The Complete Poems
Tutte le poesie
F51 - 100
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
F1/50
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Indice Franklin
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F51 (1859) / J40 (1858)
When I count the seeds That are sown beneath - To bloom so, bye and bye - When I con the people When I believe the garden |
Quando conto i semi Che sono sparsi là sotto - Per sbocciare così, via via - Quando rifletto sulle persone Quando credo nel giardino |
Un germoglio che nasce dalla terra diventa simbolo della resurrezione, come se i corpi che giacciono nella tomba non fossero altro che semi pronti a sbocciare nell'eterna estate divina. Ma è un giardino invisibile e inconoscibile alla mente di noi mortali; possiamo crederci soltanto con la fede, ma non siamo capaci di coglierne il nettare, come fa l'ape con i fiori dei giardini terreni. L'ultimo verso può essere letto in due modi opposti: se "this summer" è l'estate terrena dell'ape, allora il senso è che possiamo tranquillamente rinunciare all'effimera estate della vita e affidarci alla fede e alla certezza dell'immortalità; se è invece l'estate promessa dalla fede, il verso diventa una dichiarazione di amore per la vita: possiamo tranquillamente rinunciare a quell'estate così lontana ed evanescente, per godere quella più vicina e concreta, che non ha bisogno di fede e si mostra senza veli ai nostri occhi. |
F52 (1859) / J147 (1859)
Bless God, he went as soldiers, His musket on his breast - Grant God, he charge the bravest Of all the martial blest! Please God, might I behold him |
A Gloria di Dio, andò soldato, Il moschetto sul petto - Conceda Dio, che esorti i più arditi Di tutti i marziali consacrati! Piaccia a Dio, ch'io possa vederlo |
La metafora guerriera conduce alla purezza delle "bianche spalline", simbolo di un coraggio leale che affronta senza paura le aspre battaglie della vita. |
F53 (1859) / J56 (1858)
If I should cease to bring a Rose Upon a festal day, Twill be because beyond the Rose I have been called away - If I should cease to take the names |
Se dovessi smettere di portare una Rosa In un giorno di festa, Sarà perché al di là della Rosa Sarò stata chiamata - Se dovessi smettere di prendere i nomi |
L'amore per la natura, la capacità di godere della bellezza di un fiore, e, insieme, la memoria di coloro che da quei fiori sono commemorati, durerà per tutta la vita. Soltanto la morte riuscirà a interrompere quel dialogo così intimo e silenzioso con la natura e con chi ci ha lasciati. |
F54 (1859) / J1730 (?)
"Lethe" in my flower, Of which they who drink, In the fadeless Orchards Hear the bobolink! Merely flake or petal |
"Lete" nel mio fiore, Coloro che ne bevono, Nei Frutteti perenni Odono il bobolink! Soltanto fiocco o petalo |
La poesia era compresa nel Fascicolo 2, in una parte di foglio ora perduta che, secondo Franklin, conteneva dall'altro lato la J1729-F56. Nella parte di foglio rimasta si possono leggere i primi due versi e la parte più alta del terzo, gli altri derivano dalla trascrizione è di Mabel Todd. |
Una sorta di Eden pagano. Il "Lete" (in greco "oblio") era il fiume degli inferi che faceva dimenticare la vita trascorsa a chi ne beveva le acque. Qui diventa un fiore che inebria, che fa dimenticare la natura reale e avvicina a una natura perenne, mitica, dove l'amorfa concretezza di un fiocco o di un petalo si trasforma nel disegno divino di una rosa, di cui riusciamo a percepire nel profondo le misteriose e labirintiche volute soltanto affidandoci fiduciosi al padre che ne è il creatore. |
F55 (1859) / J57 (1858)
To venerate the simple days Which lead the seasons by - Needs but to remember That from you or I, They may take the trifle Termed mortality! To invest existence with a stately air - |
Per venerare i semplici giorni Che portano via le stagioni - Bisogna solo ricordare Che da te o da me, Possono prendere quell'inezia Detta mortalità! Per ammantare l'esistenza di un'aria solenne - |
Nell'edizione Johnson la seconda strofa è riportata in nota, ripresa dalla prima edizione del 1896, in quanto il manoscritto conosciuto nel 1955 era limitato alla prima. Il frammento contenente la seconda strofa era nel foglio strappato che conteneva la J14-F5, ed è stato successivamente rintracciato e pubblicato da Franklin in American Literature, 50, March 1978, pagg. 114-115. |
L'intreccio fra l'esistenza umana e la natura è descritto in due strofe parallele: nella prima è la natura che assume connotati mortali, in quanto segue il suo corso insieme a noi; nella seconda, la nostra esistenza viene ammantata di solennità dal nostro essere parte del ciclo naturale, come se fossimo la ghianda che, nella sua minuta semplicità, è comunque capace di essere il germoglio iniziale di una foresta, che troverà il suo rigoglio finale in un cielo per ora troppo alto per essere raggiunto dai nostri occhi. |
F56 (1859) / J1729 (?)
I've got an arrow here. Loving the hand that sent it I the dart revere. Fell, they will say, in "skirmish"! |
Ho ricevuto una freccia qui. Amando la mano che l'ha lanciata Venero il dardo. Caduta, diranno, in una "scaramuccia"! |
Secondo Franklin la poesia era compresa nel Fascicolo 2, in una parte di foglio ora perduta che conteneva dall'altro lato la J1730-F54. La trascrizione è di Mabel Todd. |
La freccia di Cupido colpisce e sconfigge senza bisogno di dar battaglia, basta una semplice scaramuccia per arrendersi volentieri a quell'arciere che lancia dardi così amabili. |
F57 (1859) / J41 (1858)
I robbed the Woods - The trusting Woods - The unsuspecting Trees Brought out their Burs and mosses My fantasy to please - I scanned their trinkets curious - I grasped - I bore away - What will the solemn Hemlock - What will the Oak tree say? |
Ho derubato i Boschi - I fiduciosi Boschi - Gli innocenti Alberi Mostravano i loro Ricci e i loro muschi Per compiacere la mia fantasia - Esplorai curiosa i loro ninnoli - Afferrai - strappai via - Che dirà l'austero Abete - Che dirà la Quercia? |
La versione riportata sopra è quella trascritta nei fascicoli. Un'altra copia è in un manoscritto del 1861 apparentemente preparato per la spedizione ma rimasto fra le carte di ED. In questa seconda versione c'è una variante al verso 9: "Fir" ("Abete" - "Hemlock" al verso precedente è più propriamente l'abete canadese) al posto di "Oak" e un punto interrogativo che chiude il secondo verso e trasforma l'inizio da affermazione a domanda; inoltre, i pronomi in prima persona diventano impersonali: "I" (v. 1) diventa "Who", "My" (v. 5) diventa "His" e i tre "I" dei vv. 6 e 7 diventano altrettanti "He". |
La bellezza della natura è sempre a nostra disposizione; talvolta ne approfittiamo troppo e tradiamo la sua fiducia, magari soltanto per soddisfare la nostra curiosità, senza pensare all'inconsapevole lavoro che ha creato un fiore o un filo d'erba che strappiamo con noncuranza. |
F58 (1859) / J42 (1858)
A Day! Help! Help! Another Day! Your prayers - Oh Passer by! From such a common ball as this Might date a Victory! From marshallings as simple The flags of nations swang. Steady - my soul: What issues Upon thine arrow hang! |
Un Giorno! Aiuto! Aiuto! Un altro Giorno! Le tue preghiere - Oh Tu che passi! Da una sfera comune come questa Potrebbe datarsi una Vittoria! Da schieramenti così semplici Le bandiere di nazioni sventolarono. Salda - anima mia: Quali eventi Al tuo strale sospesi! |
Nell'edizione Johnson la poesia è in otto versi e il primo comprende anche il secondo dell'edizione Franklin. La scelta di Franklin è conforme al manoscritto nel fascicolo 2 e credo sia dettata dal fatto che l'abitudine di ED di andare liberamente a capo (abitudine che rende molto spesso problematico decidere dove situare le cesure tra i versi) inizia nel fascicolo 4 (con la J136-F94). |
Difficile distinguere fra normalità ed eccezionalità. Un giorno che inizia come tanti altri, la preghiera di un viandante, il globo del sole che come sempre segue il suo corso possono essere testimoni di eventi straordinari, che accadono sempre in giorni e luoghi senza nulla di particolarmente unico. La stessa cosa può dirsi della nostra anima, della nostra interiorità, così familiare e vicina e nello stesso tempo custode di eventi di cui talvolta non immaginiamo la portata. |
F59 (1859) / J43 (1858)
Could live - did live - Could die - did die - Could smile upon the whole Through faith in one he met not - To introduce his soul - Could go from scene familiar Such trust had one among us - |
Poteva vivere - visse - Poteva morire - morì - Poteva sorridere su tutto Per fede in qualcuno che non conosceva - Presentando la sua anima - Poteva passare da un luogo familiare Tanta fiducia ebbe uno fra noi - |
La morte come un varo per una baia sconosciuta, un passaggio da luoghi familiari a un posto di cui non sappiamo nulla e a cui possiamo credere soltanto per la fede in qualcuno che si rivelerà soltanto dopo la partenza. Per chi resta c'è solo la possibilità di guardare quella partenza, senza sapere nulla di quello che ci sarà in quel mare sconosciuto. |
F60 (1859) / J44 (1858)
If she had been the Mistletoe And I had been the Rose - How gay upon your table My velvet life to Close - Since I am of the Druid - And she is of the dew - I'll deck Tradition's buttonhole And send the Rose to you. |
Se lei fosse stata il Vischio E io fossi stata la Rosa - Che gioia sulla tua tavola La mia vita di velluto Concludere - Poiché io sono dei Druidi - E lei è della rugiada - Ornerò l'asola della Tradizione E invierò la Rosa a te. |
Inviata a Samuel Bowles, probabilmente con una rosa. Un'altra copia è nei fascicoli, identica, a parte l'aggiunta di un punto esclamativo alla fine del quarto verso e "she" al primo non evidenziato. |
Un gioco tra il vischio e la rosa, probabilmente riferito alle feste di fine/inizio anno. Nel quinto verso l'accostamento druidi/vischio deriva probabilmente dalla definizione di "mistletoe" nel Webster 1828: "... This plant was held in great veneration by the Druids.". Gli ultimi versi possiamo leggerli come: "poiché io sono più simile al vischio e non ho la vellutata bellezza della rosa, rispetterò la tradizione festeggiando con lui e mandando lei a te." |
F61 (1859) / J10 (1858)
My Wheel is in the dark! I cannot see a spoke Yet know it's dripping feet Go round and round. My foot is on the Tide! Some have resigned the Loom - Some with new - stately feet - |
La mia Ruota è nell'oscurità! Non riesco a vederne i raggi Eppure so che i suoi stillanti passi Girano sempre in tondo. Il mio piede è sull'Onda! Alcuni hanno restituito il Telaio - Alcuni con nuova - solenne andatura - |
Nelle prime due strofe l'oscurità che ci accompagna nel corso della vita, l'impossibilità di diradarla e svelare i misteri che ci aspettano; l'unico punto fermo è la certezza che, come in ogni strada, anche quella più accidentata, alla fine dev'esserci una meta, una radura sulla quale posare i nostri passi e fermarsi. Nella terza sono descritti coloro che hanno già raggiunto quella meta, hanno restituito il telaio servito per tessere la loro vita e sono occupati in qualcosa di molto diverso da ciò che conosciamo. Nell'ultima, coloro che attraversano ora quel misterioso portone, con la nobile andatura adatta a un viaggio così importante, lasciando a noi, per il tempo che ci separa da quel passaggio, il problema di capire cosa ci sia veramente al di là. |
F62 (1859) / J45 (1858)
There's something quieter than sleep Within this inner room! It wears a sprig upon it's breast - And will not tell it's name. Some touch it, and some kiss it - I would not weep if I were they - While simple-hearted neighbors |
C'è qualcosa di più quieto del sonno Dentro quest'intima stanza! Porta un ramoscello sul petto - E non dirà il suo nome. Qualcuno la tocca, e qualcuno la bacia - Non piangerei se fossi in loro - Mentre i vicini di buon cuore |
Una morte prematura si trasforma in qualcosa più calmo di un sonno, in un evento solenne, anche se arduo da comprendere, in un fiabesco tornare nel posto da cui si è venuti, in un volarsene via come un uccello che va verso lidi più accoglienti. |
F63 (1859) / J46 (1858)
I keep my pledge. I was not called - Death did not notice me. I bring my Rose - I plight again - By every sainted Bee - By Daisy called from hillside - By Bobolink from lane - Blossom and I - Her oath, and mine - Will surely come again - |
Io mantengo la mia promessa. Non fui chiamata - La morte non si è accorta di me. Porto la mia Rosa - M'impegno di nuovo - Per ogni Ape consacrata - Per la Margherita chiamata dal pendio - Per il Bobolink dal sentiero - Il fiore ed io - Il suo giuramento, e il mio - Certamente ritorneremo - |
Il superamento della morte attraverso l'eterno ritorno. L'impegno a tornare dei due ultimi versi è quello della rosa che fiorirà di nuovo e, insieme, di chi non è ancora chiamato a compiere un viaggio che appare definitivo. Ma si respira anche aria di risurrezione, con la trinità naturale dei versi 6-8 (ape, margherita e bobolink), evocata come per santificare il ciclo ininterrotto della natura, che riesce ad andare anche al di là della morte, indicando anche a noi l'ineluttabilità di una fine a cui segue un nuovo inizio. |
F64 (1859) / J47 (1858)
Heart! We will forget him! You and I - tonight! You may forget the warmth he gave - I will forget the light! When you have done, pray tell me |
Cuore! Lo dimenticheremo! Tu ed io - questa notte! Tu potrai dimenticare il calore che dava - Io dimenticherò la luce! Quando hai finito, ti prego di dirmelo - |
Una rinuncia gridata; un amore, di cui si è sperimentata la gioia e il calore, che va dimenticato in fretta, perché ogni indugio potrebbe far diventare impossibile un oblio così doloroso. |
F65 (1859) / J48 (1858)
Once more, my now bewildered Dove Bestirs her puzzled wings. Once more, her mistress, on the deep Her troubled question flings - Thrice to the floating casement |
Ancora una volta, la mia Colomba ora confusa Agita le ali perplesse. Ancora una volta, la sua padrona, al profondo Lancia la sua tormentata domanda - Tre volte alla galleggiante finestra |
La ricerca di una "terra" nel mare della vita è difficile, ma come Noè non si scoraggiò dopo che la colomba era tornata tre volte senza alcun segno di speranza, anche noi dobbiamo continuare a cercare la risposta alle domande che lanciamo al profondo mistero che ci circonda. |
F66 (1859) / J17 (1858)
Baffled for just a day or two - Embarrassed - not afraid - Encounter in my garden An unexpected Maid! She beckons, and the Woods start - She nods, and all begin - Surely, such a country I was never in! |
Confusa solo per un giorno o due - Imbarazzata - non spaventata - Incontro nel mio giardino Un'inaspettata Fanciulla! Fa segno, e i Boschi si scuotono - Annuisce, e tutto ha inizio - Sicuramente, in un tale paese Non ci sono mai stata! |
Inviata a Mrs. Holland nella primavera del 1859 con un bocciolo di rosa. Un'altra copia è nei fascicoli, suddivisa in due strofe e con varianti minime. |
Il dono che accompagnava i versi svela l'identità di quella "unexpected Maid". Un bocciolo di rosa che annuncia l'avvio della primavera, un incontro inaspettato ma anche preceduto da qualche giorno in cui chi lo coglie ne ha avuto sentore, per poi rendersi conto che è proprio lui: il messaggero della rinascita che con un segno scuote i boschi e risveglia tutta la natura. Gli ultimi due versi sembrano esprimere la difficoltà di entrare veramente in sintonia con il mondo che è intorno a noi, come se l'uomo non fosse capace di lasciarsi andare a quei cicli che contraddistinguono la vita della natura ma anche la sua. |
F67 (1859) / J58 (1859)
Delayed till she had ceased to know - Delayed till in it's vest of snow Her loving bosom lay - An hour behind the fleeting breath - Later by just an hour than Death - Oh lagging Yesterday! Could she have guessed that it w'd be - Oh if there may departing be |
Tardò finché lei cessò di sapere - Tardò finché nella sua veste di neve L'amoroso seno giacque - Un'ora dopo il fuggente respiro - Solo un'ora più tardi della Morte - Oh indugiante Ieri! Avesse potuto immaginare quell'esito - Oh se ci fossero moribondi |
Oltre alla copia riportata sopra, nei fascicoli, c'è un altro manoscritto, inviato a Susan, con il testo identico a parte una variante al verso 13: "remaining" al posto di "departing". |
La morte arriva spesso per caso, magari solo un momento prima di qualcosa che avrebbe trasformato quella sconfitta in una vittoria; ma a noi non resta che accettare, con rassegnata umiltà, un destino che ci consegna alla morte, anche se un istante dopo avremmo potuto cingere regalmente la corona della vittoria. |
F68 (1859) / J89 (1859)
Some things that fly there be - Birds - Hours - the Bumblebee - Of these no Elegy. Some things that stay there be - There are that resting, rise. |
Alcune cose che volano ci sono - Uccelli - Ore - i Bombi - Per queste nessuna Elegia. Alcune cose che restano ci sono - Ci sono quelle che riposando, risorgono. |
Difficile sciogliere l'enigma dell'eternità; nulla di ciò che conosciamo ci aiuta a comprendere il mistero di un corpo che giace nella tomba e, nello stesso tempo, va incontro all'immortalità. |
F69 (1859) / J90 (1859)
Within my reach! I could have touched! I might have chanced that way! Soft sauntered thro' the village - Sauntered as soft away! So unsuspected Violets Within the meadows go - Too late for striving fingers That passed, an hour ago! |
A portata di mano! Avrei potuto toccarlo! Potevo capitare da quelle parti! Vagando tranquilla nel villaggio - Come vagando lontano! Così insospettate Violette Spuntano nei prati - Troppo tardi per le bramose dita Che passarono, un'ora fa! |
Un fiore, come un amore, un'occasione, spunta quando vuole, magari pochi istanti dopo il nostro passaggio, e a quel punto è troppo tardi per chi bramava impossessarsene. |
F70 (1859) / J91 (1859)
So bashful when I spied her! So pretty - so ashamed! So hidden in her leaflets Lest anybody find - So breathless till I passed her - For whom I robbed the Dingle - |
Così ritrosa quando la spiai! Così graziosa - così pudica! Così nascosta tra le sue foglioline Affinché nessuno la scoprisse - Così senza fiato finché la oltrepassai - Per chi depredai il Boschetto - |
Probabilmente erano versi che accompagnavano un fiore, sempre al femminile in ED, portato via dal suo "simple haunts" per essere donato a qualcuno. La descrizione dei tentativi del fiore di sottrarsi al proprio destino, e i verbi usati nei primi due versi dell'ultima strofa, fanno pensare agli ultimi due versi della J86-F98. |
F71 (1859) / J92 (1859)
My friend must be a Bird - Because it flies! Mortal, my friend must be - Because it dies! Barbs has it, like a Bee! Ah, curious friend! Thou puzzlest me! |
Il mio amico dev'essere un Uccello - Poiché vola! Mortale, il mio amico dev'essere, Poiché muore! Ha pungiglioni, come un'Ape! Ah, curioso amico! Tu mi confondi! |
Il pronome neutro non permette di capire se il soggetto sia un amico, un'amica, o anche un animale. È comunque la descrizione di qualcuno che è difficile da trattenere e che possiede pungiglioni per ferire. |
F72 (1859) / J93 (1859)
Went up a year this evening! I recollect it well! Amid no bells nor bravoes The bystanders will tell! Cheerful - as to the village - Tranquil - as to repose - Chastened - as to the Chapel This humble Tourist rose! Did not talk of returning! Alluded to no time When, were the gales propitious - We might look for him! Was grateful for the Roses In life's diverse boquet - Talked softly of new species To pick another day; Beguiling thus the wonder The wondrous nearer drew - Hands bustled at the moorings - The crowd respectful grew - Ascended from our vision To countenances new! A Difference - A Daisy - Is all the rest I knew! |
Salì giusto un anno questa sera! Me lo ricordo bene! Non fra campane né ovazioni I presenti possono dirlo! Gioioso - come al villaggio - Tranquillo - come a riposare - Disciplinato - come al Tempio Quell'umile Turista s'innalzò! Non parlò di ritorno! Non alluse al tempo In cui, fossero le brezze propizie - Avremmo potuto rivederlo! Era grato per le Rose Nei diversi bouquet della vita - Parlò dolcemente di nuove specie Da cogliere un altro giorno; Seducendo così il prodigio Il prodigioso attirò più vicino - Le mani si agitarono agli ormeggi - La folla divenne rispettosa - Ascese oltre la nostra vista Verso sembianze nuove! Una Differenza - Una Margherita - Fu tutto ciò ch'io vidi! |
La morte come un viaggio senza ritorno, da affrontare con gioiosa e tranquilla disciplina, senza addii chiassosi, senza dimenticare la bellezza di ciò che abbiamo vissuto, con la curiosità delle "nuove specie" che potremo conoscere e con la speranza che una brezza propizia possa un giorno portarci quelli che abbiamo amato. |
F73 (1859) / J94 (1859)
Angels, in the early morning May be seen the Dews among, Stooping - plucking - smiling - flying - Do the Buds to them belong? Angels, when the sun is hottest |
Angeli, di primo mattino Si possono vedere fra le Rugiade, Chinarsi - estirpare - sorridere - volare - Sono i Germogli là per loro? Angeli, quando il sole è più cocente |
La nascita e la morte hanno scenari diversi: la prima una rugiada che infonde l'umida dolcezza della vita, la seconda il sole cocente che inaridisce. Per entrambe c'è l'intervento divino, simile come sono simili il terzo e il settimo verso, distinti soltanto da un sorriso che diventa un sospiro. |
F74 (1859) / J95 (1859)
My nosegays are for Captives - Dim - long expectant eyes - Fingers denied the plucking, Patient till Paradise - To such, if they sh'd whisper |
I miei mazzolini sono per Prigionieri - Occhi velati - a lungo in attesa - Dita a cui è negato cogliere, Pazienti fino al Paradiso - Per questo, se sussurrassero |
Potrebbe essere un biglietto che accompagnava un mazzo di fiori, messaggeri naturali e discreti di rinascita e di fantasia per coloro che sono prigionieri della vita di tutti i giorni. |
F75 (1859) / J96 (1859)
Sexton! My Master's sleeping here. Pray lead me to his bed! I came to build the Bird's nest - And sow the early seed - That when the snow creeps slowly |
Becchino! Il mio Maestro sta dormendo qui. Ti prego di condurmi al suo letto! Sono venuta a costruire il nido dell'Uccello - E a spargere il primo seme - Cosicché quando la neve striscerà lenta |
Il seme del ricordo germoglierà sulla tomba, e quando il gelo della morte si trasformerà nel calore della resurrezione, il fiore indicherà la via da seguire per ritrovare chi l'aveva piantato. |
F76 (1859) / J97 (1859)
The rainbow never tells me That gust and storm are by - Yet is she more convincing Than Philosophy. My flowers turn from Forums - |
L'arcobaleno non mi dice mai Che raffiche e tempesta son passate - Eppure è più convincente Della Filosofia. I miei fiori aggirano le Tribune - |
I segni della natura, imponderabili (l'arcobaleno che annuncia la fine del temporale) o indiretti (i fiori che annunciano l'arrivo della primavera e degli uccelli), non hanno bisogno di parole e ci dicono molto di più di qualsiasi cosa possano dirci con lunghi discordi un abile oratore o un filosofo. |
F77 (1859) / J98 (1859)
One dignity delays for all - One mitred afternoon - None can avoid this purple - None evade this crown! Coach, it insures, and footmen - What dignified attendants! Her pomp surpassing ermine |
Una dignità ci aspetta tutti - Un pomeriggio con la mitra - Nessuno può evitare questa porpora - Nessuno sfuggire questa corona! Cocchio, assicura, e lacchè - Che dignitosi accompagnatori! Il suo sfarzo supera l'ermellino |
Un funerale vistoso, accompagnato dalla deferente solennità dei partecipanti e da tutti i segni esteriori che elevano di rango anche i più umili. Si può interpretare in modi diversi, che peraltro non si escludono l'un l'altro: una prosaica e, forse, amara constatazione: un funerale dignitoso non si nega a nessuno; la descrizione di segni esteriori e convenzionali, che però trovano giustificazione negli ultimi versi, quando il rango della morte accomuna tutti, donando una purpurea solennità anche ai più umili; un divertito excursus nelle cerimoniose convenzioni in cui siamo immersi, in un momento unico e irripetibile: quello in cui saremo insieme protagonisti e assenti. |
F78 (1859) / J88 (1859)
As by the dead we love to sit - Become so wondrous dear - As for the lost we grapple Tho' all the rest are here - In broken mathematics |
Come presso i morti amiamo sedere - Divenuti così incredibilmente cari - Come ai perduti ci aggrappiamo Nonostante tutti gli altri siano qui - In spezzata matematica |
La copia riportata sopra è quella nei fascicoli. Un'altra è in una lettera a Elizabeth Holland del 2 marzo 1859 (L204), preceduta da "Meeting is well worth parting. How kind in some to die, adding impatience to the rapture of our thought of Heaven!" ("L'incontro è fonte di preziosa separazione. Com'è naturale in alcuni morire, aggiungendo impazienza al rapimento della nostra idea di Cielo!") |
Il tesoro della memoria è alimentato da una matematica "spezzata", perché il suo ammontare è dato da coloro che si sono separati da noi, che abbiamo perduto. Negli ultimi due versi una efficacissima immagine: il tesoro dei nostri ricordi diventa sempre più vasto al dissolversi di quello che possediamo in vita, fino a identificarsi in una unicità di cui è difficile distinguere i contorni, così come nelle frasi che nella lettera precedono i versi l'incontro sembra congiungersi con la separazione e la morte aggiungere l'impazienza di conoscere alle nostre fantasie sul Cielo. |
F79 (1859) / J99 (1859)
New feet within my garden go - New fingers stir the sod - A Troubadour upon the Elm Betrays the solitude. New Children play upon the green - |
Nuovi passi nel mio giardino vanno - Nuove dita smuovono la zolla - Un Trovatore sopra l'Olmo Tradisce la solitudine. Nuovi Fanciulli giocano sul prato - |
I cicli naturali e umani accomunati e descritti in una serie di contrapposizioni fra nascita e morte, con una struttura a distici in cui il primo verso è rinascita primaverile e il secondo morte invernale. |
F80 (1859) / J903 (1864)
I hide myself within my flower That wearing on your breast - You - unsuspecting, wear me too - And angels know the rest! |
Mi nascondo nel mio fiore Perché portandolo sul petto - Tu - senza saperlo, porterai anche me - E gli angeli sanno il resto! |
Le due edizioni critiche riportano tre versioni di questa poesia (uno dei biglietti con i quali ED accompagnava l'invio di fiori):
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Uno dei biglietti "floreali" di ED. Stavolta con due versioni, entrambe con la delicata immagine della donatrice che si nasconde nel fiore per godere dei sentimenti di chi lo riceve. La prima è più concreta e, nell'ultimo verso, suggerisce una lettura sensuale, anche se (relativamente) mitigata dal richiamo agli angeli. La seconda è più intima e malinconica. |
/ F81 (1859) / J144 (1859)
She bore it till the simple veins Traced azure on her hand - Till pleading, round her quiet eyes The purple crayons stand. Till Daffodils had come and gone No more her patient figure But crowns instead, and courtiers - |
Sopportò finché le semplici vene Tracciarono d'azzurro la sua mano - Finché imploranti, intorno ai quieti occhi I purpurei pastelli stettero. Finché le Giunchiglie vennero e andarono Non più la sua paziente figura Ma corone invece, e cortigiani - |
Il compianto per una morte, descritta prima con l'occhio amorevole di chi vede l'illividirsi di una mano, lo spegnersi del colore sul volto, e poi con il rimpianto per tutto ciò che non sarà più. Nell'ultima strofa, il convenzionale sfarzo del funerale, sottolineato dai "courtiers" del verso 13, non muta la timida ritrosia di quel volto ormai immortale. |
F82 (1859) / J81 (1859)
We should not mind so small a flower - Except it quiet bring Our little garden that we lost Back to the Lawn again. So spicy her Carnations nod - That whoso sees this little flower |
Non baderemmo a un così piccolo fiore - Se discreto non portasse Il piccolo giardino perduto Di nuovo al nostro Prato. Così fragranti i Garofani ciondolano - Che a chiunque veda quel fiorellino |
Un fiore nascosto, umile, non attirerebbe la nostra attenzione se non fosse il quasi impercettibile segno dell'arrivo della primavera, del risorgere di un giardino inaridito dall'inverno. La natura sembra ubriacata da quel risveglio, e chi è capace di vedere con occhi sempre nuovi il ciclico miracolo della primavera, anche nelle sue manifestazioni più minute, saprà anche percepirne gli splendori al di là del visibile. |
F83 (1859) / J145 (1859)
This heart that broke so long - These feet that never flagged - This faith that watched for star in vain, Give gently to the dead - Hound cannot overtake the Hare |
Questo cuore così a lungo infranto - Questi piedi che mai riposarono - Questa fede che vegliò per una stella invano, Dateli dolcemente ai morti - Il segugio non riesce a raggiungere la Lepre |
Le sofferenze della vita possono cessare soltanto con la morte, con l'affidarsi dolcemente a chi ci porterà in un luogo dove nessuno potrà più raggiungerci per farci del male, né rubarci la tranquillità ritrovata. |
F84 (1859) / J146 (1859)
On such a night, or such a night, Would anybody care If such a little figure Slipped quiet from it's chair, So quiet - Oh how quiet, On such a dawn, or such a dawn - For chanticleer to wake it - There was a little figure plump Playmates, and holidays, and nuts - |
In una notte simile, o una notte simile, Si preoccuperebbe qualcuno Se una così piccola figura Scivolasse lieve dal suo scranno, Così lieve - Oh quanto lieve, In un'alba simile, o un'alba simile - Perché il gallo potesse svegliarla - C'era una piccola figura paffuta Compagni di gioco, e vacanze, e noci - |
Una morte prematura, di chi si fa notare di meno perché è meno visibile di altri che hanno potuto avere più tempo dalla vita. La struttura è in tre parti, ciascuna di due strofe. Nella prima la descrizione della "piccola figura" che scivola via nel sonno, lieve e silenziosa; nella seconda, parallela, l'alba che rivela ciò che è successo nella notte; nella terza l'immagine di quei "monticelli" che racchiudono una vita appena iniziata, piena di tesori potenziali ma il cui prematuro traguardo è stato l'esiguo e definitivo spazio di una tomba. |
F85 (1859) / J142 (1859)
Whose are the little beds - I asked Which in the valleys lie? Some shook their heads, and others smiled - And no one made reply. Perhaps they did not hear - I said, 'Tis Daisy, in the shortest - 'Tis Iris, Sir, and Aster - Meanwhile - at many cradles Hush! Epigea wakens! Then turning from them reverent - |
Di chi sono i lettini - domandai Che stanno nelle valli? Alcuni scossero il capo, e altri sorrisero - E nessuno diede risposta. Forse non mi hanno sentita - mi dissi, C'è la Margherita, nel più corto - C'è l'Iris, Signore, e l'Aster - Nel frattempo - sulle tante culle Silenzio! si sveglia l'Epigea! Poi voltandosi riverente - |
Un catalogo di fiori, pronti a sbocciare di nuovo da quei "lettini" pronti per loro. Alla domanda della prima strofa nessuno dà risposta. Alla seconda qualcuno risponde, un qualcuno che appare direttamente nella quinta strofa: la natura-bambinaia che culla, canta la ninnananna e protegge le sue creature fino al tempo del risveglio. |
F86 (1859) / J143 (1859)
For every Bird a nest - Wherefore in timid quest Some little Wren goes seeking round - Wherefore when boughs are free, Perhaps a home too high - Perhaps of twig so fine - The Lark is not ashamed Yet who of all the throng |
Per ogni Uccello un nido - Perché in timida ricerca Qualche piccolo Scricciolo si aggira - Perché sebbene i rami siano liberi, Forse una casa troppo in alto - Forse a un ramoscello troppo fine - L'Allodola non si vergogna Eppure chi della folla |
Il mondo ha un posto per tutti, eppure c'è sempre qualcuno che non trova il proprio. Forse perché lo cerca troppo in alto, perché è troppo orgoglioso per accontentarsi del semplice nido che offre la natura e aspira a una perfezione che non esiste nella realtà che ci circonda. |
F87 (1859) / J85 (1859)
"They have not chosen me" - he said - "But I have chosen them"! Brave - Broken hearted statement - Uttered in Bethleem! I could not have told it, |
"Essi non hanno scelto me" - disse - "Ma io ho scelto loro!" Affermazione di un cuore Infranto - Ardito - Pronunziata a Betlemme! Io non avrei potuto dirlo |
La copia riportata sopra è quella nei fascicoli. Un'altra, inviata a Mary Bowles, è identica nel testo ma con varianti nella punteggiatura. La citazione dei primi due versi, con il pronome cambiato, è dal Vangelo secondo Giovanni 15,16: "Voi non avete scelto me, ma io ho scelto voi, e vi ho consacrato affinché possiate andare e palesare il frutto, e affinché il vostro frutto rimanga: perché qualsiasi cosa chiederete al Padre a nome mio, egli ve la darà." |
Amare qualcuno è una scelta coraggiosa, perché non sempre l'amore è ricambiato o possibile, perché talvolta si sceglie di amare sapendo che l'altro non ha fatto la stessa scelta. Ed è una scelta che spesso conduce al dolore e alla riprovazione degli altri, a quel "disonore" che per Gesù fu la croce: è questo l'esempio, il più alto di tutti, che rende anche noi arditi, capaci, nella nostra pochezza di umili margherite, di condividere simbolicamente quel sacrificio. |
F88 (1859) / J83 (1859)
Heart, not so heavy as mine Wending late home - As it passed my window Whistled itself a tune - A careless snatch - a ballad - It was as if a Bobolink It was as if a chirping brook Tomorrow - night will come again - |
Un cuore, non così pesante come il mio Andando sul tardi verso casa - Mentre oltrepassava la mia finestra Fischiettava fra sé un motivo - Un brano spensierato - una ballata - Era come se un Bobolink Era come se un ruscello canterino Domani - tornerà la notte - |
La copia riportata sopra è quella nei fascicoli. Due ulteriori copie, inviate a Catherine Scott (il manoscritto è perduto e il testo sopravvive in una trascrizione della destinataria) e a Mary Bowles, sono senza divisione in strofe e con alcune varianti: v. 11, "paused" ("si fermava") per "mused"; v. 14, "dusty" ("polverosa") per "toilsome"; v. 18, "weary" ("esausta") per "tired"; v. 19, "Ah" per "Oh" e "my" per "the"; v. 20 "pass" ("passa") per "stroll". |
Per un cuore appesantito dal dolore un passante che fischietta allegramente per strada può essere un sollievo, un segno che il mondo va avanti e può sempre esserci una luce che illumina, magari per un istante, l'oscurità. Poi, inevitabilmente, tornerà la notte, ma il pensiero che quel motivo possa ancora risuonare sotto le nostre finestre ci aiuta a sperare ancora. |
F89 (1859) / J139 (1859)
Soul, Wilt thou toss again? By just such a hazard Hundreds have lost indeed - But tens have won an all - Angel's breathless ballot |
Anima, Vuoi tirare ancora? Per un simile rischio Centinaia hanno in verità perduto - Ma decine hanno vinto tutto - L'angelica lista dei trapassi |
La ricerca della fede diventa un gioco rischioso ma che vale la pena di giocare; rilanciare quei dadi può significare perdere tutto, ed è l'ipotesi più probabile, ma anche riuscire finalmente a diradare il mistero, a diventare protagonisti del gioco per poter vincere l'iscrizione nella lista compilata dagli angeli, rischiando però di perdere e diventare il premio vinto dai demoni. |
F90 (1859) / J140 (1859)
An altered look about the hills - A Tyrian light the village fills - A wider sunrise in the morn - A deeper twilight on the lawn - A print of a vermillion foot - A purple finger on the slope - A flippant fly upon the pane - A spider at his trade again - An added strut in Chanticleer - A flower expected everywhere - An axe shrill singing in the woods - Fern odors on untravelled roads - All this and more I cannot tell - A furtive look you know as well - And Nicodemus' Mystery Receives it's annual reply! |
Un cambiamento nell'aspetto delle colline - Una luce Rossastra riempie il villaggio - Una più vasta aurora al mattino - Un più profondo crepuscolo sul prato - Un'impronta di un piede vermiglio - Un purpureo dito sul pendio - Un'impertinente mosca sul vetro - Un ragno di nuovo al lavoro - Un incedere più impettito del Gallo - Un'attesa di fiori dappertutto - Un'ascia canta stridula nei boschi - Odori di felce su strade non battute - Tutto questo e altro che non so descrivere - Uno sguardo furtivo ben conosciuto - E il Mistero di Nicodemo Riscuote la sua replica annuale! |
Una descrizione dell'arrivo della primavera, con una struttura iterativa a rima baciata; i primi quattro versi con immagini più ampie, i successivi otto più attenti al particolare, il verso 13 che sembra sintetizzare tutto ciò che va al di là del dicibile e, infine, la conclusione, con uno sguardo che cerca di rubare la visione di quella bellezza così multiforme e inafferrabile e il riferimento a Nicodemo, da Giovanni 3,3-4: "Gesù gli rispose: 'In verità, in verità ti dico: nessuno può vedere il regno di Dio se non nasce di nuovo'. Nicodemo gli domandò: 'Come può un uomo rinascere quand'è vecchio? Può forse rientrare nel seno della madre e nascere?'" |
F91 (1859) / J141 (1859)
Some, too fragile for winter winds The thoughtful grave encloses - Tenderly tucking them in from frost Before their feet are cold - Never the treasures in her nest This covert have all the children |
Alcuni, troppo fragili per i venti invernali La pensosa tomba racchiude - Teneramente li ripara dal gelo Prima che i loro piedi siano freddi - Mai i tesori del suo grembo Questo rifugio hanno tutti i bambini |
I bambini, precocemente invecchiati perché hanno consumato la loro vita in un tempo brevissimo, riposano in tombe che li accolgono teneramente, ma nello stesso tempo mantengono il loro aspetto gelido e scostante: luoghi ai quali nessuno osa avvicinarsi e che si sviluppano nel profondo, senza mai esporre i tesori che custodiscono. Quei bambini sono come passeri ai quali il Padre ha dedicato poca attenzione, come agnelli per i quali il tempo non ha avuto modo nemmeno di approntare un ovile. |
F92 (1859) / J134 (1859)
Perhaps you'd like to buy a flower, But I could never sell - If you would like to borrow, Until the Daffodil Unties her yellow Bonnet Why, I will lend until just then, |
Forse vorresti comprare un fiore, Ma io non potrei mai venderlo - Se tu lo volessi in prestito, Finché la Giunchiglia Scioglierà il suo Berretto giallo Be', lo presterò giusto fino ad allora, |
Non posso rinunciare alle bellezze e alle sorprese della natura. Posso condividerle per un po', ma poi, nel momento del loro prepotente erompere, le voglio tutte per me. |
F93 (1859) / J135 (1859)
Water, is taught by thirst. Land - by the oceans passed. Transport - by throe - Peace - by it's battles told - Love, by memorial mold - Birds, by the snow. |
L'acqua, è insegnata dalla sete. La terra - dagli oceani traversati. Il trasporto - dallo spasimo - La pace - dai suoi racconti di battaglie - L'amore, dalla memoria di un ritratto - Gli uccelli, dalla neve. |
Nei primi quattro versi torna il tema della conoscenza di qualcosa attraverso il suo contrario (vedi p.es. la J67-F112 o la J73-F136), mentre negli ultimi due emerge il segno (un ritratto, un'orma sulla neve) che riporta all'oggetto del ricordo. |
F94 (1859) / J136 (1859)
Have you got a Brook in your little heart, Where bashful flowers blow, And blushing birds go down to drink, And shadows tremble so - And nobody knows, so still it flows, Why - look out for the little brook in March, And later, in August it may be - |
Hai un Ruscello nel tuo piccolo cuore, Dove timidi fiori sbocciano, E ritrosi uccelli scendono a bere, E ombre palpitano - E nessuno sa, così quieto fluisce, E allora - sorveglia il tuo piccolo ruscello a marzo, E più tardi, ad agosto magari - |
Non è solo la natura a seguire il corso delle stagioni, a passare dal veloce e spesso tempestoso disgelo della primavera alla bruciante aridità dell'estate; anche dentro di noi sembra esserci un ciclo naturale che, come fa la natura, dobbiamo imparare a governare, per fronteggiare da un lato i traboccanti fiumi della passione e, dall'altro, evitare l'inaridirsi dei nostri sentimenti quando il sole rischia di prosciugarli. |
F95 (1859) / J137 (1859)
Flowers - Well - if anybody Can the extasy define - Half a transport - half a trouble - With which flowers humble men: Anybody find the fountain From which floods so contra flow - I will give him all the Daisies Which upon the hillside blow. Too much pathos in their faces |
Fiori - Certo - se qualcuno Potesse definire l'estasi - Metà trasporto - metà tormento - Con cui i fiori umiliano l'uomo: Qualcuno trovasse la fonte Da cui sgorgano così opposti flutti - Gli darei tutte le Margherite Che sbocciano sul pendio del colle. Troppo pathos sui loro volti |
La poesia fu pubblicata nel 1864 in quattro giornali diversi: "Drum Beat" (2 marzo), "Springfield Daily Republican" (9 marzo), Springfield Weekly Republican" (12 marzo) e "Boston Post" (16 marzo). |
Difficile definire l'estasi, con le sue oscillazioni fra trasporto e tormento. Forse solo la natura, con la sua inconsapevole ed esotica bellezza che ci fa sentire così inadeguati di fronte a lei, con il suo "sistema estetico" così lontano dal nostro, può dipanare quei fili che la nostra mente così elementare non riesce a sciogliere. |
F96 (1859) / J138 (1859)
Pigmy seraphs - gone astray - Velvet people from Vevay - Belles from some lost summer day - Bees exclusive Coterie - Paris could not lay the fold I had rather wear her grace |
Serafini pigmei - che hanno perso la strada - Vellutati abitanti di Vevey - Reginette di un perduto giorno d'estate - Di api Circolo esclusivo - Parigi non può offrire plissettati Preferirei più vestire la sua grazia |
La "lucente ritrosia" di un umile fiore selvatico, la "piccola fanciulla damascata" del verso 11, non ha nulla da invidiare alle creazioni più preziose dell'uomo. |
F97 (1859) / J114 (1859)
"Good night," because we must! How intricate the Dust! I would go, to know - Oh Incognito! Saucy, saucy Seraph, |
"Buonanotte", poiché dobbiamo! Com'è intricata la Polvere! Vorrei andare, per sapere - Oh Incognito! Sfacciato, sfacciato Serafino, |
Oltre alla copia riportata sopra, nei fascicoli, c'è un altro manoscritto, inviato a Samuel Bowles, senza divisione in strofe e con alcune modifiche nella punteggiatura e nelle maiuscole. |
Morire è inevitabile, ma quanto sarebbe meglio riuscire, prima, a sciogliere un po' l'intreccio misterioso che ci attende quando saremo polvere. Ma non c'è nulla da fare, l'unico modo per sapere è andare; è inutile contare su angeli che possano suggerirci qualcosa e, forse, sarebbe meglio appellarci direttamente al creatore, anche se le speranze sono davvero poche. |
F98 (1859) / J86 (1859)
South winds jostle them - Bumblebees come - Hover - hesitate - Drink, and are gone - Butterflies pause |
I venti del sud li spingono - I bombi arrivano - Volteggiano - esitanti - Bevono, e se ne vanno - Le farfalle sostano |
La copia riportata sopra è quella nei fascicoli. Se ne conoscono altre quattro: una alle cugine Norcross (il manoscritto è perduto e restano i primi due versi trascritti da Frances); una a Thomas Gilbert, fratello di Susan; una rimasta fra le carte di ED, databile nel 1861; l'ultima acclusa alla seconda lettera inviata a Higginson il 25 aprile 1862 (L261). Nelle tre ulteriori copie rimaste il testo è identico, a parte varianti nella punteggiatura, e nelle ultime due i versi 3-4 e 5-6 sono uniti. |
Versi che accompagnavano l'invio di fiori. Il "their passage" del sesto verso può leggersi riferito alle farfalle (sostano durante il loro soffice passaggio) o ai fiori (le farfalle sostano nel soffice passaggio creato dai fiori sbocciati). |
F99 (1859) / J69 (1859)
Low at my problem bending, Another problem comes - Larger than mine - serener - Involving statelier sums. I check my busy pencil - |
China sul mio problema, Un altro problema arriva - Più grande del mio - più limpido - Che richiede somme più solenni. Trattengo la matita indaffarata - |
Ragionare sulla propria esistenza è difficile, ma ancora di più affrontare problemi che vanno oltre il nostro orizzonte; problemi che appaiono più limpidi, perché vanno al di là della polvere che ci circonda, che richiedono calcoli più complessi di quelli che siamo capaci di fare con la carta e la penna che abbiamo a disposizione. Quando ci proviamo, siamo costretti a correre dietro a quelle somme che si accavallano nella nostra mente, e ci ritroviamo con le dita confuse da tanta complessità e la mente perplessa davanti al mistero di somme che non tornano mai. |
F100 (1859) / J115 (1859)
What Inn is this Where for the night Peculiar Traveller comes? Who is the Landlord? Where the maids? Behold, what curious rooms! No ruddy fires on the hearth - No brimming tankards flow - Necromancer! Landlord! Who are these below? |
Che Locanda è questa Dove per la notte Un singolare Viaggiatore arriva? Chi è il Padrone? Dove le cameriere? Guarda, che stanze curiose! Né fuochi rossastri sul focolare - Né boccali ricolmi scorrono - Necromante! Padrone! Chi sono quelli là sotto? |
L'ultimo verso rivela che la locanda del primo non è altro che un cimitero, frequentato da viaggiatori singolari, perché si fermano per sempre. Il padrone è un locandiere molto particolare: un dio nella veste di mago che comunica con i defunti. |