The Complete Poems
Tutte le poesie
J851 - 900
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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Indice Johnson
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J851 (1864) / F957 (1865)
When the Astronomer stops seeking For his Pleiad's Face - When the lone British Lady Forsakes the Arctic Race When to his Covenant Needle |
Quando l'Astronomo smette di cercare Il Volto delle Pleiadi - Quando l'ormai sola Lady Britannica Abbandona l'Artica Rotta Quando all'Ago Convenuto |
È difficile definire il tradimento, perché è il crimine di chi volta le spalle a tutto ciò in cui dovrebbe credere. Perciò per riuscire a capirne la natura ci vorrebbe un tempo più lungo di quanto possiamo immaginare. |
J852 (1864) / F959 (1865)
Apology for Her Be rendered by the Bee - Herself, without a Parliament Apology for Me - |
Le scuse per Lui Siano rese dall'Ape - Lui stesso, senza un Parlamento Scuse per Me - |
Probabilmente i versi accompagnavano un fiore (al femminile, come sempre in ED) inviato per scusarsi di qualcosa, intendendo che quel fiore sarebbe bastato per presentare le sue scuse, molto più di tante parole ("parliament"). |
J853 (1864) / F961 (1865)
When One has given up One's life The parting with the rest Feels easy, as when Day lets go Entirely the West The Peaks, that lingered last |
Quando si abbandona la vita La separazione da ciò che resta Appare facile, come quando il Giorno lascia andare Interamente l'Occidente I Picchi, che indugiarono per ultimi |
Abbandonare la vita in fin dei conti è una cosa facile, normale, perché ciò che resta è ormai passato, lontano, appartenente a una dimensione che non è, e non sarà mai più, nostra. È come quando il giorno lascia sparire l'occidente, lasciando sui picchi più alti una luce fioca che vive solo del rimpianto di un sole ormai sparito, o come la luce violetta e impalpabile che balugina nel continuo cadere delle cascate, la cui acqua sfugge via inesorabilmente. |
J854 (1864) / F963 (1865
Banish Air from Air - Divide Light if you dare - They'll meet While Cubes in a Drop Or Pellets of Shape Fit - Films cannot annul Odors return whole Force Flame And with a Blonde push Over your impotence Flits Steam. |
Bandisci l'Aria dall'Aria - Dividi la Luce se osi - S'incontreranno Come Cubi in una Goccia O Palline di una Forma Si adattano - Le Membrane non annullano Gli Odori ritornano intatti Forza la Fiamma E con un Biondo impulso Sulla tua impotenza Guizza il Vapore. |
Non possiamo agire su ciò che sfugge alla presa dei nostri sensi, sarebbe come voler bandire l'aria dall'aria, o cercare di tagliare la luce. Puoi provare a calare un coltello su un raggio di luce, ma vedrai che immediatamente le parti illusoriamente separate si riuniranno, così come si adattano alla loro forma naturale le parti di una goccia d'acqua o gli elementi di una figura. E ciò che nella concretezza si vede, la buccia di un frutto, la pelle di un essere umano, non riesce a contenere il tutto, gli odori di dentro si spandono intatti e impalpabili nell'aria. Prova a forzare una fiamma, vedrai l'illusione di un impulso subito trasformato in un guizzo di vapore, che si sparge sulla tua incapacità di controllarne la forma. |
J855 (1864) / F1091 (1865)
To own the Art within the Soul The Soul to entertain With Silence as a Company And Festival maintain Is an unfurnished Circumstance |
Possedere nell'Anima l'Arte D'intrattenere l'Anima Col Silenzio come Compagnia E in continua Festa È una spoglia Circostanza |
Difficile è l'arte di intrattenere se stessi, di avere dentro di sé la capacità di trasformare l'intimo silenzio in una compagnia in festa continua. È un dono che non ha niente d'esteriore e del quale ciascuno di noi può godere nell'intimo il possesso, se ne è capace. Un po' come avere una proprietà perpetua, che nessuno può toglierci, o una miniera che non può mai esaurirsi. |
J856 (1864) / F1092 (1865)
There is a finished feeling Experienced at Graves - A leisure of the Future - A Wilderness of Size. By Death's bold Exhibition |
C'è una sensazione di conclusione Che si sperimenta fra le Tombe - Una vacanza di Futuro - Un Vuoto di Dimensione. Dalla spavalda Esibizione della Morte |
Quando siamo in mezzo alle tombe avvertiamo una sensazione di conclusione, come se il futuro ormai non ci fosse più e ogni cosa non avesse più una sua dimensione, in altre parole come se non esistesse più né il tempo né lo spazio. La morte, che in quel luogo si mostra spavalda e sicura, ci dice con grande chiarezza la nostra insignificanza, e ci fa capire la sua funzione di eterno punto d'arrivo per ogni essere vivente. |
J857 (1864) / F1059 (1865)
Uncertain lease - develops lustre On Time - Uncertain Grasp, appreciation Of Sum - The shorter Fate - is oftener the chiefest |
Un'incerta durata - dà maggior lustro Al Tempo - Un'incerta Padronanza, apprezzamento Della Somma - Il Destino più breve - è sovente il migliore |
La vita si apprezza se ci si rende conto della sua durata limitata e, soprattutto, dell'incertezza di questa durata. Così come il tempo diventa più prezioso quando non ne conosciamo la durata e qualsiasi cosa ci sembra più apprezzabile se non ne abbiamo un possesso definitivo e certo. Insomma, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, potremmo dire che il destino migliore è quello che si esaurisce presto, perché chi possiede per troppo tempo non riesce più ad apprezzare le cose che ha, mentre chi le riceverà sarà certamente più capace di dar loro il giusto valore, specialmente se non avrà aspettato troppo, anche se l'erede, al pari di chi l'ha preceduto, non potrà certo sfuggire alla ruota del destino. |
J858 (1864) / F1061 (1865)
This Chasm, Sweet, upon my life I mention it to you, When Sunrise through a fissure drop The Day must follow too. If we demur, it's gaping sides When it has just contained a Life I'm tempted half to stitch it up And so I bear it big about |
Questo l'Abisso, Tesoro, sulla mia vita Di cui ti faccio menzione, Quando l'Alba attraverso una fessura filtra Il Giorno deve pure seguire. Se esitiamo, i suoi fianchi spalancati Non appena una Vita vi sarà contenuta Che sono quasi tentata di ricucirlo E così ne sopporto la grandezza da vicino |
C'è un abisso sospeso sulla mia vita, di cui non posso che parlare al mio tesoro, a colui che è l'unica luce che filtra attraverso le esigue fessure di un buio vuoto. Se non approfittiamo di questa luce il giorno non potrebbe sorgere e io, come chiunque altro, non potrei che cadere in quel buio abisso, pronto a spalancarsi e ad accogliermi come in una tomba, una fine alla quale siamo tutti predestinati. Ma anche se riusciamo a cogliere quel raggio solitario non abbiamo scampo, l'abisso prima o poi riuscirà ad inglobare la vita, che a quel punto si chiuderà. Lo sappiamo perché lo vediamo crescere ogni giorno, baldanzoso e senza limiti. Ci affanniamo a cercare di ricucirne i bordi, per non cadervi dentro, talvolta usando l'ultimo respiro che ci rimane, anche se ci rendiamo conto che è una lotta disperata, con un finale già scritto. E così alla fine ci rassegniamo a convivere con la paura del buio e della morte e lo consideriamo una sorta di preludio, di preparazione a ciò che inevitabilmente avverrà. Quando ci rendiamo conto che la vita è appesa ad un filo, sempre pronto a spezzarsi al minimo soffio di vento, riusciamo, forse, a non essere più tormentati dal mistero. |
J859 (1864) / F903 (1865)
A doubt if it be Us Assists the staggering Mind In an extremer Anguish Until it footing find - An Unreality is lent, |
Il dubbio se sia Nostra Assiste la Mente vacillante Nell'Angoscia più estrema Finché non trova un sostegno - Un'Irrealtà è concessa, |
L'unica difesa contro un dolore lancinante, contro l'angoscia più estrema, è quel senso di irrealtà che circonda la nostra mente in quei momenti. È un rendersi estranei a se stessi, un guardarsi dal di fuori, un'illusione che rende possibile continuare a vivere in momenti in cui la vita sembra ormai priva di senso e di futuro, almeno finché non si riesce a trovare un terreno solido, un sostegno che permetta di ritrovare il cammino della vita, fino alla prossima tappa. |
J860 (1864) / F904 (1865)
Absence disembodies - so does Death Hiding individuals from the Earth Superstition helps, as well as love - Tenderness decreases as we prove - |
L'assenza disincarna - così fa la Morte Nascondendo gli individui alla Terra La superstizione aiuta, così come l'amore - La tenerezza decresce mentre la proviamo - |
L'assenza rende incorporei, evanescenti, come fa la morte nascondendo al mondo le persone. Chi è ormai incorporeo, perché morto o assente, tende a scivolare via dalla nostra mente, che non ha più una concretezza a cui appigliarsi. La tenerezza che proviamo nel ricordare va man mano scemando, mentre ciò che ci fa rimanere ancorati a quel ricordo è da una parte la superstizione (in questo caso mi sembra chiaramente di poter leggere la religione, la fede), che ci fa credere a un futuro incontro nel regno dell'immortalità, e dall'altra l'amore, un sentimento che resta forte e tenace anche quando l'amato è lontano o ormai perduto. |
J861 (1864) / F905 (1865)
Split the Lark - and you'll find the Music - Bulb after Bulb, in Silver rolled - Scantilly dealt to the Summer Morning Saved for your Ear, when Lutes be old - Loose the Flood - you shall find it patent - |
Spacca l'Allodola - e troverai la Musica - Bulbo su Bulbo, in Argento avvolta - Con parsimonia offerta al Mattino Estivo Serbata al tuo Orecchio, quando i Liuti saranno vecchi - Sciogli la Piena - ti salterà agli occhi - |
Può essere interpretata in due modi. Se leggiamo il "true" dell'ultimo verso come "vera", diventa una scanzonata metafora dello scettico a ogni costo, che per credere alla realtà di un'allodola la deve spaccare per verificare la musica al suo interno, e per credere ad una piena deve liberarne la potenza e farsene travolgere. Se invece leggiamo "fedele", allora diventa una metafora dell'amato che, come Tommaso, dubita della fedeltà dell'amata. In questo caso l'allodola è, appunto, l'amata e la piena rappresenta la grandezza dell'amore provato per lui. Considerando il ritorno dell'allodola nell'ultimo verso (non ho tradotto "il tuo uccello" perché in italiano si potrebbe anche leggere con un significato diverso da quello dell'originale) e il fatto che sia la musica che i flutti dell'amore siano riservati all'interlocutore della poesia, mi sembra senz'altro più plausibile la seconda interpretazione. |
J862 (1864) / F506 (1863)
Light is sufficient to itself - If others want to see It can be had on Window panes Some Hours of the Day - But not for Compensation - |
La luce è sufficiente a se stessa - Se altri vogliono vederla Può essere còlta sul vetro di una Finestra In certe Ore del Giorno - Ma non come un Compenso - |
Due manoscritti: uno in un foglio singolo (la versione qui riportata) e uno nei fascicoli, con varianti al verso 4: "Some Hours in the Day" e al verso 8: "Precisely, as to you". Johnson indica il 1864 per entrambi, Franklin il 1863 per il primo e il 1865 per il secondo. |
La luce, che può essere una metafora della fede, dell'inconoscibile, del mistero, non ha un perché, una spiegazione razionale: ha in se stessa la propria giustificazione. Tuttavia ha anche una rappresentazione visibile, che però è mera apparenza e non rivela il suo intimo significato. Perciò non si deve considerare un compenso, un premio ad personam, il riuscire a vederla, perché la sua apparenza visibile è la stessa, per noi come per chiunque nell'angolo più sperduto del mondo. |
J863 (1864) / F906 (1865)
That Distance was between Us That is not of Mile or Main - The Will it is that situates - Equator - never can - |
Quella Distanza vi fu tra Noi Che non è di Miglia o Mari - La Volontà è che la determina - L'Equatore - non può mai - |
La vera distanza fra due persone non è quella determinata dalle miglia o dai mari che le dividono, ma quella che deriva dalla loro volontà. Si può essere vicinissimi a una persona lontana fisicamente come lontanissimi da chi ci vive accanto. |
J864 (1864) / F810 (1864)
The Robin for the Crumb Returns no syllable But long records the Lady's name In Silver Chronicle. |
Il Pettirosso per la Briciola Non replica sillaba Ma a lungo imprime il nome della Dama In Argentee Cronache. |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. Un'altra copia fu inviata alla zia Lucrezia Bullard mentre ED era a Cambridge per curarsi gli occhi (L1048). |
La vera gratitudine non è quella immediata (lo spazio di una sillaba, di un semplice grazie), ma quella che si imprime nella memoria e dura nel tempo (come l'argenteo canto del pettirosso, che celebra la dama che lo ha nutrito). |
J865 (1864) / F1111 (1865)
He outstripped Time with but a Bout, He outstripped Stars and Sun And then, unjaded, challenged God In presence of the Throne - And He and He in mighty List |
Superò il tempo con un solo Balzo, Superò Stelle e Sole E poi, mai stanco, sfidò Dio In presenza del Trono - E Lui e Lui in possente Lista |
Qui ED sta pensando a qualcuno che pone quasi al di sopra di Dio. Qualcuno che ha una grandezza tale da beffarsi della morte, che supera il tempo e lo spazio senza nessuna fatica, fino a sfidare Dio nel suo terreno, in un'arena che, pur essendo la più grande che esista, è appena sufficiente per chi eleva il suo piccolo essere mortale alla grandezza dell'assoluto. |
J866 (1864) / F968 (1865)
Fame is the tint that Scholars leave Upon their Setting Names - The Iris not of Occident That disappears as comes - |
La Fama è la tinta che i Dotti lasciano Sui loro Nomi che Tramontano - Non l'Iride d'Occidente Che scompare com'è venuta - |
La fama tinge d'immortalità i nomi dei dotti arrivati al tramonto delle loro vite sapienti. Ed è un colore che resta, non come quei colori dell'iride che appaiono al tramonto e svaniscono subito dopo. |
J867 (1864) / F969 (1865)
Escaping backward to perceive The Sea upon our place - Escaping forward, to confront His glittering Embrace - Retreating up, a Billow's hight |
Fuggire all'indietro per percepire Il Mare al nostro posto - Fuggire in avanti, per confrontarsi Col suo luccicante Abbraccio - Ritirarsi in alto, in vetta ad un'Onda |
Nella nostra vita tendiamo a fuggire, a ritirarci di fronte a ciò che ci appare nuovo, diverso, misterioso. Eppure possiamo usare questo istinto anche per prepararci al divino, ovvero al nuovo, al diverso, al misterioso che ci aspetta dopo la morte. Per farlo dobbiamo essere capaci di fuggire indietro, riuscendo però a percepire la presenza del mare (qui metafora della fantasia, della libertà, dell'immaginazione, come nella J520-F656) che prende subito il nostro posto, per poi fuggire di nuovo, stavolta in avanti, per godere del suo luccicante abbraccio. Così come dobbiamo essere capaci di ritirarci (qui nel senso di guardare in noi stessi) in alto, fino in cima a un'onda di quel mare, e poi saper anche guardare in basso, fino all'estremità di noi stessi, a quei piedi erosi dalla fatica di vivere. |
J868 (1864) / F908 (1865)
They ask but our Delight - The Darlings of the Soil And grant us all their Countenance For a penurious smile - |
Non chiedono che di Deliziarci - I Prediletti del Suolo E ci danno tutto il loro Essere Per un misero sorriso - |
Chi possono essere i "prediletti del suolo" se non i fiori, che si concedono senza nulla chiedere, se non di rallegrarci con la loro presenza e di rivolgere loro, ogni tanto, un parsimonioso sorriso. |
J869 (1864) / F909 (1865)
Because the Bee may blameless hum For Thee a Bee do I become List even unto Me - Because the Flowers unafraid Nor Robins, Robins need not hide |
Poiché l'Ape può ronzare impunemente Per Te un'Ape divento Ascolta allora Me - Poiché i Fiori impavidi Né i Pettirossi, i Pettirossi non debbono celarsi |
L'ape, il fiore, il pettirosso non hanno costrizioni, non debbono piegarsi alle convenzioni che regolano la vita degli esseri umani. Possono ronzare senza problemi, possono guardare chiunque negli occhi senza timore, non debbono nascondersi quando qualcuno entra nella loro casa. E allora l'unico modo per adorarti è vestire le ali di un pettirosso, o avere il dono di ronzare come un'ape, o diventare un fiore di ginestra. Solo così una fanciulla può sentirsi libera di esternare l'amore che ha in sé. |
J870 (1864) / F910 (1865)
Finding is the first Act The second, loss, Third, Expedition for the "Golden Fleece" Fourth, no Discovery - |
Il ritrovamento è il primo Atto Il secondo, la perdita, Terzo, la Spedizione per il "Vello d'Oro" Quarto, nessuna Scoperta - |
Una stringata metafora della vita: trovarla, perderla, cercarne il senso, non scoprire niente, restare soli, alla fine capire che non c'è nessun senso e che anche il cercatore non è altro che una finzione. |
J871 (1864) / F1063 (1865)
The Sun and Moon must make their haste - The Stars express around For in the Zones of Paradise The Lord alone is burned - His Eye, it is the East and West - Oh Poor and Far - |
Il Sole e la Luna debbono affrettarsi - Le Stelle esprimersi d'intorno Perché nelle Regioni del Paradiso Il Signore da solo brilla - Il Suo Occhio, è l'Est e l'Ovest - Oh Povero e Lontano - |
Dio è il padrone assoluto della natura. Gli elementi, i punti cardinali sono sottomessi alla sua volontà, la sola a brillare solitaria nelle regioni celesti. Resta l'uomo, un povero, lontano occhio offuscato, che cerca disperatamente la luce che possa alzare il velo della sua ignoranza. Ma questa luce è una candela nelle mani di Dio, una luce che nel corso della nostra vita riusciremo a scorgere a malapena, perché Dio la serba sì per noi, ma ce la consegnerà nella sua interezza solo dopo la morte. |
J872 (1864) / F1064 (1865)
As the Starved Maelstrom laps the Navies As the Vulture teazed Forces the Broods in lonely Valleys As the Tiger eased By but a Crumb of Blood, fasts Scarlet Cooled by the Morsel for a moment I, of a finer Famine |
Come l'Affamato Maelstrom avvolge le Flotte Come l'Avvoltoio irritato Vìola le Nidiate in Valli solitarie Come la Tigre alleviata Da una sola Briciola di Sangue, digiuna Scarlatta Appagata dal Morso per un istante Io, di Fame più sottile |
Tre similitudini di lunghezza molta diversa: il maelstrom che avvolge le flotte per placare la sua fame (un verso), l'avvoltoio che vìola nervosamente le nidiate in valli solitarie (due versi) e la tigre, che sembra appagata dal suo nutrimento abituale finché la sua lingua non assaggia la prelibata carne dell'uomo, facendole sembrare un vile nutrimento datteri e cocco (nove versi). Tutto per arrivare all'ultima strofa, dove ED ci dice che la fame dell'uomo, ben più sottile di quelle descritte in precedenza, non si sfama con le cene abituali, a meno che non siano condite da esotiche bacche dei Caraibi o da occhi "torridi", ovvero a un tempo esotici e pieni di passione. |
J873 (1864) / F1065 (1865)
Ribbons of the Year - Multitude Brocade - Worn to Nature's Party once Then, as flung aside |
Nastri dell'Anno - Moltitudini di Broccato - Indossati una volta al Party della Natura Poi, gettati in un angolo |
Le bellezze della natura, i ricorrenti spettacoli che ci offre, sono come nastri che ornano lo scorrere dell'anno, una serie ininterrotta di preziosi ornamenti sfoggiati nelle continue feste a cui siamo invitati ogni giorno. Ma tutto viene subito dopo gettato in un angolo, come si fa con le cose ormai fuori moda. Chi potrà mai per questo accusare di vanità la natura, la spensierata fanciulla che il creatore ha mandato per il mondo? |
J874 (1864) / F923 (1865)
They wont frown always - some sweet Day When I forget to teaze - They'll recollect how cold I looked And how I just said "Please". Then They will hasten to the Door |
Stanno sempre a criticare - un bel Giorno Quando smetterò di stuzzicarli - Ricorderanno quanto sembrai fredda E come dissi soltanto "Per piacere". Poi si affretteranno alla Porta |
Sembrano proprio i pensieri che tante volte ci venivano in mente da bambini, quando, stufi dei continui rimproveri degli adulti, immaginavamo di morire solo per il gusto di vedere nella nostra mente quei volti corrucciati e severi che diventavano improvvisamente teneri e solleciti, pronti a perdonare tutto. |
J875 (1864) / F926 (1865)
I stepped from Plank to Plank A slow and cautious way The Stars about my Head I felt About my Feet the Sea - I knew not but the next |
Avanzavo di Asse in Asse Un lento e cauto cammino Le Stelle intorno al Capo percepivo Intorno ai Piedi il Mare - Sapevo soltanto che il prossimo |
Il cammino della vita visto come un continuo avanzare "di asse in asse", dove i piedi rischiano a ogni passo, in quel centimetro che ogni volta potrebbe essere l'ultimo, di scivolare, di perdere la presa. Questa consapevolezza ci fa capire che l'esperienza, quel bagaglio di vita a cui diamo forse troppa importanza, non è altro che questa zoppicante e precaria andatura, che magari ci permette di centrare qualche asse in più ma non certo di evitare quel misterioso e sempre incombente centimetro finale. |
J876 (1863) / F852 (1864)
It was a Grave - yet bore no Stone - Enclosed 'twas not - of Rail - A Consciousness - it's Acre - And It held a Human Soul - Entombed by whom - for what offence - Till Resurrection, I must guess - |
Era una Tomba - eppure non sosteneva Pietra - Non era racchiusa - da Steccato - Una Consapevolezza - il suo Campo - E Reggeva un'Anima Umana - Seppellita da chi - per quale offesa - Fino alla Resurrezione, devo supporre - |
Due manoscritti, entrambi nei fascicoli, più una copia perduta inviata a Louise e Frances Norcross. Nel primo (quello utilizzato qui) è indicata una variante per l'ultimo verso: "Or palliate a Briar -" ("O mitigare un Rovo -"). Nel secondo, oltre a modifiche nella punteggiatura e alla sostituzione di "Man" con "men" all'ottavo verso, viene ripresa parzialmente la variante e l'ultimo verso diventa: "Or take away a Briar -" ("O portar via un Rovo -"). |
L'essere umano, o meglio la sua mente e il suo corpo, è, sin dall'inizio, destinato alla morte e per questo può essere paragonato a una tomba, pur non essendo ancora sovrastato da una lapide e racchiuso da uno steccato. Ma questo corpo e questa mente custodiscono in sé un'anima e, soprattutto, una consapevolezza che non possono non chiedersi quale sarà stata la colpa che ha fatto nascere questa vita predestinata alla morte e da dove viene il nostro essere, la nostra coscienza, quelle caratteristiche umane che stimolano la curiosità e, allo stesso tempo, sono frustrate dall'impossibilità di avere risposte. Nell'ultima strofa ritroviamo il "guess" che ED usa molto spesso quando parla dell'aldilà: solo dopo la resurrezione (ma possiamo solo supporlo, immaginarlo, far finta di crederci) conosceremo la verità su questa tomba, e potremo finalmente piantarvi un fiore o estirpare, o almeno rendere meno spinosi, i rovi che l'hanno sempre circondata. |
J877 (1864) / F920 (1865)
Each Scar I'll keep for Him Instead I'll say of Gem In His long Absence worn A Costlier One But every Tear I bore |
Ogni Cicatrice terrò per Lui Piuttosto dirò della Gemma Portata nella Sua lunga Assenza La più Costosa Ma tutte le Lacrime che versai |
Quando si ama tante sono le cicatrici, ma è meglio nasconderle e gustare la gemma del sentimento più prezioso che esista, anche se la portiamo in assenza dell'oggetto del nostro amore. Eppure questa gemma non impedisce di sentire tutto il dolore della separazione, di versare tante lacrime da non poterle contare. E se l'amato se ne rendesse conto, da lui ne sgorgherebbero forse ancora di più, ed anche delle sue sarebbe vano tentare la somma. |
J878 (1864) / F922 (1865)
The Sun is gay or stark According to our Deed - If merry, He is merrier - If eager for the Dead Or an expended Day |
Il Sole è gaio o tetro Secondo il nostro Agire - Se allegro, Lui è più allegro - Se bramoso di Morti O di un Giorno consumato |
Anche il sole, il simbolo più chiaro e potente della bellezza e della forza della natura, ci appare gaio o tetro secondo il nostro stato d'animo. Se il nostro pensiero è costantemente rivolto a chi non c'è più, ai bei giorni trascorsi, nemmeno la sua immensa e luminosa forza riesce a smuovere la nostra tristezza, anzi sembra quasi aggravare con la sua potenza il fardello che sentiamo dentro di noi. |
J879 (1864) / F927 (1865)
Each Second is the last Perhaps, recalls the Man Just measuring unconsciousness The Sea and Spar between - To fail within a chance - |
Ogni Secondo è l'ultimo Può darsi, rammenta l'Uomo Intento a misurare l'inconsapevolezza Fra il Mare e il Pennone - Fallire all'interno di una possibilità - |
Non abbiamo molto tempo per misurare ciò che non sappiamo, quel territorio che sta fra la superficie della concretezza e la cima dell'inconoscibile; in questa ricerca dobbiamo rammentare sempre che ogni secondo potrebbe essere l'ultimo ma anche che il fallimento di questa ricerca, nello spazio che ci è concesso, è molto più frustrante di quella che è la condizione usuale dell'uomo: quella di sentirsi nudo e impotente di fronte al mistero che lo circonda, a quella lista di possibilità di cui non sappiamo sbrogliare la matassa e che ci fa toccare il nulla prima ancora di essere morti. |
J880 (1864) / F928 (1865)
The Bird must sing to earn the Crumb What merit have the Tune No Breakfast if it guaranty The Rose content may bloom |
L'Uccello deve cantare per ottenere la Briciola Che merito avrebbe la Melodia Se non garantisse la Colazione La Rosa può sbocciare contenta |
Il "cassetto della dama" e la sua rosa sono gli stessi della J675-F772, ma mentre nella poesia precedente l'accento è sulla fatica della creazione e sulla fama postuma che dona, qui sembra quasi che ED ci ripensi. Quella fama solo postuma, celebrata anche in altre poesie (vedi la J406-F536 o la J866-F968), viene vista con fastidio: a che serve la melodia se non procaccia nemmeno la colazione? quella rosa che sboccia nel cassetto della dama, a che serve se la dama che la sa cogliere è così rara da apparire appena una volta ogni secolo? |
J881 (1864) / F929 (1865)
I've none to tell me to but Thee So when Thou failest, nobody - It was a little tie - It just held Two, nor those it held Since Somewhere thy sweet Face has spilled Beyond my Boundary - If things were opposite - and Me |
Non ho niente da dirmi tranne di Te Così ove tu mancassi, nessuno - Era un tenue legame - Ne reggeva appena Due, neanche questi resse Quando Altrove il tuo dolce Viso si perse Oltre il mio Confine - Se le cose fossero al contrario - ed Io |
I miei pensieri non hanno altro oggetto che te, e la tua mancanza li renderebbe sterili, perché nessuno potrebbe sostituirti. Eppure, nonostante la forza del mio amore, c'era soltanto un filo sottilissimo che ci legava, subito spezzato quando te ne andasti, quando sparisti dal mio orizzonte. Chissà se i tuoi sentimenti sono uguali ai miei. Mi chiedo se tu mi cercheresti con la stessa forza con cui ti cerco io, se le parti fossero invertite e fossi io a sparire dal tuo orizzonte, in un rifugio lontano e inaccessibile, privo anche dei riverberi di un'eco. Voglio sentire un sì, per poterne seguire il suono, fino a incontrare le labbra che l'hanno pronunciato e finalmente riunirmi a te. |
J882 (1864) / F1114 (1865)
A Shade upon the mind there passes As when on Noon A Cloud the mighty Sun encloses Remembering That some there be too numb to notice |
Un'Ombra sulla mente in quel luogo passa Come a Mezzogiorno Una Nuvola il poderoso Sole racchiude Rammentando Come vi sia qualcuno troppo inerte per vedere |
Quel "there" del primo verso fa pensare a un luogo preciso. Visto che poi c'è qualcuno troppo inerte per accorgersi di quello che accade intorno a lui e quindi un dio che porta via, quel luogo non può essere che la tomba dell'amato dell'ultimo verso. In quel luogo un'ombra attraversa la mente, un'ombra simile a quella di una nuvola che riesce a oscurare lo splendore del sole. È l'ombra del dolore, che ci rammenta l'oscurità riservata a colui che ormai non può più godere di nessuno splendore e ci fa chiedere a Dio quale significato possa avere darci l'amato (ma anche la vita) se poi inevitabilmente ce lo deve togliere. |
J883 (1864) / F930 (1865)
The Poets light but Lamps - Themselves - go out - The Wicks they stimulate - If vital Light Inhere as do the Suns - |
I Poeti non accendono che Lumi - Loro - se ne vanno - Gli Stoppini che stimolano - Se di Luce vitale S'imprimono come fanno i Soli - |
Un'altra definizione dei poeti. Stavolta ED assegna loro il compito di mantenere accesa nel tempo la luce della poesia, di stimolare quello stoppino che quando è portatore di una luce vera, vitale, non accenna a spegnersi, anzi continua a illuminare gli uomini nel corso del tempo, ben al di là della vita del poeta. Nell'ultimo verso ritorna quella circonferenza che racchiude il mistero dell'esistenza, stavolta perennemente rinnovata dalla luce della poesia, una lente allo stesso tempo perpetua e cangiante, che sa parlare a uomini di tutte le epoche. |
J884 (1864) / F931 (1865)
An Everywhere of Silver With Ropes of Sand To keep it from effacing The Track called Land - |
Un Ovunque d'Argento Con Funi di Sabbia Per trattenerlo dal cancellare La Traccia chiamata Terra - |
Nella prima edizione del 1891 la poesia fu pubblicata con il titolo "The Sea". Un'immagine preziosa e scintillante ("silver") del mare, visto però anche come un invasivo "ovunque" pronto a cancellare l'esigua traccia della terra, se non fosse trattenuto da quello sbarramento che ED chiama "funi di sabbia". |
J885 (1864) / F932 (1865)
Our little Kinsmen - after Rain In plenty may be seen, A Pink and Pulpy multitude The tepid Ground upon. A needless life, it seemed to me As I of He, so God of Me |
I nostri piccoli Parenti - dopo la Pioggia In abbondanza si possono vedere, Una Rosa e Polposa moltitudine Sul tiepido Terreno. Un'inutile vita, mi sembrava Come io di Lui, così Dio di Me |
Un apologo sulla relatività delle cose. Il verme inutile per noi, diventa prezioso cibo per l'uccello, così come la nostra alterigia davanti alle forme di natura che riteniamo inferiori si stempera quando pensiamo alla nostra piccolezza di fronte al divino. |
J886 (1864) / F934 (1865)
These tested Our Horizon - Then disappeared As Birds before achieving A Latitude. Our Retrospection of Them |
Essi saggiarono il Nostro Orizzonte - Poi scomparvero Come Uccelli prima di aver raggiunto Una Latitudine. Il Guardare indietro a Loro |
Chi non c'è più ha sperimentato l'orizzonte della vita e poi è scomparso, prima di raggiungere la latitudine delle certezze. Rivolgere il nostro pensiero a loro significa deliziare il nostro ricordo, stabilmente perché ormai non c'è più niente che possa modificarlo, mentre guardare avanti, alla nostra vita che continua, ci fa sentire sempre preda del caso e del dubbio che sappiamo di non poter sciogliere. |
J887 (1864) / F1094 (1865)
We outgrow love, like other things And put it in the Drawer - Till it an Antique fashion shows - Like Costumes Grandsires wore. |
L'amore ci sta stretto, come altre cose E lo mettiamo in un Cassetto - Finché non rivela una foggia Antiquata - Come gli Abiti che indossavano i Nonni. |
Quando l'amore svanisce diventa come tutte le altre cose e non ci rimane che riporlo in un cassetto. Solo quando assume il carattere del ricordo dolce, quando fa rinascere quella nostalgia che proviamo di fronte a qualcosa di antiquato e ormai perduto, come ci accade quando tiriamo fuori da un baule gli abiti dei nonni, lo facciamo riemergere dal cassetto della nostra mente, guardandolo magari con gli occhi lucidi ma ormai privi della passione che aveva provocato. |
J888 (1864) / F1095 (1865)
When I have seen the Sun emerge From His amazing House - And leave a Day at every Door A Deed, in every place - Without the incident of Fame |
Quando ho visto il Sole emergere Dalla Sua sorprendente Casa - E lasciare un Giorno ad ogni Porta Un Gesto, in ogni luogo - Senza il corollario della Fama |
Veder sorgere il sole è uno spettacolo usuale ma che resta sempre affascinante e sorprendente. Di fronte a questo spettacolo della natura, non viziato dall'ambizione della fama o dai clamori che di solito accompagnano le imprese umane, queste ultime ci sembrano dei semplici, e rumorosi, giochi da ragazzini. |
J889 (1864) / F1067 (1865)
Crisis is a Hair Toward which forces creep Past which - forces retrograde If it come in sleep To suspend the Breath Let an instant push It may jolt the Hand |
La Crisi è un Capello Verso cui le forze strisciano Oltre cui - le forze retrocedono Se arriva nel sonno Sospendere il Respiro Lasciare che un istante spinga Può far vacillare la Mano |
La nostra vita è appesa ad un filo, a un capello, unica esile barriera che ci protegge, che affronta gli attacchi delle armate che la morte invia contro di noi, respingendole fin quando può. Se il nemico arriva quando siamo disattenti, l'unica difesa è trattenere il respiro. In un momento in cui non sappiamo come finirà l'attacco, se vincerà la vita o la morte, muoversi, reagire, potrebbe far vacillare la mano che manovra quell'esile capello, facendo infiltrare le avanguardie nemiche. Allora quel capello si spezzerebbe e non riuscirebbe più a impedire l'arrivo dell'eternità. |
J890 (1864) / F794 (1864)
From Us She wandered now, a Year - Her tarrying, unknown. If Wilderness prevent Her feet - Or that Etherial Zone No Man hath seen and lived - We ignorant must be - We only know what time of Year We felt the Mystery - |
Da Noi è lontana ora, un Anno - La Sua dimora, sconosciuta. Se il Deserto ostacoli i Suoi passi - O quell'Eterea Zona Che mai Uomo ha visto e abitato - Noi ignorare dobbiamo - Sappiamo solo in quale istante dell'Anno Percepimmo il Mistero - |
Due manoscritti: uno spedito ad un destinatario sconosciuto (la versione qui riportata) e uno nei fascicoli, suddiviso in due strofe e con due varianti (oltre a quelle nella punteggiatura): al verso 5 "No Eye hath" ("Che mai Occhio ha") al posto di "No Man has" e al verso 8 "took" ("catturammo") al posto di "felt". |
La poesia sembra dedicata a una donna scomparsa da un anno. Johnson ci informa che la sola donna amica o parente di ED morta nei primi anni '60 fu "Aunt Mira", ovvero Mrs. Joel W. Norcross, moglie del fratello più piccolo della madre, che morì il 4 maggio 1862. Franklin invece rifiuta questa ipotesi, probabilmente per un problema di date: la poesia è infatti datata da entrambi nel 1864, mentre il primo anniversario della morte della "Aunt Mira" cadeva l'anno precedente. |
J891 (1864) / F912 (1865)
To my quick ear the Leaves - conferred - The Bushes - they were Bells - I could not find a Privacy From Nature's sentinels - In Cave if I presumed to hide |
Al mio vigile orecchio le Foglie - parlavano - I Cespugli - erano Campane - Non riuscivo a Isolarmi Dalle sentinelle della Natura - Se in una Grotta pensavo di nascondermi |
Nella J441-F519 ci sono "The simple News that Nature told - / With tender Majesty". Qui la natura sembra invadente: le foglie parlano, dai cespugli si alza uno scampanio, non si può sfuggire a questi suoni che ci raccontano qualcosa, anche quando vorremmo isolarci e non sentirli. Ma negli ultimi due versi c'è un'improvvisa virata: i suoni della natura, per chi li sa sentire e tradurre in parole, diventano poesia, ovvero il mezzo con cui il poeta si rende visibile al mondo. |
J892 (1864) / F1069 (1865)
Who occupies this House? A Stranger I must judge Since No one know His Circumstance - 'Tis well the name and age Are writ upon the Door It seems a Curious Town - It should not be among Before Myself was born Until a Pioneer, as And from a Settlement The Owner of this House |
Chi occupa questa Casa? Uno Straniero devo presumere Poiché Nessuno conosce il Suo Stato - È tanto che il nome e l'età Siano incise sulla Porta Sembra una Curiosa Città - Non sarebbe nel mezzo di Prima ch'Io fossi nata Finché un Pioniere, come E da una Colonia Il Proprietario di questa Casa |
La descrizione di un cimitero, prima come luogo che respinge, poi in una sorta di piccola storia di una singolare colonizzazione. All'inizio e alla fine della poesia, prima come domanda e poi come certezza, lo stato di "straniero" per chi abita in quel luogo, una completa, immodificabile situazione di estraneità alla vita per chi ormai è in compagnia dell'eternità, una compagnia che lo esclude da tutto ciò che ci è familiare. Il "mostly" dell'ultimo verso lascia aperto uno spazio per il ricordo, l'unico legame che resta nei confronti di chi non c'è più. |
J893 (1864) / F916 (1865)
Drab Habitation of Whom? Tabernacle or Tomb - Or Dome of Worm - Or Porch of Gnome - Or some Elf's Catacomb? |
Grigia Abitazione di Chi? Tabernacolo o Tomba - O Cupola di Verme - O Portico di Gnomo - O magari Catacomba di Elfo? |
Martha Dickinson Bianchi, nell'edizione delle poesie di ED da lei curata nel 1924, ci informa che la poesia fu "Sent with a cocoon [bozzolo] to her little nephew." Il nipotino era Ned: Edward Dickinson, figlio di Austin e Susan, nato il 19 giugno 1861. |
Anche il bozzolo di un baco da seta regalato al nipotino dev'essere accompagnato da un poetico biglietto. E, pur scrivendo a un bambino di quattro anni, ED non rinuncia a evocare tombe e catacombe. |
J894 (1864) / F1076 (1865)
Of Consciousness, her awful mate The Soul cannot be rid - As easy the secreting her Behind the Eyes of God - The deepest hid is sighted first |
Dalla Consapevolezza, sua terribile compagna L'Anima non può essere liberata - Facile quanto occultarla Agli Occhi di Dio - Il più profondo rifugio è subito scoperto |
L'anima non può essere separata dalla consapevolezza, la coscienza di sé che la rende umana e infelice. Sarebbe come volerla nascondere agli occhi di Dio, colui che vede tutto e sa distinguere ogni singola creatura nella moltitudine del creato. Per chi vuole evadere dalla prigione del divino sono pronte tre inesorabili lenti (probabile metafora della trinità), che non mancheranno di individuarlo e incenerirlo. |
J895 (1864) / F1077 (1865)
A Cloud withdrew from the Sky Superior Glory be But that Cloud and it's Auxiliaries Are forever lost to me Had I but further scanned Never to pass the Angel |
Una Nube si ritrasse dal Cielo Gloria maggiore vi sarà Ma quella Nube e le sue Aiutanti Sono per sempre sottratte a me Avessi solo di più scrutato Non oltrepassare mai l'Angelo |
"Ogni lasciata è persa" o anche "carpe diem". Se lasciamo passare la luce che potrebbe illuminare la nostra vita, così come passa una nuvola in cielo, potremmo non avere più occasioni. Sarebbe stato meglio imprimerla bene, chiuderla a chiave, nella nostra memoria, per poterne poi godere almeno il ricordo. Perciò ho deciso di non guardare più distrattamente le occasioni che si presentano, almeno finché sarò viva e avrò la possibilità di goderle. |
J896 (1864) / F1078 (1865)
Of Silken Speech and Specious Shoe A Traitor is the Bee His service to the newest Grace Present continually His Suit a chance |
Di Serico Eloquio e Scarpa Vistosa Una Traditrice è l'Ape I suoi servigi al novello Sua Grazia Offre continuamente Il suo Corteggiamento è a caso |
Stavolta l'ape diventa simbolo del saltare di fiore in fiore, della vistosa apparenza di chi non si fa scrupolo di servire chiunque in quel momento abbia il potere. Corteggia senza andare per il sottile e la sua fedeltà dura quanto il potere di chi la ottiene. È pronta a unirsi a chiunque possa esserle utile, quanto è pronta a separarsene non appena l'utilità scompare. |
J897 (1864) / F1079 (1865)
How fortunate the Grave - All Prizes to obtain, Successful certain, if at last, First Suitor not in vain. |
Com'è fortunato il Sepolcro - Tutti i Premi ottiene, Successo certo, anche se per ultimo, Primo Corteggiatore non invano. |
Nella vita non sempre otteniamo ciò che vogliamo, e anche quando riusciamo a conquistare il premio dei nostri sforzi, magari un sospirato sì, il nostro tempo mortale prima o poi ce lo toglie e ci separa, in un modo o nell'altro, da esso. Solo il sepolcro è certo di ottenere quel che vuole. Inizia subito il suo corteggiamento, è il primo che, fin dalla nascita, ci chiede per lui, sapendo che è soltanto questione di tempo: nessuno può sottrarsi al suo abbraccio se non per il breve spazio di una vita. |
J898 (1864) / F1080 (1865)
How happy I was if I could forget To remember how sad I am Would be an easy adversity But the recollecting of Bloom Keeps making November difficult |
Se quant'ero felice potessi dimenticare Ricordare quanto sono triste Sarebbe una trascurabile avversità Ma il rammentarsi della Fioritura Porta a rendere il Novembre difficile |
Il ricordo della felicità passata non rende più lieve la tristezza del presente, anzi la accentua. Come quando a novembre ci ricordiamo della fioritura primaverile e non riusciamo ad accettare il decadimento autunnale. Così perdiamo l'audacia dei giorni della nostra età primaverile, e ci aggiriamo smarriti nell'autunno della vita aspettando solo il gelo della morte invernale. |
J899 (1864) / F1073 (1865)
Herein a Blossom lies - A Sepulchre, between - Cross it, and overcome the Bee - Remain - 'tis but a Rind - |
Qui dentro un Fiore giace - Un Sepolcro, nel mezzo - Attraversalo, e superi l'Ape - Resta - è solo una Corteccia - |
C'è un fiore sepolto là sotto. Fra te e lui c'è di mezzo un sepolcro. Se riesci a oltrepassarlo e ad arrivare al fiore, riuscirai a fare meglio dell'ape, a estrarre da quel fiore il mistero della morte. Se resti di fuori non vedrai altro che la corteccia, l'esterno della morte, e non riuscirai mai a conoscerne i segreti. |
J900 (1864) / F1074 (1865)
What did They do since I saw Them? Were They industrious? So many questions to put Them Have I the Eagerness That could I snatch Their Faces Not if the Just suspect Me Not if Their Party were waiting, |
Cosa hanno fatto dall'ultima volta che Li vidi? Sono stati operosi? Di cosi tante domande da far Loro Ho impaziente desiderio Che carpirei i Loro Volti Né se il Giusto sospettasse di Me Né se i Loro Compagni stessero aspettando, |
Ho trascritto la poesia secondo l'edizione Franklin. Nell'edizione Johnson le ultime due strofe sono riportate in ordine inverso. La diversa trascrizione deriva dal fatto che ED ha riportato nei fascicoli le strofe 1, 2 e 4 e ha quindi applicato sull'ultima una striscia di carta con quella qui considerata come terza. Johnson ipotizza che potrebbe trattarsi di una strofa in sostituzione di quella coperta dalla striscia di carta e, comunque, la trascrive come ultima. |
Anche in questa poesia prorompe la voglia di sapere di ED, che in questo caso immagina di poter strappare dal cielo coloro che sanno cos'è l'immortalità e di far loro tutte le domande che le bruciano dentro. Se riuscisse a farlo, non arretrerebbe davanti a niente, né ad un Dio che richiede indietro le sue proprietà, né alle richieste dei compagni celesti che aspettano, né alla possibilità che un tale colloquio possa risvegliare negli interlocutori la nostalgia di casa dopo tanta eternità. |