The Complete Poems
Tutte le poesie
F1201 - 1250
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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Indice Franklin
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F1201 (1871) / J1186 (1871)
Too few the mornings be, too scant the nights. No lodging can be had for the delights that come to earth to stay, but no apartment find and ride away. |
Troppo pochi i mattini sono, troppo scarse le notti. Né alloggio si riesce ad avere per le delizie che arrivano sulla terra per restarci, ma non trovano appartamenti e corrono via. |
In una lettera a Louise Norcross del luglio 1871 (L362) il cui manoscritto è perduto. La lettera è stata pubblicata nell'edizione delle Lettere del 1894, e in quella di Johnson, interamente in prosa e i (presunti) versi sono preceduti da: "This is a mighty morning. I trust that Loo is with it, on hill or pond or wheel." ("È un potente mattino. Confido che Loo sia con esso, su una collina o stagno o in carrozza."). |
La vita è troppo breve e molte volte la felicità che si degna di scendere da noi non riesce a restare: troppo scarsi gli alloggi a disposizione. E così quasi sempre la vediamo andar via senza averla potuta afferrare. |
F1202 (1871) / J1179 (1871)
Of so divine a Loss We enter but the Gain, Indemnity for Loneliness That such a Bliss has been. |
Di una così divina Perdita Non registriamo che il Guadagno, Indennità per la Solitudine Che una tale Estasi sia esistita. |
I versi sono in una lettera a Susan del settembre 1871 (L364), che inizia così: "To miss you, Sue, is power. The stimulus of Loss makes most Possession mean." ("Sentire la tua mancanza, Sue, è forza. Lo stimolo della Perdita rende misero ogni Possesso."). |
Il riferimento diretto della perdita è la lontananza di una persona cara (la lettera che contiene i versi fu scritta mentre Susan era dalla sorella a Geneva, New York) che viene qui trasformata in guadagno, perché il ricordo del passato compensa la solitudine del presente. Da notare l'uso di un termine "contabile" al verso 2: "enter", nel senso di "registrare i conti". |
F1203 (1871) / J1171 (1870)
On the World you colored Morning painted rose - Idle his Vermillion Aimless crept the Glows Over Realms of Orchards I the Day before Conquered with the Robin - Misery - how fair Till your wrinkled Finger Shored the Sun away Midnight's awful Pattern In the Goods of Day - |
Sul Mondo che coloravi Il Mattino dipinse il rosa - Ozioso il suo Vermiglio Senza scopo s'infiltravano i Bagliori Su Reami di Frutteti Che il Giorno prima Conquistavo col Pettirosso - Ahimè - com'era bello Finché il tuo Dito rugoso Non scacciò via il Sole Della Mezzanotte l'orribile Trama Nei Tesori del Giorno - |
Il mattino come simbolo della natura che si risveglia, con i lenti, oziosi gesti che sembrano dipingere il mondo con i colori del giorno, e un bagliore che si insinua dappertutto, rendendo regali anche i semplici frutteti. Un risveglio che è però anche preannuncio di oscurità, nell'eterno ciclo naturale della vita e della morte che non lascia spazio per le scelte. Il mondo ci sembra così bello quando è ammantato dai tesori del giorno, ma nessuno ci dà il potere di fermare il rugoso dito della notte-morte, che sembra scacciar via con un gesto imperioso il sole per far spazio alla sua oscura e terribile trama. |
F1204 (1871) / J1169 (1870)
Lest they should come - is all my fear When sweet incarcerated - here |
Che essi arrivino - è tutto ciò che temo Vista la dolce prigione - qui |
La vita è sì una prigione, ma forse più dolce e godibile di quanto sembri. Per questo la paura è che arrivino i liberatori, coloro che aprono le sbarre per farci però entrare in un mondo di cui non sappiamo nulla. |
F1205 (1871) / J1193 (1871)
All men for Honor hardest work But are not known to earn - Paid after they have ceased to work In Infamy or Urn - |
Tutti gli uomini per l'Onore duramente lavorano Ma non si sa ciò che guadagnano - Pagati dopo che hanno smesso di lavorare Con l'Infamia o l'Urna - |
Può essere letta in due modi. Gli uomini si affannano per un concetto di "onore" che il più delle volte è soltanto una vuota convenzione. Quando muoiono se va male sono magari tacciati d'infamia, altrimenti il loro guadagno sarà comunque al massimo un'urna funeraria. |
F1206 (1871) / J1166 (1870)
Of Paul and Silas it is said There were in Prison laid But when they went to take them out They were not there instead. Security the same insures |
Di Paolo e Sila si narra Che languivano in Prigione Ma quando andarono a prenderli Non erano più là. La stessa sicurezza rassicura |
Johnson annota: "L'imprigionamento di Paolo e Sila è narrato in Atti XVI, 23-40. ED sbaglia quando dice 'Non erano più là' quando, dopo il crollo della prigione [per un terremoto], il carceriere andò a prenderli: essi infatti erano rimasti all'interno del carcere. La confusione è con un brano precedente (Atti V, 18-23) in cui 'gli apostoli' erano stati liberati dal carcere dagli angeli." |
La prigione che si apre con l'intervento dell'angelo diventa metafora di quella in cui siamo rinchiusi nella nostra vita-prigione. Solo una certezza può rassicurarci: questa sorta di morso che ci lega a un'esistenza così breve e piena di dubbi non può essere che "facoltativo", ovvero prima o poi ci verrà data la possibilità di liberarci e conquistare l'immortalità. |
F1207 (1871) / J1189 (1871)
The Voice that stands for Floods to me Is sterile borne to some - The Face that makes the Morning mean Glows impotent on them - What difference in Substance lies |
La Voce che indica Diluvi per me È per alcuni sterile rigagnolo - Il Volto che fa misero il Mattino Arde impotente su di loro - Quale diversità nella Sostanza giace |
La sostanza, il significato delle cose, non è uguale per tutti. Ciascuno di noi giudica col metro della propria mente e vede le cose in modo diverso, e spesso opposto, agli altri. |
F1208 (1871) / J1180 (1871)
"Remember me" implored the Thief! Oh Hospitality! My Guest "Today in Paradise" I give thee guaranty. That Courtesy will fair remain Of all we are allowed to hope |
"Ricordati di me" implorò il Ladro! Oh Ospitalità! Mio Invitato "Oggi in Paradiso" Te ne do garanzia. Quella Cortesia indelebile rimarrà Di tutto ciò che ci è concesso sperare |
La versione riportata sopra è quella nei fascicoli. Un'altra copia fu inviata a Susan nel 1873 con varianti ai versi 2-3 e 11-12, che diventano rispettivamente: "Oh Magnanimity! / My Visitor in Paradise" ("Oh Magnanimità! / Mio Ospite in Paradiso") e "That this was due, where some, we fear, / Are unexpected friends -" ("Che ciò fosse dovuto, dove un po', temiamo, / Di essere inaspettati amici -"). |
In Luca 23, 42-43 il ladro chiede a Cristo di ricordarsi di lui nel suo regno e Cristo risponde subito "oggi sarai con me in paradiso". Questa immediata e incondizionata promessa diventa l'affidavit ("dichiarazione giurata") del verso 10, ovvero la garanzia che il luogo che più temiamo, quell'aldilà misterioso di cui anche chi ha fede ha paura, ci accoglierà con l'ospitalità riservata ad amici che si è sempre felici di vedere. |
F1209 (1871) / J1194 (1871)
Somehow myself survived the Night And entered with the Day - That it be saved the Saved suffice Without the Formula. Henceforth I take my living place |
In qualche modo sopravvissi alla Notte Ed entrai con il Giorno - Che per essere salvi il Salvarsi basta Senza Ricetta. D'ora in poi occuperò il mio posto nella vita |
Si può momentaneamente sfuggire alla notte e accompagnare il giorno nel suo ingresso nel mondo; è una salvezza che è rimedio a se stessa, nessun medico potrà mai prescriverci una ricetta per ottenerla. Eppure è una salvezza soltanto momentanea e ci fa vivere come qualcuno a cui è stata commutata una pena e sa che, comunque, prima o poi dovrà onorare il suo appuntamento con la morte. |
F1210 (1871) / J1221 (1872)
Some we see no more, Tenements of Wonder Occupy to us though perhaps to them Simpler are the Days than the Supposition Their removing Manners Leave us to presume. That oblique Belief which we call Conjecture |
Quelli che non vediamo più, Alloggi di Meraviglia Occupano per noi sebbene forse per loro Più semplici sono i Giorni rispetto alle Ipotesi Che i loro Modi nell'allontanarsi Ci lasciassero presumere. Quell'obliqua Fede che chiamiamo Congettura |
Pensiamo all'aldilà come un luogo in cui la sorpresa e il mistero di chissà quali meraviglie ci attira e insieme ci respinge. Ma forse per chi lo abita è un luogo più semplice di quanto noi si possa immaginare, o almeno di quanto immaginiamo quando siamo testimoni di un evento così estraneo a noi, pur se inevitabile, come la morte. Perciò, per questo nostro non sapere avido di conoscenza, ci aggrappiamo a una fede che non è altro che congettura; una fede che siamo quasi obbligati a perseguire caparbiamente per tentare di appropriarci del sublime mistero che ci sfugge, e che riesce a vestire di immortalità la nostra nuda polvere e ad arruolare la tomba nel novero delle cose che fanno, volenti o nolenti, parte di noi. |
F1211 (1871) / J1225 (1872)
It's Hour with itself The Spirit never shows - What Terror would enthrall the Street Could Countenance disclose The Subterranean Freight |
La sua Ora con se stesso Lo Spirito non mostra mai - Che Terrore soggiogherebbe la Strada Se in Forma concreta rivelassero Il Sotterraneo Carico |
Con un'immagine potente e immediata ED ci svela la forza dell'interiorità, quel luogo che può essere considerato il più "rumoroso" creato da Dio ma al quale, fortunatamente, è stata concessa licenza di nascondersi in quelle "cantine dell'anima" che non fanno uscire alcun suono all'esterno, perché se quel suono tumultuoso venisse alla luce sarebbe più sconvolgente di qualsiasi cosa concreta che conosciamo. |
F1212 (1871) / J1227 (1872)
My Triumph lasted till the Drums Had left the Dead alone And then I dropped my Victory And chastened stole along To where the finished Faces Conclusion turned on me And then I hated Glory And wished myself were They. What is to be is best descried |
Il mio Trionfo durò finché i Tamburi Lasciarono i Morti in pace E allora congedai la mia Vittoria E colpito mi aggirai a lungo Là dove i Volti finiti La conclusione volgevano a me E allora odiai la Gloria E desiderai essere dei Loro. Ciò che sarà si scorge meglio |
Un campo di battaglia visto con gli occhi di un vincitore che, passata l'eccitazione della vittoria, s'interroga sull'inutilità di quelle morti e sull'incapacità degli uomini di nutrirsi delle esperienze del passato. Gli ultimi due versi sono la constatazione di quanto poco serva alle vittime il pentimento del carnefice. |
F1213 (1871) / J1224 (1872)
Like Trains of Cars on Tracks of Plush I hear the level Bee - A Jar across the Flowers goes Their Velvet Masonry Withstands until the sweet Assault |
Come Carovane di Carri su Piste di Felpa Odo l'Ape uniforme - Scorre un fremito tra i Fiori Le loro Mura Vellutate Resistono finché il dolce Assalto |
L'uniforme ronzio delle api, una costante compagnia sonora della bella stagione, si trasforma in un dolce e fremente assalto alle cittadelle dei fiori, che sembrano perdere la battaglia senza troppo preoccuparsene. |
F1214 (1871) / J1256 (1873)
Not any higher stands the Grave For Heroes than for Men - Not any nearer for the Child Than numb Three score and Ten - This latest Leisure equal lulls |
Non più alta si erge la Tomba Per gli Eroi che per gli Uomini - Non più vicina al Fanciullo Che al fiacco Settuagenario - Questo estremo Riposo del pari culla |
La poesia, insieme ad altre due (J1255-F1298 e J1257-F1299), era acclusa a un biglietto spedito a Higginson (L396) con queste parole: "Could you teach me now?" ("Potrebbe insegnarmi ora?"). |
La tomba è un luogo molto democratico, non fa distinzioni di fama, di età o di rango. Ma allora potremmo chiedere a questa tomba così democratica di farci ancora gustare, pur nel suo freddo recesso, almeno un po' dello splendore di un pomeriggio d'estate. |
F1215 (1871) / J1280 (1873)
The harm of Years is on him - The infamy of Time - Depose him like a Fashion And give Dominion room - Forget his Morning Forces - |
Il male degli Anni è su di lui - L'infamia del Tempo - Deponilo come una Moda E lascia spazio alla Sovranità - Dimentica la Forza dei suoi Albori - |
Quando il corpo è ormai vecchio e stanco bisogna saperlo mettere da parte per lasciare spazio alla sovranità dell'anima, senza rimpiangere le energie della giovinezza, perché cercare di abbellire il decadimento, di rivendicarne le glorie, è uno sfoggio inutile: sarà sempre soccombente di fronte all'energia e alla vitalità di un corpo giovane, anche del meno dotato. |
F1216 (1871) / J1259 (1873)
A Wind that rose though not a Leaf In any Forest stirred - But with itself did cold engage Beyond the realm of Bird. A Wind that woke a lone Delight |
Un Vento che si alzò benché non una Foglia In qualsiasi Foresta si agitasse - Solo con se stesso freddo si impegnò Oltre il reame degli Uccelli. Un Vento che risvegliò una solitaria Delizia |
Esistono quattro manoscritti di questa poesia, con testi sostanzialmente invariati anche se parziali. Quella che segue è la ricostruzione di Franklin: |
In entrambe le lettere in cui è contenuta (in tutto o in parte) la poesia i versi sono preceduti da frasi che parlano di separazioni: Susan chiusa in casa perché ammalata, Higginson visto il mese precedente ad Amherst (in quest'ultima lettera ED dice anche: "Of your flitting Coming it is fair to think. Like the Bee's Coupe - vanishing in Music." ("Alla sua fuggevole visita è bello pensare. Come il Cocchio dell'Ape - che svanisce nella Musica.") Il tema di questa poesia sembra proprio la "separazione" del sesto verso, paragonata a un vento freddo che colloquia solo con se stesso e riconduce la gioia del ricordo al nostro rapporto interiore con l'invisibile, un rapporto "artico" perché solitario e privo di manifestazioni esteriori, come quel vento che nella prima strofa soffia senza agitare le foglie. |
F1217 (1871) / J1269 (1873)
I worked for chaff and earning Wheat Was haughty and betrayed. What right had Fields to arbitrate In matters ratified? I tasted Wheat and hated Chaff |
Lavorai per la paglia e ricevetti Grano Mi sentii altezzosa e tradita. Che diritto avevavo i Campi di intromettersi In materie ratificate? Assaggiai il Grano e odiai la Paglia |
La saggezza si acquista soltanto con l'esperienza, e per sperimentare ci vuole tempo. Molte volte le cose che appaiono tradire le nostre aspettative si rivelano poi positive. |
F1218 (1871) / J1274 (1873)
The Bone that has no Marrow, What Ultimate for that? It is not fit for Table For Beggar or for Cat - A Bone has obligations - But how shall finished Creatures |
L'Osso che non ha Midollo, Che Utilizzo farne? Non è adatto per la Tavola Per il Mendicante o per il Gatto - Un Osso ha obblighi - Ma come faranno Creature concluse |
Le prime due strofe sembrerebbe invitarci a una sorta di continua rigenerazione che giustifichi l'esistenza, mentre la domanda all'inizio della terza strofa chiarisce che ED sta parlando del mistero della rinascita dopo la morte, possibile solo se l'osso-vita contiene veramente il midollo-anima. |
F1219 (1871) / J1223 (1872)
Who goes to dine must take his Feast Or find the Banquet mean - The Table is not laid without Till it is laid within. For Pattern is the Mind bestowed |
Chi va a pranzo deve portare le sue Provviste O troverà misero il Banchetto - La Tavola non è pronta fuori Finché non è pronta dentro. A Modello la Mente ci fu concessa |
La forza della mente, della nostra interiorità, rende misera qualsiasi ricchezza esteriore. Soltanto cercando di imitarne la grandezza riusciremo a far apparire nobili le nostre azioni più umili. |
F1220 (1871) / J1226 (1872)
The Popular Heart is a Cannon first - Subsequent a Drum - Bells for an Auxiliary And an Afterward of Rum - Not a Tomorrow to know it's name |
Nel Cuore della Gente prima c'è un Cannone - Subito dopo un Tamburo - Campane come Ausilio E un Seguito di Rum - Non un Domani per saperne il nome |
La gente in genere apprezza l'esteriorità, il divertimento rumoroso e inebriante. Non ha curiosità per il futuro né capacità di imparare dal passato. Il suo regno non è il castello che svetta verso il cielo ma il fossato ancorato alla terra, e il suo viaggio preferito, quello che riempie poi i ricordi, è nelle prigioni della concretezza e non nelle vaste regioni della fantasia.
Al primo verso ho tradotto "popular" con "gente" perché il termine "nel cuore del popolo" avrebbe avuto una connotazione quasi di classe, mentre è probabile che qui ED stia parlando della maggioranza, senza distinguere fra classi ma piuttosto fra chi guarda soltanto agli effimeri e chiassosi godimenti materiali e chi invece cerca di rivolgere lo sguardo sia verso l'alto che verso quella silenziosa, eppure così "rumorosa", interiorità della J1225-F1211. |
F1221 (1871) / J1230 (1872)
It came at last but prompter Death Had occupied the House - His pallid Furniture arranged And his metallic Peace - Oh faithful Frost that kept the Date |
Finalmente arrivò ma più pronta la Morte Aveva occupato la Casa - I suoi pallidi Arredi sistemato E la sua metallica Pace - Oh Gelo che fedele rispettasti la Data |
L'amore arriva spesso troppo tardi, quando ormai la morte, gelida e puntuale, ha preso possesso di quella casa che poteva essere felice. Forse l'amore, se fosse stato altrettanto puntuale, sarebbe riuscito a sconfiggere il gelo con il calore della gioia, un calore che sarebbe stato capace di far diventare grande e inespugnabile quel cancello che si è invece aperto a quell'ospite non invitato. |
F1222 (1871) / J1191 (1871)
The pungent Atom in the Air Admits of no debate - All that is named of Summer Days Relinquished our Estate - For what Department of Delight |
Il pungente Atomo nell'Aria Non ammette discussioni - Tutto ciò che chiamavamo Giorni D'Estate Abbandona il nostro Regno - Per quale Territorio di Delizia |
L'arrivo dell'inverno, col suo gelo pungente, non ammette discussioni: ormai l'estate se n'è andata, ha abbandonato quella natura che vorremmo sempre rigogliosa e splendente. Ma dove va l'estate quando ci abbandona? quali territori riempie con le delizie delle sue giornate? è una domanda di cui non conosciamo la risposta, così come non sappiamo i limiti di ciò che crediamo di poter dominare e di quelle barriere che ci separano dalla felicità perfetta. |
F1223 (1871) / J1205 (1872)
Immortal is an ample word When what we need is by But when it leaves us for a time 'Tis a nescessity. Of Heaven above the firmest proof |
Immortale è un'ampia parola Quando quel che ci serve è qui Ma quando ci lascia per un momento È una necessità. Del Cielo lassù la prova più salda |
La seconda strofa (con l'aggiunta di un trattino alla fine del secondo verso) fu inserita da ED in una lettera del marzo 1872 (L371), scritta a T.W. Higginson in occasione della morte del fratello, Francis John Higginson, avvenuta il 9 dello stesso mese, di cui aveva dato notizia lo "Springfield Republican" parlandone come di "uno dei pionieri della causa anti-schiavista." |
Il concetto di "immortale" ha un significato ampio e generico; diventa necessario e specifico quando cominciano a mancarci coloro che amiamo. La fede ci dà l'insondabile certezza di ciò che ci aspetta lassù, ma rimane l'amara constatazione che, se non fosse per la mano predatrice della morte, il cielo avrebbe potuto anche dimorare quaggiù. |
F1224 (1871) / J1199 (1871)
Are Friends Delight or Pain? Could Bounty but remain Riches were good - But if they only stay |
Sono gli Amici Delizia o Pena? Potesse un tal Regalo restare La Ricchezza sarebbe bella - Ma se essi sostano soltanto |
La gioia e la tristezza sono sentimenti che non hanno confini precisi. Come tante altre cose, anche l'amicizia può darci sia gioia che dolore. |
F1225 (1871) / J1278 (1873)
The Mountains stood in Haze - The Valleys stopped below And went or waited as they liked The River and the Sky. At leisure was the Sun - So soft upon the Scene |
I Monti ritti nella Nebbia - Le Valli bloccate giù in basso E in moto o in attesa a loro scelta Il Fiume e il Cielo. A riposo era il Sole - Così soffice sulla Scena |
La visione del tramonto, quando il sole ritrae i suoi raggi di fuoco e ci permette di vedere meglio le cose che ci circondano, ci fa sentire più vicino l'invisibile, quella notte che ci attende e che ci sembra meno oscura ed estranea se la vediamo come il necessario epilogo di uno spettacolo così bello. |
F1226 (1871) / J1231 (1872)
Somewhere upon the general Earth Itself exist Today - The Magic passive but extant That consecrated me - Indifferent Seasons doubtless play Reserving that but just to prove |
Da qualche parte sull'indistinta Terra Esiste Oggi - La Magia passiva ma presente Che mi consacrò - Stagioni indifferenti certamente giocano Riservando questa solo per provare |
L'amato è lontano, eppure in una qualche parte del mondo esiste questa magia che mi ha consacrato a lui, un luogo dove altri lo guardano indifferenti e dove io invece darei tutta me stessa per esserci. Soltanto una cosa serberei gelosamente: il mio diritto all'eternità, per godere di te in un tempo diverso da quello che viviamo qui; per questo prego Dio di non accorciare questa eternità che è la mia unica speranza. |
F1227 (1871) / J1183 (1871)
Step lightly on this narrow spot - The broadest Land that grows Is not so ample as the Breast These Emerald Seams enclose. Step lofty, for this name be told |
Passa lievemente su questo stretto punto - La Landa che più vasta si estende Non è così ampia come il Seno Che questi Orli di Smeraldo racchiudono. Passa solenne, affinché questo nome risuoni |
La versione riportata è quella trascritta nei fascicoli. Una copia praticamente identica era acclusa in una lettera del novembre 1871 a T. W. Higginson (L368). Esistono poi altre due manoscritti: uno inviato a Susan che comprende soltanto la prima strofa, con la variante "Heart" al posto di "Breast" al terzo verso, e uno annotato sul lembo di una busta (PF98), con due soli versi che potrebbero essere una variante degli ultimi due della poesia intera: "Or Fame erect / her siteless Citadel -" ("O la Fama eriga / la sua incorporea Cittadella -). Sullo stesso lembo di busta sono i due versi della J1534-F1195. |
La poesia fu pubblicata nel 1891 col titolo "Epitaffio". Nella prima strofa l'esortazione è ad inoltrarsi con leggerezza in quel misterioso mondo racchiuso da orli di smeraldo, più esteso di qualsiasi cosa esista su questa terra. Una visione della morte come un viaggio in territori sconosciuti ma non bui e misteriosi, anzi impreziositi da confini che fanno immaginare una sorta di Eldorado fantastico. Nella seconda i riferimenti al cannone e alla bandiera possono far pensare a qualcuno morto in battaglia, immortalato da una fama che trasforma la morte in perenne ricordo. |
F1228 (1871) / J1301 (1874)
I cannot want it more - I cannot want it less - My Human Nature's fullest force Expends itself on this. And yet it nothing is |
Non posso volerne di più - Non posso volerne di meno - L'intera forza della mia Natura Umana Si esaurisce su di essa. Eppure è cosa da nulla |
La cosa a cui teniamo di più non può essere mercanteggiata, dobbiamo usare tutta la nostra energia per ottenerla completamente, nulla di più o di meno di ciò che è. Per chi ce l'ha senza sforzo non significa nulla, e soltanto chi la ottiene lottando riuscirà a dominarla, a capirne il valore e ad annullare la distanza che ci separa da essa. |
F1229 (1871) / J1184 (1871)
The Days that we can spare Are those a Function die Or Friend Or Nature - stranded then In our Economy Our Estimates a Scheme - |
I Giorni di cui potremmo fare a meno Sono quelli in cui una Facoltà muore O un Amico O la Natura - incagliati allora Nella nostra Economia Le nostre Stime un Progetto - |
La versione riportata è quella acclusa in una lettera del novembre 1871 a T. W. Higginson (L368). In quella trascritta nello stesso anno nei fascicoli i primi due versi della seconda strofa sono "Our Estimates forsook / Our Affluence a Whim" ("Le nostre Stime abbandonate / La nostra Opulenza una Fantasia"). Ci sono poi delle varianti sottolineate (vedi immagine sotto) che li trasformano in quelli della poesia inviata a Higginson. |
Ci sono giorni di cui faremmo volentieri a meno, che fanno perdere ogni valore a tutto ciò che riempie la nostra vita e nei quali il tempo trascorre senza che quasi ce ne accorgiamo. |
F1230 (1871) / J1188 (1871)
'Twas fighting for his Life he was - That sort accomplish well - The Ordnance of Vitality Is frugal of it's Ball. It aims once - kills once - conquers once - |
Era per la sua Vita che stava combattendo - Un compito da eseguire ad arte - L'Artiglieria della Vitalità È parca di Proiettili. Mira una volta - uccide una volta - conquista una volta - |
La battaglia della vita è apparentemente meno cruenta di quelle che si combattono a colpi di artiglieria, ma richiede assoluta precisione perché le munizioni a disposizione sono molto poche e ogni colpo deve andare a segno. E se nelle battaglie campali possiamo sempre sperare in una rivincita, in quelle della vita, che si svolgono nel nostro intimo, non ci è quasi mai offerta una seconda possibilità. |
F1231 (1871) / J1318 (1874)
Frigid and sweet Her parting Face - Frigid and fleet my Feet - Alien and vain whatever Clime Acrid whatever Fate - Given to me without the Suit |
Gelido e dolce il Suo Volto di addio - Gelidi e svelti il miei Passi - Estraneo e vano qualsiasi Luogo Aspro qualsiasi Fato - A me dati senza Richiesta |
Anche se qui ED usa, contrariamente al solito, il genere femminile, il soggetto della poesia sembra proprio la morte, appena addolcita dallo "sweet" del primo verso, che però potrebbe anche far pensare alla gelida ipocrisia di chi sa che sta per portarci in un luogo estraneo, inconsistente e vuoto come il nulla, verso un destino comunque aspro e amaro per il nostro palato mortale. Nella seconda strofa c'è come una ribellione verso chi ha la presunzione di donarci la ricchezza della vita immortale e un posto nel regno dei cieli, senza tener conto che noi saremmo ben felici di tenerci la povertà della nostra semplice vita mortale. |
F1232 (1871) / J1192 (1871)
An honest Tear Is durabler than Bronze - This Cenotaph May each that dies - Reared by itself - |
Una Lacrima sincera È più duratura del Bronzo - Questo Cenotafio Può ognuno che muore - Innalzare da sé - |
Se il ricordo fa versare una lacrima sincera non c'è altro cenotafio che possa esserle paragonato, perché per costruire un monumento alla memoria basta dare l'incarico a qualcuno, ma per far versare una lacrima vera conta soltanto quello che siamo stati. |
F1233 (1871) / J1197 (1871)
I should not dare to be so sad So many Years again - A Load is first impossible When we have put it down - The Superhuman then withdraws |
Non oserei essere così triste Per così tanti Anni ancora - Un Fardello diventa impossibile Quando lo abbiamo deposto - Il Sovrumano allora si ritrae |
Una volta deposto, il fardello del dolore diventa impossibile da sopportare. In quel momento la forza sovrumana che ci aveva consentito di andare avanti, quasi senza guardare né il mondo che ci circonda né quello che ci aspetta sull'altra sponda, si ritrae e, paradossalmente, ci lascia come svuotati e con una maggiore consapevolezza dell'approssimarsi della morte. |
F1234 (1871) / J1182 (1871)
Remembrance has a Rear and Front. 'Tis something like a House - It has a Garret also For Refuse and the Mouse - Besides the deepest Cellar |
Il Ricordo ha un Retro e una Facciata. È un po' come una Casa - Ha una Soffitta anche Per Rimasugli e Topi - E poi la più profonda Cantina |
La versione riportata è quella acclusa in una lettera del novembre 1871 a T. W. Higginson (L368). Quella trascritta lo stesso anno nei fascicoli è probabilmente precedente, visto che gli ultimi due versi: "Leave me not ever there alone / Oh thou Almighty God!" ("Non lasciarmi mai là da sola / Oh tu Onnipotente Iddio!") sono cancellati e sostituiti con quelli della copia inviata a Higginson (in un primo momento ED aveva scritto "Contents" -"Contenuti" - al posto di "Fathoms", parola poi cancellata e sostituita da quest'ultima). |
La nostra memoria ha la capacità di immagazzinare molti ricordi, e, come in una casa, ci sono quelli più visibili, quelli più nascosti e infine quelli che faremmo bene a lasciare sepolti, come se fossero in una profonda e inaccessibile cantina. Sono questi quelli più pericolosi, quelli dai quali bisogna guardarsi, perché se riemergono dai loro abissi potrebbero occupare tutto il nostro spazio vitale, e potremmo non essere più capaci di riportarli di nuovo là in fondo. |
F1235 (1871) / J1200 (1871)
Because my Brook is fluent I know 'tis dry - Because my Brook is silent It is the Sea - And startled at it's swelling |
Poiché il mio Ruscello scorre So che è in secca - Poiché il mio Ruscello tace Esso è il Mare - E sgomenta al suo gonfiarsi |
Una metafora della poesia, quel ruscello che sgorga dalla mente di ED, vista essenzialmente come momento di scoperta interiore, il cui valore non si misura dal rumore esterno dell'acqua che vi scorre. È nei momenti di silenzio che quel ruscello diventa una mare, la cui immensità ci sgomenta e ci fa desiderare di sfuggirlo per non esserne travolti. |
F1236 (1871) / J1185 (1871)
A little Dog that wags his tail And knows no other joy Of such a little Dog am I Reminded by a Boy Who gambols all the living Day The Cat that in the Corner dwells Another class remind me |
Un Cagnolino che agita la coda E non conosce altra gioia A un Cagnolino così mi fa Pensare un Ragazzo Che fa capriole tutto il santo Giorno La Gatta che in un Angolo si accomoda Altri tipi mi ricorda |
Johnson annota che "Questi versi furono evidentemente composti pensando al nipote Ned, che in quel periodo aveva dieci anni." Oltre alla versione riportata sopra, trascritta nei fascicoli, ce n'è un'altra con i soli ultimi otto versi e qualche variante; il manoscritto è perduto ed è conosciuta in quanto pubblicata da Martha Dickinson Bianchi nel numero CXV dell'Atlantic Monthly del 1915:
In calce alla poesia appare un post scriptum: "P.S. - Grandma characteristically hopes Neddy will be a good boy. Obtuse ambition of Gramdma's! ("P.S. - La Nonna ovviamente spera che Neddy sarà una bravo ragazzo. Ottusa ambizione delle Nonne!"). |
Una poesia dedicata al nipotino Ned, dove la difesa di quel bambino probabilmente irrequieto e chiassoso diventa un'accusa per i "grandi", non più stimolati dal piacere di giocare, e di vivere, e capaci soltanto di chiedere, o imporre nella seconda versione, un silenzio e una severità estranee alla natura di una mente infantile e giocosa. |
F1237 (1871) / J1187 (1871)
Oh Shadow on the Grass! Art thou a step or not? Go make thee fair, my Candidate - My nominated Heart! Oh Shadow on the Grass! |
Oh Ombra sull'Erba! Sei tu un passo o no? Va a farti bello, mio Candidato - Mio designato Cuore! Oh Ombra sull'Erba! |
L'attesa di qualcosa che sembra finalmente arrivare. Allora ci si va a far belli, per ricevere degnamente l'ospite così atteso. Ma il ritardo è fatale e in quel breve spazio di tempo qualcun altro è riuscito a sostituire quel cuore che sembrava ormai designato. Non resta che un volto deluso da quella speranza, che sembrava così a portata di mano. |
F1238 (1871) / J1196 (1871)
To make Routine a Stimulus Remember it can cease - Capacity to terminate Is a specific Grace - Of Retrospect the Arrow That power to repair Departed with the torment Become, alas, more fair - |
Per fare della Routine uno Stimolo Ricorda che può cessare - La capacità di concludere È una specifica Grazia - Della Memoria la Freccia Quel potere di riparare Spartito con il tormento Diventa, ahimè, più caro - |
L'abitudine può anche diventare uno stimolo, se ci rendiamo conto che prima o poi finirà, o anche che prima o poi ci sarà un cambiamento. Ma come l'abitudine può diventare uno stimolo, così quella consapevolezza che tutto passa fa sì che il momento del dolore conviva con la sua caducità, e questa sensazione che esista comunque il potere di riparare ai danni del tormento, diventa, nostro malgrado, più cara di quella freccia che altrimenti si conficcherebbe indelebilmente nella nostra memoria. |
F1239 (1871) / J1209 (1872)
To disappear enhances - The Man that runs away Is tinctured for an instant With Immortality But yesterday a Vagrant But Never - far as Honor Of Death the sternest function The Fruit perverse to plucking |
Scomparire accresce - L'Uomo che corre via È tinto per un istante D'Immortalità Solo ieri un Vagabondo Ma il Mai - quanto l'Onore Della Morte la più tenace funzione Il Frutto difficile da strappare |
Ci sono tre manoscritti di questa poesia: ho utilizzato la versione dei fascicoli, con le varianti poi accolte in un altro manoscritto inviata a Higginson, accluso a una lettera del dicembre 1872 (L381). Quest'ultima ha una diversa disposizione dei versi (versi 1 e 2 uniti; versi 3 e 4 uniti; versi 16 e 17 uniti; ultime due strofe senza soluzione di continuità). La terza fu inviata a Susan e si limita agli ultimi otto versi, senza divisione in strofe e con l'utilizzo di tre delle varianti della copia dei fascicoli. |
Morire accresce il valore di chiunque, perchè chi se ne va assume comunque il colore dell'immortalità. Nella nostra memoria il ricordo di chi non c'è più, di chi magari in vita veniva considerato alla stregua di un semplice vagabondo, viene ammantato di una stima ben poco razionale, che ha più a che fare con la superstizione che con la ragione. Il ricordo si ostina con un illusorio "ancora", come se la morte potesse essere sconfitta da una benevola memoria, ma è il "mai", la morte che non ammette continuità così come l'onore non ammette debolezze, a portar via questa illusione, lasciandoci la consapevolezza che non esiste possibilità di aver cura di chi se n'è andato: possiamo soltanto adornarne la memoria, a torto o a ragione. |
F1240 (1871) / J1228 (1872)
So much of Heaven has gone from Earth That there must be a Heaven If only to enclose the Saints To Affidavit given - The Missionary to the Mole Too much of Proof affronts Belief |
Tanto del Paradiso se n'è andato dalla Terra Che deve esserci un Paradiso Anche solo per includere i Santi All'Affidavit ammessi - Il Missionario che alla Talpa Cercare troppo la Prova offende la Fede |
ED cerca in terra la prova dell'esistenza del Paradiso: poiché tanti che lo meritavano se ne sono andati deve per forza esserci, anche se tenessimo conto soltanto di coloro che sono stati ufficialmente dichiarati santi ("All'Affidavit ammessi"). In questo senso non c'è bisogno di avere altre prove dell'esistenza dell'aldilà, quelle possono servire a chi è cieco e, come una talpa, non riesce a vedere oltre il suo mondo buio e sotterraneo. Per noi invece ogni ulteriore ricerca recherebbe offesa al nostro credere, che va vissuto come un dono divino da prendere cosi com'è, quando e se vuole manifestarsi; un po' come succede con un uccello che si annida nel folto del bosco: se lo cerchiamo non lo troviamo; se ce ne andiamo e poi torniamo magari ci si para davanti all'improvviso. |
F1241 (1872) / J1252 (1873)
Like Brooms of Steel The Snow and Wind Had swept the Winter Street - The House was hooked The Sun sent out Faint Deputies of Heat - Where rode the Bird The Silence tied His ample - plodding Steed The Apple in the Cellar snug Was all the one that played. |
Come Scope d'Acciaio La Neve e il Vento Avevano spazzato la Strada Invernale - La Casa era sprangata Il Sole distribuiva Deboli Sostituti di Calore - Dove scorazzava l'Uccello Il Silenzio aveva legato Il suo ampio - diligente Destriero La Mela nell'accogliente Cantina Era l'unica che si divertisse. |
Una descrizione della fredda e silenziosa solitudine dell'inverno, appena mitigata da quella mela in cantina che è l'unica, in quell'ambiente riparato e confortevole, a potersi permettere di divertirsi. |
F1242 (1872) / J1249 (1873)
The Stars are old, that stood for me - The West a little worn - Yet newer glows the only Gold I ever cared to earn - Presuming on that lone result Her infinite disdain But vanquished her with my defeat 'Twas Victory was slain. |
Sono vecchie le Stelle, ch'erano lì per me - L'Ovest un po' consunto - Eppure rinnovato splende il solo Oro Che io abbia mai ambito avere - Presumendo da quell'unico risultato Il suo infinito disdegno Pure la conquistai con la mia sconfitta Ché fu la Vittoria ad essere uccisa. |
Gli ultimi quattro versi (con i due pronomi femminili volti al maschile) furono inseriti in una lettera a Higginson del gennaio 1874 (L405), preceduti da "Meeting a Bird this Morning, I begun to flee - He saw it and sung." ("Incontrando un Uccello questa Mattina, mi accinsi a fuggire - Lui se n'è accorto e ha cantato."). |
Il mondo va avanti, persino le stelle e il tramonto invecchiano, ma lo splendore di quell'unico oro che ho sempre desiderato è sempre lì, inalterato. Eppure il mio desiderio ha avuto un solo risultato: quello di non essere soddisfatto e di farmi capire di non essere mai stata nulla per lei. Perciò l'unica vittoria la posso ottenere con le parole, combinandole insieme per trasformare una sconfitta in una vittoria sulla vittoria. |
F1243 (1872) / J1126 (1868)
Shall I take thee, the Poet said To the propounded word? Be stationed with the Candidates Till I have finer tried - The Poet searched Philology |
Devo prendere te? disse il Poeta Alla parola che si proponeva. Mettiti in fila con i Candidati Finché non avrò spulciato di più - Il Poeta cercò nella Filologia |
Nel manoscritto la prima parola del verso 7 non è in maiuscolo. |
ED racconta il suo rapporto con le parole. Con quelle parole che ronzavano continuamente nella sua mente e che avevano bisogno di essere ordinate prima di diventare poesia. Lo fa da par suo, mettendo in scena direttamente una parola, che si fa avanti e si propone come quella giusta. Ma il poeta non deve avere fretta, deve anche essere capace di mettere in riga le parole più audaci, quelle che sembrano dire "eccomi qua, sono io quella che cercavi". Ma poi, negli ultimi versi della poesia, il lavoro certosino fatto sulla "filologia" (che qui rappresenta chiaramente quel dizionario sempre così usato e letto) sbiadisce di fronte all'attimo del riconoscimento, quando la parola a lungo cercata si presenta da sola, senza essere stata invitata, perché gli angeli, le parole che rendono una poesia qualcosa di diverso dal semplice parlare o scrivere, non si manifestano se non quando sono "nominati", nel doppio significato di "chiamati, pronunciati" e di "eletti, scelti". |
F1244 (1872) / J-
Fly - fly - but as you fly - Remember - the second pass you by - The Second is pursuing the Century The Century is chasing Eternity - Ah the Responsibility - No wonder that the little Second flee - Out of it's frightened way - |
Corri - corri - ma mentre corri - Ricorda - il secondo ti oltrepassa - Il Secondo insegue il Secolo Il Secolo rincorre l'Eternità - Ah la Responsabilità - Non stupisce che il piccolo Secondo fugga - Dalla sua spaventata strada - |
Nell'edizione Johnson delle lettere questo testo è pubblicato come frammento in prosa (PF75, pag. 923) e considerato "materiale grezzo per una poesia". |
La nostra corsa vitale sarà sempre sopraffatta da un tempo che è al di fuori delle concezioni umane, e la vita, quell'istante che ci è concesso a prezzo di doveri che vengono da chissà dove, avrà sempre paura di percorrere quella strada così misteriosa. |
F1245 (1872) / J1235 (1872)
Like Rain it sounded till it curved And then I knew 'twas Wind - It walked as wet as any Wave But swept as dry as Sand - When it had pushed itself away To some remotest Plain A coming as of Hosts was heard That was indeed the Rain - It filled the Wells, it pleased the Pools It warbled in the Road - It pulled the spigot from the Hills And let the Floods abroad - It loosened acres, lifted seas The sites of Centres stirred Then like Elijah rode away Upon a Wheel of Cloud - |
Come Pioggia risuonava finché non curvò E allora seppi che era Vento - Passava umido come un'Onda Ma soffiava secco come Sabbia - Quando si era ormai spinto lontano Nella più remota delle Pianure Un venire come di Schiere si udì Che era davvero la Pioggia - Riempì i Pozzi, allietò gli Stagni Gorgheggiò per la Via - Tolse lo zipolo dalle Colline E lasciò libere le Acque - Sciolse le terre, gonfiò i mari I luoghi dei Centri rimescolò Poi come Elia si allontanò Su un Carro di Nuvole - |
Una vivida descrizione dello scrosciare della pioggia, preceduta dal vento che ne diventa la naturale anticipazione. Le immagini sono come sempre piene di invenzioni e i versi sono costruiti con un sapiente alternarsi di momenti fortemente dinamici (il vento che soffia, la pioggia che risuona come schiere all'assalto, le acque lasciate libere di inondare) e più pacati (il vento che passa - "walked", ovvero come se passeggiasse -, la pioggia che allieta gli stagni e gorgheggia per le vie) che sembrano anticipare il rimescolamento dei "luoghi dei centri" del terzultimo verso, un termine che sta per i punti immaginari dove risiedono le caratteristiche visibili delle cose, rimescolate dalla pioggia che tende a uniformarli immergendoli nel suo vorticoso scrosciare. |
F1246 (1872) / J1172 (1870)
The Clouds their Backs together laid The North begun to push The Forests galloped till they fell The Lightning played like mice The Thunder crumbled like a stuff |
Le Nubi si misero Spalla a Spalla Il Nord iniziò a premere Le Foreste galopparono fino a cadere I Lampi giocavano come topi Il Tuono si sgretolò come macerie |
La maestosa e terribile forza della natura ci fa sentire talvolta impotenti, e ci fa quasi rimpiangere di non essere già nella tomba, dove niente di quello che succede fuori può toccarci. |
F1247 (1872) / J1175 (1870)
We like a Hairbreadth 'scape It tingles in the Mind Far after Act or Accident Like paragraphs of Wind If we had ventured less |
Ci piace lo scampare per un Pelo Eccita la Mente Molto dopo l'Atto o l'Incidente Come paragrafi di Vento Avessimo rischiato meno |
ED descrive la sottile e penetrante eccitazione che si prova nel rischio, nello scampare per un pelo a un "atto o incidente". Un'eccitazione che dura a lungo, descritta come "paragrafi di vento" e poi come una brezza i cui tentacoli si insinuano fin nell'intimo della nostra mente. |
F1248 (1872) / J1190 (1871)
The Sun and Fog contested The Government of Day - The Sun took down his Yellow Whip And drove the Fog away - |
Il Sole e la Nebbia si contendevano Il Governo del Giorno - Il Sole abbassò la sua Gialla Frusta E disperse la Nebbia - |
Probabile schizzo di un mattino in cui il sole si era fatto strada attraverso un'alba nebbiosa e aveva vinto la contesa. |
F1249 (1872) / J1233 (1872)
Had I not seen the Sun I could have borne the shade But Light a newer Wilderness My Wilderness has made - |
Non avessi visto il Sole Avrei potuto sopportare l'ombra Ma la Luce un rinnovato Deserto Il mio Deserto ha reso - |
L'ombra è sopportabile finché non conosciamo lo splendore della luce; allora il deserto della vita sembra diventare ancora più aspro e doloroso. |
F1250 (1872) / J1234 (1872)
If my Bark sink 'Tis to another Sea - Mortality's Ground Floor Is Immortality - |
Se la mia Barca affonda È in un altro Mare - Il Pianterreno della Mortalità È l'Immortalità - |
I primi due versi sono tratti da "A Poet's Hope" di William Ellery Channing (1818-1901), pubblicata nel 1843. Riporto l'ultima strofa:
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L'immortalità come "altro mare" rispetto a quello che conosciamo; perciò quando la barca della vita affonda non potremo che emergere in un luogo che possiamo immaginare, con la nostra limitata consapevolezza, soltanto come speculare a quello in cui viviamo e anche come un rassicurante e solido "pianterreno", a cui ancorarci definitivamente. |