The Complete Poems
Tutte le poesie
F1351 - 1400
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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Indice Franklin
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F1351 (1874) / J1339 (1873)
A Bee his Burnished Carriage Drove boldly to a Rose - Combinedly alighting - Himself - his Equipage. The Rose received his Visit Their Moment consummated |
Un Bombo la sua Lustra Carrozza Condusse ardito ad una Rosa - Congiuntamente scesero - Lui stesso - l'Equipaggio. La Rosa accolse la Visita Consumato il loro Momento |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. C'è un altro manoscritto, senza suddivisione in strofe, in una lettera non firmata e senza indicazione del destinatario (L446): nella pagina, soltanto i versi preceduti da "Sweet is it as Life, with it's enhancing Shadow of Death." ("È dolce come la Vita, con la sua crescente Ombra di Morte."). |
Un esplicito riferimento all'atto sessuale (cupidity, consummated), pur mitigato dalla fanciullesca metafora del bombo e la rosa. Le parti sono rispettate: il bombo/maschio ardito e avido di piacere, la rosa/femmina che non si nega ma dopo il rapimento dell'atto (un "moment" forse troppo breve) riacquista la sua umiltà e resta lì ad aspettare una altro baldo giovanotto. |
F1352 (1875) / J1334 (1875)
How soft this Prison is How sweet these sullen bars No Despot but the King of Down Invented this repose Of Fate if this is all |
Così soffice è questa Prigione Così dolci queste lugubri sbarre Non un Despota ma il Re delle Piume Inventò questo riposo Se del Fato questo è tutto |
Il manoscritto della versione intera è perduto e il testo è conosciuto da una trascrizione di Susan. Esiste invece il manoscritto della prima strofa, inserita in una lettera a Elizabeth Holland della fine di gennaio 1875 (L432). Jonhson annota: "Mrs. Holland aveva colto un mazzetto di trifogli dalla tomba di Edward Dickinson, mai visitata da ED, e glielo aveva donato."
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La tomba ci accoglie nel suo seno, in un letto che può apparire soffice e dolce per il riposo che ci concede, ma che è pur sempre una prigione chiusa da lugubri sbarre. Se questa è la fine di tutto, se il dopo non è altro che il nulla e non il regno dei cieli, allora dobbiamo rassegnarci a considerarla la nostra eterna compagna, la nostra casa unica e definitiva. |
F1353 (1875) / J1247 (1873)
To pile like Thunder to it's close Then crumble grand away While everything created hid This - would be Poetry - Or Love - the two coeval come - |
Accumulare come Tuono alla sua chiusa Poi un grandioso sgretolarsi Mentre ogni cosa creata si nasconde Questo - sarebbe Poesia - O Amore - I due coevi giungono - |
Poesia e amore diventano due grandiosi poli vitali, con una potenza distruttiva, paurosa e affascinante allo stesso tempo, che li rende degni di essere vissuti. L'unione che li tiene saldamenti legati è più volte reiterata ("coeval come", "both and neither", "either") fino a farli diventare come un'immagine concreta e sperimentabile del mistero di Dio, col quale condividono la grandezza che consuma e non lascia spazio per esperienze ulteriori. |
F1354 (1875) / J1295 (1874)
Two Lengths has every Day - It's absolute extent And Area superior By Hope or Horror lent - Eternity will be To die is not to go - |
Due Lunghezze ha ogni Giorno - La sua estensione assoluta E un'Area superiore Da Speranza od Orrore conferita - L'Eternità sarà Morire non è andarsene - |
Oltre al manoscritto completo, inviato a Susan, ce n'è un altro a matita su un lembo di foglio, con la sola seconda strofa in una redazione diversa:
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Il tempo che conosciamo ha due caratteristiche: il suo normale trascorrere e, senz'altro più importante, il modo in cui è vissuto. Per l'eternità, qui vista come una dilatazione infinita del tempo mortale, possiamo usare gli stessi concetti di moto o pausa, che stavolta sono però determinati non da sentimenti cangianti, ma da leggi fissate da/per sempre rese visibili da segnali anch'essi della stessa fondamentale natura. Perciò, per questa analogia fra il tempo mortale e quello eterno, morire non è cambiare stato ma soltanto trasferirsi da un tempo ad un altro, perché la mappa dell'aldilà, di per sé compiuta e definitiva, non ammette nuovi spazi. |
F1355 (1875) / J1379 (1876)
His Mansion in the Pool The Frog forsakes - He rises on a Log And statements makes - His Auditors two Worlds Deducting me - The Orator of April Is hoarse Today - His Mittens at his Feet No Hand hath he - His eloquence a Bubble As Fame should be - Applaud him to discover To your chagrin Demosthenes has vanished In Waters Green - |
La Magione nello Stagno Il Ranocchio abbandona - Si erge su un Ceppo E fa conferenze - Il suo Pubblico due Mondi Detraendo me - L'Oratore di Aprile È rauco Oggi - Guanti messi ai Piedi Non avendo Mani - La sua eloquenza Effimera Com'è la Fama - Applaudilo per scoprire A tue spese Che Demostene è svanito Nell'Umido Verde - |
Il ranocchio è chi si illude di uscire dallo stagno della vita con le parole dell'eloquenza vuota, effimere come la fama che talvolta le accompagna ("bubble" potrebbe tradursi più propriamente con "bolle di sapone"; ho preferito usare l'aggettivo per non allungare troppo il verso). Basta aspettare, e prima o poi questi vuoti oratori rientreranno nell'indistinto stagno da cui sono usciti. |
F1356 (1875) / J1333 (1875)
A little Madness in the Spring Is wholesome even for the King, But God be with the Clown - Who ponders this tremendous scene - This whole Experiment of Green - As if it were his own! |
Un po' di Follia in Primavera È salutare persino per un Re, Ma Dio sia con il Clown - Che considera questa formidabile scena - Questo totale Esperimento di Verde - Come se fosse suo! |
Tre manoscritti: due, uguali, furono inviati a Susan e a Elizabeth Holland (il testo è quello riportato sopra); nel terzo (evidentemente una minuta) c'è una fitta serie di varianti per il verso 5:
prima stesura: This sudden legacy of Green (Questo improvviso lascito di Verde)
il verso è quindi riscritto per intero: This whole Apocalypse of Green (Questa totale Apocalisse di Verde), con ulteriori varianti:
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La primavera porta risveglio, vita, movimento e, perché no, anche quel pizzico di follia salutare per tutti. In questo stupore dei sensi è permesso anche di appropriarsi di questa scena meravigliosa, di questo esperimento di verde di cui, in quei momenti, ci sentiamo i padroni, come se irrompesse così gioiosamente nel mondo soltanto per toccare e arricchire la nostra mente e i nostri sensi. |
F1357 (1875) / J1332 (1875)
Pink - small - and punctual - Aromatic - low - Covert in April - Candid in May - Dear to the Moss - Bold little Beauty - |
Rosa - piccolo - e puntuale - Aromatico - umile - Celato ad Aprile - Schietto a Maggio - Caro al Muschio - Piccola ardita Bellezza - |
Quattro manoscritti sostanzialmente simili; ho utilizzato quello presumibilmente inviato a Higginson. In una delle altre copie ED scrisse in fondo (come fosse una firma) "Arbutus" ("Corbezzolo"). |
La descrizione di un fiore primaverile, che diventa metafora della ciclica rigenerazione della natura. |
F1358 (1875) / J1338 (1875)
What tenements of Clover Are fitting for the Bee What edifices azure For Butterflies and me What residences nimble Arise and evanesce Without a rhythmic rumor Or an assaulting guess. |
Che appartamenti di Trifoglio Si preparano per l'Ape Che edifici d'azzurro Per le Farfalle e me Che residenze leste Sorgono e svaniscono Senza un ritmico preannuncio O un'ipotesi che assale. |
Due copie, entrambe perdute. Una (probabilmente una brutta copia) trascritta da Mabel Todd, l'altra inviata a Olive Stearns, firmata "With love / E. Dickinson", e trascritta dalla destinataria (è quella riportata sopra). Nella copia trascritta da Mabel Todd, suddivisa in due strofe di quattro versi, c'è un punto interrogativo alla fine del secondo verso e al settimo "bright suspicion" ("chiaro sentore"), con la variante ""wizard rumor" (magico preannuncio"), al posto di ""rhythmic rumor". |
La primavera sembra far sorgere nuove dimore per tutti, per l'ape, le farfalle, gli uomini. Edifici sfuggenti, che appaiono e scompaiono senza che nulla li abbia annunciati e senza darci nemmeno il tempo di immaginare questo luminoso assalto, che riempie gli occhi e scompare sempre troppo presto. |
F1359 (1875) / J1351 (1875)
You Cannot take itself From any Human soul - That indestructible estate Enable him to dwell - Impregnable as Light That every man behold But take away as difficult As undiscovered Gold - |
Non Puoi sottrarre se stessa A qualunque anima Umana - Quell'indistruttibile bene Che permette di vivere - Inafferrabile come la Luce Che ciascuno vede Ma da rimuovere così difficile Come Oro inesplorato - |
L'oro della nostra vita è la nostra interiorità, profonda, inafferrabile, difficile da esplorare e da sottrarre al nostro io, anche perché è la cosa che più di ogni altra ci permette di vivere. |
F1360 (1875) / J1350 (1875)
Luck is not chance - It's Toil - Fortune's expensive smile Is earned - The Father of the Mine Is that old fashioned Coin We spurned - |
La sorte non è fortuita - È Fatica - Il costoso sorriso del caso È meritato - Il Padre della Miniera È quell'antiquato Conio Che disdegnammo - |
Non basta affidarsi alla sorte, il nostro compito è sforzarci affinché quello che chiamiamo molte volte "caso" sia benevolo nei nostri confronti, perché il padre della miniera, la miniera dalla quale possiamo estrarre i frutti che ci aiuteranno a vivere, è proprio quella fatica che spesso disprezziamo, preferendo chiamare destino ciò che invece è costruito da noi. |
F1361 (1875) / J1335 (1875)
Let me not mar that perfect Dream By an Auroral stain But so adjust my daily Night That it will come again. Not when we know, the Power accosts - |
Ch'io non guasti quel Sogno perfetto Con una macchia d'Aurora Ma regoli a modo la mia Notte diuturna Affinché possa tornare. Non quando sappiamo, il Potere s'accosta - |
Talvolta l'oscurità, la notte, il non sapere sono culla di sogni che sarebbero dissolti dalla luce del sole; per questo lasciate che io prepari le mie notti affinché siano sempre fonte di quel sogno che tanto amo, un sogno che può venire soltanto quando non è la mente razionale a chiamarlo ma l'inconsapevole potere del sonno. |
F1362 (1875) / J1348 (1875)
Lift it - with the Feathers Not alone we fly - Launch it - the aquatic Not the only sea - Advocate the Azure To the lower Eyes - He has obligation Who has Paradise - |
Sollevalo - con le Penne Da sole non voliamo - Varalo - l'acquatico Non il solo mare - Patrocina l'Azzurro Fino ai più deboli Occhi - Ha obblighi Chi ha il Paradiso - |
Una delle poesie enigma di ED. Che cos'è che dobbiamo sollevare, varare, patrocinare (ho scelto di tradurre così per mantenere il termine squisitamente legale) e che nell'ultimo verso viene definito "Paradiso"? Potrebbe essere la nostra mente, la ragione. Dobbiamo tenerla sempre alta, darle l'importanza che merita, perché con le sole forze materiali non riusciremmo certo a volare in alto, a capire; dobbiamo spingerla verso il mare della conoscenza, perché il mare del sapere è immenso e affascinante come l'oceano; dobbiamo difenderne la bellezza e sostenerla anche davanti a occhi abituati a vedere soltanto ciò che è materiale; e, infine, tutto ciò dobbiamo farlo perché chi sente di possedere questo incorporeo paradiso ha l'obbligo di rispettarlo e di non tenerlo solo per sé. |
F1363 (1875) / J1307 (1874)
That short - potential stir That each can make but once - That Bustle so illustrious 'Tis almost Consequence - Is the eclat of Death - |
Quella breve - potenziale agitazione Che ognuno può produrre una volta sola - Quel Trambusto così illustre Che è quasi Distinzione - È lo sfoggio della Morte - |
Nella prima edizione del 1890 fu pubblicata con il titolo "The Funeral", quello "sfoggio della morte" di cui ognuno di noi sarà protagonista, anche se soltanto per una volta; un agitato trambusto che dà una fuggevole distinzione di cui tutti farebbero volentieri a meno. |
F1364 (1875) / J1347 (1875)
Escape is such a thankful Word I often in the Night Consider it unto myself No spectacle in sight Escape - it is the Basket 'Tis not to sight the savior - |
Fuga è una Parola talmente grata Che spesso di Notte La considero dentro di me Nessuno spettacolo in vista Fuga - è la Cesta Non è avvistare il salvatore - |
La fuga dentro se stessi è talvolta l'unico mezzo per contrastare il dolore e la sofferenza, perché non è cercare un ipotetico salvatore esterno ma confidare nella forza della propria mente per combattere le battaglie della vita. |
F1365 (1875) / J1416 (1877)
Crisis is sweet and yet the Heart Upon the hither side Has Dowers of Prospective Surrendered by the Tried - Inquire of the proudest Rose |
Il Punto d'arrivo è dolce eppure il Cuore Da questo punto di vista Ha Doti Potenziali Sconosciute al Realizzato - Chiedi alla Rosa più orgogliosa |
Il punto d'arrivo è quasi sempre appagante, ma i nostri sentimenti tendono a gustare di più i momenti in cui qualcosa sta nascendo, in cui le potenzialità del futuro sono ancora ampie e foriere di sorprese. Per questo la rosa guarda con nostalgia al suo stato di bocciolo, quando erano le speranze e non i ricordi a far battere il suo cuore. |
F1366 (1875) / J1349 (1875)
I'd rather recollect a Setting Than own a rising Sun Though one is beautiful forgetting And true the other one. Because in going is a Drama |
Preferirei ricordare un Tramonto Che possedere un Sole nascente Sebbene l'uno sia bello da dimenticare E vero l'altro. Perché nell'andare c'è un Dramma |
La bellezza di un tramonto infuocato contrapposta a un sole nascente che ha già in sé i segni dell'inevitabile declino. Il primo ha la bellezza del fuoco che illuminata una caduta, l'altro la realtà di una vita che nasce per morire. Non sono diversi, l'uno può sovrapporsi all'altro, come la vita alla morte o viceversa, ma quanto più appagante il viaggio verso continenti sconosciuti rispetto alla monotona abitudine della vita. |
F1367 (1875) / J1345 (1875)
An antiquated Grace Becomes that cherished Face Better than prime Enjoining us to part We and our pouting Heart Good friends with time |
Una Grazia antiquata Si addice a quel Volto prediletto Meglio della verde età Ci sprona a separare Noi dal nostro Cuore imbronciato Buoni amici col tempo |
I segni dell'età che vediamo sul nostro volto non ci fanno certo piacere, il nostro cuore si affligge nel vederli e nel constatare l'inevitabilità di quei cambiamenti. Dobbiamo perciò essere capaci di vedere in quel volto invecchiato una bellezza diversa da quella della gioventù, una "grazia antiquata" che ci aiuta, forse meglio di quella che vedevamo prima, a lasciare da parte quel cuore imbronciato, col quale, quando prima o poi accetteremo il passare del tempo, faremo di nuovo pace. |
F1368 (1875) / J1337 (1875)
Upon a Lilac Sea To toss incessantly His Plush Alarm Who fleeing from the Spring The Spring avenging fling To Dooms of Balm - |
Su un Mare di Lillà Agitare ininterrottamente Il suo Intricato Allarme Chi fugge dalla Primavera La Primavera vendicandosi spinga A Condanne di Balsamo - |
I tre versi finali concludono un biglietto inviato a Helen Hunt Jackson (L444) in occasione del suo secondo matrimonio (era rimasta vedova nel 1863) con William Sharpless Jackson il 22 ottobre 1875; sono preceduti da una sola frase: "Have I a word but Joy?" ("Che parola se non Gioia?"). La Jackson rimandò il biglietto a ED chiedendo spiegazioni sui tre versi e aggiungendovi una nota: "Questo è mio, se lo ricordi. Deve rimandarmelo, se no sarebbe una ladra." |
I versi non sono di facile interpretazione, visto che la stessa destinataria degli ultimi tre chiese spiegazioni. In mancanza della risposta di ED possiamo comunque tentare una lettura, tenendo conto delle vicende che avevano contraddistinto la vita della Jackson prima di quel secondo matrimonio: continue malattie e, soprattutto, la perdita del primo marito e dei suoi due unici figli. |
F1369 (1875) / J1356 (1876)
The Rat is the concisest Tenant. He pays no Rent. Repudiates the Obligation - On Schemes intent Balking our Wit Neither Decree prohibit him - |
Il Ratto è l'Inquilino più conciso. Non paga Affitto. Ripudia gli Obblighi - A Trame intento Che vanificano il nostro Ingegno Né Decreto proibirlo - |
La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449). Ci sono altri due copie (una autografa e una trascritta da Susan) con il testo praticamente uguale e una diversa divisione dei versi: nella prima una strofa di 4 versi e una di 6, nell'altra una strofa unica di 10 versi. |
Il ratto (vedi anche la J1340-F1377) diventa il simbolo di chi non si piega agli obblighi dettati dalle convenzioni e, nell'ultimo verso, rivendica la legittimità del suo essere parte integrante della natura. |
F1370 (1875) / J1341 (1875)
Unto the Whole - how add? Has "All" a further Realm - Or Utmost an Ulterior? Oh, Subsidy of Balm! |
All'Intero - cosa aggiungere? Ha il "Tutto" un Reame più in là - O l'Estremo un Ulteriore? Oh, Sussidio di Balsamo! |
È difficile riuscire a pensare a un qualcosa che sia al di là del "tutto" che vediamo e in cui viviamo, un qualcosa che probabilmente è solo nella nostra immaginazione, nella nostra mente imperfetta che per riuscire a vivere ha bisogno del sussidio di un dolce e balsamico sogno di immortalità. |
F1371 (1875) / J1336 (1875)
Nature assigns the Sun - That - is Astronomy - Nature cannot enact a Friend - That - is Astrology. |
La Natura assegna il Sole - Questa - è Astronomia - La Natura non può decretare un Amico - Questa - è Astrologia. |
I versi concludono una lettera a Elizabeth Holland (L439), preceduti da: "Thank you with all my strength - and Doctor as yourself - And again yourself for the sweet note." ("Grazie con tutto il cuore - al Dottore come a te - E in più a te per il tenero biglietto."). I ringraziamenti che precedono i versi sono probabilmente riferiti all'invio del romanzo Sevenoaks del marito dell'amica, il dottor Josiah Holland. |
L'amicizia come un bene che non esiste in natura e che va conquistato. Bella, ed estremamente appropriata, l'opposizione "astronomia [natura]" - "astrologia [creazione umana]". |
F1372 (1875) / J1437 (1874)
A Dew sufficed itself - And satisfied a Leaf And thought "How vast a Destiny"! "How trivial is Life!" The Sun went out to work - Whether by Day abducted - Attested to this Day |
Una Rugiada bastava a se stessa - E appagava una Foglia E pensava "Com'è vasto il Destino!" "Com'è futile la Vita!" Il Sole uscì a lavorare - Se dal Giorno rapita - Attestata a Oggi |
Ci sono cinque copie di questa poesia (Franklin): la prima (A - 1875) limitata alle prime tre strofe; la seconda (B - 1875) inviata a Susan; la terza (C - 1875) copiata nei fascicoli; la quarta (D - 1878) e la quinta (E - 1878) trovate nelle carte di ED. |
Nella fuggevole goccia di rugiada è riassunta sia la futile brevità della vita, sia l'illusoria percezione della vastità di un destino adattato alle esili capacità della nostra comprensione soggettiva, che fa diventare "tragedia" una scomparsa assolutamente insignificante per l'economia del mondo, ma così importante per chi ne è oggetto, sia essa una goccia di rugiada o una vita umana. |
F1373 (1875) / J1275 (1873)
The Spider as an Artist Has never been employed - Though his surpassing Merit Is freely certified By every Broom and Bridget |
Il Ragno come Artista Non è mai stato impiegato - Sebbene i suoi eccellenti Meriti Siano apertamente attestati Da ogni Scopa e Domestica |
Una ironica e divertita ode al ragno, artista incompreso i cui meriti sono attestati soltanto dalle continue ramazzate di cui è vittima. Nell'ultimo verso ED si identifica con questo artista oscuro e incompreso, e non si può fare a meno di pensare alla sua ragnatela poetica, tessuta, come quella del ragno, nell'angolo più nascosto della casa. |
F1374 (1875) / J1316 (1874)
Winter is good - his Hoar Delights Italic flavor yield - To Intellects inebriate With Summer, or the World - Generic as a Quarry |
Buono è l'Inverno - le sue Bianche Delizie Producono fragranze in corsivo - Per gli Intelletti inebriati Dall'Estate, o dal Mondo - Generico come una Cava |
Anche stavolta ED non è tenera con l'inverno; dopo la prima strofa, in cui sembra apprezzarne l'effetto "calmante" per le menti inebriate dal mondo che esplode nel calore estivo, vengono le dolenti note: è paragonato a una cava, da dove si possono estrarre soltanto fredde e nude pietre, il suo vigore è contornato da spine, come per una rosa, finché gli ultimi due versi lo liquidano con cortese fermezza. |
F1375 (1875) / J1299 (1874)
Delight's Despair at setting Is that Delight is less Than the sufficing Longing That so impoverish. Enchantment's Perihelion |
La Disperazione della Gioia al tramonto È che la Gioia è minore Della perdurante Bramosia Che tanto impoverisce. Il Perielio dell'incantesimo |
La gioia che sta per tramontare si tramuta spesso in disperazione, perché il suo declinare si scontra con il perdurare di un desiderio che non accenna invece ad estinguersi. Nella seconda strofa, al verso 5, ED usa il termine "perihelion" ("perielio"), ovvero il momento in cui l'orbita di un pianeta è più vicina al sole, ma nei versi che seguono la descrizione sembra più quella di un "parhelion" ("parelio"), un fenomeno di rifrazione attraverso cristalli di ghiaccio nell'atmosfera, che permette di osservare una o due macchie luminose ai lati e alla stessa altezza del sole (vedi immagine sotto, dove si vedono chiaramente due parelii ai lati del sole). Potrebbe anche trattarsi di un banale errore (nel manoscritto comunque la parola è scritta molto chiaramente), anche se, nella nota su questa poesia nell'edizione completa dei Meridiani Mondadori, Marisa Bulgheroni, citando Suzanne Juhasz, dà una suggestiva interpretazione di questo possibile gioco di parole: "...l'inganno che ci porta a scambiare l'illusione per autenticità è sottilmente rappresentato anche nel linguaggio: perché nel "perielio" (v. 5) si allude senza nominarlo al "parelio" descritto nei versi 7 e 8". |
F1376 (1875) / J1315 (1874)
Which is the best - the Moon or the Crescent? Neither - said the Moon - That is best which is not - Achieve it - You efface the Sheen. Not of detention is Fruition - |
Qual è meglio - la Luna o la Mezzaluna? Nessuna delle due - disse la Luna - Il meglio è ciò che non è - Ottienilo - Cancellerai lo Splendore. Non del possesso è il Godimento - |
Una variazione sul tema del desiderio che basta a se stesso, e svanisce una volta raggiunto il suo oggetto. Stavolta la svalutazione del possesso è totale, visto che qualsiasi porzione di esso "cancella lo splendore" e "il meglio è ciò che non è", mentre il trasporto del desiderio si sfalda subito dopo il raggiungimento dello scopo. |
F1377 (1875) / J1340 (1875)
A Rat surrendered here A brief career of Cheer And Fraud and Fear. Of Ignominy's due The most obliging Trap Temptation is the Friend |
Un Ratto concluse qui Una breve carriera di Leccornie E di Frode e di Paura. Dell'Ignominia il prezzo La più cortese Trappola La tentazione è l'Amica |
Un topo conclude in una trappola la sua carriera mista di soddisfazioni, di furti e di paura. Tutti coloro che credono di potersi sottrarre al prezzo al prezzo della ricerca affannosa del piacere, sappiano che di trappole simili, pronte a scattare su chi cerca di ghermire la preda, ce ne sono molte nella vita, anche se talvolta il pericolo che celano non appare a chi le avvicina. Sarebbe forse meglio reprimere quelle tentazioni che prima o poi ci porteranno a fare la fine di quel topo gaudente, che ha imparato la lezione ma non potrà servirsene. |
F1378 (1875) / J1311 (1874)
This dirty - little - Heart Is freely mine - I won it with a Bun - A Freckled shrine - But eligibly fair |
Questo meschino - piccolo - Cuore È mio senza riserve - L'ho vinto con un Dolce - Un Lentigginoso reliquiario - Ma idoneo a esser bello |
Qui ED parla di sé, definendosi un "lentigginoso reliquiario" (dove "lentigginoso" va letto sia come un riferimento diretto a se stessa, sia come "imperfetto, di poco conto"), vinto alla lotteria della vita con un'offerta senza valore, e che potrà sembrare bello soltanto a chi non si fermi alla superficie ma guardi dentro, fino al volto stesso dell'anima, dove le lentiggini scompaiono. |
F1379 (1875) / J1319 (1874)
How News must feel when travelling If News have any Heart Alighting at the Dwelling 'Twill enter like a Dart! What News must think when pondering What News will do when every Man |
Chissà cosa prova una Notizia quand'è in viaggio Se le Notizie hanno un Cuore Scendendo verso la Dimora In cui entrerà come un Dardo! Chissà cosa pensa una Notizia quando riflette Cosa mai faranno le Notizie quando tutti gli Uomini |
La nostra vita è costellata di "notizie", di annunci che, positivi o negativi, generali o personali, ci fanno sentire vivi e partecipi del mondo. Nelle prime due strofe ED cerca di umanizzare queste incorporee compagne della nostra vita, sia nella loro veste di portatrici di avvenimenti improvvisi, sia come più meditati veicoli di conoscenza. Nell'ultima le fa diventare un simbolo di vitalità e consapevolezza, che sparirà quando sparirà il mondo, quando gli uomini perderanno le loro individualità e le loro differenze per diventare un'indistinta e unica voce nel mistero di ciò che verrà dopo. |
F1380 (1875) / J1353 (1876)
The last of Summer is Delight - Deterred by Retrospect. 'Tis Ecstasy's revealed Review - Enchantment's Syndicate. To meet it - nameless as it is - |
La fine dell'Estate è Delizia - Frenata dalla Rimembranza. È rivelata Rivisitazione dell'Estasi - Assemblea d'Incanto. Incontrarla - senza nome com'è - |
La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449), uguale (con qualche modifica nella punteggiatura) a quella trascritta nei fascicoli. C'è poi il manoscritto di una versione iniziale, i cui primi due versi sono: "The last Summer is a Time / For chastened Retrospect." ("La fine dell'Estate è Tempo / Di represse Rimembranze") e un frammento (PF101) con una variante del secondo verso: "Revised to Retrospect -" ("Rivista in Retrospettiva -"). |
La bellezza dell'estate che finisce è offuscata dal ricordo dello splendore che ci ha donato, ma è un ricordo che sembra rivelarci ancora una volta quell'estasi e quell'incanto che provavamo vivendola. E ancora, è un tempo senza nome, non più estate e non ancora autunno, che ha ormai perso la sua lucente corazza; cercare di svelarne la misteriosa essenza è come voler entrare senza bussare in una casa incorporea, che sfugge ai nostri sensi. |
F1381 (1875) / J1354 (1876)
The Heart is the Capital of the Mind. The Mind is a single State. The Heart and the Mind together make A single Continent. One - is the Population - |
Il Cuore è la Capitale della Mente. La Mente è un unico Stato. Il Cuore e la Mente insieme fanno Un unico Continente. Uno - è la Popolazione - |
La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449), uguale (con qualche modifica nella punteggiatura e l'inversione di "Heart" e "Mind" al terzo verso) ad altri due manoscritti, uno dei quali nei fascicoli. |
Una geografia dell'io, limitata ad una unicità che basta a se stessa. |
F1382 (1875) / J1344 (1875)
Not any more to be lacked - Not any more to be known - Denizen of Significance For a span so worn - Even Nature herself Of the Ones that pursued it Some - rescinded the Wrench - |
Nulla più da rimpiangere - Nulla più da conoscere - Migrante della Significanza Per un istante indossata - Persino la Natura stessa Di Quelli che lo inseguirono Alcuni - hanno rescisso lo Strappo - |
Non siamo altro che migranti di un momento; una volta conclusa la nostra esistenza la natura, pur così attenta a tutto ciò che domina, si dimentica di noi, mentre a chi resta non rimane che cercare di rimuovere quello strappo improvviso o, al più, di celarlo dietro l'abitudine, in attesa di esserne strappato a sua volta. |
F1383 (1875) / J1395 (1877)
After all Birds have been investigated And laid aside Nature imparts the little Blue Bird - Assured Her conscientious voice Will soar unmoved Above ostensible vicissitude - First at the March |
Dopo che tutti gli Uccelli sono stati esaminati E messi da parte La natura divulga il piccolo Uccello Azzurro - Sicura Che la sua voce coscienziosa Si librerà impassibile Al di sopra di vicende visibili- Primo a Marzo |
Le vicende testuali sono abbastanza accidentate, restano infatti sei manoscritti di questa poesia, dei quali quattro parziali che riguardano soltanto la seconda strofa. Sopra è il testo della versione trascritta nei fascicoli, mentre sotto è quella acclusa a una lettera a Higginson dell'agosto 1877 (L513), dove la poesia viene nominata come "a Blue Bird". Rispetto alla versione nei fascicoli cambia la disposizione dei primi nove versi (che diventano cinque - anche se in entrambe le versioni bisogna fare i conti con una suddivisione in versi che nei manoscritti, non solo per questa poesia, è quasi sempre suscettibile di diverse interpretazioni) e gli ultimi cinque (che diventano tre) sono completamente riscritti.
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Il "blue bird" (in due versioni italiane - Raffo nel Meridiano ed Errante 1959 - la traduzione è rispettivamente "cutrettola" e "coditremola") diventa simbolo di chi si eleva al di sopra delle "vicende visibili" e mantiene la sua integrità, o la sua fermezza d'animo, anche quando l'estate lascia il posto al duro e freddo inverno. |
F1384 (1875) / J1355 (1876)
The Mind lives on the Heart Like any Parasite - If that is full of Meat The Mind is fat - But if the Heart omit |
La Mente vive del Cuore Come qualsiasi Parassita - Se quello è colmo di Cibo La Mente è grassa - Ma se il Cuore si astiene |
La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449), uguale ad altri due manoscritti, uno dei quali nei fascicoli. C'è poi un ulteriore manoscritto, probabilmente il primo, con diverse varianti (nessuna delle quali utilizzata negli altre tre) e una seconda parte sensibilmente diversa:
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La mente si nutre di sentimento e prospera solo se il cuore la fornisce di quel cibo che le è indispensabile. |
F1385 (1875) / J1273 (1873)
That sacred Closet when you sweep - Entitled "Memory" - Select a reverential Broom - And do it silently - 'Twill be a Labor of surprise - August the Dust of that Domain - |
Quando spazzi quel sacro Ripostiglio - Intitolato "Memoria" - Scegli una Scopa riverente - E fallo in silenzio - Sarà un Lavoro a sorpresa - Augusta la Polvere di quel Dominio - |
La nostra memoria va trattata con riguardo; quando cerchiamo di far pulizia nei nostri ricordi dobbiamo farlo con attenzione e rispetto, perché oltre a quello che troveremo sicuramente, ovvero la nostra "identità, ciò che siamo stati o meglio ricordiamo di essere stati, con molta probabilità si affacceranno anche ricordi che avevamo sepolto e con i quali dovremo necessariamente fare i conti, come se fossero scomodi interlocutori. Perciò forse è meglio evitare di alzare troppo quella polvere, così importante ma anche così pericolosa, perché se ci illudessimo di poterla controllare e sovrastare ci accorgeremmo che molto probabilmente saremmo invece noi a essere zittiti da lei. |
F1386 (1876) / J1357 (1876)
"Faithful to the end" amended From the Heavenly clause - Constancy with a Proviso Constancy abhors - "Crowns of Life" are servile Prizes |
"Fedele fino alla fine" emendata Dalla clausola Celeste - La costanza con una Condizione La costanza aborre - "Le Corone della Vita" sono Premi servili |
La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449). Ne esistono altre due copie manoscritte: una intera rimasto fra le carte di ED (con una variante in calce al verso 7: "the Majesty -" al posto di "the Giving, solely,") e una limitata ai primi quattro versi, spedita a Susan e da questa data a Katherine Morse.
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La promessa di immortalità (la "clausola Celeste" del secondo verso) rende meno prezioso quel "dare". La purezza del dono esiste soltanto in mancanza di una condizione che renderebbe "servile" un atto altrimenti disinteressato. Nella seconda strofa la clausola celeste diventa più terrena, una "corona della vita" che somiglia tanto all'alloro del poeta ma può intendersi anche come ricompensa terrena del dare: nella prima versione un "emolumento" da rifiutare perché il dare giustifica se stesso, nella seconda una corona che non serve, perché i soli che sarebbero adatti a portarla sono troppo puri per accettare quel premio esteriore. |
F1387 (1876) / J1352 (1876)
To his simplicity To die - was little Fate - If Duty live - contented But her Confederate. |
Per la sua semplicità Morire - fu Sorte lieve - Se il Dovere vive - appagato Ma a lei Confederato. |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449), preceduti da "Mr Bowles lent me flowers twice, for my Father's Grave." ("Mr Bowles mi ha offerto per due volte dei fiori, per la Tomba di mio Padre."). |
La frase che precede i versi nella lettera a Higginson indica abbastanza chiaramente che il soggetto della poesia è il padre. La Bulgheroni annota: "Il formidabile senso del dovere che aveva isolato la figura paterna negli anni dell'infanzia ora è il segno del suo trionfo sul fato." |
F1388 (1876) / J1358 (1876)
The Treason of an accent Might Ecstasy transfer - Of her effacing Fathom Is no Recoverer - |
Il Tradimento di un accento Può allontanare l'Estasi - Di quello svanire nel Profondo Non c'è Recupero - |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson nel febbraio 1876 (L450), preceduti da "There is so much that is tenderly profane in even the sacredest Human Life - that perhaps it is instinct and not design, that dissuades - us from it." ("C'è così tanto di teneramente profano anche nella più sacra Vita Umana - che forse è l'istinto e non l'intenzione, che ci dissuade - da essa.").
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Anche soltanto una parola può privarci di un'intima estasi che è poi impossibile recuperare. |
F1389 (1876) / J1381 (1876)
I suppose the time will come Aid it in the coming When the Bird will crowd the Tree And the Bee be booming - I suppose the time will come I believe the Day will be |
Suppongo che il tempo verrà Aiutalo a venire Quando l'Uccello farà ressa sull'Albero E l'Ape ronzerà - Suppongo che il tempo verrà Credo che il Giorno ci sarà |
Tre strofe per esprimere tre sentimenti diversi di fronte alle stagioni che si susseguono. Nella prima l'estate, che va aiutata; nella seconda l'autunno, da ritardare; nella terza l'inverno, da fermare. Le prime due hanno simboli vitali e di crescita; ressa, ronzio, maturazione; nella terza invece la bianca coltre che copre, e nasconde sotto di sé, la terra è una chiara metafora della tomba come approdo dell'inverno della vita, rafforzata dalla scelta, nel primo verso, di "the day" rispetto al "the time" delle strofe precedenti: un momento preciso e delimitato rispetto a un tempo che scorre. |
F1390 (1876) / J1365 (1876)
Take all away - The only thing worth larceny Is left - the Immortality - |
Portate via tutto - La sola cosa degna di furto È rimasta - L'Immortalità - |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson nel marzo del 1876 (L457), preceduti da "When I think of my Father's lonely Life and his lonelier Death, there is this redress -" ("Quando penso alla Vita solitaria di mio Padre e alla sua Morte ancora più solitaria, c'è questa compensazione -"). |
Un nostalgico ricordo del padre, mitigato soltanto dalla speranza dell'immortalità. |
F1391 (1876) / J1360 (1876)
I sued the News - yet feared - the News That such a Realm could be - "The House not made with Hands" it was - Thrown open wide - to me - |
Anelavo la Notizia - eppure temevo - la Notizia Che un tale Regno potesse esistere - "La Casa non fatta da Mani" era - Che si spalancava - a me - |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson nella primavera del 1876 (L458), preceduti da "It is still as distinct as Paradise - the opening your first Book - It was Mansions - Nations - Kinsmen - too - to me -" ("È sempre chiaro come il Paradiso - aprire il suo primo Libro - È stato Palazzi - Nazioni - Congiunti - anche - per me -"). Il libro di cui parla ED è il primo libro di Higginson, Outdoors Papers (Scritti all'aria aperta). |
Letta dopo le frasi sul primo libro di Higginson appare un devoto (e forse un po' esagerato) omaggio della presunta allieva al presunto maestro. Leggendo anche la prima frase della lettera: "Il suo pensiero è così serio e avvincente, che lascia più forti e più deboli allo stesso tempo, il Bello della Delizia." si ha l'impressione che forse le iperboli dickinsoniane nascondano una non troppo velata ironia. |
F1392 (1876) / J1368 (1876)
Love's stricken "why" Is all that love can speak - Built of but just a syllable, The hugest hearts that break. |
L'affranto "perché" dell'amore È tutto ciò che l'amore può dire - Modellati da una sola parola, Gli smisurati cuori che si spezzano. |
Biglietto di condoglianze (L463) a Mrs Olive Stearns, in occasione della morte del marito (William A Stearns, presidente dell'Amherst College), l'8 giugno 1876. |
L'unica sillaba di "why" diventa il solo suono che un cuore spezzato può pronunciare di fronte alla morte dell'amato. |
F1393 (1876) / J1388 (1876)
Those Cattle smaller than a Bee That herd upon the Eye - Whose tillage is the passing Crumb - Those Cattle are the Fly - Of Barns for Winter - blameless - Extemporaneous stalls They found to our objection - On Eligible Walls - Reserving the presumption To suddenly descend And gallop on the Furniture - Or odiouser offend - Of their peculiar calling Unqualified to judge To Nature we remand them To justify or scourge - |
Quegli Animali più piccoli di un'Ape Che si riuniscono sull'Occhio - Il cui pascolo è la Briciola che passa - Quegli Animali sono le Mosche - Di Stalle per l'Inverno - ignare - Greppie estemporanee Trovano nonostante la nostra avversione - Su Pareti Adatte - Riservandosi il diritto Di scendere all'improvviso E galoppare sui Mobili - O più odiosamente offendere - Del loro compito peculiare Incompetenti a giudicare Alla Natura le rimettiamo Per giustificare o castigare - |
Esistono delle cose di cui non capiamo lo scopo. Ad esempio le mosche, così fastidiose, invasive, che suscitano soltanto la nostra avversione. Eppure non siamo in grado di giudicarle, perché i disegni divini, o naturali, sono spesso al di fuori della nostra portata. Perciò non possiamo che sopportarle, lasciando il giudizio sul senso della loro esistenza a qualcuno/qualcosa al di sopra di noi. |
F1394 (1876) / J1359 (1876)
The long sigh of the Frog Upon a Summer's Day Enacts intoxication Upon the Passer by. But his receding Swell |
Il lungo sospiro della Rana In un Giorno d'Estate Dà luogo all'esaltazione In colui che Passa. Ma l'affievolirsi di quel Suono |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson all'inizio dell'estate del 1876 (L459), preceduti da "I was always told that Conjecture surpassed Discovery, but it must have been spoken in caricature, for it is not true -" ("Mi è stato sempre detto che la Congettura supera la Scoperta, ma dev'essere stato inteso in caricatura, perché non è vero -"). |
Le frasi che precedono i versi nella lettera a Higginson danno una chiave di lettura: la "congettura", che può far diventare il semplice sospiro di una rana una esaltante fantasticheria (ma anche un semplice cielo una dimora divina), si spegne nella realtà del silenzio che segue e della "scoperta" che l'orecchio (inteso come simbolo di qualcosa che è propenso a sentire/vedere ciò che non c'è) talvolta sente cose che non esistono e, perciò, non è un buon candidato per dare certezze razionali alla nostra esistenza. |
F1395 (1876) / J1387 (1876)
The Butterfly's Numidian Gown With spots of Burnish - roasted on Is proof against the Sun - But prone to shut it's spotted Fan And panting on a Clover lean As if it were undone - |
La Numidica Veste della Farfalla Con macchie Brunite - stampate È a prova di Sole - Ma incline a chiudere il maculato Ventaglio E a palpitare su un magro Trifoglio Come se fosse incompiuta - |
Le ali della farfalla, con quelle macchie stampate sopra (ED usa "roasted on", letteralmente "arrostite su", come se le macchie fossero marchiate a fuoco sulle ali), sono quanto di più bello esista in natura e non temono il calore del sole (ma anche: non temono il confronto con il suo splendore). Ma la farfalla sembra non rendersi conto della sua bellezza, e invece di mostrare fiera la sua veste, si posa su un magro trifoglio, facendo tremare le sue ali come se fossero qualcosa di incompiuto, come se avesse paura di usarle per volare. |
F1396 (1876) / J1362 (1876)
Of their peculiar light I keep one ray To clarify the Sight To seek them by - |
Della loro peculiare luce Trattengo un raggio Per schiarire la Vista Nel cercarle - |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson nell'agosto 1876 (L470), preceduti da "I almost inferred from your accent you might come to Amherst. I would like to make no mistake in a presumption so precious - but a Pen has so many inflections and a Voice but one, will you think it obtuse, if I ask if I quite understood you?" ("Dalle sue parole ho quasi dedotto che forse lei verrà ad Amherst. Non vorrei sbagliare una previsione così preziosa - ma una Penna ha così tante inflessioni e una Voce soltanto una, mi crederà ottusa, se chiedo se ho capito bene?").
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Nella versione inviata a Higginson la luce e la ricerca si riferiscono al senso delle parole interpretate da ED come il preannuncio di una visita (che poi non avverrà: Higginson andò ad Amherst soltanto due volte, il 16 agosto 1870 e il 3 dicembre 1873). Nell'altra l'oggetto diventa il libro. |
F1397 (1876) / J1499 (1880)
How firm eternity must look To crumbling men like me - The only adamant Estate In all Identity - How mighty to the insecure - |
Come deve sembrare solida l'eternità A persone disgregabili come me - Il solo Patrimonio adamantino Dell'intera Identità - Quanto potente all'insicuro - |
Per l'uomo, così fragile e destinato a disgregarsi in polvere, soltanto l'eternità può apparire un bene solido e indistruttibile, che vince l'insicurezza e la precarietà della vita. Ma è un bene che non ha volto, che non riusciamo a identificare in nulla di ciò che conosciamo; possiamo soltanto immaginare che la soluzione del mistero sia occultata in quella essenza misteriosa, e che l'unico modo per svelare quel volto estraneo è raggiungerla e diventarne intimamente parte. |
F1398 (1876) / J1370 (1876)
Gathered into the Earth, And out of story - Gathered to that strange Fame - That lonesome Glory That hath no omen here - but Awe - |
Accolto nella Terra, E fuori dalla storia - Accolto da quell'estranea Fama - Quella solitaria Gloria Che non ha presagio qui - ma Venerazione - |
Un ritratto di chi muore: viene seppellito nella terra, esce dalle vicende umane ed entra in un mondo estraneo e misterioso del quale qui non possiamo avere nessuna anticipazione, ma soltanto la fede che venera senza chiedere. |
F1399 (1876) / J1372 (1876)
The Sun is one - and on the Tare He doth as punctual call As on the conscientious Flower And estimates them all - |
Il Sole è uno - e alla Gramigna Fa visita puntuale Come al coscienzioso Fiore E li stima tutti - |
La natura è democratica, non sceglie a chi inviare il sole. Per lei tutti sono degni di riceverne il calore e la vita. |
F1400 (1876) / J1373 (1876)
The worthlessness of Earthly things The Ditty is that Nature Sings - And then - enforces their delight Till Synods are inordinate - |
L'inutilità delle cose Terrene È l'Inno che la Natura Canta - E poi - ne rafforza il diletto Fino a scompigliare i Sinodi - |
Nei primi due versi la natura sembra ammaliarci con un canto di una bellezza che rende futili i nostri pensieri terreni; gli altri due, con l'uso di un termine chiaramente religioso (ripetuto nelle due varianti a questo verso: "Till Zion is inordinate" e "Till Rectitude is suffocate"), sembrano in contrasto con i precedenti, visto che qui la natura sembra invece riportarci su un terreno più mondano scompigliando, rendendo disordinate, le nostre certezze religiose. Se però intendiamo i "Synods" (allo stesso modo di "Zion" o "Rectitude") come simboli della religione convenzionale, mondana in quanto legata a cerimonie esteriori e create dall'uomo, il conto torna e il diletto del penultimo verso diventa la gioia di sentirsi parte integrante di una natura panteistica e onnicomprensiva. |