The Complete Poems
Tutte le poesie
F201 - 250
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
F1/50
F51/100 
F101/150
F151/200
F201/250
F251/300
F301/350
F351/400
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Indice Franklin
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F201 (1861) / J209 (1860)
With thee, in the Desert - With thee in the thirst - With thee in the Tamarind wood - Leopard breathes - at last! |
Con te, nel Deserto - Con te nell'arsura - Con te nel bosco di Tamarindo - Il leopardo respira - finalmente! |
Solo l'unione con l'amato, in qualsiasi posto e situazione, può soddisfare il leopardo bramoso d'amore che è in noi. |
F202 (1861) / J185 (1860)
"Faith" is a fine invention For Gentlemen who see - But Microscopes are prudent In an Emergency. |
La "Fede" è una bella invenzione Per Uomini che vedono - Ma i Microscopi sono preferibili In un'Emergenza. |
Il testo riportato sopra è uno dei due che ED trascrisse nei fascicoli; l'altro è identico, a parte un punto esclamativo al posto della lineetta alla fine del secondo verso. Un'altra copia è in una lettera a Samuel Bowles (L220 - datata 1860 nell'edizione Johnson delle Lettere e 1861 in Franklin), preceduta da "Thank you." e seguita da "You spoke of the 'East.' I have thought about it in this winter. / Dont you think you and I should be shrewder, to take the Mountain Road? / That Bareheaded life - under the grass - worries one like a Wasp. / The Rose is for Mary." ("Lei mi ha parlato dell''Est'. Ci ho pensato quest'inverno. / Non crede che lei ed io saremmo più perspicaci, a prendere la Strada della Montagna? / Questa vita a Capo scoperto - sotto l'erba - infastidisce come una Vespa. / La Rosa è per Mary."). |
La fede è sì una bella invenzione, ma soltanto quando è accompagnata da evidenze concrete, come quando a Mosè o ai profeti biblici fu concesso di "vedere" direttamente il divino, di ascoltarne la voce. Per noi, che non abbiamo questa fortuna, è molto meglio contare sulle risposte della scienza, della ragione, almeno finché non saremo in grado di "vedere" ciò che altrimenti dovremmo soltanto credere. |
F203 (1861) / J210 (1860)
The thought beneath so slight a film - Is more distinctly seen - As laces just reveal the surge - Or Mists - the Appenine - |
Il pensiero sotto un velo così sottile - È più distintamente visibile - Come le trine rivelano fedelmente l'impeto - O le Brume - l'Appennino - |
I sentimenti, i pensieri, giacciono nel nostro intimo, ma basta poco a rivelarne l'esistenza per chi sa interpretarne i moti esteriori. |
F204 (1861) / J318 (1860)
I'll tell you how the Sun rose - A Ribbon at a time - The Steeples swam in Amethyst - The news, like Squirrels, ran - The Hills untied their Bonnets - The Bobolinks - begun - Then I said softly to myself - "That must have been the Sun"! But how he set - I know not - There seemed a purple stile That little Yellow boys and girls Were climbing all the while - Till when they reached the other side - A Dominie in Gray - Put gently up the evening Bars - And led the flock away - |
Vi dirò come sorse il Sole - Un Nastro alla volta - I Campanili galleggiavano in Ametista - La notizia, come Scoiattoli, corse - Le Colline si slacciarono le Cuffie - I Bobolink - iniziarono - Allora mi dissi sommessamente - "Dev'essere stato il Sole!" Ma come è tramontato - non lo so - Sembrava una purpurea staccionata Che Gialli ragazzi e ragazze Stessero in quel momento scalando - Finché quando raggiunsero l'altro lato - Un Maestro in Grigio - Sollevò delicatamente le Sbarre della sera - E condusse via il gregge - |
Il testo riportato sopra è quello che ED accluse, insieme ad altre tre poesie, alla prima lettera a Higginson del 15 aprile 1862 (L260). Un'altra copia, dell'anno precedente, è nei fascicoli, divisa in quattro strofe uniformi e con varianti nella punteggiatura. |
È facile descrivere il sorgere del sole, con il mondo che si risveglia e la luce che rende tutto chiaro e visibile. Più difficile afferrare il mistero del tramonto e dell'oscurità che lo segue, un buio che nasconde la concretezza e lascia spazio soltanto alla fede o al dubbio. Trasparente la metafora vita-morte, e particolarmente bella l'immagine finale, dove i raggi del sole al tramonto diventano gialli ragazzi e ragazze che si arrampicano nel porpora per poi scomparire nel mistero della sera e dell'oscurità. Il "Maestro in grigio" può essere un'immagine indistinta della divinità, ma anche la descrizione di un pastore di anime che porta il suo gregge verso l'immortalità. |
F205 (1861) / J211 (1860)
Come slowly - Eden! Lips unused to Thee - Bashful - sip thy Jessamines - As the fainting Bee - Reaching late his flower, |
Vieni adagio - Eden! Labbra non abituate a Te - Timide - delibano i tuoi Gelsomini - Come il languente Bombo - Che raggiunge in ritardo la rosa, |
Il piacere può sopraffare chi non è abituato a coglierlo; per questo bisogna sorseggiarlo lentamente, ma poi lasciarsi andare alla perdizione di quei balsami così desiderati. |
F206 (1861) / J212 (1860)
Least Rivers - docile to some sea. My Caspian - thee. |
I più piccoli fiumi - docili a un qualche mare. Il mio Caspio - tu. |
Il desiderio di immergersi, di annullarsi, in qualcuno che per noi è un mare desiderato e inafferrabile. |
F207 (1861) / J214 (1860)
I taste a liquor never brewed - From Tankards scooped in Pearl - Not all the Frankfort Berries Yield such an Alcohol! Inebriate of air - am I - When "Landlords" turn the drunken Bee Till Seraphs swing their snowy Hats - |
Assaporo un liquore mai distillato - Da Boccali scavati nella Perla - Nemmeno tutte le Bacche di Francoforte Darebbero un tale Alcol! Inebriata d'aria - sono - Quando gli "Osti" getteranno l'Ape ubriaca Finché I Serafini sventoleranno i candidi Cappelli - |
Il testo riportato sopra è nei fascicoli; un'altra copia (il cui manoscritto è perduto) fu inviata a Susan e fu probabilmente la fonte della pubblicazione sullo "Springfield Daily Republican" del 4 marzo 1861, con il titolo "The May-Wine" ("Vino di maggio"). |
L'inebriante arrivo dell'estate ci dona sensazioni incomparabili. Niente di meglio che gettarci anima corpo in quell'ubriacatura che vorremmo inesauribile, che cerchiamo con ogni mezzo di prolungare, anche quando la natura comincia a ritirarsi. Nell'ultima strofa il banchetto si apre anche al cielo, che dismette la sua solenne gravità per festeggiare "l'ape ubriaca", la "piccola beona" mai sazia. |
F208 (1861) / J161 (1860)
A feather from the Whippowil Whose Emerald Nest - the Ages spin - |
Una penna del Caprimulgo Il cui Nido di Smeraldo - gli Anni tessono - |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. Un'altra versione fu inviata a Samuel Bowles, ma evidentemente arrivò nella sede del "Republican" quando lui era assente, visto che gli fu inoltrata da Frances H. Cook, che lavorava al giornale, con un biglietto che diceva: "Accluso c'era un ramoscello di pino, che ho gelosamente conservato." (cfr. la nota di Franklin). |
Un ramoscello di pino come metafora delle bellezze della natura, offerte come se fossero uno spettacolo che si ripete all'interno di cicli senza fine. |
F209 (1861) / J181 (1860)
I lost a World - the other day! Has Anybody found? You'll know it by the Row of Stars Around it's forehead bound. A Rich man - might not notice it - |
Ho perso un Mondo - l'altro giorno! Qualcuno l'ha trovato? Si riconosce dal Filo di Stelle Legato intorno alla fronte. Un Ricco - potrebbe non notarlo - |
Perdere qualcosa/qualcuno che ci è caro è come perdere un mondo. Per gli altri magari sarà qualcosa di insignificante, ma per noi ha un valore superiore a qualsiasi ricchezza. |
F210 (1861) / J182 (1860)
If I should'nt be alive When the Robins come, Give the one in Red Cravat, A Memorial crumb - If I could'nt thank you, |
Se non fossi viva Quando verranno i Pettirossi, Date a quello in Cravatta Rossa, Una briciola in Memoria - Se non potessi ringraziarvi, |
La nostalgia della natura, della vita come la conosciamo qui, supera il sonno della morte e il silenzio della tomba: quelle labbra ormai di marmo tentano con tutte le loro forze di pronunciare un grazie a chi porterà il nostro saluto alla primavera. |
F211 (1861) / J183 (1860)
I've heard an Organ talk, sometimes In a Cathedral Aisle, And understood no word it said - Yet held my breath, the while - And risen up - and gone away, |
Ho udito un Organo parlare, talvolta Nella Navata di una Cattedrale, E non capivo una parola di quel che diceva - Eppure trattenevo il respiro, in quel momento - E mi alzavo - e andavo via, |
Il suono austero e vibrante dell'organo (descritto con termini che lo allontanano, o meglio cercano di allontanarlo, dall'indeterminatezza della musica: "talk" e "word") risuona misterioso e coinvolgente nella navata di una cattedrale, sembra entrarci nell'intimo, ci coinvolge emotivamente come se volesse svelarci qualcosa che non saremo mai in grado di descrivere razionalmente. |
F212 (1861) / J184 (1860)
A transport one cannot contain May yet, a transport be - Though God forbid it lift the lid, Unto it's Extasy! A Diagram - of Rapture! |
Un trasporto che non si può contenere Sarebbe sempre, un trasporto - Anche se Dio gli proibisse di togliere il coperchio, Alla sua Estasi! Un Diagramma - di Rapimento! |
Il trasporto, l'estasi, il rapimento, lo slancio della natura umana verso l'ignoto, è incontenibile, non è possibile delimitarne i confini; anche se Dio stesso proibisse di togliere il coperchio a quella sorta di vaso di Pandora l'effetto sarebbe lo stesso, tale da attirare l'intero universo a quello spettacolo che cerca di catturare, di chiudere in una gabbia, il mistero del divino. |
F213 (1861) / J191 (1860)
The Skies cant keep their secret! They tell it to the Hills - The Hills just tell the Orchards - And they - the Daffodils! A Bird - by chance - that goes that way - I think I wont - however - So keep your secret - Father! |
I Cieli non sanno serbare il loro segreto! Lo svelano alle Colline - Le Colline ne parlano giusto ai Frutteti - E loro - alle Giunchiglie! Un Uccello - per caso - da quelle parti - Credo che non lo farò - tuttavia - Perciò mantieni il tuo segreto - Padre! |
Qui ED rovescia il tema del dubbio, della ricerca del mistero. Sembra arrendersi all'impossibilità di sapere e, anzi, ne vede gli aspetti positivi, e quando scrive: "È più bello - non sapere - / Se l'Estate fosse un Assioma - / Che magia avrebbe la Neve?" è come se dicesse "se il divino fosse una certezza incontrovertibile (come può esserlo per chi è parte della natura inconsapevole, per chi è privo della ragione che ci fa dubitare) dove finirebbe la magia del mistero, il fascino del dubbio?". |
F214 (1861) / J192 (1860)
Poor little Heart! Did they forget thee? Then dinna care! Then dinna care! Proud little Heart! Frail little Heart! Gay little Heart - |
Povero piccolo Cuore! Ti hanno dimenticato? Non farci caso! Non farci caso! Orgoglioso piccolo Cuore! Fragile piccolo Cuore! Allegro piccolo Cuore - |
L'invito a un "piccolo cuore" a sopportare le pene della vita: ci sarà sempre qualcuno pronto a consolarlo e a farlo sentire bello come un fiore. |
F215 (1861) / J193 (1860)
I shall know why - when Time is over - And I have ceased to wonder why - Christ will explain each separate anguish In the fair schoolroom of the sky - He will tell me what "Peter" promised - |
Saprò perché - quando il Tempo sarà finito - E avrò cessato di chiedermi perché - Cristo spiegherà ogni singola angoscia Nelle belle aule del cielo - Mi dirà quello che "Pietro" promise - |
Un "perché" indeterminato, che l'accenno alla promessa di Pietro del verso 5 fa presumere sia un tradimento. Un'angoscia bruciante, che potrà essere dimenticata solo nelle aule celesti, dove Cristo ci racconterà in prima persona il suo dolore supremo per il tradimento patito. |
F216 (1861) / J194 (1860)
On this long storm the Rainbow rose - On this late morn - the Sun - The clouds - like listless Elephants - Horizons - straggled down - The Birds rose smiling, in their nests - The quiet nonchalance of death - |
Su questa lunga tempesta l'Arcobaleno si alzò - Su questo tardo mattino - il Sole - Le nubi - come placidi Elefanti - Orizzonti - aggiravano basse - Gli Uccelli si alzarono sorridenti, nei nidi - La quieta indifferenza della morte - |
Nulla può scuotere la quieta indifferenza della morte, nemmeno l'irrompere del sole e dei colori dell'arcobaleno dopo una tempesta estiva. Soltanto il lento canto degli angeli potrà risvegliare quel corpo ormai indifferente alle luci terrene. |
F217 (1861) / J155 (1860)
The murmur of a Bee A Witchcraft - yieldeth me - If any ask me why - 'Twere easier to die - Than tell - The Red upon the Hill The Breaking of the Day |
Il mormorio di un'Ape Una Magia - produce in me - Se qualcuno mi chiede perché - Sarebbe più facile morire - Che dire - Il Rosso sulla Collina L'Interrompersi del Giorno |
Tre eventi della natura, magici, quasi impossibili da descrivere, che sembrano con la loro bellezza e il loro mistero testimoniare la presenza di Dio. L'ultimo è l'essere umano, la sua mente consapevole e avida di sapere cosa c'è al di là del mondo visibile, di quel giorno che si interrompe per condurci in un luogo molto più elevato rispetto al nostro rango di mortali, una mente spiegabile soltanto dal suo creatore. |
F218 (1861) / J156 (1860)
You love me - you are sure - I shall not fear mistake - I shall not cheated wake - Some grinning morn - To find the Sunrise left - And Orchards - unbereft - And Dollie - gone! I need not start - you're sure - Be sure you're sure - you know - |
Mi ami - sei sicura - Non devo temere errore - Non mi sveglierò ingannata - Qualche ghignante mattino - Per trovare l'Alba rimasta - E i Frutteti - intatti - E Dollie - partita! Non devo palpitare - sei sicura - Assicurati di esserne sicura - lo sai - |
"Dollie" (vv. 7 e 12 - vedi anche la J51-F41 e la J158-F222) era un nomignolo affettuoso per Susan, a cui fu probabilmente inviata questa poesia, trascritta nei fascicoli. |
F219 (1861) / J162 (1860)
My River runs to Thee - Blue Sea - Wilt welcome me? My River waits reply - I'll fetch thee Brooks Say Sea - take me? |
Il mio Fiume corre a Te - Azzurro Mare - Mi accoglierai? Il mio Fiume aspetta risposta - Ti porterò Ruscelli Di' Mare - mi prendi? |
Oltre a quella nei fascicoli, riportata sopra, ci sono altre due copie di questa poesia. Una rimasta fra le carte di ED, senza divisione in strofe e con due varianti che hanno un significato analogo a quello dei termini sostituiti: "bring" al posto di "fetch" al verso 5 e "dappled" al posto di "spotted" al verso 6. L'altra a conclusione di una lettera a Mary Bowles dell'agosto 1861 (L235), preceduta da "I brought my own - myself, to you and Mr Bowles - Please remember me, because I remember you - Always." ("Porto tutta - me stessa, a te e a Mr Bowles - Vi prego di rammentarmi, perché io vi rammento - Sempre."). |
Le parole iniziali della frase che precede la poesia nella lettera a Mary Bowles ("I brought my own - myself") si estendono ai versi, dove diventano un fiume che si avvia fiducioso verso il suo traguardo finale. |
F220 (1861) / J189 (1860)
It's such a little thing to weep - So short a thing to sigh - And yet - by Trades - the size of these We men and women die! |
È proprio una cosa da poco piangere - Una cosa così breve sospirare - Eppure - per Commerci - della misura di questi Noi uomini e donne moriamo! |
Gli eventi che sconvolgono la nostra vita, che ci fanno piangere o sospirare, sono davvero minuscoli rispetto alle grandezze che ci circondano. |
F221 (1861) / J190 (1860)
He was weak, and I was strong - then - So He let me lead him in - I was weak, and He was strong then - So I let him lead me - Home. 'Twas'nt far - the door was near - Day knocked - and we must part - |
Era debole, ed io ero forte - allora - Così lasciò che lo guidassi dentro - Ero debole, e Lui era forte allora - Così lasciai che mi guidasse - a Casa. Non era distante - la porta era vicina - Il giorno bussò - e dovevamo separarci - |
Un incontro notturno, descritto con un alternarsi di sentimenti e gesti scambiati l'uno con l'altra, in un'atmosfera sospesa e sognante, interrotta dal giorno che bussa come se fosse un ospite importuno. Nella prima strofa due distici speculari, nei quali l'incertezza di entrambi trova conforto nello scambio dei ruoli, nel darsi forza l'uno con l'altra. Nella seconda la descrizione dell'incontro: il luogo familiare, l'amore che vive di luce propria, l'inutilità delle parole, la totalità di un sentimento che basta a se stesso. Nell'ultima il momento della separazione, del rientro nella quotidianità, della sconfitta in una lotta di cui ora entrambi non si sentono più capaci; una sconfitta resa ancora più cocente dall'incapacità di vivere concretamente quell'amore che resta soltanto un'illusione notturna. |
F222 (1861) / J158 (1860)
Dying! Dying in the night! Wont somebody bring the light So I can see which way to go Into the everlasting snow? And "Jesus"! Where is Jesus gone? Somebody run to the great gate |
Morente! Morente nella notte! Non porterà luce qualcuno Ch'io possa vedere quale via percorrere Nella perpetua neve? E "Gesù"! Dov'è andato Gesù? Qualcuno corra al cancello grande |
"Dollie" (vv. 10 e 12 - vedi anche la J51-F41 e la J156-F218) era un nomignolo affettuoso per Susan, a cui fu probabilmente inviata questa poesia, trascritta nei fascicoli. |
F223 (1861) / J197 (1860)
Morning - is the place for Dew - Corn - is made at Noon - After dinner light - for flowers - Dukes - for Setting Sun! |
Il mattino - è il posto per la Rugiada Il grano - si fa a Mezzogiorno - Dopo pranzo la luce - per il fiori - Duchi - al Calar del Sole! |
"Dukes" (v. 4) oltre al plurale di "Duca" è anche una varietà di ciliegie, e così il termine è tradotto nelle versioni italiane di questa poesia (Silvio Raffo, nel Meridiano, e Barbara Lanati in Sillabe di seta). Quest'ultimo significato non è però attestato nel Webster 1828, e nelle poesie di ED "duke" o "dukes" è sempre usato nel senso di titolo nobiliare.Ho perciò tradotto con "Duchi" e credo che il verso abbia una funzione di contrasto con i precedenti, come a dire: nelle parti del giorno in cui vince la luce ci si deve dedicare alle cose naturali, alla semplice vita quotidiana, mentre la notte è riservata alla fantasia, che è capace di portarci in un mondo regale negato al giorno. |
F224 (1861) / J198 (1860)
An awful Tempest mashed the air - The clouds were gaunt, and few - A Black - as of a spectre's cloak Hid Heaven and Earth from view - The creatures chuckled on the Roofs - The morning lit - the Birds arose - |
Un'orribile Tempesta squassava l'aria - Le nubi erano svuotate, e scarse - Un Nero - come di spettrale mantello Nascose Cielo e Terra alla vista - Le creature ghignavano sui Tetti - Il mattino si accese - gli Uccelli si alzarono - |
Una tempesta descritta in tutta la sua terribile forza, con la seconda strofa che con i ripetuti "and" vuole coinvolgere il tutto in quel frenetico agitarsi, concluso con il ritorno alla normalità del decimo verso: un paradiso di fronte all'inferno appena placato. |
F225 (1861) / J199 (1860)
I'm "wife" - I've finished that - That other state - I'm Czar - I'm "Woman" now - It's safer so - How odd the Girl's life looks This being comfort - then |
Sono "moglie" - ho concluso quello - Quell'altro stato - Sono Zar - Sono "Donna" ora - È più sicuro così - Come sembra strana la vita di una Ragazza Essendo questo il benessere - allora |
Il tranquillizzante ("safer", v. 4) stato di "moglie" diventa un'eclissi, come se uno velo, molto simile a una prigione, facesse diventare lontana e irraggiungibile la libera fantasia di una ragazza, la cui vita spensierata sembra ora qualcosa di strano, di curioso. La seconda immagine, ovvero la vita che appare altrettanto strana a coloro che sono ormai dall'altra parte, rafforza questa sensazione di stranezza/estraneità, come se diventare "moglie", ma anche rassegnarsi a entrare nella routine quotidiana, fosse un po' morire. Nell'ultimo verso, infine, il lapidario "Stop there!" elimina eventuali ulteriori possibilità di liberarsi da quella "soffice eclissi", tanto piacevole quanto limitante. |
F226 (1861) / J200 (1860)
I stole them from a Bee - Because - Thee - Sweet plea - He pardoned me! |
Li rubai a un'Ape - Per - Te - Dolce pretesto - Lei mi perdonò! |
Il testo riportato sopra è nei fascicoli; un'altra copia - identica a parte il punto esclamativo finale trasformato in lineetta - fu inviata a Samuel Bowles, firmata "Emily". |
Uno dei tanti biglietti che accompagnavano fiori, con implicite scuse alla natura che, benevola, perdona quel furto a fin di bene. |
F227 (1861) / J201 (1860)
Two swimmers wrestled on the spar - Until the morning sun - When One - turned smiling to the land - Oh God! the Other One! The stray ships - passing - |
Due naufraghi lottarono su un pennone - Fino al sole mattutino - Finché Uno - si diresse sorridente verso terra - Oh Dio! L'Altro! Navi vaganti - passando - |
Il testo riportato sopra è nei fascicoli; un'altra copia - senza divisione in strofe ma identica a parte qualche variante nella punteggiatura - è in una lettera a Samuel Bowles della primavera del 1861 (L219, datata 1860 da Johnson), preceduta soltanto da "I cant explain it, Mr Bowles -" ("Non sono capace di spiegarlo, Mr Bowles"). |
La frase che precede i versi nella copia inviata a Bowles lascia presumere il desiderio di raccontare una pena, un "naufragio" per il quale è difficile trovare le parole, se non in versi in cui l'immagine di un qualcuno che si dirige "sorridente verso terra" fa risaltare ancora di più quella di chi resta abbandonata, smarrita e implorante, in un mare che non offre più appigli. |
F228 (1861) / J202 (1860)
My eye is fuller than my vase - Her Cargo - is of Dew - And still - my Heart - my eye outweighs - East India - for you! |
Il mio occhio è più colmo del mio vaso - Il suo Carico - è di Rugiada - Eppure - il Cuore - dell'occhio pesa di più - India Orientale - per te! |
Un amore a senso unico, che per l'altro è estraneo e praticamente inesistente, come la lontana India orientale dell'ultimo verso. Un amore che riempie gli occhi di lacrime e pesa ancora di più sul cuore, perché lì la sofferenza è più intima e nascosta. |
F229 (1861) / J157 (1860)
Musicians wrestle everywhere - All day - among the crowded air I hear the silver strife - And - waking - long before the morn - Such transport breaks upon the town I think it that "New life"! It is not Bird - it has no nest - Some - say - it is "the Spheres" - at play! |
Musicisti si cimentano ovunque - Tutto il giorno - nell'aria affollata Odo l'argenteo conflitto - E - svegliandomi - assai prima del mattino - Un tale trasporto irrompe nella città Che penso sia quella la "Nuova vita"! Non è Uccello - non ha nido - Qualcuno - dice - che siano "le Sfere" - a suonare! |
In un'altra versione, inviata a Susan, il "wrestle" del primo verso diventa "wrestling" ("che si cimentano"). |
La musica delle sfere celesti (v. 13) come suono primordiale che ha dato il "la" al tempo (vv 11 e 12), ma anche come un suono incorporeo (v. 8) che sembra accompagnare la nostra vita mortale (vv. 2 e 3) dandoci come un presagio di quella che sarà la nostra nuova vita (v. 6) in un luogo dove, forse, ci sarà concesso di diradare il mistero (v. 18). |
F230 (1861) / J195 (1860)
For this - accepted Breath - Through it - compete with Death - The fellow cannot touch this Crown - By it - my title take - Ah, what a royal sake To my nescessity - stooped down! No Wilderness - can be Get Gabriel - to tell - the royal syllable - |
Per questo - accolto Respiro - Col suo tramite - competo con la Morte - Tale compagna non può toccare la mia Corona - Da esso - il mio titolo ricevo - Ah, che destino regale Al mio bisogno - si inchinò! Nessun Deserto - può esistere Vada Gabriele - a rivelare - la sillaba regale - |
Il testo riportato sopra è nei fascicoli; c'è un altro manoscritto, inviato a Samuel Bowles e firmato "Emily", con la sola seconda strofa e il pronome finale del secondo verso (l'ottavo della versione completa) trasformato in "thee". |
Il respiro del primo verso è la vita, ma anche l'espressione poetica, esplicitata nella citazione biblica del verso13 (Daniele 8,16: "E udii una voce umana tra le rive dell'Ulai che chiamava, e diceva:: «Gabriele, fa che quest'uomo comprenda la visione.»"). Un dono che rende la vita degna di essere vissuta, perché il suo anelito a capire, il suo bisogno di scavare negli indecifrabili misteri che ci circondano, nobilitano la nostra condizione di semplici mortali e ci fanno sentire pari alla promessa regalità di un mondo "altro" che possiamo però soltanto immaginare. |
F231 (1861) / J196 (1860)
We dont cry - Tim and I - We are far too grand - But we bolt the door tight To prevent a friend - Then we hide our brave face Nor to dream - he and me - Tim - see Cottages - Tim - reads a little Hymn - We must die - by and by - How shall we arrange it - |
Non piangiamo - Tim ed io - Siam davvero troppo grandi - Ma serriamo bene l'uscio Un amico ad evitare - Poi celiam le facce ardite E a sognare - lui ed io - Tim - vede là Casette - Tim - legge un Inno breve - Morir dovremo - prima o poi - Come mettere la cosa - |
Un andamento da filastrocca, in cui la richiesta infantile di compagnia, anche nella morte ("Take us simultaneous - Lord - / I - 'Tim' - and - me!", negli ultimi due versi), si unisce al desiderio di svelare del mistero ("We just shut our brown eye / To see to the end -", ai vv. 7 e 8), alla visione di un aldilà insieme familiare e ignoto ("Tim - see Cottages - / But, Oh, so high!", ai vv. 9 e 10), al senso di inadeguatezza di fronte all'imperscrutabilità del nostro destino ("Please, Sir, I and Tim - Always lost the way!", ai vv. 19 e 20), alla consapevolezza di ciò che ci aspetta (We must die - by and by - / Clergymen say -", ai vv. 21 e 22). |
F232 (1861) / J203 (1860)
He forgot - and I - remembered - 'Twas an everyday affair - Long ago as Christ and Peter - "Warmed them" at the "Temple fire". "Thou wert with him" - quoth "the Damsel"? |
Lui dimenticava - e io - ricordavo - Era un fatto quotidiano - Come quando Cristo e Pietro - "Si scaldarono" al "fuoco del Tempio". "Tu eri con lui?" - insinuò "la Fanciulla" |
L'amore a senso unico della J202-F228 assume qui l'aspetto di un quotidiano, noncurante disinteresse da parte dell'altro, accostato al tradimento di Pietro narrato nei Vangeli, quando l'apostolo nega di aver mai conosciuto Gesù (vedi Matteo 26,69-75; Marco 14,66-72; Luca 22,54-62 e Giovanni 18,25-27). La domanda finale nasconde un'affermazione netta: "non potrei darti di più, perché ti ho già dato tutta me stessa". |
F233 (1861) / J204 (1860)
A slash of Blue! A sweep of Gray! Some scarlet patches - on the way - Compose an evening sky - A little Purple - slipped between - |
Uno squarcio d'Azzurro! Un tratto di Grigio! Qualche chiazza scarlatta - sulla via - Compongono un cielo serale - Un po' di Porpora - scivolata nel mezzo - |
Il testo riportato sopra è nei fascicoli; un'altra copia fu inviata a Susan, senza divisione in strofe, in nove versi (il primo e il sesto divisi in due) e senza punti esclamativi. |
Una giocosa descrizione del tramonto e dell'alba, dove i pochi ingredienti necessari per creare spettacoli così belli sono impreziositi dalle varianti dei colori (blue, gray, scarlet, purple, ruby, gold). |
F234 (1861) / J205 (1860)
I should not dare to leave my friend, Because - because if he should die While I was gone - and I - too late - Should reach the Heart that wanted me - If I should disappoint the eyes If I should stab the patient faith My Heart would wish it broke before - |
Non oserei abbandonare il mio amico, Perché - perché se dovesse morire Mentre fossi via - ed io - troppo tardi - Raggiungessi il Cuore che mi voleva - Se dovessi deludere gli occhi Se dovessi pugnalare la fede paziente Il mio Cuore preferirebbe spezzarsi prima - |
L'immagine della morte che non lascia spazio a indugi, a separazioni provvisorie che potrebbero improvvisamente diventare definitive, è descritta con le ipotetiche delle tre strofe iniziali (" if he/I should") e con la conclusione dell'ultima, dove il suo gelo diventa inattaccabile anche dal caldo sole del mattino/ritorno. |
F235 (1861) / J206 (1860)
The Flower must not blame the Bee - That seeketh his felicity Too often at her door - But teach the Footman from Vevay - |
La Rosa non deve incolpare il Bombo - Che cerca la felicità Troppo spesso alla sua porta - Ma istruire il Valletto di Vevey - |
Un fanciulla di sani principi non deve cercare scuse quando apre la porta a qualche corteggiatore insistente: per serbare la propria innocenza basta far dire di non essere in casa! |
F236 (1861) / J324 (1860)
Some keep the Sabbath going to Church - I keep it, staying at Home - With a Bobolink for a Chorister - And an Orchard, for a Dome - Some keep the Sabbath in Surplice - God preaches, a noted Clergyman - |
Alcuni osservano il Dì di festa andando in Chiesa - Io lo osservo, stando a Casa - Con un Bobolink per Corista - E un Frutteto, a mo' di Cupola - Alcuni osservano il Dì di festa in Cotta - Dio predica, è un celebre Pastore - |
Il testo riportato sopra è quello accluso a una lettera a Higginson del luglio 1862 (L268). Un'altra copia (precedente e con varianti nella punteggiatura) è nei fascicoli; una terza, perduta, servì probabilmente per la pubblicazione in "The Round Table" del 12 marzo 1864. |
Una dichiarazione di individualità, che contrappone le regole "umane" di partecipazione religiosa a quelle dettate dal sentirsi immersi in una natura vista come diretta emanazione del divino. Negli ultimi due versi questa concezione della natura come specchio del divino viene dichiarata esplicitamente e trasformata in una sorta di anticipazione dell'aldilà. |
F237 (1861) / J186 (1860)
What shall I do - it whimpers so - This little Hound within the Heart - All day and night - with bark and start - And yet - it will not go? Would you untie it - were you me - It should not teaze you - by your chair - Or sometimes - at your side to run - |
Che devo fare? - piagnucola così - Questo piccolo Segugio dentro il Cuore - Giorno e notte - abbaia e si agita - Eppure - non vuole andarsene - Lo slegheresti - fossi in me - Non ti darebbe fastidio - vicino alla tua sedia - O talvolta - al tuo fianco correre - |
La versione riportata sopra è quella nei fascicoli. Un'altra copia (vedi sotto) fu inviata a Samuel Bowles con modifiche nella suddivisione in strofe e nella versificazione della seconda parte, oltre a una variante al verso 13: |
What shall I do - it whimpers so - This little Hound within the Heart All day and night with bark and start - And yet, it will not go - Would you untie it, were you me - Would it stop whining - if to Thee - I sent it - even now? It should not teaze you - |
Che devo fare - piagnucola così - Questo piccolo Segugio dentro il Cuore Giorno e notte abbaia e si agita - Eppure, non vuole andarsene - Lo slegheresti, fossi in me - La smetterebbe di guaire - se da Te Lo mandassi - proprio adesso? Non ti darebbe fastidio - |
L'intimo lamento della separazione rode il cuore di chi è lontano da chi ama; l'unica cosa che può guarire questa malattia profonda e insanabile è la vicinanza, fosse anche soltanto quella di un cagnolino felice di correre intorno al suo padrone. Negli ultimi versi l'accenno a "Carlo", il terranova regalato a ED dal padre nel 1850, sembra concretizzare in una figura reale il piccolo segugio del secondo verso e, insieme, eleggerlo a fidato messaggero. |
F238 (1861) / J187 (1860)
How many times these low feet staggered - Only the soldered mouth can tell - Try - can you stir the awful rivet - Try - can you lift the hasps of steel! Stroke the cool forehead - hot so often - Buzz the dull flies - on the chamber window - |
Quante volte questi umili piedi vacillarono - Solo la bocca saldata può dirlo - Prova - puoi smuovere gli orribili chiodi - Prova - puoi sollevare la cerniera d'acciaio! Accarezza la fronte gelida - così spesso ardente - Ronzano monotone le mosche - sulla finestra della stanza - |
Un accenno iniziale all'attività della massaia (lo "staggered" del primo verso") subito gelato nei tre versi che seguono, dove la "bocca saldata", gli "orribili chiodi", la "cerniera d'acciaio", danno un'immagina immediata e concreta della morte. Nella seconda strofa il tentativo di contatto con quel corpo ormai gelido, indifferente, duro come il diamante, privo di qualsiasi segno della vita che lo aveva animato. Nell'ultima l'immagine si sposta su ciò che quella massaia, ormai distesa fra le margherite, ha lasciato dietro di sé: stanze, finestre, soffitti, abbandonati a se stessi, al monotono fluire del tempo privo della scintilla della vita. |
F239 (1861) / J188 (1860)
Make me a picture of the sun - So I can hang it in my room. And make believe I'm getting warm When others call it "Day"! Draw me a Robin - on a stem - Say if it's really - warm at noon - |
Fammi un quadro del sole - Così potrò appenderlo nella mia stanza. E far finta di scaldarmi Quando gli altri lo chiamano "Giorno"! Disegnami un Pettirosso - su un ramo - Dimmi se è davvero - caldo a mezzogiorno - |
Non possiamo prolungare indefinitamente l'estate; allora portiamoci in casa le sue immagini: un quadro del sole, il disegno di un pettirosso. Sono illusioni, d'accordo, ma forse quel pettirosso continuerà a cantare nella mia mente, e soltanto quando non riuscirò più a sentirlo lascerò da parte la mia finzione. Quella finzione che mi fa sentire caldo in un mezzogiorno ormai sfiorito, che permette alla mia fantasia di vedere ranuncoli volare e farfalle fiorire, che riesce a cancellare la brina sui prati o i colori autunnali degli alberi, che, infine, mi dà l'illusione che l'inverno e la morte possano essere fermati. |
F240 (vers. 1861) / J269 (vers. 1861)
Bound - a trouble - And lives can bear it! Limit - how deep a bleeding go! So - many - drops - of vital scarlet - Deal with the soul As with Algebra! Tell it the Ages - to a cypher - |
Delimita - un'ansia - E i vivi riescono a sopportarla! Confinala - fin dove vanno le stille di sangue! Come - molte - gocce - di vitale scarlatto - Tratta l'anima Come l'Algebra! Contale il Tempo - in cifre - |
F240 (vers. 1863) / J269 (vers. 1863)
Bound - a Trouble - and Lives will bear it - Circumscription - enables Wo - Still to anticipate - Were no limit - Who were sufficient to Misery? State it the Ages - to a cipher - |
Delimita - un'Ansia - e i Vivi la sopporteranno - Circoscrivere - consente la Sventura - Sempre di prevenire - Fosse senza limiti - Chi reggerebbe all'Infelicità? Precisale il Tempo - in cifre - |
Entrambe le versioni sono nei fascicoli. Nella seconda ci sono due varianti nel manoscritto: al verso 3 "conjecture" ("ipotizzare") al posto di "anticipate" e al verso 4 "could begin on -" ("potrebbe accingersi -") al posto di "were sufficient to". |
C'è un solo modo per cercare di fronteggiare il dolore: dargli un limite, ricondurlo a una dimensione umana, misurabile così come misuriamo il tempo che passa; solo così potrà rientrare in uno degli inevitabili cicli della natura che accompagnano la nostra vita, come il tramonto che ci ricorda ogni sera la caducità di tutto ciò che è mortale. |
F241 (1861) / J215 (1860)
What is - "Paradise" - Who live there - Are they "Farmers" - Do they "hoe" - Do they know that this is "Amherst" - And that I - am coming - too - Do they wear "new shoes" - in "Eden" - You are sure there's such a person |
Com'è - il "Paradiso" - Chi ci vive - Sono "Contadini" - "Zappano" - Sanno che questa è "Amherst" - E che - anch'io - sto arrivando - Calzano "scarpe nuove" - nell'"Eden" - Siamo sicuri che c'è qualcuno |
L'aldilà visto con gli occhi infantili di chi fa continuamente domande, di chi non sa immaginare un mondo "altro", ma soltanto qualcosa che non può non assomigliare a ciò che ci è familiare, altrimenti ci troveremmo a vagare come estranei in un mondo sconosciuto, soggetti ai rimproveri e alle derisioni di chi ne è esperto; una sorta di prolungamento, o riedizione, del nostro essere bambini e, insieme, la speranza che là ci sia un padre pronto ad accoglierci e ad accompagnarci nel nostro viaggio di scoperta. |
F242 (1861) / J244 (1861)
It is easy to work when the soul is at play - But when the soul is in pain - The hearing him put his playthings up Makes work difficult - then - It is simple, to ache in the Bone, or the Rind - |
È facile andare avanti quando l'anima gioca - Ma quando l'anima è in pena - Il sentirla riporre i suoi giocattoli - Rende arduo il cammino - allora - È naturale, il dolore nelle Ossa, o sulla Pelle - |
I dolori interiori straziano molto di più di quelli visibili. |
F243 (1861) / J286 (1861)
That after Horror - that 'twas us - That passed the mouldering Pier - Just as the Granite Crumb let go - Our Savior, by a Hair - A second more, had dropped too deep The possibility - to pass |
Quell'Orrore retrospettivo - che fummo noi - A oltrepassare il Pontile pericolante - Proprio mentre quel Briciolo di Granito si staccava - Nostro Salvatore, per un Capello - Un secondo di più, saremmo caduti troppo a fondo La possibilità - di passare |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. La sola ultima strofa è in calce a una lettera a Higginson della fine del 1862 (L282). |
Un istante può separarci dalla vita o dalla morte; quando ci accorgiamo che quell'istante è passato guardiamo a quel labile confine che abbiamo scansato per un pelo come a qualcosa che ci ha salvati da una caduta in abissi talmente profondi da eludere qualsiasi misura, qualsiasi salvezza. |
F244 (1861) / J230 (1861)
We - Bee and I - live by the quaffing - 'Tis'nt all Hock - with us - Life has it's Ale - But it's many a lay of the Dim Burgundy - We chant - for cheer - when the Wines - fail - Do we "get drunk"? While runs the Rhine - |
Noi - il Bombo e io - viviamo per tracannare - Non è tutto Vino del Reno - il nostro - La vita ha la sua Birra - Ma sono molte le ballate della Vaga Borgogna - Che cantiamo - per tenerci su - quando il Vino - manca - Ci "ubriachiamo"? Finché scorre il Reno - |
L'ebbrezza dell'estate, che ci coinvolge e ci fa sentire vicini a una natura che si ubriaca insieme a noi. |
F245 (1861) / J231 (1861)
God permits industrious Angels - Afternoons - to play - I met one - forgot my schoolmates - All - for Him - straightway - God calls home - the Angels - promptly - |
Dio permette agli industriosi Angeli - Il pomeriggio - di giocare - Ne incontrai uno - dimenticai i miei compagni di scuola - Tutti - per Lui - all'istante - Dio richiama a casa - gli Angeli - puntualmente - |
È difficile tornare alla vita di tutti i giorni dopo essere stati, anche per un solo momento, al cospetto di un "angelo". |
F246 (1861) / J232 (1861)
The Sun - just touched the Morning - The Morning - Happy thing - Supposed that He had come to dwell - And Life would all be Spring! She felt herself supremer - The Morning - fluttered - staggered - |
Il Sole - sfiorò appena la Mattina - La Mattina - Felice creatura - Immaginò Lui venuto per restare - E tutta la Vita come una Primavera! Si sentì più in alto di tutto - La Mattina - turbata - esitante - |
L'eterna illusione del mattino: ogni giorno immagina il sorgere del sole come definitivo, si sente nobilmente investito da quella luce che sembra elevarlo al di sopra di tutto; poi, inevitabilmente, il sole compie il suo ciclo, lasciando qua e là scintille luminose che sembrano diademi pronti ad adornare la fronte del giorno; e allora il mattino prova a cercare su di sé quell'illusoria corona, ma trova soltanto una nuda fronte, priva ormai della consacrazione di una luce che sembrava eterna e si trasforma invece in un incombente crepuscolo. |
F247 (1861) / J233 (1861)
The Lamp burns sure - within - Tho' Serfs - supply the Oil - It matters not the busy Wick - At her phosphoric toil! The Slave - forgets - to fill - |
La Lampada arde sicura - dentro - Tuttavia i Servi - provvedono all'Olio - Non se ne preoccupa l'indaffarato Stoppino - Intento alla sua fosforica fatica! La Schiava - dimentica - di riempirla - |
La luce che abbiamo dentro è capace di ardere da sola, non ha bisogno di quegli interventi esterni che sembrano nutrirla ma in realtà non aggiungono nulla al suo splendore, nascosto nell'intimo. Lo stoppino che ci arde dentro non si preoccupa se là fuori ci sia o no qualcuno incaricato di provvedere a quell'olio, un olio capace soltanto di dargli una luce apparente, che non ha nulla a che vedere con quella vera, immortale. |
F248 (1861) / J270 (1861)
One life of so much consequence! Yet I - for it - would pay - My soul's entire income - In ceaseless - salary - One Pearl - to me - so signal - The Sea is full - I know it! The life is thick - I know it! |
Una vita di tanta importanza! Eppure - per essa - pagherei - L'intera rendita della mia anima - In incessante - salario - Una Perla - per me - così pregiata - Il Mare è colmo - lo so! La vita è torbida - lo so! |
Richard Sewall, nella sua biografia dickinsoniana (pag. 506), la mette in relazione con la J261-F324: "Sebbene possa essere letta come uno sguardo in due direzioni, religioso e secolare, sembra riflettere l'avvenuta comprensione del prezzo da pagare per la sua vocazione. La 'perla', la 'gemma', il 'diadema', anche se per lei non mancano mai di avere risonanze religiose, sono ormai metafore ben radicate della sua poesia. Qui sta dicendo che il prezzo è degno di essa. Si è tentati di vedere nell'ultima strofa come un ironico commento alle gentili poetesse i cui versi ornavano le colonne del 'Republican' e come la sua previsione sul definitivo verdetto del tempo". |
F249 (1861) / J234 (1861)
You're right - "the way is narrow" - And "difficult the Gate" - And "few there be" - Correct again - That "enter in - thereat" - 'Tis Costly - So are purples! And after that - there's Heaven - |
Hai ragione - "la via è angusta" - E "difficile la Porta" - E "pochi ce ne sono" - di nuovo Esatto - Che "entrano - in quel luogo" - È Costosa - così è la porpora! E dopo quella - c'è il Paradiso - |
La difficoltà di entrare nel regno dei cieli si spoglia della sua solennità e diventa una questione mercantile, con l'uso reiterato di termini economici (costly, price, discount, brokers, dividend) che la fanno apparire una sorta di bilancino tra costi e benefici. Nell'ultimo verso, che da una parte smentisce e dall'altra completa l'iniziale "You're right", si impone il dubbio che rimette tutto in discussione. |
F250 (1861) / J235 (1861)
The Court is far away - No Umpire - have I - My Sovreign is offended - To gain his grace - I'd die! I'll seek his royal feet - That Empire - is of Czars - |
La Corte è assai lontana - Arbitro - non ho - Il mio Sovrano è offeso - Per ottenere grazia - morirei! Mi getterò ai suoi piedi regali - Quell'Impero - è di Zar - |
L'amato, il re di un cuore innamorato, è ormai lontano, irraggiungibile, sordo a ogni implorazione; l'unica cosa che resta è la speranza di poter un giorno condividere con lui quel regno in cui la nobiltà non sarà più una vuota apparenza, ma un rango riservato a tutti coloro che ne faranno parte (vedi anche gli ultimi due versi della J226-F275). |