The Complete Poems
Tutte le poesie
F501 - 550
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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Indice Franklin
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F501 (1863) / J828 (1864)
The Robin is the One That interrupt the Morn With hurried - few - express Reports When March is scarcely on - The Robin is the One The Robin is the One |
Il Pettirosso è Quello Che interrompe il Mattino Con frettolose - poche - esplicite Notizie Quando Marzo a stento s'affaccia - Il Pettirosso è Quello Il Pettirosso è Quello |
La poesia fu trascritta nei fascicoli nel 1865. La datazione di Franklin al 1863 deriva da due copie precedenti (entrambe perdute): una inviata a Susan (ci resta solo il primo verso in un elenco della figlia, Martha Bianchi) e l'altra a Higginson. Quest'ultima fu pubblicata nell'ottobre 1891 nell'"Atlantic Monthly" con una nota del destinatario che precisava di averla ricevuta acclusa a una lettera della primavera del 1863 (L280). |
Un pettirosso dai molteplici impegni. Il suo canto si affaccia brevemente al mattino, quando ha inizio la primavera, come fosse un messaggero che ci dà le prime notizie del giorno. Poi diventa il protagonista del giorno, dispiegando a piene mani le sue angeliche note. Ma il pettirosso non è solo l'uccello che svolazza libero e canterino. È un po' come noi, anche lui ha bisogno di un nido dove rifugiarsi in silenzio, trovando in esso la casa e, nello stesso tempo, le certezze e la santità della vita domestica. |
F502 (1863) / J-
Life is death we're lengthy at, Death the hinge to life. |
La vita è morte a cui siamo a lungo diretti, La morte il cardine della vita. |
In una lettera alle cugine Norcross della fine di maggio 1863 (L281), preceduta da "Jennie Hitchcock's mother was buried yesterday, so there is one orphan more, and her father is very sick besides. My father and mother went to the service, and mother said while the minister prayed, a hen with her chickens came up, and tried to fly into the window. I suppose the dead lady used to feed them, and they wanted to bid her good-by." ("La madre di Jennie Hitchcock è stata seppellita ieri, così c'è un'orfana in più, e per di più suo padre è molto malato. Mio padre e mia madre sono andati al funerale, e la mamma ha detto che mentre il ministro pregava, è saltata fuori una gallina con i suoi pulcini, cercando di volare fin dentro la finestra. Suppongo che la defunta gli desse abitualmente da mangiare, e loro volessero offrirle l'ultimo saluto.") |
Alla descrizione piuttosto comica dell'accorrere di galline e pulcini a un funerale seguono i due versi che riportano al mistero della vita, così inarrestabilmente diretta verso la morte. |
F503 (1863) / J996 (1865)
We'll pass without the parting So to spare Certificate of Absence - Deeming where I left Her I could find Her |
Ci dilegueremo senza la separazione Così da risparmiare Il Certificato d'Assenza - Ritenendo che dove La lasciai potrei ritrovarla Se tentassi - In questo modo, mi trattengo dal rimpiangere Coloro che morirono. |
ED fece consegnare questa poesia a Maria Avery Howard, che raccontò il fatto alla nipote Lydia Avery Coonley in una lettera della fine del 1890. La nipote trascrisse la poesia e parte della lettera per Mabel Todd: "Ero solita visitare Amherst abbastanza spesso e conoscevo bene tutti i Dickinson... Quando fui per l'ultima volta ad Amherst, Emily mi mandò a chiamare per andare a trovarla, lei non usciva nemmeno per andare da Sue, e il giorno della mia partenza mi mandò, da una domestica, i versi che accludo, con un oleandro in fiore legato con un nastro nero per dirmi addio così invece di farlo personalmente." |
Partire senza sancire con un addio diretto la separazione è un po' come rifiutare quel "certificato d'assenza" che la renderebbe concreta. Ed è anche un augurio di potersi un giorno ritrovare, come speriamo che sia con quelli che ci hanno lasciato definitivamente. |
F504 (1863) / J783 (1863)
The Birds begun at Four o'clock - Their period for Dawn - A Music numerous as space - But neighboring as Noon - I could not count their Force - Their Witnesses were not - Nor was it for applause - By Six, the Flood had done - The Sun engrossed the East - |
Gli Uccelli cominciarono alle Quattro - Il loro orario per l'Alba - Una Musica variata come lo spazio - Ma vicina come il Mezzogiorno - Non riuscivo a contare le loro Forze - Per loro non c'erano Testimoni - Né era per gli applausi - Intorno alle Sei, la Piena era finita - Il Sole s'impossessò dell'Oriente - |
Un altro dei mirabili quadri naturali a cui ci ha abituato ED. Stavolta la scena inizia prima dell'alba, o meglio all'ora che è l'alba per gli uccelli. La loro musica si spande dappertutto, tante sono le variazioni delle loro melodie quanto è grande lo spazio che li circonda. Eppure la loro musica, in quel buio che non ci permette di contarli, colpisce il nostro orecchio così come i nostri occhi sono colpiti dalla luce del mezzogiorno. Le loro voci si rincorrono una dopo l'altra, offrendosi alla natura come i ruscelli si offrono per nutrire uno stagno. A quell'ora non ci sono testimoni, al più qualcuno che si è alzato prima dell'alba e si sta preparando in anticipo, per essere pronto al lavoro allo spuntare del giorno. Perciò non c'è nessun dubbio: quel canto non è fatto per ottenere applausi, è un'estatica melodia che non ha nessuno scopo concreto, un puro piacere indipendente da Dio e dagli Uomini. Ed ecco che subito dopo l'alba quella piena che aveva inondato la natura finisce improvvisamente. La conclusione non è annunciata dai soliti rumori che precedono la partenza, eppure il silenzio ci dice che tutta la banda, tutti i suonatori di quelle molteplici melodie se ne sono andati. E quando la luce del sole s'impadronisce dell'oriente, quando il giorno riprende il controllo del mondo, ci rendiamo conto che quel miracolo sonoro che ne era stato una degna ouverture è ormai dimenticato, svanito nel momento in cui si è concluso. |
F505 (1863) / J785 (1863)
They have a little Odor - that to me Is metre - nay - 'tis melody - And spiciest at fading - indicate - A Habit - of a Laureate - |
Hanno un impercettibile Odore - che per me È metro - ma non solo - è melodia - E più pungenti nell'estinguersi - indicano - Il Temperamento - di un Poeta - |
Un copia fu inviata a Gertrude Vanderbilt, probabilmente insieme a dei fiori. Ne conosciamo il testo da una trascrizione di Mabel Todd e rispetto a quella riportata sopra, nei fascicoli, ci sono due differenze: "poesy" ("poesia") al posto di "melody" al verso 2 e "celebrate" ("celebrano") al posto di "indicate" al verso 3, peraltro presenti come varianti anche nei fascicoli. |
F506 (1863) / J862 (1864)
Light is sufficient to itself - If others want to see It can be had on Window panes Some Hours of the Day - But not for Compensation - |
La luce è sufficiente a se stessa - Se altri vogliono vederla Può essere còlta sul vetro di una Finestra In certe Ore del Giorno - Ma non come un Compenso - |
Due manoscritti: uno in un foglio singolo (la versione qui riportata) e uno nei fascicoli, con varianti al verso 4: "Some Hours in the Day" e al verso 8: "Precisely, as to you". Johnson indica il 1864 per entrambi, Franklin il 1863 per il primo e il 1865 per il secondo. |
La luce, che può essere una metafora della fede, dell'inconoscibile, del mistero, non ha un perché, una spiegazione razionale: ha in se stessa la propria giustificazione. Tuttavia ha anche una rappresentazione visibile, che però è mera apparenza e non rivela il suo intimo significato. Perciò non si deve considerare un compenso, un premio ad personam, il riuscire a vederla, perché la sua apparenza visibile è la stessa, per noi come per chiunque nell'angolo più sperduto del mondo. |
F507 (1863) / J595 (1862)
Like Mighty Foot Lights - burned the Red At Bases of the Trees - The far Theatricals of Day Exhibiting - to These - 'Twas Universe - that did applaud - |
Come Potenti Luci di Ribalta - ardeva il Rosso Alla Base degli Alberi - La lontana Recita del Giorno Interpretava - per Essi - Era l'Universo - che applaudiva - |
Il tramonto, simbolo della bellezza e della maestà della natura, visto come uno spettacolo teatrale, che illumina la scena del mondo e interpreta la lontana (nel senso di ormai quasi interamente trascorsa) ma ciclica recita del giorno. |
F508 (1863) / J1712 (?)
A Pit - but Heaven over it - And Heaven beside, and Heaven abroad; And yet a Pit - With Heaven over it. To stir would be to slip - The depth is all my thought - |
Una Fossa - ma il Cielo al di sopra - E Cielo accanto, e Cielo intorno; Eppure una Fossa - Col Cielo al di sopra. Agitarsi sarebbe scivolare - Il profondo mi assorbe il pensiero - |
Nell'edizione Johnson non ci sono gli ultimi cinque versi (vedi la J443-F522) e ce n'è uno aggiunto tra i versi 15 e 16: "Seed - summer - tomb" ("Seme - estate - tomba"), considerato da Franklin un'aggiunta di Mabel Todd alla trascrizione della poesia, di Harriet Graves. |
La fossa del primo verso può essere la tomba, ma anche, e insieme, il pozzo dove è sepolta la conoscenza dell'invisibile. È immersa in profondità ma nello stesso tempo ha il cielo che la circonda, come qualcosa che ha in sé il mistero ma anche la via per svelarlo. È un luogo nel quale bisogna fare attenzione, si rischia di scivolarci dentro agitandosi troppo per conoscerlo, oppure di cadere in quegli abissi cercando di guardarli troppo nel profondo; e anche sognare, fantasticare su quell'enigma, rischia di sgretolare i fragili sostegni razionali che ci sorreggono. Perciò, anche se quel mistero ci attira e assorbe tutti i nostri pensieri, non osiamo scandagliarlo perché abbiamo paura di saperne troppo, di essere coscienti di quanto sia profondo e irraggiungibile, di quali abissi ci siano lì sotto, abissi paragonabili soltanto a quelli di chi governa quel mistero, di chi decide se, a chi e quando svelarne i segreti. |
F509 (1863) / J1710 (?)
A curious Cloud surprised the Sky, 'Twas like a sheet with Horns; The sheet was Blue - The Antlers Gray - It almost touched the Lawns. So low it leaned - then statelier drew - |
Una curiosa Nube colse il Cielo di sorpresa, Era come una vela con le Corna; La vela era Azzurra - Il Palco di Corna Grigio - Quasi toccava i Prati. Si piegò in basso - poi più solenne avanzò - |
Il manoscritto è perduto, ma Franklin afferma che la poesia era inserita nel Fascicolo 24, di seguito alla J1712-F508, in un foglio poi staccato e non rintracciato. |
Una nuvola si impadronisce improvvisamente del cielo. Sembra come il palco di corna di un cervo che si staglia sull'azzurro del cielo, si abbassa fin quasi a toccare il terreno e poi si dilata come se indossasse uno strascico che farebbe sfigurare quello di una regina. |
F510 (1863) / J602 (1862)
Of Brussels - it was not - Of Kidderminster? Nay - The Winds did buy it of the Woods - They - sold it unto me It was a gentle price - Of small and spicy Breadths - The Wind - unrolled it fast - |
Di Bruxelles - non era - Di Kidderminster? Nemmeno - I Venti lo hanno comprato dai Boschi - Loro - lo hanno venduto a me Il prezzo fu moderato - Di piccola e aromatica Larghezza - Il Vento - lo ha srotolato in fretta - |
Il testo riportato sopra è nei fascicoli, un'altra copia fu spedita a Louise e Frances Norcross (restano i primi due versi trascritti da Frances nell'elenco delle poesei ricevute dalla cugina) con un ago di pino. Il soggetto è appunto il manto di aghi di pino che il vento deposita sul terreno e sugli stagni, come fosse un tappeto. Perciò nei primi versi ED cita Bruxelles, per gli arazzi di Fiandra, e Kidderminster, una cittadina inglese vicino a Birmingham famosa per la produzione di tappeti. |
F511 (1863) / J603 (1862)
He found my Being - set it up - Adjusted it to place - Then carved his name - upon it - And bade it to the East Be faithful - in his absence - |
Egli trovò il mio Essere - lo tirò su - Lo mise bene a posto - Poi incise il suo nome - su di esso - E gli ordinò che all'Est Fosse fedele - in sua assenza - |
Chi è quell'"He" iniziale? Il quarto e quinto verso fanno pensare al sole. L'ultimo a Dio. Il tono colloquiale dei primi due al marito che parte e raccomanda fedeltà. Non è da escludere un collage di tutte queste cose. |
F512 (1863) / J604 (1862)
Unto my Books - so good to turn - Far ends of tired Days - It half endears the Abstinence - And Pain - is missed - in Praise - As Flavors - cheer Retarded Guests It may be Wilderness - without - I thank these Kinsmen of the Shelf - |
Ai miei Libri - così bello rivolgermi - Ultimo lembo di stanche Giornate - Che fa quasi amare l'Astinenza - E la Pena - trascurare - nel Plauso - Come le Fragranze - allietano gli Ospiti in Ritardo Può esserci il Deserto - là fuori - Ringrazio questi Parenti dello Scaffale - |
Un bellissimo inno ai libri, a questi parenti dello scaffale che ci attendono alla fine della nostra faticosa giornata, per trasformarla in una festa, in un gioioso scampanio. Anche se fuori c'è il deserto e l'imperfetta vita di noi mortali, i loro aromi, come le fragranze di piatti già pronti che fanno pregustare il banchetto agli ospiti che arrivano in ritardo, ci fanno desiderare che passi in fretta il tempo che ci separa dalle loro fisionomie di pelle, quando potremo smettere di sospirare nell'attesa e appagarci di averli fra le mani e davanti agli occhi. |
F513 (1863) / J605 (1862)
The Spider holds a Silver Ball In unperceived Hands - And dancing softly as He knits His Coil of Pearl - unwinds - He plies from nought to nought - An Hour to rear supreme |
Il Ragno tiene un Gomitolo d'Argento In Mani impercettibili - E danzando delicatamente mentre tesse Il suo Rotolo di Perla - dispiega - Si affretta da nulla a nulla - Un'Ora per innalzare supreme |
La tela del ragno diventa l'inconoscibile ragnatela della nostra esistenza, che come quella si dispiega da nulla a nulla, dal nulla che precede la nascita al nulla che segue la morte. Per quanto possa essere argentea, di perla, preziosa come arazzi, splendente, la ragnatela, come la vita, è destinata in breve tempo a penzolare dal manico di una scopa. E di essa non rimane niente. |
F514 (1863) / J598 (1862)
Three times - we parted - Breath - and I - Three times - He would not go - But strove to stir the flickering fan The Waters - strove to stay. Three Times - the Billows threw me up - That crawled Leagues off - I liked to see - The Waves grew sleepy - Breath - did not - |
Tre volte - ci separammo - il Respiro - ed io - Tre volte - non volle andarsene - Ma si sforzava per smuovere il soffio fluttuante Che le Acque - si sforzavano di arrestare. Tre volte - Le Ondate mi scagliarono in alto - Che procedeva a Leghe di distanza - mi piaceva vederla - Le Onde si fecero sonnolente - il Respiro - no - |
La lotta con il mare di qualcuno che sta annegando diventa la continua lotta della vita, in cui molte volte il respiro sembra mancare per poi tornare. Il finale è aperto. Bacigalupo scrive "La morte descritta come un annegamento in vista di una vela distante. Il respiro della vita della prima strofa diventa quello della vita eterna nella conclusione." È un'interpretazione suggestiva, sorretta da quell'aurora che bacia la crisalide (il corpo) come per aprirla e liberare l'anima, destinata (come la farfalla) a una nuova vita, quella immortale, oltre che da quel "tre volte" ripetuto, che fa pensare che non ci sia una quarta volta. Ma gli ultimi due versi possono anche essere intesi come una vittoria della vita sugli elementi avversi, ormai placati. In questo caso il respiro rimane quello del primo verso, "tre volte" assume il significato di "molte volte" e la solare luce dell'aurora infonde nuova vita alla crisalide-corpo, permettendogli di continuare a vivere. |
F515 (1863) / J599 (1862)
There is a pain - so utter - It swallows Being up - Then covers the Abyss with Trance - So Memory can step Around - across - upon it - As One within a Swoon - Goes safely - where an open eye - Would drop Him - Bone by Bone - |
C'è una sofferenza - così assoluta - Che ingoia l'Essere - Poi copre l'Abisso con l'Estasi - Così la Memoria può passarci Intorno - attraverso - sopra - Come Chi immerso nel Deliquio - Proceda sicuro - dove un occhio aperto - Lo farebbe cadere - Osso dopo Osso - |
Anche qui ED usa i suoi ferri chirurgici per descrive una sofferenza estrema, che annulla la nozione stessa di "Essere". L'unica difesa è chiudere gli occhi, chiudere la mente, che non reggerebbe a una prova così tremenda. Così la stessa sofferenza ricopre l'abisso che ha creato con l'estasi, l'inconsapevolezza che ci fa avere visioni celesti dove c'è solo la cruda vita terrena, così da permetterci di procedere in un cammino che altrimenti non riusciremmo a percorrere. Ma dobbiamo stare ben attenti a non aprire gli occhi: la consapevolezza ci farebbe cadere, osso dopo osso. |
F516 (1863) / J600 (1862)
It troubled me as once I was - For I was once a Child - Concluding how an atom - fell - And yet the Heavens - held - The Heavens weighed the most - by far - Life set me larger - problems - Then - too - be comprehended - |
Turbava colei che una volta ero - Perché una volta ero una Bambina - Stabilire perché un atomo - cadesse - E invece i Cieli - si reggessero - I Cieli pesavano di più - di gran lunga - La vita mi ha proposto più grandi - problemi - Allora - pure - sarà chiarito - |
Una bambina si fa domande più grandi di lei: "come mai un atomo, un granello di polvere, cade mentre i cieli, così pesanti, riescono a reggersi tranquillamente? Si guarda intorno cercando i bulloni che possano sostenere un peso così enorme, ma non trova nulla; allora si chiede: "forse i grandi lo capiranno, questo mistero?" |
F517 (1863) / J601 (1862)
A still - Volcano - Life - That flickered in the night - When it was dark enough to do Without erasing sight - A quiet - Earthquake Style - The Solemn - Torrid - Symbol - |
Una silenziosa - di Vulcano - Vita - Che fluttuava nella notte - Quando era buio abbastanza per fare A meno della vista che cancella - Un quieto - Stile di Terremoto - Il Solenne - Torrido - Simbolo - |
ED fa un autoritratto. Una silenziosa ma vulcanica vitalità, che preferisce rivelarsi di notte, quando il buio impedisce alla luce di abbagliare e cancellare ciò che è nascosto, che è dentro di noi. Un quieto stile di terremoto (evidente dicotomia), così ben nascosto che fa vedere il quieto e cela il terremoto, e non fa minimamente insospettire chi è nato lontano da vulcani, simboleggiati dalle labbra dei loro crateri, che si aprono e si richiudono dissolvendo città intere. |
F518 (1863) / J596 (1862)
When I was small, a Woman died - Today - her Only Boy Went up from the Potomac - His face all Victory To look at her - How slowly If pride shall be in Paradise - But, proud in Apparition - I'm confident that Bravoes - |
Quando ero piccola, una Donna morì - Oggi - il suo Unico Ragazzo È salito dal Potomac - Il volto Vittorioso Per vederla - Quanto lente Se vi sarà orgoglio in Paradiso - Ma, orgogliosa Apparizione - Sono certa che Ovazioni - |
Secondo Johnson la poesia è dedicata al primo caduto di Amherst nella guerra civile, Francis H. Dickinson (omonimo ma non della famiglia di ED), ucciso il 21 ottobre 1861 nella battaglia di Ball's Bluff, una località sul Potomac in Virginia, ai confini con il Maryland. Franklin esprime dei dubbi circa questo accostamento e scrive: "Il soldato può non essere del luogo, o comunque realmente esistito, visto che nessuno dei caduti di Amherst fu ucciso nel Maryland." |
F519 (1863) / J441 (1862)
This is my letter to the World That never wrote to Me - The simple News that Nature told - With tender Majesty Her Message is committed |
Questa è la mia lettera al Mondo Che non scrisse mai a Me - Semplici Notizie che la Natura raccontò - Con tenera Maestà Il suo Messaggio è affidato |
Una delle sue poesie più famose, dove ED, come in altre ma qui in modo molto più diretto, descrive la sua poesia. I primi due versi parlano di una comunicazione a senso unico, come se ED non avesse mai trovato negli altri qualcosa che potesse competere con la sua insaziabile voglia di dire, di narrare, di descrivere; ma possono anche essere letti come un accenno alla sua scelta di solitudine. I successivi due versi, nella loro asciutta semplicità, sono un tributo alla natura, che nelle sue forme più varie, interiori ed esteriori, è stata l'ispiratrice dei suoi versi, con quelle "semplici notizie" trasformate in sempre nuove e sorprendenti pagine di poesia. Nei primi due versi della seconda strofa una bellissima immagine dei suoi lettori futuri, di quelle mani invisibili che sfoglieranno le sue pagine e sapranno coglierne il messaggio. E infine, negli ultimi due versi, un artificio retorico, un affidarsi alla benevolenza del lettore, dove il "compatriota" non è tanto chi è nato nello stesso posto ma chi è capace di condividere la bellezza della poesia. |
F520 (1863) / J442 (1862)
God made a little Gentian - It tried - to be a Rose - And failed - and all the Summer laughed - But just before the Snows There rose a Purple Creature - The Frosts were her condition - |
Dio fece una piccola Genziana - Che tentò - d'essere una Rosa - E fallì - e l'Estate tutta intera rise - Ma appena prima delle Nevi Là si levò una Purpurea Creatura - Il Gelo era la sua condizione - |
Bellissima metafora della vita e della morte. Nasciamo piccole genziane e tentiamo di diventare una rosa, ma solo la morte (il gelo, le nevi, il nord) potrà farci sbocciare nel purpureo splendore dell'immortalità. Nell'ultimo verso si insinua l'immancabile dubbio dickinsoniano: "caro creatore, ma io ce la farò a fiorire, o è tutta un'illusione?" |
F521 (1863) / J597 (1862)
It always felt to me - a wrong To that Old Moses - done - To let him see - the Canaan - Without the entering - And tho' in soberer moments - Surpasses sharper stated - On Moses - seemed to fasten The fault - was doubtless Israel's - Upon the Broad Possession |
Mi è sempre parsa - un'ingiustizia Fatta - a quel Vecchio Mosè - Permettergli di vedere - Canaan - Senza farlo entrare - E sebbene in più sobri momenti - Superi quelle più crude - Su Mosè - sembrò concentrarsi La colpa - fu senza dubbio d'Israele - Nei Vasti Possedimenti |
Il racconto biblico della privazione inferta da Dio a Mosè, portato sul monte Nebo a mirare la terra promessa sapendo di non poter mai entrarci (Deuteronomio 34, 1-4 - vedi la J168-F179), diventa una metafora della nostra condizione di esseri a cui Dio ha dato la possibilità di scorgere la "terra promessa" (la felicita? l'immortalità?) senza completare l'opera con la sicurezza che tale terra esista davvero. |
F522 (1863) / J443 (1862)
I tie my Hat - I crease my Shawl - Life's little duties do - precisely - As the very least Were infinite - to me - I put new Blossoms in the Glass - We cannot put Ourself away Therefore - we do life's labor - |
Ripongo il Cappello - piego lo Scialle - Con scrupolo - adempio ai piccoli doveri della vita - Come se il più minuto Fosse l'infinito - per me - Metto i Fiori freschi nel Vaso - Non possiamo riporre Noi stessi Perciò - adempiamo al lavoro della vita - |
Nell'edizione Johnson la poesia ha cinque versi in più alla fine della penultima strofa: "'Twould start them - / We - could tremble - / But since we got a Bomb - / And held it in our Bosom - / Nay - Hold it - it is calm -" ("Dar loro coscienza - / Noi - potremmo tremare - / Ma da quando carpimmo una Bomba - / E la tenemmo stretta al Petto - / Anzi - la Teniamo - c'è calma -"). Nella successiva edizione di Franklin questi versi sono attribuiti alla parte finale della J1712-F508. |
Molto ricca di suggestioni più o meno misteriose. Inizia con un quadretto casalingo che si prolunga per dieci versi, per poi arrestarsi improvvisamente, come un colpo di timpano dopo un valzerotto paesano (valzerotto con due incisi deliziosi: i piccoli doveri che diventano l'infinito, il petalo "ancorato" alla gonna). La cesura è lo "Stopped" del verso 12, suddiviso dalle lineette in quattro brevissime sezioni allitteranti. Ecco che inizia un viaggio nella vita che sembra finita e invece deve continuare. Quel qualcosa che colpì il "ticchettio" (il battito del cuore, la vita stessa) non ci permette però di "riporre noi stessi" come se avessimo concluso quel compito (ED usa "errand" che significa letteralmente "commissione", "incarico") che era lo scopo del nostro vivere (altra immagine geniale: "per cui ci siamo imbattuti nella Carne"). Dobbiamo percorrere miglia a miglia di nulla, assai più penose dell'azione. E in questo nulla non siamo liberi, dobbiamo simulare di essere ancora vivi, mascherare il fatto che invece non ci sentiamo più vivi. Troppi occhi ci guardano e noi siamo come nudi, non protetti da nessuno schermo ("unshaded") che ci permetta di sfuggire a quegli occhi telescopici (gli altri, Dio) che ci controllano ma ai quali non interessa niente di noi. E allora siamo costretti a continuare a vivere, anche se sappiamo che l'unico compenso della nostra fatica di vivere questo scampolo di esistenza priva per noi di significato, sarà niente di più che l'esistenza stessa. Alla fine della lettura il decimo verso: " So much I have to do" appare in tutta la sua ironia, e il "valzerotto" assume tutt'altro aspetto. |
F523 (1863) / J606 (1862)
The Trees like Tassels - hit - and swung - There seemed to rise a Tune From Miniature Creatures Accompanying the Sun - Far Psalteries of Summer - The Sun shone whole at intervals - Sufficient to enfold Him A Bird sat careless on the fence - Bright Flowers slit a Calyx 'Twas more - I cannot mention - |
Gli Alberi come Nappe - sbattevano - e dondolavano - Sembrava alzarsi una Musica Da Creature in Miniatura Che accompagnavano il Sole - Lontani Salteri dell'Estate - Il Sole splendeva intero ad intervalli - Sufficienti a sottrarlo Un Uccello si posava noncurante sullo steccato - Fiori lucenti schiudevano il Calice C'era molto di più - che io non son capace di dire - |
Un'altra poesia dedicata alla bellezza dell'estate, del rifiorire della natura; piena di immagini e di fantasia. Gli alberi che si scuotono dal torpore invernale, gli animali risvegliati dal sole che sembrano intonare una musica che delizia l'orecchio, il sole che decide a suo piacimento se e quanto spargere il suo calore, gli uccelli che si posano noncuranti su uno steccato o spettegolano con i loro suoni argentini incantando la serpe accomodatasi intorno a una pietra, i fiori che si schiudono come fossero bandiere impigliate che infine si srotolano emanando fragranti aromi. E infine una dichiarazione di impotenza di fronte alla bellezza della natura: ci sarebbe molto di più da descrivere, ma io non ne sono capace; anche perché qualsiasi descrizione, per quanto possa essere precisa e accurata come un quadro fiammingo, appare misera e banale all'occhio di chi può vedere l'originale. |
F524 (1863) / J444 (1862)
It feels a shame to be Alive - When Men so brave - are dead - One envies the Distinguished Dust - Permitted - such a Head - The Stone - that tells defending Whom The price is great - Sublimely paid - Are we that wait - sufficient worth - It may be - a Renown to live - |
Si prova vergogna ad essere Vivi - Quando Uomini così valorosi - sono morti - Si invidia l'Illustre Polvere - Concessa - a tali Teste - La Pietra - che narra difendendo Chi Il prezzo è alto - Sublime il pagamento - Siamo noi che aspettiamo - degni abbastanza - Può darsi - che vivere dia la Fama - |
Un inno ai caduti in battaglia, a chi ha sacrificato la vita in nostra difesa. Anche quando tratta temi che potrebbero facilmente scivolare in un patriottismo di maniera, ED non si smentisce. Sbozza la materia con decisione, come suo solito le immagini sono concrete (la polvere, la pietra tombale, le vite come dollari, l'orrido calice della battaglia) e non lasciano spazio a una visione edulcorata e astratta del coraggio. Due cose particolarmente belle: la vita come una "enorme perla", un gioiello inestimabile, e l'intera ultima strofa: vivere può dare fama, celebrità, ma il vero marchio del divino è riservato a loro, quelli che, magari ormai dimenticati, sono stati i nostri salvatori. |
F525 (1863) / J564 (1862)
My period had come for Prayer - No other Art - would do - My Tactics missed a rudiment - Creator - Was it you? God grows above - so those who pray His House was not - no sign had He - Unbroken by a Settler - The Silence condescended - |
Il mio periodo di Preghiera era giunto - Nessun'altra Arte - possibile - Ai miei Metodi mancava un rudimento - Creatore - Eri tu? Dio cresce là in alto - così coloro che pregano La Sua Casa non c'era - nessun segno di Lui - Non interrotte da un Colono - Il Silenzio acconsentì - |
Sono arrivata a un momento della vita in cui mi rimane solo il pregare, ogni altra cosa è diventata inutile. Mi accingo a farlo, ma mi accorgo che mi manca la cosa essenziale, il rudimento della preghiera: non è, caro dio, che sei proprio tu quello che manca? |
F526 (1863) / J402 (1862)
I pay - in Satin Cash - You did not state - your price - A Petal, for a Paragraph It near as I can guess - |
Pago - in Contanti di Raso - Non hai specificato - il prezzo - Un Petalo, per un Paragrafo È quanto io possa supporre - |
Potrebbe essere un biglietto con un fiore inviato a qualcuno che aveva mandato a ED una lettera o uno scritto. |
F527 (1863) / J565 (1862)
One Anguish - in a Crowd - A minor thing - it sounds - And yet, unto the single Doe Attempted - of the Hounds 'Tis Terror as consummate A small Leech - on the Vitals - But mighty - by relation |
Un'Angoscia - in una Folla - Una cosa minima - appare - Eppure, in quell'unica Cerva - Braccata - dai Segugi Si consuma lo stesso Terrore Una piccola Sanguisuga - negli Organi Vitali - Ma possenti - in relazione |
Non è giusto lo scarso peso che si dà ad un'angoscia singola, come quella di una cerva braccata dai segugi. Il terrore è lo stesso di quello che prova un esercito quando legioni d'allarme (nel senso di paura, terrore) di riversano su di esso, da tutti i lati, nell'imminenza di una battaglia. Lo sciame di terrore che ne deriva, non è altro che la somma dei singoli terrori provati da ciascuno. |
F528 (1863) / J335 (1862)
'Tis not that Dying hurts us so - 'Tis Living - hurts us more - But Dying - is a different way - A kind behind the Door - The Southern Custom - of the Bird - The Shiverers round Farmer's doors - |
Non è che il Morire ci faccia così male - È il Vivere - che ci fa più male - Ma il Morire - è un modo diverso - Una specie dietro la Porta - L'Abitudine al Sud - dell'Uccello - Tremanti giriamo intorno alle porte del Contadino - |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. Un'altra copia è in una lettera alle cugine Frances e Louise Norcross della fine di gennaio del 1863 (L278), scritta subito dopo la morte del padre, Loring Norcross, il 17 gennaio. Il manoscritto della lettera è perduto e il testo è in una trascrizione di Frances. I versi sono preceduti da: "Let Emily sing for you because she cannot pray:" ("Lasciate che Emily canti per voi visto che non è capace di pregare:"). |
La vita come attesa di una inevitabile migrazione versa quella "casa" che sarà la nostra dimora eterna. |
F529 (1863) / J566 (1862)
A Dying Tiger - moaned for Drink - I hunted all the Sand - I caught the Dripping of a Rock And bore it in my Hand - His Mighty Balls - in death were thick - 'Twas not my blame - who sped too slow - |
Una Tigre Morente - gemeva per la Sete - Esplorai tutta la Sabbia - Colsi il Gocciolare di una Roccia E lo portai nella Mano - Le sue Possenti Orbite - di morte erano velate - Non fu colpa mia - che troppo lenta m'affrettai - |
La tigre morente come simbolo dell'ineluttabilità della morte. Non vale cercarne il motivo, a nessuno si può addossare la colpa di un qualcosa che accade semplicemente perché accade. |
F530 (1863) / J567 (1862)
He gave away his Life - To Us - Gigantic Sum - A trifle - in his own esteem - But magnified - by Fame - Until it burst the Hearts 'Tis Ours - to wince - and weep - And quickening - as we sowed - |
Donò la sua Vita - A Noi - Somma Gigantesca - Un'inezia - ai suoi occhi - Ma esaltata - dalla Fama - Fino a che infranse i Cuori A Noi resta - trasalire - e piangere - E accelerando - mentre noi seminavamo - |
All'inizio sembra si stia parlando di un uomo che ha avuto la fama, che non l'ha considerata più di tanto, che ha donato la sua vita agli altri ed è morto lasciando tutti nel rimpianto e nel decadere di ogni giorno, nel "graduale processo di fioritura". |
F531 (1863) / J568 (1862)
We learned the Whole of Love - The Alphabet - the Words - A Chapter - then the mighty Book - Then - Revelation closed - But in each Other's eyes Attempted to expound |
Imparammo Tutto dell'Amore - L'Alfabeto - le Parole - Un Capitolo - poi il possente Libro - Poi - la Rivelazione si concluse - Ma ciascuno negli occhi dell'Altro Tentammo di spiegare |
Insieme imparammo a conoscere l'amore, studiammo diligenti prima l'alfabeto, poi le parole, poi un capitolo e poi l'intero libro. A quel punto non c'era più niente da leggere nel libro della vita su questo argomento. |
F532 (1863) / J403 (1862)
The Winters are so short - I'm hardly justified In sending all the Birds away - And moving into Pod - Myself - for scarcely settled - It's mostly, interruptions - And so there was a Deluge - |
Gli Inverni sono così brevi - Non c'è alcuna ragione Che io mandi via tutti gli Uccelli - E mi trasferisca nel Guscio - Io - a malapena mi ero sistemata - È più che altro, un'interruzione - E così ci fu un Diluvio - |
Poesia strana e abbastanza misteriosa. Inizia con una insolita descrizione dell'inverno come una breve parentesi, che non dà nemmeno il tempo di rinchiudersi nel guscio che è già finita. Però ecco che l'estate arriva, ma è depredata dal quel breve inverno, che ha fatto morire di fame il bestiame. L'ultima strofa sembra quasi una catarsi biblica: un diluvio che spazza via il mondo intero. Ma oggi chi ci crede più a questi spazzolamenti divini? |
F533 (1863) / J569 (1862)
I reckon - When I count at all - First - Poets - Then the Sun - Then Summer - Then the Heaven of God - And then - the List is done - But, looking back - the First so seems Their Summer - lasts a Solid Year - Be Beautiful as they Disclose |
Reputo - Se mi metto a contare - Primi - i Poeti - Poi il Sole - Poi l'Estate - Poi il Cielo di Dio - E poi - la Lista è fatta - Ma, ripensandoci - i Primi sembrano proprio La loro Estate - dura un Anno Intero - Sia Bello come quello che Dischiudono |
La poesia al di sopra di tutto, del sole, dell'estate, anche di dio. Perché i poeti non hanno le limitazioni della natura, che comprende anche il divino; possono permettersi un'estate perenne e un sole che farebbe invidia all'oriente. E anche ammettendo che il cielo finale, quello che, se c'è, abiteremo tutti in futuro, sia bello come quello che la loro poesia dischiude a chi venera la loro arte, ebbene l'ardua fatica di ottenere la grazia per arrivarci, a quel cielo che sta al di sopra di noi, non giustifica il sogno di ottenerlo. Meglio sarebbe avere la possibilità di vivere quello poetico. |
F534 (1863) / J404 (1862)
How many Flowers fail in Wood - Or perish from the Hill - Without the privilege to know That they are Beautiful - How many cast a nameless Pod |
Quanti Fiori si estinguono nel Bosco - O periscono dalla Collina - Senza il privilegio di sapere Che sono Bellissimi - Quanti lanciano un Baccello senza nome |
Molto bella l'immagine del fiore che non sa di essere così bello e lancia al vento il suo baccello ricolmo di semi, ignaro della gioia "scarlatta" che i suoi frutti daranno ad altri occhi, più consapevoli dei suoi. |
F535 (1863) / J405 (1862)
It might be lonelier Without the Loneliness - I'm so accustomed to my Fate - Perhaps the Other - Peace - Would interrupt the Dark - I am not used to Hope - It might be easier |
Si può essere più soli Senza la Solitudine - Sono così abituata al mio Destino - Che forse l'Altra - Pace - Interromperebbe il Buio - Non sono avvezza alla Speranza - Può essere più facile |
Molto famosi i primi due versi; in molte traduzioni (Lanati, Quattrone, Sobrino, Rebucci, Raffo nel Meridiano, Malroux, in francese) sono resi con la prima persona. Una scelta legittima, ma ho preferito l'impersonale "Si può essere più soli" per mantenere l'ingresso dell'"io" al terzo verso, come nell'originale, e il parallelismo con il verso 13. |
F536 (1863) / J406 (1862)
Some - Work for Immortality - The Chiefer part, for Time - He - Compensates - immediately - The former - Checks - on Fame - Slow Gold - but Everlasting - A Beggar - Here and There - |
Alcuni - Lavorano per l'Immortalità - La Maggioranza, per il Tempo - Lui - Ripaga - nell'immediato - L'altra - si Limita - alla Fama - Oro Lento - ma Perenne - Un Mendicante - il Qui e il Là - |
Il concetto è semplice: disdegna il facile guadagno, pensa piuttosto all'immortalità. Ma una lettura più attenta rivela una orgogliosa, e profetica, rivendicazione della propria scelta poetica. La rinuncia al pubblico del "tempo" e la scelta di scrivere per "mani che non posso vedere" (J441-F519). La scelta di un oro lento ma perenne, rispetto a una effimera ricompensa che si limita all'oggi. Il mendicante, colui che ha rinunciato ai panni che si possono comprare con la ricchezza esteriore, vede ben oltre il sensale, e può appropriarsi della "miniera", che in ED è sempre usata come metafora della ricchezza interiore, profonda, molto più difficile da intaccare rispetto a quella esteriore. |
F537 (1863) / J570 (1862)
I could die - to know - 'Tis a trifling knowledge - News-Boys salute the Door - Carts - joggle by - Morning's bold face - stares in the window - Were but mine - the Charter of the least Fly - Houses hunch the House |
Morirei - per sapere - È una sapienza da nulla - Gli Strilloni salutano la Porta - I Carretti - sobbalzano nei pressi - Lo spavaldo volto del Mattino - occhieggia alla finestra - Se solo fosse il mio - il Privilegio della più piccola Mosca - Le Case premono la Casa |
Io sono qui, a sognare di lui, che vive la sua vita. Darei la mia per vedere ciò che fa, per sapere anche i fatti più minuti, quotidiani, della sua vita. Immagino gli strilloni che lo salutano alla porta, i carretti che sobbalzano nei pressi, il mattino che può guardare dentro le sue finestre. Quanto mi piacerebbe avere il privilegio che ha una mosca, piccola, insignificante, quasi invisibile, che può entrare a piacimento dove è lui. |
F538 (1863) / J571 (1862)
Must be a Wo - A loss or so - To bend the eye Best Beauty's way - But - once aslant A Common Bliss Our Lord - thought no |
Dev'essere un Dolore - Una perdita o simili - A piegare l'occhio Sulla via dell'estrema Bellezza - Ma - una volta obliquo Una Comune Beatitudine Nostro Signore - non reputò |
La vita non è gratis. Anzi, ci vuole un dolore, una perdita, per far sì che l'occhio si pieghi verso l'estrema bellezza. Solo così riesce a vedere delizie difficili da raggiungere altrimenti, pure come stalattiti. |
F539 (1863) / J572 (1862)
Delight - becomes pictorial - When viewed through Pain - More fair - because impossible That any gain - The Mountain - at a given distance - |
La Delizia - diventa pittorica - Se osservata attraverso la Pena - Più bella - perché impossibile Che qualcuno la ottenga - La Montagna - a una certa distanza - |
Il tema è simile a quello della poesia precedente. La felicità, la delizia, se guardata attraverso un dolore diventa più preziosa, assume caratteri "pittorici", come se fosse un'opera d'arte che è là nella sua bellezza ed è impossibile da catturare, da raggiungere. |
F540 (1863) / J407 (1862)
If What we Could - were what we would - Criterion - be small - It is the Ultimate of Talk - The Impotence to Tell - |
Se ciò che Possiamo - fosse ciò che vogliamo - Un esiguo criterio - sarebbe - È il Fondamento del Parlare - L'Impotenza di Dire - |
La copia riportata sopra è quella nei fascicoli; un'altra fu inviata a Susan con il testo identico, qualche variazione nella punteggiatura e il primo verso diviso in due: "If What we could / Were what we would;". |
Se avessimo il dono di trovare sempre le parole giuste i nostri criteri di scelta sarebbero limitati, perché ci sarebbero soltanto determinate parole adatte a ciò che vogliamo dire; per questo "l'impotenza del dire" può tramutarsi in uno stimolo positivo a cercare sempre nuovi modi per descrivere ciò che vediamo o proviamo. |
F541 (1863) / J573 (1862)
The Test of Love - is Death - Our Lord - "so loved" - it saith - What Largest Lover - hath Another - doth - If smaller Patience - be - Accept it's Most - |
La prova dell'Amore - è la Morte - Nostro Signore - "così amò" - si dice - Ciò che il più Grande degli Amanti - ha Un altro - ha pure - Se più piccola - è la Pazienza - Accetta il suo Meglio - |
La poesia è una di quelle in cui il primo verso è una sorta di titolo, di dichiarazione d'intenti, sviluppata nei versi che seguono. Si presta ad una lettura in prosa, per cercare di coglierne il significato espandendo un po' i sintetici, scanditi, asciutti versi dickinsoniani. |
F542 (1863) / J309 (1862)
For largest Woman's Hearth I knew - 'Tis little I can do - And yet the largest Woman's Heart Could hold an Arrow - too - And so, instructed by my own, I tenderer, turn me to. |
Per il più grande Cuore di Donna che conosco - È poco ciò che posso fare - Eppure il più grande Cuore di Donna Potrebbe contenere una Freccia - anche - E così, istruita dal mio di Cuore, Più tenera, a quello mi volgo. |
I versi, inviati a Susan e poi anche trascritti nei fascicoli, sembrano rivolgersi direttamente alla destinataria, al "più grande cuore di donna che conosco". La freccia del quarto verso è metafora di un dolore, una preoccupazione, che affligge quel cuore, qualcosa che non è facile alleviare (v. 2) ma rende più affettuosa e partecipe l'offerta di aiuto (ultimo verso). |
F543 (1863) / J408 (1862)
Unit, like Death, for Whom? True, like the Tomb, Who tells no secret Told to Him - The Grave is strict - Tickets admit Just two - the Bearer - And the Borne - And seat - just One - The Living - tell - The Dying - but a syllable - The Coy Dead - None - No Chatter - here - no tea - So Babbler, and Bohea - stay there - But Gravity - and Expectation - and Fear - A tremor just, that all's not sure. |
Un Unicum, come la Morte, per Chi? Fedele, come la Tomba, Che non rivela segreti Rivelati a Lei - La Fossa è limitata - I biglietti d'ingresso Solo due - il Portatore - E il Portato - E il posto - solo Uno - I Vivi - parlano - I Morenti - non più di una sillaba - I Quieti Morti - Nessuna - Non Chiacchiere - qui - non tè - Allora il Ciarliero, e il Bohea - stiano di là - Solo Gravità - e Attesa - e Paura - Appena un fremito, perché tutto è incerto. |
La parola iniziale: "Unit" va intesa come il momento, unico e irripetibile, della morte: fedele come la tomba dove ci porta; unica come unico è il destinatario di quella fossa dove si va in due (il portatore e il portato) ma si resta da soli; fedele, perché non rivela a nessuno i suoi segreti, noti soltanto a lei. E poi, lascia fuori i chiacchieroni e i noiosi tè delle cinque, perché in quel luogo non c'è spazio per nulla che non la riguardi. |
F544 (1863) / J575 (1862)
"Heaven" has different Signs - to me - Sometimes, I think that Noon Is but a symbol of the Place - And when again, at Dawn, A mighty look runs round the World The Orchard, when the Sun is on - The Rapture of a finished Day Itself be fairer - we suppose - |
Il "Cielo" ha diversi Segni - per me - Talvolta, penso che il Meriggio Non sia che un simbolo di quel Luogo - E quando di nuovo, all'Alba, Un possente sguardo percorre il Mondo Il Frutteto, quando il Sole vi batte - Il Rapimento di un Giorno che finisce Che sia più bello - supponiamo - |
I segni del cielo, del paradiso, cercati nella natura che ci circonda. Prima è il meriggio, il tramonto che sembra simboleggiare quel luogo. Poi il possente sguardo dell'alba, che guardiamo con reverente timore, con sgomento, perché sembra proprio una manifestazione divina che si insinua nella nostra ignoranza di poveri mortali. E poi anche le cose di tutti i giorni, meno grandiose del tramontare e del sorgere del sole: il frutteto inondato di luce, il canto degli uccelli, le bizzarre forme che talora assumono le nuvole, la bellezza del finire di un giorno, che ritorna verso l'occidente. Tutto questo ci fa pensare al paradiso, anche se lo immaginiamo certamente più bello di questi segni terreni, pallido riflesso di quella che deve essere la sua magnificenza. |
F545 (1863) / J409 (1862)
They dropped like Flakes - They dropped like Stars - Like Petals from a Rose - When suddenly across the June A Wind with fingers - goes - They perished in the seamless Grass - |
Caddero come Fiocchi - Caddero come Stelle - Come Petali da una Rosa - Quando d'improvviso in Giugno Un Vento con le sue dita - passa - Perirono nell'Erba uniforme - |
Un chiaro riferimento ai caduti della guerra civile. Nella prima edizione del 1891 fu pubblicata con il titolo "The Battle-Field" ("Il campo di battaglia"). |
F546 (1863) / J576 (1862)
I prayed, at first, a little Girl, Because they told me to - But stopped, when qualified to guess How prayer would feel - to me - If I believed God looked around, And told him what I'd like, today, And often since, in Danger, Till I could Catch my Balance |
Pregavo, al principio, da Bambina, Perché mi avevano detto di farlo - Ma smisi, quando fui capace di intuire Che cosa la preghiera sarebbe stata - per me - Se avessi creduto a un Dio che si guardava intorno, E gli dicevano quello che avrei voluto, oggi, E spesso da allora, nel Pericolo, Finché fossi in grado di Afferrare l'Equilibrio |
Una riflessione molto cruda sul ruolo della divinità, su ciò che l'uomo si aspetta da quello che crede sia il suo creatore, e su quanto sia poi grande la disillusione di non trovare nessun concreto conforto da un dio che resta profondamente estraneo ed assente. |
F547 (1863) / J389 (1862)
There's been a Death, in the Opposite House, As lately as Today - I know it, by the numb look Such Houses have - alway - The Neighbors rustle in and out - Somebody flings a Mattrass out - The Minister - goes stiffly in - And then the Milliner - and the Man There'll be that Dark Parade - Of Tassels - and of Coaches - soon - |
C'è stata una Morte, nella Casa di Fronte, Non più tardi di Oggi - Lo so, dall'aspetto irrigidito Che hanno tali Case - sempre - I Vicini entrano ed escono frusciando - Qualcuno getta fuori un Materasso - Il Pastore - entra con sicurezza - E poi la Modista - e l'Uomo Ci sarà il Nero Corteo - Di Nappe - e di Carrozze - fra poco - |
In un piccolo paese è facile accorgersi di ogni novità, e così è anche con la morte di qualcuno. L'improvviso movimento intorno a una casa, l'entrare e uscire dei vicini, del dottore, del pastore, la curiosità dei ragazzi pronti a eccitarsi per ogni novità, qualsiasi essa sia, i preparativi per il funerale, sono segnali molto chiari di quello che sta succedendo. |
F548 (1863) / J554 (1862)
The Black Berry - wears a Thorn in his side - But no Man heard Him cry - He offers His Berry, just the same To Partridge - and to Boy - He sometimes holds upon the Fence - We - tell a Hurt - to cool it - |
Il Rovo - porta una Spina nel fianco - Ma nessuno l'ha udito lamentarsi - Offre la Sua Bacca, ugualmente Alla Pernice - e al Ragazzo - Talvolta si appoggia al Recinto - Noi - raccontiamo una Ferita - per calmarla - |
Di solito ci lamentiamo di qualsiasi ferita, di qualsiasi pena, e così cerchiamo di calmarla, di renderla meno bruciante. C'è invece chi sopporta in silenzio e continua a vivere, cercando di avvicinarsi comunque al cielo, come fa il rovo, che porta sempre una spina nel fianco ma non per questo rinuncia a produrre le sue bacche e a offrirle a chiunque le voglia. Può capitare che cerchi un sostegno, che faccia fatica a crescere, che si aggrappi con tutte le sue forze a qualcosa di concreto, ma non lo fa per farsi compatire, lo fa solo per continuare a vivere, perché ogni giorno cresce di più verso l'alto, verso il cielo. |
F549 (1863) / J307 (1862)
The One who could repeat the Summer day - Were greater than itself - though He Minutest of Mankind should be - And He - could reproduce the Sun - When Orient have been outgrown - |
Colui che fosse capace di replicare un giorno d'Estate - Sarebbe più grande di esso - anche se Fosse il più minuscolo del Genere Umano - E se - fosse capace di riprodurre il Sole - Quando l'Oriente è stato superato - |
Torna il tema della J291-F327: l'impossibilità di replicare, di riprodurre con linguaggio o arte umana la grandezza e l'infinita bellezza della natura, qui rappresentata in due dei suoi momenti più presenti nei versi di ED: un giorno d'estate e il tramonto. |
F550 (1863) / J561 (1862)
I measure every Grief I meet With narrow, probing, Eyes - I wonder if It weighs like Mine - Or has an Easier size - I wonder if They bore it long - I wonder if it hurts to live - I note that Some - gone patient long - I wonder if when Years have piled - Or would They go on aching still The Grieved - are many - I am told - There's Grief of Want - and Grief of Cold - And though I may not guess the kind - To note the fashions - of the Cross - |
Misuro ogni Dolore che incontro Con Occhi acuti, che indagano - Mi chiedo se pesa come il Mio - O ha una taglia più Leggera - Mi chiedo se l'abbiano portato a lungo - Mi chiedo se fa male al vivere - Mi accorgo che Alcuni - a lungo pazienti - Mi chiedo se quando si siano accumulati Anni - Oppure continuerebbero dolenti ancora Gli Afflitti - sono tanti - mi dicono - C'è il Dolore della Mancanza - e il Dolore del Freddo - E sebbene non possa indovinarne il genere - Notare la foggia - delle Croci - |
Un'approfondita e inusualmente lunga analisi del dolore, che si misura sempre nel confronto con quello degli altri. Le varietà del dolore sono tante, come tanti sono i modi di affrontarlo. E si prova una sorta di fascino perverso a studiarne le caratteristiche, a scoprirne le somiglianze con il proprio. |