The Complete Poems
Tutte le poesie
F1051 - 1100
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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Indice Franklin
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F1051 (1865) / J1091 (1866)
The Well upon the Brook Were foolish to depend - Let Brooks - renew of Brooks - But Wells - of failless Ground! |
Il Pozzo dal Ruscello Sarebbe sciocco a dipendere - I Ruscelli - si rinnovino dai Ruscelli - Ma i Pozzi - dall'infallibile Terra! |
Molte volte ci proviamo, ma quasi mai riusciamo a sovvertire le leggi della natura. Potrebbe essere considerato un profetico manifesto ecologico, ma anche un invito a godere dell'infallibile corso naturale delle cose. |
F1052 (1865) / J1092 (1866)
It was not Saint - it was too large - Nor Snow - it was too small - It only held itself aloof Like something spiritual - |
Non era un Santo - era troppo grande - Né Neve - era troppo piccolo - Si teneva soltanto in disparte Come qualcosa di spirituale - |
Un indovinello difficile da sciogliere. Due ipotesi fra le tante possibili. |
F1053 (1865) / J1093 (1866)
Because 'twas Riches I could own, Myself had earned it - Me, I knew the Dollars by their names - It feels like Poverty An Earldom out of sight, to hold, |
Poiché era Ricchezza che potevo avere, L'avevo ottenuta - Io, Che conoscevo i Dollari come un nome - È considerata Povertà Possedere una Contea che non si vede, |
Una sola ricchezza potevo avere, estranea al denaro e ai beni materiali, e l'ho avuta. È una ricchezza che non si vede, che fluttua immateriale nell'aria che respiriamo, perciò appare agli altri uguale alla povertà, visto che l'unico tintinnio che suona dolce all'orecchio di un avaro è quello concreto e tangibile di una proprietà che si vede e si può misurare. |
F1054 (1865) / J1094 (1866)
Themself are all I have - Myself a freckled - be - I thought you'd choose A Velvet Cheek Or one of Ivory - Would you - instead of Me? |
Loro sono tutto ciò che ho - Io stessa lentigginosa - sono - Pensavo avresti scelto Una Guancia Vellutata O una d'Avorio - La vorresti - invece di Me? |
Johnson scrive nelle note: "Fu scritta per accompagnare un fiore." Evidentemente doveva trattarsi di un fiore maculato, visto che al secondo verso ED si paragona ad esso asserendo di essere "lentigginosa". L'ultimo verso non è chiaro; può essere letto come "non è che invece preferiresti la mia di guancia?" (in questo caso "of Me" andrebbe inteso come parallelo a "of Ivory" del verso precedente, ovvero una guancia non d'avorio o di velluto ma fatta "di Me") o anche "la vorresti al posto mio?" (nel senso di: visto che io non mi concedo, o che siamo lontani, ti devi contentare di un fiore che mi somiglia). Nella traduzione ho cercato di mantenere questa, probabile, ambiguità, limitandomi a una resa letterale, anche se la seconda ipotesi mi sembra più verosimile. |
F1055 (1865) / J1095 (1866)
To Whom the Mornings stand for Nights, What must the Midnights - be! |
Per Chi i Mattini stanno per le Notti, Cosa devono le Mezzanotti - essere! |
Il punto esclamativo finale è come un invito a raffigurarsi un mondo che ai vivi è precluso, quello in cui i mattini non esistono, in cui regna sovrana la notte; di questo mondo che ci è estraneo e allo stesso tempo, come tante cose estranee, ci attira con il suo inevitabile mistero, non riusciamo ad immaginare il culmine, quelle mezzenotti che noi viviamo soltanto come un ciclico alternarsi di giorno e notte e che invece là devono essere qualcosa di inimmaginabile per noi. |
F1056 (1865) / J661 (1862)
Could I but ride indefinite As doth the Meadow Bee And visit only where I liked And No one visit me And flirt all Day with Buttercups With no Police to follow I said "But just to be a Bee" What Liberty! So Captives deem |
Potessi cavalcare alla ventura Come fa l'Ape sul Prato E far visita solo dove mi piace E Nessuno far visita a me E civettare tutto il Giorno coi Ranuncoli Senza nessun Poliziotto che m'insegua Ho detto "Non essere che un'Ape" Che Libertà! Cosi la immaginano i Prigionieri |
Qui, come nella J77-F144, ED lascia briglia sciolta alla sua fantasia, immaginando cavalcate infinite, visite senza costrizioni, matrimoni liberi, improbabili fughe con poliziotti che da inseguitori diventano inseguiti, impalpabili zattere aeree sulle quali remare senza meta, per poi ancorare al di là di quelle sbarre che chiudono la vita all'interno delle convenzioni, dei doveri, della rassicurante ma noiosa abitudine. Nella chiusa, come nella poesia precedente, c'è l'inevitabile ritorno alla realtà: là l'infantile scuotere delle sbarre "solo per fallire di nuovo", qui gli amari due versi finali: questi sono solo sogni di libertà, i sogni che fanno i prigionieri saldamente serrati in prigioni sotterranee. |
F1057 (1865) / J662 (1862)
Embarrassment of one another And God Is Revelation's limit, Aloud Is nothing that is chief, But still, Divinity dwells under Seal - |
L'imbarazzo dell'uno con l'altro E con Dio È il limite della Rivelazione, Ad alta voce Nulla che sia essenziale, Ma in silenzio, La Divinità risiede sotto il Sigillo - |
Poesia asciutta, di una sinteticità che si adatta molto bene al mistero che cerca di sondare. Tipico di ED l'attacco con una parola molto terrena: "embarrassment", e quel guardarsi smarriti intorno, uno sguardo che cerca gli altri ma anche, e soprattutto, Dio, isolato nel secondo verso e protagonista del momento supremo della "Revelation" ("rivelazione", ma anche il titolo del libro che noi chiamiamo "Apocalisse"). Al terzo verso c'è una variante nel manoscritto (che non ho adottato): "caution" (cautela, ma anche ammonimento, avvertimento) al posto di "limit". Ho preferito "limit" perché anche in italiano ha un significato più sfumato: limite come confine ultimo, ma anche come qualcosa che non consente di andare oltre sia fisicamente che in senso figurato. |
F1058 (1865) / J490 (1862)
To One denied the drink To tell what Water is Would be acuter, would it not Than letting Him surmise? To lead Him to the Well |
A Chi è negato il bere Dire cos'è l'Acqua Non sarebbe più acuto, forse Che lasciarlo fantasticare? Condurlo al Pozzo |
Quando un desiderio, un bisogno, non può concretizzarsi è meglio lasciarlo nel mondo della fantasia. Svelarne la concreta essenza, sentirne di lontano il "gocciolio" sarebbe solo l'acutizzarsi di una privazione, il rammentarsi della propria condanna. |
F1059 (1865) / J857 (1864)
Uncertain lease - develops lustre On Time - Uncertain Grasp, appreciation Of Sum - The shorter Fate - is oftener the chiefest |
Un'incerta durata - dà maggior lustro Al Tempo - Un'incerta Padronanza, apprezzamento Della Somma - Il Destino più breve - è sovente il migliore |
La vita si apprezza se ci si rende conto della sua durata limitata e, soprattutto, dell'incertezza di questa durata. Così come il tempo diventa più prezioso quando non ne conosciamo la durata e qualsiasi cosa ci sembra più apprezzabile se non ne abbiamo un possesso definitivo e certo. Insomma, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, potremmo dire che il destino migliore è quello che si esaurisce presto, perché chi possiede per troppo tempo non riesce più ad apprezzare le cose che ha, mentre chi le riceverà sarà certamente più capace di dar loro il giusto valore, specialmente se non avrà aspettato troppo, anche se l'erede, al pari di chi l'ha preceduto, non potrà certo sfuggire alla ruota del destino. |
F1060 (1865) / J931 (1864)
Noon - is the Hinge of Day - Evening - the Folding Door - Morning - the East compelling the Sill Till all the World is ajar - |
Il Mezzogiorno - è il Cardine del Giorno - La Sera - la Porta a Soffietto - Il Mattino - l'Oriente che pressa la Soglia Finché tutto il Mondo è socchiuso - |
Il ciclico ripetersi del giorno e della notte come possibile metafora della vita, dove però le tre età canoniche (giovinezza, maturità, vecchiaia) sono scambiate di posto, prima la maturità-mezzogiorno, il culmine, poi la vecchiaia-sera, con la "Porta a Soffietto" che non ha la saldezza di un portone vero e proprio ma sembra come ammettere il "socchiudersi" del verso successivo, e infine il mattino-giovinezza, che preme per riaprire il mondo alla vita. Probabile che la scelta di porre il mattino alla fine, e di non chiudere troppo saldamente la porta serale, sia una esortazione a sperare in un ciclo che si concluda non con il buio della morte, ma con la luce dell'immortalità. |
F1061 (1865) / J858 (1864)
This Chasm, Sweet, upon my life I mention it to you, When Sunrise through a fissure drop The Day must follow too. If we demur, it's gaping sides When it has just contained a Life I'm tempted half to stitch it up And so I bear it big about |
Questo l'Abisso, Tesoro, sulla mia vita Di cui ti faccio menzione, Quando l'Alba attraverso una fessura filtra Il Giorno deve pure seguire. Se esitiamo, i suoi fianchi spalancati Non appena una Vita vi sarà contenuta Che sono quasi tentata di ricucirlo E così ne sopporto la grandezza da vicino |
C'è un abisso sospeso sulla mia vita, di cui non posso che parlare al mio tesoro, a colui che è l'unica luce che filtra attraverso le esigue fessure di un buio vuoto. Se non approfittiamo di questa luce il giorno non potrebbe sorgere e io, come chiunque altro, non potrei che cadere in quel buio abisso, pronto a spalancarsi e ad accogliermi come in una tomba, una fine alla quale siamo tutti predestinati. Ma anche se riusciamo a cogliere quel raggio solitario non abbiamo scampo, l'abisso prima o poi riuscirà ad inglobare la vita, che a quel punto si chiuderà. Lo sappiamo perché lo vediamo crescere ogni giorno, baldanzoso e senza limiti. Ci affanniamo a cercare di ricucirne i bordi, per non cadervi dentro, talvolta usando l'ultimo respiro che ci rimane, anche se ci rendiamo conto che è una lotta disperata, con un finale già scritto. E così alla fine ci rassegniamo a convivere con la paura del buio e della morte e lo consideriamo una sorta di preludio, di preparazione a ciò che inevitabilmente avverrà. Quando ci rendiamo conto che la vita è appesa ad un filo, sempre pronto a spezzarsi al minimo soffio di vento, riusciamo, forse, a non essere più tormentati dal mistero. |
F1062 (1865) / J932 (1864)
My best Acquaintances are those With Whom I spoke no Word - The Stars that stated come to Town Esteemed Me never rude Although to their Celestial Call I failed to make reply - My constant - reverential Face Sufficient Courtesy - |
I miei migliori Amici sono quelli Con i Quali non scambiai Parola - Le Stelle che puntuali arrivano in Città Non Mi stimarono mai sgarbata Sebbene al loro Celestiale Richiamo Trascuravo di dar risposta - Il mio costante - reverente Volto Sufficiente Cortesia - |
I migliori amici sono quelli per i quali non c'è bisogno di tante parole. Con loro basta uno sguardo, e non c'è pericolo di perderli soltanto perché si è tralasciato un saluto. Tornano sempre al nostro affetto, così come le stelle tornano ogni sera a illuminare la città senza chiedere niente in cambio. |
F1063 (1865) / J871 (1864)
The Sun and Moon must make their haste - The Stars express around For in the Zones of Paradise The Lord alone is burned - His Eye, it is the East and West - Oh Poor and Far - |
Il Sole e la Luna debbono affrettarsi - Le Stelle esprimersi d'intorno Perché nelle Regioni del Paradiso Il Signore da solo brilla - Il Suo Occhio, è l'Est e l'Ovest - Oh Povero e Lontano - |
Dio è il padrone assoluto della natura. Gli elementi, i punti cardinali sono sottomessi alla sua volontà, la sola a brillare solitaria nelle regioni celesti. Resta l'uomo, un povero, lontano occhio offuscato, che cerca disperatamente la luce che possa alzare il velo della sua ignoranza. Ma questa luce è una candela nelle mani di Dio, una luce che nel corso della nostra vita riusciremo a scorgere a malapena, perché Dio la serba sì per noi, ma ce la consegnerà nella sua interezza solo dopo la morte. |
F1064 (1865) / J872 (1864)
As the Starved Maelstrom laps the Navies As the Vulture teazed Forces the Broods in lonely Valleys As the Tiger eased By but a Crumb of Blood, fasts Scarlet Cooled by the Morsel for a moment I, of a finer Famine |
Come l'Affamato Maelstrom avvolge le Flotte Come l'Avvoltoio irritato Vìola le Nidiate in Valli solitarie Come la Tigre alleviata Da una sola Briciola di Sangue, digiuna Scarlatta Appagata dal Morso per un istante Io, di Fame più sottile |
Tre similitudini di lunghezza molta diversa: il maelstrom che avvolge le flotte per placare la sua fame (un verso), l'avvoltoio che vìola nervosamente le nidiate in valli solitarie (due versi) e la tigre, che sembra appagata dal suo nutrimento abituale finché la sua lingua non assaggia la prelibata carne dell'uomo, facendole sembrare un vile nutrimento datteri e cocco (nove versi). Tutto per arrivare all'ultima strofa, dove ED ci dice che la fame dell'uomo, ben più sottile di quelle descritte in precedenza, non si sfama con le cene abituali, a meno che non siano condite da esotiche bacche dei Caraibi o da occhi "torridi", ovvero a un tempo esotici e pieni di passione. |
F1065 (1865) / J873 (1864)
Ribbons of the Year - Multitude Brocade - Worn to Nature's Party once Then, as flung aside |
Nastri dell'Anno - Moltitudini di Broccato - Indossati una volta al Party della Natura Poi, gettati in un angolo |
Le bellezze della natura, i ricorrenti spettacoli che ci offre, sono come nastri che ornano lo scorrere dell'anno, una serie ininterrotta di preziosi ornamenti sfoggiati nelle continue feste a cui siamo invitati ogni giorno. Ma tutto viene subito dopo gettato in un angolo, come si fa con le cose ormai fuori moda. Chi potrà mai per questo accusare di vanità la natura, la spensierata fanciulla che il creatore ha mandato per il mondo? |
F1066 (1865) / J935 (1864)
Death leaves Us homesick, who behind, Except that it is gone Are ignorant of it's Concern As if it were not born. Through all their former Places, we |
La Morte Ci lascia nostalgici, noi di qua, Salvo che sia passata Siamo ignari delle sue Faccende Come se non fosse nata. Attraverso tutti i loro Luoghi passati, noi |
La morte arriva e se ne va senza dirci mai niente di quali sono i suoi fini, di cosa veramente succede dopo il suo passaggio. Per noi è una cosa senza tempo e possiamo raffigurarcela soltanto così: come un misterioso avvenimento che spunta all'improvviso, senza il divenire che segue ad una nascita. Quello che ci resta dopo è solo un vagare sperduti nel ricordo di chi se n'è andato, come persone che hanno perso qualcosa e il cui solo pensiero è ormai quello di cercare in ogni modo le tracce del passato. |
F1067 (1865) / J889 (1864)
Crisis is a Hair Toward which forces creep Past which - forces retrograde If it come in sleep To suspend the Breath Let an instant push It may jolt the Hand |
La Crisi è un Capello Verso cui le forze strisciano Oltre cui - le forze retrocedono Se arriva nel sonno Sospendere il Respiro Lasciare che un istante spinga Può far vacillare la Mano |
La nostra vita è appesa ad un filo, a un capello, unica esile barriera che ci protegge, che affronta gli attacchi delle armate che la morte invia contro di noi, respingendole fin quando può. Se il nemico arriva quando siamo disattenti, l'unica difesa è trattenere il respiro. In un momento in cui non sappiamo come finirà l'attacco, se vincerà la vita o la morte, muoversi, reagire, potrebbe far vacillare la mano che manovra quell'esile capello, facendo infiltrare le avanguardie nemiche. Allora quel capello si spezzerebbe e non riuscirebbe più a impedire l'arrivo dell'eternità. |
F1068 (1865) / J949 (1864)
Under the Light, yet under, Under the Grass and the Dirt, Under the Beetle's Cellar Under the Clover's Root, Further than Arm could stretch Over the Light, yet over, Further than Guess can gallop |
Sotto la Luce, ancora più sotto, Sotto l'Erba e il Fango, Sotto la Tana della Blatta Sotto la Radice del Trifoglio, Più in là di quanto un Braccio possa stendersi Sopra la Luce, ancora più su, Pià in là di quanto l'Ipotesi possa galoppare |
La distanza che ci separa da chi muore non ha possibilità di essere misurata. I quattro "under" della prima strofa e gli altrettanti "over" della terza ci danno l'esatta percezione di questa incommensurabilità. Nell'ultima strofa l'enigma diventa un mistero che nemmeno l'ipotesi più ardita può sperare di decifrare. |
F1069 (1865) / J892 (1864)
Who occupies this House? A Stranger I must judge Since No one know His Circumstance - 'Tis well the name and age Are writ upon the Door It seems a Curious Town - It should not be among Before Myself was born Until a Pioneer, as And from a Settlement The Owner of this House |
Chi occupa questa Casa? Uno Straniero devo presumere Poiché Nessuno conosce il Suo Stato - È tanto che il nome e l'età Siano incise sulla Porta Sembra una Curiosa Città - Non sarebbe nel mezzo di Prima ch'Io fossi nata Finché un Pioniere, come E da una Colonia Il Proprietario di questa Casa |
La descrizione di un cimitero, prima come luogo che respinge, poi in una sorta di piccola storia di una singolare colonizzazione. All'inizio e alla fine della poesia, prima come domanda e poi come certezza, lo stato di "straniero" per chi abita in quel luogo, una completa, immodificabile situazione di estraneità alla vita per chi ormai è in compagnia dell'eternità, una compagnia che lo esclude da tutto ciò che ci è familiare. Il "mostly" dell'ultimo verso lascia aperto uno spazio per il ricordo, l'unico legame che resta nei confronti di chi non c'è più. |
F1070 (1865) / J954 (1864)
The Chemical conviction That Nought be lost Enable in Disaster My fractured Trust - The Faces of the Atoms |
La Chimica certezza Che nulla va perduto Sprona nella Sventura Il mio Credo in frantumi - Se il Volto degli Atomi |
ED prova a razionalizzare la speranza dell'aldilà. Se sappiamo dalla scienza che nulla va perduto, allora possiamo essere ragionevolmente sicuri che possa esistere l'immortalità, una certezza che ci sprona a raccogliere i cocci di un credo in frantumi, affidandone la ricostruzione a un'illusione rivestita di concretezza. |
F1071 (1865) / J955 (1864)
The Hollows round His eager Eyes Were Pages where to read Pathetic Histories - although Himself had not complained. Biography to All who passed Of Unobtrusive Pain Except for the italic Face Endured, unhelped - unknown - |
I Solchi intorno ai Suoi Occhi ardenti Erano Pagine in cui leggere Sofferte Storie - sebbene Lui non se ne lamentasse. Biografia per Chiunque passasse Di una Pena non Manifesta Salvo per quel Volto in corsivo Sopportata, senza aiuto - sconosciuta - |
In un volto scavato dal dolore si può leggere molto, anche se è il volto di qualcuno che non rivela le proprie sofferenza interiori. È come se fosse, per chiunque gli passi davanti, una biografia di quella pena che rimarrebbe nascosta se non fosse scritta su quel volto, perché sopportata in silenzio, da soli, e rimasta sconosciuta agli altri. |
F1072 (1865) / J959 (1864)
A loss of something ever felt I - The first that I could recollect Bereft I was - of what I knew not Too young that any should suspect A Mourner walked among the children Elder, Today, A session wiser, And a Suspicion, like a Finger |
La perdita di qualcosa mi ha sempre colpito - Una prima sensazione posso ricordare Che ero privata - di ciò che neppure conoscevo Troppo giovane perché chiunque sospettasse Un Lutto vagante nel seno di fanciulli Più vecchia, Oggi, Una sessione più saggia, E un Sospetto, come un Dito |
L'impossibilità di penetrare il mistero è sentita sempre dall'uomo come una perdita, come se ci fosse sottratto qualcosa che non conosciamo ma di cui sentiamo fortemente la mancanza. C'è chi avverte questa mancanza sin da bambino, come un oscuro male dell'anima che nessuno riesce a percepire, perché non è immaginabile in una mente infantile, sperduta e defraudata di fronte a questa sensazione, come un principe spodestato che vaga per il mondo senza capire perché abbia perso i suoi domini. Crescendo si diventa più saggi, ma anche, inevitabilmente, più fiacchi, meno disposti a lottare per capire. Eppure ci si ritrova ancora a cercare, magari con meno forza, quel perché. Ma la saggezza è anche dubbio, e allora ci si chiede se la ricerca abbia un senso o se si stia cercando qualcosa che non potrà mai essere trovato: la soluzione di un mistero che è dalla parte opposta, al di là del luogo in cui siamo noi. Potrà mai essere trovato sulla Terra un qualcosa che appartiene al Regno dei Cieli? |
F1073 (1865) / J899 (1864)
Herein a Blossom lies - A Sepulchre, between - Cross it, and overcome the Bee - Remain - 'tis but a Rind - |
Qui dentro un Fiore giace - Un Sepolcro, nel mezzo - Attraversalo, e superi l'Ape - Resta - è solo una Corteccia - |
C'è un fiore sepolto là sotto. Fra te e lui c'è di mezzo un sepolcro. Se riesci a oltrepassarlo e ad arrivare al fiore, riuscirai a fare meglio dell'ape, a estrarre da quel fiore il mistero della morte. Se resti di fuori non vedrai altro che la corteccia, l'esterno della morte, e non riuscirai mai a conoscerne i segreti. |
F1074 (1865) / J900 (1864)
What did They do since I saw Them? Were They industrious? So many questions to put Them Have I the Eagerness That could I snatch Their Faces Not if the Just suspect Me Not if Their Party were waiting, |
Cosa hanno fatto dall'ultima volta che Li vidi? Sono stati operosi? Di cosi tante domande da far Loro Ho impaziente desiderio Che carpirei i Loro Volti Né se il Giusto sospettasse di Me Né se i Loro Compagni stessero aspettando, |
Ho trascritto la poesia secondo l'edizione Franklin. Nell'edizione Johnson le ultime due strofe sono riportate in ordine inverso. La diversa trascrizione deriva dal fatto che ED ha riportato nei fascicoli le strofe 1, 2 e 4 e ha quindi applicato sull'ultima una striscia di carta con quella qui considerata come terza. Johnson ipotizza che potrebbe trattarsi di una strofa in sostituzione di quella coperta dalla striscia di carta e, comunque, la trascrive come ultima. |
Anche in questa poesia prorompe la voglia di sapere di ED, che in questo caso immagina di poter strappare dal cielo coloro che sanno cos'è l'immortalità e di far loro tutte le domande che le bruciano dentro. Se riuscisse a farlo, non arretrerebbe davanti a niente, né ad un Dio che richiede indietro le sue proprietà, né alle richieste dei compagni celesti che aspettano, né alla possibilità che un tale colloquio possa risvegliare negli interlocutori la nostalgia di casa dopo tanta eternità. |
F1075 (1865) / J960 (1864)
As plan for Noon and plan for Night So differ Life and Death In positive Prospective - The Foot upon the Earth At Distance, and Achievement, strains, |
Come piano per il Meriggio e piano per la Notte Cosi differiscono Vita e Morte In esplicita Prospettiva - Il Piede sulla Terra A Distanze, e Compimenti, tende, |
La vita e la morte sono agli antipodi, senza nessun dubbio, allo stesso modo in cui differirebbero i progetti per dar vita al giorno o alla notte. Finche i nostri piedi calcano la Terra tendiamo a percorrere la vita riempiendola di cose concrete, cose che verranno inevitabilmente concluse quando lo stesso piede scenderà nella tomba, con l'unico, fievole, conforto dell'amore che speriamo di continuare, o di iniziare, a vivere nell'aldilà. |
F1076 (1865) / J894 (1864)
Of Consciousness, her awful mate The Soul cannot be rid - As easy the secreting her Behind the Eyes of God - The deepest hid is sighted first |
Dalla Consapevolezza, sua terribile compagna L'Anima non può essere liberata - Facile quanto occultarla Agli Occhi di Dio - Il più profondo rifugio è subito scoperto |
L'anima non può essere separata dalla consapevolezza, la coscienza di sé che la rende umana e infelice. Sarebbe come volerla nascondere agli occhi di Dio, colui che vede tutto e sa distinguere ogni singola creatura nella moltitudine del creato. Per chi vuole evadere dalla prigione del divino sono pronte tre inesorabili lenti (probabile metafora della trinità), che non mancheranno di individuarlo e incenerirlo. |
F1077 (1865) / J895 (1864)
A Cloud withdrew from the Sky Superior Glory be But that Cloud and it's Auxiliaries Are forever lost to me Had I but further scanned Never to pass the Angel |
Una Nube si ritrasse dal Cielo Gloria maggiore vi sarà Ma quella Nube e le sue Aiutanti Sono per sempre sottratte a me Avessi solo di più scrutato Non oltrepassare mai l'Angelo |
"Ogni lasciata è persa" o anche "carpe diem". Se lasciamo passare la luce che potrebbe illuminare la nostra vita, così come passa una nuvola in cielo, potremmo non avere più occasioni. Sarebbe stato meglio imprimerla bene, chiuderla a chiave, nella nostra memoria, per poterne poi godere almeno il ricordo. Perciò ho deciso di non guardare più distrattamente le occasioni che si presentano, almeno finché sarò viva e avrò la possibilità di goderle. |
F1078 (1865) / J896 (1864)
Of Silken Speech and Specious Shoe A Traitor is the Bee His service to the newest Grace Present continually His Suit a chance |
Di Serico Eloquio e Scarpa Vistosa Una Traditrice è l'Ape I suoi servigi al novello Sua Grazia Offre continuamente Il suo Corteggiamento è a caso |
Stavolta l'ape diventa simbolo del saltare di fiore in fiore, della vistosa apparenza di chi non si fa scrupolo di servire chiunque in quel momento abbia il potere. Corteggia senza andare per il sottile e la sua fedeltà dura quanto il potere di chi la ottiene. È pronta a unirsi a chiunque possa esserle utile, quanto è pronta a separarsene non appena l'utilità scompare. |
F1079 (1865) / J897 (1864)
How fortunate the Grave - All Prizes to obtain, Successful certain, if at last, First Suitor not in vain. |
Com'è fortunato il Sepolcro - Tutti i Premi ottiene, Successo certo, anche se per ultimo, Primo Corteggiatore non invano. |
Nella vita non sempre otteniamo ciò che vogliamo, e anche quando riusciamo a conquistare il premio dei nostri sforzi, magari un sospirato sì, il nostro tempo mortale prima o poi ce lo toglie e ci separa, in un modo o nell'altro, da esso. Solo il sepolcro è certo di ottenere quel che vuole. Inizia subito il suo corteggiamento, è il primo che, fin dalla nascita, ci chiede per lui, sapendo che è soltanto questione di tempo: nessuno può sottrarsi al suo abbraccio se non per il breve spazio di una vita. |
F1080 (1865) / J898 (1864)
How happy I was if I could forget To remember how sad I am Would be an easy adversity But the recollecting of Bloom Keeps making November difficult |
Se quant'ero felice potessi dimenticare Ricordare quanto sono triste Sarebbe una trascurabile avversità Ma il rammentarsi della Fioritura Porta a rendere il Novembre difficile |
Il ricordo della felicità passata non rende più lieve la tristezza del presente, anzi la accentua. Come quando a novembre ci ricordiamo della fioritura primaverile e non riusciamo ad accettare il decadimento autunnale. Così perdiamo l'audacia dei giorni della nostra età primaverile, e ci aggiriamo smarriti nell'autunno della vita aspettando solo il gelo della morte invernale. |
F1081 (1865) / J1073 (1865)
Experiment to Me Is every One I meet If It contain a Kernel - The figure of a Nut Presents upon a Tree |
Un Esperimento per Me È Ognuno che incontro Ove contenga un Gheriglio - La fisionomia di una Noce Si presenta su un Albero |
Incontrare qualcuno è sempre un'esperienza, perché dentro potrebbe avere qualcosa che vale la pena di gustare. Un qualcosa che non ha niente a che vedere con l'apparenza esteriore: una noce appare uguale, sia che abbia o no dentro di sé quella polpa che è un requisito essenziale per poter essere di qualche interesse per chiunque altro. |
F1082 (1865) / J1030 (1865)
That Such have died enable Us The tranquiller to die - That Such have lived, Certificate for Immortality. |
Che Tali siano morti Ci permette Un più tranquillo morire - Che Tali siano vissuti, Attestato d'Immortalità. |
Quando ci rendiamo conto della grandezza di tanti che sono vissuti e morti, sembra quasi che l'immortalità diventi non più una speranza ma una certezza. |
F1083 (1865) / J1059 (1865)
Sang from the Heart, Sire, Dipped my Beak in it, If the Tune drip too much Have a tint too Red Pardon the Cochineal - Bear with the Ballad - Pause in your Liturgies - |
È Canto dal Cuore, Sire, Bagnai il mio Becco in esso, Se la Melodia zampilla troppo Se ha una tinta troppo Rossa Perdona il Carminio - Tollera la Ballata - Sospendi le Liturgie - |
La poesia sgorga dal cuore del poeta, e se quasi sempre è del colore rosso del sangue e della morte è perché proprio il mistero della morte è lo scrigno dal quale sgorgano quei versi. Ma la morte, oltre a essere una sorta di musa per il poeta, è anche un approdo oscuro e misterioso, che impedisce il fluire gioioso del canto e lo fa sembrare sempre goffo e sgraziato in confronto alla bellezza del creato. Perciò, Signore, sospendi i cori e le liturgie, niente può cantarti meglio della voce di un poeta. |
F1084 (1865) / J1031 (1865)
Fate slew Him, but He did not drop - She felled - He did not fall - Impaled Him on Her fiercest stakes - He neutralized them all - She stung Him - sapped His firm Advance - |
La Sorte Lo scosse, ma Lui non cedette - Recise - ma Lui non cadde - Lo impalò sulle punte più aguzze - Egli le neutralizzò tutte - Lo trafisse - fiaccò la Sua ferma Avanzata - |
La virtù più grande di un uomo è saper affrontare a viso aperto le avversità che la sorte ha in serbo per ciascuno di noi. |
F1085 (1865) / J1032 (1865)
Who is the East? The Yellow Man Who may be Purple if He can That carries in the Sun. Who is the West? |
Chi è l'Est? L'Uomo Giallo Che vorrebbe essere Purpureo se potesse Che porta in grembo il Sole. Chi è l'Ovest? |
Versi di non facile interpretazione. Potrebbe essere una descrizione, attraverso l'immagine del giallo sfolgorante dell'alba e del porpora del tramonto, dei due stati estremi dell'uomo, l'alba/nascita/giovinezza e il tramonto/vecchiaia/morte, ciascuno dei quali ambisce a divenire l'altro, perché la giovinezza ambisce all'esperienza della maturità e la vecchiaia che si avvia all'oscurità della morte rimpiange la luce che l'ha preceduta. |
F1086 (1865) / J1045 (1865)
Nature rarer uses Yellow Than another Hue - Saves she all of that for Sunsets Prodigal of Blue Spending Scarlet, like a Woman |
La Natura usa il Giallo più raramente Di ogni altra Tinta - Lo serba tutto per i Tramonti Prodiga d'Azzurro Consuma lo Scarlatto, come una Donna |
Il giallo è un colore prezioso. La natura lo usa con parsimonia, lo serba per il tramonto, lo spettacolo che più affascina perché è insieme luce e presagio di oscurità. Non bada a spese invece per l'azzurro e per lo scarlatto, come una donna che sceglie di vestire in giallo solo dopo aver soppesato attentamente la sua scelta, come farebbe un innamorato per le parole da dire alla persona che ama. |
F1087 (1865) / J1064 (1865)
To help our Bleaker Parts Salubrious Hours are given Which if they do not fit for Earth - Drill silently for Heaven - |
Per aiutare le nostre Parti più Desolate Salubri Ore sono concesse Che se non appropriate per la Terra - Addestrano in silenzio per il Cielo - |
Il tempo della nostra vita è riempito più dal dolore, dall'ansia, dalla desolazione, che da ore serene, che ci appaiono come un breve ma indispensabile intervallo. Sono ore che poco si adattano alla nostra dura vita mortale, ma possiamo considerarle come un preludio all'eterna gioia dell'immortalità. |
F1088 (1865) / J1046 (1865)
I've dropped my Brain - My Soul is numb - The Veins that used to run Stop palsied - 'tis Paralysis Done perfecter on stone - Vitality is Carved and cool - Not dumb - I had a sort that moved - Who wrought Carrara in me To Being, somewhere - Motion - Breath - |
Ho deposto il Cervello - l'Anima è inerte - Le Vene abituate a scorrere Immobilizzate - è la Paralisi Resa più perfetta sulla pietra - La Vitalità è Scolpita e fredda - Non zittita - avevo una natura irrequieta - Chi modellò il Carrara in me Di Essere, da qualche parte - Moto - Respiro - |
ED s'immagina nella tomba, un corpo e un'anima ormai inerti, paralizzati, con la lastra tombale che rende perfettamente immutabile il loro stato. La vitalità che animava quel corpo somiglia ormai a una fredda scultura nel marmo e il dono del Paradiso non sembra compensare la perdita della vita. |
F1089 (1865) / J1047 (1865)
The Opening and the Close Of Being, are alike Or differ, if they do, As Bloom upon a Stalk - That from an equal Seed |
L'Aprirsi e il Chiudersi Dell'Essere, sono simili O differiscono, se si vuole, Come Fioritura e Stelo - Che da un uguale Seme |
Lo sbocciare e il richiudersi della vita sono avvenimenti simili, entrambi si confrontano col nulla o con la fede in qualcosa che c'era prima e ci sarà dopo. Se proprio vogliamo trovare una differenza possiamo paragonarli allo sbocciare di un fiore e allo stelo che lo sostiene: entrambi provengono da un unico seme e producono un germoglio comune, come comune sarà la loro sorte di rapido decadimento. |
F1090 (1865) / J813 (1864)
This quiet Dust was Gentlemen and Ladies And Lads and Girls - Was laughter and ability and Sighing And Frocks and Curls. This Passive Place a Summer's nimble mansion |
Questa Polvere quieta fu Signori e Dame E Giovani e Fanciulle - Fu riso e abilità e Sospiro E Vesti e Riccioli. Questo Luogo Passivo è la vivace magione Estiva |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. Un'altra copia fu inviata a Susan, in un'unica strofa di 9 versi (il verso 5 suddiviso in due) e con varianti ai versi 7 e 8: "Fulfilled their Oriental Circuit / Then ceased, like These -" ("Compiuto il loro Ciclo Orientale / Sono poi cessati, come Quelli"). |
Passeggiando in un cimitero possiamo vedere la calma che vi regna, ma possiamo anche immaginare il passato di quella polvere ora così silenziosa. Un passato di persone, di gioia, di dolore, di lavoro, di vanità, di tutto ciò che riempie la vita. |
F1091 (1865) / J855 (1864)
To own the Art within the Soul The Soul to entertain With Silence as a Company And Festival maintain Is an unfurnished Circumstance |
Possedere nell'Anima l'Arte D'intrattenere l'Anima Col Silenzio come Compagnia E in continua Festa È una spoglia Circostanza |
Difficile è l'arte di intrattenere se stessi, di avere dentro di sé la capacità di trasformare l'intimo silenzio in una compagnia in festa continua. È un dono che non ha niente d'esteriore e del quale ciascuno di noi può godere nell'intimo il possesso, se ne è capace. Un po' come avere una proprietà perpetua, che nessuno può toglierci, o una miniera che non può mai esaurirsi. |
F1092 (1865) / J856 (1864)
There is a finished feeling Experienced at Graves - A leisure of the Future - A Wilderness of Size. By Death's bold Exhibition |
C'è una sensazione di conclusione Che si sperimenta fra le Tombe - Una vacanza di Futuro - Un Vuoto di Dimensione. Dalla spavalda Esibizione della Morte |
Quando siamo in mezzo alle tombe avvertiamo una sensazione di conclusione, come se il futuro ormai non ci fosse più e ogni cosa non avesse più una sua dimensione, in altre parole come se non esistesse più né il tempo né lo spazio. La morte, che in quel luogo si mostra spavalda e sicura, ci dice con grande chiarezza la nostra insignificanza, e ci fa capire la sua funzione di eterno punto d'arrivo per ogni essere vivente. |
F1093 (1865) / J948 (1864)
'Twas Crisis - All the length had passed - That dull - benumbing time There is in Fever or Event - And now the Chance had come - The instant holding in it's Claw The Muscles grappled as with leads The Second poised - debated - shot - |
Era la Svolta - L'intera durata era esaurita - Quel torpido - paralizzante momento Che c'è nella Febbre o in un Evento - E ora la Possibilità era arrivata - L'istante che tiene nel suo Artiglio I Muscoli come ghermiti da piombi L'Attimo oscillò - ponderò - si dileguò - |
Prosegue la ricerca di ED per riuscire a descrivere il momento della morte. Stavolta le immagini cercano come di bloccare quegli istanti, descrivendo la sensazione di paralisi che segue il momento della "svolta", quando si ha l'illusione che ci sia ancora una possibilità di eludere l'annuncio che ci si sta avviando verso quel lato della tomba riservato a chi muore. I muscoli sono bloccati, come se fossero avviluppato da piombi, lo spirito cerca disperatamente di scuotere quel corpo ormai rigido, che sembra assumere la durezza di un diamante, ma non riesce a ridargli la sensibilità. Nell'attimo che divide la vita dalla morte, la mente oscilla, cerca di mantenersi in equilibrio, si concede l'ultimo sprazzo di lucidità e poi si dilegua, ormai vinta. Nello stesso istante un'anima se ne va dalla sua casa terrena, fugge inosservata da quel mondo che non rivedrà mai più. |
F1094 (1865) / J887 (1864)
We outgrow love, like other things And put it in the Drawer - Till it an Antique fashion shows - Like Costumes Grandsires wore. |
L'amore ci sta stretto, come altre cose E lo mettiamo in un Cassetto - Finché non rivela una foggia Antiquata - Come gli Abiti che indossavano i Nonni. |
Quando l'amore svanisce diventa come tutte le altre cose e non ci rimane che riporlo in un cassetto. Solo quando assume il carattere del ricordo dolce, quando fa rinascere quella nostalgia che proviamo di fronte a qualcosa di antiquato e ormai perduto, come ci accade quando tiriamo fuori da un baule gli abiti dei nonni, lo facciamo riemergere dal cassetto della nostra mente, guardandolo magari con gli occhi lucidi ma ormai privi della passione che aveva provocato. |
F1095 (1865) / J888 (1864)
When I have seen the Sun emerge From His amazing House - And leave a Day at every Door A Deed, in every place - Without the incident of Fame |
Quando ho visto il Sole emergere Dalla Sua sorprendente Casa - E lasciare un Giorno ad ogni Porta Un Gesto, in ogni luogo - Senza il corollario della Fama |
Veder sorgere il sole è uno spettacolo usuale ma che resta sempre affascinante e sorprendente. Di fronte a questo spettacolo della natura, non viziato dall'ambizione della fama o dai clamori che di solito accompagnano le imprese umane, queste ultime ci sembrano dei semplici, e rumorosi, giochi da ragazzini. |
F1096 (1865) / J986 (1865)
A narrow Fellow in the Grass Occasionally rides - You may have met Him - did you not His notice sudden is - The Grass divides as with a Comb - He likes a Boggy Acre Several of Nature's People But never met this Fellow |
Un Tipo sottile nell'Erba Occasionalmente si muove - Potreste averlo incontrato - se non vi è successo Si annuncia all'improvviso - L'Erba si divide come con un Pettine - Gli piace un Campo Paludoso Diversi Abitanti della Natura Ma non ho mai incontrato questo Tipo |
La poesia fu pubblicata il 14 febbraio 1866 sullo "Springfield Daily Republican", con il titolo "The Snake" ("Il Serpente"), in tre strofe di otto versi ciascuna e con due varianti: al verso 4 "instant" al posto di "sudden" e al verso 21 "Yet" al posto di "But". Il manoscritto fonte della pubblicazione è perduto e, perciò, non sappiamo se le varianti fossero o meno di ED. |
La descrizione dei sentimenti evocati dall'incontro con un serpente. Nelle prime due strofe ED si diverte a descriverne le caratteristiche: l'improvviso e inaspettato apparire, l'immagine dell'erba che si divide come fosse pettinata per richiudersi subito dopo, un'asta maculata appena intravista. Nella strofa centrale ci racconta un incontro con questo essere sfuggente, che si allunga e si rinserra subito dopo, metafora della sua natura misteriosa e inafferrabile. Nelle ultime due introduce, con l'ardita immagine del verso finale, il sentimento di paura e repulsione comunemente associato a questo animale, che, avendo avuto la sfortuna di essere stato scelto per offrire a Eva la mela del peccato, si porta dietro la nomea di infido tentatore da evitare e schiacciare. |
F1097 (1865) / J1063 (1865)
Ashes denote that Fire was - Revere the Grayest Pile For the Departed Creature's sake That hovered there awhile - Fire exists the first in light |
Le ceneri denotano che c'era un Fuoco - Venera il Cumulo più Grigio Per amore della Creatura Estinta Che là si librò per un momento - Il Fuoco esiste dapprima come luce |
Una tomba non è soltanto un ricovero di resti mortali ma anche un luogo da venerare, perché là riposano ceneri che una volta ospitavano il fuoco vitale dell'esistenza. La vita, come il fuoco, ha nella luce la sua parte visibile e temporanea; cosa ne sarà di lei dopo, una volta diventata cenere, lo sa solo quel chimico che l'ha creata e ne conosce l'intima essenza. |
F1098 (1865) / J987 (1865)
The Leaves like Women, interchange Sagacious Confidence - Somewhat of Nods and somewhat Portentous inference - The Parties in both cases |
Le Foglie come le Donne, si scambiano Sagaci Confidenze - Un po' di Cenni e un po' Di portentose illazioni - Le Parti in entrambi i casi |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. In un'altra copia, inviata a Susan, al verso 2 si legge "Exclusive" al posto di "Sagacious". |
Una divertita descrizione delle chiacchiere fra donne. Errante riporta in nota: "La nipote di Emily racconta come un giorno, mentre alcune signore stavano prendendo congedo dalla sorella Lavinia giù al pianterreno, la zia contemplasse lo spettacolo con lei , dal piano di sopra. La porta d'ingresso, spalancata, invitava ad uscire, ma le visitatrici prolungavano i saluti. E Emily alla nipotina: «Matty, bambina mia, sentile come si baciano, le traditrici». Poco dopo le inviò questa poesiola. (Martha Dickinson Bianchi, Emily Dickinson Face to Face, Boston, 1932, pagg. 9-10)." |
F1099 (1865) / J1084 (1866)
At Half past Three, a single Bird Unto a silent Sky Propounded but a single term Of cautious melody - At Half past Four, Experiment At Half past Seven, Element |
Alle Tre e Mezza, un unico Uccello A un silenzioso Cielo Propose soltanto un unico accento Di cauta melodia - Alle Quattro e Mezza, l'Esperimento Alle Sette e Mezza, né Elemento |
Tre copie praticamente identiche. Una inviata a Josiah Holland, una trascitta nei fascicoli (quella riportata sopra) e una rimasta fra le carte di ED. |
Nel cuore della notte un uccello solitario accenna cautamente il suo canto nel cielo silenzioso; dopo un'ora il canto si dispiega vittorioso mettendo in ombra quella timida prova iniziale, ma subito dopo ecco che l'alba, l'argenteo seme che si appresta a far nascere la luce, diventa padrona della natura, soppiantando tutto il resto; a giorno fatto né l'uccello né l'alba sono più visibili, lo spazio illuminato diventa protagonista rispetto alle insignificanti presenze che lo popolano, e fra queste due entità regna il mistero della circonferenza, impalpabile e invisibile cerchio che racchiude senza inizio né fine. |
F1100 (1865) / J1100 (1866)
The last Night that She lived It was a Common Night Except the Dying - this to Us Made Nature different We noticed smallest things - As We went out and in That others could exist We waited while She passed - She mentioned, and forgot - And We - We placed the Hair - |
L'ultima Notte da Lei vissuta Fu una Notte Comune Eccetto il Morire - che per Noi Rese diversa la Natura Notammo le più piccole cose - Mentre andavamo avanti e indietro Che altri potessero esistere Aspettammo mentre Lei attraversava - Nominò, e dimenticò - E Noi - Noi sistemammo i Capelli - |
Nella sua edizione critica Johnson collega questa poesia alla morte di Laura Hills Dickey, la più giovane delle figlie di Mr. e Mrs. L. M. Hills, morta ad Amherst, nella casa dei genitori vicina a quella dei Dickinson, il 1° maggio 1866 (Johnson dice "il 3 maggio", ma la notizia fu data in quel giorno dal giornale "Express" datata però due giorni prima - cfr. Jay Leyda, The Years and Hours of Emily Dickinson, Yale University Press, New Haven, 1960, II vol., pag. 113). Nell'edizione Franklin il collegamento cade, visto che la poesia è datata "fine 1865". |
Il racconto di una morte. Stavolta ED non cerca di scavare, di cogliere quell'attimo misterioso e definitivo, ma ci racconta con estrema dolcezza quei momenti, privilegiando le sensazioni di chi resta (molto bello il contrasto fra il senso di colpa del restare vivi e la gelosia per chi finalmente può conoscere il mistero), fino alla bellissima penultima strofa, dove il trapasso è descritto come un estenuato e rassegnato piegarsi all'inevitabile. |