Emily Dickinson

The Complete Poems
Tutte le poesie

J351 - 400

Traduzione e note di Giuseppe Ierolli


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Appendice

Indice Johnson
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J351 (1862) / F357 (1862)

I felt my life with both my hands
To see if it was there -
I held my spirit to the Glass,
To prove it possibler -

I turned my Being round and round
And paused at every pound
To ask the Owner's name -
For doubt, that I should know the Sound -

I judged my features - jarred my hair -
I pushed my dimples by, and waited -
If they - twinkled back -
Conviction might, of me -

I told myself, "Take Courage, Friend -
That - was a former time -
But we might learn to like the Heaven,
As well as our Old Home!"

    Palpai la mia vita con entrambe le mani
Per vedere se ci fosse -
Trattenni il mio spirito allo Specchio,
Per metterlo alla prova il più possibile -

Rigirai la mia Esistenza da tutte le parti
E sostai ad ogni recinto
Per chiedere il nome del Proprietario -
Nel dubbio, che ne conoscessi il Suono -

Esaminai le mie fattezze - mi scompigliai i capelli -
Tirai le mie fossette, e aspettai -
Se quelle - guizzando indietro -
Potessero convincermi, di me -

Dissi a me stessa, "Fatti Coraggio, Amica -
Quello - era un tempo passato -
Ma noi possiamo imparare ad amare il Cielo,
Tanto quanto la nostra Vecchia Casa!"

Non siamo avvezzi a morire, perciò quando avverrà ci vorrà un po' per convincerci che quello spirito un po' estraneo siamo effettivamente noi; ci pizzichiamo per vedere se è rimasto qualcosa di ciò che eravamo ma poi ci rendiamo conto che possiamo solo sperare che il cielo non sia poi così diverso da quella vecchia, accogliente casa che abbiamo lasciato.


J352 (1862) / F358 (1862)

Perhaps I asked too large -
I take - no less than skies -
For Earths, grow thick as
Berries, in my native town -

My Basket holds - just - Firmaments -
Those - dangle easy - on my arm,
But smaller bundles - Cram.

    Forse chiesi troppo -
Prendo - niente meno che cieli -
Perché le Terre, crescono fitte come
Bacche, nella mia città natale -

Il mio Cesto contiene - solo - Firmamenti -
Che - dondolano lievi - sul mio braccio,
Ma involti più piccoli - Premono.

Voglio solo cieli, non mi curo delle cose mortali, ma poi mi accorgo che la vita preme comunque nel cesto della mia esistenza.


J353 (1862) / F335 (1862)

A happy lip - breaks sudden -
It does'nt state you how
It contemplated - smiling -
Just consummated - now -
But this one, wears it's merriment
So patient - like a pain -
Fresh gilded - to elude the eyes
Unqualified, to scan -
    Un labbro felice - schiuso d'improvviso -
Non ti spiega come
Progettò - il sorriso -
Appena consumato - ora -
Ma, indossa la sua allegria
Così paziente - come una sofferenza -
Appena indorata - per eludere gli occhi
Incapaci, di vedere oltre -

Nell'edizione Franklin la F335 comprende due strofe di otto versi ciascuna. La prima corrisponde alla J514, la seconda alla J353. Nei fascicoli manoscritti le due poesie, o le due strofe, sono sulla stessa pagina, senza spazi ma con una riga orizzontale che le divide. Johnson, ricordando che la divisione con una riga orizzontale è usuale nelle poesie scritte nella stessa pagina, ritiene che la riga sia stata inserita per separare due poesie distinte; Franklin ritiene invece che la poesia sia stata scritta di seguito e poi ED abbia inserito la riga per dividerla in due strofe.

Un sorriso appare all'improvviso, senza spiegare perché nasce, ma talvolta è solo un modo per indorare la pillola, per occhi che vedono solo la superficie e non sanno scandagliare dentro.
La J514, che nell'edizione Johnson è considerata una poesia a sé, ha degli evidenti rimandi a questa, in particolare il sorriso accostato alla sofferenza; mi sembra perciò più plausibile l'ipotesi di Franklin, anche se naturalmente non può essere scartata l'ipotesi di due poesie scritte di seguito su un argomento simile.


J354 (1862) / F610 (1863)

From Cocoon forth a Butterfly
As Lady from her Door
Emerged - a Summer Afternoon -
Repairing Everywhere -

Without Design - that I could trace
Except to stray abroad
On miscellaneous Enterprise
The Clovers - understood -

Her pretty Parasol be seen
Contracting in a Field
Where Men made Hay -
Then struggling hard
With an opposing Cloud -

Where Parties - Phantom as Herself -
To Nowhere - seemed to go
In purposeless Circumference -
As 'twere a Tropic Show -

And notwithstanding Bee - that worked -
And Flower - that zealous blew -
This Audience of Idleness
Disdained them, from the Sky -

Till Sundown crept - a steady Tide -
And Men that made the Hay -
And Afternoon - and Butterfly -
Extinguished - in the Sea -

    Fuori dal Bozzolo una Farfalla
Come una Signora dalla sua Porta
Emerse - Un Pomeriggio d'Estate -
Rassettando Dappertutto -

Senza un Intento - che io potessi scorgere
Tranne di andarsene in giro
Per eterogenee Imprese
Che i Trifogli - conoscevano bene -

Far vedere il suo grazioso Parasole
Che si richiude in un Campo
Dove Uomini lavoravano il Fieno -
Poi lottare accanitamente
Con una Nuvola che le si contrappone -

Dove Altri - Fantasmi come Lei -
In Nessun Posto - sembravano andare
In Circonferenza senza scopo -
Come fosse un'Esibizione intorno al Mondo -

E nonostante l'Ape - si industriasse -
E il Fiore - sbocciasse zelante -
Questo Pubblico di Oziosi
Non li degnava di uno sguardo, dal Cielo -

Finché non si insinuò il Tramonto - una Marea costante -
E gli Uomini che avevano sistemato il Fieno -
E il Pomeriggio - e la Farfalla -
Si estinsero - in quel Mare -

Un quadro naturale descritto nel suo ciclico rinnovarsi, con una domanda di fondo alla quale è impossibile rispondere, che ci lascia interdetti quando cerchiamo di scoprirne il segreto (v. 5). Forse soltanto la natura stessa riesce a comprendere il suo segreto (v. 8), in quella "circonferenza senza scopo" (v. 16) che appare al più una "esibizione intorno al mondo" (v. 17) a chi cerca di carpirne il senso con gli occhi della razionalità.
Nella strofa finale tutti i protagonisti (gli uomini che lavorano i campi, la farfalla, tutto quel pomeriggio pieno di vitalità) si estingue in un tramonto che, come il mare, nasconde tutto sotto la sua coltre in attesa dell'inevitabile risveglio. L'ultima immagine può però anche essere letta in un altro senso, non in contrasto ma complementare: la vita segue il suo naturale, inspiegabile corso ed è destinata fatalmente a soccombere al tramonto-morte, in quel mare che può essere il nulla infinito o l'immortalità.


J355 (1862) / F612 (1863)

'Tis Opposites - entice -
Deformed Men - ponder Grace -
Bright fires - the Blanketless -
The Lost - Day's face -

The Blind - esteem it be
Enough Estate - to see -
The Captive - strangles new -
For deeming - Beggars - play -

To lack - enamor Thee -
Tho' the Divinity -
Be only
Me -

    È l'Opposto - che attira -
I Deformi - guardano alla Grazia -
A Fuochi accesi - Chi non ha da coprirsi -
Lo Sperduto - al volgere del Giorno -

Il Cieco - stima che sia
Un Bene bastante - vedere -
Il Prigioniero - si sente ogni volta soffocare -
Al pensiero - della libertà - dei Mendicanti -

La mancanza - Ti innamori -
Nonostante la Divinità -
Sia soltanto
Io -

Il tema degli opposti, della mancanza che risveglia il desiderio è descritta nelle prime due strofe con abbondanza di esempi (i deformi, i senza casa, chi si è perduto, il cieco, il prigioniero) che conducono alla strofa finale, dove la lontananza dell'amata diventa stimolo ad amare, come se ED dicesse al "Thee" del verso 9: "l'amore appartiene al divino, ma nonostante qui il divino sia soltanto io, la mia lontananza non potrà che rafforzare il tuo amore".


J356 (1862) / F613 (1863)

The Day that I was crowned
Was like the other Days -
Until the Coronation came -
And then - 'twas Otherwise -

As Carbon in the Coal
And Carbon in the Gem
Are One - and yet the former
Were dull for Diadem -

I rose, and all was plain -
But when the Day declined
Myself and It, in Majesty
Were equally - adorned -

The Grace that I - was chose -
To Me - surpassed the Crown
That was the Witness for the Grace -
'Twas even that 'twas Mine -

    Il Giorno in cui fui incoronata
Era come gli altri Giorni -
Finché l'Incoronazione avvenne -
E allora - divenne Diverso -

Come il Carbonio nella Brace
E il Carbonio nella Gemma
Sono gli Stessi - eppure il primo
Sarebbe opaco per un Diadema -

Mi alzai, e tutto era semplice -
Ma quando il Giorno declinò
Io e Lui, in Maestà
Fummo ugualmente - adornati -

La Grazia che io - fossi scelta -
Per Me - superava la Corona
Che era la Testimonianza della Grazia -
E fu giusto che fosse Mia -

La Grazia come dono dell'amore: io la meritavo perché ne sapevo cogliere l'intima essenza, la gratificazione del mio essere: "La Grazia che io - fossi scelta / Per Me - superava la Corona", perché consideravo la corona (ovvero l'esteriorità che pure ammanta di fulgore) soltanto come una semplice testimonianza visibile della grazia che avevo ottenuto. Quella è il mio vero premio, che so distinguere da ciò che la maggior parte degli altri vedono senza saperne cogliere la profondità. Io lo so fare e, per questo, la merito più di altri che guardano più alla scintillante bellezza delle manifestazioni esteriori che alla grandezza del dono interiore.


J357 (1862) / F615 (1863)

God is a distant - stately Lover -
Woos, as He states us - by His Son -
Verily, a Vicarious Courtship -
"Miles", and "Priscilla", were such an One -

But, lest the Soul - like fair "Priscilla"
Choose the Envoy - and spurn the 'Groom -
Vouches, with hyperbolic archness -
"Miles", and "John Alden" were Synonyme -

    Dio è un distante - maestoso Innamorato -
Corteggia, come ci ha spiegato - per mezzo di Suo Figlio -
In verità, un Corteggiamento Vicario -
Per "Miles", e "Priscilla", accadde lo Stesso -

Ma, affinché l'Anima - come la bella "Priscilla"
Non scelga l'Inviato - e rifiuti lo Sposo -
Garantisce, con iperbolica astuzia -
Che "Miles", e "John Alden" erano Sinonimi -

ED cita un poemetto narrativo: The Courtship of Miles Standish di Henry Wadsworth Longfellow, dove Miles Standish invia John Alden a chiedere la mano della bella Priscilla. Naturalmente la bella cede al fascino dell'inviato e lo preferisce al pretendente, più nobile ma lontano.
L'accostamento è piuttosto audace, visto che Standish diventa Dio e Alden suo figlio, ma forse ancora più "eretica" è la descrizione del mistero della trinità come una "iperbolica astuzia" divina, tanto che "la pubblicazione della poesia in un settimanale religioso di Boston suscitò proteste, sicché Mabel L. Todd la omise dall'ediz. 1891." (Bacigalupo).


J358 (1862) / F616 (1863)

If any sink, assure that this, now standing -
Failed like Themselves - and conscious that it rose -
Grew by the Fact, and not the Understanding
How Weakness passed - or Force - arose -

Tell that the Worst, is easy in a Moment -
Dread, but the Whizzing, before the Ball -
When the Ball enters, enters Silence -
Dying - annuls the power to kill -

    Chiunque cada, stia certo che costui, ora in piedi -
Fallì come Lui - ed è conscio che rialzarsi -
È frutto delle Circostanze, e non della Consapevolezza
Che la Debolezza è passata - o la Forza - risorta -

Sappia che il Peggio, si placa in un Momento -
Il Terrore, è solo nel Sibilo, prima della Pallottola -
Quando la Pallottola entra, entra il Silenzio -
La Morte - annulla il potere di uccidere -

Il "dopo" è sempre rimediabile, il fatto stesso di essere consci della propria caduta vuol dire che il peggio è passato, quel peggio che negli ultimi versi è sapientemente illustrato dal sibilo della pallottola, ovvero dal momento dell'incertezza rispetto alle due soluzioni possibili, entrambe sicuramente meno terribili dell'ansia di non sapere: la pallottola ci fa cadere ma ci lascia vivi e liberi di rialzarci, oppure ci uccide e annulla qualsiasi sofferenza.
L'ultimo verso richiama alla mente quello della J432-390.


J359 (1862) / F639 (1863)

I gained it so -
By Climbing slow -
By Catching at the Twigs that grow
Between the Bliss - and me -
It hung so high
As well the Sky
Attempt by Strategy -

I said I gained it -
This - was all -
Look, how I clutch it
Lest it fall -
And I a Pauper go -
Unfitted by an instant's Grace
For the Contented - Beggar's face
I wore - an hour ago -

    La ottenni così -
Salendo lentamente -
Afferrando i Ramoscelli che crescono
Fra la Beatitudine - e me -
Era appesa così in alto
Come fosse un Cielo
Da conquistare con attenta Strategia -

Ho detto che l'ottenni -
Questo - fu tutto -
Guarda, come la stringo
Affinché non cada -
Ed io Povera rimanga -
Incapace per la Grazia di un istante
Di Accontentarmi - del volto di Mendicante
Che avevo - un'ora fa -

Ottenere qualcosa che sembrava irraggiungibile dona una istante di grazia, un momento di felicità dopo il quale ci è difficile tornare al passato, quando quella grazia era solo il lontano traguardo di chi ne mendicava una briciola.


J360 (1862) / F640 (1863)

Death sets a Thing significant
The Eye had hurried by
Except a perished Creature
Entreat us tenderly

To ponder little Workmanships
In Crayon, or in Wool,
With "This was last Her fingers did" -
Industrious until -

The Thimble weighed too heavy -
The stitches stopped - themselves -
And then 'twas put among the Dust
Upon the Closet shelves -

A Book I have - a friend gave -
Whose Pencil - here and there -
Had notched the place that pleased Him -
At Rest - His fingers are -

Now - when I read - I read not -
For interrupting Tears -
Obliterate the Etchings
Too Costly for Repairs.

    La Morte dà significato a Cose
Che l'Occhio avrebbe tralasciato
Salvo che una Creatura defunta
Ci implori teneramente

Di soffermarci su piccoli Lavori
Di Pastello, o di Lana,
Con un "Questo fu l'ultimo fatto dalle Sue dita" -
Industriose fino a quando -

Il Ditale divenne troppo pesante -
I punti - si arrestarono -
E allora fu posato fra la Polvere
Sulle mensole del Ripostiglio -

Ho un Libro - donato da un amico -
La cui Matita - qui e là -
Ha segnato i punti che Lui preferiva -
A Riposo - sono le Sue dita -

Ora - quando leggo - non riesco a leggere -
Per le Lacrime che interrompono -
Cancellando quelle Incisioni
Troppo Costose da Riparare.

Franklin ipotizza che la poesia possa essere stata scritta nel decimo anniversario della morte di Benjamin Newton (24 marzo 1853), un praticante dello studio del padre di ED poi trasferitosi a Worcester (vedi anche la J299-F418). Il libro citato nel verso 13 potrebbe riferirsi ai Poems di Emerson, donati a ED da Newton nel 1850.
I "piccoli lavori" del verso 5 si trasformano nelle ultime due strofe nelle annotazioni che l'amico aveva lasciato in quel libro, cancellate dalle lacrime di rimpianto e nostalgia e troppo preziose per essere toccate e "riparate".


J361 (1862) / F641 (1863)

What I can do - I will -
Though it be little as a Daffodil -
That I cannot - must be
Unknown to possibility -
    Ciò che posso fare - lo farò -
Anche se esiguo come una Giunchiglia -
Quello che non posso - deve restare
Ignoto alla possibilità -

Inutile cercare di andare al di là delle nostre possibilità; meglio qualcosa di poco conto ma concreto che perdersi alla ricerca di ciò che è impossibile.


J362 (1862) / F636 (1863)

It struck me - every Day -
The Lightning was as new
As if the Cloud that instant slit
And let the Fire through -

It burned Me - in the Night -
It Blistered to My Dream -
It sickened fresh upon my sight -
With every Morn that came -

I though that Storm - was brief -
The Maddest - quickest by -
But Nature lost the Date of This -
And left it in the Sky -

    Mi colpiva - ogni Giorno -
Il Lampo era sempre nuovo
Come se la Nuvola si aprisse in quell'istante
E facesse passare il Fuoco -

Mi bruciava - di Notte -
Rigonfiava i Miei Sogni -
Disgustava di nuovo il mio sguardo -
A ogni Mattino che giungeva -

Pensavo che la Tempesta - fosse breve -
La più Furibonda - la più lesta a sparire -
Ma la Natura smarrì la Data di Questa -
E la lasciò nel Cielo -

Una sofferenza che non accenna a placarsi, che si rinnova ogni giorno con la stessa intensità del giorno precedente. Nell'ultima strofa una speranza subito delusa: di solito le tempeste più intense sono quelle che durano poco, ma questa è un'eccezione, la natura sembra aver buttato via l'orologio e il tempo si è fermato prolungando indefinitamente quel fuoco che brucia il riposo, che rigonfia i sogni ("to blister" significa letteralmente "provocare vesciche" ma anche "provocare il rigonfiamento delle barre di ferro in una fornace durante il processo di conversione del ferro in acciaio"), che disgusta lo sguardo.


J363 (1862) / F637 (1863)

I went to thank Her -
But She Slept -
Her Bed - a funneled Stone -
With Nosegays at the Head and Foot -
That Travellers - had thrown -

Who went to thank Her -
But She Slept -
'Twas Short - to cross the Sea -
To look upon Her like - alive -
But turning back - 'twas slow -

    Andai a ringraziarla -
Ma Lei Dormiva -
Il Suo Letto - Un comignolo di Pietra -
Con Mazzolini di fiori in Testa e ai Piedi -
Che Viaggiatori - avevano gettato -

Andando a ringraziarla -
Ma Lei Dormiva -
Fu Breve - traversare il Mare -
Immaginarla come - viva -
Ma tornare indietro - fu lento -

Dedicata alla memoria di Elizabeth Barrett Browning, come la J312-F600 e la J593-F627.
Molto bella l'immagine degli ultimi tre versi: la gioia di immaginarla viva mette le ali ai piedi, ci fa attraversare in un momento il mare che ci separa da lei (qui può esserci anche un riferimento concreto, visto che la Barrett Browning era sepolta in Italia), mentre la consapevolezza della sua morte rende molto più lungo e dolente il viaggio di ritorno.


J364 (1862) / F398 (1862)

The Morning after Wo -
'Tis frequently the Way -
Surpasses all that rose before -
For utter Jubilee -

As Nature did not Care -
And piled her Blossoms on -
And further to parade a Joy
Her Victim stared upon -

The Birds declaim their Tunes -
Pronouncing every word
Like Hammers - Did they know they fell
Like Litanies of Lead -

On here and there - a creature -
They'd modify the Glee
To fit some Crucifixal Clef -
Some Key of Calvary -

    Il Mattino dopo il Dolore -
Di frequente accade così -
Supera tutti quelli levatisi prima -
Per Giubilo assoluto -

Come se la Natura fosse Indifferente -
E accumulasse le sue Fioriture -
E per ostentare ancor di più la Gioia
Fissasse la sua Vittima -

Gli Uccelli declamano le loro Melodie -
Pronunciando tutte le parole
Come Martelli - Sapessero che si abbattono
Come Litanie di Piombo -

Qua e là - su una creatura -
Modificherebbero il Canto
Per adattarlo a una Chiave da Crocifisso -
A una Tonalità da Calvario -

La natura è indifferente ai dolori umani, anzi, sembra quasi che si diverta a far sorgere il suo mattino più bello proprio quando la sofferenza, appena passata, si rinnova in tutta la sua ampiezza (vedi anche la J362-F636).
Molto efficace l'immagine finale: solo la consapevolezza di come quei fenomeni naturali, in altri momenti così belli, si abbattano come macigni su una mente angosciata potrebbe suggerire alla natura di intonare canti più adatti al dolore e alla sofferenza.


J365 (1862) / F401 (1862)

Dare you see a Soul at the "White Heat"?
Then crouch within the door -
Red - is the Fire's common tint -
But when the quickened Ore

Has sated Flame's conditions -
She quivers from the Forge
Without a color, but the Light
Of unannointed Blaze -

Least Village, boasts it's Blacksmith -
Whose Anvil's even ring
Stands symbol for the finer Forge
That soundless tugs - within -

Refining these impatient Ores
With Hammer, and with Blaze
Until the Designated Light
Repudiate the Forge -

    Osi vedere un'Anima al "Calor Bianco"?
Allora rannicchiati dietro la porta -
Rossa - è la tinta comune del Fuoco -
Ma quando l'eccitato Metallo

Ha saziato la condizioni della Fiamma -
Lei esce fremendo dalla Fucina
Senza colore, tranne la Luce
Di una Vampa profana -

Il più piccolo Villaggio, vanta il suo Fabbro -
Della cui Incudine l'incessante tintinnio
Assurge a simbolo di una Fucina più sottile
Che senza suono batte - dentro -

Raffinando questi impazienti Metalli
Col Martello, e con la Vampa
Finché la Luce Designata
Ripudia la Fucina -

La copia riportata sopra, nei fascicoli, contiene tre alternative: al verso 4 "vivid" ("vivido") al posto di "quickened", al verso 5 "vanquished" ("sconfitto") al posto di "sated" e al verso 6 ""it" ("essa") al posto di "She". Queste alternative sono accolte n un'altra copia, rimasta tra le carte di ED, insieme a una ulteriore variante al verso 9: "has" ("ha") al posto di "boasts"; in quest'ultima copia non c'è suddivisione in strofe e al primo verso "at the White Heat" è scritto senza virgolette e sottolineato, ovvero in corsivo.
La poesia fu anche inviata a Higginson, che in una lettera a Mabel Todd del 13 maggio 1891 la elenca come una delle poesie di cui era in possesso, probabilmente acclusa a una lettera dell'agosto 1862 (L271); il manoscritto di questa copia è perduto.

L'anima al "calor bianco" del primo verso è immagine di un'anima a nudo, spoglia di tutto ciò che frena i nostri sentimenti, che sembra uscire da una fucina interiore nel suo abbagliante biancore, difficile e pericolosa da guardare perché priva di tutti gli schermi che di solito velano le passioni più intense. Nelle ultime due strofe c'è come una descrizione dei nostri tormenti interiori, che tintinnano come l'incudine di un fabbro che lavora in ciascuno di noi, senza eccezioni ("Il più piccolo Villaggio, vanta il suo Fabbro -"), fino a quando l'anima incontra la sua "luce designata" e "ripudia la fucina", ovvero quel corpo mortale nel quale è stata ospitata e dove ha vissuto i sentimenti e le passioni della vita.


J366 (1862) / F405 (1862)

Although I put away his life -
An Ornament too grand
For Forehead low as mine, to wear,
This might have been the Hand

That sowed the flower, he preferred -
Or smoothed a homely pain,
Or pushed the pebble from his path -
Or played his chosen tune -

On Lute the least - the latest -
But just his ear could know
That whatsoe'er delighted it,
I never would let go -

The foot to bear his errand -
A little Boot I know -
Would leap abroad like Antelope -
With just the grant to do -

His weariest Commandment -
A sweeter to obey,
Than "Hide and Seek" -
Or skip to Flutes -
Or all Day, chase the Bee -

Your Servant, Sir, will weary -
The Surgeon, will not come -
The World, will have it's own - to do -
The Dust, will vex your Fame -

The Cold will force your tightest door
Some February Day,
But say my apron bring the sticks
To make your Cottage gay -

That I may take that promise
To Paradise, with me -
To teach the Angels, avarice,
You, Sir, taught first - to me.

    Benché abbia riposto la sua vita -
Un Ornamento troppo grande
Per una Fronte bassa come la mia, da indossare,
Questa poteva essere stata la Mano

Che ha seminato il fiore, da lui preferito -
O alleviato una semplice pena,
O spinto via il ciottolo dal suo sentiero -
O suonato la sua melodia preferita -

Sul Liuto più piccolo - più insignificante -
Solo perché il suo orecchio sapesse
Che qualsiasi cosa lo deliziasse,
Non avrei mai tralasciato -

Il piede per portare il suo messaggio -
Un piccolo Stivale lo so -
Sarebbe balzato come un'Antilope -
Col solo premio di averlo fatto -

Il suo più faticoso Comando -
Più dolce da obbedire,
Che il "Nascondino" -
O ballare coi Flauti -
O tutto il Giorno, rincorrere un'Ape -

La Vostra Serva, Signore, si stancherà -
Il Chirurgo, non verrà -
Il Mondo, avrà il suo - da fare -
La Polvere, eroderà la vostra Fama -

Il Freddo forzerà la vostra porta più solida
Un qualche Giorno di Febbraio,
Ma fate che il mio grembiule raccolga i ramoscelli
Per rendere allegro il vostro Casolare -

Affinché io possa portare quella promessa
In Paradiso, con me -
Per insegnare agli Angeli, la cupidigia,
Che Voi, Signore, per primo insegnaste - a me.

La rinuncia dichiarata nel primo verso diventa profondo rimpianto di tutto ciò che avrebbe potuto essere e non è stato; un lungo elenco che dura fino alla quinta strofa, dove qualsiasi cosa diventa insignificante di fronte alla gioia di compiacere chi si ama. Nelle ultime tre strofe il rimpianto lascia il posto a un futuro già annunciato: il tempo farà il suo lavoro, sfiancherà un amore che nessun chirurgo potrà guarire, il mondo continuerà imperturbabile il suo corso e la polvere cancellerà ogni memoria; e poi, inevitabilmente, arriverà il gelo della morte, che riesce ad aprire anche le porte più solide. Ma negli ultimi versi c'è come una voglia di continuare, di non cedere di fronte all'ineluttabilità di un destino che sembra ormai inesorabilmente scritto, di trasformare la morte da fine di tutto a nuovo inizio, in un paradiso dove la cupidigia d'amore imparata da lui possa essere insegnata a quegli angeli che hanno il privilegio dell'immortalità ma forse non conoscono il sentimento più grande che ci dona la vita mortale.


J367 (1862) / F406 (1862)

Over and over, like a Tune -
The Recollection plays -
Drums off the Phantom Battlements
Cornets of Paradise -

Snatches, from Baptized Generations -
Cadences too grand
But for the Justified Processions
At the Lord's Right hand.

    Più e più volte, come una Melodia -
Suona il Ricordo -
Tamburi da Bastioni Fantasma
Trombe del Paradiso -

Brani, da Generazioni Battezzate -
Cadenze troppo grandiose
Tranne per le Processioni di Giusti
Alla Destra del Signore.

Il ricordo di chi è morto risuona sempre nella nostra mente e somiglia a un suono che viene dall'aldilà, troppo grandioso, e perciò incomprensibile, per noi che siamo rimasti; solo chi è ormai alla "destra del Signore" riesce a cogliere il mistero di quei suoni che per noi sono soltanto una pallida eco di verità che non siamo in grado di conoscere.


J368 (1862) / F410 (1862)

How sick - to wait - in any place - but thine -
I knew last night - when someone tried to twine -
Thinking - perhaps - that I looked tired - or alone -
Or breaking - almost - with unspoken pain -

And I turned - ducal -
That right - was thine -
One port - suffices - for a Brig - like mine -

Our's be the tossing - wild though the sea -
Rather than a Mooring - unshared by thee.
Our's be the Cargo - unladen - here -
Rather than the "spicy isles -"
And thou - not there -

    Che sofferenza - aspettare - in ogni luogo - se non il tuo -
Lo capii la notte scorsa - quando qualcuno cercò di cingermi -
Pensando - forse - che fossi stufa - o sola -
O spezzata - quasi - da una pena inespressa -

Ed io mi scostai - ducale -
Quel diritto - era tuo -
Un porto - basta - per un Brigantino - come il mio -

Nostro sia l'agitarsi - per quanto selvaggio il mare -
Piuttosto che un Ormeggio - non condiviso con te.
Nostro sia il Mercantile - svuotato - qui -
Piuttosto che le "isole delle spezie -"
E tu - non lì -

La fedeltà all'amato lontano non conosce cedimenti; quel "diritto" è soltanto suo e chi ama non cerca altri porti (qui, e nella strofa finale sono evidenti i richiami alla J249-F269).
Molto suggestiva l'immagine degli ultimi tre versi: il mercantile è "svuotato" perché il suo carico d'amore è lontano, ma è sempre meglio quella nave vuota e solitaria, simbolicamente condivisa dall'"Our's" che apre il verso10, piuttosto che un porto ricco di spezie ma privo di quel lui che riempie la mente anche se lontano.


J369 (1862) / F412 (1862)

She lay as if at play
Her life had leaped away -
Intending to return -
But not so soon -

Her merry Arms, half dropt -
As if for lull of sport -
An instant had forgot -
The Trick to start -

Her dancing Eyes - ajar -
As if their Owner were
Still sparkling through
For fun - at you -

Her Morning at the door -
Devising, I am sure -
To force her sleep -
So light - so deep -

    Giaceva come se nel gioco
La vita fosse balzata via -
Con l'intenzione di tornare -
Ma non tanto presto -

Le Braccia gioiose, semi abbandonate -
Come se in una pausa dello svago -
Per un istante avessero dimenticato -
Il Trucco per ricominciare -

Gli Occhi danzanti - socchiusi -
Come se la Padrona stesse
Ancora luccicando in essi
Per scherzare - con te -

Il suo Mattino alla porta -
Si domanda, ne sono certa -
Come forzare quel sonno -
Così leggero - così profondo -

La descrizione di una morte improvvisa, che ha colto una vita gioiosa, ancora pronta a giocare, a scherzare. Sembra impossibile che quel corpo sia ormai inanimato, tanto che il mattino che sorge quasi non ci crede e si chiede come fare a vincere quello che sembra solo un sonno passeggero. Ma l'ultimo verso, anzi la sua seconda metà, sembra troncare senza appello quei tentativi.
In tutta la poesia colpisce l'uso reiterato di termini giocosi (play, merry, sport, trick, dancing, sparkling, fun) dove persino un particolare che potrebbe essere macabro (gli occhi "socchiusi" del verso 9) si trasforma in gioco, mentre la vera protagonista, la morte, non è mai citata direttamente se non con il richiamo implicito dell'ultima parola.


J370 (1862) / F413 (1862)

Heaven is so far of the Mind
That were the Mind dissolved -
The Site - of it - by Architect
Could not again be proved -

'Tis vast - as our Capacity -
As fair - as our idea -
To Him of adequate desire
No further 'tis, than Here -

    Il Cielo è a tal punto della Mente
Che fosse la Mente dissolta -
La sua Posizione - un Architetto
Non potrebbe più dimostrare -

È vasto - come le nostre Capacità -
Bello - come le nostre idee -
Per Chi ne ha un desiderio adeguato
Non è più lontano, di Qui -

Il Cielo è una costruzione della mente, non ha vita propria, tanto che una volta dissolta la mente nemmeno un architetto riuscirebbe a localizzarlo. La sua grandezza e la sua bellezza non sono altro che una creazione umana ed è inutile cercarlo oltre la vita mortale.
È una lettura che fa venire in mente le tesi di Feurbach su un Dio creato dall'uomo e non viceversa, ma sono possibili altre letture, come quelle di Massimo Bacigalupo: "La mente e il mondo dello spirito sono tutt'uno: viviamo (se ne siamo capaci: adequate) in un paradiso immanente." o di Bianca Tarozzi: "La qualità mentale e incorporea del Cielo è qui fortemente affermata..."


J371 (1862) / F569 (1863)

A precious - mouldering pleasure - 'tis -
To meet an Antique Book -
In just the Dress his Century wore -
A privilege - I think -

His venerable Hand to take -
And warming in our own -
A passage back - or two - to make -
To Times when he - was young -

His quaint opinions - to inspect -
His thought to ascertain
On Themes concern our mutual mind -
The Literature of Man -

What interested Scholars - most -
What Competitions ran -
When Plato - was a Certainty -
And Sophocles - a Man -

When Sappho - was a living Girl -
And Beatrice wore
The Gown that Dante - deified -
Facts Centuries before

He traverses - familiar -
As One should come to Town -
And tell you all your Dreams - were true -
He lived - where Dreams were born -

His presence is Enchantment -
You beg him not to go -
Old Volumes shake their Vellum Heads
And tantalize - just so -

    Un prezioso - polveroso piacere - è -
Incontrare un Libro Antico -
Proprio nell'Abito che vestiva il suo Secolo -
Un privilegio - penso -

Prendere la sua venerabile Mano -
E scaldarla nella nostra -
Un passo indietro - o due - fare -
Al Tempo in cui - era giovane -

Le sue antiquate opinioni - esaminare -
Il suo pensiero accertare
Su Temi riguardanti il nostro comune sentire -
La Sapienza dell'Uomo -

Cosa interessava gli Studiosi - di più -
Quali Competizioni avevano luogo -
Quando Platone - era una Certezza -
E Sofocle - un Uomo -

Quando Saffo - era una Ragazza viva -
E Beatrice indossava
La Veste che Dante - divinizzò -
Fatti di Secoli addietro

Egli attraversa - con familiarità -
Come Qualcuno che arrivasse in Città -
E ti dicesse che tutti i tuoi Sogni - sono veri -
Egli visse - dove nascono i Sogni -

La sua presenza è un Incantesimo -
Lo preghi di non andarsene -
I Vecchi Volumi scuotono la Testa di Pergamena
E in tal modo - ci allettano -

Un libro antico diventa specchio fedele del passato e riesce a farci viaggiare nel tempo, come se potessimo entrare direttamente in storie o idee ormai così lontane da noi e materializzare le nostre fantasie su secoli che non saremo mai in grado di conoscere direttamente. Negli ultimi versi il libro sembra assumere vita propria, come se volesse allettarci con sue affascinanti promesse, sapendo tuttavia che non riuscirà mai a rendere appieno le storie che ci racconta.
Le poesie più direttamente riferite ai libri sono tre: oltre a questa la J604-F512 e la J1263-F1286. Nella prima i libri sono quelli familiari, i "parenti dello scaffale" custoditi nella biblioteca di casa, e i versi finali descrivono un appagamento che è un po' il contrario del "tantalize" che troviamo qui; nell'altra c'è lo stesso richiamo al "viaggio", forse più un viaggio nello spazio che nel tempo, ma molto simile a questo per il suo carattere fantastico e immateriale.


J372 (1862) / F574 (1863)

I know lives, I could miss
Without a Misery -
Others - whose instant's wanting -
Would be Eternity -

The last - a scanty Number -
'Twould scarcely fill a Two -
The first - a Gnat's Horizon
Could easily outgrow -

    Conosco vite, che potrei perdere
Senza Sofferenza -
Di altre - un istante di assenza -
Sarebbe un'Eternità -

Queste ultime - un Numero esiguo -
Arrivano a malapena a Due -
Le prime - un Orizzonte di Moscerini
Supererebbero facilmente -

Le persone a cui teniamo veramente sono pochissime rispetto all'indifferenziata folla paragonata a un orizzonte di moscerini.
Il sesto verso (letteralmente: "riempirebbero a malapena un Due") fa pensare che in realtà l'esiguo numero del verso precedente si riduca a un'unica persona.


J373 (1862) / F575 (1863)

I'm saying every day
"If I should be a Queen, Tomorrow" -
I'd do this way -
And so I deck, a little,

If it be, I wake a Bourbon,
None on me - bend supercilious -
With "This was she -
Begged in the Market place - Yesterday."

Court is a stately place -
I've heard men say -
So I loop my apron - against the Majesty
With bright Pins of Buttercup -
That not too plain -
Rank - overtake me -

And perch my Tongue
On Twigs of singing - rather high -
But this, might be my brief Term
To qualify -

Put from my simple speech all plain word -
Take other accents, as such I heard
Though but for the Cricket - just,
And but for the Bee -
Not in all the Meadow -
One accost me -

Better to be ready -
Than did next Morn
Meet me in Arragon -
My old Gown - on -

And the surprised Air
Rustics - wear -
Summoned - unexpectedly -
To Exeter -

    Dico ogni giorno
"Se fossi una Regina, Domani" -
Farei in questo modo -
E così mi adorno, un po',

Se mi accadesse, di svegliarmi Borbone,
Nessuno a me - si rivolgerà altezzoso -
Con un "È costei -
Che elemosinava al Mercato - Ieri."

La Corte è un luogo solenne -
Ho sentito dire -
Così allaccio il grembiule - in vista della Maestà
Con splendenti Spilli di Ranuncolo -
Perché non troppo semplice -
Il Rango - mi sorprenda -

E appoggio la Lingua
Su Ramoscelli di canto - alquanto in alto -
Solo questo, potrebbe essere il mio breve Periodo
Per rendermi degna -

Elimino dai miei semplici discorsi ogni parola comune -
Prendo altri accenti, così come li ho uditi
Benché se non fosse per il Grillo - a malapena,
E se non fosse per l'Ape -
Nessuno in tutto il Prato -
S'accosterebbe a me -

Meglio essere pronta -
Piuttosto che il Mattino dopo
Ritrovarmi in Aragona -
Con una vecchia Veste - su -

E l'Aria stupita
Che i campagnoli - mostrano -
Convocati - inaspettatamente -
A Exeter -

La "corte" (v. 9), la "maestà" (v. 11), il "rango" (v. 14), ovvero una situazione nuova, diversa da quella di tutti i giorni in cui i discorsi sono semplici e la vita scorre sui binari consueti, possono essere interpretati come la speranza che c'è sempre in noi di raggiungere qualcosa di più elevato, ma anche, e forse più probabilmente, come la consapevolezza di essere ogni giorno in balia di un destino che non conosciamo, che potrebbe chiamarci in ogni momento in quella Corte celeste che ci promette l'immortalità, un viaggio per il quale dobbiamo cercare di essere sempre pronti.


J374 (1862) / F577 (1863)

I went to Heaven -
'Twas a small Town -
Lit - with a Ruby -
Lathed - with Down -

Stiller - than the fields
At the full Dew -
Beautiful - as Pictures -
No Man drew -
People - like the Moth -
Of Mechlin - frames -
Duties - of Gossamer -
And Eider - names -
Almost - contented -
I - could be -
'Mong such unique
Society -

    Andai in Cielo -
Era una piccola Città -
Illuminata - da un Rubino -
Lastricata - di Piume -

Più silenziosa - dei campi
Coperti di Rugiada -
Bellissima - come Immagini -
Che mai Uomo disegnò -
Abitanti - come Falene -
Di Pizzo - le strutture -
Serici - i doveri -
E Impalpabili - i nomi -
Quasi - contenta -
Io - potrei essere -
In così singolare
Società -

ED cerca di descriverci l'aldilà con immagini che trasmettano l'evanescente inafferrabilità di un luogo che possiamo solo immaginare.


J375 (1862) / F578 (1863)

The Angle of a Landscape -
That every time I wake -
Between my Curtain and the Wall
Upon an ample Crack -

Like a Venetian - waiting -
Accosts my open eye -
Is just a Bough of Apples -
Held slanting, in the Sky -

The Pattern of a Chimney -
The Forehead of a Hill -
Sometimes - a Vane's Forefinger -
But that's - Occasional -

The Seasons - shift - my Picture -
Upon my Emerald Bough,
I wake - to find no - Emeralds -
Then - Diamonds - which the Snow

From Polar Caskets - fetched me -
The Chimney - and the Hill -
And just the Steeple's finger -
These - never stir at all -

    L'Angolo di Paesaggio -
Che ad ogni risveglio -
Fra la Tenda e il Muro
Sopra un'ampia Fessura -

Come una Veneziana - in attesa -
Si accosta ai miei occhi aperti -
È solo un Ramo di Melo -
Che si staglia obliquo, nel Cielo -

La Sagoma di un Comignolo -
La Fronte di una Collina -
Talvolta - l'Indice di una Banderuola -
Ma quest'ultima è - Sporadica -

Le Stagioni - mutano - il mio Quadro -
Sul Ramo di Smeraldo,
Mi sveglio - e non trovo - Smeraldi -
Poi - Diamanti - che la Neve

Da Scrigni Polari - mi ha portato -
Il Comignolo - e la Collina -
E anche il dito del Campanile -
Questi - non si muovono affatto -

Il paesaggio che vedo a ogni risveglio è sempre lo stesso: da una sottile fessura, tra la tenda e il muro, un ramo di melo, un comignolo, una collina e, se la tenda è un po' scostata, anche la banderuola sulla cima del campanile. Queste sono le cose che restano immutate, ma i cicli della natura fanno sì che questo quadro fisso abbia comunque i suoi cambiamenti, anche se limitati al ramo: prima le mele del colore dello smeraldo, poi solo il ramo spoglio e, più in là, gli scintillanti diamanti del gelo invernale.
La descrizione di un paesaggio familiare, sempre uguale ma nello stesso tempo sempre cangiante, come se l'immobilità dello spazio fosse continuamente rinnovata dal ciclico trascorrere del tempo.


J376 (1862) / F581 (1863)

Of Course - I prayed -
And did God Care?
He cared as much as on the Air
A Bird - had stamped her foot -
And cried "Give Me" -
My Reason - Life -
I had not had - but for Yourself -
'Twere better Charity
To leave me in the Atom's Tomb -
Merry, and nought, and gay, and numb -
Than this smart Misery.
    Certamente - pregai -
E Dio se ne Curò?
Se n'è curato come se nell'Aria
Un Uccello - avesse puntato i piedi -
E gridato "Dammelo" -
Ragione - di Vita -
Non ho avuto - se non per Te -
Sarebbe stato più Caritatevole
Lasciarmi nella Tomba dell'Atomo -
Allegra, e annullata, e felice, e insensibile -
Che questa lancinante Sofferenza.

Ho chiesto soltanto una cosa, l'unica che fosse per me ragione di vita, e Dio non se n'è curato, si è negato alla mia preghiera come se si fosse dispersa nell'aria. Ma allora sarebbe stato meglio morire, essere annullata nell'inconsapevolezza della tomba piuttosto che sopportare una sofferenza così acuta e senza speranza.
Molto efficaci i parallelismi del penultimo verso: l'unico modo per essere allegri, felici, è essere annullati, resi insensibili, dalla morte.


J377 (1862) / F632 (1863)

To lose One's faith - surpass
The loss of an Estate -
Because Estates can be
Replenished - faith cannot -

Inherited with Life -
Belief - but once - can be -
Annihilate a single clause -
And Being's - Beggary -

    Perdere la Propria fede - oltrepassa
La perdita di un Patrimonio -
Perché i Patrimoni possono essere
Ripianati - la fede no -

Ereditato con la Vita -
Il credere - solo una volta - può esistere -
Annulla una singola clausola -
E il Vivere è - Mendicità -

La fede non ammette ripensamenti, e implicitamente non ammette i dubbi della razionalità; va presa nella sua interezza, perché discuterne anche solo una singola clausola fa crollare un castello che si regge soltanto sul credere in tutto, senza domande che mettano in dubbio la solidità anche di una piccola parte dell'impalcatura che lo sostiene.


J378 (1862) / F633 (1863)

I saw no Way - The Heavens were stitched -
I felt the Columns close -
The Earth reversed her Hemispheres -
I touched the Universe -

And back it slid - and I alone -
A speck upon a Ball -
Went out upon Circumference -
Beyond the Dip of Bell -

    Non vedevo Varchi - I Cieli erano cuciti -
Sentivo le Colonne serrarsi -
La Terra invertì gli Emisferi -
Toccai l'Universo -

Ed esso scivolò indietro - e io da sola -
Un puntino su una Sfera -
Uscii sulla Circonferenza -
Oltre la Curva della Campana -

Pensare all'infinito provoca uno smarrimento che va al di là delle nostre possibilità di comprensione, possiamo soltanto pensarci come un minuscolo punto su una sfera, immaginare di affacciarci sul misterioso perimetro della sua circonferenza e cercare di guardare oltre.
Molto efficace l'ultimo verso: la "curva della campana" ("dip" è definito dal Webster "inclinazione verso il basso; una pendenza; direzione al di sotto della linea dell'orizzonte; depressione") come una linea immaginaria, legata probabilmente alla stessa "circonferenza" del verso precedente, che curva verso il basso e continua in territori sconosciuti e invisibili; l'unico modo per esplorare il mistero è andare "oltre" quella curva.


J379 (1862) / F664 (1863)

Rehearsal to Ourselves
Of a Withdrawn Delight -
Affords a Bliss like Murder -
Omnipotent - Acute -

We will not drop the Dirk -
Because We love the Wound
The Dirk Commemorate - Itself
Remind Us that we died.

    Riproporre a Noi stessi
Una Delizia Svanita -
Dà una Beatitudine simile al Delitto -
Onnipotente - Acuta -

Non vogliamo deporre il Pugnale -
Perché amiamo la Ferita
Che il Pugnale Rievoca - Essa stessa
Ci rammenta che siamo morti.

Il ricordo come dolore lancinante, che somiglia tanto alla morte, ma allo stesso tempo come esigenza insopprimibile, perché non possiamo fare a meno di continuare a riproporre a noi stessi quei momenti di felicità.


J380 (1862) / F642 (1863)

There is a flower that Bees prefer -
And Butterflies - desire -
To gain the Purple Democrat
The Humming Bird - aspire -

And Whatsoever Insect pass -
A Honey bear away
Proportioned to his several dearth
And her - capacity -

Her face be rounder than the Moon
And ruddier than the Gown
Or Orchis in the Pasture -
Or Rhododendron - worn -

She doth not wait for June -
Before the World be Green -
Her sturdy little Countenance
Against the Wind - be seen -

Contending with the Grass -
Near Kinsman to Herself -
For Privilege of Sod and Sun -
Sweet Litigants for Life -

And when the Hills be full -
And newer fashions blow -
Doth not retract a single spice
For pang of jealousy -

Her Public - be the Noon -
Her Providence - the Sun -
Her Progress - by the Bee - proclaimed -
In sovreign - Swerveless Tune -

The Bravest - of the Host -
Surrendering - the last -
Nor even of Defeat - aware -
When cancelled by the Frost -

    C'è un fiore che le Api preferiscono -
E le Farfalle - desiderano -
A ottenere il Purpureo Democratico
Il Colibrì - aspira -

E Tutti gli Insetti che passano -
Del Miele portano via
Proporzionato ai loro diversi bisogni
E alla sua - capacità -

Il suo volto è più tondo della Luna
E più rosso della Veste
Che nei Pascoli le Orchidee -
O i Rododendri - indossano -

Non aspetta che sia Giugno -
Prima che il Mondo sia Verde -
La sua robusta piccola Figura
Contro il Vento - è visibile -

Mentre gareggia con l'Erba -
Sua parente stretta -
Per il Privilegio della Zolla e del Sole -
Dolci Litiganti per la Vita -

E quando le Colline sono colme -
E più fresche fogge sbocciano -
Non concede nemmeno un aroma
Per spasimo di gelosia -

Il suo Pubblico - è il Mezzogiorno -
La sua Provvidenza - Il Sole -
Il suo Successo - dall'Ape - proclamato -
In sovrana - Lineare Melodia -

Il più Valoroso - della Schiera -
Che capitola - per ultimo -
Né di Sconfitta - consapevole -
Quando il Gelo lo cancella -

Una lunga e appassionata descrizione di un piccolo fiore (nella prima edizione del 1890 la poesia fu pubblicata con il titolo "Purple Clover" - "Trifoglio Purpureo") che lotta senza paura contro le avversità della vita, non si lascia intimidire da nulla e capitola soltanto quando non ha più armi contro il gelo che avanza.


J381 (1862) / F643 (1863)

A Secret told -
Ceases to be a Secret - then -
A Secret - kept -
That - can appal but One -

Better of it - continual be afraid -
Than it -
And Whom you told it to - beside -

    Un Segreto riferito -
Cessa di essere un Segreto - a quel punto -
Un Segreto - mantenuto -
Quello - può spaventare soltanto Uno -

Meglio di esso - continuare ad aver paura -
Che di esso -
E di Colui al quale l'hai riferito - in aggiunta -

Una sorta di gioco che vale come consiglio: meglio mantenere un segreto, anche se fa paura, visto che rivelarlo significherebbe soltanto allargarne la sfera d'azione.


J382 (1862) / F644 (1863)

For Death - or rather
For the Things 'twould buy -
This - put away
Life's Opportunity -

The Things that Death will buy
Are Room -
Escape from Circumstances -
And a Name -

With Gifts of Life
How Death's Gifts may compare -
We know not -
For the Rates - lie Here -

    Per la Morte - o piuttosto
Per le Cose che dovrebbe procurare -
Uno - accantona
Le Opportunità della Vita -

Le Cose che la Morte procurerà
Sono un Luogo -
La Fuga dagli Avvenimenti -
E un Nome -

Con i Doni della Vita
Come i Doni della Morte poter comparare -
Non sappiamo -
Perché le Valutazioni - si fermano Qui -

Nel corso della vita rinunciamo spesso a qualcosa pensando alle conseguenze che potrebbe avere dopo la nostra morte; il problema è che non siamo in grado di valutare se i doni della vita ai quali abbiamo rinunciato saranno compensati da quelli della morte, perché il nostro sapere si ferma a ciò che conosciamo della vita mortale.


J383 (1862) / F645 (1863)

Exhilaration - is within -
There can no Outer Wine
So royally intoxicate
As that diviner Brand

The Soul achieves - Herself -
To drink - or set away
For Visiter - Or Sacrament -
'Tis not of Holiday

To stimulate a Man
Who hath the Ample Rhine
Within his Closet - Best you can
Exhale in offering -

    L'euforia - è dentro -
Non può esserci Vino Esteriore
Così regalmente inebriante
Come quella Qualità più divina

Che l'Anima conquista - da Sé -
Per berla - o riporla
Per l'Ospite - o il Sacramento -
Non c'è Festa bastante

A stimolare un Uomo
Che ha il Vasto Reno
Nel Ripostiglio - il Meglio che possa
Esternare per offrirlo -

L'euforia è normalmente associata al vino, ai divertimenti, ma il vero potere inebriante è quello delle qualità interiori, una scorta che portiamo sempre con noi, pronta per essere offerta a chi ci sta più a cuore.


J384 (1862) / F649 (1863)

No Rack can torture me -
My Soul - at Liberty -
Behind this mortal Bone
There knits a bolder One -

You cannot prick with Saw -
Nor pierce with Cimitar -
Two Bodies - therefore be -
Bind One - The Other fly -

The Eagle of his Nest
No easier divest -
And gain the Sky
Than mayest Thou -

Except Thyself may be
Thine Enemy -
Captivity is Consciousness -
So's Liberty.

    Nessuna Ruota può torturare me -
La mia Anima - in Libertà -
Dietro quest'Ossatura mortale
Ne è saldata Una più vigorosa -

Non si può forare con la Sega -
Né trafiggere con la Scimitarra -
Due Corpi - dunque vi sono -
Legane Uno - L'Altro vola -

L'Aquila del suo Nido
Non si libera più facilmente -
E guadagna il Cielo
Di quanto puoi Tu -

A meno che Tu stesso sia
Il tuo Nemico -
Prigione è la Consapevolezza -
Così come è Libertà.

La nostra parte incorporea, l'anima ma anche la mente pensante, gode di una libertà sconosciuta al corpo, perché non può essere torturata da nulla di concreto; può liberarsi dai limiti imposti al corpo con la stessa facilità con la quale un'aquila lascia il suo nido per avventurarsi libera negli sconfinati orizzonti del cielo (per questa immagine della libertà della mente paragonata a quella di un uccello vedi anche le ultime due strofe della J613-F445).
Per l'ultima strofa resto in bilico tra due interpretazioni. La prima: "tuttavia, neanche la mente può in fin dei conti essere considerata libera da qualsiasi costrizione, perché è una mente pensante, e la consapevolezza di sé può essere la libertà di spaziare senza pregiudizi ma anche una catena che ci lega al dubbio quasi sempre privo di risposta."; la seconda: "ma attenzione, la caratteristica più peculiare della mente è la consapevolezza di sé, una caratteristica che può darci la libertà descritta nei versi precedenti, ma che può anche essere una prigione per chi la usa soltanto per adeguarsi alle convenzioni del mondo.


J385 (1862) / F651 (1863)

Smiling back from Coronation
May be Luxury -
On the Heads that started with us -
Being's Peasantry -

Recognizing in Procession
Ones We former knew -
When Ourselves were also dusty -
Centuries ago -

Had the Triumph no Conviction
Of how many be -
Stimulated - by the Contrast -
Unto Misery -

    Tornare sorridendo dall'Incoronazione
Può essere Voluttuoso -
Oltre le Teste che partirono con noi -
Campagnoli dell'Esistenza -

Ravvisare nel Corteo
Qualcuno che conoscemmo in passato -
Quando anche Noi eravamo polvere -
Secoli fa -

Se non fosse il Trionfo Convinto
Di quanti ce ne siano -
Spinti - dal Contrasto -
Verso la Sofferenza -

Il giudizio finale ci incoronerà finalmente come appartenenti alle schiere degli immortali e non possiamo non immaginarlo come una voluttuosa apoteosi; potremo guardare al di là della nostra umile condizione di mortali e riunirci con coloro che ci erano cari in quel lontano passato, quando non eravamo altro che polvere. Resta un unico rimpianto, la certezza che molti rimarranno indietro, confinati per sempre nella sofferenza di chi non è ammesso, una sofferenza resa più acuta dal contrasto con il trionfo degli eletti.


J386 (1862) / F667 (1863)

Answer July -
Where is the Bee -
Where is the Blush -
Where is the Hay?

Ah, said July -
Where is the Seed -
Where is the Bud -
Where is the May -
Answer Thee - Me -

Nay - said the May -
Show me the Snow -
Show me the Bells -
Show me the Jay!

Quibbled the Jay -
Where be the Maize -
Where be the Haze -
Where be the Bur?
Here - said the Year -

    Rispondi Luglio -
Dov'è l'Ape -
Dov'è il Rosseggiare -
Dov'è il Fieno?

Ah, disse Luglio -
Dov'è il Seme-
Dov'è il Germoglio -
Dov'è il Maggio -
Rispondi Tu - a Me -

No - disse il Maggio -
Mostrami la Neve -
Mostrami le Campanule -
Mostrami la Ghiandaia!

Cavillò la Ghiandaia -
Dove sarà il Mais -
Dove sarà la Foschia -
Dove sarà la Castagna?
Qui - disse l'Anno -

Botta e risposta fra luglio e maggio: ciascuno chiede conto all'altro di elementi che appartengono alle stagioni (estate, primavera, inverno) e da ultimo si inserisce la ghiandaia, con le domande sull'autunno. La risposta definitiva la dà l'elemento unificatore, l'anno che le contiene tutte.
Il fatto che "May" (vv. 8 e 10) sia preceduto dall'articolo fa ritenere che ED abbia pensato, oltre ovviamente al mese di maggio, anche a una delle definizioni del Webster: "The early part of life", a cui segue una citazione shakespeariana: "His May of youth and bloom of lustihood." ("il maggio della sua giovinezza e il fiore della sua forza." - Molto rumore per nulla, V.i.76, trad. di Masolino D'Amico, in Teatro completo di William Shakespeare, vol. II, Milano, Mondadori, 1982).
Al verso 17 "bur" è il riccio della castagna; ho tradotto con "castagna" perché "riccio" potrebbe essere inteso come l'animale omonimo e "riccio della castagna" sarebbe un po' troppo lungo per tradurre un termine monosillabico.


J387 (1862) / F671 (1863)

The Sweetest Heresy received
That Man and Woman know -
Each Other's Convert -
Though the Faith accommodate but Two -

The Churches are so frequent -
The Ritual - so small -
The Grace so unavoidable -
To fail - is Infidel -

    La più Dolce Eresia ammessa
Che Uomo e Donna conoscano -
L'Uno nell'Altra Convertirsi -
Sebbene la Fede ne preveda solo Due -

Le Chiese sono così affollate -
Il Rituale - così breve -
La Grazia così inevitabile -
Che fallire - è da Miscredente -

Nei primi tre versi l'amore è definito "eresia permessa" perché il "convertirsi" l'uno nell'altra somiglia molto alla conversione intesa in senso religioso. I versi successivi sembrano volerci dire che l'anima gemella destinata a ognuno di noi è una soltanto e, insieme, che non trovarla nella folla di potenziali pretendenti sarebbe davvero un atto da miscredente.


J388 (1862) / F672 (1863)

Take Your Heaven further on -
This - to Heaven divine Has gone -
Had You earlier blundered in
Possibly, e'en You had seen
An Eternity - put on -
Now - to ring a Door beyond
Is the utmost of Your Hand -
To the Skies - apologize -
Nearer to Your Courtesies
Than this Sufferer polite -
Dressed to meet You -
See - in White!
    Cogli il Tuo Cielo più oltre -
Questo - al Cielo divino È andato -
Se Tu fossi accorso prima
Forse, avresti ancora visto
Un'Eternità - indossata -
Ora - suonare a una Porta più in là
È il massimo per la Tua Mano -
Ai Firmamenti - chiedere scusa -
Più vicini ai Tuoi Favori
Di questa garbata Vittima -
Vestita per incontrare Te -
Vedi - di Bianco!

L'amore è di questa terra e, perciò, non può aspettare; solo arrivando in tempo puoi coglierlo e vederlo durare per sempre, come se fosse ammantato di eternità. Ora che quel momento è passato, non è più tempo di bussare alla mia porta né di scusarti con me, con quella vittima che per te si vestiva solo con il colore della purezza.
I versi sembrano proprio un secco commiato rivolto a chi non ha saputo cogliere un amore offerto con l'ingenuo entusiasmo di chi ci credeva veramente.
Al verso 8 ho tradotto "Skies" con "Firmamenti" anziché con "Cieli" per marcarne la differenza con gli "Heaven" dei primi due versi; il senso, insieme al verso che precede, mi sembra quello di voler troncare una situazione ormai insostenibile, come dire "ora puoi solo bussare ad altre porte e scusarti con chi vuoi, non più con me".
L'ultimo verso non può non richiamare alla mente il candido vestito che si può ancora vedere (adesso in una copia) nella casa di ED ad Amherst.


J389 (1862) / F547 (1863)

There's been a Death, in the Opposite House,
As lately as Today -
I know it, by the numb look
Such Houses have - alway -

The Neighbors rustle in and out -
The Doctor - drives away -
A Window opens like a Pod -
Abrupt - mechanically -

Somebody flings a Mattrass out -
The Children hurry by -
They wonder if it died - on that -
I used to - when a Boy -

The Minister - goes stiffly in -
As if the House were His -
And He owned all the Mourners - now -
And little Boys - besides -

And then the Milliner - and the Man
Of the Appalling Trade -
To take the measure of the House -

There'll be that Dark Parade -

Of Tassels - and of Coaches - soon -
It's easy as a Sign -
The Intuition of the News -
In just a Country Town -

    C'è stata una Morte, nella Casa di Fronte,
Non più tardi di Oggi -
Lo so, dall'aspetto irrigidito
Che hanno tali Case - sempre -

I Vicini entrano ed escono frusciando -
Il Dottore - si allontana -
Una Finestra si apre come Baccello -
All'improvviso - meccanicamente -

Qualcuno getta fuori un Materasso -
I Bambini si affrettano -
Si chiedono se è morto - lassù -
Lo facevo - da Ragazzo -

Il Pastore - entra con sicurezza -
Come se la Casa fosse Sua -
E Suoi tutti i Dolenti - ora -
E i Ragazzini - anche -

E poi la Modista - e l'Uomo
Dall'Orrendo Mestiere -
Per prendere la misura della Casa -

Ci sarà il Nero Corteo -

Di Nappe - e di Carrozze - fra poco -
È facile come un Segnale -
L'Intuizione delle Novità -
In un Paese di Campagna -

In un piccolo paese è facile accorgersi di ogni novità, e così è anche con la morte di qualcuno. L'improvviso movimento intorno a una casa, l'entrare e uscire dei vicini, del dottore, del pastore, la curiosità dei ragazzi pronti a eccitarsi per ogni novità, qualsiasi essa sia, i preparativi per il funerale, sono segnali molto chiari di quello che sta succedendo.


J390 (1862) / F556 (1863)

It's Coming - the postponeless Creature -
It gains the Block - and now - it gains the Door -
Chooses it's latch, from all the other fastenings -
Enters - with a "You know Me - Sir"?

Simple Salute - and certain Recognition -
Bold - were it Enemy - Brief - were it friend -
Dresses each House in Crape, and Icicle -
And Carries one - out of it - to God -

    Sta Arrivando - l'improrogabile Creatura -
Raggiunge l'Edificio - e subito - raggiunge la Porta -
Sceglie il suo chiavistello, fra tutte le altre serrature -
Entra - con un "Mi conosce - Signore?"

Semplice il Saluto - e certo il Riconoscimento -
Spavaldo - ove sia Nemica - Breve - ove sia amica -
Riveste ogni Casa di Crespo, e di Ghiaccioli -
E Porta ciascuno - via da essa - a Dio -

Una descrizione senza fronzoli della morte come improvviso, e improrogabile, visitatore dai modi spicci anche se cortesi.


J391 (1862) / F558 (1863)

A Visitor in Marl -
Who influences Flowers -
Till they are orderly as Busts -
And Elegant - as Glass -

Who visits in the Night -
And just before the Sun -
Concludes his glistening interview -
Caresses - and is gone -

But whom his fingers touched -
And where his feet have run -
And whatsoever Mouth he kissed -
Is as it had not been -

    Un Ospite in Marna -
Che influisce sui Fiori -
Finché diventano ordinati come Busti marmorei -
Ed Eleganti - Come Vetro -

Che visita di Notte -
E giusto prima del Sole -
Conclude il suo luccicante colloquio -
Fa una carezza - e se ne va -

Ma chi è toccato dalle sue dita -
E dove i suoi piedi sono passati -
E qualsiasi Bocca abbia baciato -
È come non fosse esistita -

Il gelo-morte passa, colpisce e se ne va, lasciando dietro di sé il nulla, come se chi è stato toccato non fosse mai esistito. L'ultimo verso può essere interpretato come una negazione dell'immortalità o anche come l'immagine di una immortalità senza più relazione con la vita che abbiamo vissuto.
La Marna (v. 1) è una terra calcarea mista ad argilla, usata anche come concime: ovvero un misto di creazione (argilla), crescita (concime) e morte (terra). Non è facile trovare una tale ricchezza di riferimenti in una parola.


J392 (1862) / F559 (1863)

Through the Dark Sod - as Education -
The Lily passes sure -
Feels her White foot - no trepidation -
Her faith - no fear -

Afterward - in the Meadow -
Swinging her Beryl Bell -
The Mold-life - all forgotten - now -
In Extasy - and Dell -

    Attraverso la Buia Zolla - per Istruirsi -
Il Giglio passa sicuro -
Non avverte il suo Candido piede - trepidazione -
Né la sua fede - ha paura -

Dopo - nel Prato -
Oscilla la sua Corolla di Berillio -
La Culla primigenia - del tutto dimenticata - ora -
Nell'Estasi - e nella Fossa -

Il giglio passa attraverso il buio della zolla in cui è posato il seme che lo farà nascere, si fa largo senza paura in quegli oscuri meandri, e quando sboccia imperioso nel prato e sfoggia la sua "corona di berillio" l'estasi di vivere gli fa dimenticare la fatica di nascere.
Problema con l'ultima parola: "Dell". Margherita Guidacci (anche nel Meridiano) traduce l'ultimo verso con "per la delizia e l'estasi.", Augusto Sabbadini "nella valletta estatica -" e Claire Malroux "Dans l'Extase - et le Val -" Nei vocabolari moderni "Dell" è definito come "valletta, piccola valle", mentre nel Webster la definizione è "Una fossa o un luogo scavato; una cavità o una stretta apertura." (molto simile a quella dell'OED). Insomma, il giglio si dimentica la buia zolla dalla quale è nato, e si gode l'estasi pavoneggiandosi nella sua bianca corolla. Fin qui tutto bene, ma quel "and Dell" come va interpretato? Si gode l'estasi e la sua graziosa valletta? Si gode l'estasi e il suo posticino appartato e tranquillo? O è, nello stesso tempo in estasi e con un piede nella tomba (ovvero nella fossa)? Ho preferito l'ultima ipotesi e ho considerato quel "and Dell" una sorta di "memento mori".


J393 (1862) / F560 (1863)

Did Our Best Moment last -
'Twould supersede the Heaven -
A few - and they by Risk - procure -
So this Sort - are not given -

Except as stimulants - in
Cases of Despair -
Or Stupor - The Reserve -
These Heavenly Moments are -

A Grant of the Divine -
That Certain as it Comes -
Withdraws - and leaves the dazzled Soul
In her unfurnished Rooms

    Se il Momento più Bello durasse -
Rimpiazzerebbe il Cielo -
Pochi - e a proprio Rischio - se ne ottengono -
Perciò di tal Fatta - non ne vengono dati -

Se non come incitamento - in
Casi di Disperazione -
O Stordimento - Una Riserva -
Sono quei Celestiali Momenti -

Una Concessione del Divino -
Che così come Arriva -
Si Ritrae - e lascia l'Anima stordita
Nelle sue spoglie Stanze

I momenti più belli non durano e quasi sempre ci lasciano l'amaro in bocca; ma è normale che sia così: se la vita ce ne riservasse troppa non avremmo forse più bisogno di quell'illusione che chiamiamo Cielo.


J394 (1862) / F562 (1863)

'Twas Love - not me -
Oh punish - pray -
The Real one died for Thee -
Just Him - not me -

Such Guilt - to love Thee - most!
Doom it beyond the Rest -
Forgive it - last -
'Twas base as Jesus - most!

Let Justice not mistake -
We Two - looked so alike -
Which was the Guilty Sake -
'Twas Love's - Now strike!

    Fu l'Amore - non io -
Oh punisci - ti prego -
Chi Realmente morì per Te -
Solo Lui - non me -

Quale Colpa - amarti - così tanto!
Condannala più di ogni altra Cosa -
Perdonala - alla fine -
Era umile come Gesù - il più grande!

Non lasciare che la Giustizia sbagli -
Noi Due - sembriamo così simili -
Chi ebbe un Colpevole Intento -
Fu l'Amore - Ora colpisci!

Singolare sdoppiamento fra l'amore e chi ama. Può forse significare che quando l'amore colpisce non c'è difesa per il colpito. Non è lui/lei il colpevole, ma quel sentimento che si è impadronito di una persona e va avanti da solo.
Difficile l'ottavo verso. "Base" significa di basso rango ma anche spregevole, vile (nel senso, p.es, di vile metallo). Dopo qualche ripensamento ho scelto "umile" e l'ho poi collegato a quel "most" che mi sembra proprio un contrasto fra l'umiltà e la grandezza di Gesù, lo stesso contrasto che c'è nell'amore protagonista dei versi.


J395 (1862) / F565 (1863)

Reverse cannot befall
That fine Prosperity
Whose Sources are interior -
As soon - Adversity

A Diamond - overtake
In far - Bolivian Ground -
Misfortune hath no implement
Could mar it - if it found -

    Un rovescio non può capitare
A quella superiore Prosperità
Le cui Origini sono interiori -
Tanto quanto - un'Avversità

Un Diamante - possa raggiungere
Nel lontano - Suolo Boliviano -
La Sfortuna non ha strumenti
Per rovinarlo - se lo trova -

Un rovescio può essere finanziario, può colpire l'esterno, non qualcosa che è ben radicato in noi, come un diamante ben piantato nel sottosuolo delle lontane, esotiche terre boliviane. La sfortuna può anche trovarlo, come può scovare ciò che abbiamo dentro, ma non ha strumenti per far danno a qualcosa che non si scalfisce.


J396 (1862) / F552 (1863)

There is a Languor of the Life
More imminent than Pain -
'Tis Pain's Successor - When the Soul
Has suffered all it can -

A Drowsiness - diffuses -
A Dimness like a Fog
Envelops Consciousness -
As Mists - obliterate a Crag.

The Surgeon - does not blanch - at pain
His Habit - is severe -
But tell him that it ceased to feel -
The Creature lying there -

And he will tell you - Skill is late -
A Mightier than He -
Has ministered before Him -
There's no Vitality.

    C'è un Languore della Vita
Più minaccioso del Dolore -
È il Successore del Dolore - Quando l'Anima
Ha sofferto tutto ciò che poteva -

Un Torpore - si diffonde -
Un'Oscurità come una Nebbia
Avviluppa la Coscienza -
Come Brume - che cancellano una Rupe.

Il Chirurgo - non si arresta - davanti al dolore
I suoi Modi - sono austeri -
Ma ditegli che ha cessato di percepire -
La Creatura che là giace -

Ed egli vi dirà - che è tardi per la sua Scienza -
Qualcuno più Potente -
Ha officiato prima di Lui -
Non c'è Vitalità.

Il dolore lascia almeno la capacità di combattere. Davanti al "languore della vita" nemmeno lo "skill" (letteralmente "abilità, esperienza") del chirugo può servire. Per altri versi si può anche leggere che talvolta questo "languore" è l'unica difesa contro il dolore: lasciar avviluppare la propria coscienza da quelle brume che cancellano anche le rupi, permette di cancellare quella vitalità che ci rende coscienti della sofferenza.
Leggendola, mi è venuto in mente il "Lamento di Arianna" di Monteverdi: "Lasciatemi morire! lasciatemi morire! E che volete che mi conforti in così dura sorte, in così gran martire? Lasciatemi morire, lasciatemi morire."


J397 (1862) / F553 (1863)

When Diamonds are a Legend,
And Diadems - a Tale -
I Brooch and Earrings for Myself,
Do sow, and Raise for sale -

And tho' I'm scarce accounted,
My Art, a Summer Day - had Patrons -
Once - it was a Queen -
And once - a Butterfly -

    Quando i Diamanti sono una Leggenda,
E i Diademi - Una Favola -
Spille e Orecchini per Me,
Semino, e Coltivo per venderli -

E sebbene io sia scarsamente considerata,
La mia Arte, un Giorno d'Estate - ebbe Sostenitori -
Una volta - fu una Regina -
E un'altra - una Farfalla -

Quando è inverno i fiori/gioielli sono solo una leggenda, una favola a cui si stenta a credere, ma io li semino e li coltivo con amore, per offrirli, un giorno d'estate, a chi saprà apprezzarli, sia essa una regina o una farfalla.


J398 (1862) / F554 (1863)

I had not minded - Walls -
Were Universe - one Rock -
And far I heard his silver Call
The other side the Block -

I'd tunnel - till my Groove
Pushed sudden thro' to his -
Then my face take her Recompense -
The looking in his Eyes -

But 'tis a single Hair -
A filament - a law -
A Cobweb - wove in Adamant -
A Battlement - of Straw -

A limit like the Vail
Unto the Lady's face -
But every Mesh - a Citadel -
And Dragons - in the Crease -

    Non baderei - a Mura -
Fosse l'Universo - Una Rocca -
E lontano sentissi il suo argenteo Richiamo
Dall'altro lato dell'Ostacolo -

Scaverei - finché la mia Galleria
Si spingesse d'improvviso entro la sua -
Poi il mio volto riceverebbe la sua Ricompensa -
Guardarlo negli Occhi -

Ma non è che un Capello -
Un filo sottile - un cavillo -
Una Ragnatela - tessuta col Diamante -
Un Bastione - di Paglia -

Un limite come il Velo
Sul volto della Dama -
Ma ogni Maglia - una Cittadella -
E Draghi - in ogni Piega -

Niente mi terrebbe lontana da lui. Se l'universo fosse una rocca con torri merlate e mura di difesa scaverei nella roccia fino ad incontrarlo. Ma ci dividono veramente mura, rocche, bastioni? O fra noi non ci sono che fili sottili, ragnatele - anche se adamantine -, bastioni di paglia? In realtà ciò che ci divide è molto sottile, come un velo che non cela il volto di chi lo porta, ma è un tessuto che inganna: "in ogni maglia - una cittadella - e draghi - in ogni piega".
È un esempio di come ED sappia viaggiare nelle parole come in un ottovolante: inizia con rocche, bastioni, mura, gallerie sotterranee scavate nella roccia; plana sull'etereo: filamenti, ragnatele adamantine, fili di paglia, e poi ritorna elegantemente, ma inesorabilmente, all'origine, anche se lascia correre la fantasia con draghi e cittadelle.


J399 (1862) / F555 (1863)

A House upon the Hight -
That Wagon never reached -
No Dead, were ever carried down -
No Peddler's Cart - approached -

Whose Chimney never smoked -
Whose Windows - Night and Morn -
Caught Sunrise first - and Sunset - last -
Then - held an Empty Pane -

Whose fate - Conjecture knew -
No other neighbor - did -
And what it was - we never lisped -
Because He - never told -

    Una Casa lassù in Alto -
Che da Carro non fu mai raggiunta -
Nessun Morto, mai ne discese -
Nessun Venditore Ambulante - vi si accostò -

Il suo Comignolo non mandava mai fumo -
Le sue Finestre - Notte e Giorno -
Prime a catturare l'Aurora - ultime - il Tramonto -
Poi - reggevano un Vetro Vuoto -

Il suo fato - conosceva la Congettura -
Non altro vicino - aveva -
E cosa fosse - non riuscimmo mai a dire -
Perché Egli - mai lo rivelò -

Una sorta di indovinello, la cui soluzione potrebbe essere il misterioso posto che dovrebbe accogliere l'anima, la casa celeste ("Hight" - v. 1 - ha anche un significato più immateriale di elevazione indeterminata) che riproduce quella terrena (il comignolo - ma senza fumo -, le finestre - ma senza vita interna, l'alba e il tramonto). Solo là si può conoscere la "congettura" (ED usa questa parola quando deve parlare del mistero di ciò che ci attende dopo la morte) e noi, di qua, non siamo in grado di saperne niente, perché mai nessuno di quelli che ci sono andati è tornato per svelare il mistero.
Nel penultimo verso ED usa il verbo "to lisp" che significa pronunciare male le parole, come un bambino che ancora non sa parlare (nel Webster c'è l'esempio di "yes" pronunciato "yeth"). Il senso del verso è che di fronte al mistero della "congettura", e di fronte al silenzio di chi sa, non siamo in grado di parlarne nemmeno al grado minimo di comunicazione che ha un bambino. Difficile da rendere. Non ho trovato niente di meglio che "non riuscimmo mai a dire" (nel Meridiano Raffo traduce con "non sapremmo sussurrare").


J400 (1862) / F673 (1863)

A Tongue - to tell Him I am true!
It's fee - to be of Gold -
Had Nature - in Her monstrous House
A single Ragged Child -

To earn a Mine - would run
That Interdicted Way,
And tell Him - Charge thee speak it plain -
That so far - Truth is True?

And answer What I do -
Beginning with the Day
That Night - begun -
Nay - Midnight - 'twas -
Since Midnight - happened - say -

If once more - Pardon - Boy -
The Magnitude thou may
Enlarge my Message - If too vast
Another Lad - help Thee -

Thy Pay - in Diamonds - be -
And His - in solid Gold -
Say Rubies - if He hesitate -
My Message - must be told -

Say - last I said - was This -
That when the Hills - come down -
And hold no higher than the Plain -
My Bond - have just begun -

And when the Heavens - disband -
And Deity conclude -
Then - look for me - Be sure you say -
Least Figure - on the Road -

    Una Lingua - per dirgli che sono fedele!
Il suo compenso - sarà in Oro -
Avrà la Natura - nella Sua immensa Casa
Un unico Bimbo Cencioso -

Che per guadagnare una Miniera - corra
Quel Sentiero Interdetto,
E Gli dica - Fa' in modo d'esser chiaro -
Che finora - La Fedeltà è Fedele?

E risponda al Cosa faccio -
Cominciando con il Giorno
In cui la Notte - cominciò -
Anzi - Mezzanotte - era -
Da quel momento Mezzanotte - fu - digli -

Se è un qualcosa in più - Scusa - Ragazzo -
Della Grandezza che ti è possibile
Allarga il mio Messaggio - Se troppo vasto
A un altro Giovinetto - che Ti aiuti -

La Tua Paga - in Diamanti - sarà -
E la Sua - in Oro massiccio -
Digli Rubini - se esita -
Il mio Messaggio - dev'essere riferito -

Ditegli - che l'ultima cosa che ho detto - fu Questa -
Che quando le Colline - scenderanno -
E non saranno più alte della Pianura -
Il mio Vincolo - sarà appena cominciato -

E quando i Cieli - si dissolveranno -
E la Divinità si concluderà -
Allora - mi cerchi - Accertatevi di dirglielo -
La Figura più piccola - sulla Via -

Un appassionato messaggio di perenne fedeltà all'amato lontano, affidato a un messaggero pagato a peso d'oro.