The Complete Poems
Tutte le poesie
F1501 - 1550
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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Indice Franklin
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F1501 (1879) / J1467 (1879)
A little overflowing word That any, hearing, had inferred For Ardor or for Tears, Though Generations pass away, Traditions ripen and decay, As eloquent appears - |
Una piccola parola traboccante Che qualcuno, udendola, aveva investito Di Ardore o di Lacrime, Benché Generazioni passino, Tradizioni maturino e decadano, Come eloquente appare - |
La forza delle parole, e ovviamente dei versi, che sopravvivono al tempo che passa, alle generazioni che si susseguono, alle abitudini che cambiano. La loro eloquenza non smette mai di trasmettere quell'ardore o quelle lacrime che suscitarono udendole per la prima volta, e continua a far vivere i pensieri di chi le ha scritte. |
F1502 (1879) / J1468 (1879)
A winged spark doth soar about - I never met it near For Lightning it is oft mistook When nights are hot and sere - It's twinkling Travels it pursues |
Un'alata favilla si libra là in alto - Non l'ho mai vista vicina Per Lampo è spesso scambiata Quando le notti sono aride e calde - Il suo scintillante Viaggio prosegue |
Nell'edizione Johnson è riportato un ulteriore verso alla fine: "Rekindled by some action quaint" ("Riaccesa da qualche strano impulso") con l'annotazione: "Il verso 9 può essere inteso come un'alternativa al verso 5". Franklin considera invece questo verso, nella forma "Rekindled / by some action quaint" come alternativa a "first perceived / By feeling it is gone -" negli ultimi due versi. |
Una luce lontana, irraggiungibile, che può sembrare un lampo nel cielo terso delle serate estive e viaggia instancabilmente al di sopra di noi. Difficile, se non impossibile, catturarla; talvolta riusciamo percepirne lo sfuggente bagliore, che ci regala un istante di estasi, ma accade soltanto nell'attimo in cui la vediamo sparire. |
F1503 (1879) / J1469 (1879)
If wrecked upon the Shoal of Thought How is it with the Sea? The only Vessel that is shunned Is safe - Simplicity - |
Se naufragato nella Secca del Pensiero Come sarà col Mare? Il solo Vascello che è evitato È la fidata - Semplicità - |
Due redazioni identiche, salvo una parola nel primo verso; nella brutta copia al posto di "Shoal" c'era inizialmente "Wharf" (Molo), poi cancellata e sostituita da "Cape" (Capo), ma anche da "Dock" (Banchina) o "Bay" (Baia). Nessuna di queste varianti è stata accolta nella versione definitiva. |
Se non riusciamo nemmeno a navigare in noi stessi, figuriamoci cosa succede quando affrontiamo il mare; talvolta i nostri pensieri se ne vanno per strade contorte e senza sbocco e non ci rendiamo conto che la semplicità è forse il modo migliore per affrontare la vita. |
F1504 (1879) / J1470 (1879)
The Sweets of Pillage, can be known To no one but the Thief - Compassion for Integrity Is his divinest Grief - |
La Dolcezza del Bottino, non la conosce Nessuno se non il Ladro - La compassione per l'Integrità È il suo divino Dolore - |
Quando il soggetto è un ladro i sentimenti debbono adeguarsi: per lui il bottino è una dolcezza e un momentaneo cedimento all'integrità un dolore; divino perché proviene da quei buoni sentimenti che Dio dovrebbe averci dato ma che evidentemente spesso hanno qualche difetto di fabbricazione. |
F1505 (1879) / J1471 (1879)
Their Barricade against the Sky The martial Trees withdraw, And with a Flag at every turn Their Armies are no more - What Russet Halts in Nature's March Recurrent to the After Thought |
Le loro Barricate contro il Cielo Ritirano gli Alberi marziali, E una Bandiera a ogni passo Le loro Armate non hanno più - Quali Rosse Tappe nella Marcia della Natura Ricorrente nel Pensiero del Dopo |
Versi abbastanza enigmatici. In questi casi si possono cercare indizi che riescano a collegare immagini apparentemente svincolate l'una dall'altra. Nella prima strofa ci sono schiere di alberi che smobilitano le barricate e ammainano le bandiere; sembrano proprio alberi che si spogliano delle fronde e restano nudi; un'immagine che fa pensare all'autunno. Alla stessa cosa fa pensare il "russet" del quinto verso (letteralmente "rosseggianti", come, appunto, i colori dell'autunno), collegato con le soste (o tappe) della natura, che comunque continua la sua marcia, il suo ciclo ininterrotto. Ci chiediamo se lo spogliarsi degli alberi sia più un sintomo o più una causa di quelle rosse tappe, ma poi quella "inferenza di Messico" mette da parte, cancella, le nostre ipotesi legate a ciò che vediamo concretamente. Ma cos'è questa "inferenza di Messico"? |
F1506 (1879) / J1473 (1879)
We talked with each other about each other Though neither of us spoke - We were listening to the Second's Races And the Hoofs of the Clock - Pausing in Front of our Palsied Faces Time compassion took - Arks of Reprieve he offered to us - Ararats - we took - |
Ci dicevamo l'una con l'altra dell'una e dell'altra Benché nessuna delle due parlasse - Ascoltavamo le Corse dei Secondi E gli Scalpiti dell'Orologio - Fermandosi di Fronte ai nostri Volti Paralizzati Il Tempo mosse a compassione - Arche di Sollievo ci offrì - Gli Ararat - prendemmo - |
È difficile comunicare l'uno con l'altro, talvolta ci sembra di farlo ma poi ci accorgiamo di quanto spesso le parole non siano quelle che veramente vorremmo dire. Può esserci però un rimedio, quello di aspettare, di non contare ansiosamente le ore di un dialogo difficile ma di farci guarire dal tempo che passa, come un'arca che ci porti lentamente fuori dal diluvio e ci posi dolcemente su vette sicure. |
F1507 (1879) / J1475 (1879)
Fame is the one that does not stay - It's occupant must die Or out of sight of estimate Ascend incessantly - Or be that most insolvent thing A Lightning in the Germ - Electrical the embryo But we demand the Flame |
La Fama è qualcosa che non ha sosta - Il suo occupante deve morire O al di là di quanto si possa vedere Ascendere senza posa - O essere la cosa più insolvente Un Lampo nel Germoglio - Elettrico l'embrione Ma noi chiediamo la Fiamma |
La fama non ha senso se non perdura nel tempo; talvolta morire può servire ad accrescerla, oppure deve sempre salire e rinnovarsi, altrimenti viene dimenticata. Ha anche un'altra possibilità, quella di sbocciare improvvisamente, come un lampo che scaturisca da un embrione carico della stessa elettricità di un cielo in tempesta; solo che noi alla fama non chiediamo questi istanti brevi e improvvisi di luce accecante, insolventi come debitori che non riescono a far fronte alle loro promesse, ma una sensazione durevole e calda, come quella che può darci una fiamma che non svanisce in un istante. |
F1508 (1879) / J1476 (1879)
His voice decrepit was with Joy - Her words did totter so How old the News of Love must be To make Lips elderly That purled a moment since with Glee - Is it Delight or Woe - Or Terror - that do decorate This livid - interview - |
La voce di lui decrepita era di Gioia - Le parole di lei vacillavano altrettanto - Vecchia dev'essere la novità d'Amore Per rendere attempate Labbra Che un attimo prima mormoravano di Gioia - È Delizia o Pena - O Terrore - che adorna Questo livido - incontro - |
L'amore invecchiato, che non ha più nulla da dire, rende decrepita la gioia di lui e fa vacillare le parole di lei. Un colloquio che fino a poco tempo prima era un complice mormorio di gioia, diventa un incontro fra estranei che non hanno più niente da dirsi. |
F1509 (1879) / J1477 (1879)
How destitute is he Whose Gold is firm - Who finds it every time The same stale Sum - When Love with but a Pence Will so display As he had no esteem For India - |
Com'è povero colui Il cui Oro è saldo - Che ritrova ogni volta La stessa Somma stantia - Quando l'Amore col suo unico Pence Mostrerà Quanto poco stimi L'India - |
In un'altra copia, trascritta da Susan da un manoscritto perduto, c'è una variante al verso 4, "small" al posto di "same", e gli ultimi due versi sono "As is a disrespect / To India" ("Com'è un'irriverenza / All'India"). |
L'amore vale più di qualsiasi ricchezza, e mentre il ricco non fa che contemplare i suoi averi, sempre uguali e ormai stantii, chi è ricco d'amore non ha nessun interesse per i beni esteriori: gli basta l'unico pence che conta davvero. |
F1510 (1879) / J1479 (1879)
The Devil - had he fidelity Would be the best friend - Because he has ability - But Devils cannot mend - Perfidy is the virtue That would but he resign The Devil - without question Were thoroughly divine |
Il Diavolo - se avesse fedeltà Sarebbe l'amico migliore - Perché ne ha di abilità - Ma i Diavoli non possono emendarsi - La perfidia è la virtù Che dovrebbe ricusare Così il Diavolo - senza dubbio Sarebbe del tutto divino |
Il diavolo nel suo mutevole aspetto di creatura perfida ma ricca di capacità che possono confrontarsi soltanto con quelle divine. Se potessimo fidarci di lui diventerebbe certamente il nostro migliore amico; se soltanto fosse capace di emendarsi, di rinunciare alla perfidia che lo caratterizza, niente lo distinguerebbe da Dio. |
F1511 (1879) / J1480 (1879)
The fascinating chill that Music leaves Is Earth's corroboration Of Ecstasy's impediment - 'Tis Rapture's germination In timid and tumultuous soil A fine - estranging creature - To something upper wooing us But not to our Creator - |
Il fascinoso brivido che lascia la Musica È conferma Terrena Dell'impedimento dell'Estasi - È il germinare del rapimento In timido e tumultuoso suolo Una sottile - migrante creatura - Verso qualcosa di più alto che ci seduce Ma non verso il nostro Creatore - |
Quel brivido misterioso e affascinante che proviamo quando ascoltiamo una musica emozionante è il segno concreto di un'estasi astratta che non riusciremo mai a cogliere. Sboccia in un suolo che è allo stesso tempo timoroso di quel fiore che appare all'improvviso e ansioso di vederlo apparire. Ma è anche un fiore che non sboccerà mai del tutto, una creatura indistinta, impalpabile, che porta ad altezze seducenti per la loro remota bellezza, ma sempre confinate nelle nostre sensazioni terrene. |
F1512 (1879) / J1481 (1879)
The way Hope builds his House It is not with a sill - Nor Rafter - has that Edifice But only Pinnacle - Abode in as supreme |
La Speranza costruisce la sua Casa in modo Che non abbia una soglia - Né Solaio - ha quell'Edificio Ma solo Pinnacolo - Fissata lì suprema |
La speranza (di capire, di sapere) dimora in un edificio inaccessibile, costruito senza nulla che possa permettere di entrare. È come se fosse una vetta fissata in un luogo remoto e tenuta insieme da leggi che non conosciamo e che probabilmente non conosceremo mai. |
F1513 (1879) / J1482 (1879)
'Tis whiter than an Indian Pipe - 'Tis dimmer than a Lace - No stature has it, like a Fog When you approach the place - Nor any voice imply it here - Or intimate it there - A spirit - how doth it accost - What function hat the Air? This limitless Hyperbole Each one of us shall be - 'Tis Drama - if Hypothesis It be not Tragedy - |
È più bianco di una Pipa Indiana - È più indistinto di un Merletto - Non ha statura, come una Nebbia Quando ti avvicini al luogo - Né alcuna voce lo denota qui - O lo dichiara là - Uno spirito - come accostarlo - Che funzione ha l'Aria? Questa illimitata Iperbole Ciascuno di noi sarà - È Dramma - ove l'Ipotesi Non sia Tragedia - |
Come si fa a descrivere cosa saremo dopo la morte, quello stato che non può non apparire abbacinante e indistinto ai nostri occhi mortali? Nulla può aiutarci, perché nulla di comprensibile alla nostra mente riesce a raffigurarlo. Eppure questa iperbole che va al di là della nostra immaginazione sarà lo stato di ciascuno di noi, un dramma di cui non abbiamo copione, che probabilmente si trasformerà in tragedia. |
F1514 (1879) / J1453 (1879)
A Counterfeit - a Plated Person - I would not be - Whatever Strata of Iniquity My Nature underlie - Truth is good Health - and Safety, and the Sky - How meagre, what an Exile - is a Lie, And Vocal - when we die - |
Una Contraffatta - Placcata Persona - Non vorrei essere - Qualunque Strato di Iniquità La mia Natura occulti - La Verità è star Bene - e Salvezza, e Cielo - Misera, come un Esilio - è una Bugia, E Parlante - quando moriamo - |
Nel manoscritto i versi sono preceduti da "In petto" ("In confidenza") e firmati "Lothrop". La poesia si riferisce a fatti accaduti ad Amherst, così descritti da Franklin: "Nel 1876 Mary Lothrop, la figlia di Charles D. Lothrop, un pastore senza parrocchia che viveva ad Amherst, accusò il padre di maltrattamenti sia a lei che alla madre. Diversi concittadini, incluso Austin Dickinson, tentarono di aiutarla. Quando i fatti arrivarono a essere pubblicati sullo 'Springfield Republican', Lothrop fece causa al giornale, ma il processo, tenutosi a Salem nella corte della Contea di Essex il 15 aprile 1879, si concluse con un giudizio di condanna contro di lui." |
Un fatto di cronaca dà lo spunto a ED per un elogio della verità e una condanna dell'ipocrisia (riferita principalmente al fatto che la persona giudicata colpevole era un religioso), anche se il terzo e quarto verso sembrano come attenuare la condanna: in fin dei conti ognuno di noi ha i suoi scheletri nell'armadio. L'ultimo verso è un ammonimento: il giudizio finale svelerà senza fallo qualunque bugia. |
F1515 (1879) / J1474 (1879)
Estranged from Beauty - none can be - For Beauty is Infinity - And power to be finite ceased Before Identity was creased - |
Estraneo alla Bellezza - nessuno può essere - Perché la Bellezza è Infinità - E il potere di essere finiti cessò Prima che l'Identità fosse marcata - |
Per l'ultimo verso c'è una variante parziale, "leased" ("trasmessa" ma anche "data in affitto") al posto di "creased", e un verso alternativo: "When Fate incorporated us -" ("Quando il Fato c'incorporò -"). |
L'identità di ciascuno di noi, il soffio vitale che ci fa uomini, è strettamente connessa con l'infinità, l'immortalità, ma anche con la bellezza, intesa, come nella J449-F448, in simbiosi con la verità. |
F1516 (1879) / J1464 (1879)
One thing of it we borrow And promise to return - The Booty and the Sorrow It's Sweetness to have known - One thing of it we covet - The power to forget - The Anguish of the Avarice Defrays the Dross of it - |
Una cosa di esso prendiamo in prestito E promettiamo di restituire - Il Bottino e il Dispiacere Di aver conosciuto la sua Dolcezza - Una cosa di esso bramiamo - La forza di dimenticare - La Sofferenza dell'Avidità Ripaga la sua Pochezza - |
Inviata a Higginson in una lettera del dicembre 1879 (L622), scritta in relazione al suo libro, Short Studies of American Authors, pubblicato pochi giorni prima e inviato dall'autore a ED. I versi sono preceduti da "Remorse for the brevity of a Book is a rare emotion, though fair as Lowell's 'Sweet Despair' in the Slipper Hymn -" ("Il rammarico per la brevità di un Libro è un'emozione rara, anche se bella come la 'Dolce Disperazione' negli Slipper Hymn di Lowell.") Per quest'ultimo riferimento Johnson cita, nella sua edizione delle lettere, i versi di "After the Burial" ("Dopo la Sepoltura") di Lowell: "To the spirit its splendid conjectures, / To the flesh its sweet despair" ("Allo spirito la sua splendida congettura, / Alla carne la sua dolce disperazione").
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Johnson ritiene che il manoscritto rimasto fra le carte di ED sia una versione preparatoria, mentre per Franklin è una versione indipendente, poi utilizzata, adattandola, per quella inviata a Higginson. Mi sembra più probabile l'ipotesi di Franklin rispetto a quella di Johnson, visto che questa versione sembra dedicata a qualcuno che ha lasciato dietro di sé la dolcezza del rimpianto insieme al dolore della perdita e, molto probabilmente, ED giudicò che sarebbe bastato cambiare i pronomi per adattare i versi all'occasione. |
F1517 (1880) / J1484 (1880)
We shall find the Cube of the Rainbow - Of that - there is no doubt - But the Arc of a Lover's conjecture Eludes the finding out - |
Scopriremo il Cubo dell'Arcobaleno - Su questo - non c'è dubbio - Ma l'Arco della congettura di un Amante Elude il disvelamento - |
In una lettera a Sarah Tuckerman del 5 gennaio 1880 (L628), preceduta da: "I read your little Letter - it had like Bliss - the minute length - It were dearer had you protracted it, but the Sparrow must not propound his Crumb -" ("Ho letto la tua breve Lettera - è stata Beatitudine - quella minuscola lunghezza - Sarebbe stato meglio se tu l'avessi protratta, ma il Passero non deve esibire la sua Briciola -"). |
I misteri della natura prima o poi saranno svelati, mentre quello che c'è nel cuore di chi ama riuscirà sempre a eludere i nostri tentativi di comprensione. |
F1518 (1880) / J1498 (1880)
Glass was the Street - in Tinsel Peril Tree and Traveller stood. Filled was the Air with merry venture Hearty with Boys the Road. Shot the lithe Sleds like Shod vibrations |
Vetro era la Strada - In Lucente Pericolo Stavano Albero e Viaggiatore. Colma era l'Aria di allegro azzardo Animata di Ragazzi la Via. Sfrecciavano le agili Slitte come Ferrate vibrazioni |
La memoria tende a enfatizzare, ad abbellire i ricordi; un inverno freddo e nevoso, con alberi e persone immerse nel gelo della natura, diventa un pericolo gioioso, un'immagine di agili slitte che sfrecciano come cavalli scalpitanti, di ragazzi che giocano per strada. È questo, la nostalgia del ricordo, che rende più bello il passato e più misero il presente. |
F1519 (1880) / J1500 (1880)
It came his turn to beg - The begging for the life Is different from another Alms 'Tis Penury in Chief - I scanned his narrow Realm I gave him leave to live Lest Gratitude revive the snake Though - smuggled my - Reprieve |
Venne il suo turno di mendicare - Mendicare la vita È diverso da ogni altra Elemosina È Penuria Suprema - Scrutai il suo angusto Reame Gli diedi il permesso di vivere Affinché la Gratitudine non rianimi il serpente Però - di contrabbando la mia - Dilazione |
Per tutti arriva il momento di sentire la morte vicina e mendicare quell'elemosina suprema che è la vita. Il soggetto della seconda parte è un "io" un po' particolare, sembra più un discorso in soggettiva visto dalla parte della morte, che guarda dentro l'anima di chi chiede di vivere ancora (un reame angusto perché mortale) e concede benignamente il permesso di procrastinare il suo arrivo. Ma per evitare che la gratitudine del beneficiato faccia rianimare il serpente del peccato, sempre pronto ad approfittare di ogni istante di vita, concede questa dilazione di nascosto, di contrabbando, come a volerla celare a occhi indiscreti. |
F1520 (1880) / J1483 (1880)
The Robin is a Gabriel In humble circumstances - His Dress denotes him socially, Of Transport's Working Classes - He has the punctuality Of the New England Farmer - The same oblique integrity, A Vista vastly warmer - A small but sturdy Residence, A Self denying Household, The Guests of Perspicacity Are all that cross his Threshold - As covert as a Fugitive, Cajoling Consternation By Ditties to the Enemy And Sylvan Punctuation - |
Il Pettirosso è un Gabriele In umili condizioni - L'Abito lo denota socialmente, Fra le Classi Lavoratrici del Trasporto - Ha la puntualità Di un Contadino del New England - La stessa obliqua integrità, Vedute di gran lunga più vivaci - Una piccola ma robusta Residenza, Un rifiuto per la Vita Domestica, Gli Ospiti della Perspicacia Sono i soli a varcare la sua Soglia - Cauto come un Fuggiasco, Blandisce la Costernazione Con Canzonette per il Nemico E Punteggiatura Silvana - |
La poesia fu inviata sia a Sarah Tuckerman che a Louise e Frances Norcross. Quest'ultima copia è perduta e conosciuta attraverso la trascrizione di Frances, dove è preceduta da "I bring you a robin who is eating a remnant oat on the sill of the barn - The horse was not a hungry as usual leaving an ample meal for his dulcet friend." ("Ti porto un pettirosso che sta mangiando un avanzo d'avena sulla soglia del fienile - Il cavallo non era affamato come al solito visto che ha lasciato un abbondante pasto al suo melodioso amico."). |
Un ritratto del pettirosso, avvicinato prima a chi lavora nei trasporti (Bacigalupo: "L'abito rosso fa pensare ai ferrovieri o postiglioni, con un gioco di parole su transport - anche in senso di trasporto poetico e musicale") e poi ai contadini del New England. A partire dal verso 8 la descrizione diventa più mirata e nei versi 11 e 12 la possibilità di varcare la soglia della comprensione (del pettirosso, ma più in generale della natura) viene riservata soltanto a chi ha l'intelligenza di saperlo fare, a chi riesce a vedere in questi semplici quadretti naturali una rappresentazione concreta del più vasto mistero di ciò che sta intorno a noi. Negli ultimi tre versi sembra ovvio vedere in quelle "canzonette" e in quella "punteggiatura silvana" un canto, musicale o poetico ("Ditty" è definito "a song; a sonnet or a little poem to be song"), che ci aiuta a superare le ansie e i dolori della vita anche con un'immersione nelle bellezze della natura. |
F1521 (1880) / J1490 (1880)
The Face in Evanescence lain Is more distinct than our's - And our's surrendered for it's sake As Capsules are for Flower's - Or is it the confiding Sheen Dissenting to be won Descending to enamor us Of Detriment divine? |
Il Volto disteso nell'Evanescenza È più netto del nostro - E il nostro arreso al suo destino Come Baccelli al loro Fiore - O è il fiducioso Splendore Che rifiuta di essere vinto Che discende a farci innamorare Della Perdita divina? |
ED lesse sullo "Springfield Republican" del 21 marzo 1880 della morte della figlia di Higginson, Louisa, nata meno di due mesi prima e morta il 15 marzo. I versi furono inviati a Higginson (L630 - marzo 1880) preceduti soltanto da "I was very sorry for what the Paper told me - I hoped it was not true -" ("Sono stata davvero colpita da quello che mi ha rivelato il Giornale - ho sperato che non fosse vero -"). |
Una vita che se n'è andata, che giace in quell'evanescente mistero che è la morte, diventa più netta, più chiara della nostra, ancora avvolta nel velo del dubbio e rassegnata al suo destino, ineludibile come lo è quello del baccello che diventerà fiore. O forse è la fiducia in quello splendore che ci attende nell'aldilà a farci sopportare, e anzi quasi a farci innamorare, di quella perdita che è comunque inscritta nel disegno divino. |
F1522 (1880) / J1489 (1880)
A Dimple in the Tomb Makes that ferocious Room A Home - |
Una Fossetta nella Tomba Fa di quella feroce Stanza Una Casa - |
I versi concludono una lettera a Higginson della primavera 1880 (L641), in cui ED parla della figlia Louise, morta a meno di due mesi il 15 marzo di quell'anno. Sono preceduti da "The route of your little Fugitive must be a tender wonder - and yet" ("Il cammino della sua piccola Fuggitiva dev'essere un tenero prodigio - eppure"). |
Poche parole per ricordare una vita non ancora sbocciata e già finita. Molto bella l'immagine della "fossetta", un sorriso infantile e ancora inconsapevole che mitiga, e quasi sconfigge, la ferocia di quella stanza oscura. |
F1523 (1880) / J1448 (1878)
How soft a Caterpillar steps - I find one on my Hand From such a Velvet world it came - Such plushes at command It's soundless travels just arrest My slow - terrestrial eye - Intent upon it's own career - What use has it for me - |
Com'è soffice l'avanzare di un Bruco - Me ne trovo uno in Mano Chissà da quale mondo Vellutato venuto - Simili a morbidezze a comando I suoi silenziosi tragitti catturano I miei lenti - occhi mondani - Intento al proprio percorso - Che utilità avrà lui per me - |
Il bruco è protagonista di due poesie: questa e la J173-F171. Nei versi di circa vent'anni prima la descrizione è particolareggiata e termina col mistero del suo trasformarsi in farfalla; qui invece ED sceglie di descrivere un piccolo particolare: un bruco che striscia morbidamente sulla mano, catturando l'attenzione di occhi lenti a percepire i minuti avvenimenti della natura e di una mente che si chiede quale mai sarà il posto di questo minuscolo essere nel mistero del creato. |
F1524 (1880) / J1493 (1880)
Could that sweet Darkness where they dwell Be once disclosed to us The clamor for their loveliness Would burst the Loneliness - |
Potesse quella dolce Oscurità dove essi dimorano Essere per una volta dischiusa a noi Il clamore per la loro leggiadria Spezzerebbe la Solitudine - |
In una lettera a Maria Whitney (L643 - giugno 1880) del cui manoscritto non si conosce l'ubicazione. I versi sono in una trascrizione di Mabel Todd e la lettera completa è in una copia dattiloscritta fatta in occasione della vendita del manoscritto da parte della Jake Zeitlin Inc. nel 1936. |
Se riuscissimo, anche per un breve istante, a diradare l'oscurità in cui sono avvolti quelli che se ne sono andati, riusciremmo a spezzare, con quella visione misteriosa che immaginiamo carica di bellezza, il senso di solitudine che proviamo per la loro assenza. |
F1525 (1880) / J1491 (1880)
The Road to Paradise is plain - And holds scarce one - Not that it is not firm But we presume A Dimpled Road Is more preferred - The Belles of Paradise are few - Not me - nor you - But unsuspected things - Mines have no Wings - |
La Strada per il Paradiso è liscia - E regge a malapena uno - Non che non sia solida Ma si presume Che una Strada Irregolare Sia più frequentata - Le Belle del Paradiso sono poche - Non io - né te - Ma creature insospettate - Le Miniere non hanno Ali - |
In una lettera a Elizabeth Holland del luglio 1880 (L650), preceduta da "The Weather is like Africa and the Flowers like Asia and the Numidian Heart of your 'Little Friend' neither slow nor chill -" ("Il Tempo è come l'Africa, i Fiori come l'Asia e il Cuore Numida della tua 'Piccola Amica' né lento né gelido -"). |
La strada per il Paradiso è liscia e regolare ma, nonostante questo, non è adatta a tutti, anzi, è ben poco percorsa, visto che sono le strade accidentate ad attrarre di più. Per questo là saranno in pochi, e quei pochi saranno magari quelli più insospettati. |
F1526 (1880) / J1485 (1880)
Love is done when Love's begun, Sages say - But have Sages known? Truth adjourn your Boon Without Day. |
L'Amore finisce quando l'Amore comincia, Dicono i Saggi - Ma i Saggi l'hanno conosciuto? La Verità aggiorni il tuo Buono Senza Data. |
I versi furono inviati a Sarah Tuckerman e sembrano proprio un augurio: si dice che l'amore finisca nel momento in cui inizia, ma forse chi lo dice non l'ha mai provato; l'amore che ti è concesso sia come un buono continuamente aggiornato e senza data di scadenza. |
F1527 (1880) / J1486 (1880)
Her spirit rose to such a hight Her countenance it did inflate Like one that fed on awe. More prudent to assault the dawn Than merit the ethereal scorn That effervesced from her. |
Il suo spirito si elevò a tale altezza Che il suo aspetto si esaltò Come fosse nutrito di venerazione. Più prudente assalire l'alba Che meritare l'etereo disprezzo Che si sprigionava da lei. |
Il manoscritto completo è perduto e il testo deriva da una trascrizione di Mabel Todd. C'è una copia autografa, inviata a Susan, con i soli tre versi finali. Franklin ipotizza che in questa copia i primi tre versi potessero trovarsi in un altro foglio, poi staccato. Nel testo autografo ci sono tre differenze: "dawn" è in maiuscolo, al posto di "effervesced" c'è "effervesce" e i versi terminano con una lineetta e non con il punto. |
La descrizione di una lei che è arrivata ad altezze tali da mostrare col suo stesso aspetto fisico la grandezza interiore. |
F1528 (1880) / J1495 (1880)
The Thrill came slowly like a Boon for Centuries delayed It's fitness growing like the Flood In sumptuous solitude - The desolations only missed While Rapture changed it's Dress And stood arrayed before the change In ravished Holiness - |
Il Brivido giunse lento come un Premio per Secoli differito Maturando il suo compimento come Piena In sontuosa solitudine - Solo la desolazione mancava Mentre il Rapimento cambiò d'Abito E così adornato stette davanti al mutamento In estatica Santità - |
È difficile catturare e descrivere un momento d'estasi (vedi la J1480-F1511), perché non dura mai più di un istante ed è aldilà delle nostre capacità di espressione. ED prova a descrivere questa sfuggente e suprema emozione come un brivido che riscuote un premio atteso da secoli, una piena che ci sommerge dopo essere cresciuta lentamente, fino al momento in cui la desolazione, così come ogni sensazione di perdita e di mancanza, resterà esclusa e il rapimento potrà adornarsi e restare fermo, in un momento senza tempo, di fronte a qual mutamento, che non somiglia a niente di conosciuto e può paragonarsi soltanto ad una estatica sensazione del divino. |
F1529 (1880) / J1496 (1880)
All that I do Is in review To his enamored mind I know his eye Where e'er I ply Is pushing close behind Not any Port |
Tutto ciò che faccio È all'esame Della sua mente innamorata So che il suo sguardo Dovunque io agisca Preme da vicino dietro di me Non c'è Porto |
Un'immagine molto vivida e realistica della sorte di una futura sposa, appena alleggerita da quell'accenno a una "mente innamorata", che diventa subito però uno sguardo che indaga e comanda, una presenza onnicomprensiva che non lascia spazi di movimento, né fisici né mentali. |
F1530 (1880) / J1497 (1880)
Facts by our side are never sudden Until they look around And then they scare us like a spectre Protruding from the Ground - The hight of our portentous Neighbor |
Da parte nostra i fatti non sono mai improvvisi Finché non si guardano intorno E poi ci spaventano come uno spettro Che si protende dal Terreno - L'altezza del nostro prodigioso Vicino |
L'improvviso irrompere di qualcosa (che negli ultimi versi sembra chiaro sia la morte) ci coglie sempre impreparati, perché anche se sappiamo che qualcosa dovrà succedere la nostra mente si rifiuta sempre di prepararsi realmente a quell'irruzione, che ci illudiamo di poter governare e invece poi ci spaventa come un'apparizione spettrale e inaspettata. Per questo non siamo capaci di valutare la grandezza di questo avvenimento, che ci sta costantemente accanto ma è talmente estraneo alla nostra vita che lo riconosciamo soltanto quando accade realmente. E quando accade, nessuno sa dove possa portare; tutti muoiono ignari di cosa li aspetterà. |
F1531 (1880) / J1502 (1880)
I saw the wind within her - I knew it blew for me - But she must buy my shelter I asked Humility I watched the fluttering spirit The saved have no remembrance |
Vidi il vento dentro di lei - Sapevo che soffiava per me - Ma lei deve comprare il mio rifugio Chiesi all'Umiltà Scrutavo lo spirito vibrante Il salvato non ha rimembranza |
Manoscritto accidentato, con molte varianti e cancellature. Johnson si limita a riprodurne la trascrizione e afferma: "Le strofe sembrano avere delle relazioni l'una con l'altra, ma i versi sono in uno stato così grezzo che nessuna ricostruzione è possibile". Franklin dà invece una ricostruzione di quella che potrebbe essere una stesura compiuta (quella riportata sopra) e riporta poi le varianti: sei per parole singole e sette per uno o due versi interi. |
Guardando la trascrizione di Johnson sembra che i versi siano stati scritti in una successione sempre interrotta, come se quasi tutti fossero stati prima scritti e poi rivisti, senza una versione finale da preferire a qualsiasi altra possibile combinando le varianti. Prendendo come base la versione di Franklin si può comunque tentare una lettura. |
F1532 (1880) / J1503 (1880)
More than the Grave is closed to me - The Grave and that Eternity To which the Grave adheres - I cling to nowhere till I fall - The Crash of nothing, and of all - How similar appears - |
Più che la sola Tomba è chiuso a me - La Tomba e quell'Eternità A cui la Tomba è legata - Mi aggrappo al vuoto finché precipito - Il Crollo del nulla, e di tutto - Come appaiono simili - |
L'impossibilità di decifrare il mistero non consente appigli, è come aggrapparsi a qualcosa di inesistente; e quando si cade il crollo è insieme del nulla che siamo, e che forse saremo, e di quel tutto che la vita rappresenta per noi: due apparenti opposti che nel momento della morte sembrano fondersi l'uno nell'altro: il risultato potrà essere l'eternità o un nulla ormai definitivo, non più mitigato da quel fuggevole sprazzo di vita che ci è destinato. |
F1533 (1880) / J1504 (1880)
Of whom so dear The name to hear illumines with a Glow as intimate - as fugitive As Sunset on the snow - |
Di chi così caro Il nome udire illumina con un Bagliore intimo - fuggitivo - Come un Tramonto sulla neve - |
Il solo udire il nome dell'amato è un'ebbrezza intima e fuggevole, come quella di un tramonto che poggia per pochi istanti i suoi meravigliosi colori su un manto di neve, pronto ad accoglierli per gioire di quella morbida e incorporea carezza. |
F1534 (1880) / J-
I do not care - why should I care And yet I fear I'm caring To rock a fretting truth to sleep - Is short security The terror it will wake persistent as perdition Is harder than to face the frank adversity - |
Non m'importa - perché dovrebbe importarmi Eppure temo che m'importi Cullare un'irritante verità fino al sonno - È una breve sicurezza Il terrore si sveglierà persistente come la perdizione È più arduo che affrontare una franca avversità - |
Pubblicato tra i frammenti in prosa nell'edizione Johnson delle lettere (PF79, pag. 924) con le varianti del manoscritto fra parentesi ("crying" e "wailing" per "fretting" al verso 3; "no", "frail" e "poor" per "short" al verso 4). Di seguito ai versi c'è una frase: "There is an awful yes in every constitution" ("C'è un terribile sì in ogni temperamento") per la quale Franklin ipotizza che "possa essere intesa come continuazione dei versi o come prosa con la funzione di inserire i versi in una lettera." |
Molte volte ci si illude di poter "addormentare" una verità che dà fastidio, ma prima o poi si dovranno fare i conti con essa; perciò è meglio affrontare a viso aperto un'avversità, piuttosto che concedersi la breve sicurezza di averla messa da parte per poi vederla inevitabilmente riapparire. |
F1535 (1880) / J1505 (1880)
She could not live upon the Past The Present did not know her And so she sought this sweet at last And nature gently owned her The mother that has not a Knell for either Duke or Robin |
Non poteva vivere del Passato Il Presente non la riconosceva E così alla fine cercò questa dolcezza E gentilmente la prese la natura La madre che non ha Rintocchi sia esso Duca o Pettirosso |
Una morte dolce, nel grembo di una natura che accoglie indistintamente le sue creature senza i rintocchi funebri che noi siamo soliti tributare, perché immergersi in lei non è una partenza ma un ritorno. |
F1536 (1880) / J1508 (1880)
You cannot make Remembrance grow When it has lost it's Root - The tightening the Soil around And setting it upright Deceives perhaps the Universe But not retrieves the Plant - Real Memory, like Cedar Feet Is shod with Adamant - Nor can you cut Remembrance down When it shall once have grown - It's Iron Buds will sprout anew However overthrown - Disperse it - slay it - |
Non puoi far crescere il Ricordo Quando ha perduto la Radice - Consolidargli il Suolo intorno E collocarlo eretto Inganna forse l'Universo Ma non recupera la Pianta - La vera Memoria, come i Piedi del Cedro È ferrata col Diamante - Né puoi abbattere il Ricordo Quando una sola volta sia cresciuto - Le sue Gemme di Ferro spunteranno di nuovo Anche se rovesciato - Disperso - ucciso - |
Nell'edizione Johnson l'ultimo verso è riportato in nota e considerato una variante non segnata e forse attribuibile al verso 2. Franklin lo considera invece parte integrante della poesia, anche se potrebbe non essere l'ultimo verso, visto che: "il manoscritto è una bella copia che sembra come proseguire in un ulteriore foglio ora perduto". L'ipotesi è sorretta dal fatto che nell'ultimo verso si dovrebbe leggere in realtà "Disperdilo - uccidilo -", come se, appunto, la poesia dovesse proseguire. |
Un ricordo senza salde radici non sopravvive a lungo; si può in qualche modo tentare di farlo apparire ancora vivo, come facciamo con una pianta quando gli raccogliamo un po' di terra intorno per tenerla in piedi, ma è un artificio che può ingannare chi guarda distrattamente e non certo un modo per farla restare viva. Ma i ricordi scompaiono dalla memoria soltanto se non sono veri, perché questi ultimi hanno radici d'acciaio che, una volta attecchite, non temono nulla: niente riuscirà a sradicare un ricordo vero dalla nostra mente, e anche se riuscissimo a rovesciarlo, a disperderlo, a ucciderlo, spunterà di nuovo nel suolo della nostra memoria. |
F1537 (1880) / J1492 (1880)
"And with what Body do they come"? Then they do come, Rejoice! What Door - what Hour - Run - run - My Soul! Illuminate the House! "Body"! Then real - a Face - and Eyes - To know that it is them! - Paul knew the Man that knew the News - He passed through Bethlehem - |
"E con quale Corpo verranno?" Dunque vengono, Gioisci! A quale Uscio - a che Ora - Presto - presto - Anima Mia! Illumina la Casa! "Corpo!" Dunque reale - un Volto - e Occhi - Per sapere che è il loro! - Paolo conobbe l'Uomo che conosceva la Nuova - Era passato da Betlemme - |
Un cugino di ED, Perez Dickinson Cowan, le aveva inviato un ricordo della figlia Margaret, morta ancora bambina l'8 novembre 1879. ED le rispose con una lettera (L671) contenente questi versi, preceduti da "I hope Heaven is warm - there are so many Barefoot ones - I hope it is near - the little Tourist was so small - I hope it is not so unlike Earth that we shall miss the peculiar form - the Mold of the Bird -" ("Spero che il Cielo sia caldo - ce ne sono così tanti Scalzi - spero che sia vicino - la piccola Viaggiatrice era così piccina - spero che non sia tanto diverso dalla Terra da farci sentire la mancanza di quella forma peculiare - lo Stampo di un Uccello -"). |
Alla domanda biblica: "Con quale corpo verranno?" ED risponde con immagini vivide e realistiche, come se i corpi risuscitati si presentassero improvvisamente davanti a noi, con i loro volti, i loro occhi, che ce li fanno riconoscere senza tema di smentita. |
F1538 (1880) / J1487 (1880)
The Savior must have been A docile Gentleman - To come so far so cold a Day For little Fellow men - The Road to Bethlehem |
Il Salvatore dev'essere stato Un docile Gentiluomo - A venire fin qui in un così freddo Giorno Per Compagni di poco conto - La Strada per Betlemme |
Una copia delle tre conosciute (una rimaste fra le carte di ED, l'altra perduta e presumibilmente inviata alla famiglia di Austin per Natale), acclusa a una lettera a Higginson del novembre 1880 (L675) e citata con il titolo "Christ's Birthday". |
Un biglietto natalizio con un'immagine di Cristo tipicamente dickinsoniana: un docile Gentiluomo che si accolla un viaggio così lungo per arrivare in un giorno così freddo e venire a salvare gente che merita ben poco quel sacrificio. Ma il suo arrivo ha spianato la strada da fare per raggiungerlo, una strada che altrimenti sarebbe stata molto più difficile da percorrere. |
F1539 (1880) / J1509 (1881)
Mine Enemy is growing old - I have at last Revenge - The Palate of the Hate departs - If any would avenge Let him be quick - |
Il mio Nemico sta invecchiando - Ho alla fine Vendetta - Il Gusto dell'Odio se ne va - Se ci si vuol vendicare Si faccia in fretta - |
Tre copie praticamente uguali. Una era acclusa a una lettera a Higginson (L675 - novembre 1880), citata come "Cupid's Sermon" (l'informazione è riportata in entrambe le edizioni critiche delle poesie, ma nell'edizione Johnson delle lettere per questo titolo è indicata la poesia "Dare you see a Soul at the White Heat?" - J365-F401). |
Versi in bilico fra due affermazioni in contrasto fra loro: "la vendetta è un piatto da consumare caldo" e "la rabbia si nutre dell'attesa, perciò la vera vendetta è quella che sa aspettare" Potrebbero essere due poesie distinte; la prima con i versi 3-4-5-6-7, la seconda con i versi 1-2 e 8-9. Visto che ED le ha incastrate una dentro l'altra possiamo presumere che abbia voluto dare una doppia lettura, come se esistessero due modi, distinti ma in fin dei conti simili, per soddisfare la voglia di vendetta. |
F1540 (1880) / J1511 (1881)
My country need not change her gown, Her triple suit as sweet As when 'twas cut at Lexington, And first pronounced "a fit." Great Britain disapproves "the stars;" |
Il mio paese non deve cambiare vestito, Il suo triplice abito è dolce Come quando fu tagliato a Lexington, E per la prima volta dichiarato "perfetto". La Gran Bretagna disapprova "le stelle"; |
Acclusa a una lettera a Higginson (L675 - novembre 1880), citata come "My Country's Wardrobe" ("Il Guardaroba del mio paese", ovvero la bandiera americana). Il manoscritto è perduto e il testo deriva da Poems del 1891. |
Una celebrazione della bandiera americana, con le stelle simbolo di stati federati e sovrani che ammoniscono e insieme sfidano le baionette britanniche. |
F1541 (1880) / J1488 (1880)
Birthday of but a single pang That there are less to come - Afflictive is the Adjective But affluent the doom - |
Compleanno con un'unica angoscia Che ce ne saranno meno a venire - Doloroso è l'Aggettivo Ma generoso il destino - |
Inviata a Susan (L679) per il suo cinquantesimo compleanno (19 dicembre 1880). |
Il giorno del compleanno è un giorno di festa, ma anche un momento in cui ci rendiamo conto con angoscia che ne avremo uno di meno da festeggiare. Per questo l'aggettivo da usare sarebbe "doloroso", se non fosse per la ricchezza di esperienza e conoscenza che il destino di vivere comunque ci riserva. |
F1542 (1880) / J1718 (?)
Drowning is not so pitiful As the attempt to rise. Three times, 'tis said, a sinking man Comes up to face the skies, And then declines forever To that abhorred abode, Where hope and he part company - For he is grasped by God. The Maker's cordial visage, However good to see, Is shunned, we must admit it, Like an adversity. |
L'annegare non è così penoso Come il tentativo di risalire. Tre volte, si dice, chi sta affondando Torna su di fronte al cielo, E poi discende per sempre Verso quell'aborrita dimora, Dove lui e la speranza si separano - Perché lui è afferrato da Dio. Il volto cordiale del Creatore, Per quanto bello a vedersi, È scansato, dobbiamo ammetterlo, Come un'avversità. |
Dopo l'edizione del 1955, Johnson ha pubblicato, nell'edizione delle lettere del 1958, parte dell'ottavo verso ("Grasped by God -") come frammento in prosa, collegandolo a questa poesia (PF76, pag. 923). Franklin, sulla base di questo frammento autografo ha datato la poesia al 1880. Nel testo intero, trascritto da Mabel Todd, c'è una variante in questo verso: "of" al posto di "by"; vista l'esistenza dell'autografo dickinsoniano ho mantenuto la lezione dell'originale. |
La parte più penosa della morte non è la morte in sé, ma il rendersene conto, lottare con tutte le nostre forze contro un avversario che non lascia scampo, che ci separa per sempre da quella speranza che ci aveva sorretti fino all'ultimo, per portarci in un luogo che amiamo raffigurarci abitato da quel Dio buono e bello, ma che ciascuno di noi tende a scansare fino all'ultimo, perché dobbiamo ammettere che, nonostante tutto, proprio non ci piace quel paradiso così allettante, ma di cui preferiremmo volentieri fare a meno per restare in questa valle di lacrime. |
F1543 (1881) / J1520 (1881)
The Stem of a departed Flower Has still a silent rank - The Bearer from an Emerald Court Of a Despatch of Pink. |
Lo Stelo di un Fiore estinto Ha ancora un rango silente - Il Latore da una Corte di Smeraldo Di un Dispaccio Rosa. |
Inviata a Sarah Tuckerman in un biglietto del 1° gennaio 1881 (L684), preceduta soltanto da: "My Bird - Who is 'Today'? 'Yesterday' was a Year ago - and yet," ("Uccellino mio - Chi è 'Oggi'? 'Ieri' era un Anno fa - eppure,"). |
Il ciclo ininterrotto della natura in un biglietto di inizio anno, in cui il silenzioso e intatto rango dello stelo di un fiore estinto si fa latore di un messaggio di rinascita. |
F1544 (1881) / J1514 (1881)
An Antiquated Tree Is cherished of the Crow Because that Junior Foliage Is disrespectful now To venerable Birds Whose Corporation Coat Would decorate Oblivion's Remotest Consulate - |
Un Albero Antiquato È caro al Corvo Perché il Fogliame più Giovane Non ha rispetto ora Per gli Uccelli venerandi La cui Divisa Ufficiale Decorerebbe il più Remoto Consolato dell'Oblio - |
In una lettera dell'inizio della primavera 1881 a Elizabeth Holland (L689), preceduta da "Spring, and not a Blue Bird, but I have seen a Crow - 'in his own Body on the Tree', almost as prima facie - They love such outlawed Trees!" ("Primavera, e non un Uccello Azzurro, ma un Corvo ho visto - 'nel suo Corpo sull'Albero', quasi come cosa ovvia - Amano talmente gli Alberi fuorilegge!") e seguita da "Could you condone the profanity?" ("Potrai perdonare l'empietà?"). |
Come in molti casi di poesie inserite in lettere, i versi si completano con la lettura delle frasi che li precedono e li seguono. La poesia, letta da sola, potrebbe sembrare una sorta di malinconica riflessione sulla scarsa considerazione della gioventù per la vecchiaia, rappresentata da un corvo che si rifugia nelle parti meno rigogliose degli alberi, con la sua divisa un po' antiquata adatta più a un "consolato dell'oblio" che alla rinascita primaverile, perché sa che le foglie più giovani non avrebbero rispetto per la sua veneranda serietà. Ma questa lettura, pur legittima, si estende a significati più ampi se consideriamo quella "profanazione" di cui ED chiede perdono all'amica, quel richiamo a una frase biblica che celebra il sacrificio di Cristo applicata a un oscuro corvo appollaiato sui rami secchi di un albero; è come se ED volesse nobilitare con il paragone divino un soggetto altrimenti destinato ad uno sterile rimpianto nostalgico. Se leggiamo così anche gli ultimi due versi, l'immagine del "più remoto consolato dell'oblio" diventa una sorta di nobile consapevolezza di quel lontano luogo che è riservato a chi avrà ormai obliato il rigoglioso scorrere della vita. |
F1545 (1881) / J1530 (1881)
A Pang is more conspicuous in Spring In contrast with the things that sing Not Birds entirely - but Minds - And Winds - Minute Effulgencies When what they sung for is undone Who cares about a Blue Bird's Tune - Why, Resurrection had to wait Till they had moved a Stone - |
Uno Spasimo è più cospicuo in Primavera In contrasto con le cose che cantano Non solo gli Uccelli - ma le Menti - E i Venti - Minuti Fulgori Quando ciò per cui cantavano è distrutto Chi si cura della Melodia di un Uccello Azzurro - Per questo, la Risurrezione dovrà aspettare Finché loro non avranno smosso la Pietra - |
Esiste un altro manoscritto di questa poesia (probabilmente un abbozzo, datato 1877 da Johnson e 1881 da Franklin) senza i primi quattro versi e con cinque versi aggiunti, l'ultimo dei quali uguale al primo:
Johnson annota: "I versi che seguono la prima strofa sono certamente un abbozzo e sembrano essere materiale che ED scartò quando scrisse la poesia più tarda." |
La chiave della poesia è negli ultimi due versi: "la risurrezione deve seguire il suo corso e aspettare che i morti smuovano le loro pietre", perché nulla di quello che avviene dopo la morte ha più importanza per chi se n'è ormai andato. Nella versione "in bella" questa immagine è preceduta da un'altra presente spesso nelle poesie di ED, quella del contrasto che acuisce le sensazioni ed è come se facesse diventare molto più lungo il tempo dell'attesa, quel "pang" che pare trasformarsi da dolore acuto, improvviso ma breve, a spasimo infinito. Nella versione abbozzata invece i versi che seguono sembrano voler sviluppare il senso dell'attesa, con quel tamburo che non smette mai di suonare e l'impedimento ad agire (a scrivere per il poeta) finché non vi sia la pace dell'ultimo silenzio dentro di noi e fuori più nulla. |
F1546 (1881) / J1523 (1881)
We never know we go when we are going - We jest and shut the Door - Fate - following - behind us bolts it - And we accost no more - |
Non sappiamo di andare mentre stiamo andando - Celiamo e chiudiamo la Porta - Il Fato - seguendoci - dietro di noi la spranga - E non ci accostiamo più - |
Il testo è dalla copia autografa rimasta; un'altra copia (perduta e conosciuta da una trascrizione di Frances Norcross) era in una lettera a Louise e Frances Norcross dell'aprile 1881 (L691), preceduta da "It is startling to think that the lips, which are keepers of thoughts so magical, yet at any moment are subject to the seclusion of death. I must leave you dear, to come perhaps again," ("È impressionante pensare che quelle labbra, custodi di pensieri così magici, possano ogni istante essere soggette all'isolamento della morte. Devo lasciarvi care, forse per tornare,"). |
Il destino ha i suoi tempi, ignoti e non determinabili; uscire gioiosamente da una porta non significa potervi sempre rientrare. |
F1547 (1881) / J1522 (1881)
His little Hearse like Figure Unto itself a Dirge To a delusive Lilac The vanity divulge Of Industry and Morals And every righteous thing For the divine Perdition Of Idleness and Spring - |
Un piccolo Carro Funebre la sua Figura Per se stesso un Lamento A un illusorio Lillà La vacuità divulghi Di Operosità e Morale E ogni cosa giusta Per la divina Perdizione Di Ozio e Primavera - |
In un biglietto al nipote Gilbert (L712), che riporto per intero:
Sembra che nel biglietto ci fosse anche un bombo morto. |
La religione del bombo è molto semplice e pragmatica: lasciate perdere concetti vacui e fumosi come l'operosità e la morale e godetevi in un sano ozio le bellezze della primavera, tanto prima o poi tutti finiremo così: un cadavere, un carro funebre e un lamento. La citazione finale dell'occhiuto pastore settecentesco, contrapposta a quella di Gesù, sembra un chiaro indizio di che cosa intendesse ED con la "vanity" del quarto verso. |
F1548 (1881) / J1512 (1881)
All things swept sole away This - is immensity - |
Tutte le cose spazzate via e sole Questa - è l'immensità - |
I versi concludono una lettera a Higginson (L735 - 1881), preceduti da"I trust the Life of which you spoke is in no peril, and every unconferred Bliss tenderly in store - It is solemn to remember that Vastness - is but the Shadow of the Brain which casts it -" ("Confido che la Vita di cui mi ha parlato non sia in pericolo, e ogni Gioia non sperimentata teneramente in arrivo - È solenne rammentare quella Vastità - non è altri che l'Ombra della mente che le dà forma -"). |
L'immensità vista come un insieme di singolarità, senza più alcuna relazione tra di loro che possa determinare lo spazio e il tempo. |
F1549 (1881) / J1524 (1881)
A faded Boy - in sallow Clothes Who drove a lonesome Cow To pastures of Oblivion - A statesman's Embryo - The Boys that whistled are extinct - |
Un Ragazzo sbiadito - in Abiti giallastri Che conduceva una Mucca solitaria Ai pascoli dell'Oblio - L'Embrione di uno statista - I Ragazzi che fischiettavano sono estinti - |
Un nostalgico ricordo dei tempi eroici della colonizzazione dell'America, di quei ragazzi ormai sbiaditi nei ricordi, che lavoravano in campi consegnati all'oblio, diventati il simbolo "embrionale" di quella che poi sarà una nazione. Quei tempi non ci sono più, sono rimasti soltanto nei racconti delle ballate popolari o nella memoria di una natura incontaminata. |
F1550 (1881) / J1527 (1881)
Oh give it motion - deck it sweet With Artery and Vein - Upon it's fastened Lips lay words - Affiance it again To that Pink stranger we call Dust - Acquainted more with that Than with this horizontal one That will not lift it's Hat - |
Oh dagli movimento - rivestilo dolcemente Con Arterie e Vene - Sulle sue Labbra serrate deponi parole - Dai fiducia ancora A quel Roseo estraneo chiamato Polvere - Che ha più familiarità con quello Che con questo corpo orizzontale Che non si toglierà il Cappello - |
Un'invocazione a rendere palpabile la resurrezione, a ridare a un corpo ormai divenuto polvere le sembianze vitali (movimento, arterie, vene, parole), a confidare che quella polvere estranea, ma che ha in sé la rosea essenza della vita pronta a rinascere, abbia più familiarità con qualcosa destinato a rivivere, ad alzarsi, piuttosto che con un corpo eternamente orizzontale, incapace per sempre di fare un gesto di saluto all'immortalità. |