo - Non castigare la Colomba - Non per Noi, la supplica - Soltanto affinché non sia sola |
Nel manoscritto ci sono diverse varianti per il settimo e ottavo verso: |
Un dolce epitaffio dedicato a una "colomba" volata via, per la quale ED si rivolge direttamente a Dio, pregandolo di essere buono con lei e di concederle la compagnia del ricordo. |