The Complete Poems
Tutte le poesie
F1301 - 1350
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
F1/50
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Indice Franklin
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F1301 (1873) / J1266 (1873)
When Memory is full Put on the perfect Lid - This Morning's finest syllable Presumptuous Evening said - |
Quando la Memoria è piena Mettici un Coperchio perfetto - Questa finissima sillaba del Mattino La disse la presuntuosa Sera - |
Non fidiamoci troppo della memoria, impariamo a chiudere bene i nostri ricordi nella mente, affinché non si rimescolino troppo e facciano apparire diversa al mattino una parola detta da una sera presuntuosa. |
F1302 (1873) / J1308 (1874)
The Day She goes Or Day she stays Are equally supreme - Existence has a stated width Departed, or at Home - |
Il Giorno in cui Lei se ne va O il Giorno in cui resta Sono ugualmente supremi - L'Esistenza ha un'ampiezza stabilita Partita, o in Casa - |
La "Lei" del primo verso potrebbe essere Susan, che si era allontanata dall'amicizia con ED sposando Austin, ma nello stesso tempo era come rimasta in casa, visto che abitava a pochi metri dalla Homestead. Questo partire/restare, che potrebbe comunque riguardare qualsiasi altra "Lei", non intacca i confini dell'esistenza, fissati in un rapporto che prescinde dalla distanza. |
F1303 (1873) / J1268 (1873)
Confirming All who analyze In the Opinion fair That Eloquence is when the Heart Has not a Voice to spare - |
A confermare Tutti gli studiosi Nella giusta Opinione Che l'Eloquenza è quando il Cuore Non ha una Voce da offrire - |
Quando le parole non contengono il tocco di sincerità e calore che viene dal cuore, il discorso diventa vuota e fredda eloquenza. |
F1304 (1873) / J1267 (1873)
I saw that the Flake was on it But plotted with Time to dispute - "Unchanged" I urged with a candor That cost me my honest Heart - But "you" - she returned with valor |
Vidi che un candido Fiocco era là Ma m'inventai di disputare col Tempo - "Immutata" affermai con un candore Che mi costa l'onestà del Cuore - Ma "tu" - rispose con ardore |
Nelle edizioni critiche viene ipotizzato che possa essere riferita alla visita di un'amica d'infanzia di ED, Abby Wood Bliss, in visita ad Amherst da Beirut, e accostata alla J1444-F1480, dove però il riferimento a un'altra persona (probabilmente Helen Hunt Jackson) è esplicito. A me sembra più un divertito tentativo di esorcizzare la sorpresa di guardarsi allo specchio una mattina e scorgere con preoccupazione un "flake" (fiocco di neve) fra i capelli. Leggendola così, quel "she" al quinto verso lo vedo come una umanizzazione, al femminile, dello specchio che, con bonaria saggezza, cerca di indorare la pillola dando un senso a qualcosa che non possiamo fare a meno di considerare ingiusto. |
F1305 (1873) / J1246 (1873)
The Butterfly in honored Dust Assuredly will lie But none will pass the Catacomb So chastened as the Fly - |
La Farfalla in onorata Polvere Sicuramente giacerà Ma nessuno passerà per la Catacomba Così castigato come la Mosca - |
Non è chiaro perché la mosca che passa accanto alla catacomba della farfalla si senta tanto castigata, o anche mortificata. Bacigalupo (2004) annota: "La mosca dispersiva e disattenta sarà la più colpita dalla fine della nobile silenziosa sorella, la farfalla: forse dovrebbe cambiare vita?". |
F1306 (1873) / J1305 (1874)
Recollect the Face of me When in thy Felicity, Due in Paradise today Guest of mine assuredly - Other Courtesies have been - |
Ricordati il mio Volto Una volta nella tua Gioia, Sarai in Paradiso oggi Mio ospite di certo - Altre Cortesie ci sono state - |
Il riferimento della prima strofa è il dialogo fra Gesù crocifisso e il secondo ladrone, in Luca 23,42-43: "E disse a Gesù: «Signore, ricordati di me quando arriverai nel tuo regno». E Gesù rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso.»" |
La salvezza concessa senza indugio da Gesù al ladrone sul Golgota diventa una atto di cortese cavalleria nei confronti di chi si sente sconfitto, un atto che ci fa sperare di meritarlo anche noi. |
F1307 (1873) / J1313 (1874)
Warm in her Hand these accents lie While faithful and afar The Grace so awkward for her sake It's fond subjection wear - |
Caldi nella sua Mano giacciano questi accenti Mentre fedele e lontana La Grazia così goffa a lei rivolta La sua amorosa soggezione indossa - |
In Bolts of Melody (1945) fu pubblicata con la nota: "With a book". Il primo verso fa in effetti pensare al dono di un libro, i cui caldi accenti possano ricordare la fedele, lontana e amorosa soggezione (nel senso di sottomissione, dipendenza) di chi lo ha inviato. |
F1308 (1873) / J1312 (1874)
To break so vast a Heart Required a Blow as vast - No Zephyr felled this Cedar straight - 'Twas undeserved Blast - |
Spezzare un Cuore così vasto Richiese una Folata altrettanto vasta - Non lo Zefiro abbatté quel Cedro diritto - Fu immeritata Raffica - |
Un cuore che affronta arditamente la vita non può essere abbattuto da una lieve brezza, ma soltanto da una raffica di vento che abbatterebbe anche un albero, una raffica che appare sempre immeritata, perché un cuore così non dovrebbe mai spezzarsi. |
F1309 (1873) / J1288 (1873)
Lain in Nature - so suffice us The enchantless Pod When we advertise existence For the missing Seed - Maddest Heart that God created |
Deposti nella Natura - così ci basti Il Guscio senza incanto Quando informiamo l'esistenza Del Seme che manca - Il Cuore più folle creato da Dio |
Quando chi ci è caro è ormai deposto nella tomba ci rimane un guscio vuoto, spogliato dell'incanto della vita, di quel seme che cresce e si rinnova fino a che la morte non lo ferma. E nessuno riuscirà mai a smuovere quella zolla che racchiude per sempre quei morti di cui tanto desidereremmo la presenza. |
F1310 (1873) / J1284 (1873)
Had we our senses But perhaps 'tis well they're not at Home So intimate with Madness He's liable with them Had we the eyes within our Head - |
Avessimo i nostri sensi Anche se forse è meglio che non siano in Casa Così intimo della Follia È dipendere da loro Avessimo gli occhi nella Testa - |
La vedo come la riflessione di una persona defunta: nel primo verso di ciascuna strofa si augura di mantenere le caratteristiche della vita ma poi conclude che è molto meglio essere morti davvero, visto che la possibilità di provare le sensazioni a cui eravamo abituati da vivi e, allo stesso tempo, la consapevolezza di essere condannati a una totale impassibilità, ci renderebbe molto probabilmente folli. |
F1311 (1873) / J1282 (1873)
Art thou the thing I wanted? Begone - my Tooth has grown - Supply the minor Palate That has not starved so long - I tell thee while I waited The mystery of Food Increased till I abjured it And dine without Like God - |
Sei tu la cosa che volevo? Vattene - i miei Denti sono cresciuti - Soddisfa il Palato minore Che non ha avuto fame così a lungo - Sappi che mentre aspettavo Il mistero del Cibo Crebbe finché lo abiurai E ceno senza Come Dio - |
In un secondo manoscritto c'è una versione suddivisa in strofe irregolari e con varianti ai versi 3, 4 e 8:
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Un amore che m'illudevo potesse sfamare il desiderio è arrivato a conclusione, perché, crescendo e aspettando, quel cibo tanto desiderato ha ormai perso il gusto di allora e da qual momento l'ho abolito, cenando (o tenendomi in vita) senza più bisogno di nulla che venga dal di fuori, come sa fare soltanto Dio. |
F1312 (1873) / J1276 (1873)
'Twas later when the summer went Than when the Cricket came - And yet we knew that gentle Clock Meant nought but Going Home - 'Twas sooner when the Cricket went Than when the Winter came Yet that pathetic Pendulum Keeps esoteric Time. |
Era più tardi quando l'estate se ne andò Di quando il Grillo arrivò - Eppure capimmo che quel gentile Orologio Non significava altro che il Ritorno a Casa - Era più presto quando il Grillo se ne andò Di quando l'Inverno arrivò Pure quel toccante Pendolo Batteva un Tempo esoterico. |
Il grillo annuncia, come un orologio che batte le stagioni, prima col suo arrivo la fine dell'estate e poi con la sua partenza l'arrivo dell'inverno . La prima volta ci avverte che è ora di rientrare, perché sta ormai per finire il tempo di godere all'aria aperta; il secondo annuncio è riservato ai pochi che lo sanno ascoltare e che sanno godere anche dei pregi dell'interiorità, di un sentimento che sembra più freddo ma che tocca invece le corde della nostra intima essenza. |
F1313 (1873) / J1271 (1873)
September's Baccalaureate A combination is Of Crickets - Crows - and Retrospects And a dissembling Breeze That hints without assuming - |
Il Baccalaureato di Settembre Una combinazione è Di Grilli - Corvi - e Reminiscenze E una Brezza dissimulatrice Che suggerisce senza certezze - |
Settembre porta con sé eventi naturali che suggeriscono la fine della stagione estiva, simbolo dell'aria aperta e del divertimento. Il cuore avverte questo cambiamento, e capisce che è ora di abbandonare i gioiosi spassi estivi, per rientrare in casa e dedicarsi ad attività più interiori. |
F1314 (1874) / J1260 (1873)
Because that you are going And never coming back And I, however absolute May overlook your Track - Because that Death is final, Significance that each has lived Eternity, Presumption The "Life that is" will then have been The "Life that is to be," to me, Of Immortality who doubts Of Heaven and Hell I also yield If "God is Love" as he admits If "All is possible with" him |
Poiché te ne stai andando E non tornerai mai Ed io, per quanto accurata Potrei perdere le tue Tracce - Poiché quella Morte è finale, Segno che ciascuno ha vissuto Eternità, Presumo La "Vita che è" sarà stata allora La "Vita che sarà", per me, D'Immortalità chi dubita Di Cielo e Inferno cedo pure Se "Dio è Amore" come egli ammette Se "Tutto è possibile" con lui |
Alla ricerca di un agognato altrove che la ripaghi delle rinunce sopportate, ED sembra abdicare al dubbio, arrivando a dire "D'Immortalità chi dubita / Può scambiarsi con me" e poi "Di Cielo e Inferno cedo pure / Il Diritto di discutere". Si tratta però di una immortalità molto distante da quella eterea e incorporea di cui parla la religione; è più una ardente voglia di riscattare le privazioni di cui ci si è nutriti in vita, come indica chiaramente il finale della poesia: "Ci ripagherà infine / Dei nostri confiscati Idoli -". |
F1315 (1874) / J1296 (1874)
Death's Waylaying not the sharpest Of the Thefts of Time - There marauds a sorer Robber - Silence - is his name - No Assault, nor any menace Doth betoken him. But from Life's consummate Cluster, He supplants the Balm. |
L'Agguato della Morte non è il più crudele Dei Furti del Tempo - Ci depreda un Brigante più brutale - Silenzio - è il suo nome - Nessun Assalto, né alcuna minaccia Lo preannunciano. Ma dal compiuto Grappolo della Vita, Egli asporta il Balsamo. |
I versi erano un un biglietto (L408) che ED inviò alla zia Catherine Dickinson Sweetser quando suo marito, Joseph A. Sweetser, sparì improvvisamente, e definitivamente, dopo essere uscito dalla sua casa di New York il 21 gennaio 1874. Il messaggio si limita ai versi, seguiti dalla firma e preceduti da un'unica frase: "Saying Nothing, My Aunt Katie, sometimes says the most." ("Non dicendo Nulla, Zia Katie, talvolta diciamo il massimo."). |
La destinazione dei versi spiega cos'è quel silenzio più brutale della morte: un improvviso e imprevedibile avvenimento che non dà nemmeno il pallido conforto della certezza e strappa dal grappolo della vita il balsamo che la rende compiuta e degna di essere vissuta. |
F1316 (1874) / J1174 (1870)
There's the Battle of Burgoyne - Over, every Day, By the Time that Man and Beast Put their work away - "Sunset" sounds majestic - But that solemn War Could you comprehend it You would chastened stare - |
C'è una Battaglia di Borgogna - In alto, ogni Giorno, Nel Momento in cui Uomo e Bestia Smettono il loro lavoro - "Tramonto" suona maestoso - Ma se quella solenne Guerra Potessi tu comprendere Puniresti lo sguardo - |
Il senso della poesia dipende da come si interpreta l'ultimo verso. Nell'unica traduzione italiana (Raffo nei Meridiani) è reso con "abbagliato saresti di purezza". In questo caso il tramonto che vediamo è solo una pallida eco di quello "vero" (ritorna il tema della natura visibile e nascosta) e se potessimo comprenderlo appieno saremmo abbagliati dalla sua purezza. Io ho preferito tradurre rispettando il significato di "to chasten", che è definito con "correggere punendo; punire" o anche "purificare da errori o colpe", dove "purificare" ha comunque una connotazione di punizione. Traducendo in questo modo la bellezza del tramonto assume una valenza negativa, correlata al lato oscuro della natura. Perciò se sapessimo cos'è veramente il tramonto (che in questa lettura è visto come simbolo della fine delle cose, della morte) vorremmo punire il nostro sguardo che ama soffermarsi sulla sua ingannevole bellezza esteriore. |
F1317 (1874) / J1277 (1873)
While we were fearing it, it came - But came with less of fear Because that fearing it so long Had almost made it fair - There is a Fitting - a Dismay - The Trying on the Utmost |
Mentre lo temevamo, arrivò - Ma arrivò con meno timore Perché quel temerlo così a lungo L'aveva quasi reso bello - C'è un Adattarsi - allo Sgomento - Vestirsi con l'Estremo |
L'attesa di qualcosa di cui si ha paura è sempre peggiore del momento in cui la cosa accade, perché il tempo dell'attesa ci prepara all'incontro col dolore e talvolta può accadere che quell'incontro sia vissuto quasi come una liberazione dal duro compito di immaginarlo. È per questo che indossare all'improvviso l'abito del dolore, senza che l'attesa del suo arrivo ci abbia preparati, può essere più terribile che portarlo indosso per un'intera esistenza. |
F1318 (1874) / J1326 (1874)
Our little secrets slink away - Beside God's shall not tell - He kept his word a Trillion years And might we not as well - But for the niggardly delight To make each other stare Is there no sweet beneath the sun With this that may compare - |
I nostri piccoli segreti sgusciano via - Di fronte a quelli di Dio ammutoliranno - Lui mantenne la parola per Trilioni d'anni E non potremmo noi altrettanto - Non fosse per il meschino piacere Di stupirci l'un l'altro Non c'è dolcezza sotto il sole Che con questa può paragonarsi - |
La prima parte sembra abbastanza chiara: i piccoli segreti, ma anche i piccoli misteri, della nostra vita sono fatti per essere comunicati, per sgusciare via dalle nostre menti; il contrario è per i segreti divini, chiusi nel loro inaccessibile mutismo, mantenuto da sempre; di fronte a questi ultimi i nostri, che durante la vita non riusciremmo mai a zittire, non potranno far altro che restare muti. |
F1319 (1874) / J1310 (1874)
The Notice that is called the Spring Is but a month from here - Put up my Heart thy Hoary work And take a Rosy Chair - Not any House the Flowers keep - |
La Nozione chiamata Primavera È solo a un mese da qui - Tralascia Cuore mio il tuo Grigio lavoro E prendi una Rosea Sedia - Non ogni Casa i Fiori custodiscono - |
Un invito a non lasciarsi sfuggire il ritorno della primavera, a prepararsi per tempo ad accoglierla, tralasciando i lavori noiosi che ci fanno invecchiare ("hoary" significa canuto, ingrigito/imbiancato dal tempo) per godercela comodi e tranquilli su una sedia più rosea, del colore più vicino alla vita che sboccia. Non perdiamo mai questo spettacolo, perché poi il tempo più lungo sarà quello che passeremo in una casa da dove non è possibile vedere lo sbocciare dei fiori e sentire il canto degli uccelli, rinchiusi in una bara dove non sarà mai più primavera. |
F1320 (1874) / J1320 (1874)
Dear March - Come in - How glad I am - I hoped for you before - Put down your Hat - You must have walked - How out of Breath you are - Dear March, how are you, and the Rest - Did you leave Nature well - Oh March, Come right up the stairs with me - I have so much to tell - I got your Letter, and the Birds - Who knocks? That April - That Blame is just as dear as Praise |
Caro Marzo - Entra - Come sono felice - Ti aspettavo da tanto - Posa il Cappello - Devi aver camminato - Come sei Affannato - Caro Marzo, come stai tu, e gli Altri - Hai lasciato bene la Natura - Oh Marzo, Vieni di sopra con me - Ho così tanto da raccontare - Ho avuto la tua Lettera, e gli Uccelli - Chi bussa? Ecco Aprile - Che il Biasimo è caro come la Lode |
Nell'edizione Johnson al verso 12 è aggiunto "till I called" che Franklin considera come variante a "I declare" del verso successivo; lo stesso per il verso 14, dove Johnson aggiunge "And", considerato da Franklin variante del "But" iniziale dello stesso verso. |
Marzo diventa un gradito ospite, col quale fare quattro chiacchiere circa la primavera che sta arrivando. Il tono colloquiale è accentuato dalla libertà della metrica e della suddivisione in strofe, che diventa rappresentazione formale della libertà di un colloquio improvvisato. |
F1321 (1874) / J-
When Continents expire The Giants they discarded - are Promoted to endure - |
Quando i Continenti spirano I Giganti da essi eliminati - sono Incitati a durare - |
In una lettera del marzo 1874 a Sarah Jenkins (L411) preceduta soltanto da: "I am picking you a flower for remembering Sumner - He was his Country's - She - is Time's -" ("Sto cogliendo una rosa in memoria di Sumner - Lui era del suo Paese - Lei - è del Tempo -") |
La memoria di un "gigante" che la morte ha portato via sarà certo più longeva dei giganti naturali che ci sembrano eterni. |
F1322 (1874) / J1297 (1874)
Go slow, my soul, to feed thyself Upon his rare Approach - Go rapid, lest Competing Death Prevail upon the Coach - Go timid, should his final eye - Determine thee amiss - Go boldly - for thou paid'st his price Redemption - for a Kiss - |
Sii lenta, anima mia, nel nutrirti Al suo raro Accostarsi - Sii rapida, affinché la Morte Contendente Non prevalga sulla Carrozza - Sii timida, dovesse il suo sguardo conclusivo - Giudicarti sconveniente - Sii ardita - perché hai pagato il suo prezzo La Redenzione - per un Bacio - |
Molto bello l'alternarsi dei contrasti (lenta/rapida - timida/ardita) preceduti da quel "go" che sembra incitare all'azione; ma sono contrasti apparenti, perché tutti hanno lo scopo di cogliere appieno i momenti di un amore voluto e insieme sfuggente. Perciò la lentezza serve a prolungare i rari attimi della sua presenza; la rapidità a sconfiggere la morte che ce lo contende e cerca di superare la carrozza che lo porta da noi; la timidezza ad apparire una fanciulla a modo (interessante l'etimologia nel Webster: "a-miss", ovvero "non-fanciulla/signorina"); e infine l'audacia finale, in cui si rivendica il prezzo pagato per godere di un bacio. |
F1323 (1874) / J1328 (1874)
The vastest earthly Day Is shrunken small By one Defaulting Face Behind a Pall - |
Il più esteso Giorno terreno È ridotto a ben poco Da un Volto che Svanisce Dietro un Drappo - |
Nel manoscritto ci sono varianti che modificano del tutto gli ultimi tre versi. Sembra però che, più di una variante, ED abbia voluto completare la poesia esplicitando quello che nella prima stesura era implicito: quel volto che svanisce ha avuto il pieno ed eroico possesso del giorno che sta lasciando:
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Le due stesure, quella iniziale e quella che deriva dall'adozione delle varianti, possono leggersi come poesie distinte o, meglio, complementari: nella prima il volto che muore sminuisce il tempo mortale con la sua assenza; nella seconda c'è come lo scatto orgoglioso di chi ha vissuto intensamente la vita e lascia al giorno che abbandona il castigo di essere diminuito dalla sua morte. |
F1324 (1874) / J1306 (1874)
Surprise is like a thrilling - pungent - Upon a tasteless meat. Alone - too acrid - but combined An edible Delight - |
La Sorpresa è come un eccitante - ravviva - Un pasto insipido. Da sola - troppo aspra - ma combinata Una commestibile Delizia - |
La sorpresa ravviva la noia della vita, ma non bisogna esagerare: va sempre mescolata, mai presa da sola, come il peperoncino. |
F1325 (1874) / J1323 (1874)
I never hear that one is dead Without the chance of Life Afresh annihilating me That mightiest Belief, Too mighty for the Daily mind Beliefs are Bandaged, like the Tongue I do not know the man so bold |
Non sento mai che qualcuno sia morto Senza che la casualità della Vita Di nuovo annichili in me Quell'estrema Fede, Troppo potente per la mente Quotidiana Le Fedi sono Bendate, come la Lingua Non conosco un uomo tanto audace |
L'insondabile mistero della fede non lascia spazio a un esame razionale che provi a scavare nell'abisso della coscienza, perché questo esame, questo cercare di vedere fino in fondo un abisso troppo al di là delle nostre forze, ci condurrebbe sicuramente alla follia di chi ambisce all'impossibile. Perciò bisogna credere a occhi chiusi; così come restiamo muti di fronte a un sentimento o a un fatto estremo, perché "dirlo" sarebbe insostenibile, dobbiamo restare ciechi di fronte a un mistero che non ammette sguardi indagatori. Nell'ultima strofa la coscienza diventa l'intimo estraneo che portiamo dentro di noi, vicino ma inconoscibile e tremendo. |
F1326 (1874) / J1150 (1869)
How many schemes may die In one short Afternoon Entirely unknown To those they most concern - The man that was not lost Because by accident He varied by a Ribbon's width From his accustomed route - The Love that would not try Because beside the Door Some unsuspecting Horse was tied Surveying his Despair |
Quanti schemi possono morire In un breve Pomeriggio Del tutto sconosciuti Ai più diretti interessati - L'uomo che non fu perduto Poiché per caso Variò dello spazio di un Nastrino Dal suo abituale percorso - L'Amore che non osò tentare Poiché accanto alla Porta Un qualche ignaro Cavallo era legato A scrutare la sua Disperazione |
Nell'edizione Johnson (dove la poesia è definita "in a very unfinished state") c'è un verso in più dopo il decimo: "It must be competitions" ("Dev'esserci Competizione"). Franklin omette questo verso e annota: "Le parole non cancellate tra il verso 10 e 11 ("It must be Competitions") sembrano una variante che ED adottò e poi abbandonò, ritornando alla parola che aveva usato prima di esse ("Some") per terminare il concetto." |
L'importanza del caso, dell'accadimento fortuito che può cambiare una vita, senza che il diretto interessato se ne renda conto (l'uomo che evita il pericolo solo perché fa una insignificante deviazione) o a causa di una valutazione dei fatti che magari non è quella giusta (un ignaro cavallo legato accanto alla porta che fa pensare alla visita di un rivale). |
F1327 (1874) / J1294 (1874)
Of Life to own - From Life to draw - But never touch the Reservoir - |
Alla vita appartenere - Dalla Vita attingere - Ma non toccare mai il Serbatoio - |
I versi sono in una lettera a Higginson della tarda primavera del 1874 (L413), preceduti da: "You have experienced sanctity. It is to me untried." ("Lei ha sperimentato la santità. Una cosa a me estranea."). |
La vita è fatta per essere vissuta, per darci modo di attingere da essa l'acqua che possa soddisfare la nostra sete; ma esiste un serbatoio vitale, che va mantenuto intatto. Sul significato di questo "serbatoio" possiamo fare diverse ipotesi: una riserva che può essere la nostra coscienza, la ragione che ci fa dubitare ma che rende la vita degna di essere vissuta; la speranza di una vita futura e immortale, che può sconfiggere lo smarrimento del dubbio; la necessità di lasciare intatti certi valori interiori che non vanno sprecati. |
F1328 (1874) / J1327 (1874)
The Symptom of the Gale - The Second of Dismay - Between it's Rumor and it's Face - Is almost Revelry - The Houses firmer root - The Mem'ry of the Sun And when the Noise is caught |
Il Sintomo della Tempesta - L'Attimo di Sgomento - Fra l'incerto Preavviso e il suo Volto - È quasi Baldoria - Le Case più solide radici - La Memoria del Sole E quando il Rumore è domato |
Quando sentiamo arrivare una tempesta, all'attimo di sgomento e di paura che proviamo si affianca l'eccitazione dell'attesa (al verso 4 ED ha indicato la variante "ecstasy" al posto di "revelry"). Poi la tempesta arriva davvero e tutto intorno a noi sembra partecipare alla difesa contro la furia degli elementi: le case si aggrappano alle loro fondamenta, i cieli spariscono come se fossero fuggiti via, tutto ciò che è in superficie cerca rifugio nel sottosuolo. Il tempo sembra non passare mai per noi, con quel sole sparito che non riusciamo quasi a richiamare alla memoria, ma per l'immutabile corso della natura passa soltanto un istante prima che tutto torni come prima, tanto che sembra domandarci: "ma è successo davvero o è stato un sogno?", e noi, timidamente ma ormai rinfrancati, che cosa possiamo proporle se non un normale e rassicurante "buongiorno"? |
F1329 (1874) / J1244 (1873)
The Butterfly's Assumption Gown In Chrysoprase Apartments hung This afternoon put on - How condescending to descend |
La Veste d'Assunzione della Farfalla In Appartamenti di Crisopazio appesa Questo pomeriggio indossata - Com'è condiscendente discendere |
La farfalla viene rivestita di simboli divini e descritta come una sorta di regale signora che si degna di scendere in un'umile città del New England per fare amicizia con altrettanto umili ranuncoli. |
F1330 (1874) / J1314 (1878)
When a Lover is a Beggar Abject is his Knee - When a Lover is an Owner Different is he - What he begged is then the Beggar - |
Quando un Innamorato è un Mendicante Abietto è il suo Ginocchio - Quando un Innamorato è un Padrone È diverso - Ciò che lui mendicava è allora il Mendicante - |
Nell'amore ci sono di solito due fasi, nella prima l'innamorato è come un mendicante che farebbe di tutto per conquistare l'oggetto del suo amore; poi, una volta ben saldo nel suo ruolo di amato, di cui si sente ormai padrone, diventa avaro di quel dono del cielo tanto agognato, che ora rifiuta come fosse un'ingiuria alla sua rispettabilità, ormai lontana da quel sentimento buono soltanto per gli ardori giovanili. |
F1331 (1874) / J1237 (1878)
My Heart ran so to thee It would not wait for me And I affronted grew And drew away For whatsoe'er my pace He first achieve they Face - How general a Grace Allotted two - Not in malignity |
Il mio Cuore corse tanto a te Che non volle aspettare me Ed io offesa mi sentii E mi ritirai Poiché quale che sia il mio passo Lui per primo otterrà il tuo Volto - Troppo generica una Grazia Concessa a due - Non per malignità |
L'amore prorompe da un cuore che sembra come correre via, incapace di aspettare un "io" concreto che, impossibilitato a esternare i propri sentimenti, si ritira come offeso da quella corsa così istintiva e priva di speranza. Questa consapevolezza di non essere in grado di unirsi all'amato fa capire a chi ama che non ci sarà passo adeguato a raggiungere colui che sarà sicuramente preda di un "Lui" più in alto, qui rappresentato, con cruda negatività, come un avido cacciatore che si vanta della sua preda e della sua abilità di arrivare per primo là dove lei non riuscirà mai a giungere. |
F1332 (1874) / J1317 (1874)
Abraham to kill him Was distinctly told - Isaac was an Urchin - Abraham was old - Not a hesitation - Isaac - to his Children |
Abramo ad ucciderlo Fu distintamente chiamato - Isacco era un Monello - Abramo era vecchio - Non un'esitazione - Isacco - ai suoi Figli |
ED racconta, con la sua solita sferzante ironia, la storia di Abramo e Isacco, dando a Dio del tiranno e del mastino e attribuendogli una molto umana debolezza per gli omaggi riverenti e servili. I due versi finali rovesciano, nella loro evidente ironia, la prima strofa della J1201-F1271. |
F1333 (1874) / J1325 (1874)
Knock with tremor - These are Caesars - Should they be at Home Flee as if you trod unthinking On the Foot of Doom - These seceded from your summons |
Bussa con tremore - Loro sono Cesari - Dovessero essere in Casa Fuggi come se avessi pestato distrattamente Il Piede del Destino - Loro si separarono dalle tue chiamate |
Non possiamo illuderci di poter avere un contatto con i morti. Loro sono in un luogo negato alla nostra conoscenza, distanti come un Cesare dai comuni mortali e ormai completamente al di fuori di quelle che sono le nostre sensazioni. D'altronde, se dovessero per un istante rispondere alle nostre chiamate come facevano quando erano con noi, che cosa saremmo mai capaci di dire loro? |
F1334 (1874) / J1329 (1874)
Whether they have forgotten Or are forgetting now Or never remembered - Safer not to know - Miseries of conjecture |
Sia se hanno dimenticato O stanno dimenticando ora O mai ricordarono - Più prudente non sapere - I tormenti della congettura |
Molte volte i tormenti del non sapere, del fare ipotesi su quanto gli altri - o forse più precisamente "un" altro - tengano a noi, sono più sopportabili di sapere con certezza qual è la verità. |
F1335 (1874) / J1322 (1874)
Floss wont save you from an Abyss But a Rope will - Notwithstanding a Rope for a Souvenir Is not beautiful - But I tell you every step is a Trough - |
Un Filo di seta non ti salverà da un Abisso Ma una Fune sì - Ciononostante una Fune per Souvenir Non è il massimo - Ma ti avverto che ogni passo è un Solco - |
È meglio l'eterea bellezza di un filo di seta o la solida concretezza di una robusta fune? La seconda può salvarci da un abisso per il quale un filo non reggerebbe un istante, ma è anche vero che una memoria nutrita di sola concretezza non è il massimo a cui noi si possa aspirare. Sappi però che a ogni passo che farai ti troverai davanti, in forme diverse, quell'abisso, e sta a te decidere che cosa è più importante: la certezza di superarlo senza rischi, conoscendo però soltanto la piatta e uniforme superficie del mondo, o il fascino di caderci dentro ed esplorarne i misteri, per poi cercare con fatica di uscirne con la memoria arricchita di nuova consapevolezza. La vita ti offre la scelta allo stesso prezzo, a te decidere. |
F1336 (1874) / J1321 (1874)
Elisabeth told Essex That she could not forgive The clemency of Deity However - might survive - That secondary succor We trust that she partook When suing - like her Essex For a reprieving Look - |
Elisabetta disse a Essex Che non poteva perdonare La clemenza Divina Tuttavia - poteva supplire - Di quel secondario soccorso Confidiamo lei abbia goduto Mentre implorava - come il suo Essex Uno Sguardo che rinviasse - |
Il conte di Essex, prima favorito della regina e poi decapitato, non riuscì a farsi perdonare dalla sua regale amante, che lo affidò senza pietà alla clemenza divina. Chissà se Elisabetta, nel momento in cui stava disperatamente lottando per ottenere un rinvio della sua morte, sarà riuscita a godere di quel soccorso divino, secondario perché l'ultimo a cui appellarsi dopo che la vita non può più concederci nulla. |
F1337 (1874) / J1507 (1880)
The Pile of Years is not so high As when you came before But it is rising every Day From recollection's Floor And while by standing on my Heart I still can reach the top Efface the mountain with your face And catch me ere I drop |
La Pila degli Anni non è così alta Come quando venisti prima d'ora Ma sta crescendo ogni Giorno Dal Pavimento del ricordo E mentre alzandomi sul Cuore Posso ancora raggiungere la cima Cancella la montagna col tuo volto E afferrami prima ch'io cada |
Non è mai tardi per recuperare il gusto dell'amore, nutrito negli anni dal ricordo degli ardori giovanili. Il cuore è sempre pronto a palpitare, a sollevarsi per raggiungere vette che non sempre sono quelle che vorremmo e dalle quali rischiamo sempre di cadere, a meno che un volto amato non cancelli l'immagine di montagne irraggiungibili, e braccia forti non ci afferrino prima di quella caduta. |
F1338 (1874) / J1121 (1868)
Time does go on - I tell it gay to those who suffer now - They shall survive - There is a Sun - They dont believe it now - |
Il tempo passa - Lo dico gaia a quelli che soffrono ora - Sopravviveranno - C'è un Sole - A cui essi non credono ora - |
Stavolta il ciclo naturale, il tempo che passa, è visto in positivo: anche se è difficile crederci quando siamo avvolti nel buio della sofferenza, c'è sempre un sole che prima o poi sorgerà. |
F1339 (1874) / J1300 (1874)
From his slim Palace in the Dust He relegates the Realm, More loyal for the exody That has befallen him. |
Dal suo sottile Palazzo nella Polvere Egli bandisce il Regno, Più leale all'esodo Che si è abbattuto su di lui. |
Ormai confinato in un sottile, anche se regale, palazzo di polvere, chi giace nella tomba deve bandire da sé il regno della vita ed essere leale soltanto a quel luogo remoto in cui è stato portato dalla morte. |
F1340 (1874) / J1330 (1874)
Without a smile - Without a throe A Summer's soft assemblies go To their entrancing end Unknown - for all the times we met - Estranged, however intimate - What a dissembling Friend - |
Senza un sorriso - Senza uno spasimo Le dolci compagnie dell'Estate vanno Alla loro incantevole fine Sconosciute - perché a ogni incontro - Estranee, pur se intime - Che ingannevoli Amici - |
La natura sembra adularci con le dolci gioie dell'estate, ma poi tutto ciò che ci ha fatto compagnia nella bella stagione se ne va senza rimpianti, lasciandoci la sensazione che tutto quello che ci era stato promesso era soltanto un'ingannevole profferta di amicizia e intimità, che svanisce col finire dell'estate. |
F1341 (1874) / J1346 (1875)
As Summer into Autumn slips And yet we sooner say "The Summer" than "the Autumn", lest We turn the Sun away, And almost count it an Affront So we evade the Charge of Years |
Come quando l'Estate scivola nell'Autunno Eppure preferiamo di più dire "L'Estate" che "l'Autunno", per paura Di mandar via il Sole, E quasi reputiamo un Affronto Così eludiamo il Peso degli Anni |
La versione riportata è quella contenuta in una lettera inviata a Samuel Bowles nell'ottobre 1874 (L420). Nella pagina, soltanto i versi preceduti da "The Paper wanders so I cannot write my name on it, so I give you Father's Portrait instead." ("Il foglio sfugge via e così non riesco a scrivere il mio nome su di esso, al suo posto le mando un Ritratto del Babbo."). |
Un ritratto del padre, come lo chiama la stessa ED nella lettera a Bowles. Ma forse più un ritratto del dolore della figlia, che aveva visto arrivare improvvisamente quell'autunno di cui non vuole ammettere la realtà, come se volesse cancellare il passato per ritrovare il padre, raggirando così l'inesorabile freccia del trascorrere del tempo. |
F1342 (1874) / J1733 (?)
No man saw awe, nor to his house Admitted he a man Though by his awful residence Has human nature been - Not deeming of his dread abode - Returning is a different route "Am not consumed," old Moses wrote, |
Nessuno ha visto l'orrore, né in casa sua Fu mai ammesso un mortale Sebbene presso l'orribile residenza Si sia trovata la natura umana - Non giudicandola dimora del terrore - Per chi torna la strada è diversa "Non sono consumato", scrisse il vecchio Mosè, |
Dopo l'edizione del 1955, Johnson ha pubblicato, nell'edizione delle lettere del 1958, una variante dei versi 4 e 5: "Has Human Nature gone - / Unknowing to his dread abode -" ("Sia andata la Natura Umana - / Ignorandola come dimora del terrore -") come frammento in prosa, collegandolo a questa poesia (PF77). Franklin, sulla base di questo frammento autografo ha datato la poesia al 1874. |
La morte non è mai nominata direttamente ma evocata attraverso il sostantivo "awe", che è insieme orrore, terrore e timore reverenziale, sgomento. Nessuno che possa poi riferirne l'ha mai vista direttamente, è mai stato nella sua casa, anche se a molti è capitato di sfiorarla, senza capire subito con chi avevano a che fare, finché quella morsa gelida non ha bloccato l'essenza della vita. Qualcuno è riuscito a sfuggirle, ma non è capace di raccontarci nulla, perché dopo quell'esperienza l'unica preoccupazione è mantenere vivo quel respiro che sembrava ormai perduto per sempre. |
F1343 (1874) / J1242 (1872)
To flee from memory Had we the Wings Many would fly Inured to slower things Birds with dismay Would scan the mighty Van Of men escaping From the mind of man |
Per fuggire dalla memoria Avessimo le Ali Molti volerebbero Avvezzi a cose più lente Gli uccelli con sgomento Scruterebbero la possente Schiera Degli uomini in fuga Dalla mente dell'uomo |
Se fosse possibile molti fuggirebbero dalla loro memoria, quasi sempre costellata di dolori e infelicità. |
F1344 (1874) / J1309 (1874)
The Infinite a sudden Guest Has been assumed to be - But how can that stupendous come Which never went away? |
L'Infinito un Ospite improvviso È stato sempre considerato - Ma come può arrivare un portento Che non è mai partito? |
L'infinito è immaginabile soltanto come cessazione del tempo, come qualcosa che non avrà mai fine perché non ha mai avuto inizio. Allora, quell'infinito, che tutti considerano un ospite tanto improvviso quanto inevitabile, come farà a venire da noi se non è mai partito? |
F1345 (1874) / J1290 (1873)
The most pathetic thing I do Is play I hear from you - I make believe until my Heart Almost believes it too But when I break it with the news You knew it was not true I wish I had not broken it - Goliah - so would you - |
La cosa più patetica che faccio È giocare a sapere di te - Faccio finta finché il mio Cuore Quasi ci crede anche lui Ma quando lo spezzo dicendogli Sapevi che non era vero Vorrei non averlo spezzato - Golia - faresti lo stesso - |
Quando l'amato è lontano, o comunque irraggiungibile, l'unica cosa che resta è giocare a far finta di sapere sempre tutto di lui, come per esorcizzare la lontananza con la conoscenza. Talvolta il gioco sembra diventare realtà, ma subito la consapevolezza che non era nient'altro che illusione ci rimette con i piedi per terra, anche se avremmo certo preferito risparmiarci questa realtà e continuare a vivere nel mondo della fantasia. |
F1346 (1874) / J1324 (1874)
I send you a decrepit flower That nature sent to me At parting - she was going south And I designed to stay - Her motive for the souvenir |
Ti mando un fiore decrepito Che la natura mi mandò Partendo - lei stava andando verso sud Ed io costretta a restare - Il motivo del souvenir |
Il ciclo della natura si muove incessantemente, e noi restiamo a guardare con in mano, e nella mente, il ricordo della bella stagione. Chissà se la natura ci lascia questi souvenir perché in qualche modo prova un sentimento per noi, come noi per lei, o soltanto perché è educato lasciare un ricordo a chi resta. |
F1347 (1874) / J1331 (1874)
Wonder - is not precisely knowing And not precisely knowing not - A beautiful but bleak condition He has not lived who has not felt - Suspense - is his maturer Sister - |
Lo Stupore - non è esattamente conoscere E non esattamente non conoscere - Una bellissima ma sguarnita condizione Non ha vissuto chi non l'ha provata - L'Incertezza - è la sua Sorella maggiore - |
Lo stupore è la meraviglia di fronte a una cosa che non riusciamo a capire fino in fondo, ma che riusciamo comunque a godere; perciò si situa fra la conoscenza e l'ignoranza e somiglia molto a quella che potremmo chiamare l'intuizione, la scoperta che va al di là, o arriva prima, del ragionamento, priva di solide basi ma così bella che non può dire di aver vissuto chi non l'ha provata. Ma forse lo stupore è una condizione riservata alle menti non ancora mature; più tardi la condizione più usuale è l'incertezza, che non ci dà mai una risposta, non ci dice mai se la razionalità della nostra condizione adulta sia portatrice di una certezza, fosse anche una pena, oppure nient'altro che una incessante condizione di dubbio, un tarlo che rode da sempre l'animo dell'uomo. |
F1348 (1874) / J1279 (1873)
The Way to know the Bobolink From every other Bird Precisely as the Joy of him - Obliged to be inferred. Of impudent Habiliment Of Sentiments seditious Extrinsic to Attention By Seasons or his Children - By Contrast certifying |
Il Modo di riconoscere il Bobolink Da ogni altro Uccello Proprio dalla sua Gioia - Obbligata ad essere esibita. Di impudente Abbigliamento Di Sentimenti sediziosi Estrinseco all'Attenzione Dalle Stagioni o dai suoi Figli - Per Contrasto ci si accorge |
Il bobolink, molte volte citato da ED (compare tredici volte nelle sue poesie) diventa qui "l'uccello degli uccelli", quello che rende una nullità il prato da cui si allontana, ma anche trasgressivo e "stregone" come il Puck del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare. Come per il ragno della J1275-F1373, anche qui c'è un velato identificarsi, stavolta con qualcuno che, come il poeta, "canta" e insieme dimostra impertinenza e sentimenti sediziosi. |
F1349 (1874) / J1304 (1874)
Not with a Club, the Heart is broken Nor with a Stone - A Whip so small you could not see it I've known To lash the Magic Creature Magnanimous as Bird Shame need not crouch |
Non con una Clava, il Cuore si spezza Né con una Pietra - Una Frusta tanto sottile da non poterla vedere Ho sentito Sferzare la Magica Creatura Magnanima come un Uccello La vergogna non deve acquattarsi |
Il cuore si spezza quando è sferzato da una creatura immateriale eppure tanto dolorosa; questa creatura non può essere altro che l'amore, non corrisposto o che non ci è possibile vivere. È una frusta che ho provato, l'ho sentita sferzare il mio cuore finché non mi si è spezzato, ma ero troppo nobile per esternare questo dolore, anzi, come un uccello che canta al ragazzo che sta lanciando la pietra che lo ucciderà, ho cantato anch'io a chi aveva ucciso il mio cuore. Perciò non bisogna vergognarsi di provare quel sentimento, anche se sappiamo che non potremo mai goderne, noi siamo fatti di carne e sangue e se amare è una vergogna, che sia una vergogna altera e orgogliosa di sé. |
F1350 (1874) / J1298 (1874)
The Mushroom is the Elf of Plants - At Evening, it is not At Morning, in a Truffled Hut It stop upon a Spot As if it tarried always 'Tis Vegetation's Juggler - I feel as if the Grass was pleased Had Nature any supple Face |
Il Fungo è l'Elfo delle Piante - A Sera, non c'è Al Mattino, in una Capanna a Tartufo Si ferma in un Punto Come se fosse lì da sempre È il Giocoliere delle Vegetazione - Mi sembra come se l'Erba fosse lieta Avesse la Natura un Volto malleabile |
È una delle poesie più ricche di redazioni: se ne conoscono infatti sei (con varianti minime nel testo): tre parziali e tre intere (di queste ultime un manoscritto è perduto e conosciamo il testo da una trascrizione di Frances Norcross). Una delle redazioni parziali (versi 13-16) è in una lettera a Higginson della tarda primavera del 1874 (L413 - la stessa della J1294-F1327), con il verbo al passato ("felt") e preceduta da: "You kindly ask for my Blossoms and Books - I have read but a little recently - Existence has overpowered Books. Today, I slew a Mushroom -" ("Lei mi chiede cortesemente dei miei Fiori e dei miei Libri - Ho letto molto poco negli ultimi tempi - L'esistenza ha sopraffatto i Libri. Oggi, ho ucciso un Fungo -"). |
Il fungo come simbolo della libertà dai consueti cicli della natura: appare improvvisamente, senza che niente, un fiore, un germoglio, ne faccia presagire lo spuntare, e quando lo cogliamo sembra che non lasci niente dietro di sé, come se fosse causa ed effetto di se stesso; sembra il trucco di un mago, che gioca con la natura senza svelare i suoi segreti, come una bolla che vediamo salire nell'acqua e poi svanire in superficie senza lasciare tracce. Per questo se vogliamo trovare in natura qualcosa di malleabile, perché non legato a niente, qualcosa da trattare con disprezzo, per lo stesso motivo, qualcuno che non abbia paura di mostrarsi eretico (o "iscariot" - "iscariota, traditore" - in un'altra versione) rispetto a quello che fanno tutti gli altri, allora non possiamo che rivolgerci a lui. |