The Complete Poems
Tutte le poesie
J1301 - 1350
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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J1301 (1874) / F1228 (1871)
I cannot want it more - I cannot want it less - My Human Nature's fullest force Expends itself on this. And yet it nothing is |
Non posso volerne di più - Non posso volerne di meno - L'intera forza della mia Natura Umana Si esaurisce su di essa. Eppure è cosa da nulla |
La cosa a cui teniamo di più non può essere mercanteggiata, dobbiamo usare tutta la nostra energia per ottenerla completamente, nulla di più o di meno di ciò che è. Per chi ce l'ha senza sforzo non significa nulla, e soltanto chi la ottiene lottando riuscirà a dominarla, a capirne il valore e ad annullare la distanza che ci separa da essa. |
J1302 (1874) / F1295 (1873)
I think that the Root of the Wind is Water - It would not sound so deep Were it a Firmamental Product - Airs no Oceans keep - Mediterranean intonations - To a Current's Ear - There is a maritime conviction In the Atmosphere - |
Penso che la Radice del Vento sia l'Acqua - Non suonerebbe così profondo Se fosse un Prodotto del Firmamento - L'Aria non trattiene Oceani - Intonazioni mediterranee - Per l'Orecchio di una Corrente - C'è una cognizione marittima Nell'Atmosfera - |
Il suono così profondo e udibile del vento non può avere origine dall'aria; la fonte dev'essere l'acqua degli oceani, con le melodie mediterranee che suonano per l'orecchio di chi si ferma ad ascoltare il suono delle loro correnti. Così, per mezzo del vento, possiamo sentire suoni marittimi nell'atmosfera, come se quest'ultima mandasse il suo emissario a rubarli all'oceano per farli risuonare nell'aria. |
J1303 (1874) / F1296 (1873)
Not one by Heaven defrauded stay - Although he seem to steal He restitutes in some sweet way Secreted in his will - |
Nessuno dal Cielo resta defraudato - Sebbene sembri rubare Restituisce in qualche dolce maniera Occultata nella sua volontà - |
Sembra scritta per consolare qualcuno che ha subito una perdita. |
J1304 (1874) / F1349 (1874)
Not with a Club, the Heart is broken Nor with a Stone - A Whip so small you could not see it I've known To lash the Magic Creature Magnanimous as Bird Shame need not crouch |
Non con una Clava, il Cuore si spezza Né con una Pietra - Una Frusta tanto sottile da non poterla vedere Ho sentito Sferzare la Magica Creatura Magnanima come un Uccello La vergogna non deve acquattarsi |
Il cuore si spezza quando è sferzato da una creatura immateriale eppure tanto dolorosa; questa creatura non può essere altro che l'amore, non corrisposto o che non ci è possibile vivere. È una frusta che ho provato, l'ho sentita sferzare il mio cuore finché non mi si è spezzato, ma ero troppo nobile per esternare questo dolore, anzi, come un uccello che canta al ragazzo che sta lanciando la pietra che lo ucciderà, ho cantato anch'io a chi aveva ucciso il mio cuore. Perciò non bisogna vergognarsi di provare quel sentimento, anche se sappiamo che non potremo mai goderne, noi siamo fatti di carne e sangue e se amare è una vergogna, che sia una vergogna altera e orgogliosa di sé. |
J1305 (1874) / F1306 (1873)
Recollect the Face of me When in thy Felicity, Due in Paradise today Guest of mine assuredly - Other Courtesies have been - |
Ricordati il mio Volto Una volta nella tua Gioia, Sarai in Paradiso oggi Mio ospite di certo - Altre Cortesie ci sono state - |
Il riferimento della prima strofa è il dialogo fra Gesù crocifisso e il secondo ladrone, in Luca 23,42-43: "E disse a Gesù: «Signore, ricordati di me quando arriverai nel tuo regno». E Gesù rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso.»" |
La salvezza concessa senza indugio da Gesù al ladrone sul Golgota diventa una atto di cortese cavalleria nei confronti di chi si sente sconfitto, un atto che ci fa sperare di meritarlo anche noi. |
J1306 (1874) / F1324 (1874)
Surprise is like a thrilling - pungent - Upon a tasteless meat. Alone - too acrid - but combined An edible Delight - |
La Sorpresa è come un eccitante - ravviva - Un pasto insipido. Da sola - troppo aspra - ma combinata Una commestibile Delizia - |
La sorpresa ravviva la noia della vita, ma non bisogna esagerare: va sempre mescolata, mai presa da sola, come il peperoncino. |
J1307 (1874) / F1363 (1875)
That short - potential stir That each can make but once - That Bustle so illustrious 'Tis almost Consequence - Is the eclat of Death - |
Quella breve - potenziale agitazione Che ognuno può produrre una volta sola - Quel Trambusto così illustre Che è quasi Distinzione - È lo sfoggio della Morte - |
Nella prima edizione del 1890 fu pubblicata con il titolo "The Funeral", quello "sfoggio della morte" di cui ognuno di noi sarà protagonista, anche se soltanto per una volta; un agitato trambusto che dà una fuggevole distinzione di cui tutti farebbero volentieri a meno. |
J1308 (1874) / F1302 (1873)
The Day She goes Or Day she stays Are equally supreme - Existence has a stated width Departed, or at Home - |
Il Giorno in cui Lei se ne va O il Giorno in cui resta Sono ugualmente supremi - L'Esistenza ha un'ampiezza stabilita Partita, o in Casa - |
La "Lei" del primo verso potrebbe essere Susan, che si era allontanata dall'amicizia con ED sposando Austin, ma nello stesso tempo era come rimasta in casa, visto che abitava a pochi metri dalla Homestead. Questo partire/restare, che potrebbe comunque riguardare qualsiasi altra "Lei", non intacca i confini dell'esistenza, fissati in un rapporto che prescinde dalla distanza. |
J1309 (1874) / F1344 (1874)
The Infinite a sudden Guest Has been assumed to be - But how can that stupendous come Which never went away? |
L'Infinito un Ospite improvviso È stato sempre considerato - Ma come può arrivare un portento Che non è mai partito? |
L'infinito è immaginabile soltanto come cessazione del tempo, come qualcosa che non avrà mai fine perché non ha mai avuto inizio. Allora, quell'infinito, che tutti considerano un ospite tanto improvviso quanto inevitabile, come farà a venire da noi se non è mai partito? |
J1310 (1874) / F1319 (1874)
The Notice that is called the Spring Is but a month from here - Put up my Heart thy Hoary work And take a Rosy Chair - Not any House the Flowers keep - |
La Nozione chiamata Primavera È solo a un mese da qui - Tralascia Cuore mio il tuo Grigio lavoro E prendi una Rosea Sedia - Non ogni Casa i Fiori custodiscono - |
Un invito a non lasciarsi sfuggire il ritorno della primavera, a prepararsi per tempo ad accoglierla, tralasciando i lavori noiosi che ci fanno invecchiare ("hoary" significa canuto, ingrigito/imbiancato dal tempo) per godercela comodi e tranquilli su una sedia più rosea, del colore più vicino alla vita che sboccia. Non perdiamo mai questo spettacolo, perché poi il tempo più lungo sarà quello che passeremo in una casa da dove non è possibile vedere lo sbocciare dei fiori e sentire il canto degli uccelli, rinchiusi in una bara dove non sarà mai più primavera. |
J1311 (1874) / F1378 (1875)
This dirty - little - Heart Is freely mine - I won it with a Bun - A Freckled shrine - But eligibly fair |
Questo meschino - piccolo - Cuore È mio senza riserve - L'ho vinto con un Dolce - Un Lentigginoso reliquiario - Ma idoneo a esser bello |
Qui ED parla di sé, definendosi un "lentigginoso reliquiario" (dove "lentigginoso" va letto sia come un riferimento diretto a se stessa, sia come "imperfetto, di poco conto"), vinto alla lotteria della vita con un'offerta senza valore, e che potrà sembrare bello soltanto a chi non si fermi alla superficie ma guardi dentro, fino al volto stesso dell'anima, dove le lentiggini scompaiono. |
J1312 (1874) / F1308 (1873)
To break so vast a Heart Required a Blow as vast - No Zephyr felled this Cedar straight - 'Twas undeserved Blast - |
Spezzare un Cuore così vasto Richiese una Folata altrettanto vasta - Non lo Zefiro abbatté quel Cedro diritto - Fu immeritata Raffica - |
Un cuore che affronta arditamente la vita non può essere abbattuto da una lieve brezza, ma soltanto da una raffica di vento che abbatterebbe anche un albero, una raffica che appare sempre immeritata, perché un cuore così non dovrebbe mai spezzarsi. |
J1313 (1874) / F1307 (1873)
Warm in her Hand these accents lie While faithful and afar The Grace so awkward for her sake It's fond subjection wear - |
Caldi nella sua Mano giacciano questi accenti Mentre fedele e lontana La Grazia così goffa a lei rivolta La sua amorosa soggezione indossa - |
In Bolts of Melody (1945) fu pubblicata con la nota: "With a book". Il primo verso fa in effetti pensare al dono di un libro, i cui caldi accenti possano ricordare la fedele, lontana e amorosa soggezione (nel senso di sottomissione, dipendenza) di chi lo ha inviato. |
J1314 (1878) / F1330 (1874)
When a Lover is a Beggar Abject is his Knee - When a Lover is an Owner Different is he - What he begged is then the Beggar - |
Quando un Innamorato è un Mendicante Abietto è il suo Ginocchio - Quando un Innamorato è un Padrone È diverso - Ciò che lui mendicava è allora il Mendicante - |
Nell'amore ci sono di solito due fasi, nella prima l'innamorato è come un mendicante che farebbe di tutto per conquistare l'oggetto del suo amore; poi, una volta ben saldo nel suo ruolo di amato, di cui si sente ormai padrone, diventa avaro di quel dono del cielo tanto agognato, che ora rifiuta come fosse un'ingiuria alla sua rispettabilità, ormai lontana da quel sentimento buono soltanto per gli ardori giovanili. |
J1315 (1874) / F1376 (1875)
Which is the best - the Moon or the Crescent? Neither - said the Moon - That is best which is not - Achieve it - You efface the Sheen. Not of detention is Fruition - |
Qual è meglio - la Luna o la Mezzaluna? Nessuna delle due - disse la Luna - Il meglio è ciò che non è - Ottienilo - Cancellerai lo Splendore. Non del possesso è il Godimento - |
Una variazione sul tema del desiderio che basta a se stesso, e svanisce una volta raggiunto il suo oggetto. Stavolta la svalutazione del possesso è totale, visto che qualsiasi porzione di esso "cancella lo splendore" e "il meglio è ciò che non è", mentre il trasporto del desiderio si sfalda subito dopo il raggiungimento dello scopo. |
J1316 (1874) / F1374 (1875)
Winter is good - his Hoar Delights Italic flavor yield - To Intellects inebriate With Summer, or the World - Generic as a Quarry |
Buono è l'Inverno - le sue Bianche Delizie Producono fragranze in corsivo - Per gli Intelletti inebriati Dall'Estate, o dal Mondo - Generico come una Cava |
Anche stavolta ED non è tenera con l'inverno; dopo la prima strofa, in cui sembra apprezzarne l'effetto "calmante" per le menti inebriate dal mondo che esplode nel calore estivo, vengono le dolenti note: è paragonato a una cava, da dove si possono estrarre soltanto fredde e nude pietre, il suo vigore è contornato da spine, come per una rosa, finché gli ultimi due versi lo liquidano con cortese fermezza. |
J1317 (1874 / F1332 (1874)
Abraham to kill him Was distinctly told - Isaac was an Urchin - Abraham was old - Not a hesitation - Isaac - to his Children |
Abramo ad ucciderlo Fu distintamente chiamato - Isacco era un Monello - Abramo era vecchio - Non un'esitazione - Isacco - ai suoi Figli |
ED racconta, con la sua solita sferzante ironia, la storia di Abramo e Isacco, dando a Dio del tiranno e del mastino e attribuendogli una molto umana debolezza per gli omaggi riverenti e servili. I due versi finali rovesciano, nella loro evidente ironia, la prima strofa della J1201-F1271. |
J1318 (1874) / F1231 (1871)
Frigid and sweet Her parting Face - Frigid and fleet my Feet - Alien and vain whatever Clime Acrid whatever Fate - Given to me without the Suit |
Gelido e dolce il Suo Volto di addio - Gelidi e svelti il miei Passi - Estraneo e vano qualsiasi Luogo Aspro qualsiasi Fato - A me dati senza Richiesta |
Anche se qui ED usa, contrariamente al solito, il genere femminile, il soggetto della poesia sembra proprio la morte, appena addolcita dallo "sweet" del primo verso, che però potrebbe anche far pensare alla gelida ipocrisia di chi sa che sta per portarci in un luogo estraneo, inconsistente e vuoto come il nulla, verso un destino comunque aspro e amaro per il nostro palato mortale. Nella seconda strofa c'è come una ribellione verso chi ha la presunzione di donarci la ricchezza della vita immortale e un posto nel regno dei cieli, senza tener conto che noi saremmo ben felici di tenerci la povertà della nostra semplice vita mortale. |
J1319 (1874) / F1379 (1875)
How News must feel when travelling If News have any Heart Alighting at the Dwelling 'Twill enter like a Dart! What News must think when pondering What News will do when every Man |
Chissà cosa prova una Notizia quand'è in viaggio Se le Notizie hanno un Cuore Scendendo verso la Dimora In cui entrerà come un Dardo! Chissà cosa pensa una Notizia quando riflette Cosa mai faranno le Notizie quando tutti gli Uomini |
La nostra vita è costellata di "notizie", di annunci che, positivi o negativi, generali o personali, ci fanno sentire vivi e partecipi del mondo. Nelle prime due strofe ED cerca di umanizzare queste incorporee compagne della nostra vita, sia nella loro veste di portatrici di avvenimenti improvvisi, sia come più meditati veicoli di conoscenza. Nell'ultima le fa diventare un simbolo di vitalità e consapevolezza, che sparirà quando sparirà il mondo, quando gli uomini perderanno le loro individualità e le loro differenze per diventare un'indistinta e unica voce nel mistero di ciò che verrà dopo. |
J1320 (1874) / F1320 (1874)
Dear March - Come in - How glad I am - I hoped for you before - Put down your Hat - You must have walked - How out of Breath you are - Dear March, how are you, and the Rest - Did you leave Nature well - Oh March, Come right up the stairs with me - I have so much to tell - I got your Letter, and the Birds - Who knocks? That April - That Blame is just as dear as Praise |
Caro Marzo - Entra - Come sono felice - Ti aspettavo da tanto - Posa il Cappello - Devi aver camminato - Come sei Affannato - Caro Marzo, come stai tu, e gli Altri - Hai lasciato bene la Natura - Oh Marzo, Vieni di sopra con me - Ho così tanto da raccontare - Ho avuto la tua Lettera, e gli Uccelli - Chi bussa? Ecco Aprile - Che il Biasimo è caro come la Lode |
Nell'edizione Johnson al verso 12 è aggiunto "till I called" che Franklin considera come variante a "I declare" del verso successivo; lo stesso per il verso 14, dove Johnson aggiunge "And", considerato da Franklin variante del "But" iniziale dello stesso verso. |
Marzo diventa un gradito ospite, col quale fare quattro chiacchiere circa la primavera che sta arrivando. Il tono colloquiale è accentuato dalla libertà della metrica e della suddivisione in strofe, che diventa rappresentazione formale della libertà di un colloquio improvvisato. |
J1321 (1874) / F1336 (1874)
Elisabeth told Essex That she could not forgive The clemency of Deity However - might survive - That secondary succor We trust that she partook When suing - like her Essex For a reprieving Look - |
Elisabetta disse a Essex Che non poteva perdonare La clemenza Divina Tuttavia - poteva supplire - Di quel secondario soccorso Confidiamo lei abbia goduto Mentre implorava - come il suo Essex Uno Sguardo che rinviasse - |
Il conte di Essex, prima favorito della regina e poi decapitato, non riuscì a farsi perdonare dalla sua regale amante, che lo affidò senza pietà alla clemenza divina. Chissà se Elisabetta, nel momento in cui stava disperatamente lottando per ottenere un rinvio della sua morte, sarà riuscita a godere di quel soccorso divino, secondario perché l'ultimo a cui appellarsi dopo che la vita non può più concederci nulla. |
J1322 (1874) / F1335 (1874)
Floss wont save you from an Abyss But a Rope will - Notwithstanding a Rope for a Souvenir Is not beautiful - But I tell you every step is a Trough - |
Un Filo di seta non ti salverà da un Abisso Ma una Fune sì - Ciononostante una Fune per Souvenir Non è il massimo - Ma ti avverto che ogni passo è un Solco - |
È meglio l'eterea bellezza di un filo di seta o la solida concretezza di una robusta fune? La seconda può salvarci da un abisso per il quale un filo non reggerebbe un istante, ma è anche vero che una memoria nutrita di sola concretezza non è il massimo a cui noi si possa aspirare. Sappi però che a ogni passo che farai ti troverai davanti, in forme diverse, quell'abisso, e sta a te decidere che cosa è più importante: la certezza di superarlo senza rischi, conoscendo però soltanto la piatta e uniforme superficie del mondo, o il fascino di caderci dentro ed esplorarne i misteri, per poi cercare con fatica di uscirne con la memoria arricchita di nuova consapevolezza. La vita ti offre la scelta allo stesso prezzo, a te decidere. |
J1323 (1874) / F1325 (1874)
I never hear that one is dead Without the chance of Life Afresh annihilating me That mightiest Belief, Too mighty for the Daily mind Beliefs are Bandaged, like the Tongue I do not know the man so bold |
Non sento mai che qualcuno sia morto Senza che la casualità della Vita Di nuovo annichili in me Quell'estrema Fede, Troppo potente per la mente Quotidiana Le Fedi sono Bendate, come la Lingua Non conosco un uomo tanto audace |
L'insondabile mistero della fede non lascia spazio a un esame razionale che provi a scavare nell'abisso della coscienza, perché questo esame, questo cercare di vedere fino in fondo un abisso troppo al di là delle nostre forze, ci condurrebbe sicuramente alla follia di chi ambisce all'impossibile. Perciò bisogna credere a occhi chiusi; così come restiamo muti di fronte a un sentimento o a un fatto estremo, perché "dirlo" sarebbe insostenibile, dobbiamo restare ciechi di fronte a un mistero che non ammette sguardi indagatori. Nell'ultima strofa la coscienza diventa l'intimo estraneo che portiamo dentro di noi, vicino ma inconoscibile e tremendo. |
J1324 (1874) / F1346 (1874)
I send you a decrepit flower That nature sent to me At parting - she was going south And I designed to stay - Her motive for the souvenir |
Ti mando un fiore decrepito Che la natura mi mandò Partendo - lei stava andando verso sud Ed io costretta a restare - Il motivo del souvenir |
Il ciclo della natura si muove incessantemente, e noi restiamo a guardare con in mano, e nella mente, il ricordo della bella stagione. Chissà se la natura ci lascia questi souvenir perché in qualche modo prova un sentimento per noi, come noi per lei, o soltanto perché è educato lasciare un ricordo a chi resta. |
J1325 (1874) / F1333 (1874)
Knock with tremor - These are Caesars - Should they be at Home Flee as if you trod unthinking On the Foot of Doom - These seceded from your summons |
Bussa con tremore - Loro sono Cesari - Dovessero essere in Casa Fuggi come se avessi pestato distrattamente Il Piede del Destino - Loro si separarono dalle tue chiamate |
Non possiamo illuderci di poter avere un contatto con i morti. Loro sono in un luogo negato alla nostra conoscenza, distanti come un Cesare dai comuni mortali e ormai completamente al di fuori di quelle che sono le nostre sensazioni. D'altronde, se dovessero per un istante rispondere alle nostre chiamate come facevano quando erano con noi, che cosa saremmo mai capaci di dire loro? |
J1326 (1874) / F1318 (1874)
Our little secrets slink away - Beside God's shall not tell - He kept his word a Trillion years And might we not as well - But for the niggardly delight To make each other stare Is there no sweet beneath the sun With this that may compare - |
I nostri piccoli segreti sgusciano via - Di fronte a quelli di Dio ammutoliranno - Lui mantenne la parola per Trilioni d'anni E non potremmo noi altrettanto - Non fosse per il meschino piacere Di stupirci l'un l'altro Non c'è dolcezza sotto il sole Che con questa può paragonarsi - |
La prima parte sembra abbastanza chiara: i piccoli segreti, ma anche i piccoli misteri, della nostra vita sono fatti per essere comunicati, per sgusciare via dalle nostre menti; il contrario è per i segreti divini, chiusi nel loro inaccessibile mutismo, mantenuto da sempre; di fronte a questi ultimi i nostri, che durante la vita non riusciremmo mai a zittire, non potranno far altro che restare muti. |
J1327 (1874) / F1328 (1874)
The Symptom of the Gale - The Second of Dismay - Between it's Rumor and it's Face - Is almost Revelry - The Houses firmer root - The Mem'ry of the Sun And when the Noise is caught |
Il Sintomo della Tempesta - L'Attimo di Sgomento - Fra l'incerto Preavviso e il suo Volto - È quasi Baldoria - Le Case più solide radici - La Memoria del Sole E quando il Rumore è domato |
Quando sentiamo arrivare una tempesta, all'attimo di sgomento e di paura che proviamo si affianca l'eccitazione dell'attesa (al verso 4 ED ha indicato la variante "ecstasy" al posto di "revelry"). Poi la tempesta arriva davvero e tutto intorno a noi sembra partecipare alla difesa contro la furia degli elementi: le case si aggrappano alle loro fondamenta, i cieli spariscono come se fossero fuggiti via, tutto ciò che è in superficie cerca rifugio nel sottosuolo. Il tempo sembra non passare mai per noi, con quel sole sparito che non riusciamo quasi a richiamare alla memoria, ma per l'immutabile corso della natura passa soltanto un istante prima che tutto torni come prima, tanto che sembra domandarci: "ma è successo davvero o è stato un sogno?", e noi, timidamente ma ormai rinfrancati, che cosa possiamo proporle se non un normale e rassicurante "buongiorno"? |
J1328 (1874) / F1323 (1874)
The vastest earthly Day Is shrunken small By one Defaulting Face Behind a Pall - |
Il più esteso Giorno terreno È ridotto a ben poco Da un Volto che Svanisce Dietro un Drappo - |
Nel manoscritto ci sono varianti che modificano del tutto gli ultimi tre versi. Sembra però che, più di una variante, ED abbia voluto completare la poesia esplicitando quello che nella prima stesura era implicito: quel volto che svanisce ha avuto il pieno ed eroico possesso del giorno che sta lasciando:
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Le due stesure, quella iniziale e quella che deriva dall'adozione delle varianti, possono leggersi come poesie distinte o, meglio, complementari: nella prima il volto che muore sminuisce il tempo mortale con la sua assenza; nella seconda c'è come lo scatto orgoglioso di chi ha vissuto intensamente la vita e lascia al giorno che abbandona il castigo di essere diminuito dalla sua morte. |
J1329 (1874) / F1334 (1874)
Whether they have forgotten Or are forgetting now Or never remembered - Safer not to know - Miseries of conjecture |
Sia se hanno dimenticato O stanno dimenticando ora O mai ricordarono - Più prudente non sapere - I tormenti della congettura |
Molte volte i tormenti del non sapere, del fare ipotesi su quanto gli altri - o forse più precisamente "un" altro - tengano a noi, sono più sopportabili di sapere con certezza qual è la verità. |
J1330 (1874) / F1340 (1874)
Without a smile - Without a throe A Summer's soft assemblies go To their entrancing end Unknown - for all the times we met - Estranged, however intimate - What a dissembling Friend - |
Senza un sorriso - Senza uno spasimo Le dolci compagnie dell'Estate vanno Alla loro incantevole fine Sconosciute - perché a ogni incontro - Estranee, pur se intime - Che ingannevoli Amici - |
La natura sembra adularci con le dolci gioie dell'estate, ma poi tutto ciò che ci ha fatto compagnia nella bella stagione se ne va senza rimpianti, lasciandoci la sensazione che tutto quello che ci era stato promesso era soltanto un'ingannevole profferta di amicizia e intimità, che svanisce col finire dell'estate. |
J1331 (1874) / F1347 (1874)
Wonder - is not precisely knowing And not precisely knowing not - A beautiful but bleak condition He has not lived who has not felt - Suspense - is his maturer Sister - |
Lo Stupore - non è esattamente conoscere E non esattamente non conoscere - Una bellissima ma sguarnita condizione Non ha vissuto chi non l'ha provata - L'Incertezza - è la sua Sorella maggiore - |
Lo stupore è la meraviglia di fronte a una cosa che non riusciamo a capire fino in fondo, ma che riusciamo comunque a godere; perciò si situa fra la conoscenza e l'ignoranza e somiglia molto a quella che potremmo chiamare l'intuizione, la scoperta che va al di là, o arriva prima, del ragionamento, priva di solide basi ma così bella che non può dire di aver vissuto chi non l'ha provata. Ma forse lo stupore è una condizione riservata alle menti non ancora mature; più tardi la condizione più usuale è l'incertezza, che non ci dà mai una risposta, non ci dice mai se la razionalità della nostra condizione adulta sia portatrice di una certezza, fosse anche una pena, oppure nient'altro che una incessante condizione di dubbio, un tarlo che rode da sempre l'animo dell'uomo. |
J1332 (1875) / F1357 (1875)
Pink - small - and punctual - Aromatic - low - Covert in April - Candid in May - Dear to the Moss - Bold little Beauty - |
Rosa - piccolo - e puntuale - Aromatico - umile - Celato ad Aprile - Schietto a Maggio - Caro al Muschio - Piccola ardita Bellezza - |
Quattro manoscritti sostanzialmente simili; ho utilizzato quello presumibilmente inviato a Higginson. In una delle altre copie ED scrisse in fondo (come fosse una firma) "Arbutus" ("Corbezzolo"). |
La descrizione di un fiore primaverile, che diventa metafora della ciclica rigenerazione della natura. |
J1333 (1875) / F1356 (1875)
A little Madness in the Spring Is wholesome even for the King, But God be with the Clown - Who ponders this tremendous scene - This whole Experiment of Green - As if it were his own! |
Un po' di Follia in Primavera È salutare persino per un Re, Ma Dio sia con il Clown - Che considera questa formidabile scena - Questo totale Esperimento di Verde - Come se fosse suo! |
Tre manoscritti: due, uguali, furono inviati a Susan e a Elizabeth Holland (il testo è quello riportato sopra); nel terzo (evidentemente una minuta) c'è una fitta serie di varianti per il verso 5:
prima stesura: This sudden legacy of Green (Questo improvviso lascito di Verde)
il verso è quindi riscritto per intero: This whole Apocalypse of Green (Questa totale Apocalisse di Verde), con ulteriori varianti:
|
La primavera porta risveglio, vita, movimento e, perché no, anche quel pizzico di follia salutare per tutti. In questo stupore dei sensi è permesso anche di appropriarsi di questa scena meravigliosa, di questo esperimento di verde di cui, in quei momenti, ci sentiamo i padroni, come se irrompesse così gioiosamente nel mondo soltanto per toccare e arricchire la nostra mente e i nostri sensi. |
J1334 (1875) / F1352 (1875)
How soft this Prison is How sweet these sullen bars No Despot but the King of Down Invented this repose Of Fate if this is all |
Così soffice è questa Prigione Così dolci queste lugubri sbarre Non un Despota ma il Re delle Piume Inventò questo riposo Se del Fato questo è tutto |
Il manoscritto della versione intera è perduto e il testo è conosciuto da una trascrizione di Susan. Esiste invece il manoscritto della prima strofa, inserita in una lettera a Elizabeth Holland della fine di gennaio 1875 (L432). Jonhson annota: "Mrs. Holland aveva colto un mazzetto di trifogli dalla tomba di Edward Dickinson, mai visitata da ED, e glielo aveva donato."
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La tomba ci accoglie nel suo seno, in un letto che può apparire soffice e dolce per il riposo che ci concede, ma che è pur sempre una prigione chiusa da lugubri sbarre. Se questa è la fine di tutto, se il dopo non è altro che il nulla e non il regno dei cieli, allora dobbiamo rassegnarci a considerarla la nostra eterna compagna, la nostra casa unica e definitiva. |
J1335 (1875) / F1361 (1875)
Let me not mar that perfect Dream By an Auroral stain But so adjust my daily Night That it will come again. Not when we know, the Power accosts - |
Ch'io non guasti quel Sogno perfetto Con una macchia d'Aurora Ma regoli a modo la mia Notte diuturna Affinché possa tornare. Non quando sappiamo, il Potere s'accosta - |
Talvolta l'oscurità, la notte, il non sapere sono culla di sogni che sarebbero dissolti dalla luce del sole; per questo lasciate che io prepari le mie notti affinché siano sempre fonte di quel sogno che tanto amo, un sogno che può venire soltanto quando non è la mente razionale a chiamarlo ma l'inconsapevole potere del sonno. |
J1336 (1875) / F1371 (1875)
Nature assigns the Sun - That - is Astronomy - Nature cannot enact a Friend - That - is Astrology. |
La Natura assegna il Sole - Questa - è Astronomia - La Natura non può decretare un Amico - Questa - è Astrologia. |
I versi concludono una lettera a Elizabeth Holland (L439), preceduti da: "Thank you with all my strength - and Doctor as yourself - And again yourself for the sweet note." ("Grazie con tutto il cuore - al Dottore come a te - E in più a te per il tenero biglietto."). I ringraziamenti che precedono i versi sono probabilmente riferiti all'invio del romanzo Sevenoaks del marito dell'amica, il dottor Josiah Holland. |
L'amicizia come un bene che non esiste in natura e che va conquistato. Bella, ed estremamente appropriata, l'opposizione "astronomia [natura]" - "astrologia [creazione umana]". |
J1337 (1875) / F1368 (1875)
Upon a Lilac Sea To toss incessantly His Plush Alarm Who fleeing from the Spring The Spring avenging fling To Dooms of Balm - |
Su un Mare di Lillà Agitare ininterrottamente Il suo Intricato Allarme Chi fugge dalla Primavera La Primavera vendicandosi spinga A Condanne di Balsamo - |
I tre versi finali concludono un biglietto inviato a Helen Hunt Jackson (L444) in occasione del suo secondo matrimonio (era rimasta vedova nel 1863) con William Sharpless Jackson il 22 ottobre 1875; sono preceduti da una sola frase: "Have I a word but Joy?" ("Che parola se non Gioia?"). La Jackson rimandò il biglietto a ED chiedendo spiegazioni sui tre versi e aggiungendovi una nota: "Questo è mio, se lo ricordi. Deve rimandarmelo, se no sarebbe una ladra." |
I versi non sono di facile interpretazione, visto che la stessa destinataria degli ultimi tre chiese spiegazioni. In mancanza della risposta di ED possiamo comunque tentare una lettura, tenendo conto delle vicende che avevano contraddistinto la vita della Jackson prima di quel secondo matrimonio: continue malattie e, soprattutto, la perdita del primo marito e dei suoi due unici figli. |
J1338 (1875) / F1358 (1875)
What tenements of Clover Are fitting for the Bee What edifices azure For Butterflies and me What residences nimble Arise and evanesce Without a rhythmic rumor Or an assaulting guess. |
Che appartamenti di Trifoglio Si preparano per l'Ape Che edifici d'azzurro Per le Farfalle e me Che residenze leste Sorgono e svaniscono Senza un ritmico preannuncio O un'ipotesi che assale. |
Due copie, entrambe perdute. Una (probabilmente una brutta copia) trascritta da Mabel Todd, l'altra inviata a Olive Stearns, firmata "With love / E. Dickinson", e trascritta dalla destinataria (è quella riportata sopra). Nella copia trascritta da Mabel Todd, suddivisa in due strofe di quattro versi, c'è un punto interrogativo alla fine del secondo verso e al settimo "bright suspicion" ("chiaro sentore"), con la variante ""wizard rumor" (magico preannuncio"), al posto di ""rhythmic rumor". |
La primavera sembra far sorgere nuove dimore per tutti, per l'ape, le farfalle, gli uomini. Edifici sfuggenti, che appaiono e scompaiono senza che nulla li abbia annunciati e senza darci nemmeno il tempo di immaginare questo luminoso assalto, che riempie gli occhi e scompare sempre troppo presto. |
J1339 (1873) / F1351 (1874)
A Bee his Burnished Carriage Drove boldly to a Rose - Combinedly alighting - Himself - his Equipage. The Rose received his Visit Their Moment consummated |
Un Bombo la sua Lustra Carrozza Condusse ardito ad una Rosa - Congiuntamente scesero - Lui stesso - l'Equipaggio. La Rosa accolse la Visita Consumato il loro Momento |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. C'è un altro manoscritto, senza suddivisione in strofe, in una lettera non firmata e senza indicazione del destinatario (L446): nella pagina, soltanto i versi preceduti da "Sweet is it as Life, with it's enhancing Shadow of Death." ("È dolce come la Vita, con la sua crescente Ombra di Morte."). |
Un esplicito riferimento all'atto sessuale (cupidity, consummated), pur mitigato dalla fanciullesca metafora del bombo e la rosa. Le parti sono rispettate: il bombo/maschio ardito e avido di piacere, la rosa/femmina che non si nega ma dopo il rapimento dell'atto (un "moment" forse troppo breve) riacquista la sua umiltà e resta lì ad aspettare una altro baldo giovanotto. |
J1340 (1875) / F1377 (1875)
A Rat surrendered here A brief career of Cheer And Fraud and Fear. Of Ignominy's due The most obliging Trap Temptation is the Friend |
Un Ratto concluse qui Una breve carriera di Leccornie E di Frode e di Paura. Dell'Ignominia il prezzo La più cortese Trappola La tentazione è l'Amica |
Un topo conclude in una trappola la sua carriera mista di soddisfazioni, di furti e di paura. Tutti coloro che credono di potersi sottrarre al prezzo al prezzo della ricerca affannosa del piacere, sappiano che di trappole simili, pronte a scattare su chi cerca di ghermire la preda, ce ne sono molte nella vita, anche se talvolta il pericolo che celano non appare a chi le avvicina. Sarebbe forse meglio reprimere quelle tentazioni che prima o poi ci porteranno a fare la fine di quel topo gaudente, che ha imparato la lezione ma non potrà servirsene. |
J1341 (1875) / F1370 (1875)
Unto the Whole - how add? Has "All" a further Realm - Or Utmost an Ulterior? Oh, Subsidy of Balm! |
All'Intero - cosa aggiungere? Ha il "Tutto" un Reame più in là - O l'Estremo un Ulteriore? Oh, Sussidio di Balsamo! |
È difficile riuscire a pensare a un qualcosa che sia al di là del "tutto" che vediamo e in cui viviamo, un qualcosa che probabilmente è solo nella nostra immaginazione, nella nostra mente imperfetta che per riuscire a vivere ha bisogno del sussidio di un dolce e balsamico sogno di immortalità. |
J1342 (1875) / F1277 (1873)
"Was not" was all the statement. The Unpretension stuns - Perhaps - the Comprehension - They wore no Lexicons - But lest our Speculation |
"Non c'era più" fu tutto il resoconto. La Semplicità sconcerta - Forse - la Comprensione - Non consumarono Dizionari - Ma affinché la Nostra Ragione |
La morte non ha bisogno di molte parole, un semplice "was not" basterebbe a descriverla. Tutto ciò che aggiungiamo non è altro che uno sterile esercizio di filologia, utile per illuderci che quel cammino terreno sia seguito dal cammino in un altrove divino. |
J1343 (1875) / F1297 (1873)
A single Clover Plank Was all that saved a Bee A Bee I personally knew From sinking in the sky - 'Twixt Firmament above The idly swaying Plank This harrowing event |
Un unico Asse di Trifoglio Fu tutto ciò che salvò un'Ape Un'Ape che conoscevo di persona Dall'affondare in cielo - Tra il Firmamento sopra L'Asse oscillava pigramente Questo straziante evento |
La vita è sempre appesa a un filo, come il precario trifoglio su cui si è rifugiata l'ape è soggetto alle ondate di quella "circonferenza" di cui non riusciamo a scoprire i confini. Basta un colpo di vento e di noi non rimane più nulla. |
J1344 (1875) / F1382 (1875)
Not any more to be lacked - Not any more to be known - Denizen of Significance For a span so worn - Even Nature herself Of the Ones that pursued it Some - rescinded the Wrench - |
Nulla più da rimpiangere - Nulla più da conoscere - Migrante della Significanza Per un istante indossata - Persino la Natura stessa Di Quelli che lo inseguirono Alcuni - hanno rescisso lo Strappo - |
Non siamo altro che migranti di un momento; una volta conclusa la nostra esistenza la natura, pur così attenta a tutto ciò che domina, si dimentica di noi, mentre a chi resta non rimane che cercare di rimuovere quello strappo improvviso o, al più, di celarlo dietro l'abitudine, in attesa di esserne strappato a sua volta. |
J1345 (1875) / F1367 (1875)
An antiquated Grace Becomes that cherished Face Better than prime Enjoining us to part We and our pouting Heart Good friends with time |
Una Grazia antiquata Si addice a quel Volto prediletto Meglio della verde età Ci sprona a separare Noi dal nostro Cuore imbronciato Buoni amici col tempo |
I segni dell'età che vediamo sul nostro volto non ci fanno certo piacere, il nostro cuore si affligge nel vederli e nel constatare l'inevitabilità di quei cambiamenti. Dobbiamo perciò essere capaci di vedere in quel volto invecchiato una bellezza diversa da quella della gioventù, una "grazia antiquata" che ci aiuta, forse meglio di quella che vedevamo prima, a lasciare da parte quel cuore imbronciato, col quale, quando prima o poi accetteremo il passare del tempo, faremo di nuovo pace. |
J1346 (1875) / F1341 (1874)
As Summer into Autumn slips And yet we sooner say "The Summer" than "the Autumn", lest We turn the Sun away, And almost count it an Affront So we evade the Charge of Years |
Come quando l'Estate scivola nell'Autunno Eppure preferiamo di più dire "L'Estate" che "l'Autunno", per paura Di mandar via il Sole, E quasi reputiamo un Affronto Così eludiamo il Peso degli Anni |
La versione riportata è quella contenuta in una lettera inviata a Samuel Bowles nell'ottobre 1874 (L420). Nella pagina, soltanto i versi preceduti da "The Paper wanders so I cannot write my name on it, so I give you Father's Portrait instead." ("Il foglio sfugge via e così non riesco a scrivere il mio nome su di esso, al suo posto le mando un Ritratto del Babbo."). |
Un ritratto del padre, come lo chiama la stessa ED nella lettera a Bowles. Ma forse più un ritratto del dolore della figlia, che aveva visto arrivare improvvisamente quell'autunno di cui non vuole ammettere la realtà, come se volesse cancellare il passato per ritrovare il padre, raggirando così l'inesorabile freccia del trascorrere del tempo. |
J1347 (1875) / F1364 (1875)
Escape is such a thankful Word I often in the Night Consider it unto myself No spectacle in sight Escape - it is the Basket 'Tis not to sight the savior - |
Fuga è una Parola talmente grata Che spesso di Notte La considero dentro di me Nessuno spettacolo in vista Fuga - è la Cesta Non è avvistare il salvatore - |
La fuga dentro se stessi è talvolta l'unico mezzo per contrastare il dolore e la sofferenza, perché non è cercare un ipotetico salvatore esterno ma confidare nella forza della propria mente per combattere le battaglie della vita. |
J1348 (1875) / F1362 (1875)
Lift it - with the Feathers Not alone we fly - Launch it - the aquatic Not the only sea - Advocate the Azure To the lower Eyes - He has obligation Who has Paradise - |
Sollevalo - con le Penne Da sole non voliamo - Varalo - l'acquatico Non il solo mare - Patrocina l'Azzurro Fino ai più deboli Occhi - Ha obblighi Chi ha il Paradiso - |
Una delle poesie enigma di ED. Che cos'è che dobbiamo sollevare, varare, patrocinare (ho scelto di tradurre così per mantenere il termine squisitamente legale) e che nell'ultimo verso viene definito "Paradiso"? Potrebbe essere la nostra mente, la ragione. Dobbiamo tenerla sempre alta, darle l'importanza che merita, perché con le sole forze materiali non riusciremmo certo a volare in alto, a capire; dobbiamo spingerla verso il mare della conoscenza, perché il mare del sapere è immenso e affascinante come l'oceano; dobbiamo difenderne la bellezza e sostenerla anche davanti a occhi abituati a vedere soltanto ciò che è materiale; e, infine, tutto ciò dobbiamo farlo perché chi sente di possedere questo incorporeo paradiso ha l'obbligo di rispettarlo e di non tenerlo solo per sé. |
J1349 (1875) / F1366 (1875)
I'd rather recollect a Setting Than own a rising Sun Though one is beautiful forgetting And true the other one. Because in going is a Drama |
Preferirei ricordare un Tramonto Che possedere un Sole nascente Sebbene l'uno sia bello da dimenticare E vero l'altro. Perché nell'andare c'è un Dramma |
La bellezza di un tramonto infuocato contrapposta a un sole nascente che ha già in sé i segni dell'inevitabile declino. Il primo ha la bellezza del fuoco che illuminata una caduta, l'altro la realtà di una vita che nasce per morire. Non sono diversi, l'uno può sovrapporsi all'altro, come la vita alla morte o viceversa, ma quanto più appagante il viaggio verso continenti sconosciuti rispetto alla monotona abitudine della vita. |
J1350 (1875) / F1360 (1875)
Luck is not chance - It's Toil - Fortune's expensive smile Is earned - The Father of the Mine Is that old fashioned Coin We spurned - |
La sorte non è fortuita - È Fatica - Il costoso sorriso del caso È meritato - Il Padre della Miniera È quell'antiquato Conio Che disdegnammo - |
Non basta affidarsi alla sorte, il nostro compito è sforzarci affinché quello che chiamiamo molte volte "caso" sia benevolo nei nostri confronti, perché il padre della miniera, la miniera dalla quale possiamo estrarre i frutti che ci aiuteranno a vivere, è proprio quella fatica che spesso disprezziamo, preferendo chiamare destino ciò che invece è costruito da noi. |