The Complete Poems
Tutte le poesie
F1401 - 1450
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
F1/50
F51/100 
F101/150
F151/200
F201/250
F251/300
F301/350
F351/400
F401/450
F451/500
F501/550
F551/600
F601/650
F651/700
F701/750
F751/800
F801/850
F851/900
F901/950
F951/1000
F1001/1050
F1051/1100
F1101/1150
F1151/1200
F1201/1250
F1251/1300
F1301/1350
F1351/1400
F1401/1450
F1451/1500
F1501/1550
F1551/1600
F1601/1650
F1651/1700
F1701/1750
F1751/1789
Indice Franklin
Home page poesie
Home page
F1401 (1876) / J1376 (1876)
Dreams are the subtle Dower That make us rich an Hour - Then fling us poor Out of the Purple Door Into the Precinct raw Possessed before - |
I Sogni sono l'elusiva Dote Che ci fa ricchi per un'Ora - Poi ci gettano poveri Fuori della Purpurea Porta Dentro i nudi Confini Che avevamo prima - |
L'immaginario fantastico dei sogni contrapposto alla dura e concreta realtà della vita. |
F1402 (1876) / J1378 (1876)
His Heart was darker than the starless night For that there is a morn But in this black Receptacle Can be no Bode of Dawn |
Il suo Cuore era più buio di una notte senza stelle Per quella c'è un mattino Ma in questo nero Ricettacolo Non può esserci Promessa d'Aurora |
Il buio di una notte senza stelle ha comunque la promessa del mattino; in un cuore senza sentimenti l'oscurità è invece senza speranza. |
F1403 (1876) / J1389 (1876)
Touch lightly Nature's sweet Guitar Unless thou know'st the Tune Or every Bird will point at thee Because a Bard too soon - |
Sfiora appena la dolce Chitarra della Natura A meno che tu non conosca gli Accordi Oppure ogni Uccello ti additerà Come Bardo prematuro - |
La natura è misteriosa, va trattata con cura, studiata, almeno per noi che non siamo uccelli e non abbiamo l'istinto di immergerci in essa con inconsapevole saggezza. Dobbiamo perciò trattarla con attenzione, stando bene attenti a non strafare, altrimenti verremo additati dai suoi abitanti come qualcuno che pretende di suonare prima di conoscere bene le note. |
F1404 (1876) / J1382 (1876)
In many and reportless places We feel a Joy - Reportless, also, but sincere as Nature Or Deity - It comes, without a consternation - Profane it by a search - we cannot |
In molti e inspiegabili luoghi Proviamo una Gioia - Inspiegabile, pure, ma sincera come la Natura O la Deità - Arriva, senza sorprendere Profanarla con una ricerca - non possiamo |
Una gioia grande e improvvisa, sentimento che non è raro provare, è difficile da raccontare, e inspiegabile come i misteri della natura e del divino. Sappiamo soltanto che ci lascia uno splendente rimpianto, a cui non sapremmo dare un nome, e la consapevolezza che sarebbe inutile cercarla, perché non ha una casa, come noi d'altronde, che da quando siamo riusciti ad afferrarla una volta vaghiamo senza meta, sperando sempre di riuscirci di nuovo. |
F1405 (1876) / J1383 (1876)
Long Years apart - can make no Breach a second cannot fill - The absence of the Witch does not Invalidate the spell - The embers of a Thousand Years |
Lunghi Anni lontano - non possono creare Una breccia che un istante non possa colmare - L'assenza del Mago non Invalida l'incantesimo - Le braci di Mille Anni |
La potenza del ricordo non teme il passare del tempo, quel fuoco che cova sotto la cenere è sempre pronto a risvegliarsi al tocco di chi, anche mille anni prima, lo sfiorava con amore. |
F1406 (1876) / J1384 (1876)
Praise it - 'tis dead - It cannot glow - Warm this inclement Ear With the encomium it earned Since it was gathered here - Invest this alabaster Zest In the Delights of Dust - Remitted - since it flitted it In recusance august. |
Lodalo - è morto - Non può avvampare - Scalda quell'inclemente Orecchio Con l'encomio che merita Da quando fu raccolto qui - Investi quel Nettare d'Alabastro Nelle Delizie della Polvere - Ripagato - poiché la disperse Con augusto rifiuto. |
L'encomio che farebbero arrossire un vivo possiamo rivolgerlo senza turbarlo a chi è morto. E possiamo anche investire, senza paura di perderlo, il nostro capitale di lodi (di alabastro perché rivolte a chi ha ormai la consistenza del marmo) in quella polvere di cui lui non ha più bisogno. |
F1407 (1876) / J1374 (1876)
A Saucer holds a Cup In sordid human Life But in a Squirrel's estimate A Saucer holds a Loaf - A Table of a Tree His Cutlery - he keeps Convicted - could we be |
Un Piattino regge una Tazza Nella sordida Vita umana Ma nella prospettiva di uno Scoiattolo Un Piattino regge una Pagnotta - La Tavola di un Albero I Coltelli - tiene Giudicati - fossimo |
L'artificiosità umana (il piattino che regge la tazza, implicitamente in un salotto ben riparato) è contrapposta alla semplicità della natura, rispecchiata nello scoiattolo che si accontenta di una semplice pagnotta e pranza in mezzo agli alberi, soggetto alle intemperie. E la nostra argenteria non regge il confronto con quei denti affilati, il cui brillare offusca lo splendore di acciai famosi. Se dovessimo dar conto delle inutili minuzie di cui è costellata la nostra vita, saremmo certamente perdenti di fronte alla gioiosa semplicità di quell'animaletto volante. |
F1408 (1876) / J1575 (1876)
The Bat is dun, with wrinkled Wings - Like fallow Article - And not a song pervade his Lips - Or none perceptible. His small Umbrella quaintly halved Deputed from what Firmament - To his adroit Creator |
Il Pipistrello è grigio, con Ali raggrinzite - Come un Oggetto trascurato - E non un canto pervade le sue Labbra - O nessuno percepibile. Il suo curioso Ombrellino dimezzato Deputato da quale Firmamento - Al suo abile Creatore |
L'eccentricità del pipistrello rispetto alla natura piacevole, colorata, canterina, non deve confinarlo nel novero degli "oggetti trascurati", ovvero di quegli esseri che sembrano scontare un difetto di fabbricazione. Il suo creatore è stato abile con lui come per le altre creature, solo che l'eccentricità è sempre difficile da accettare. |
F1409 (1876) / J1375 (1876)
Death warrants are supposed to be An enginery of Equity A merciful mistake A pencil in an Idol's Hand A Devotee has oft consigned To Crucifix or Block |
Le condanne a morte sono ritenute Un meccanismo di Equità Un misericordioso errore Una matita in mano a un Idolo Un Devoto ha spesso consegnato Al Crocifisso o al Ceppo |
In pochi versi ED descrive i sentimenti contrastanti verso la pena di morte, vista come un meccanismo di equità (come nell'"occhio per occhio, dente per dente" biblico) o come un errore legato alla fallacia umana. Nella seconda parte ricorda al lettore quante volte un innocente è stato consegnato al boia. L'utilizzo insistito di molti termini religiosi (merciful, idol, devotee, crucifix) suggerisce che ED stesse pensando in particolare alle condanne a morte inflitte per motivi religiosi, molte delle quali vicine, nello spazio e nel tempo, al New England dickinsoniano. |
F1410 (1876) / J1361 (1876)
The Flake the Wind exasperate More eloquently lie Than if escorted to it's Down By Arm of Chivalry. |
Il Fiocco inasprito dal Vento Più eloquente giace Che se scortato al suo Posto Da un Cavalleresco Braccio. |
I versi sono in una lettera inviata alla moglie di Higginson, in occasione di una sua malattia, nella tarda estate del 1876 (L472), preceduti da "I fear we have all sorrow, though of different forms - but with Life so very sweet at the Crisp, what must it be unfrozen! I hope you may sometime be so strong as to smile at now - That is our Hope's criterion, for things that are - are ephemeral, but those to come - long - and besides," ("Temo che per tutti vi sia dolore, sebbene in forme diverse - ma se la Vita è tanto dolce al Freddo, cosa dev'essere al disgelo! Spero che qualche volta lei possa essere tanto forte da sorridere al presente - Questo è il nostro criterio di Speranza, perché le cose che sono - sono effimere, ma quelle a venire - durature - e inoltre," [seguono i versi]). |
Arrivare a una meta (che può essere una meta terrena ma anche la morte - come fa pensare il "lie" del secondo verso) con l'esperienza che si acquisisce dalle difficoltà di un vento freddo e affilato, che accompagna e nello stesso tempo esaspera e inasprisce, rende più consapevoli rispetto a un percorso calmo e tranquillo, come quello che si farebbe al braccio di un cortese cavaliere. |
F1411 (1876) / J1363 (1876)
Summer laid her simple Hat On it's boundless shelf - Unobserved - a Ribin slipt Fasten it yourself. Summer laid her supple Glove |
L'Estate posò il suo semplice Cappello Sulla sconfinata mensola - Non visto - un Nastro scivolò Assicuratelo tu. L'Estate posò il suo morbido Guanto |
Ci sono cinque manoscritti di questa poesia. Soltanto uno riporta le due strofe, con cancellature, sostituzioni e varianti (il testo riportato sopra è quello che risulta dalle cancellature e dalle sostituzioni, mentre le varianti per la seconda strofa sono quelle accolte nella versione inviata a Higginson - vedi sotto). Delle altre quattro copie, tre sono sono limitate alla prima strofa e una - quella a Higginson - alla seconda. Si può perciò ipotizzare che le due strofe della copia completa siano più due varianti che una poesia unica.
|
Come ho scritto sopra, le due strofe sembrano più due variazioni sul tema che una poesia unica. Nella prima l'estate arriva e, con un gesto molto "umano", poggia il cappello sulla mensola, come chi torna a casa. Solo che la mensola, e ovviamente anche il cappello, sono sconfinati, abbracciano tutto il mondo intorno a noi e possiamo cercare di prendere e godere soltanto un briciolo di quello splendore, magari quello che scivola via inavvertitamente da quell'enorme cappello. Nella seconda l'estate fa un gesto molto simile: ripone i guanti in un cassetto che, come la mensola della strofa precedente, sembra essere sconfinato e abbracciare tutto ciò che ci circonda. Stavolta però non ci accontentiamo di rubare il nastro caduto dal cappello, ma salutiamo l'estate come il vero oggetto della nostra ammirazione (così ho tradotto "awe", più propriamente: "sgomento, timore reverenziale"). |
F1412 (1876) / J1364 (1876)
How know it from a Summer's Day? It's Fervors are as firm - And nothing in the Countenance But scintillates the same - Yet Birds examine it and flee - And Vans without a name Inspect the Admonition And sunder as they came - |
Come distinguerlo da un Giorno d'Estate? I suoi Ardori sono del pari risoluti - E null'altro nella Fisionomia Se non lo stesso scintillio - Eppure gli Uccelli lo esaminano e fuggono - E Avanguardie senza nome Perlustrano l'Avvertimento E si sfaldano non appena arrivate - |
I versi erano in un biglietto, senza saluti né firma, inviato alla moglie di Higginson nell'autunno del 1876, durante la lunga malattia che doveva poi portarla alla morte il 2 settembre del 1877. Franklin dice che "La busta, affrancata e indirizzata a 'Mrs Higginson' a Newport, conteneva anche un bocciolo di rosa", ma, secondo Johnson, l'oggetto dei versi dovrebbe essere l'estate indiana, che sembra non aver niente da invidiare a un giorno di piena estate, ma non inganna gli uccelli, che danno un'occhiata a quell'apparenza estiva e capiscono subito che non è il caso di restare. Più oscuro il soggetto degli ultimi tre versi; potrebbero essere avanguardie (senza nome perché non ancora ben definite) dell'inverno, che si sciolgono al calore di quell'ingannevole ma pur sempre calda estate, ma anche imprudenti e intempestive avanguardie della primavera, attirate da quell'apparenza di rinascita e subito deluse e spazzate via. |
F1413 (1876) / J1386 (1876)
Summer - we all have seen - A few of us - believed - A few - the more aspiring Unquestionably loved - But Summer does not care - Deputed to adore - |
L'Estate - noi tutti l'abbiamo vista - Alcuni di noi - stimata - Alcuni - i più appassionati Indiscutibilmente amata - Ma l'Estate non se ne cura - Deputata ad adorare - |
Il manoscritto è molto accidentato. Il testo è nel recto di un foglio, con diverse cancellature e varianti. Nel verso e in un altro foglio appuntato al primo ci sono ulteriori numerose varianti. Johnson la ritiene una stesura incompleta, tanto che nella sua edizione non riporta una ricostruzione dei versi ma, in pratica, una riproduzione del manoscritto, con tutte le varianti e le cancellature. Franklin è di diverso avviso e scrive: "Sebbene le varianti siano molte e il loro ordine, nel verso nel foglio originario e in quello aggiunto, sia incerto, lo stato del testo è chiaro".
|
L'estate, che nella parte finale viene significativamente accostata all'estasi, non si cura di ciò che noi mortali si possa pensare di lei. Il nostro sentimento può essere di semplice presa d'atto o di amore senza remore: lei incede per la sua via, incurante come la luna di ciò che accade sotto di lei. La sua missione è quella di essere delegata a rappresentare il simbolo dell'adorazione che si deve alla forza e alla bellezza del creato, e il suo destino di essere a sua volta oggetto di adorazione non la tocca, le è sconosciuto come è sconosciuto all'estasi il seme da cui nasce e a ogni sentimento che sovrasta le nostre facoltà razionali il mistero del rivelarsi alla nostra mente. |
F1414 (1876) / J1371 (1876)
How fits his Umber Coat The Tailor of the Nut? Combined without a seam Like Raiment of a Dream - Who spun the Auburn Cloth? We know that we are wise - |
Come prepara il suo Scuro Soprabito Il Sarto della Noce? Messo insieme senza cuciture Come l'Abito di un Sogno - Chi ha tessuto il Bruno Panno? Sappiamo di essere saggi - |
Il sarto del secondo verso, il tessitore del quinto e il campagnolo del penultimo sono tutte metafore della natura che sa governare tanto la rinascita della prima strofa, quanto il trascorrere del tempo della seconda. Nell'ultima la natura sconfigge le nostre presunzioni, quelle di chi si sente saggio e rotto a ogni sorpresa ma si trova poi a fare i conti con l'inconsapevole forza degli elementi. |
F1415 (1876) / J1369 (1876)
Trusty as the stars Who quit their shining working Prompt as when I lit them In Genesis' new house, Durable as dawn Whose antiquated blossom Makes a world's suspense Perish and rejoice. |
Fedele come le stelle Che smettono il loro lucente lavoro Puntuali come quando le accesi Nella nuova casa della Genesi, Durevole come l'alba Il cui antiquato sbocciare Fa l'incertezza di un mondo Perire e gioire. |
I versi sono in una lettera inviata a Louise e Frances Norcross (L479), preceduti da "For taking Nature's hand to lead her to me, I am softly grateful - was she willing to come? Though her reluctance are sweeter than other one's avowals." ("A chi prende la Natura per mano per condurla da me, sono silenziosamente riconoscente - sarebbe lei venuta da sola? Sebbene le sue riluttanze siano più dolci di qualsiasi apertura."). |
La poesia, ma anche l'intera lettera che la contiene, descrive la natura come un qualcosa che ci circonda e permea la nostra esistenza, con le sue cicliche esternazioni (l'accendersi e lo spegnersi delle stelle, lo spuntare dell'alba che conclude le misteriose incertezze della notte per farci gioire della luce del giorno) e la dolce certezza del ritorno. |
F1416 (1876) / J1390 (1877)
These held their Wick above the west - Till when the Red declined - Or how the Amber aided it - Defied to be defined - Then waned without disparagement |
Tennero il Lume sull'occidente - Fino a quando il Rosso declinò - Oppure l'Ambra lo aiutò - A defilarsi dall'essere definito - Poi svanirono senza scomporsi |
Quattro manoscritti, tre dei quali limitati alla seconda strofa.
|
Nelle prime due versioni il cangiante e sfumato colore del tramonto non permette allo sguardo di deciderne con esattezza la conclusione. La frase aggiunta sembra anticipare la successiva versione completa, dove la metafora del tramonto-morte viene esplicitata nel plurale del primo verso e "personalizzata" nella frase che precede la poesia nella lettera a Holland. In questa versione il "dissimulante colore" appare già nella prima strofa, in quel rosso che l'ambra aiuta a diventare sfumato e indefinito. |
F1417 (1877) / J1367 (1876/77)
"Tomorrow" - whose location The Wise deceives Though it's hallucination Is last that leaves - Tomorrow, thou Retriever Of every tare - Of Alibi art thou Or ownest where? |
"Domani" - sulla cui ubicazione Il Saggio delude Sebbene tale allucinazione Sia l'ultima a cui rinuncia - Domani, tu Segugio Di ogni tara - Dell'Altrove sei O più tuo il dove? |
Inviati in un biglietto a Mrs Holland (L490), preceduti soltanto da "Austin will come tomorrow." ("Austin verrà domani."). |
Un domani non ben determinato (evidentemente in relazione a una visita, non proprio sicura, di Austin) di cui nemmeno un saggio riuscirebbe a stabilire l'esatta ubicazione, anche se non rinuncia all'illusione di individuarlo. Gli ultimi quattro versi sono abbastanza criptici: li ho tradotti interpretandoli così: tu, domani, sei uno a cui non si sfugge, assomigli a un segugio che non lascia scampo nemmeno all'insignificante tara di un carico ("tare" significa anche "veccia, gramigna" e il termine si può anche tradurre così, visto che il senso di insignificante, residuale, rimane inalterato), ma nello stesso tempo (riprendendo il senso dei primi versi) sei misterioso, non sappiamo mai cosa ci riserverai, perciò ci chiediamo se sei situato in un altrove che non conosciamo, o se invece è più giusto vederti come una delle tante, familiari, cose che fanno parte del nostro "dove". |
F1418 (1877) / J1415 (1877)
A wild Blue sky abreast of Winds That threatened it - did run And crouched behind his Yellow Door Was the defiant sun - Some conflict with those upper friends So genial in the main That we deplore peculiarly Their arrogant Campaign - |
Un selvaggio cielo Azzurro appaiato a Venti Che lo minacciavano - correva E acquattato dietro la sua Gialla Porta C'era il sole spavaldo - Qualche conflitto fra questi eccelsi amici In genere così gioviali Perciò deploriamo decisamente La loro arrogante Campagna - |
Noi vorremmo la natura sempre gioviale, ridente; per questo quando gli elementi entrano in conflitto fra di loro li disapproviamo, quasi avessero deciso di entrare in guerra per ragioni che ci risultano incomprensibili. |
F1419 (1877) / J1407 (1877)
A Field of Stubble, lying sere Beneath the second Sun - It's Toils to Brindled People thrust - It's Triumphs - to the Bin - Accosted by a timid Bird Irresolute of Alms - Is often seen - but seldom felt, On our New England Farms - |
Un Campo di Stoppie, che giace arido Sotto il secondo Sole - Le sue Fibre sparse per il Popolo Pezzato - I suoi Trionfi - per la Madia - Avvicinata da un timido Uccello Irresoluto all'Elemosina - Spesso guardato - ma di rado percepito, Nelle Fattorie del nostro New England - |
I versi sono in una lettera del marzo 1877 (L493) al nipote Edward (Ned) Dickinson, allora quindicenne e appena ripresosi da un attacco di epilessia, preceduti da "I send you a Portrait of the Parish, and the first Sugar - Dont bite the Parish, by mistake, though you may be tempted -" ("Ti mando un Ritratto della Parrocchia, e il primo Zucchero d'Acero - Non addentare la Parrocchia, per sbaglio, sebbene tu possa esserne tentato -"). |
La poesia è stata inviata al nipote in marzo, ma sembra proprio un "ritratto della parrocchia" all'inizio dell'autunno, con un "secondo sole", dopo quello splendente dell'estate, che illumina un campo dove pascolano le mucche e una casa dove sono conservati i suoi frutti. Gli ultimi due versi, il cui soggetto è il campo del primo verso ma anche l'immagine complessiva della poesia, dicono come lo spettacolo della natura sia spesso soltanto guardato, ma non percepito in tutta la sua ciclica e misteriosa grandezza. |
F1420 (1877) / J1380 (1876)
How much the present moment means To those who've nothing more - The Fop - the Carp - the Atheist - Stake an entire store Upon a Moment's shallow Rim While their commuted Feet The Torrents of Eternity Do all but inundate - |
Com'è significativo il momento presente Per quelli che non hanno nulla di più - Il Frivolo - il Pedante - l'Ateo - Si giocano l'intera sostanza Sul volubile Orlo di un Istante Mentre i loro Passi deviati Da Torrenti d'Eternità Sono quasi inondati - |
Chi non crede nell'immortalità stima molto il presente, perché sa di non avere altro a cui tendere, e non teme di giocarsi tutto nello spazio di un istante. Nonostante questo, anche chi non crede deve fare i conti con il mistero, con quell'eternità che sembra allo stesso tempo una vana illusione e una vitale necessità. |
F1421 (1877) / J1411 (1877)
Of Paradise' existence All we know Is the uncertain certainty - But it's vicinity, infer, By it's Bisecting Messenger - |
Dell'esistenza del Paradiso Tutto ciò che sappiamo È l'incerta certezza - Ma la sua vicinanza, deduciamo, Dal suo Biforcuto Messaggero - |
Il paradiso viene definito come "incerta certezza", come se il dubbio fosse un obbligatorio passaggio verso una certezza che riusciamo a sentire soltanto con la fede. Ma forse una prova indiretta possiamo trovarla nel suo contrario, nel demonio, simbolo di quel male che è molto più presente e visibile del bene nel mondo che conosciamo. Per questo il demonio può diventare paradossalmente un messaggero del paradiso. |
F1422 (1877) / J1404 (1877)
March is the Month of Expectation. The things we do not know - The Persons of prognostication Are coming now - We try to show becoming firmness - But pompous Joy Betrays us, as his first Betrothal Betrays a Boy. |
Marzo è il Mese dell'Attesa. Le cose che non sappiamo - Le Persone pronosticate Stanno arrivando ora - Cerchiamo di esibire un'appropriata serietà - Ma una pomposa Gioia Ci tradisce, come il primo Fidanzamento Tradisce un Ragazzo. |
L'arrivo della primavera ci eccita, sentiamo che sta arrivando qualcosa di nuovo, qualcuno che aspettavamo, e, anche se ci proviamo, non riusciamo a nascondere la nostra eccitazione, come un ragazzo al suo primo fidanzamento. |
F1423 (1877) / J1425 (1877)
The inundation of the Spring Enlarges every Soul - It sweeps the - tenements - away But leaves the Water whole - In which the Soul at first estranged - |
L'inondazione della Primavera Allarga ogni Anima - Toglie le - case - di mezzo Ma lascia un tutto d'Acqua - In cui l'Anima dapprima estraniatasi - |
La primavera (ovvero la novità stimolante e vitale) come un'inondazione in cui l'anima si immerge timorosa, per poi trovare la riva e godere senza rimpianti quel nuovo calore che ne allarga gli orizzonti. |
F1424 (1877) / J1392 (1877)
Hope is a strange invention - A Patent of the Heart - In unremitting action Yet never wearing out - Of this electric adjunct |
La speranza è una strana invenzione Un Brevetto del Cuore - In incessante azione Eppure mai consumata - Di questa elettrica appendice |
Una versione della seconda strofa, con alcune modifiche, è in una lettera alla moglie di Higginson dell'inizio della primavera del 1877 (L498 - vedi nota alla J1391-F1425), preceduta da: "I give you half my Birds - upon the sweet condition that you will bring them back, yourself, and dwell a Day with me, and Bliss without a price, I earned myself of Nature -" ("Le do metà dei miei Uccelli - alla dolce condizione che lei li riporti, di persona, e stia un Giorno con me, e con la Beatitudine senza prezzo che mi sono guadagnata dalla Natura -"):
|
La speranza non cessa mai di sgorgare dal nostro cuore e, pur essendo una sensazione misteriosa e al di fuori della nostra comprensione razionale, la sentiamo sempre presente e ci basta questo per rendere migliore la nostra vita. |
F1425 (1877) / J1391 (1877)
They might not need me, yet they might - I'll let my Heart be just in sight - A smile so small as mine might be Precisely their necessity - |
Potrebbero non aver bisogno di me, ma anche averne - Lascerò il mio Cuore bene in vista - Un modesto sorriso come il mio potrebbe essere Proprio ciò di cui hanno necessità - |
Due copie, inviate in due lettere: la prima all'inizio della primavera del 1877 (L498) alla moglie di Higginson (malata da diverso tempo e che morì di lì a poco, nel settembre di quell'anno); la seconda, sempre nella primavera 1877 (L499) alla famiglia Jenkins, prima della loro partenza da Amherst per Pittsfield, dove Jonathan Jenkins, pastore nella First Church di Amherst dal 1868, aveva accettato una parrocchia. |
Una dichiarazione di affetto e simpatia nella lettera alla moglie di Higginson, che diventa anche, nel biglietto alla famiglia Jenkins, un ammonimento a non lasciarsi tentare troppo dall'amore di altri. Bello il secondo verso, con quel cuore lasciato bene in vista, pronto a soccorrere una necessità o un ricordo lontano. |
F1426 (1877) / J1405 (1877)
Bees are Black - with Gilt Surcingles - Buccaneers of Buzz - Ride abroad in ostentation And subsist on Fuzz - Fuzz ordained - not Fuzz contingent - |
Le Api sono Nere - con Bordature Dorate - Bucanieri del Ronzio - Vanno in giro con ostentazione E vivono di Polline - Polline predestinato - non Polline contingente - |
I versi concludono una lettera a Elizabeth Holland della fine di maggio del 1877 (L502), preceduti da "I must just show you a Bee, that is eating a Lilac at the Window. There - there - he is gone! How glad his family will be to see him!" ("Devo proprio mostrarti un'Ape, che sta mangiando un Lillà alla Finestra. Là - là - se n'è andata! Come sarà felice di rivederla la sua famiglia!"). |
Una immaginifica descrizione della api come ronzanti bucanieri, che vivono di polline, una materia quasi invisibile che è midollo, parte costituente della natura. Un'essenza che niente, nemmeno la frattura di un universo, può rovesciare. |
F1427 (1877) / J1394 (1877)
Whose Pink career may have a close Portentous as our own, who knows? To imitate these neighbors fleet In Awe and innocence, were meet. |
La loro Rosea carriera può avere una fine Portentosa come la nostra, chi lo sa? Imitare questi vicini fuggevoli In Umiltà e innocenza, sarebbe opportuno. |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson nel giugno 1877 (L503 - la stessa della J1393-F1428), preceduti da "I hope you are joyful frequently, these beloved Days. And the health of your friend bolder. I remember her with my Blossoms and wish they were her's." ("Spero che lei sia spesso lieto, in questi amati Giorni. E la salute della sua amica più vigorosa. La ricordo con i miei Fiori e vorrei che fossero suoi."). L'amica di cui parla ED nella lettera è la moglie di Higginson, malata da diverso tempo e che morirà poco dopo, il 2 settembre di quell'anno. |
La fuggevole vita di un fiore somiglia molto alla nostra e chissà che anche la sua fine non prometta prodigi come la nostra. |
F1428 (1877) / J1393 (1877)
Lay this Laurel on the one Triumphed and remained unknown - Laurel - fell your futile Tree - Such a Victor could not be - Lay this Laurel on the one Too intrinsic for Renown - Laurel - vail your deathless Tree - Him you chasten - that is he - |
Deponete questo Alloro su quell'uno Che trionfò e rimase sconosciuto - Alloro - abbatti le tue futili Fronde - Un tale Vittorioso non potrebbe starci - Deponete questo Alloro su quell'uno Troppo intrinseco per la Fama - Alloro - abbassa le tue immortali Fronde - Quello che castighi - è lui - |
Gli ultimi quattro versi sono in una lettera a Higginson del giugno 1877 (L503) in cui ED parla del padre, morto tre anni prima in quello stesso mese. I versi sono preceduti da:
|
La tomba di chi veramente vale ed è troppo "intrinseco" (nel senso di chi ha in se stesso il proprio valore) per desiderare l'effimera gloria degli allori, non ha bisogno di segni particolari o di ghirlande di fiori. Non è escluso che ED volesse riferirsi al suo rifiuto di visitare la tomba del padre, che, come "il più audace degli audaci" di Higginson, viveva nella memoria e non "nell'affettato dolore" di una pietra tombale. |
F1429 (1877) / J1410 (1877)
I shall not murmur if at last The ones I loved below Permission have to understand For what I shunned them so - Divulging it would rest my Heart But it would ravage their's - Why, Katie, Treason has a Voice - But mine - dispels - in Tears. |
Non mi lagnerò se alla fine Quelli che ho amato quaggiù Avranno il permesso di capire Per quale motivo li sfuggii così - Divulgarlo placherebbe il mio Cuore Ma devasterebbe il loro - Perché, Katie, il Tradimento ha una Voce - Ma la mia - si disperde - in Lacrime. |
È difficile spiegare a qualcuno che si ama il perché non lo si voglia vedere. È un perché molto intimo, difficile da far capire; magari spiegarne i motivi allevierebbe il tormento di chi lo prova, ma quasi certamente avrebbe l'effetto contrario sull'oggetto del rifiuto. Per questo è meglio differire la spiegazione, rimandarla ad un momento "finale" in cui i sentimenti umani saranno placati. |
F1430 (1877) / J1429 (1877)
We shun because we prize her Face Lest sight's ineffable disgrace Our Adoration stain |
La sfuggiamo perché ci è caro il suo Volto Per paura che l'indicibile onta di uno sguardo Macchi la nostra Adorazione |
L'ulteriore tentativo di spiegare il rifiuto di vedere la sua amica Katie (vedi la J1410-F1429) diventa qui il la ripulsa verso sguardi (o "prove" in una variante) che macchierebbero un'incontaminata adorazione fatta soltanto di intimità con la propria memoria. |
F1431 (1877) / J1421 (1877)
Such are the inlets of the mind - His outlets - would you see Ascend with me the eminence Of Immortality - |
Questi sono gli imbocchi della mente - Se i suoi sbocchi - vuoi vedere Ascendi con me alla vetta Dell'Immortalità - |
Il mondo non è altro che una porta d'ingresso, attraverso la quale la nostra mente riceve dai sensi gli stimoli che la fanno pensare, ma non le risposte ai suoi dubbi; per questi bisogna salire in alto, fino alla vetta dell'immortalità, da dove forse potremo scorgere il tutto e svelare i misteri impenetrabili alla mente umana e mortale. |
F1432 (1877) / J1398 (1877)
I have no Life but this - To lead it here - Nor any Death - but lest Dispelled from there - Nor tie to Earths to come - |
Non ho Vita se non questa - Da spendere qui - Né Morte - se non quella Bandita da lì - Né legami con Terre a venire - |
Il testo riportato sopra è quello accluso a una lettera a Higginson dell'agosto 1877 (L513), dove la poesia viene nominata come "a Word to a Friend" ("una Parola a un'Amica" - uso il femminile perché ED poi scrive "...for Mrs Higginson").
|
La vita diventa priva di senso senza l'amore, un sentimento che lascia indietro ogni altro legame e ogni altra aspirazione; anche il futuro, la morte, tutto ciò che facciamo o a cui siamo soggetti rimane subordinato al viaggio attraverso quell'estensione senza confini che è il sentimento più forte che esista. |
F1433 (1877) / J1400 (1877)
What mystery pervades a well! That water lives so far - A neighbor from another world Residing in a jar Whose limit none have ever seen, The grass does not appear afraid, Related somehow they may be, But nature is a stranger yet; To pity those that know her not |
Quale mistero pervade un pozzo! Quell'acqua vive così lontana - Un vicino da un altro mondo Che risiede in una giara I cui limiti nessuno ha mai visto, L'erba non sembra impaurita, Potrebbero essere in qualche modo parenti, Eppure la natura è un'estranea; Compiangere quelli che non la conoscono |
La versione riportata sopra è conosciuta attraverso una trascrizione di Mabel Todd. Ci sono altri due manoscritti, autografi, con versioni diverse. Il primo con l'ultima strofa e quattro versi aggiunti:
|
L'acqua lontana, che si vede baluginare nelle profondità di un pozzo, mantiene i suoi segreti e consente al più di osservare la superficie di un abisso insondabile, come se riuscissimo a vedere soltanto le palpebre di occhi che altrimenti ci darebbero le risposte che cerchiamo. Solo la natura riesce a restare indifferente al mistero del pozzo, forse perché ne fa parte e anche lei sfugge alla comprensione di chi magari crede di poterla avvicinare e comprenderla appieno. Ma avvicinarsi al mistero talvolta significa soltanto vedere una più profonda oscurità, senza riuscire a scalfire confini chiusi alla comprensione umana. |
F1434 (1877) / J1402 (1877)
To the stanch Dust We safe commit thee - Tongue if it hath, Inviolate to thee - Silence - denote - And Sanctity - enforce thee - Passenger - of Infinity - |
Alla stagnante Polvere Sicuri ti affidiamo - Se lingua ha, Inviolata per te - Il Silenzio - ti denoti - E la Sacralità - ti rafforzi - Passeggero - dell'Infinito - |
Il testo riportato sopra è in un manoscritto autografo. Un'altra versione è in una trascrizione di Mabel Todd, probabilmente derivata da una copia preparatoria, visto che sono indicate diverse varianti poi utilizzate nella copia autografa:
|
Un'immagine immota e sacrale di chi è affidato alla polvere, al silenzio e all'infinito. |
F1435 (1877) / J1408 (1877)
The Fact that Earth is Heaven - Whether Heaven is Heaven or not If not an Affidavit Of that specific Spot Not only must confirm us That it is not for us But that it would affront us To dwell in such a place - |
Il Fatto che la Terra sia il Cielo - Sia Cielo il Cielo o no Se non un Affidavit Di quello specifico Punto Non solo deve confermarci Che non è per noi Ma che sarebbe un affronto Dimorare in un posto simile - |
Sintassi non agevole da tradurre ma, in fin dei conti, nemmeno da leggere in originale. In questi casi meglio una traduzione il più possibile letterale. Sarà il lettore a far emergere il senso, che in questo caso potrebbe essere: la realtà dei fatti è che la Terra è il Cielo, ovvero la nostra vita si estende fin dove arriva il nostro essere mortali. Se poi vogliamo dar credito all'affermazione che esista veramente un Cielo dobbiamo essere consapevoli che può essere soltanto un'ipotesi, un "dar credito" (probabile che in questo senso ED intenda "Affidavit", forte dell'etimologia indicata nel Webster: "from ad and fides, faith") all'esistenza di quel luogo specifico, non una garanzia che quel luogo esista veramente. E se poi vogliamo proprio crederci a questa ipotesi, non possiamo non arrivare alla conclusione che questo ipotetico luogo non è certo fatto per noi, almeno per quel "noi" che conosciamo; anzi forse sarebbe un affronto, per noi e per quel luogo, pensare al nostro "io" come qualcosa che si trasferisce semplicemente da qui all'aldilà. |
F1436 (1877) / J1401 (1877)
To own a Susan of my own Is of itself a Bliss - Whatever Realm I forfeit, Lord, Continue me in this! |
Avere una Susan di mia proprietà È di per sé Beatitudine - A qualsiasi Regno rinuncio, Signore, Conservami in questo! |
Un biglietto a Susan (L531), come sempre iperbolico nell'affermare il proprio legame con l'amica. |
F1437 (1877) / J1412 (1877)
Shame is the shawl of Pink In which we wrap the Soul To keep it from infesting Eyes - The elemental Veil Which helpless Nature drops When pushed upon a scene Repugnant to her probity - Shame is the tint divine - |
Il pudore è lo scialle Rosa In cui avvolgiamo l'Anima Per proteggerla da Occhi invadenti - Il Velo elementare Che la Natura indifesa cala Quando è spinta su una scena Ripugnante per la sua probità - Il pudore è la tinta divina - |
Il pudore è come un velo di rossore, che protegge la nostra intimità da occhi indiscreti ogni volta che siamo spinti su una scena che non ci piace, che sentiamo estranea e invadente. |
F1438 (1877) / J1413 (1877)
Sweet skepticism of the Heart - That knows - and does not know - And tosses like a Fleet of Balm - Affronted by the snow - Invites and then retards the truth Lest Certainty be sere Compared with the delicious throe Of transport thrilled with Fear - |
Dolce scetticismo del Cuore - Che sa - e non sa - E s'agita come una Flotta di Balsami - Affrontata dalla neve - Invita e poi ritarda la verità Per timore che la Certezza sia arida Paragonata al delizioso spasimo Del trasporto eccitato dalla Paura - |
La certezza della verità è rassicurante ma non ha certamente il fascino del dubbio, di quell'eccitante rapimento procurato dalla ricerca, talvolta spasmodica e dolorosa ma mai arida e noiosa. |
F1439 (1877) / J1414 (1877)
Unworthy of her Breast Though by that scathing test What Soul survive? By her exacting light How counterfeit the white We chiefly have! |
Indegna del suo Seno Sebbene a quell'aspra prova Quale Anima sopravviverebbe? Dalla sua esigente luce Com'è contraffatto il bianco Che più caro abbiamo! |
Il pronome del primo e quarto verso fa pensare che ED stia parlando di una lei, una persona che chiede molto, che mette duramente alla prova, tanto da rendere quasi irriconoscibile, con la sua luce così forte ed esigente; quel "bianco" (che leggo come simbolo di forza morale, di purezza di spirito) che sembrava la cosa più importante a cui tenere; come se dovessimo rinunciare alle nostre convinzioni astratte per godere di quel frutto così luminoso ma anche così difficile da cogliere. |
F1440 (1877) / J1417 (1877)
How Human Nature dotes On what it cant detect - The moment that a Plot is plumbed It's meaning is extinct - Prospective is the friend Of subjects that resist |
Come va pazza la Natura Umana Per ciò che non riesce a scoprire - Nel momento in cui un Intreccio è sondato Il suo significato si estingue - L'aspettativa è l'amica Dei soggetti che resistono |
La nostra mente va pazza per gli enigmi, per le cose che non si fanno scoprire facilmente; una volta scoperto il gioco l'interesse si estingue. L'aspettativa per quel qualcosa che ci permetterà di sapere è ciò che rende così perseverante la nostra curiosità. Ma ci saranno sempre enigmi che non si faranno sciogliere e sicuramente il più difficile è la domanda ultima, il mistero di cosa sarà di noi dopo che avremo concluso il nostro viaggio nella parte di universo che conosciamo. Forse è per questo che non smettiamo mai di chiedere anche sapendo che non avremo mai risposta, almeno qui. |
F1441 (1877) / J1418 (1877)
How lonesome the Wind must feel Nights - When People have put out the Lights And everything that has an Inn Closes the shutter and goes in - How pompous the Wind must feel Noons Stepping to incorporeal Tunes Correcting errors of the sky And clarifying scenery How mighty the Wind must feel Morns Encamping on a thousand Dawns - Espousing each and spurning all Then soaring to his Temple Tall - |
Quanto deve sentirsi solo il Vento di Notte - Quando la Gente ha spento le Luci E chiunque abbia un Alloggio Chiude le imposte ed entra - Come deve sentirsi pomposo il Vento a Mezzogiorno Mentre passeggia fra incorporee Melodie Corregge gli errori del cielo E schiarisce lo scenario Quanto deve sentirsi forte il vento al Mattino Mentre si accampa su mille Aurore - Le sposa una per una e le ripudia tutte Per poi involarsi al suo Erto Tempio - |
Un vento antropomorfizzato, con sentimenti che vanno dal senso di solitudine delle notti in cui si aggira per strade deserte, alla pomposa vanità di quando, col suo sonoro e incorporeo incedere nel giorno, scaccia le nuvole e rende più visibile il paesaggio, e infine alla consapevolezza della sua virile forza mattutina, sposo per un istante di vergini aurore e subito fuggitivo verso il suo inaccessibile tempio. |
F1442 (1877) / J1419 (1877)
It was a quiet seeming Day - There was no harm in earth or sky - Till with the setting sun There strayed an accidental Red A strolling Hue, one would have said To westward of the Town - But when the Earth begun to jar |
Era un Giorno che sembrava calmo - Non c'era minaccia in terra o in cielo - Finché al tramonto del sole Si staccò un Rosso inaspettato Un Colore vagante, che sembrava Diretto a ovest della Città - Ma quando la Terra cominciò a tremare |
Il giorno del giudizio in versi in cui domina il rosso bagliore dell'Apocalisse, che appare nel quarto verso come colore che vaga a ovest della città e nell'ultimo con l'immagine del "Papavero nella Nuvola". Potrebbe esserci, nella città del sesto verso, un riferimento a Babilonia, la "grande meretrice" del capitolo 17 dell'Apocalisse, raffigurata come una donna seduta su una bestia di colore scarlatto. |
F1443 (1877) / J1423 (1877)
The fairest Home I ever knew Was founded in an Hour By Parties also that I knew A spider and a Flower - A manse of mechlin and of Floss - |
La più bella Casa che ho mai conosciuto Fu eretta in un'Ora Da Compagni che pure conoscevo Un ragno e un Fiore - Una canonica di merletto e di Seta - |
Il raffinato splendore della natura è sempre intorno a noi, basta saper guardare. |
F1444 (1877) / J1426 (1877)
The pretty Rain from those sweet Eaves Her unintending Eyes - Took her own Heart, including our's, By innocent Surprise - The wrestle in her simple throat |
L'adorabile Pioggia di quelle dolci Gronde I suoi Occhi ingenui - Catturò il suo Cuore, che include il nostro, Con innocente Sorpresa - La lotta nella sua gola sincera |
L'immagine di un pianto che sconfigge i tentativi di tenerlo a bada e sgorga irrefrenabile da occhi che diventano gronde, incapaci di contrastare quella pioggia così adorabile. E la sconfitta diventa nell'ultimo verso la corona di un sentimento sincero che non può essere represso. |
F1445 (1877) / J1427 (1877)
To earn it by disdaining it Is Fame's consummate Fee - He loves what spurns him - Look behind - He is pursuing thee - So let us gather - every Day - |
Guadagnarla disdegnandola È il perfetto Compenso della Fama - Essa ama chiunque la disprezzi - Guarda dietro di te - ti sta inseguendo - Fateci dunque cogliere - ogni Giorno - |
La fama non si deve rincorrere, è lei che deve correrci dietro. Perciò cogliamo da ogni giorno il fiore che saremo capaci di cogliere e il bouquet della vita che saremo riusciti a mettere insieme sia specchio del nostro onore disinteressato, e non della vergogna di rincorrere a ogni costo una gloria non meritata. |
F1446 (1877) / J1428 (1877)
Water makes many Beds For those averse to sleep - It's awful chamber open stands - It's Curtains blandly sweep - Abhorrent is the Rest In undulating Rooms Whose Amplitude no end invades - Whose Axis never comes |
L'acqua fa molti Letti Per quelli avversi al sonno - La sua temibile camera resta aperta - Le sue Cortine blandamente oscillano - Aborrito è il Riposo Nelle ondeggianti Stanze La cui Ampiezza nessuna fine invade - Il cui Asse non giunge mai |
L'acqua, le stanze ondeggianti senza riposo, l'ampiezza senza fine e la mancanza di un asse, di punti di riferimento, fanno pensare a un'immagine dell'immensità del mare. Il secondo e il quinto verso a chi non ama la tranquillità della vita sedentaria, come se ED ci parlasse di audaci esploratori a cui gli oceani offrono spazi senza fine per riempire la loro "insonnia". |
F1447 (1877) / J1430 (1877)
Who never wanted - maddest Joy Remains to him unknown - The Banquet of Abstemiousness Defaces that of Wine - Within it's reach, though yet ungrasped |
Se mai agognata - la Gioia più folle Resta sconosciuta - Il Banchetto dell'Astinenza Annulla quello del Vino - Nel suo ambito, nondimeno inafferrato |
Le gioie più grandi sono quelle che vivono nei nostri desideri, nel cui ambito, e non nella realtà delle cose, dobbiamo cercare i doni per la nostra mente; se raggiungiamo lo scopo, il desiderio diventa realtà, perde il suo fascino di inafferrabile sogno e rischia di affrancare la nostra anima dalla dolce prigione della fantasia. |
F1448 (1877) / J1431 (1877)
With Pinions of Disdain The soul can farther fly Than any feather specified in - Ornithology - It wafts this sordid Flesh Beyond it's dull - control And during it's electric gale - The body is - a soul - instructing by itself - How little work it be - To put off filaments like this for immortality - |
Con le Ali del Disdegno L'anima può volare più lontano Di qualunque specie descritta dall'Ornitologia - Conduce questa sordida Carne Oltre il suo tardo - controllo E durante quell'elettrico soffio - Il corpo è - un'anima - che s'istruisce da sé - Su quale piccola fatica sia - Spogliarsi di filamenti come questi per l'immortalità - |
L'anima non può che disdegnare il suo involucro mortale; soltanto così riuscirà a volare più in alto di qualsiasi uccello, a dare un soffio di elettrizzante energia a quella carne così lenta e imperfetta, che riuscirà così a capire quanto sia facile liberarsi di legami come quelli che ci tengono avvinti alla vita mortale, per essere finalmente libera e volare verso l'immortalità. |
F1449 (1877) / J1144 (1869)
Ourselves - we do inter - with sweet derision The channel of the Dust - who once achieves - Invalidates the Balm of that Religion That doubts - as fervently as it believes - |
Noi stessi - noi sotterriamo - con dolce derisione Il canale della Polvere - chi una volta ottiene - Invalida il Balsamo di quella Religione Che dubita - fervidamente come essa crede - |
In una lettera a Samuel Bowles (L489) preceduta da poche parole: "Dear Friend, You have the most triumphant Face out of Paradise - probably because you are there constantly, instead of ultimately - ("Caro amico, Lei ha il Volto più trionfante al di fuori del Paradiso - probabilmente perché è là costantemente, invece che da ultimo -"). |
Se accettiamo l'ipotesi di una lettera riferita ad una foto di Bowles, ne risulta un singolare connubio: le frasi iniziali esaltano il volto di chi è ritratto, affermando che è il più "trionfante" di questa terra ("out of Paradise" si può intendere così, ma anche come "al di fuori di quelli che si possono vedere in Paradiso"), mentre i versi descrivono la consapevolezza della morte (una sorta di auto-seppellimento), che, una volta ottenuta, rende effimeri tutti i nostri dubbi, coltivati con lo stesso fervore col quale coltiviamo la fede. Il collegamento è nel primo verso, in quella "dolce derisione" che sembra l'unico modo in cui può trattare la morte un volto "trionfante" già su questa terra, come se avesse in visto in anticipo, qui, ciò che altri potranno vedere soltanto là. |
F1450 (1877) / J1420 (1877)
One Joy of so much anguish Sweet Nature has for me - I shun it as I do Despair Or dear iniquity - Why Birds, a Summer morning Before the Quick of Day Should stab my ravished Spirit With Dirks of Melody Is part of an inquiry That will receive reply When Flesh and Spirit sunder In Death's immediately - |
Una Gioia con così tanta angoscia La dolce Natura ha per me - Che la sfuggo come la Disperazione O un'odiosa iniquità - Perché gli Uccelli, un mattino d'Estate Prima dell'Irrompere del Giorno Trafiggano il mio Spirito rapito Con Stiletti di Melodia È parte di una domanda Che riceverà risposta Quando la Carne e lo Spirito si scinderanno Nell'immediatezza della Morte - |
La gioia di condividere i misteriosi e affascinanti cicli della natura è sempre venata di un'angoscia sorda e onnipresente, come se ci sentissimo al di fuori, estranei a quell'ordine delle cose di cui riusciamo a cogliere soltanto gli aspetti esteriori, mentre l'intima essenza di quel mistero resta confinata in domande senza risposta, per le quali possiamo solo confidare nell'estrema risorsa della morte. |