The Complete Poems
Tutte le poesie
F1701 - 1750
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
F1/50
F51/100 
F101/150
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Indice Franklin
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F1701 (?) / J1685 (?)
The butterfly obtains But little sympathy Though favorably mentioned In Entomology - Because he travels freely Had he the homely scutcheon |
La farfalla ottiene Poca simpatia Anche se con favore menzionata Dall'Entomologia - Poiché viaggia liberamente Se avesse un blasone ordinario |
La farfalla è colorata, vola libera nell'aria, è come una mente che rifiuta di rinchiudersi nel grigiore della consuetudine e vuole spaziare in libertà nei cieli della conoscenza e della fantasia. Per questo è accusata di dissolutezza dai benpensanti, che osservano con occhiuta e sospettosa circospezione ogni segno di diversità: se avesse colori meno sgargianti, e si applicasse seriamente e con meno scostumatezza a una qualche utile attività, sarebbe certamente giudicata degna di accedere alla loro noiosa immortalità. |
F1702 (?) / J1659 (?)
Fame is a fickle food Upon a shifting plate Whose table once a Guest but not The second time is set Whose crumbs the crows inspect And with ironic caw Flap past it to the Farmer's corn Men eat of it and die |
La fama è una volubile vivanda Su un piatto instabile Alla cui tavola una volta un Ospite ma non La seconda si siede Le cui briciole i corvi ispezionano E con ironico gracchiare Volano oltre verso Le granaglie del Fattore Gli uomini ne mangiano e muoiono |
La fama è volubile, può arrivare velocemente e altrettanto velocemente scomparire, ma, soprattutto, la sua tavola è apparecchiata per pochi eletti; gli altri si illudono di potersi accaparrare gli avanzi, quelle briciole che perfino i corvi guardano con ironico distacco, avviandosi poi verso un cibo più sicuro. Gli uomini invece, pur di averne anche soltanto la parvenza, non esitano a mangiare quelle briciole prive di sostanza e incapaci di nutrire. |
F1703 (?) / J1694 (?)
The wind drew off Like hungry dogs Defeated of a bone Through fissures in Volcanic cloud The yellow lightning shone - The trees held up Their mangled limbs Like animals in pain When Nature falls upon herself Beware an Austrian |
Il vento si ritrasse Come cani affamati Defraudati di un osso Attraverso fessure in Vulcaniche nubi Il fulmine giallo brillò - Gli alberi sostenevano I loro mutili rami Come animali in pena Quando la Natura attacca se stessa Guardati dal Tronco |
Una tempesta raccontata come se fosse un attacco della natura contro se stessa, con immagini vive e incalzanti e una sorta di raccomandazione finale a non fidarsi di nulla che faccia parte di quella natura in guerra. |
F1704 (?) / J1665 (?)
I know of people in the Grave Who would be very glad To know the news I know tonight If they the chance had had 'Tis this expands the least event And swells the scantest deed My right to walk upon the Earth If they this moment had |
So di persone nella Tomba Che sarebbero davvero felici Di conoscere le notizie che so io stasera Se ne avessero avuto l'opportunità È questo che espande l'evento più minuto E accresce l'atto più insignificante Il mio diritto di camminare sulla Terra Avessero loro in questo momento |
Le cose e le notizie più insignificanti, quelle che facciamo o sentiamo tutti i giorni senza farci troppo caso, si rivelano gemme preziose se pensiamo a quanto sarebbero importanti per chi non potrà mai più provarle. |
F1705 (?) / J1696 (?)
These are the days that Reindeer love And pranks the northern star This is the Sun's objective And Finland of the year |
Questi sono giorni che amano la Renna E che la nordica stella adorna Questo è l'obiettivo del Sole E la Finlandia dell'anno |
I giorni d'inverno prediligono la renna e sono adornati da cieli tersi e pieni di stelle, in una stagione che è "obiettivo" del sole, con i suoi raggi che cercano di scaldarla e di infondere un po' di vita in quella Finlandia dell'anno. |
F1706 (?) / J1702 (?)
Today or this noon She dwelt so close I almost touched her Tonight she lies Past neighborhood And bough and steeple Now past surmise |
Oggi o a mezzogiorno Era così vicina Che quasi la toccavo Stasera giace Al di là di vicinato E ramo e campanile Ora al di là dell'ipotesi |
La morte porta via da un momento all'altro; non è un viaggio ma un passare improvviso dalle cose terrene a qualcosa che è al di là della nostra comprensione e di qualsiasi ipotesi noi si possa fare. |
F1707 (?) / J1671 (?)
Judgment is justest When the Judged His action laid away Divested is of every Disk But his sincerity Honor is then the safest hue |
Il Giudizio è davvero giusto Quando il Giudicato I suoi atti riposti È spogliato di qualsiasi Disco Tranne la sua sincerità L'onore è allora la tinta più sicura |
Il giudizio finale potrà essere veramente giusto se giudicherà l'essenza vera dei nostri atti, se ci renderà nudi di fronte a quell'esame, spogliati di ogni ridondanza terrena e ridotti alla pura nudità del nostro essere. Solo la misteriosa tinta di questa essenza, di questa verità intima su di noi, potrà essere il colore giusto per una vita ormai trascorsa: ogni altro colore non potrà avere nessun effetto sull'esame a cui saremo sottoposti. |
F1708 (?) / J1664 (?)
I did not reach Thee But my feet slip nearer every day Three Rivers and a Hill to cross One Desert and a Sea I shall not count the journey one When I am telling thee Two deserts but the year is cold The Sea comes last - Step merry feet The Sun goes crooked - We step like Plush |
Non Ti ho raggiunto Ma i miei piedi scivolano più vicini ogni giorno Tre Fiumi e una Collina da attraversare Un Deserto e un Mare Non terrò conto del viaggio in sé Quando ti racconterò Due deserti ma l'anno è freddo Per ultimo viene il Mare - Andate gioiosi piedi Il Sole si va inclinando - Camminiamo come Felpa |
Un viaggio affannoso, raccontato con l'impeto narrativo delle poesie degli anni '60, verso un premio che alla fine sfugge perché usurpato dalla morte. I fiumi e le colline sono il cammino attraverso la natura; il deserto è una sorta di terra di nessuno, e infine il mare, come in altre poesie simbolo del viaggio verso l'infinito; un mare che è fra noi e quella "fine" della quarta strofa a cui agogniamo e che nello stesso tempo temiamo, perché ci metterà di fronte al mistero. |
F1709 (?) / J1693 (?)
The Sun retired to a cloud A Woman's shawl as big And then he sulked in mercury Upon a scarlet log - The drops on Nature's forehead stood Home flew the loaded bees The South unrolled a purple fan And handed to the trees |
Il Sole si appartò in una nuvola Vasta come uno scialle Femminile E poi s'imbronciò ardente Su un ceppo scarlatto - Le gocce sostavano sulla fronte della Natura A casa volavano le api appesantite Il Sud srotolò un ventaglio purpureo E lo porse agli alberi |
Il sole si nasconde dietro le nuvole, manda qualche raggio isolato a colorare il terreno, poi un accenno di pioggia che si ferma in superficie, le api che fiutano il tempo brutto e si affrettano a casa; ma il sud interviene, libera il sole e offre quel calore alla natura in trepida attesa. |
F1710 (?) / J1667 (?)
I watched her face to see which way She took the awful news Whether she died before she heard Or in protracted bruise Remained a few slow years with us Each heavier than the last A further afternoon to fail As Flower at fall of Frost - |
Osservavo il suo volto per vedere in che modo Avrebbe preso la tremenda notizia Se fosse morta prima di ascoltarla O in protratto tormento Rimasta per pochi lenti anni con noi Ognuno più gravoso dell'ultimo Per venir meno in un ennesimo pomeriggio Come Fiore al cadere del Gelo - |
Al dolore si può reagire in modi diversi, e talvolta una reazione meno immediata non fa che prolungare un tormento che può estinguersi soltanto con la morte. |
F1711 (?) / J1662 (?)
He went by sleep that drowsy route To the surmising Inn - At daybreak to begin his race Or ever to remain - |
Percorse nel sonno quell'indolente via Verso la Locanda del dubbio - Per cominciare all'alba la sua corsa O restare per sempre - |
Il sonno come ciclica esperienza della morte, che prelude al risveglio o al riposo eterno. |
F1712 (?) / J1708 (?)
Witchcraft has not a pedigree 'Tis early as our Breath And mourners meet it going out The moment of our death - |
La Stregoneria non ha un lignaggio È remota come il Respiro E chi ci piange la incontra mentre sta uscendo Nel momento della nostra morte - |
Leggendo gli ultimi due versi sembra proprio che la stregoneria del primo sia l'anima, vista come una sorta di illusione magica, un mistero non risolto, che non ha più ragione di esistere una volta conclusa la vita. |
F1713 (?) / J1709 (?)
With sweetness unabated Informed the hour had come With no remiss of triumph The autumn started home - Her home to be with Nature As competition done By influential kinsmen Invited to return In supplements of Purple An adequate repast In heavenly reviewing Her residue be past - |
Con dolcezza inalterata Informato che l'ora era giunta Con nessuna rinuncia al trionfo L'autunno si avviò a casa - A casa è con la Natura Come al termine di una gara Da influenti congiunti Invitato a tornare In supplementi di Porpora Un adeguato pasto In celeste rassegna La parte residua è trascorsa - |
L'autunno ha saputo che il suo tempo è al termine, con docile tranquillità si avvia verso casa, ma non rinuncia a una trionfale uscita di scena. La sua casa in fin dei conti resta nella natura, sa che la gara a cui era stato chiamato è ormai conclusa ma sa anche che prima o poi sarà chiamato a partecipare di nuovo, da quel perenne ciclo di stagioni che formano la sua famiglia. La sua partenza si colora di porpora, come se volesse nutrirsi ancora delle bellezze di cui è capace, passando in rassegna quel tempo così bello che Dio gli ha concesso di vivere. |
F1714 (?) / J1669 (?)
In snow thou comest Thou shalt go with the resuming ground The sweet derision of the crow And Glee's advancing sound In fear thou comest |
Nella neve tu arrivi Te ne andrai con la terra che ricomincia La dolce derisione del corvo E l'avanzante suono della Letizia Nella paura tu arrivi |
L'inverno arriva nella neve, nella paura del freddo e del buio, ma è un arrivo che ha già in sé il suo andarsene, quel ritorno della gioia estiva e del rinascere della vita la cui certezza ci aiuta a superare i rigori del gelo. |
F1715 (?) / J1651 (?)
A Word made Flesh is seldom And tremblingly partook Nor then perhaps reported But have I not mistook Each one of us has tasted With ecstasies of stealth The very food debated To our specific strength - A Word that breathes distinctly "Made Flesh and dwelt among us" |
Una Parola fatta Carne è raramente E con tremore condivisa Né allora forse riferita Ma se non m'inganno Ciascuno di noi ha gustato Con estasi furtive Il giusto cibo attribuito Alla nostra specifica forza - Una Parola che respira distintamente "Si fece Carne e dimorò fra noi" |
Nel manoscritto della trascrizione di Susan Dickinson la poesia è preceduta da cinque versi separati da una riga: "The import of that Paragraph / «The word made Flesh» / Had he the faintest intimation / Who broached it yesterday! // «Made Flesh and dwelt among us»" ("Il significato di quel Paragrafo / «La parola fatta Carne» / Ne avesse avuto il più pallido indizio / Chi lo annunciava ieri! // «Si fece Carne e dimorò fra noi»" (vedi PF4). |
La divisione in tre strofe (nell'edizione Johnson la seconda e terza sono unite) evidenzia meglio la struttura in tre parti della poesia. Nella prima, il verbo fattosi carne del Vangelo di Giovanni (1,14) diventa la parola che si fa poesia. Una parola che raramente viene condivisa (qui ED allude probabilmente alla pubblicazione, ma anche all'atto di leggere la poesia), perché arriva direttamente dentro di noi, o meglio dentro chi è capace di gustare l'estatica pienezza di quel cibo. Nella seconda, l'identificazione diventa piena, in un'immagine che può apparire speculare, come se la parola-carne diventasse spirito: una parola che "respira" non può mai morire, perché diventa immateriale ed eterna; può svanire soltanto ove svanisse ogni cosa che va al di là della "carne" (nella prima lettera a Higginson, la n. 260 del 15 aprile 1862, ED scriveva: "Are you too deeply occupied to say if my Verse is alive?" - "È troppo profondamente occupato per dirmi se la mia Poesia è viva?"). Nella terza, la citazione dai vangeli precede una sorta di rimpianto, descritto bene dalla Bulgheroni nelle note al Meridiano: "... l'eretica Emily vorrebbe che l'inverificabile 'condiscendenza' del divino fosse simile al 'consenso' del linguaggio che si piega al desiderio del creatore." |
F1716 (?) / J1683 (?)
That she forgot me was the least I felt it second pain That I was worthy to forget Was most I thought upon Faithful was all that I could boast |
Che lei si scordò di me fu il meno Mi sembrò una pena secondaria Che fossi degna d'essere scordata Era in cima ai miei pensieri La fedeltà era tutto ciò di cui vantarmi |
Non brucia tanto il fatto di essere dimenticati, quanto l'esserne ritenuti degni, e il prezioso sentimento della fedeltà può anche essere rifiutato, o addirittura vissuto come qualcosa di innominabile di cui vergognarsi. |
F1717 (?) / J1661 (?)
Guest am I to have Light my northern room Why to cordiality so averse to come Other friends adjourn Other bonds decay Why avoid so narrowly My fidelity - |
Un ospite sto per avere Illumina la mia stanza a nord Perché alla cordialità così avversi ad accostarsi Altri amici rimandano Altri legami decadono Perché evitano così accuratamente La mia fedeltà - |
Potrebbero essere considerazioni sulla scelta della solitudine, forse ravvivata talvolta da una visita che illumina quella stanza a settentrione, lontana dalla luce del sole. Gli altri amici, gli altri legami, sono ormai affievoliti, non si sentono attratti da sentimenti forti, come la fedeltà, forse perché la vita di tutti i giorni ne ha quasi paura, e cerca di costruirsi una consuetudine che scorra su binari il meno possibile accidentati. |
F1718 (?) / J1679 (?)
Rather arid delight If Contentment accrue Make an abstemious ecstasy Not so good as joy - But Rapture's Expense |
Piuttosto arido il piacere Se l'Appagamento che ne risulta Produce un'estasi astemia Non certo pari alla gioia - Ma il Costo del Rapimento |
Certo, un'estasi è meglio di un comune piacere, uno di quelli che possiamo cogliere ogni giorno, ma l'estasi è costosa, difficile da raggiungere, specialmente se la vita di tutti i giorni preme e non ci lascia troppo tempo: se il problema è riuscire a pagare l'affitto è molto difficile riuscire a dedicarsi a estatici rapimenti. |
F1719 (?) / J1698 (?)
'Tis easier to pity those when dead That which pity previous Would have saved A Tragedy enacted Secures applause That Tragedy enacting Too seldom does |
È più facile compatire quelli che sono morti Invece di chi una compassione sollecita Avrebbe salvato Una Tragedia conclusa Assicura gli applausi Che la tragedia in corso Troppo raramente ottiene |
Tutti sono capaci di piangere chi muore; molto più difficile è lenire i dolori di chi è vivo e potrebbe trarre vantaggio dalla nostra compassione. È come se fossimo in teatro: tutti aspettano che la tragedia finisca per applaudire. |
F1720 (?) / J1707 (?)
Winter under cultivation Is as arable as Spring |
L'Inverno sottoposto a coltura È arabile quanto la Primavera |
Non bisogna mai considerare senza speranza l'aridità di un cuore, di una mente, di una persona. Se ci lavoriamo un po', magari riusciamo a far nascere qualcosa anche in un gelido inverno. |
F1721 (?) / J1656 (?)
Down Time's quaint stream Without an oar We are enforced to sail Our Port a secret Our Perchance a Gale What Skipper would Incur the Risk What Buccaneer would ride Without a surety from the Wind Or schedule of the Tide - |
Lungo le fortuite correnti del Tempo Senza remi Siamo costretti a navigare Il Porto un segreto Il Forse una Tempesta Quale Capitano Si esporrebbe al Rischio Quale Bucaniere salperebbe Senza certezze di Vento O piani di Maree - |
La vita è un oceano misterioso e rischioso, privo di mappe, di approdi conosciuti, dove si naviga a vista, metro per metro. Nessun marinaio se la sentirebbe di affrontare un simile mare, dove siamo costretti a navigare perché non c'è nessuna possibilità di sceglierne un altro. |
F1722 (?) / J1673 (?)
Nature can do no more She has fulfilled her Dyes Whatever Flower fail to come Of other Summer days Her crescent reimburse If other Summers be Nature's imposing negative Nulls opportunity - |
La Natura non può fare di più Ha esaurito le sue Tinte Qualsiasi Fiore non arrivi in tempo Ad altri giorni d'Estate Ripagare la sua mezzaluna Se vi saranno altre Estati L' imperioso diniego della Natura Annulla la possibilità - |
La natura non lascia spazio ai ritardatari; se un fiore non è riuscito a usare le tinte disponibili, ormai terminate, è costretto ad aspettare un'altra estate per rivestire di colori le sue nude foglie, simili a mezzelune che non sono riuscite a spuntare. La natura è fatta così: i suoi dinieghi sono definitivi e non ammettono ulteriori possibilità. |
F1723 (?) / J1653 (?)
As we pass Houses musing slow If they be occupied So minds pass minds If they be occupied |
Come noi davanti a Case ponderiamo Se siano occupate Le menti davanti a menti Se siano occupate |
Un'arguta immagine per dirci che molto spesso le menti che abbiamo di fronte risultano vuote come una casa disabitata. |
F1724 (?) / J1686 (?)
The event was directly behind Him Yet He did not guess Fitted itself to Himself like a Robe Relished His ignorance Motioned itself to drill Loaded and Levelled And let His Flesh Centuries from His soul |
L'evento era proprio dietro di Lui Eppure non ne ebbe sentore Si adattò a Lui come una Veste Gustando la Sua ignoranza Si mosse per scavare Riempì e Livellò E lasciò la Sua Carne A secoli dall'anima |
La morte non avverte, anzi pregusta la sorpresa di arrivare all'improvviso, quando nessuno se l'aspetta. Dietro di sé lascia soltanto una fossa ben riempita e livellata, e un corpo che non ha più niente a che vedere con l'anima ormai lontana e priva di individualità. |
F1725 (?) / J1668 (?)
If I could tell how glad I was I should not be so glad - But when I cannot make the Force Nor mould it into word I know it is a sign That new Dilemma be From mathematics further off Than for Eternity |
Se potessi dire quant'ero felice Così felice non sarei - Ma ove non riuscissi a trovarne a Forza Né a modellarla in parole So che è un segno Che il nuovo Dilemma è Dalla matematica molto più lontano Che dall'Eternità |
È difficile esprimere a parole i sentimenti: quando riusciamo a "dirli" molto probabilmente è perché li sentiamo con meno forza. Per questo possiamo considerare l'impossibilità di esprimere qualcosa, sia esso un sentimento come la felicità o un dubbio, un dilemma che riempie la nostra mente, come un segno di distinzione, come una cartina di tornasole per riconoscere le cose che sono molto più vicine ai misteri intimi e divini che alle complicate, ma pur sempre terrene e concrete, formule esatte della matematica. |
F1726 (?) / J1692 (?)
The right to perish might be thought An undisputed right Attempt it, and the Universe Upon the opposite Will concentrate it's officers - You cannot even die But nature and mankind must pause To pay you scrutiny - |
Il diritto di perire potrebbe essere considerato Un diritto indiscusso Rivendicalo, e l'Universo Sul fronte opposto Concentrerà i suoi gendarmi - Non puoi nemmeno morire Senza che natura e uomini si soffermino A ripagarti giudicando - |
Di solito pensiamo alla morte (anche) come a un diritto che nessuno può toglierci; ma ci illudiamo se pensiamo di poterlo rivendicare come qualcosa che ci appartiene e ci pone al di fuori di dispute, sia pure postume. Tutti sono pronti, anzi si sentono in dovere, di compiangerci e, nello stesso tempo, di scrutare la nostra vita per giudicarla, come se la morte fosse l'ultima battaglia: noi da una parte e l'universo dall'altra. |
F1727 (?) / J1680 (?)
Sometimes with the Heart Seldom with the soul Scarcer once with the might Few - love at all |
Talvolta con il Cuore Raramente con l'anima Ancora meno con la forza Pochi - amano davvero |
Inusuale la scelta di questa gradazione di amori: il cuore, che sembrerebbe il candidato più ovvio per l'amore vero e, perciò, più raro, è messo al primo posto in ordine di frequenza: un tipo d'amore che non è raro incontrare. Poi viene l'anima e solo per ultima, la più rara, quella "forza" (ma anche energia, vigore) che credo si debba leggere come intensità, totalità di un sentimento che coinvolge tutto il nostro essere. |
F1728 (?) / J1688 (?)
The Hills erect their Purple Heads The Rivers lean to see Yet man has not of all the Throng A Curiosity |
Le Colline drizzano le Teste Purpuree I Fiumi si girano a guardare Eppure l'uomo non ha di tutta questa Ressa Curiosità |
La natura riempie il mondo di prodigi, di bellezze, ma pochi sono quelli che sanno guardare, che si chiedono cos'è che succede intorno a loro. Sembra che solo la natura sia capace di godere di se stessa. |
F1729 (?) / J1699 (?)
To do a magnanimous thing And take one's self by surprise If one's self is not in the habit of him Is precisely the finest of Joys - Not to do a magnanimous thing |
Fare una cosa magnanima E prendere il proprio io di sorpresa Se il proprio io non è abituato a ciò È davvero la più fine delle Gioie - Non fare una cosa magnanima |
Essere magnanimi, se non lo si è abitualmente, e stupirsi di questo gesto inusuale è una gioia senza pari; per questo rifiutarla è come disprezzare un estatico rapimento che era a portata di mano, e insieme rassegnarsi a consumare la propria esistenza nella consueta noia dell'egoismo che non vede al di là di se stesso. |
F1730 (?) / J1663 (?)
His mind of man, a secret makes I meet him with a start He carries a circumference In which I have no part Or even if I deem I do |
La sua mente di uomo, a un segreto dà forma Lo incontro con un sussulto Lui ha in sé una circonferenza In cui non ho parte O se mai ritenessi di sì |
Il primo verso può far pensare a una persona concreta ma anche, più probabilmente, a qualcosa di più alto, di divino, che ha assunto una "mind of man"; per questo ho tradotto la seconda parte del verso con "a un segreto dà forma", ovvero, dà forma umana a un mistero divino. Leggendo così il primo verso quelli che seguono non creano problemi interpretativi: l'assunzione della forma umana non scioglie tutti i dubbi, perché la natura divina continua comunque a tenere in serbo misteri negati alla nostra comprensione e che resistono a qualsiasi indagine della nostra ragione (indagine "vicina" perché il Dio fatto uomo si è avvicinato a noi), in quanto "altro" da noi, o almeno dalla nostra "mind of man". |
F1731 (?) / J1689 (?)
The Look of thee, what is it like Hast thou a hand or Foot Or mansion of Identity And what is thy Pursuit Thy fellows are they realms or Themes Let change transfuse all other Traits |
Il tuo Aspetto, a che cosa somiglia Hai mani o Piedi O magione d'Identità E che cosa Persegui I tuoi compagni sono regni o Argomenti Il mutamento trasformi ogni altro Aspetto |
ED si rivolge direttamente a qualcuno che è ormai nell'aldilà. Chiede con insistenza, quasi con affanno, di definire quel misterioso stato che è la morte; una domanda dietro l'altra, sapendo che non ci sarà nessuna risposta. Infine, un'ultima speranza, che diventa quasi un ordine a una divinità sfuggente, un discrimine tra un aldilà riconoscibile dalla nostra individualità e uno, magari anche splendente e perfetto, ma indistinto e per questo inconoscibile: la morte è libera di cambiare tutto, basta che mantenga integra l'intima essenza del nostro io, l'essere coscienti di noi stessi, perché altrimenti l'immortalità non potrà mai appartenerci. |
F1732 (?) / J1697 (?)
They talk as slow as Legends grow No mushroom is their mind But foliage of sterility Too stolid for the wind - They laugh as wise as Plots of Wit |
Parlano lenti come maturano le Leggende Non è fungo la loro mente Ma viluppo di sterilità Troppo inerte per il vento - Ridono saggi come Trame d'Arguzia |
In entrambe le edizioni critiche il testo deriva dalla trascrizione di Susan Dickinson, ma in quella di Johnson al verso 7 si legge "prevision" ("preveggenza") anziché "precision". |
I versi mi fanno pensare a noiose riunioni domenicali, a sermoni ripetuti con stanca lentezza; a qualcuno che ha la mente ormai ferma in convinzioni prive di qualsiasi spunto di fantasia e immaginazione, e pretende di saper spiegare, con quella che ritiene arguta saggezza, trame divine considerate, con magnanima sufficienza, lontane dalla comprensione di chi lo ascolta, facendo credere di essere depositario di chissà quali misteri indicibili. |
F1733 (?) / J1676 (?)
Of Yellow was the outer Sky In Yellower Yellow hewn Till Saffron in vermilion slid Whose seam could not be shewn - |
Di Giallo era il Cielo esterno In Giallo più Giallo intagliato Finché lo Zafferano scivolò in un vermiglio Il cui confine non si riusciva a distinguere - |
Un tramonto che accende i colori del cielo fino a scivolare in un rosso indistinto e sconfinato. |
F1734 (?) / J1657 (?)
Eden is that old fashioned House We dwell in every day Without suspecting our abode Until we drive away How fair on looking back the Day |
L'Eden è quella Casa antiquata Che abitiamo tutti i giorni Senza sospettare il nostro soggiorno Finché non ci allontaniamo Com'è bello riandare al Giorno |
Forse è sbagliato pensare all'Eden come a un paradiso lontano, al di là della nostra vita; quel paradiso probabilmente è quello in cui viviamo, senza accorgercene se non quando lo dobbiamo lasciare per sempre. La nascita è il più bel giorno della vita, da quel momento siamo inconsapevolmente trascinati verso qualcosa di misterioso, di cui sappiamo soltanto una cosa: non entreremo più da quella porta, e chissà quale mondo ci attende. |
F1735 (?) / J1649 (?)
A Cap of Lead across the sky Was tight and surly drawn We could not find the mighty Face The Figure was Withdrawn - A Chill came up as from a shaft |
Una Cappa di Piombo intorno al cielo Si era distesa fitta e burrascosa Non riuscivamo a scorgere il Volto possente La Figura si era Celata - Un Gelo venne su come da una grotta |
Un temporale che trasforma il cielo in una cappa di piombo e chiude tutto allo sguardo, anche se stesso. Ma anche un potente e misterioso miracolo della natura, che riesce ad unire il gelo dell'inverno e il turbinante fuoco dell'inferno. |
F1736 (?) / J1652 (?)
Advance is Life's condition The Grave but a Relay Supposed to be a terminus That makes it hated so - The Tunnel is not lighted |
Avanzare è la condizione della Vita La Tomba solo un Ristoro Ritenere che sia un traguardo La rende così odiata - Il Tunnel non è illuminato |
L'unico modo per non odiare la tomba è considerarla non un traguardo finale, ma un proseguimento della normale condizione ciclica della vita: una semplice sosta verso l'immortalità. È meglio immaginare l'esistenza con un muro che rende invisibile l'altra parte, piuttosto che considerarla una fuggevole esperienza che equivale al nulla. |
F1737 (?) / J1706 (?)
When we have ceased to care The Gift is given For which we gave the Earth And mortgaged Heaven But so declined in worth 'Tis ignominy now To look upon - |
Quando abbiamo cessato di curarcene Il Dono ci è dato Per il quale avremmo dato la Terra E ipotecato il Cielo Ma così sminuito di valore Che è ignominia ora Soppesarlo - |
Un dono tanto desiderato perde improvvisamente il suo valore una volta ottenuto (vedi la nota alla J439-F626). |
F1738 (?) / J1674 (?)
Not any sunny tone From any fervent zone Find entrance there Better a grave of Balm Toward human nature's home And Robins near Than a stupendous Tomb Proclaiming to the gloom How dead we are - |
Non un accento di sole Da qualsiasi ardente zona Trova ingresso là Meglio una fossa di Balsamo Come casa della natura umana E Pettirossi vicino Di una Tomba stupenda Che proclami alle tenebre Quanto siamo morti - |
Lo splendore di un monumento tombale non serve a nulla, anzi, tende ad accentuare il nostro essere ormai morti, immersi comunque in tenebre non toccate da quell'apparente grandiosità. Molto meglio, per custodire ciò che resta di noi, una semplice fossa, non dissimile dalla natura che la circonda e discreta circa il suo contenuto. |
F1739 (?) / J1655 (?)
Conferring with myself My stranger disappeared Though first upon a berry fat Miraculously fared How paltry looked my cares My practise how absurd Superfluous my whole career Beside this travelling Bird |
Mentre conferiva con me Il mio straniero sparì Anche se prima su una pingue bacca Prodigiosamente si era nutrito Quanto meschini sembrarono i miei affanni I miei esercizi quanto assurdi Superflua la mia intera carriera Di fronte a quell'Uccello viaggiatore |
La natura ci pone di fronte a eventi minimi, in questo caso un uccello che si rimpinza su una bacca e poi vola via; eppure quanto sembra assurdo e insignificante davanti a tali spettacoli tutto ciò che è peculiare dell'uomo e sembra riempirci la vita. |
F1740 (?) / J1703 (?)
'Twas comfort in her Dying Room To hear the living Clock A short relief to have the wind Walk boldly up and knock Diversion from the Dying Theme To hear the children play But wrong the more That these could live And this of our's must die |
Fu di conforto nella sua Stanza di Morte Udire vita nell'Orologio Un breve sollievo sentire il vento Venir su ardito e bussare Diversione dal Tema della Morte Udire i bimbi giocare Ma più ancora ingiustizia Che quelli potessero vivere E questa nostra dovesse morire |
Una morte prematura può essere alleviata dalla consapevolezza che la natura continua comunque il suo corso, ma il sentimento più profondo è il guardare con sgomento a un'ingiustizia che colpisce a caso, che prende qualcuno che ci appartiene e lascia indisturbati gli altri, senza una ragione comprensibile alla nostra mente. Quante volte abbiamo detto "perché proprio lui/lei" o anche "perché proprio io"? |
F1741 (?) / J1650 (?)
A lane of Yellow led the eye Unto a Purple Wood Whose soft inhabitants to be Surpasses solitude If Bird the silence contradict Or flower presume to show In that low summer of the West Impossible to know - |
Un sentiero di Giallo guidava lo sguardo Verso un Bosco Purpureo Del quale essere soffici abitanti Supera la solitudine Se Uccello il silenzio contraddica O fiore ardisca mostrarsi In quell'umile estate d'Occidente Impossibile saperlo - |
Il giallo sentiero del sole ci indica la via del tramonto, verso un luogo misterioso che ci promette salvezza dalla solitudine; ma resta pur sempre qualcosa di indistinto di cui nulla ci è dato sapere. |
F1742 (?) / J1670 (?)
In Winter in my Room I came upon a Worm Pink, lank and warm - But as he was a worm And worms presume Not quite with him at home Secured him by a string To something neighboring And went along - A Trifle afterward I shrank - "How fair you are"! That time I flew |
D'Inverno nella mia Stanza M'imbattei in un Verme Rosa, molle e caldo - Ma siccome era un verme E i vermi ardiscono Non tranquilla con lui in casa Lo assicurai con una corda A qualcosa là vicino E mi allontanai - Un Attimo dopo Mi ritrassi - "Come sei bella!" Questa volta fuggii |
Un sogno, o meglio un incubo, raccontato con dovizia di particolari. Il verme che diventa serpente può prestarsi a molte interpretazioni. Errante (1956) ritiene che "quest'incubo si presta a un'interpretazione freudiana" e che la poesia "è pervasa da immagini sensuali". D'altronde il serpente come simbolo fallico e, conseguentemente, simbolo del peccato ha antecedenti illustri. Leggendola così, possiamo vedere nella trasformazione verme-serpente una metafora dell'amore ideale (pur sempre pericoloso, tanto da rendere consigliabile legarlo) che si trasforma in amore sensuale, e in quella fuga verso la città ritrovare la stessa fuga della J520-F656: in entrambe si fugge di fronte a qualcosa che attira e insieme fa paura. |
F1743 (?) / J1677 (?)
On my volcano grows the Grass A meditative spot - An acre for a Bird to choose Would be the general thought - How red the Fire rocks below |
Sul mio vulcano cresce l'Erba Un angolo meditativo - Un campo adatto a un Uccello Sarebbe opinione comune - Quanto rosso il Fuoco si agiti sotto |
La calma apparente della solitudine cela spesso un fuoco interiore che se svelato sgomenterebbe chiunque. |
F1744 (?) / J1701 (?)
To their apartment deep No ribaldry may creep Untumbled this abode By any man but God - |
Nel loro profondo appartamento Nessuna oscenità può insinuarsi Indisturbata questa dimora Da chiunque tranne Dio - |
La sacralità della tomba è al di là di volgari interventi terreni, soltanto chi la abita e Dio hanno diritto di ingresso. |
F1745 (?) / J1704 (?)
Unto a broken heart No other one may go Without the high prerogative Itself hath suffered too |
A un cuore spezzato Nessun altro può volgersi Senza l'alta prerogativa Di avere anch'esso sofferto |
Nessuno può consolare un altro se non ha provato quella sofferenza che ora cerca di alleviare. |
F1746 (?) / J1766 (?)
Those final Creatures, - who they are - That faithful to the close Administer her ecstasy, But just the Summer knows. |
Chi siano - quelle finali Creature - Che fedeli alla conclusione Amministrano la sua estasi, Soltanto l'Estate lo sa. |
La fine dell'estate coinvolge tutta la natura e, come tutti i riti di passaggio, è un momento estatico e misterioso; soltanto la stessa estate sa a chi è affidata quella conclusione che prelude ai colori autunnali e al gelo dell'inverno. |
F1747 (?) / J1765 (?)
That Love is all there is Is all we know of Love, It is enough, the freight should be Proportioned to the groove. |
Che l'Amore sia tutto quel che c'è È tutto ciò che sappiamo dell'Amore, È abbastanza, il carico dev'essere Proporzionato al solco. |
L'amore è tutto, soltanto questo possiamo dire di lui. Ma è quanto basta, perché le parole con cui lo descriviamo debbono essere proporzionate alla sua grandezza, o meglio, alla sua totalità. |
F1748 (?) / J1713 (?)
As subtle as tomorrow That never came, A warrant, a conviction, Yet but a name. |
Sottile come un domani Che non arrivò mai, Un mandato, una condanna, Eppure solo un nome. |
Si possono fare diverse ipotesi per sciogliere il "nome" finale. Il terzo verso può far pensare alla morte, o anche al destino, ma entrambe le cose prima o poi arrivano e smentiscono il secondo. Il dubbio, o anche il mistero, potrebbe essere il candidato ideale: è sottile, nel senso di abile, astuto, perché si insinua di continuo nella nostra mente; non arriva mai a conclusione e, perciò, si può paragonare a un domani sempre cercato ma mai trovato; è un mandato, perché ci viene consegnato da chissà chi come a delegarci al suo scioglimento; è una condanna, perché ci sentiamo sempre colpevoli per non essere riusciti a decifrarlo; eppure, è soltanto un nome, qualcosa che non esiste nella concretezza, un parto astratto della nostra mente curiosa. |
F1749 (?) / J1714 (?)
By a departing light We see acuter, quite, Than by a wick that stays. There's something in the flight That clarifies the sight And decks the rays |
Attraverso una luce sfuggente Più acuta la visione, in vero, Che con uno stoppino ben fermo. C'è qualcosa nel dileguarsi Che schiarisce la vista E riveste i raggi |
Il primo verso fa pensare all'inizio della J258-F320: "There's a certain Slant of light", ma la luce di quella poesia procura una "Heavenly Hurt", mentre qui la luce sfuggente regala una visione più chiara, come quando guardiamo un quadro a luce radente, spostando via via gli occhi, e riusciamo a vederne le pennellate, nascoste dalla luce ferma e diretta. Come dire che la realtà si riesce a carpire se riusciamo a guardarla sotto luci diverse, non sempre e soltanto con l'immobile luce dell'abitudine. |
F1750 (?) / J1715 (?)
Consulting summer's clock, But half the hours remain. I ascertain it with a shock - I shall not look again. The second half of joy Is shorter than the first. The truth I do not dare to know I muffle with a jest. |
Consultando l'orologio dell'estate Soltanto metà delle ore restano. Lo verifico con una scossa - Non lo guarderò più. La seconda metà della gioia È più breve della prima. La verità che non oso riconoscere Dissimulo con una celia. |
Non mi va di ammettere che l'orologio dell'estate segna ormai le ore di mezzo, e mi avverte che la bella stagione sta cominciando a declinare; allora faccio finta di dovermi accertare che funzioni e poi mi riprometto di non guardarlo più, perché so che quando le cose belle hanno raggiunto il culmine la loro discesa sarà certamente più veloce della salita. |