The Complete Poems
Tutte le poesie
F251 - 300
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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F251 (1861) / J236 (1861)
If He dissolve - then - there is nothing - more - Eclipse - at Midnight - It was dark - before - Sunset - at Easter - Would but some God - inform Him - Say - that a little life - for His - |
Se Lui si dissolve - allora - non c'è nulla - più - Eclissi - a Mezzanotte - Era buio - prima - Tramonto - a Pasqua- Dovrebbe almeno qualche Dio - informarlo - Di' - che una piccola vita - per la Sua - |
Il "Lui" del primo verso racchiude in sé tutto il mondo di chi ama; se sparisse non resterebbe nulla, se non un buio eterno, intangibile anche da tutto ciò che è simbolo di luce, di rinascita: il sole, la resurrezione, l'alba, la stella che annunciava il salvatore. Solo un dio potrebbe essere capace di scongiurare quella separazione: ma "Lui" sarà capace di ascoltarlo, di accorgersi di quel cuore spezzato, di capire che il tempo che ci è concesso sta ormai per scadere? |
F252 (1861) / J237 (1861)
I think just how my shape will rise - When I shall be "forgiven" - Till Hair - and Eyes - and timid Head - Are out of sight - in Heaven - I think just how my lips will weigh - I mind me that of Anguish - sent - And so I con that thing - "forgiven" - |
Penso a come il mio corpo risorgerà - Quando sarò "perdonata" - Non appena i Capelli - e gli Occhi - e il timido Capo - Saranno al di là del visibile - in Cielo - Penso a come le mie labbra si leveranno - Rammento che d'Angoscia - spinsi - E così ripasso quella parola - "perdonata" - |
Nei primi versi il perdono del cielo e la resurrezione sembrano dati di fatto, qualcosa che non può essere messa in dubbio; ma subito in quel corpo ormai al di là del visibile si riaffacciano i desideri della vita mortale, di un "lui" che, sia pure tardivamente, si accorga delle angosce provate, di quel cuore spezzato: e allora, negli ultimi versi, è come se ci fosse un ripensamento, un rivedere quel perdono che sembrava risolutore, un aggrapparsi alla speranza che il rifiuto della fede a favore di una "lunga, luminosa e più estesa fiducia" possa ancora ridarci in vita ciò che sentivamo perduto. E allora quel cuore resti pure "non assolto", perché la breve felicità di un momento può essere più desiderata di un perdono ottenuto a prezzo della rinuncia. |
F253 (1861) / J224 (1861)
I've nothing else - to bring, You know - So I keep bringing These - Just as the Night keeps fetching Stars To our familiar eyes - Maybe, we should'nt mind them - |
Non ho nient'altro - da offrire, lo sai - Così continuo a offrire Questi - Proprio come la Notte continua a mostrare Stelle Ai nostri occhi assuefatti - Probabilmente, non le notiamo - |
La versione riportata sopra è quella nei fascicoli. Un'altra copia fu inviata, identica a parte alcune varianti nella punteggiatura, a Samuel Bowles. |
Probabilmente la poesia accompagnava dei fiori. Ma "Questi" potrebbero anche essere il vero dono inviato all'amico: i versi stessi. |
F254 (1861) / J283 (1861)
A Mien to move a Queen - Half Child - Half Heroine - An Orleans in the Eye That puts it's manner by For humbler Company When none are near Even a Tear - It's frequent Visitor - A Bonnet like a Duke - A Voice that alters - Low Too small - to fear - |
Un Aspetto da smuovere una Regina - Metà Fanciulla - Metà Eroina - Un Orleans negli Occhi Che smentisce i suoi modi Per la più umile Compagnia Quando nessuno è vicino Anche una Lacrima - È sua frequente Visitatrice - Un Cappellino come un Duca - Una Voce che modula - Bassa Troppo piccola - per intimorire - |
Ha l'aspetto di un indovinello, che non ho risolto. Nella nota del Meridiano la Bulgheroni scrive: "In questo ritratto di donna si è riconosciuta Kate Scott Anthon che è celebrata anche nelle lettere per la sua regalità. Altri vi scorgono un autoritratto per le allusioni a un regno diminuitivo nell'ultima strofa. Emily potrebbe aver proiettato l'immagine di sé nell'amica creando un personaggio autonomo." Dello stesso parere, almeno per quanto riguarda l'identificazione con un personaggio femminile, è Judith Pascoe, in "The House Encore Me So" Emily Dickinson and Jenny Lind ("The Emily Dickinson Journal", vol. 1, No. 1, Spring 1992, pp. 1-18), dove si ipotizza che la misteriosa protagonista della poesia possa essere il soprano svedese Jenny Lind, che "aveva impressionato la regina Vittoria e il cui grande fascino aveva suscitato in lei [la Dickinson] un'aria di esilio." (vedi la lettera ad Austin del 6 luglio 1851- L46 - nella quale ED descrive il concerto di Jenny Lind a cui aveva assistito insieme ai genitori e alla sorella). |
F255 (1861) / J284 (1861)
The Drop, that wrestles in the Sea - Forgets her own locality As I, in Thee - She knows herself an Offering small - The Ocean, smiles at her conceit - |
La Goccia, che combatte nel Mare - Perde l'orientamento Come Io, in Te - Sa di essere una piccola Offerta - L'Oceano, sorride alla sua presunzione - |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. In un'altra copia, inviata a Samuel Bowles nella seconda metà del 1861, al verso 3 c'è "toward" ("verso") al posto di "in" e al verso 4 "incense" ("incenso") al posto di "Offering" ("incense" è anche indicato come variante a "Offering" nella copia nei fascicoli). |
Perdersi nell'altro (per amore, per ammirazione?) è come essere una goccia insignificante nell'immensità del mare, ma, pur consapevole di questo, l'anelito è quello di esprimere la propria individualità, di diventare "più grande" (v. 6) ed essere così più visibile all'altro. Nell'ultima strofa il richiamo ad Anfitrite lo leggo come uno scatto di orgoglio, come se ED dicesse: "implorare semplicemente il riconoscimento della propria individualità (ultimo verso) significa dimenticare che nel mare possono esserci i gioielli più preziosi, come quelli custoditi da Anfitrite. |
F256 (1861) / J285 (1861)
The Robin's my Criterion for Tune - Because I grow - where Robins do - But, were I Cuckoo born - I'd swear by him - The ode familiar - rules the Noon - The Buttercup's, my Whim for Bloom - Because, we're Orchard sprung - But, were I Britain born, I'd Daisies spurn - None but the Nut - October fit - |
Il Pettirosso è il mio Criterio di Melodia - Perché cresco - dove cresce il Pettirosso - Ma, fossi nata Cuculo - Giurerei su lui - L'ode familiare - scandisce il Mezzogiorno - È il Ranuncolo, il mio Capriccio tra i Fiori - Perché, siamo sbocciati dal Frutteto - Ma, fossi nata Britannica, Sdegnerei le Margherite - Nulla più della Noce - s'adatta a Ottobre - |
Il mondo che conosciamo è quello che è intorno a noi, perciò tutti, anche le regine, guardano alle cose in modo "provinciale", legato al posto in cui si è nati, alla natura che ci circonda e alle sue manifestazioni locali. |
F257 (1861) / J243 (1861)
I've known a Heaven, like a Tent - To wrap it's shining Yards - Pluck up it's stakes, and disappear - Without the sound of Boards Or Rip of Nail - Or Carpenter - But just the miles of Stare - That signalize a Show's Retreat - In North America - No Trace - no Figment of the Thing |
Ho visto un Cielo, come un Tendone - Avvolgere i suoi Spazi lucenti - Tirare su i pali, e scomparire - Senza rumore di Assi O Strappo di Chiodo - O Falegname - Ma solo le miglia di Fissità - Che segnalano la Partenza di un Circo - Nel Nord America. Né Traccia - né Finzione di Ciò |
La notte-morte fa scomparire silenziosamente tutto ciò che riempiva di meraviglia il nostro sguardo; e il giorno-vita, ormai dissolto, lascia solo un pallido ricordo, come un bagliore in lontananza che dura un attimo e poi scompare. |
F258 (1861) / J223 (1861)
I Came to buy a smile - today - But just a single smile - The smallest one upon your cheek - Will suit me just as well - The one that no one else would miss It shone so very small - I'm pleading at the "counter" - sir - Could you afford to sell? I've Diamonds - on my fingers! |
Sono Venuta a comprare un sorriso - oggi - Non più di un singolo sorriso - Il più piccolo sulle vostre gote - Andrà benissimo per me - Quello che a nessun altro mancherebbe Ha uno splendore così esiguo - Sto supplicando al "banco" - signore - Potreste offrirvi di vendere? Ho Diamanti - sulle dita! |
La versione riportata sopra è quella nei fascicoli. Un'altra copia fu inviata a Samuel Bowles, con qualche modifica nella punteggiatura e una modifica al verso 3 (indicata come variante nei fascicoli): "face" ("volto") al posto di "cheek". |
Il sorriso del primo verso può essere inteso sia come la richiesta di ricambiare un amore finora a senso unico, sia come la giocosa voglia di un gesto espansivo, di una espressione di sentimenti che restano spesso nascosti dietro i rigidi protocolli delle convenzioni sociali. |
F259 (1861) / J287 (1861)
A Clock stopped - Not the Mantel's - Geneva's farthest skill Cant put the puppet bowing - That just now dangled still - An awe came on the Trinket! It will not stir for Doctor's - Nods from the Gilded pointers - |
Un Orologio si fermò - Non della Mensola - Il più remoto ingegno di Ginevra Non potrà far curvare la marionetta - Che adesso ciondola immobile - Uno sgomento assalì il Gingillo! Nessun Dottore scuoterà - Annuisce dalle lancette Dorate - |
L'orologio del primo verso è la vita, il cui tempo, bloccato dalla morte, non potrà più essere risvegliato da nulla. Negli ultimi tre versi l'immagine è quella di una morte ("Him" nell'ultimo verso) arrogante che ha aspettato paziente qualche decade, perfettamente consapevole che la sua vittoria sulla "vita del Quadrante" sarebbe prima o poi arrivata. |
F260 (1861) / J288 (1861)
I'm Nobody! Who are you? Are you - Nobody - too? Then there's a pair of us! Don't tell! they'd advertise - you know! How dreary - to be - Somebody! |
Io non sono Nessuno! Chi sei tu? Sei - Nessuno - anche tu? Allora siamo in due! Non dirlo! spargerebbero la voce - lo sai! Com'è squallido - essere - Qualcuno! |
Un paradossale elogio dell'anonimato, a cui fa da contraltare lo squallore di una fama sparsa ai quattro venti, che si riduce al gracidio orgoglioso di una rana ammirata dai suoi simili in un fangoso pantano. Inevitabile pensare alla "pubblicazione", così come descritta, per esempio, nella J709-F788: "Publication - is the Auction / Of the Mind of Man -". |
F261 (1861) / J245 (1861)
I held a Jewel in my fingers - And went to sleep - The day was warm, and winds were prosy - I said "'Twill keep" - I woke - and chid my honest fingers, |
Stringevo un Gioiello fra le dita - E mi addormentai - Il giorno era caldo, e i venti erano monotoni - Dissi: "Rimarrà" - Mi svegliai - e sgridai le incolpevoli dita, |
Quando perdiamo ciò che credevamo saldamente in nostro possesso a nulla vale cercare il colpevole, perché quasi mai sapremo il vero perché di quella perdita. Resta la memoria di quel "gioiello" scomparso, ma anche il rimpianto di non averlo saputo trattenere, forse perché, troppo sicuri di noi, ci siamo addormentati in una rassicurante abitudine anziché viverlo con l'intensità che meritava. |
F262 (1861) / J240 (1861)
Ah, Moon - and Star! You are very far - But were no one Farther than you - Do you think I'd stop For a Firmament - Or a Cubit - or so? I could borrow a Bonnet But, Moon, and Star, |
Ah, Luna - e Stella! Siete molto lontane - Ma se nessuno fosse Più lontano di voi - Credete che mi bloccherei Per un Firmamento - O un Cubito - o altro? Potrei prendere il Berretto Ma, Luna, e Stella, |
La versione riportata sopra è la prima trascritta nei fascicoli (fasc. 11); una seconda versione è nel fascicolo 14, con alcuni versi uniti (3/4, 5/6, 8/9) e due varianti: "leap to you" ("balzerei da voi") al posto di "be with you" al v. 12 e "And I cannot go!" ("Ed io non posso andarci!") al posto di "So I can never go!" nell'ultimo verso. |
Il protagonista della poesia è nominato direttamente solo nel penultimo verso: l'amato lontano e irraggiungibile, al di là di qualsiasi distanza, anche di quelle apparentemente così remote della luna e delle stelle. |
F263 (1861) / J317 (1862)
Just so - Jesus - raps - He - does'nt weary - Last - at the Knocker - And first - at the Bell. Then - on divinest tiptoe - standing - Might He but spy the lady's soul - When He - retires - Chilled - or weary - It will be ample time for - me - Patient - upon the steps - until then - Heart! I am knocking - low at thee. |
Proprio così - Gesù - bussa - Lui - non si stanca - Ultimo - al Battente - E primo - al Campanello. Poi - sulle divine punte dei piedi - ritto - Può solo spiare l'anima di una donna - Quando Egli - si ritirerà - Intirizzito - o stanco - Ci sarà tanto tempo per - me - Paziente - sugli scalini - finché poi - Cuore! Sto bussando - piano a te. |
Il testo riportato sopra è quello inviato a Susan. C'è un'altra copia nei fascicoli, in due strofe, con l'ultimo verso diviso in due ("Heart - I am knocking low / At thee!") e con quattro varianti: "Christ" al posto di "Jesus" al primo verso; "First" ("Prima") al posto di "Last" al verso 3; "then" ("poi") al posto di "first" al verso 4 e "hiding" ("che si nasconde") al posto di "lady's" al verso 6. |
Gesù non si stanca di aspettare la conversione di un'anima, è lì, discreto ("sulle divine punte dei piedi ") ma anche insistente ("Ultimo - al Battente - / E primo - al Campanello" o, nella versione dei fascicoli: "Prima - al Battente - / E poi - al Campanello -"). Talvolta però non gli resta che ritirarsi, ormai stanco di quell'attesa senza esito. Sarà in quel momento che l'anima, lasciata sola di fronte a se stessa, avrà tutto il tempo per interrogare il suo cuore e decidere autonomamente sulla sua fede, una decisione che coinvolge la nostra interiorità e non può essere sollecitata dall'esterno. |
F264 (1861) / J246 (1861)
Forever at His side to walk - The smaller of the two! Brain of His Brain - Blood of His Blood - Two lives - One Being - now - Forever of His fate to taste - All life - to know each other - |
Per sempre al Suo fianco camminare - La più piccola dei due! Mente della Sua Mente - Sangue del Suo Sangue - Due vite - Un Essere - ora - Per sempre del Suo destino cibarmi - Tutta la vita - sapere l'uno dall'altro - |
All'inizio una visione convenzionale del rapporto uomo-donna ("The smaller of the two!") subito riscattata dai versi che seguono, dove il rapporto di dedizione diventa una unione che trova il suo completamento nell'immortalità, della vita e dell'amore. Negli ultimi due versi il guizzo dickinsoniano, che chiama in causa il dubbio e il mistero, con quell'immagine così semplice e così efficace di "estatici assembramenti umani", ormai liberi di decifrare un enigma che nessun vocabolario mortale è capace di sciogliere. |
F265 (1861) / J221 (1861)
It cant be "Summer"! That - got through! It's early - yet - for "Spring"! There's that long town of White - to cross - Before the Blackbirds sing! It cant be "Dying"! It's too Rouge - The Dead shall go in white - So Sunset shuts my question down With Cuffs of Chrysolite! |
Non può essere l'"Estate"! Quella - è passata! È presto - ancora - per la "Primavera"! C'è quella lunga città di Bianco - da traversare - Prima che i Merli cantino! Non può essere la "Morte"! È troppo Rosso - I Morti vestono di Bianco - Così il Tramonto tronca il mio dubbio A Colpi di Crisolito! |
Il testo riportato sopra è nei fascicoli; un'altra copia fu inviata a Catherine Scott che, nella trascrizione fatta per Susan dopo la morte di ED, scrisse: "Emily aveva mandato questa poesia, con tre teste di trifoglio e alcune brillanti foglie autunnali." |
Il tramonto può essere splendore di colori estivi, ma anche metafora di morte, di conclusione. Inserito nell'incessante ciclo della natura zittisce i nostri dubbi interpretativi ed è come se ci invitasse a non farci troppe domande, a godere semplicemente della sua preziosa bellezza. |
F266 (1861) / J247 (1861)
What would I give to see his face? I'd give - I'd give my life - of course - But that is not enough! Stop just a minute - let me think! I'd give my biggest Bobolink! That makes two - Him - and Life! You know who "June" is - I'd give her - Roses a day from Zenzibar - And Lily tubes - like wells - Bees - by the furlong - Straits of Blue Navies of Butterflies - sailed thro' - And dappled Cowslip Dells - Then I have "shares" in Primrose "Banks" - Now - have I bought it - |
Cosa darei per vedere il suo volto? Darei - darei la mia vita - naturalmente - Ma ciò non è abbastanza! Aspettate un momento - lasciatemi pensare! Darei il mio Bobolink più grande! Così siamo a due - Lui - e la Vita! Sapete chi è "Giugno" - Darei lui - Rose di giornata da Zanzibar - E calici di Gigli - come pozzi - Api - a spanne - Canali d'Azzurro Che flotte di Farfalle - traversarono - E screziate Vallette di Primule - Poi ho "interessi" in "Banchi" di Pratolina - Adesso - l'ho comprata - |
Il volto dell'amato non ha prezzo e l'avaro Shylock shakespeariano sembra alla fine non avere scelta: talmente alto e diversificato è il prezzo offerto che anche lui dovrà cedere e accettare quell'accordo. |
F267 (1861) / J1737 (?)
Rearrange a "Wife's" Affection! When they dislocate my Brain! Amputate my freckled Bosom! Make me bearded like a man! Blush, my spirit, in thy Fastness - Love that never leaped it's socket - Burden - borne so far triumphant - Big my Secret but it's bandaged - |
Riordina l'Affetto di una "Moglie"! Mentre dislocano il mio Cervello! Amputano il mio Petto lentigginoso! Mi fanno barbuta come un uomo! Arrossisci, spirito, nella tua Fermezza - Amore che mai sgusciò dal bozzolo - Fardello - portato fin qui trionfante - Grande il mio Segreto ma bendato - |
In un taccuino del 1891 Mabel Todd assegna questa poesia al Fascicolo 11, in un foglio ora perduto. La trascrizione è di Harriet Graves, rivista dalla Todd. |
Il tema della "moglie" che sarà tale solo dopo la morte è in almeno altre due poesie, la J461-F185 e la J1072-F194. In questa, i primi sei versi partono dalla fine: dal riordino, nel momento della morte, di uno stato di moglie fino ad allora segreta, quando la mente se ne andrà da un corpo che non avrà più nulla di ciò che era prima (negli ultimi due versi il corpo è spogliato delle sue caratteristiche femminili), mentre l'anima e l'essenza corporea potranno liberamente arrossire, come una pudica sposa novella, di fronte a uno "status" finalmente raggiunto. I successivi sette versi descrivono i "sette anni di fedeltà", un fardello pesante ma portato con la consapevolezza del trionfo finale. Nei sette versi finali lo stato di moglie segreta viene esplicitato da quel segreto bendato che sarà sciolto soltanto nella tomba, quando la sua custode, ormai stanca di quel fardello portato così a lungo, lo consegnerà ormai svelato al "thee" che conclude la poesia. |
F268 (1861) / J248 (1861)
Why - do they shut me out of Heaven? Did I sing - too loud? But - I can say a little "minor" Timid as a Bird! Would'nt the Angels try me - Oh, if I - were the Gentleman |
Perché - mi hanno chiusa fuori dal Cielo? Cantavo - troppo forte? Ma - posso ripetere un po' in "minore" Timida come un Uccello! Volessero gli Angeli mettermi alla prova - Oh, se io - fossi il Signore |
La fede non ammette domande, accetta soltanto il silenzio di un credere senza dubbi. Per chi non si conforma a quel silenzio le porte del cielo sono chiuse. |
F269 (1861) / J249 (1861)
Wild nights - Wild nights! Were I with thee Wild nights should be Our luxury! Futile - the winds - Rowing in Eden - |
Notti selvagge - Notti selvagge! Fossi io con te Notti selvagge sarebbero La nostra voluttà! Futili - i venti - Vogare nell'Eden - |
L'esplicita accentuazione erotica dei versi fece sorgere dei dubbi di opportunità anche al "liberal" Higginson, che in una lettera a Mabel Todd del 21 aprile 1891, mentre stavano preparando insieme il secondo volume delle poesie, scrisse: "Solo per una poesia ho qualche timore - quella meravigliosa 'Wild nights', - dove ho paura che i maligni possano leggere più di quanto la vergine reclusa abbia voluto esprimere nei versi. Miss Lavinia ha qualche incertezza al riguardo? Capirete e perdonerete la mia premura. Eppure che perdita sarebbe ometterla! Non è davvero da omettere." (vedi nota nell'edizione Johnson, pag. 180). |
F270 (1861) / J250 (1861)
I shall keep singing! Birds will pass me On their way to Yellower Climes - Each - with a Robin's expectation - I - with my Redbreast - And my Rhymes - Late - when I take my place in summer - |
Terrò in serbo il canto! Gli uccelli mi oltrepasseranno Nel loro cammino verso Climi più Gialli - Ciascuno - con le aspettative di un Tordo - Io - col mio Pettirosso E le mie Rime - Più tardi - quando prenderò posto nell'estate - |
Un elogio della maturità, qui vista come capacità poetica di produrre "a fuller tune" quando si è arrivati all'estate, al culmine, della vita. Nei primi versi c'è come un consiglio a frenare l'impazienza, a lasciarsi oltrepassare da quegli uccelli che corrono verso climi più caldi senza saper aspettare una maturazione che richiede il tempo stabilito dai cicli naturali. |
F271 (1861) / J251 (1861)
Over the fence - Strawberries - grow - Over the fence - I could climb - if I tried, I know - Berries are nice! But - if I stained my Apron - |
Oltre il recinto - Fragole - mature - Oltre il recinto - Potrei arrampicarmi - se ci provassi, lo so - Le bacche sono deliziose! Ma - se macchiassi il mio Grembiule - |
I frutti proibiti sono sempre quelli più desiderati, quelle rosse e saporite fragole oltre il recinto attraggono, e forse lo stesso Dio, talvolta così pronto a condannare, si unirebbe a quell'arrampicata gioiosa e ludica. |
F272 (1862) / J691 (1863)
Would you like Summer? Taste of our's - Spices? Buy - here! Ill! We have Berries, for the parching! Weary! Furloughs of Down! Perplexed! Estates of Violet - Trouble ne'er looked on! Captive! We bring Reprieve of Roses! Fainting! Flasks of Air! Even for Death - A Fairy medicine - But, which is it - Sir? |
Gradireste l'Estate? Assaggiate la nostra - Spezie? Compratele - qui! Malati! Abbiamo Bacche, per chi scotta! Stanchi! Licenza di Riposo! Perplessi! Tenute di Violette - Mai toccate da dubbio! Prigionieri! Portiamo Amnistie di Rose! Languenti! Fiaschi d'Aria! Persino per la Morte - Una Fatata medicina - Ma, qual è - Signore? |
I versi sono in una lettera del febbraio 1862 a Samuel Bowles (L229) che doveva aver avuto un incidente in slitta, visto che ED, fra l'altro, scrive: "We hope - it is a tri-Hope - composed of Vinnie's - Sue's - and mine - that you took no more pain - riding in the sleigh." ("Speriamo - è una Speranza triplice - composta da quella di Vinnie - di Sue - e dalla mia - che lei non debba più patire dolore - correndo in slitta."). I versi sono preceduti da "We offer you our cups - stintless - as to the Bee - the Lily, her new Liquors -" ("Le offriamo i nostri calici - illimitati - come all'Ape - il Giglio, il suo nuovo Liquore -"). |
ED si trasforma in novello dottor Dulcamara: non c'è malattia, desiderio, ansia , dubbio che non possa essere guarito con un elisir miracoloso. Concreto o fantasioso, un rimedio si trova per tutto ciò che ci affanna: la voglia d'estate, la malattia, la stanchezza, le preoccupazioni, la prigione, il languore. Presi dalla foga, chiediamo una magica medicina anche per la morte, ma qui la pur inesauribile fantasia di ED si ferma, non riesce a trovare un rimedio, ma solo una domanda senza risposta che chiude con una brusca virata la poesia. |
F273 (1862) / J833 (1864)
Perhaps you think me stooping! I'm not ashamed - of that! Christ - stooped - until he touched the Grave! Do those at Sacrament - Commemorate dishonor - Or love - annealed of love - Until it bend - as low as Death Re-royalized - above? |
Forse pensi che mi stia piegando! Non mi vergogno - di ciò! Cristo - si piegò - fino a toccare la Tomba! Chi si piega al Sacramento - Commemora il disonore - O l'amore - temprato dall'amore - Finché si spinga - in basso quanto la Morte Per ridiventare regale - lassù? |
La poesia fu inviata a Samuel Bowles. Esiste un'altra copia, trascritta nei fascicoli nel 1865, divisa in due strofe di quattro versi, senza corsivi, con la punteggiatura modificata e una variante nell'ultimo verso: "Redignified, above?" ("Per riacquistare il suo grado, lassù?"). |
Piegarsi di fronte a qualcosa che magari non accettiamo razionalmente, un qualcosa che può essere la fede ma anche le convenzioni della vita, può sembrare una cosa di cui vergognarsi, ma se pensiamo a Cristo, che si piegò fino a toccare la tomba, questo apparente disonore diventa un tributo all'amore, che si spinge giù, fino alla morte, per poi riacquistare la sua regale grandezza nell'immortalità. |
F274 (1862) / J663 (1862)
Again - his voice is at the door - I feel the old Degree - I hear him ask the servant For such an one - as me - I take a flower - as I go - I cross the Hall with mingled steps - We talk in careless - and in toss - We walk - I leave my Dog - at home - Alone - if Angels are "alone" - |
Di nuovo - la sua voce è alla porta - Percepisco l'antico Grado - Lo sento chiedere alla domestica Di un qualcuno - come me - Prendo un fiore - mentre vado - Attraverso l'Atrio con passi confusi - Conversiamo con noncuranza - e agitati Passeggiamo - lascio il mio Cane - a casa - Soli - se gli Angeli sono "soli" - |
Errante scrive nella nota: "In questa lirica la visione dell'al di là (l'incontro dei due amanti avviene nel cielo) si avvicenda con i concreti particolari di questa terrena vita (la porta di casa, la donna che l'apre, il fiore, il vestibolo, il cane): i quali invadono, insistenti, ogni strofe, finché gli ultimi versi concludono, bruscamente, con un tragico ritorno sulla terra." |
F275 (1862) / J226 (1861)
Should you but fail at - Sea - In sight of me - Or doomed lie - Next Sun - to die - Or rap - at Paradise - unheard - I'd harass God - Until He let you in! |
Dovessi tu non farcela in - Mare - Sotto i miei occhi - O condannato fossi - Al nuovo Sole - a morire - O bussassi - in Paradiso - inascoltato - Io tormenterei Dio - Finché non ti lasciasse entrare! |
A conclusione di una lettera a Samuel Bowles dell'inizio del 1862 (L249). Johnson data la lettera 1862, anziché 1861 come nell'edizione delle poesie. |
Visto che la morte è l'ultimo e inevitabile atto della vita, il desiderio più grande nei confronti di una persona che si ama è quello di poterle aprire le porte del cielo, di assicurare per lei un'immortalità nella parte giusta dell'aldilà. |
F276 (1862) / J492 (1862)
Civilization - spurns - the Leopard! Was the Leopard - bold? Deserts - never rebuked her Satin - Ethiop - her Gold - Tawny - her Customs - She was Conscious - Spotted - her Dun Gown - This was the Leopard's nature - Signor - Need - a keeper - frown? Pity - the Pard - that left her Asia - |
La civiltà - disprezza - il Leopardo! È stato il Leopardo - sfrontato? I deserti - non frenarono mai il suo Raso - Etiope - il suo Oro - Fulvi - i suoi Costumi - Ne era Consapevole - Maculata - la sua Bruna Veste - Questa era la natura del Leopardo - Signori - Occorre - un guardiano - arcigno? Compatite - il Leopardo - che lasciò la sua Asia! |
Elogio del diverso, di colui che sta fuori dal mucchio, simboleggiato dal leopardo: fiero, prezioso, e con la consapevolezza di esserlo. Il mondo però non ama coloro che ambiscono a troppa libertà, che non amano essere imprigionati in metaforiche gabbie sorvegliate da arcigni guardiani. E allora non guardate con disprezzo il povero leopardo: è stato costretto a lasciare la sua terra, ad abbandonare le fiere regioni del dubbio e della ragione; compatitelo e sappiate che niente potrà lenire o sostituire qual ricordo di palma che si porta dentro. Al terzo verso "Etiope" va inteso come "esotico". |
F277 (1862) / J494 (1862)
Going to Him! Happy letter! Tell Him - Tell Him the page I did'nt write - Tell Him - I only said the Syntax - And left the Verb and the pronoun - out - Tell Him just how the fingers hurried - Then - how they waded - slow - slow - And then you wished you had eyes in your pages - So you could see what moved them so - Tell Him - it was'nt a Practised Writer - Tell Him - Night finished - before we finished - |
Va' da Lui! Lettera felice! Digli - Digli della pagina che non ho scritto - Digli - che ho detto solo la Sintassi - E tralasciato il Verbo e il pronome - Digli come le dita si affrettavano - Poi - come procedevano a fatica - lente - lente - E allora avresti voluto avere occhi nelle tue pagine - Così da poter vedere che cosa le turbasse tanto - Digli - che non era una Scrittrice Esperta - Digli - che la Notte finì - prima che noi finissimo - |
Esiste un'altra versione di questa poesia, citata da Jonhson come "Versione II", con il pronome maschile "him" trasformato nel femminile "her", oltre a variazioni minime nel testo. Nell'edizione Franklin le due versioni sono cronologicamente invertite: la prima, "Going to Her!", è attribuita all'inizio del 1862; la seconda, "Going to Him!", alla tarda estate dello stesso anno. Franklin riporta anche una terza versione, perduta ma presumibilmente dello stesso anno delle precedenti, descritta nell'edizione del 1894 delle Lettere, in cui la curatrice, Mabel Loomis Todd, afferma che era inclusa in una lettera alle cugine di ED, Louise e Frances Norcross, e ne cita solo il primo verso: "Going to them, happy letter!". |
Un'antropomorfizzazione della lettera, che diventa messaggera (i ripetuti "Tell Him") ma anche complice di chi la scrive, fino gettare sguardi nelle sue stesse pagine (v. 8), a provare pietà per quella scrittrice inesperta (vv. 10 e 14), a mantenere un segreto con fare civettuolo (ultimo verso). |
F278 (1862) / J1212 (1872)
A word is dead, when it is said Some say - I say it just begins to live That day |
Una parola è morta, quando è detta Taluni dicono - Io dico che invece inizia a vivere Quel giorno |
Secondo Franklin la poesia era in una lettera a Frances e Louise Norcross del 1862 il cui manoscritto è perduto. Nell'edizione Johnson delle lettere (L374, datata 1872), e in quella curata da Mabel Todd nel 1894, c'è una sola frase che precede i versi: "Thank you dear for the passage. How long to live the truth is." ("Grazie cara per il brano. Com'è lunga da vivere la verità."), ma Franklin afferma che non c'è relazione tra la poesia e questo frammento di lettera. |
Quando una parola è detta, o scritta, non ha esaurito la sua funzione, perché proprio in quel momento quella parola inizia a vivere nella memoria di chi l'ha ascoltata o letta. |
F279 (1862) / J664 (1862)
Of all the Souls that stand create - I have Elected - One - When Sense from Spirit - files away - And Subterfuge - is done - When that which is - and that which was - Apart - intrinsic - stand - And this brief Tragedy of Flesh - Is shifted - like a Sand - When Figures show their royal Front - And Mists - are carved away, Behold the Atom - I preferred - To all the lists of Clay! |
Di tutte le Anime create che esistono - Ne ho Eletta - Una - Quando il Senso dallo Spirito - si scioglie - E il Sotterfugio - è finito - Quando quel che è - e quel che fu - In disparte - nella loro essenza - stanno - E questa Breve Tragedia della Carne - È rimossa - come Sabbia - Quando le Figure mostrano la loro Fronte regale - E le Brume - sono spazzate via, Mirate l'Atomo - che io preferii - A tutte le liste di Creta! |
Una netta, precisa, sicura dichiarazione d'amore. Di tutte le anime create quella eletta è una sola. Quando la coscienza si separa dall'anima e termina quella mistificazione che chiamiamo vita, quando il passato e il presente sono ormai ridotti alla loro essenza di tempo eterno, quando la breve tragedia che ha per protagonista la carne si è dissolta come sabbia e le brume che nascondevano il mistero si sono ormai dileguate, eccolo là l'atomo, l'indivisibile e primigenia essenza che preferii a tutte le composite liste degli uomini plasmati dalla creta. È lui l'uno, il solo che ho eletto. |
F280 (1862) / J493 (1862)
The World - stands - solemner - to me - Since I was wed - to Him - A modesty - befits the soul That bears another's - name - A doubt - if it be fair - indeed - To wear that perfect - pearl - The Man - upon the Woman - binds - To clasp her soul - for all - A prayer, that it more angel - prove - A Whiter Gift - within - To that munificence, that chose - So unadorned - a Queen - A Gratitude - that such be true - It had esteemed the Dream - Too beautiful - for Shape to prove - Or posture - to redeem! |
Il Mondo - si erge - più solenne - per me - Da quando andai sposa - a Lui - La modestia - si addice all'anima Che porta di un altro - il nome - Un dubbio - se sia giusto - davvero - Indossare quella perfetta - perla - Che l'Uomo - alla Donna - allaccia - Per catturarne l'anima - per sempre - Una preghiera, che più angelica - si dimostri - Un Più Bianco Dono - interiore - A quella munificenza, che scelse - Così disadorna - una Regina - Un Grazie - che sia proprio vero - Lei aveva creduto il Sogno - Troppo bello - per dimostrarsi Concreto - O per redimere - uno status! |
Un inno all'unione fra due persone. Un'unione molto autobiografica, molto spirituale. È l'anima "che porta di un altro il nome". Sempre l'anima che deve offrire un "più bianco" dono "interiore". In una visione figurata, comunque, l'anima può anche essere considerata una metafora del corpo, e la poesia un ringraziamento per un sogno che si è avverato. ED non rinuncia comunque al dubbio (nel quinto verso), usando poi due verbi "bind" e "clasp" che inducono a una visione dell'unione non scevra da possibili soffocanti legami. |
F281 (1862) / J268 (1861)
Me, change! Me, alter! Then I will, when on the Everlasting Hill A Smaller Purple grows - At sunset, or a lesser glow Flickers upon Cordillera - At Day's superior close! |
Io, cambiare! Io, trasformarmi! Allora lo farò, quando sull'Eterno Colle Una più Sottile Porpora crescerà - Al tramonto, o un più fioco bagliore Guizzerà sulla Cordigliera - Al supremo chiudersi del Giorno! |
Nel corso della vita ci sono continui mutamenti, dovuti al tempo che passa, alle esperienze che facciamo, ma il cambiamento vero sarà quello del momento che chiuderà con un estremo tramonto il giorno-vita, per condurci in una notte-morte il cui mistero resta inafferrabile. |
F282 (1862) / J320 (1862)
We play at Paste - Till qualified, for Pearl - Then, drop the Paste - And deem ourself a fool - The Shapes - though - were similar - And our new Hands Learned Gem-Tactics - Practicing Sands - |
Giochiamo con le Imitazioni - Finché non troviamo, la Perla - Allora, buttiamo le Imitazioni - E ci sentiamo sciocchi - Le Forme - tuttavia - erano simili - |
Il testo riportato sopra è quello che ED accluse, insieme ad altre tre poesie, alla prima lettera a Higginson del 15 aprile 1862 (L260). Un'altra copia, praticamente identica e senza divisione in strofe, è tra i manoscritti rimasti tra le carte di ED. |
Nessuno fabbrica "perle" all'improvviso, è sempre necessario un apprendimento su materiali più vili ("paste, sands") per essere degni di acquisire quelle "tattiche gemmate" che ci permetteranno di produrre esiti preziosi. |
F283 (1862) / J313 (1862)
I should have been too glad, I see - Too lifted - for the scant degree Of Life's penurious Round - My little Circuit would have shamed This new Circumference - have blamed - The homelier time behind - I should have been too saved - I see - Earth would have been too much - I see - Defeat whets Victory - they say - |
Sarei stata troppo felice, lo so - Troppo innalzata - per lo scarso grado Del misero Ciclo della Vita - Il mio piccolo Circuito avrebbe disonorato Questa nuova Circonferenza - avrebbe biasimato - Il più familiare tempo passato - Sarei stata troppo risparmiata - lo so - La Terra sarebbe stata troppo - lo so - La Sconfitta stimola la Vittoria - si dice - |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. Un'altra copia, perduta, fu inviata a Louise e Frances Norcross (il primo verso è in un elenco delle poesie ricevute compilato da Frances) e una terza, limitata alla quarta strofa, fu inviata a Susan. Quest'ultima copia contiene tre varianti [i versi indicati sono quelli della versione intera]: al verso 21 "Coast" ("Costa", presente come variante anche nel testo dei fascicoli) al posto di "shore"; al verso 22 "can" ("possono" [descrivere un Banchetto]) al posto di "best"; al verso 23 "parching" ("Una sete ardente") al posto di "Thirsting". Nella versione intera è inoltre indicata una variante nell'ultimo verso "faints" ("viene mene") al posto di "bleats". |
L'abbandono, la perdita, "Quel bruciante Sabactani recitato di continuo, qui" (vv. 11-12), sono la condizione comune della vita mortale. Riuscire a eluderla sarebbe troppo, significherebbe essere innalzati a un grado che non ci compete (vv. 2-3), e significherebbe anche essere "troppo risparmiata" (v. 7) da un "Calvario" (v. 17) che sembra essere tutt'uno con la vita. |
F284 (1862) / J689 (1863)
The Zeroes taught Us - Phosphorus - We learned to like the Fire By handling Glaciers - when a Boy - And Tinder - guessed - by power Of Opposite - to equal Ought - |
Gli Zeri Ci insegnarono - il Fosforo - Imparammo ad amare il Fuoco Maneggiando il Ghiaccio - da Ragazzi - E lo Stoppino - indovinammo - per il potere Degli Opposti - di rendere simile ogni Cosa - |
La versione riportata sopra è quella trascritta nei fascicoli nel 1863. Una versione precedente, con alcune varianti, era stata inviata a Samuel Bowles nel 1862 (L283). |
La metafora dell'imparare attraverso la conoscenza degli opposti può avere un ampia esemplificazione: per esistere il bene è necessario che esista il male, la vita non è pensabile senza la morte, così come la felicità senza la sofferenza. Gli ultimi due versi si inseriscono in questa metafora, ma potrebbero anche essere letti, in senso più generale, come la necessità di meditare in silenzio, di cercare momenti di solitudine per imparare veramente l'arte di vivere. |
F285 (1862) / J673 (1863)
The Love a Life can show Below Is but a filament, I know, Of that diviner thing That faints upon the face of Noon - And smites the Tinder in the Sun - And hinders Gabriel's Wing - 'Tis this - in Music - hints and sways - 'Tis this - invites - appalls - endows - |
L'Amore che una Vita può mostrare Quaggiù È solo un una fibra, lo so, Di quella cosa più divina Che svanisce nel volto del Mezzogiorno - E percuote lo Stoppino nel Sole - E ritarda l'Ala di Gabriele - È ciò - che nella Musica - allude e ondeggia - È ciò - che invita - sgomenta - concede - |
Il testo riportato sopra è quello trascritto nei fascicoli nel 1863. Un'altra copia, rimasta tra le carte di ED e databile all'anno precedente, era probabilmente destinata a Susan, visto che prima dei versi c'è l'annotazione "Excuse me - Dollie -" ("Dollie" era un nomignolo per Susan), ma non risulta mai spedita. In quest'ultima copia ci sono due varianti rispetto a quella nei fascicoli: "al verso 1 "Child" ("Figlio") al posto di "Life" e al verso 10 "afflicts us" ("ci affligge") al posto di "enamors". |
L'amore che la vita ci concede è solo una fibra di un qualcosa di cosmico, panteistico, o anche di quell'amore perfetto che sogniamo sapendo di non poterlo mai raggiungere; un qualcosa che è parte integrante della creazione, che ha reso possibile il mistero del giorno, dell'eterna luce del sole, che ritarda il giorno del giudizio per farci godere le gioie della vita. Ma si manifesta anche nella bellezza sfuggente e inafferrabile della musica, nella pena struggente e indeterminata che proviamo alla fine di un giorno; nel nostro ammirato sgomento di fronte ai ciclici miracoli dell'alba e del tramonto. È un qualcosa che ha in sé il tutto: per definirlo dobbiamo usare una serie virtualmente infinita di verbi, l'uno diverso dall'altro. E sappiamo che il suo fine ultimo non può essere altro che il paradiso. |
F286 (1862) / J665 (1863)
Dropped into the Ether Acre - Wearing the Sod Gown - Bonnet of Everlasting Laces - Brooch - frozen on - Horses of Blonde - and Coach of Silver - |
Calata nell'Etereo Campo - Indossa una Veste di Zolla - Una Cuffia dai Lacci Perenni - Un gelido - Fermaglio - Cavalli Biondi - e Carrozza d'Argento - |
Nella prima strofa, la descrizione di un funerale appena avvenuto. Il soggetto è femminile: si capisce dalla cuffia e dal fermaglio. È stata calata nel campo etereo: il cimitero (ED usa "acre" che è un'unità di misura, ma che può significare in senso figurato un terreno, un campo, una proprietà); la sua veste è la zolla, ovvero la terra che la circonda; la sua cuffia è ormai ormai perennemente allacciata e il suo fermaglio è gelido. |
F287 (1862) / J491 (1862)
While it is alive Until Death touches it While it and I lap one Air Dwell in one Blood Under one Sacrament Show me Division can split or pare - Love is like Life - merely longer |
Finché è vivo Fino al momento in cui la Morte lo tocca Finché lui ed io siamo avvolti in un'unica Aria Abitiamo in un unico Sangue Sotto un unico Sacramento Mostratemi il Contrasto capace di separare o scalfire - L'Amore è come la Vita - solamente più lungo |
Oltre alla copia riportata sopra (trascritta nei fascicoli nel 1865) ce n'è un'altra, una brutta copia, scritta nel 1862. Il testo di quest'ultima versione, a parte modifiche nella punteggiatura e nella versificazione, contiene quattro termini diversi, ciascuno dei quali con un'alternativa poi accolta nella versione dei fascicoli: al verso 5 "Firmament" ("Firmamento") diventato "Sacrament"; al verso 6 "could" ("che possa") diventato "can"; ai versi 7, 8 e 9 "Faith" ("Fede") diventato "Love" e al verso 7 "Only, the" "Solo, [più lunga]") diventato "merely". |
Un'ode all'amore, probabilmente inteso nella sua accezione meno "concreta", vista l'intercambiabilità con la fede della versione precedente. Inizia con un pronome che non dà nessun indizio dell'oggetto della poesia. Il mistero viene svelato nella seconda strofa, con quei tre versi che iniziano con "Love", quasi a voler chiarire senza alcun dubbio cos'è quell'impersonale "it" iniziale. Molto belli gli ultimi due versi: la resurrezione che raccoglie la polvere dei corpi, la ricompone e intona un inno alla vita. Degna compagna dell'amore, capace anch'esso di rendere "viva" una vita. |
F288 (1862) / J574 (1862)
My first well Day - since many ill - I asked to go abroad, And take the Sunshine in my hands And see the things in Pod - A'blossom just - when I went in The Summer deepened, while we strove - To cheat Herself, it seemed she tried - She dealt a fashion to the Nut - On every shoulder that she met - My loss, by sickness - Was it Loss? |
Il mio primo Giorno da sana - dopo tanta malattia - Chiesi di uscire, E prendere la Luce del Sole nelle mani E vedere le cose nel Baccello - Appena fiorite - quando entrai L'Estate si fece più intensa, mentre lottavamo - Di ingannare Se stessa, sembrava cercare - Diede forma alla Noce - Su ogni spalla che incontrò - Ciò che ho perso, per la malattia - Fu una Perdita? |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. L'ultima strofa è anche nella parte finale di una lettera a Samuel Bowles del novembre 1862 (L275) con due varianti: "The" al posto di "My" (v. 1 della strofa) e "You earned" al posto di "One earns" (v. 3). |
La descrizione del superamento di una malattia, ma anche di una sofferenza, e il ritorno alla vita, simboleggiata dalla natura, dall'estate, che continua il suo corso mentre noi ce ne stiamo in disparte a lottare contro ciò che ci fa soffrire. |
F289 (1862) / J229 (1861)
A Burdock - clawed my Gown - Not Burdock's - blame - But mine - Who went too near The Burdock's Den - A Bog - affronts my shoe - 'Tis Minnows can despise! |
Una Lappola - ha lacerato la mia Veste - Non della Lappola - la colpa - Ma mia - Che andai troppo vicina Alla Tana della Lappola - Un Pantano - oltraggia la mia scarpa - Solo i Pesciolini possono sdegnarsi! |
I versi furono inviati ad Austin (L240) preceduti da "Father said Frank Conkey - touched you -" ("Papà ha detto che Frank Conkey - ti ha contagiato -"). Evidentemente il padre non approvava i contatti del figlio con Ithamar Francis Conkey, avvocato di Amherst e suo rivale politico. |
A Burdock twitched my Gown Not Burdock's blame - but mine Who went too near the Burdock's Den - A Bog affronts my shoe. 'Tis Minnows - should despise |
Una Lappola ha strappato la mia Veste - Non della Lappola la colpa - ma mia Che andai troppo vicina alla Tana della Lappola - Un Pantano oltraggia la mia scarpa. Solo i Pesciolini - si sdegnerebbero |
La versione inviata ad Austin ha un riferimento preciso: un rivale politico del padre, che lo stava evidentemente contagiando con le sue idee, verso il quale ED mette in guardia il fratello. Il fatto che ED abbia poi inserito la poesia nei fascicoli è indicativo di come la considerasse valida anche in senso più generale: un invito a guardare in alto, senza curarsi troppo di "lappole" o "pantani", ma anche a non lamentarsi di cose che, in fin dei conti, molto spesso ci siamo andati a cercare. |
F290 (1862) / J-
Let others - show this Surry's Grace - Myself - assist his Cross - |
Che altri - esibiscano la Grazia di Surry - Io - assisto alla sua Croce - |
In una lettera a Samuel Bowles della fine di novembre 1862 (L277), preceduta da "Perhaps you tire - now - A small weight - is obnoxious - upon a weary Rope - but had you Exile - or Eclipse - or so huge a Danger, as would dissolve all other friends - 'twould please me to remain -" ("Forse lei è stanco - ora - Un piccolo peso - è intollerabile - per una Fune affaticata - Ma se lei avesse Esilio - O Eclissi - o un Pericolo talmente enorme, da dissolvere tutti gli altri amici - sarei felice di restare -") |
Facile condividere i momenti di gioia, più difficile esserci in quelli dolorosi. |
F291 (1862) / J311 (1862)
It sifts from Leaden Sieves - It powders all the Wood. It fills with Alabaster Wool The Wrinkles of the Road - It makes an even Face It reaches to the Fence - To Stump, and Stack - and Stem - It Ruffles Wrists of Posts |
Filtra da Plumbei Setacci - Impolvera tutto il Bosco. Riempie con Lana d'Alabastro Le Rughe della Strada - Fa un Volto uniforme Penetra nel Recinto - Su Ceppo, e Catasta - e Stelo - Increspa i Polsi ai Pali |
Esistono cinque redazioni di questa poesia. La prima, quella riportata sopra, fu inviata a Susan Dickinson alla fine del 1862. La seconda, sostanzialmente uguale, fu trascritta nella primavera del 1863 nei fascicoli. La terza, un manoscritto databile 1865, è uguale nei primi quattro versi, mentre i successivi sedici sono sostituiti da otto versi nuovi. Di questa versione abbiamo due ulteriori redazioni, con cambiamenti minimi: una inviata a T.W. Higginson nel 1871 e infine una acclusa a una lettera del 1883 (L813) a Thomas Niles, editor della casa editrice Roberts Brothers, nella quale la poesia viene citata come "the Snow" ("la Neve"). Quest'ultima è quella riportata sotto.
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Una lunga serie di immagini che descrivono l'effetto della neve, non citata esplicitamente nella prima versione e richiamata invece in modo diretto nella lettera a Thomas Niles del 1883. La prima versione contiene descrizioni più vivide e concrete, mentre la seconda è più sintetica e "astratta", in particolare nella chiusa, dove una costellazione invernale diventa rifugio di una neve che sembra diventare talmente impalpabile da negare la sua stessa esistenza. |
F292 (1862) / J293 (1861)
I got so I could hear his name - Without - Tremendous gain - That Stop-sensation - on my Soul - And Thunder - in the Room - I got so I could walk across I got so I could stir the Box - Could dimly recollect a Grace - And shape my Hands - My Business, with the Cloud, |
E così ora posso ascoltare il suo nome - Senza - Tremenda vittoria - Quella sensazione di Blocco - nell'Anima - E di Tuono - nella Stanza - E così ora posso attraversare E così ora posso frugare nella Scatola - Posso a malapena rammentare una Grazia - E adatto le mie Mani - Il mio Problema, là con la Nuvola, |
Una ferita che si rimargina lentamente, che ci lascia il ricordo di un dolore attenuato dal passare del tempo. Ci resta una domanda inevasa: in quel misterioso aldilà ci sarà davvero qualcuno che si prenderà cura di noi, di questi infelici mortali che sognano la felicità eterna? |
F293 (1862) / J263 (1861)
A single Screw of Flesh Is all that pins the Soul That stands for Deity, to Mine, Upon my side the Veil - Once witnessed of the Gauze - In tender - solemn Alphabet, More Hands - to hold - These are but Two - So greater than the Gods can show, |
Un'unica Vite di Carne È tutto ciò che fissa l'Anima Che rappresenta la Divinità, in Me, Sul mio lato del Velo - Una volta in presenza del Sudario - In tenero - solenne Alfabeto, Più Mani - per trattenere - Queste sono solo Due - Così grande che gli Dei possono mostrarsi, |
L'anima è saldamente fissata al suo involucro mortale ed è la rappresentazione del divino, del soprannaturale, nel lato del mondo che conosciamo. Nel momento della morte l'anima si separa dal corpo, ed è come se si dimenticasse dell'individualità di cui faceva parte per diventare un'entità immortale ma indistinta, priva di ciò che caratterizza il nostro io. Ciò che resta di noi non può che guardare con rimpianto ad una lacerazione che da una parte ci promette l'immortalità e dall'altra la rende impersonale, un qualcosa in cui non ci è possibile riconoscerci. Una sola cosa potrebbe riunire l'immortalità e l'individualità: un amore così grande da riuscire a sconfiggere la morte che conosciamo, a trattenere quel sentimento anche dopo il nostro viaggio di sola andata dall'altra "parte del velo". |
F294 (1862) / J264 (1861)
A Weight with Needles on the pounds - To push, and pierce, besides - That if the Flesh resist the Heft - The puncture - Coolly tries - That not a pore be overlooked |
Un Peso con Aghi sulle libbre - Preme, e trafigge, dappertutto - Se la Carne resiste alla pressione - La puntura - Freddamente riprova - Non un poro sarà tralasciato |
L'angoscia non ammette resistenze, si insinua nel nostro intimo permeandolo interamente, senza dimenticare nemmeno un poro della nostra pelle. Le sue armi e i suoi possibili obiettivi sono innumerevoli, come i nomi per le specie. |
F295 (1862) / J217 (1861)
Savior! I've no one else to tell - And so I trouble thee. I am the one forgot thee so - Dost thou remember me? Nor, for myself, I came so far - That were the little load - I brought thee the imperial Heart I had not strength to hold - The Heart I carried in my own - Till mine too heavy grew - Yet - strangest - heavier since it went - Is it too large for you? |
Redentore! Non ho altri a cui dirlo - E così disturbo te. Sono quella che ti ha dimenticato - Ti ricordi tu di me? Non, per me stessa, vengo fin qui - Sarebbe un carico esiguo - Ti ho portato il Cuore imperiale Che non ebbi la forza di trattenere - Il Cuore che tenni nel mio - Finché il mio diventò troppo pesante - Ancora - che strano - più pesante quando se ne andò - È troppo grande per te? |
Il testo riportato sopra è quello inviato a Susan. ED trascrisse la poesia nei fascicoli con qualche variante e sostituendo con uno soltanto i primi cinque versi: |
Father - I bring thee - not myself - That were the little load - I bring thee the departed Heart I had not strength to hold - The Heart I cherished in my own - |
Padre - ti porto - non me stessa - Sarebbe un carico esiguo - Ti porto il Cuore scomparso Che non ebbi la forza di trattenere - Il Cuore che serbai nel mio - |
Il cuore "carried (o cherished) in my own" è metafora di un amore troppo grande per diventare realtà, un amore serbato nell'intimo e scomparso lasciando dietro di sé una sofferenza che non può essere condivisa con nessuno; soltanto il cielo potrà capirla e assorbirne la dolorosa grandezza nella sua infinità. |
F296 (1862) / J265 (1861)
Where Ships of Purple - gently toss - On Seas of Daffodil - Fantastic Sailors - mingle - And then - the Wharf is still! |
Dove Navi di Porpora - lievi si agitano - Su Mari di Giunchiglia - Favolosi Marinai - si mescolano - E poi - il Molo è silente. |
Il tramonto diventa un'immagine favolosa di mari di giunchiglia solcati da navi di porpora e popolati da irreali marinai. Poi tutto tace: i colori e l'immaginazione lasciano il posto alla concreta oscurità della notte. |
F297 (1862) / J266 (1861)
This - is the land - the Sunset washes - These - are the Banks of the Yellow Sea - Where it rose - or whither it rushes - These - are the Western Mystery! Night after Night |
Questa - è la terra - che il Tramonto bagna - Queste - sono le rive del Mar Giallo - Dove esso spuntò - o verso dove si getta - Questi - sono i Misteri del Ponente! Notte dopo Notte |
Come nella poesia precedente, il tramonto si tinge di esotica e favolosa bellezza; uno scrigno di gioielli che vive ogni giorno il suo scintillante splendore per poi svanire come un uccello negli orizzonti del cielo. |
F298 (1862) / J294 (1861)
The Doomed - regard the Sunrise With different Delight - Because - when next it burns abroad They doubt to witness it - The Man - to die - tomorrow - Joyful - to whom the Sunrise |
I Condannati - considerano l'Alba Con un Piacere diverso - Perché - quando la prossima splenderà di nuovo Dubitano di esserne testimoni - L'Uomo - che morirà - domani - Gioiosi - quelli per cui l'Alba |
Due esempi di come possa essere diverso il senso che ciascuno di noi dà alle cose, agli avvenimenti. L'alba e il canto di un uccello riempiono di gioia e di ammirazione i nostri occhi, ma sono percepiti in modo opposto dal condannato che li vede come messaggeri, sia pure inconsapevoli, della morte. |
F299 (1862) / J267 (1861)
Did we disobey Him? Just one time! Charged us to forget Him - But we could'nt learn! Were Himself - such a Dunce - |
Gli disobbedimmo? Solo una volta! Ci accusò di trascurarlo - Ma noi non riuscimmo a capire! Fosse Lui stesso - un tale Asino - |
È difficile comprendere il risentimento degli altri, le accuse che ci vengono rivolte per comportamenti e sentimenti interpretati in maniera diversa da chi ne è attore e da chi li subisce. Ma la soluzione non è difficile: basta mettersi l'uno nei panni dell'altro, e le incomprensioni diventano subito superabili. |
F300 (1862) / J295 (1861)
Unto like Story - Trouble has enticed me - How Kinsmen fell - Brothers and Sister - who preferred the Glory - And their young will Bent to the Scaffold, or in Dungeons - chanted - Till God's full time - When they let go the ignominy - smiling - And Shame went still - Unto guessed Crests, my moaning fancy, leads me, Feet, small as mine - have marched in Revolution |
Verso simili Storie - l'Ansia mi ha attratto - Come i Congiunti che caddero - Fratelli e Sorelle - che preferirono la Gloria - E la loro giovane volontà Piegarono al Patibolo, o nelle Segrete - cantarono - Fino alla venuta di Dio - Quando abbandonarono l'ignominia - sorridendo - E la Vergogna divenne muta - Verso immaginari Allori, la mia dolente fantasia, mi conduce, Piedi, piccoli come i miei - hanno marciato nella Rivoluzione |
L'esempio dei martiri e di chi ha marciato per conquistare la propria libertà come sprone per non essere indegni di loro. |