The Complete Poems
Tutte le poesie
F1101 - 1150
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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Indice Franklin
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F1101 (1865) / J1085 (1866)
If Nature smiles - the Mother must I'm sure, at many a whim Of Her eccentric Family - Is She so much to blame? |
Se la Natura sorride - dovere di Madre Ne sono certa, di fronte ai tanti capricci Della Sua eccentrica famiglia - È così tanto da biasimare? |
Il contrario della natura matrigna, qui madre comprensiva che sorride davanti ai molti capricci della sua variegata ed eccentrica famiglia. |
F1102 (1865) / J1097 (1866)
Dew - is the Freshet in the Grass - 'Tis many a tiny Mill Turns unperceived beneath - our feet And Artisan lies still - We spy the Forests and the Hills Could Commentators on the Sign |
La Rugiada - è la Piena nell'Erba - Come tanti piccoli Mulini Che ruotano inavvertiti sotto - i nostri piedi E l'Artigiano riposa inattivo - Spiamo le Foreste e le Colline Potessero i Commentatori del Segno |
La copia riportata sopra è nei fascicoli. Un'altra, con il testo uguale ma limitata alle ultime due strofe, fu inviata a Susan. |
La rugiada è come una piena che allaga l'erba, come se un serie di minuscoli mulini ruotasse sotto i nostri piedi mentre il creatore riposa e lascia fare alla natura. Quando guardiamo questi spettacoli naturali, dobbiamo essere consapevoli di poter vedere soltanto la parte visibile, quella che siamo in grado di descrivere, e non l'intimo significato della natura. Eppure c'è sempre chi cerca i segni più riposti di questi spettacoli che la natura ci offre, li cerca e poi tenta di descriverli; chissà se costoro riusciranno a guadagnare un biglietto d'ingresso , come quelli che si regalano ad un bimbo per uno spettacolo pomeridiano che, probabilmente, lo farà sognare. |
F1103 (1865) / J1071 (1866)
Perception of an Object costs Precise the Object's loss - Perception in itself a Gain Replying to it's price - The Object absolute, is nought - |
La percezione di un Oggetto costa Esattamente la perdita dell'Oggetto - La percezione in sé un Guadagno Corrispondente al suo prezzo - L'Oggetto assoluto, è nullità - |
La versione riportata sopra è nei fascicoli. Un'altra copia, identica a parte la mancanza di suddivisione in strofe, fu invitata a Susan. Nella copia dei fascicoli sono indicate due varianti: al verso 2 "more oft -" ("più spesso -") al posto di "Precise" e l'ultimo verso riscritto così: "that 'tis so Heavenly far -" ("che è così Celestialmente lontana -"). |
Errante (1956) scrive: "Emily ha letto Kant? parrebbe di sì: lo si studiava a quei tempi nelle scuole di Amherst." Effettivamente l'oggetto in sé e l'esistenza attraverso la percezione sono concetti che hanno un profumo kantiano. La prima strofa è divisa in due distici speculari che sembrano annullarsi a vicenda, visto che la percezione di un oggetto comporta la perdita della sua purezza concettuale, compensata da un guadagno esattamente equivalente, che corrisponde alla conoscenza razionale. Nella seconda il ragionamento è simile: la "bellezza" della percezione consapevole, che dona concretezza alla "nullità" di un oggetto ideale, è a sua volta compensata, stavolta in negativo, dall'anelito naturale ad una irraggiungibile perfezione, che ci sembra di poter cogliere soltanto in un oggetto ideale, non toccato dalla caducità della concretezza. |
F1104 (1865) / J1104 (1866)
The Crickets sang And set the Sun And Workmen finished one by one Their Seam the Day upon - The Bee had perished from the Scene The low Grass loaded with the Dew A Vastness, as a Neighbor, came - |
I Grilli cantavano E tramontava il Sole E gli Operai concludevano uno ad uno Il loro Contatto con il Giorno - L'Ape era svanita dalla Scena L'Erba bassa si colmò di Rugiada Una Vastità, come un Vicino, venne - |
Ho scelto la versione lunga di questa poesia, quella contenuta nei fascicoli. Ci sono altre due copie (una rimasta in possesso di ED e l'altra inviata l'anno dopo a Susan) nelle quali manca la seconda strofa e al verso 10 (verso 6 nelle copie corte) "stood" (segnato come variante nei fascicoli) sostituisce "leaned". |
Il racconto di un tramonto, con il grillo che inizia a cantare, gli operai che tornano a casa, l'ape che esce di scena, la frenetica attività del giorno che si allontana, la rugiada che copre l'erba, il crepuscolo che sembra incerto sul da farsi, e, infine, la notte che prende forma, contraddistinta da tre parole che ne indicano la calma e misteriosa grandezza: vastità, saggezza, pace. |
F1105 (1865) / J1098 (1866)
Of the Heart that goes in, and closes the Door Shall the Playfellow Heart complain Though the Ring is unwhole, and the Company broke Can never be fitted again? |
Del Cuore che entra, e chiude la Porta Deve il Cuore Compagno di Giochi dolersi Anche se l'Anello non è più integro, e l'Unione spezzata Non potrà mai essere ricomposta? |
Quando qualcuno si allontana da noi, quando un amore, un'amicizia, finiscono perché uno dei due decide di rompere l'unione, è giusto dolersi, pur sapendo che un anello ormai rotto non potrà mai essere aggiustato? |
F1106 (1865) / J1077 (1866)
These are the Signs to Nature's Inns - Her invitation broad To Whosoever famishing To taste her mystic Bread - These are the rites of Nature's House - For Sureties of her staunch Estate |
Questi sono i Segnali per le Locande della Natura - Il suo aperto invito A Chiunque sia affamato A gustare il suo mistico Pane - Questi sono i riti della Casa della Natura - Come Garanti dei suoi solidi Beni |
La natura è la locanda che ospita tutti, senza distinzioni, profondendo a piene mani il cibo e la bellezza a chi è affamato dell'uno e dell'altra. I suoi beni sono solidi e duraturi, le vivande con cui imbandisce la nostra tavola non conoscono decadimento, perché sempre rinnovate, e due sono i guardiani che garantiscono per lei: il sole che sorge ad oriente e illumina di purpurea bellezza il giorno, e la stella del nord, che impedisce alla notte di sprofondare nel buio. |
F1107 (1865) / J1099 (1866)
My Cocoon tightens - Colors tease - I'm feeling for the Air - A dim capacity for Wings Demeans the Dress I wear - A power of Butterfly must be - So I must baffle at the Hint |
Il Bozzolo stringe - i Colori irritano - Sto percependo l'Aria - Un'incerta capacità d'Ali Svilisce l'Abito che indosso - Una facoltà della Farfalla dev'essere - Così devo ingannarmi al Cenno |
Il bruco sta diventando farfalla. Il bozzolo è diventato stretto, i colori irritano la creatura che sta per trasformarsi ("colors" significa letteralmente "colori", ma usato al plurale significa - come in italiano - anche bandiera, insegna, come quando noi diciamo "i colori di una nazione"; in questo caso il doppio significato fa pensare alle ali della farfalla, colorate e che somigliano ad una bandiera che sventola, ali che, costrette ancora nello stretto bozzolo, danno fastidio al bruco-farfalla). Ma già il mondo esterno comincia a essere percepito, la farfalla esce dal bozzolo, già vestita del suo abito da adulta, ancora però svilito dall'incertezza nell'usare quelle ali che stanno cominciando a estendersi, ad acquistare la facoltà tipica di una farfalla, quell'attitudine al volo che permette di guardare dall'alto la terra, facendola diventare maestosamente estesa, e di guadagnare con facilità le distese del cielo ("sweeps" significa "atto di spazzare" - sia nel senso di spazzare con la scopa che di spazzare via -, ma anche la curva di un remo in una vogata o una direzione non rettilinea; in questo caso perciò è da intendersi come l'immagine del volo di una farfalla; un po' difficile da rendere, e così ho preferito tradurre con "facili distese di cielo" che credo dia comunque l'idea di una presa di possesso del cielo attraverso il volo). |
F1108 (1865) / J1078 (1866)
The Bustle in a House The Morning after Death Is solemnest of industries Enacted upon Earth - The Sweeping up the Heart |
Il Trambusto in una Casa Il Mattino dopo una Morte È la più solenne delle faccende Compiute sulla Terra - Spazzolare il Cuore |
La morte di chi amiamo ci costringe a compiere le faccende più solenni che esistono: spazzolare il cuore ferito e mettere via quell'amore che non ci servirà più, almeno fino a quando anche noi non ci avvieremo verso l'eternità. |
F1109 (1865) / J1079 (1866)
The Sun went down - no Man looked on - The Earth and I, alone, Were present at the Majesty - He triumphed, and went on - The Sun went up - no Man looked on - |
Il Sole tramontò - Nessuno lo guardava - La Terra ed io, da sole, Eravamo presenti alla Maestà - Egli trionfò, e continuò - Il Sole risorse - Nessuno lo guardava - La Terra ed io e Un solo Un ignoto Uccello - uno Straniero Fummo Testimoni dell'Incoronazione - |
Un avvenimento quotidiano diventa abitudine; sono pochi coloro che sanno guardarlo cogliendone ogni volta la maestosa e regale bellezza. L'immagine usata è quella del tramonto e del risorgere del sole, una di quelle che più accendono la fantasia di ED, ma il respiro di questa poesia è più ampio e sembra racchiudere tutti i fenomeni naturali che guardiamo distrattamente, come tutte le cose quotidiane che diventano man mano un'abitudine e perdono così il loro valore. |
F1110 (1865) / J814 (1864)
One Day is there of the Series Termed Thanksgiving Day - Celebrated part at Table Part, in Memory - Neither Patriarch nor Pussy Had there been no sharp Subtraction Not a Mention, whose small Pebble |
Un Giorno vi è della Serie Chiamato Giorno del Ringraziamento - Celebrato in parte a Tavola In parte, nella Memoria - Né Patriarca né Micio Non ci fosse stata una brusca Sottrazione Né una Menzione, il cui piccolo Ciottolo |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. In un secondo manoscritto (inviato a Susan nel 1869 secondo Johnson, nel 1867 secondo Franklin) la poesia è suddivisa in due strofe di otto versi con varianti ai versi 5 e 6: "Neither Ancestor nor Urchin / I review the Play -" ("Né Antenato né Monello / Io esamino la Recita -"). |
Qui ED fa le pulci ("disseziona" nei fascicoli ed "esamina" nel biglietto inviato a Sue) a una delle feste più popolari in America; il "Thanksgiving Day". Inizia con una nota di ripetitività ("of the Series") che non si può fare a meno di considerare ironica e lo colloca subito nei due ambiti tipici di queste feste: la tavola e la memoria (per prima comunque cita la tavola). Poi si mette come da parte, un'osservatrice imparziale (né Patriarca né Micio, o anche né Antenato né Monello) che smonta le ripetitive convenzioni di questa festa, che ED chiama "play" intendendola come una recita con un copione ben conosciuto ripetuto ogni anno. Qui c'è un'immagine particolare: la "recita" appare come una pura manifestazione esteriore al suo pensiero, alla sua mente, che è "hooded", ovvero "incappucciata, coperta da un cappello o una cuffia" (qui ho scelto di tradurre con "velata" per non allungare troppo il verso). È un'immagine concreta (probabilmente riferita alla parte religiosa, a cui le donne assistono con il capo coperto) ma anche una metafora delle convenzioni che tendono a coprire il libero sfogo del pensiero, specialmente nei confronti delle donne e in particolare quando questo pensiero elabora idee non convenzionali. Può essere inoltre anche un'immagine che evidenzia come queste considerazioni non possano essere fatte a viso aperto, altrimenti rovinerebbero il tranquillo tran tran della festa. |
F1111 (1865) / J865 (1864)
He outstripped Time with but a Bout, He outstripped Stars and Sun And then, unjaded, challenged God In presence of the Throne - And He and He in mighty List |
Superò il tempo con un solo Balzo, Superò Stelle e Sole E poi, mai stanco, sfidò Dio In presenza del Trono - E Lui e Lui in possente Lista |
Qui ED sta pensando a qualcuno che pone quasi al di sopra di Dio. Qualcuno che ha una grandezza tale da beffarsi della morte, che supera il tempo e lo spazio senza nessuna fatica, fino a sfidare Dio nel suo terreno, in un'arena che, pur essendo la più grande che esista, è appena sufficiente per chi eleva il suo piccolo essere mortale alla grandezza dell'assoluto. |
F1112 (1865) / J945 (1864)
This is a Blossom of the Brain - A small - italic Seed Lodged by Design or Happening The Spirit fructified - Shy as the Wind of his Chambers When it is found, a few rejoice When it is lost, that Day shall be |
Questo è uno Sbocciare del Cervello - Un piccolo - Seme in corsivo Piantato di Proposito o Giunto per caso Che lo Spirito ha reso fecondo - Geloso come il Vento delle sue Stanze Una volta trovato, pochi gioiscono Una volta perduto, quel Giorno sarà |
Versi che parlano di se stessi. "Questo" non è altro che la poesia che stiamo leggendo, che germoglia dalla mente come un seme, talvolta piantato volontariamente, altre volte giunto per caso in un cervello che sa come farlo crescere. È un seme interiore, geloso della sua intimità come lo è il vento delle stanze dove si rifugia dopo aver spazzato il mondo, ma veloce come una lingua che straripa dalla bocca angusta in cui è confinata e inonda il mondo delle sue parole. Per questo, perché è insieme restio e debordante, nessuno sa come si sviluppa questo fiore interiore, che appartiene all'anima dell'uomo. Non è facile trovarlo, pochi riescono a riconoscerlo perché ai più appare nient'altro che un piccolo, insignificante granello, ma quando succede chi ha il dono di capirlo lo cura amorevolmente, perché sa che da lì possono nascere altri fiori. E quando la sua voce si perde, quando un poeta muore o la poesia diventa estranea al mondo, è come se fosse il funerale di Dio, con quell'anima ormai chiusa e inaccessibile che diventa il fiore sul suo petto. |
F1113 (1865) / J820 (1864)
All Circumstances are the Frame In which His Face is set - All Latitudes exist for His Sufficient Continent - The Light His Action, and the Dark |
Tutte le Circostanze sono la Cornice In cui il Suo Volto è fissato - Tutte le Latitudini esistono in forza del Suo Sufficiente Continente - La Luce la Sua Azione, e il Buio |
Tutto ciò che esiste non è altro che una cornice che racchiude il suo volto. Il mondo intero esiste perché esiste lui, un continente che da solo basta a formarlo tutto. Lui è come il sole: quando agisce c'è luce, quando riposa c'è il buio. La sua esistenza di volta in volta serve a creare la misteriosa forza che fa girare il mondo e nel contempo la stabilizza affinché possa agire. |
F1114 (1865) / J882 (1864)
A Shade upon the mind there passes As when on Noon A Cloud the mighty Sun encloses Remembering That some there be too numb to notice |
Un'Ombra sulla mente in quel luogo passa Come a Mezzogiorno Una Nuvola il poderoso Sole racchiude Rammentando Come vi sia qualcuno troppo inerte per vedere |
Quel "there" del primo verso fa pensare a un luogo preciso. Visto che poi c'è qualcuno troppo inerte per accorgersi di quello che accade intorno a lui e quindi un dio che porta via, quel luogo non può essere che la tomba dell'amato dell'ultimo verso. In quel luogo un'ombra attraversa la mente, un'ombra simile a quella di una nuvola che riesce a oscurare lo splendore del sole. È l'ombra del dolore, che ci rammenta l'oscurità riservata a colui che ormai non può più godere di nessuno splendore e ci fa chiedere a Dio quale significato possa avere darci l'amato (ma anche la vita) se poi inevitabilmente ce lo deve togliere. |
F1115 (1865) / J946 (1864)
It is an honorable Thought And makes One lift One's Hat As One met sudden Gentlefolk Upon a daily Street That We've immortal Place |
È un Pensiero onorevole E ci fa levare il Cappello Come se c'imbattessimo in un Gran Signore Sulla Strada quotidiana Che Noi si abbia un Posto immortale |
Pensare che nell'aldilà ci aspetta un luogo immortale, così diverso da quello effimero e provvisorio che conosciamo, è un pensiero onorevole, che ci sembra un segno di rispetto verso di noi, un po' come è segno di rispetto togliersi il cappello davanti a un gran signore incontrato inaspettatamente sulla strada che facciamo tutti i giorni. |
F1116 (1865) / J950 (1864)
The Sunset stopped on Cottages Where Sunset hence must be For treason not of His, but Life's, Gone Westerly, Today - The Sunset stopped on Cottages |
Il Tramonto si è fermato sui Casolari Dove d'ora innanzi dovrà restare Non per tradimento Suo, ma della Vita, Partita per l'Occidente, Oggi - Il Tramonto si è fermato sui Casolari |
Il tramonto-morte si è fermato nei luoghi dove d'ora in poi resterà per sempre, ma la colpa non è la sua, perché questo è il suo compito; piuttosto la colpa è della vita, che se n'è andata nei luoghi riservati alla morte. E dove il tramonto-morte è arrivato, il sole può sì far sorgere ancora un mattino, ma che differenza fa questo altezzoso splendore per coloro che ormai non possono più vederlo? |
F1117 (1865) / J1065 (1865)
Let down the Bars, Oh Death - The tired Flocks come in Whose bleating ceases to repeat Whose wandering is done - Thine is the stillest night |
Rimuovi le Sbarre, Oh Morte - Le stanche Greggi entrano Il cui belato cessa di risuonare Il cui errare è concluso - Tua è la notte più quieta |
Un'invocazione alla morte, affinché ci accolga nella notte più quieta, nell'ovile più sicuro, in quel mondo che speriamo diverso da quello che ci ha visti vivere; un mondo che non dobbiamo cercare, perché la brevità della vita ce lo tiene sempre vicino e di cui non possiamo parlare, perché lo immaginiamo di una tenera bellezza, lontano da ciò che siamo in grado di esprimere. |
F1118 (1865) / J1048 (1865)
Reportless Subjects, to the Quick Continual addressed - But foreign as the Dialect Of Danes, unto the rest. Reportless Measures, to the Ear |
Soggetti indistinti, ai Vivi Continuamente rivolti - Ma estranei come il Dialetto Dei Danesi, per il resto. Misure indistinte, per l'Orecchio |
I vivi si scambiano parole e suoni che hanno un senso soltanto per loro. Per tutti gli altri, per coloro che sono morti, le parole e i suoni fanno parte di un mondo ormai estraneo, che al massimo può risuonare come un dialetto sconosciuto o un racconto fantastico e irreale. |
F1119 (1865) / J1049 (1865)
Pain has but one Acquaintance And that is Death - Each one unto the other Society enough - Pain is the Junior Party |
La Pena non ha che una Conoscente Ed è la Morte - L'una insieme all'altra Società bastante - La Pena è la Parte più Giovane |
Il dolore è indissolubilmente legato alla morte, insieme formano un tutt'uno che basta a se stesso. La morte è compagna da subito della vita e per questo il dolore è più giovane di essa, ma soltanto di un istante, perché in ogni vita la pena e la sofferenza appaiono presto e subito sono come adottate dalla morte, l'unica a poterle teneramente consolare in attesa di aver compiuto la sua missione e sparire alla vista, portandosi dietro quel dolore che sembra essere così connaturato all'esistenza. |
F1120 (1865) / J989 (1865)
Gratitude - is not the mention Of a Tenderness, But it's still appreciation Out of Plumb of Speech - When the Sea return no Answer |
La Gratitudine - non è la menzione Di una Tenerezza, Ma il suo silenzioso apprezzamento Al di là del semplice Linguaggio - Quando il Mare non dà Risposta |
Quella riportata sopra è la copia nei fascicoli. Esiste un altro manoscritto della prima strofa, inviato a Susan. Una terza copia, sempre limitata alla prima strofa e ora perduta, era in una lettera a Louise e Frances Norcross (L273) trascritta da Mabel Todd che, come dice Franklin: "assembla arbitrariamente tre frammenti diversi". In quest'ultima copia c'è una variante al verso 3: "mute" al posto di "still", e il quarto verso è "Deeper than we reach" ("Più profondo del raggiungibile"). |
Non sono le parole che esprimono la gratitudine più vera, ma un apprezzamento più profondo, che va al di là delle possibilità del linguaggio, così come uno scandaglio non riesce sempre a toccare il fondo del mare di cui cerca di misurare la profondità. |
F1121 (1866) / J1075 (1866)
The Sky is low - the Clouds are mean. A Travelling Flake of Snow Across a Barn or through a Rut Debates if it will go - A Narrow Wind complains all Day How some one treated him Nature, like Us is sometimes caught Without her Diadem - |
Il Cielo è basso - le Nuvole sono misere. Un Vagabondo Fiocco di Neve In un Fienile o sul Solco di una ruota Si chiede se andrà a finire - Un Vento Gretto lamenta tutto il Giorno Come qualcuno l'ha trattato La Natura, come Noi è talvolta sorpresa Senza Diadema - |
Oltre alla versione autografa riportata sopra, c'era un'altra copia inserita in una lettera del novembre 1866 a Elizabeth Holland (L321) ora perduta. Nella lettera i versi sono preceduti da "Today is very homely and awkward as the homely are who have not mental beauty." ("Oggi è una giornata goffa e insignificante come insignificanti sono quelli che non hanno bellezza interiore."). |
Non siamo soltanto noi ad attraversare giornate no, quando tutto sembra insignificante e niente ci appare gradevole; anche la natura ha di questi momenti, che ED descrive con immagini naturali ma attribuibili senza difficoltà anche a momenti umani: le nuvole misere, il fiocco di neve che non sa bene dove andrà a finire, il vento gretto e, alla fine, quel farsi sorprendere "senza diadema", ovvero senza la preziosa luce del sole per la natura, o senza l'altrettanto preziosa capacità di godere le gioie della vita per noi; ma anche, in un senso più concreto e che vale sia per la natura che per noi, in un momento di sciatta e svogliata apparenza. |
F1122 (1866) / J1051 (1865)
I cannot meet the Spring - unmoved - I feel the old desire - A Hurry with a lingering, mixed, A Warrant to be fair - A Competition in my sense |
Non so incontrare la Primavera - con distacco - Sento l'antico desiderio - Un'Urgenza a un protrarsi, mescolata, Una Licenza d'esser bella - Una Competizione nei miei sensi |
Una seconda copia, limitata alla seconda strofa e con "when" al posto di "as" nel penultimo verso, fu inviata a Susan. |
Il risveglio della natura non può lasciarci indifferenti, fa affiorare il desiderio di cambiamento, che affrontiamo con il sentimento contrastante di chi aspetta impaziente qualcosa e nello stesso tempo vorrebbe ritardarne l'arrivo per gustare di più l'attesa. La primavera porta con sé una garanzia di bellezza, che diventa una gara fra il rinascere inconsapevole della natura e quello fremente dei nostri sensi, e quando, sempre troppo presto, se ne va, ci lascia il rimorso di non aver saputo goderne appieno. |
F1123 (1866) / J1101 (1866)
Between the form of Life and Life The difference is as big As Liquor at the Lip between And Liquor in the Jug The latter - excellent to keep - But for extatic need The corkless is superior - I know for I have tried |
Tra la forma della Vita e la Vita La differenza è la stessa Di un Liquore fra le Labbra E un Liquore nella Bottiglia L'ultimo - eccellente da conservare - Ma per l'estatico bisogno Lo stappato è superiore - Lo so perché ho provato |
Esiste la vita concreta e la vita come concetto astratto. La seconda è come un liquore in bottiglia, buono per essere conservato e ogni tanto ammirato, ma se vuoi provare l'estasi il liquore devi berlo, così come devi vivere concretamente la vita. |
F1124 (1866) / J1074 (1866)
Count not that far that can be had Though sunset lie between Nor that adjacent that beside Is further than the sun. |
Non calcolare lontano ciò che si può avere Sebbene il tramonto si stenda nel mezzo Né adiacente ciò che vicino È più lontano del sole. |
Due versioni, entrambe perdute. Una è stata trascritta da Susan, l'altra (quella riportata sopra) era in una lettera a Elizabeth Holland del maggio 1866 (L318), preceduta da "You refer to the unpermitted delight to be with those we love. I suppose that to be the license not granted of God." ("Ti riferisci alla gioia vietata di stare con coloro che amiamo. Immagino che sia una licenza non concessa da Dio."). |
Se la leggiamo in riferimento a Wadsworth (come fa Johnson con il Calvario della J1072-F194) possiamo cogliere un accenno a qualcuno che sta in un lontano ovest, al di là del tramonto; un'ipotesi che non è in contraddizione con la frase che precede la poesia nella lettera in cui è contenuta. |
F1125 (1866) / J1069 (1866)
Paradise is of the Option - Whosoever will Own in Eden notwithstanding Adam, and Repeal - |
Il Paradiso fa parte dell'Opzione - Chiunque lo voglia Appartiene all'Eden nonostante Adamo, e la Cacciata - |
A conclusione di una una lettera a Higginson del 9 giugno 1866 (L319 - la trascrizione di Johnson è in forma di prosa), preceduta da: "You mention Immortality. / That is the Flood subject. I was told that the Bank was the safest place for a Finless mind. I explore but little since my mute Confederate, yet the 'infinite Beauty' - of which you speak comes too near to seek. / To escape enchantment, one must always flee." ("Lei menziona l'Immortalità. / È un argomento Fiume, quello. Mi è stato detto che la Riva era il posto più sicuro per una mente senza Pinne. Esploro molto poco da quando il mio Confederato è muto, pure "l'infinita Bellezza" - di cui lei parla giunge troppo vicina per cercarla. / Per sfuggire l'incantesimo, si deve sempre fuggire."). |
Una descrizione molto distaccata del Paradiso, quasi fosse una delle tante opzioni che abbiamo a disposizione. Dalle parole che precedono la poesia si capisce che ED sta parlando da una parte di immortalità (il Paradiso, l'Eden) e dall'altra della necessità di concretizzare almeno un po' nella nostra vita mortale questo argomento, che ci sommerge col suo mistero. Nello stesso tempo l'incantesimo dell'infinita bellezza sembra essere da una parte vicino, tanto da renderne inutile la ricerca, dall'altra un evanescente incantesimo che cerca di irretirci e dal quale dobbiamo cercare di fuggire. La nonchalance con cui ED parla del Paradiso (con quell'"opzione" al primo verso che lo rende così concreto e terreno) sembra proprio un tentativo di sfuggire l'incantesimo, facendolo diventare una delle tante possibilità che abbiamo a disposizione. |
F1126 (1866) / J1102 (1866)
His Bill is clasped - his Eye forsook - His Feathers wilted low - The Claws that clung, like lifeless Gloves Indifferent hanging now - The Joy that in his happy Throat Was waiting to be poured Gored through and through with Death, to be Assassin of a Bird Resembles to my outraged mind The firing in Heaven, On Angels - squandering for you Their Miracles of Tune - |
Il Becco è serrato - l'Occhio spento - Le Piume avvizzite - Gli Artigli che stringevano, come Guanti senza vita Indifferenti pendono ora - La Felicità che nella Gola gioiosa Aspettava di essere versata Infilzata da parte a parte dalla Morte, essere Assassino di un Uccello Somiglia per la mia mente oltraggiata A sparare in Cielo Su Angeli - che spargono per te I loro Miracoli di Melodia - |
Una descrizione realistica, cruda, di un uccello ucciso, anzi assassinato, da un cacciatore. Nei primi sei versi vediamo l'uccello ucciso in ogni sua parte, come se ciascuno di quei prodigiosi strumenti di cui disponeva (il becco, l'occhio, le piume, gli artigli) fosse stato improvvisamente disattivato, per arrivare poi allo strumento più dolce, quella gioiosa gola in cui la felicità era pronta ad essere versata su di noi. Nei restanti sei l'assoluta ripulsa di chi vede in questo cosiddetto sport soltanto l'assassinio di melodiosi angeli del cielo. |
F1127 (1866) / J1148 (1869)
After the Sun comes out How it alters the World - Waggons like messengers hurry about Yesterday is old - All men meet as if |
Quando il Sole vien fuori Come altera il Mondo - I carri come messaggeri si affrettano in giro Ieri è vecchio - Tutti si ritrovano come se |
Ogni nuovo giorno porta con sé un rinnovamento, nella natura, nelle cose, negli uomini, e ogni volta la rinascita risveglia la voglia di ritrovarsi, di godere delle novità che la natura ci riserva. |
F1128 (1866) / J1155 (1870)
Distance - is not the Realm of Fox Nor by Relay of Bird Abated - Distance is Until thyself, Beloved. |
La Distanza - non è il Reame della Volpe Né da Staffetta di Uccelli Annullata - La Distanza è Fino a te, Amore mio. |
La vera "distanza" non è quella che può essere percorsa da una volpe che si aggira per i boschi, o da uccelli migranti, ma quella che ci separa dall'oggetto del nostro amore. |
F1129 (1866) / J1109 (1867)
I fit for them - I seek the Dark Till I am thorough fit. The labor is a sober one With the austerer sweet - That abstinence of mine produce |
Mi preparo per loro - cerco il Buio Finché sarò del tutto pronta. Il lavoro è temperato Da un'austera dolcezza - Che l'astinenza di me produca |
Per prepararmi a "loro", ovvero a chi ha già oltrepassato il confine fra la vita e la morte, è necessario che io familiarizzi con il buio, quel buio che poi diventerà la nostra costante cornice. È un lavoro difficile, perché qui il buio significa rinuncia a tutto ciò che potrebbe illuminare la vita, ma è anche uno sforzo temperato da un'austera, solenne dolcezza, quella di poter offrire me stessa a loro come un cibo puro, non contaminato dalla fallace e temporanea concretezza. Non so però se riuscirò a prepararmi a dovere, se ce la farò a respingere quella luce che mi attira così tanto; mi rimane, comunque, una consolazione: anche se dovessi fallire avrò comunque gustato il trasporto, il desiderio di una meta da raggiungere. |
F1130 (1866) / J1136 (1869)
The Frost of Death was on the Pane - "Secure your Flower" said he. Like Sailors fighting with a Leak We fought Mortality - Our passive Flower we held to Sea - We pried him back Till all her helpless beauty bent We hated Death and hated Life |
Il Gelo della Morte era sul Vetro - "Salva il tuo Fiore" disse. Come Marinai che lottano con una Falla Combattemmo la Mortalità - Il nostro passivo Fiore assicurammo al Mare - Tentammo di staccarlo Finché l'indifesa bellezza si piegò Odiavamo la Morte e odiavamo la Vita |
Il fiore della nostra vita è minacciato dalla morte. Facciamo di tutto per difenderlo, cerchiamo di legarlo alle possenti forze della natura, ma il gelo s'infiltra ovunque ed è più forte di qualsiasi potere a noi concesso. Alla fine, quando vediamo il fiore ormai vinto, abbiamo un ultimo sprazzo di energia vitale, sostenuto dalla rabbia, e dalla consapevolezza, di dover cedere alla nostra nemica. È questo il tormento, un sentimento di angoscia e di impotenza di fronte all'ineluttabilità del binomio vita-morte, che non lascia scampo perché non c'è nulla che ci permetta di sfuggirgli, nessun luogo dove andare se non quello che ospita la vita e quello oscuro e misterioso dove è di casa la morte. L'ultima strofa è un disperato, e bellissimo, grido di dolore contro la nostra impotenza di fronte al destino. |
F1131 (1867) / J1108 (1867)
A Diamond on the Hand To Custom Common grown Subsides from it's significance The Gem were best unknown - Within a Seller's shrine How many sight and sigh And cannot, but are mad with fear That any other buy - |
Un Diamante fra le Mani D'Uso Comune diventato Perde la sua importanza Meglio la Gemma sconosciuta - Nella teca di un Venditore Quanti guardano e sospirano E non possono, ma hanno una paura folle Che qualcun altro compri - |
L'abitudine sminuisce il valore delle cose. Quando le abbiamo diamo loro poca importanza, ma quando invece sono irraggiungibili diventano tanto preziose da farci diventare pazzi solo al pensiero che qualcun altro possa goderne. |
F1132 (1867) / J1111 (1867)
Some Wretched creature, savior take Who would exult to die And leave for thy sweet mercy's sake Another Hour to me |
Prendi salvatore, una qualche Sventurata creatura Che esulterebbe al morire E lascia per la tua dolce amorosa misericordia Un'altra Ora a me |
L'invocazione a un salvatore che non sa scegliere, che colpisce alla cieca, lasciando vivere chi esulterebbe al morire e sottraendo alla vita chi brama anche soltanto un'ora in più. |
F1133 (1867) / J1113 (1867)
There is a strength in proving that it can be borne Although it tear - What are the sinews of such cordage for Except to bear The ship might be of satin had it not to fight - To walk on seas requires cedar Feet |
C'è una forza nel provare che ciò può essere sopportato Sebbene esso laceri - A cosa servono i nerbi di tale cordame Se non a resistere La nave potrebbe essere di raso se non dovesse lottare - Percorrere i mari richiede Piedi di cedro |
La vita come una perigliosa navigazione in mari che mettono a dura prova le nostra capacità di sopportare, di resistere. Eppure proprio questa è la forza che ci permette di sopportare i dolori e misteri della vita, quella di saper navigare e lottare: se non dovessimo farlo non avremmo bisogno di quei "piedi di cedro" che ci permettono di percorrere il nostro cammino, verso un traguardo che non ci è dato conoscere. |
F1134 (1867) / J1131 (1868)
The Merchant of the Picturesque A Counter has and sales But is within or negative Precisely as the calls - To Children he is small in price And large in courtesy - It suits him better than a check Their artless currency - Of Counterfeits he is so shy Do one advance so near As to behold his ample flight - |
Il Mercante dell'Immaginazione Una Cassa ha e vende Ma è al banco o si nega Esattamente come i clienti - Per i Bambini è piccolo nel prezzo E grande in cortesia - Gli si conviene meglio di un assegno La loro spontanea moneta - Alle Contraffazioni è così attento Che provi una ad avvicinarsi Tanto da scorgere il suo ampio volo - |
Chi vende i frutti dell'immaginazione, come il poeta, non è un mercante come gli altri, perché non è sempre disponibile, si concede e si nega esattamente come fanno i suoi clienti. La moneta che apprezza di più è quella spontanea, dei bambini e di chi sa cogliere senza pregiudizi la sua mercanzia. Un'altra è poi la sua caratteristica: è alieno dalle contraffazioni, ed è attento a non far avvicinare ai suoi ampi voli di fantasia tutto ciò che odori di falsità e ipocrisia. |
F1135 (1867) / J1110 (1867)
None who saw it ever told it 'Tis as hid as Death Had for that specific treasure A departing breath - Surfaces may be invested Did the Diamond grow General as the Dandelion Would you seek it so? |
Nessuno che lo vide ne parlò mai È nascosto come se la Morte Avesse per quello specifico tesoro Un ultimo respiro - Ne fossero le superfici rivestite Crescesse il Diamante Comune come il Dente di leone Lo cerchereste così? |
Il mistero è ben celato, anche perché tutti coloro a cui è stato svelato non hanno potuto parlarne; è come se la morte lo considerasse un bene prezioso, da lasciare intatto nella sua pura inconoscibilità fino al momento dell'ultimo respiro. Ma è proprio questo che lo rende così inestimabile. Se i diamanti crescessero rigogliosi come i fiori, li cerchereste forse con lo stesso interesse con cui cercate la preziosa rarità? |
F1136 (1867) / J1151 (1869)
Soul, take thy risk, With Death to be Were better than be not with thee |
Anima, corri il rischio, Con la Morte stare Sarà meglio che non stare con te |
La morte va affrontata, perché è inevitabile ma anche perché rifiutarla significherebbe rifiutare l'immortalità, separarsi definitivamente dalla propria anima, l'unico veicolo che può felicemente portarci in quell'aldilà che temiamo e desideriamo allo stesso tempo. |
F1137 (1867) / J1135 (1868)
Too cold is this To warm with Sun - Too stiff to bended be. To joint this Agate were a work - Outstaring Masonry - How went the Agile Kernel out |
Troppo freddo è Per scaldarsi al Sole - Troppo rigido per essere piegato. Congiungere quest'Agata sarebbe un'opera - Da sconcertare l'Arte Muraria - Come uscì l'Agile Nocciolo |
Un nocciolo somiglia a una pietra dura, è freddo, rigido, difficile farne qualcosa. Lo vediamo vicino al guscio da dove è uscito, ma niente ci indica la strada che ha seguito: il guscio non è ammaccato, non ci sono strappi o pieghe, c'è soltanto un piccolo foro, da dove evidentemente è sgusciato via con agile leggerezza. Leggendo l'ultima strofa non ho potuto fare a meno di pensare a un parto: il neonato è uscito dal suo confortevole guscio e là rimane solo un piccolo foro: sembra un asterisco e appare così inadeguato alla bisogna. |
F1138 (1867) / J1116 (1868)
There is another Loneliness That many die without - Not want of friend occasions it Or circumstances of Lot But nature, sometimes, sometimes thought |
C'è un'altra Solitudine Di cui molti muoiono senza - Non il bisogno di un amico la provoca O le circostanze della Sorte Ma la natura, talvolta, talvolta il pensiero |
La solitudine non è soltanto quello stato negativo a cui è destinato chi non ha affetti o non riesce a entrare in relazione con gli altri. Ce n'è un'altra, che pochi riescono a provare, non provocata dalla mancanza di un amico a dalle circostanze della vita, ma che è connaturata alla misteriosa bellezza della natura e alla altrettanto misteriosa bellezza della nostra mente pensante, quella solitudine che significa saper guardare dentro se stessi, saper cogliere quella incalcolabile ricchezza interiore non rivelabile in nessun modo con parametri mortali. |
F1139 (1867) / J1106 (1867)
We do not know the time we lose - The awful moment is And takes it's fundamental place Among the certainties - A firm appearance still inflates |
Non conosciamo il tempo del distacco - Il tremendo momento accade E prende il suo posto fondamentale Fra le certezze - Una ferma apparenza ancora ci anima |
Non sappiamo quando perderemo tutto ciò che abbiamo, quell'istante che, con il suo tremendo mistero, diventerà l'unica, fondamentale, certezza. La vita in fin dei conti non è altro che una serie di cose apparentemente concrete, ma in realtà fantasmi fatti di sabbia che scivola via fra le dita. |
F1140 (1867) / J1173 (1870)
The Lightning is a yellow Fork From Tables in the Sky By inadvertent fingers dropt The awful Cutlery Of mansions never quite disclosed |
Il Fulmine è una gialla Forchetta Da Tavole nel Cielo A sbadate dita sfuggita L'impressionante Argenteria Di magioni mai del tutto dischiuse |
Ricorda il tema della J1170-F1176. Qui il lato oscuro della natura diventa il fulmine ("lightning" è propriamente "lampo" ma ho preferito tradurre con "fulmine" per il paragone con la "forchetta"), che cade dal cielo come fosse una gialla forchetta e la cui luce sembra diventare uno sprazzo di verità nell'oscurità della natura. |
F1141 (1867) / J1154 (1870)
A full fed Rose on meals of Tint A Dinner for a Bee In process of the Noon became - Each bright mortality The Forfeit is of Creature fair Itself, adored before Submitting for our unknown sake To be esteemed no more |
Una Rosa ben nutrita su granaglie di Colore La Cena per un'Ape Nel corso del Meriggio diventa - Ogni radiosa mortalità È il Pegno della Creatura bella In sé, che adorata prima Si rassegna per il nostro ignoto beneficio A non essere più apprezzata |
Un fiore nel pieno del suo splendore diventa il pasto di un'ape. Come quel fiore, ogni cosa che è viva nel mondo ha nella sua intrinseca mortalità la propria bellezza e deve di conseguenza rassegnarsi a sparire, magari donando qualcosa di sé a beneficio di qualcuno o qualcosa che le è ignoto. |
F1142 (1867) / J1115 (1868)
The murmuring of Bees, has ceased But murmuring of some Posterior, prophetic, Has simultaneous come. The lower metres of the Year When Nature's laugh is done The Revelations of the Book Whose Genesis was June. Appropriate Creatures to her change The Typic Mother sends As Accent fades to interval With separating Friends Till what we speculate, has been And thoughts we will not show More intimate with us become Than Persons, that we know. |
Il mormorio delle Api, è cessato Ma il mormorio di qualcuno Posteriore, profetico, È giunto simultaneo. I più sommessi ritmi dell'Anno Quando il riso della Natura è finito L'Apocalisse del Libro La cui Genesi fu Giugno. Appropriate Creature al suo mutare La Tipica Madre manda Come l'Accento sbiadisce in intervallo Tra Amici che si separano Finché ciò che prevediamo, ha luogo E pensieri che non esibiremo Più intimi a noi diventano Di Persone, che conosciamo. |
Il testo riportato sopra è quello inviato a Susan. C'è poi una copia rimaste tra le carte di ED, in quattro strofe di quattro versi e con varianti e cancellature per i versi 11 e 13. Per il primo c'è la variante "wanes" ("volge") al posto di "fades", poi cancellata. Per il secondo la stesura originale era "Till what we could not see, has come" ("Finché ciò che non potevamo vedere, arriva") poi cancellata e sostituita con il verso della copia inviata a Susan. |
Quando l'estate termina si avverte l'arrivo di altri suoni, di ritmi più sommessi rispetto alla solare allegria della bella stagione. È come se la Genesi, l'inizio della luce e della vita, lasciasse il posto alle oscure e terribili profondità dell'Apocalisse. E con la fine dell'estate arrivano anche le creature appropriate ai lividi geli invernali, creature più terrene rispetto alla volatile spensieratezza dell'ape, adatte alla stagione che viene com'è adatto il silenzio alla separazione rispetto alle parole dell'amicizia. Ma l'inverno non viene soltanto per la natura, anche per noi c'è la stagione dell'abbandono dei festosi piaceri della luce, quando i pensieri che si rivolgono al mistero dell'oscurità diventano i nostri più intimi compagni, più di quanto lo siano le persone che conosciamo. |
F1143 (1868) / J1132 (1868)
The smouldering embers blush - Oh Heart within the Coal Hast thou survived so many nights? The smouldering embers smile - Soft stirs the news of Light |
Le occultate braci rosseggiano - Oh Cuore celato nel Carbone Sei sopravvissuto a così tante notti? Le occultate braci sorridono - Soffice vibra l'annuncio della Luce |
Il manoscritto è ricco di varianti interne (ne ho accolta una: al verso 2 "Heart" al posto di "Cheek") e con un'alternativa per gli ultimi due versi: "This requisite has Fire that lasts / It must at first be true - ("Questo requisito ha il Fuoco che resiste / Deve dall'inizio essere sincero -"). |
Johnson scrive: "È possibile che ED abbia scritto la poesia quando seppe che Charles Wadsworth stava lasciando San Francisco per tornare sulla costa orientale." È solo un'ipotesi, resa però plausibile dal fuoco, celato ma sempre ben vivo ("smouldering" significa "che brucia senza fiamma, che cova sotto la cenere"), descritto dai versi. Quel fuoco resistente al tempo che in una versione dura certamente di più di quello che Prometeo rubò agli dei, e nell'altra riesce a durare perché acceso da una passione sincera e per questo indistruttibile. |
F1144 (1868) / J1119 (1868)
Paradise is that old mansion Many owned before - Occupied by each an instant Then reversed the Door - Bliss is frugal of her Leases Adam taught her Thrift Bankrupt once through his excesses - |
Il Paradiso è quella vecchia dimora Da molti posseduta prima - Occupata da ciascuno un istante Poi si è richiusa la Porta - La Felicità è frugale negli Affitti Adamo le insegnò la Parsimonia Una volta in bancarotta per i suoi eccessi - |
La felicità ci concede soggiorni soltanto momentanei, i suoi contratti d'affitto sono centellinati e a breve termine. È una regola che l'uomo ha imparato presto, con l'esempio del suo progenitore andato subito in bancarotta a causa dei suoi eccessi. |
F1145 (1868) / J1145 (1869)
In thy long Paradise of Light No moment will there be When I shall long for Earthly Play And mortal Company - |
Nel tuo lungo Paradiso di Luce Non ci sarà istante In cui bramerò Svago Mondano E Compagnia mortale - |
Se veramente di là ci sarà il lungo Paradiso di luce, non avremo certo nostalgia di quello che abbiamo lasciato in terra. |
F1146 (1868) / J1127 (1868)
Soft as the massacre of Suns By Evening's sabres slain |
Sommesso come il massacro di Soli Dalle sciabole della Sera assassinati |
Due versi che sembrano giocare col suono sibilante della "s" per descrivere qualcosa che è insieme terribile e sommesso, crudele e inevitabile. Non può non venire in mente la morte, che uccide gli esseri illuminati dalla vita così come la sera fa con il sole. |
F1147 (1868) / J1107 (1867)
The Bird did prance - the Bee did play - The Sun ran miles away So blind with joy he could not choose Between his Holiday - The morn was up - the meadows out From Heavy laden Lands to thee |
Gli Uccelli si pavoneggiavano - Le Api si esibivano - Il Sole divorava le miglia Così cieco di gioia da non saper scegliere Fra le sue Vacanze - Il mattino era su - i prati fuori Da Lande gravate di Dolore a te |
Nelle prime due strofe la descrizione di una "Repubblica di Gioia", dove tutto è vita, movimento, felicità. Nell'ultima il desiderio di tutti noi, che invece viviamo in "lande gravate di dolore" di raggiungerla, anche se ci fossero mari infiniti da attraversare; anzi, solo questa ipotetica lontananza la rende così desiderabile, perché nell'ultimo verso è come se ED dicesse: la "Repubblica di Gioia" non è altri che la natura che ci circonda, quella descritta nelle prime due strofe, ma nessuno se ne rende conto, perché non ci sembra possibile che la fama di un traguardo così ambizioso possa incarnarsi in qualcosa di così vicino a noi. |
F1148 (1868) / J1152 (1869)
Tell as a Marksman - were forgotten Tell - this Day endures Ruddy as that Coeval Apple The Tradition bears - Fresh as Mankind that humble story Tell had a son - The ones that knew it Tell would not bare his Head Make of his only Boy a Target Mercy of the Almighty begging - |
Tell come Tiratore - sarebbe dimenticato Tell - ancora Oggi persiste Rubicondo come quella Coeva Mela Che la Tradizione regge - Fresca come l'Uomo quell'umile storia Tell aveva un figlio - Quelli che lo sapevano Tell non volle scoprire il Capo Di fare del suo unico Figlio un Bersaglio La Misericordia dell'Altissimo implorando - |
La leggenda di Guglielmo Tell diventa il simbolo della forza della preghiera e della fede. Nell'ultimo verso è come se ED dicesse: "bisogna rivolgersi a Dio per le cose importanti, significative, solo in questo caso è probabile ("it is said") che Dio risponda". |
F1149 (1868) / J1147 (1869)
After a hundred years Nobody knows the Place Agony that enacted there Motionless as Peace Weeds triumphant ranged Winds of Summer Fields |
Dopo cento anni Nessuno riconosce il Luogo L'agonia che si svolse là Immota come la Pace La gramigna schierata trionfante I Venti dei Campi d'Estate |
Dopo poco tempo la nostra scomparsa diventa un nulla. Il dolore, l'agonia scompaiono con noi. Resta un po' di gramigna intorno alla tomba e, talvolta, qualche estraneo curioso che cerca di decifrare ciò che è scritto sulle tombe più antiche. Forse soltanto la natura, l'inconsapevole vento che continua a soffiare sui campi d'estate, ricorda la strada che porta a noi, perché ormai la memoria è scomparsa e soltanto l'istinto perenne del ciclo naturale, di quella misteriosa circonferenza in cui tutto torna, può raccogliere quella chiave caduta sull'erba. |
F1150 (1868) / J1128 (1868)
These are the Nights that Beetles love - From Eminence remote Drives ponderous perpendicular His figure intimate - The terror of the Children The merriment of men Depositing his Thunder He hoists abroad again - A Bomb upon the Ceiling Is an improving thing - It keeps the nerves progressive Conjecture flourishing - Too dear the Summer evening Without discreet alarm - Supplied by Entomology With it's remaining charm |
Queste sono le Notti che gli Scarabei amano - Da Altezze remote Spinge ponderosa a perpendicolo La sua figura familiare - Il terrore dei Bambini Il divertimento dei grandi Nel depositare il suo Tuono Si solleva in alto di nuovo - Una Bomba sul Soffitto È una cosa stimolante Mantiene i nervi eccitati La congettura prospera - Troppo sterile la sera d'Estate Senza un discreto allarme - Fornito dall'Entomologia Col suo fascino che resta |
Uno scarabeo (volante? dalla descrizione dei versi lo immagino più come un moscone) si aggira per casa, scende, risale, sbatte contro il soffitto, fa paura ai bambini e diverte i grandi ma, soprattutto, rende più eccitanti le serate estive, altrimenti così noiose che ce ne saremmo andati presto a letto; così invece siamo stimolati a restare svegli, a pensare, a far viaggiare la nostra mente non nel mondo della noia ma in quello dell'immaginazione e della fantasia. |