The Complete Poems
Tutte le poesie
J801 - 850
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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J801 (1863) / F856 (1864)
I play at Riches - to appease The Clamoring for Gold - It kept me from a Thief, I think, For often, overbold With Want, and Opportunity - But often as my lot displays My Poverty and I derive - Should ever these exploring Hands How fitter they will be - for Want - |
Gioco alla Ricchezza - per placare La Smania per l'Oro - Mi ha trattenuto dall'essere un Ladro, credo, Perché spesso, sfrontata A causa del Bisogno, e dell'Opportunità - Ma ogni volta che il mio campo si dimostra Alla mia Povertà e a me ne deriva - Dovesse mai a queste Mani che frugano Quanto più adatte sarebbero - visto che il Bisogno - |
Giocare con immaginarie ricchezze riesce a placare il desiderio che ho per loro. Questo gioco dell'immaginazione riesce, forse, a impedire che il bisogno e le occasioni, che certo non mancano, facciano di me un ladro, il mezzo più semplice per diventare indipendenti. Ma ogni volta che la fame di ricchezze si fa sentire mi basta immaginare come diventerei se dovessi cedere alla tentazione, e questo pensiero mi conforta nella decisione di non allontanarmi dalla mia povertà. Spesso ci chiediamo quale valore dia alle sue ricchezze l'uomo che le possiede in confronto al valore dato da chi non potrà mai averle. Ma non è importante saperlo, quello che è certo è che se la sorte, nella sua volubilità, dovesse darcele in dono, sapremmo certamente usarle meglio noi, quelle ricchezze, visto che il bisogno, il desiderio di cercare quello che vogliamo e non di appropriarci di quello che ci viene offerto, è un'ottima palestra per la mente. In fin dei conti cos'è veramente bello: desiderare od ottenere? |
J802 (1863) / F858 (1864)
Time feels so vast that were it not For an Eternity - I fear me this Circumference Engross my Finity - To His exclusion, who prepare |
Il Tempo sembra così vasto che se non fosse Per l'Eternità - Temo che questa Circonferenza Assorbirebbe la mia Finitezza - Escludendo la Sua, che prepara |
Il tempo che accompagna lo svolgersi della vita può sembrarci molto vasto, tanto che se non fossimo consapevoli dell'esistenza dell'eternità, potremmo temere che la sua circonferenza possa assorbire tutta la nostra esistenza, escludendo quella circonferenza più vasta e più compiuta propria dell'eternità, un cerchio che percorriamo nella sua superficie visibile per imparare, man mano, a comprendere quella parte misteriosa e insieme meravigliosa che ci aspetta nell'aldilà. |
J803 (1863) / F859 (1864)
Who Court obtain within Himself Sees every Man a King - And Poverty of Monarchy Is an interior thing - No Man depose |
Chi tiene Corte dentro di Sé Vede in ogni Uomo un Re - E la Povertà della Monarchia È una cosa interiore - Nessuno può deporre |
Ciò che portiamo dentro è quello che conta nella nostra vita. La ricchezza interiore permette a tutti di sentirsi Re, e così un monarca può essere estremamente povero, così come un povero può possedere ricchezze celate a un sovrano. E la consacrazione regale che il fato concede a chi è ricco dentro non può essere scalfita da nessun potere mortale, così come nessuno può arricchire di una corona colui che ne disconosce il valore e anzi sembra respingere quella che poteva essere destinata a lui. |
J804 (1863) / F860 (1864)
No Notice gave She, but a Change - No Message, but a Sigh - For Whom, the Time did not suffice That She should specify. She was not warm, though Summer shone Of shrinking ways - she did not fright And when adjusted like a Seed Her Warm return, if so she chose - |
Nessun Avviso diede, tranne un Cambiamento - Nessun Messaggio, tranne un Sospiro - Per Chi, Il Tempo non bastò Affinché Ella lo precisasse. Non era calda, sebbene l'Estate splendesse Di modi schivi - non si spaventò E quando fu accomodata come un Seme Il Suo Caldo ritorno, se così avesse scelto - |
Come nella J795-F847 la morte non dà che impercettibili segni del suo arrivo, un cambiamento, un sospiro che non si ha nemmeno il tempo di sapere a chi sia diretto. La persona che muore diventa insensibile alla natura che la circonda, né il caldo dell'estate né il gelo possono ormai più nulla, e in quel momento è come se qualcosa desse la forza di affrontare a testa alta la morte, vincendo anche la naturale ritrosia di fronte allo sguardo degli altri. Chi resta cerca di perpetuare quelle che sono le abitudini della vita: prepara una comoda sepoltura, si illude che il sonno eterno sia solo una parentesi, in attesa dell'eterna primavera della resurrezione, di quel ritorno che sembra certo, tanto che il lieve strato di terra che ricopre il corpo appare come il solo intralcio alla volontà di risorgere. Ma l'illusione finisce presto, chi muore non può sentire le nostre implorazioni, le ignora come se venissero da estranei, da qualcuno che non ha mai conosciuto. |
J805 (1863) / F863 (1864)
This Bauble was preferred of Bees - By Butterflies admired At Heavenly - Hopeless Distances - Was justified of Bird - Did Noon - enamel - in Herself |
Questo Ninnolo fu preferito dalle Api - Dalle Farfalle ammirato A Celestiale - Disperata Distanza - Fu legittimato dall'Uccello - Il Mezzogiorno - decorò - di Sé |
Probabilmente accompagnava un fiore, un ninnolo amato dalle api, dalle farfalle, dagli uccelli che lo osservano dall'alto, che con la sua presenza abbellisce la natura ed è il segno della bella stagione per tutti coloro che conoscono l'universo soltanto come creatore di gioielli così effimeri eppure così belli. |
J806 (1863) / F864 (1864)
A Plated Life - diversified With Gold and Silver Pain To prove the presence of the Ore In Particles - 'tis when A Value struggle - it exist - |
Un Vita Placcata - differenziata Con Pene d'Oro e d'Argento Per provare la presenza del Minerale In Particelle - è quando Un Valore lotta - che esiste - |
La vita è ricoperta di pene, sembrano d'oro e d'argento, ma il loro scintillio serve solo a far vedere che ci sono. Contro questa "placcatura", che cerca di rinchiuderci dentro di lei, l'unica difesa è la lotta, che può far emergere il valore della nostra esistenza e permettere il dispiegarsi di quel potere che pur sempre possediamo, la ragione, pronta ad emergere anche se la vita tenta di sommergerla sotto interi mucchi di caos, ovvero di irrazionalità, per condurla alla definitiva annichilazione di sé. |
J807 (1863) / F865 (1864)
Expectation - is Contentment - Gain - Satiety - But Satiety - Conviction Of Nescessity Of an Austere trait in Pleasure - |
L'Aspettativa - è Contentezza - Il Guadagno - Sazietà - Ma la Sazietà - Convinzione Della Necessità Di un Austero tratto nel Piacere - |
Siamo contenti quando ci aspettiamo qualcosa e quando la guadagniamo proviamo un senso di sazietà, sempre però venata dalla convinzione che non bisogna lasciarsi andare nell'assaporare un piacere che sembra completamente appagante. Il bene, senza qualcosa che lo metta in discussione, è una fortuna che alla lunga può risultare noiosa. Soltanto il pericolo tiene sveglia la nostra mente e ci permette di gustare pienamente i momenti di gioia e benessere, purché non siano troppo lunghi. |
J808 (1864) / F940 (1865)
So set it's Sun in Thee What Day be dark to me - What Distance - far - So I the ships may see That touch - how seldomly Thy Shore? |
Così tramonti il suo Sole in Te Quale Giorno sarà oscuro per me - Quale Distanza - remota - Così che io possa vedere le navi Che toccano - tanto raramente - La Tua Riva? |
Poesia enigmatica. Ne esistono due copie manoscritte: una firmata e inviata a Sue (quella riportata sopra) e una nei fascicoli (identica nel testo ma senza punteggiatura). Il problema è capire chi è il soggetto del "suo sole" nel primo verso, probabilmente quel "suo"è riferito al giorno stesso di cui si parla nella poesia, uno dei tanti che si succedettero dopo il raffreddamento dei rapporti fra le due amiche. I versi che seguono si riferiscono infatti proprio alla lontananza che si era ormai instaurata tra ED e l'amica-cognata, con quel giorno oscuro e quella remota distanza come unico modo di osservare, da lontano e senza più l'intimità del passato, la vita di una persona che si è allontanata da noi. Le "navi" del quarto verso potrebbero essere le visite di ED, ormai ridotte a rare e fuggevoli occasioni. |
J809 (1864) / F951 (1865)
Unable are the Loved to die For Love is Immortality, Nay, it is Deity - Unable they that love - to die |
Incapaci sono gli Amati di morire Perché l'Amore è Immortalità, Anzi, è Deità - Incapaci coloro che amano - di morire |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. La prima strofa fu inviata a Susan (L305) in occasione della morte della sorella Harriet Cutler, l'8 marzo 1865 (nell'edizione Johnson delle lettere la data della morte è 18 marzo 1865). |
Nell'edizione Johnson la versione intera è datata nel 1864, facendo perciò presumere che ED abbia poi utilizzato la prima strofa per il biglietto a Sue. Franklin invece indica per entrambe la data del 1865 e suggerisce che la copia nei fascicoli, e di conseguenza la stesura della seconda strofa, sia successiva al biglietto. |
J810 (1864) / F956 (1865)
Her Grace is all she has - And that, so least displays - One Art to recognize, must be, Another Art, to praise - |
La sua Grazia è tutto ciò che ha - E che, così poco esibisce - Un'Arte per riconoscerla, dev'esserci, Un'altra Arte, per lodarla. |
Il testo riportato sopra è nei fascicoli. Un'altra copia fu inviata a Susan, identica nel testo e con due virgole al posto dei trattini nei primi due versi. |
I versi potrebbero riferirsi a un fiore che accompagnava il biglietto a Susan, ma anche un benevolo commento su una conoscenza comune. |
J811 (1864) / F798 (1864)
The Veins of other Flowers The Scarlet Flowers are Till Nature leisure has for Terms As "Branch," and "Jugular." We pass, and she abides. |
Le Vene di altri Fiori I Fiori Scarlatti sono Finché la Natura tempo ha per Termini Come "Ramo", e "Giugulare". Noi passiamo, e lei resta. |
Il testo riportato sopra è quello trascritto nei fascicoli nel 1865. L'anno precedente la seconda strofa era stata inviata a Susan. |
Noi siamo abituati a dare un nome a tutto ciò che ci circonda e a vedere nella natura delle immagini che ce la rendano familiare: così un fiore scarlatto può darci l'impressione di essere come le vene del nostro corpo. E magari anche la natura, quando ha un po' di tempo libero dalle sue numerose occupazioni, si diverte a dare dei nomi alle sue creazioni. Ma noi passiamo e lei resta, noi nominiamo tutto, mentre lei fa il suo lavoro in silenzio, senza bisogno di sillabe che lo giustifichino. |
J812 (1864) / F962 (1865)
A Light exists in Spring Not present on the Year At any other period - When March is scarcely here A Color stands abroad On Solitary Fields That Science cannot overtake But Human Nature feels. It waits upon the Lawn, Then as Horizons step A quality of loss |
Una Luce esiste in Primavera Non presente nell'Anno In qualsiasi altro periodo - Quando Marzo è a malapena qui Un Colore sta là fuori Su Campi Solitari Che la Scienza non può cogliere Ma la Natura Umana avvertire. Aspetta sul Prato, Poi quando gli Orizzonti si avviano Un senso di perdita |
Una luce misteriosa, quasi inconoscibile, germoglia brevemente all'inizio della primavera, quando marzo è appena arrivato. È un colore indefinibile, che resta appartato e lontano, un colore che non sappiamo definire con gli strumenti della scienza, ma che avvertiamo nel nostro intimo. Non riusciamo mai a vederlo da vicino, riusciamo a scorgerlo di sfuggita, sull'albero o sul paesaggio più lontano e in quei momenti sembra quasi che ci parli. La sua vita è breve, quando le giornate si fanno più lunghe e gli orizzonti e i mezzogiorni prendono nuova vita, se ne va in silenzio, lasciandoci la bellezza dell'estate ma, nel contempo, un senso di perdita che non sappiamo definire esattamente, ma che intacca la nostra gioia per l'arrivo della bella stagione, con il suo splendore che sembra però troppo carnale in confronto all'eterea bellezza di quel fuggevole colore. |
J813 (1864) / F1090 (1865)
This quiet Dust was Gentlemen and Ladies And Lads and Girls - Was laughter and ability and Sighing And Frocks and Curls. This Passive Place a Summer's nimble mansion |
Questa Polvere quieta fu Signori e Dame E Giovani e Fanciulle - Fu riso e abilità e Sospiro E Vesti e Riccioli. Questo Luogo Passivo è la vivace magione Estiva |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. Un'altra copia fu inviata a Susan, in un'unica strofa di 9 versi (il verso 5 suddiviso in due) e con varianti ai versi 7 e 8: "Fulfilled their Oriental Circuit / Then ceased, like These -" ("Compiuto il loro Ciclo Orientale / Sono poi cessati, come Quelli"). |
Passeggiando in un cimitero possiamo vedere la calma che vi regna, ma possiamo anche immaginare il passato di quella polvere ora così silenziosa. Un passato di persone, di gioia, di dolore, di lavoro, di vanità, di tutto ciò che riempie la vita. |
J814 (1864) / F1110 (1865)
One Day is there of the Series Termed Thanksgiving Day - Celebrated part at Table Part, in Memory - Neither Patriarch nor Pussy Had there been no sharp Subtraction Not a Mention, whose small Pebble |
Un Giorno vi è della Serie Chiamato Giorno del Ringraziamento - Celebrato in parte a Tavola In parte, nella Memoria - Né Patriarca né Micio Non ci fosse stata una brusca Sottrazione Né una Menzione, il cui piccolo Ciottolo |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. In un secondo manoscritto (inviato a Susan nel 1869 secondo Johnson, nel 1867 secondo Franklin) la poesia è suddivisa in due strofe di otto versi con varianti ai versi 5 e 6: "Neither Ancestor nor Urchin / I review the Play -" ("Né Antenato né Monello / Io esamino la Recita -"). |
Qui ED fa le pulci ("disseziona" nei fascicoli ed "esamina" nel biglietto inviato a Sue) a una delle feste più popolari in America; il "Thanksgiving Day". Inizia con una nota di ripetitività ("of the Series") che non si può fare a meno di considerare ironica e lo colloca subito nei due ambiti tipici di queste feste: la tavola e la memoria (per prima comunque cita la tavola). Poi si mette come da parte, un'osservatrice imparziale (né Patriarca né Micio, o anche né Antenato né Monello) che smonta le ripetitive convenzioni di questa festa, che ED chiama "play" intendendola come una recita con un copione ben conosciuto ripetuto ogni anno. Qui c'è un'immagine particolare: la "recita" appare come una pura manifestazione esteriore al suo pensiero, alla sua mente, che è "hooded", ovvero "incappucciata, coperta da un cappello o una cuffia" (qui ho scelto di tradurre con "velata" per non allungare troppo il verso). È un'immagine concreta (probabilmente riferita alla parte religiosa, a cui le donne assistono con il capo coperto) ma anche una metafora delle convenzioni che tendono a coprire il libero sfogo del pensiero, specialmente nei confronti delle donne e in particolare quando questo pensiero elabora idee non convenzionali. Può essere inoltre anche un'immagine che evidenzia come queste considerazioni non possano essere fatte a viso aperto, altrimenti rovinerebbero il tranquillo tran tran della festa. |
J815 (1864) / F819 (1864)
The Luxury to apprehend The Luxury 'twould be To look at Thee a single time An Epicure of Me In whatsoever Presence makes The Luxury to meditate On plainer Days, whose Table far |
Il Lusso di concepire Il Lusso che sarebbe Guardarti un'unica volta Un'Epicurea di Me In Presenza di chiunque fa Il Lusso di meditare Ai più comuni Giorni, la cui Tavola per |
Franklin elenca cinque copie di questa poesia: |
Uno sguardo all'amato, anche un solo sguardo, trasformerebbe chi ama in un'epicureo, dimentico di qualsiasi altro cibo all'infuori di quello. E anche dopo quello sguardo, la semplice consapevolezza del ricordo di essersi cibata di quel volto riesce comunque a colmare totalmente la tavola di tutti i giorni. |
J816 (1864) / F966 (1865)
A Death blow - is a Life blow - to Some - Who, till they died, Did not alive - become - Who had they lived Had died, but when They died, Vitality begun - |
Un colpo Mortale - è un colpo Vitale - per Alcuni - Che, fino a quando non morirono, Non divennero - vivi - Che se fossero vissuti Sarebbero morti, ma quando Morirono, la Vitalità iniziò - |
Inviata a Susan nel 1865, probabilmente dopo la morte della sorella Harriet Cutler l'8 marzo di quell'anno. Ci sono altre due copie, trascritte in quattro versi (1 / 2-3 / 4-5 / 6): una nei fascicoli (1865) e una acclusa a una lettera a Higginson del 17 marzo 1866 (L316). |
La vita non esiste di per sé ma è un qualcosa che bisogna conquistare giorno per giorno. Per questo ci sono alcuni che vivono soltanto una vita biologica e non la vera vita. Per loro probabilmente è la morte l'inizio di una vitalità che non ebbero mai. |
J817 (1864) / F818 (1864)
Given in Marriage unto Thee Oh thou Celestial Host - Bride of the Father and the Son Bride of the Holy Ghost - Other Betrothal shall dissolve - |
Data in Matrimonio a Te Oh tu Ostia Celeste - Sposa del Padre e del Figlio Sposa dello Spirito Santo - Le altre Promesse si scioglieranno - |
Nelle note dell'edizione curata da Bianca Tarozzi si legge: "Poesia che è stata definita 'più cattolica che congregazionalista' (J. D. Eberwein, Dickinson: Strategies of Limitation, Amherst, University of Massachusetts Press, 1985) e che utilizza, secondo la tradizione biblica, la metafora dell'amore terreno per la definizione dell'amore di Dio. Uno dei rari esempi in cui il tema religioso non è stravolto dall'ironia." |
J818 (1864) / F816 (1864)
I could not drink it, Sweet, Till You had tasted first, Though cooler than the Water was The Thoughtfulness of Thirst. |
Non potevo berla, Tesoro, Finché Tu non l'avessi gustata per prima, Sebbene più fresca dell'Acqua fosse L'Ansia di Bere. |
Il testo riportato sopra è quello trascritto nei fascicoli. Un'altra copia fu inviata a Susan (L287) con una variante nel primo verso: "Sue" al posto di "Sweet". |
Un biglietto che accompagnava una bevanda preparata da ED per la cognata? O qualche altra cosa che ED voleva far vedere subito, e prima, a Susan, pur desiderando farlo anche lei (vedi gli ultimi due versi)? È una di quelle poesie legata probabilmente a qualcosa di concreto, difficilmente ricostruibile. |
J819 (1864) / F799 (1864)
All I may - if small, Do it not display Larger for it's Totalness? 'Tis Economy To bestow a World And withhold a Star, Utmost - is munificence - Less - tho' Larger, Poor - |
Tutto ciò che posso - se poco, Non si rivela Più Grande per la sua Totalità? È Parsimonia Concedere un Mondo E trattenere una Stella, Il massimo - è munificenza - Di meno - sebbene più Grande, Povero - |
Il testo riportato sopra fu inviato a Susan. Un'altra copia fu trascritta nei fascicoli nel 1865, suddivisa in due strofe di quattro versi, con una variante al verso 3: "the" al posto di "it's" e, sempre in questo verso, con una lineetta al posto del punto interrogativo finale. |
Dare tutto ciò che si ha, anche se è poco, non dovrebbe rivelarsi il dono più grande, visto che è il tutto? Concedere un mondo intero tenendo per sé anche solo una piccola stella significa essere parsimoniosi. Ma nella realtà donare qualcosa di grande appare come un indice di munificenza, mentre dare una piccola cosa, anche se intimamente ben più grande, è considerato dono da poco. |
J820 (1864) / F1113 (1865)
All Circumstances are the Frame In which His Face is set - All Latitudes exist for His Sufficient Continent - The Light His Action, and the Dark |
Tutte le Circostanze sono la Cornice In cui il Suo Volto è fissato - Tutte le Latitudini esistono in forza del Suo Sufficiente Continente - La Luce la Sua Azione, e il Buio |
Tutto ciò che esiste non è altro che una cornice che racchiude il suo volto. Il mondo intero esiste perché esiste lui, un continente che da solo basta a formarlo tutto. Lui è come il sole: quando agisce c'è luce, quando riposa c'è il buio. La sua esistenza di volta in volta serve a creare la misteriosa forza che fa girare il mondo e nel contempo la stabilizza affinché possa agire. |
J821 (1864) / F807 (1864)
Away from Home, are They and I - An Emigrant to be In a Metropolis of Homes Is easy, possibly - The Habit of a Foreign Sky |
Lontani da Casa, siamo Loro ed io - Essere un Emigrante In una Metropoli di Case È facile, forse - L'Abitudine a un Cielo Straniero |
Scritta nell'aprile del 1864, all'inizio del primo soggiorno a Cambridge, vicino a Boston, dove ED era andata per curare una malattia degli occhi e dove resterà fino a novembre. L'anno successivo ci fu un nuovo soggiorno a Cambridge, da aprile a ottobre, sempre per la stessa cura. |
ED si sposta da casa per uno dei tre viaggi che fece in tutta la sua vita e subito la nostalgia si fa sentire. |
J822 (1864) / F817 (1864)
This Consciousness that is aware Of Neighbors and the Sun Will be the one aware of Death And that itself alone Is traversing the interval How adequate unto itself Adventure most unto itself |
Questa Coscienza che è consapevole Del Prossimo e del Sole Sarà l'unica consapevole della Morte E quella che da sola Attraverserà l'intervallo Quanto adeguate a se stessa Avventura soprattutto dentro di sé |
Nel momento della morte si è completamente soli. Soltanto la nostra coscienza sarà consapevole di quell'attimo che ci farà oltrepassare il confine che divide il mondo dell'esperienza, quello che viviamo tutti i giorni, da quell'esperimento senza repliche, di una insondabile profondità, a cui tutti gli uomini sono destinati. E nessuno potrà mai dirci, prima di quell'attimo, se il nostro io sarà all'altezza di quel momento; solo la coscienza, forse, riuscirà a scoprirlo, ma anch'essa senza aver avuto modo di saperlo prima, perché l'anima è condannata ad essere soprattutto testimone di se stessa, senza la possibilità di essere assistita da nient'altro se non dalla propria intima essenza. |
J823 (1864) / F972 (1865)
Not what We did, shall be the test When Act and Will are done But what Our Lord infers We would Had We diviner been - |
Non su cosa facemmo, sarà l'esame Quando Atto e Volontà saranno conclusi Ma su cosa Nostro Signore dedurrà avremmo fatto Fossimo stati più divini - |
Quando la nostra vita sarà conclusa arriverà il momento dell'esame. Ma attenzione, affrontiamolo con più tranquillità di quanta potremmo permettercene considerando tutto ciò che abbiamo fatto. Dio ci conosce, sa che un esame del genere, senza nessun aiuto, potremmo difficilmente superarlo, e allora giudicherà non su quello che "abbiamo" fatto ma su cosa "avremmo" fatto se la creazione dell'uomo gli fosse venuta un po' meglio, insomma se fossimo riusciti un po' più "divini" di quanto siamo in realtà. |
J824 (1864) / F796 (1864)
(prima versione)
The Wind begun to knead the Grass - As Women do a Dough - He flung a Hand full at the Plain - A Hand full at the Sky - The Leaves unhooked themselves from Trees - And started all abroad - The Dust did scoop itself like Hands - And throw away the Road - The Wagons quickened on the Street - The Thunders gossiped low - The Lightning showed a Yellow Head - And then a livid Toe - The Birds put up the Bars to Nests - The Cattle flung to Barns - Then came one drop of Giant Rain - And then, as if the Hands That held the Dams - had parted hold - The Waters Wrecked the Sky - But overlooked my Father's House - Just Quartering a Tree - |
Il Vento cominciò a mescolare l'Erba - Come Donne un Impasto - Gettò una Manciata alla Pianura - Una Manciata al Cielo - Le Foglie si sganciarono dagli Alberi - E si sparsero tutt'intorno - La Polvere si raccolse come Mani - E spazzò via la Strada - I Carri si affrettarono sulla Via - I Tuoni chiacchieravano cupi - Il Lampo mostrò una Testa Gialla - E poi un livido Piede - Gli Uccelli misero le Sbarre ai Nidi - Il Bestiame si gettò nelle Stalle - Poi arrivò una goccia di Pioggia Gigante - E poi, come se le Mani Che tenevano le Dighe - avessero lasciato la presa - Le Acque Devastarono il Cielo - Ma risparmiarono la Casa di mio Padre - Squarciando appena un Albero - |
J824 (?) / F796 (1873)
(seconda versione)
The Wind begun to rock the Grass With threatening Tunes and low - He threw a Menace at the Earth - A Menace at the Sky - The Leaves unhooked themselves from Trees - The Wagons quickened on the Streets The Birds put up the Bars to Nests - That held the Dams had parted hold |
Il Vento cominciò a scuotere l'Erba Con Toni sinistri e cupi - Scagliò una Minaccia alla Terra - Una Minaccia al Cielo - Le Foglie si sganciarono dagli Alberi - I Carri si affrettarono sulle Vie Gli Uccelli misero le Sbarre ai Nidi - Che tenevano le Dighe avessero lasciato la presa |
Esistono cinque copie di questa poesia, due della prima versione e tre della seconda. Secondo l'edizione Franklin la cronologia e i destinatari sono: |
La descrizione dell'arrivo di un temporale, con il vento che impasta, o scuote nella seconda versione, l'erba, le foglie che volano, la polvere che si raccoglie e spazza le strade quasi cancellandole, i carri che corrono via per rifugiarsi in un posto sicuro, il sordo brontolio dei tuoni e la livida luce dei lampi, che preannunciano la tempesta, gli uccelli che rinforzano i loro nidi, le bestie nei campi che si rifugiano nelle stalle e poi, d'improvviso, niente trattiene più quella "pioggia gigante" che sembra devastare terra e cielo. Ma ecco che dopo queste immagini della violenta e incontrollabile forza naturale, appare il rifugio sicuro, "la casa di mio padre", il posto che ED elesse a scudo e protezione dalle tempeste del mondo. |
J825 (1864) / F898 (1865)
An Hour is a Sea Between a few, and me - With them would Harbor be - |
Un'Ora è un Mare Fra alcuni, e me - Con Loro sarebbe Porto - |
I versi concludono una lettera a Susan della fine del 1865 (L312). |
Anche una breve lontananza diventa un mare, se ad essere lontani sono quelli che quando sono con noi ci fanno sentire in porto. |
J826 (1864) / F812 (1864)
Love reckons by itself - alone - "As large as I" - relate the Sun To One who never felt it blaze - Itself is all the like it has - |
L'Amore si valuta in sé - da solo - "Grande come me" - direbbe il Sole A Chi non l'ha mai sentito bruciare - Se stesso è tutto ciò che ha di simile - |
L'amore è qualcosa che difficilmente di può tradurre in parole, se ne può avvertire la grandezza soltanto quando lo proviamo. Cercare di definirlo sarebbe come spiegare il sole a chi non ne ha mai provato la fiamma, e lo stesso sole, così come l'amore, non potrebbe dire altro di sé che "grande come me", perché l'uno e l'altro non hanno simili a cui paragonarsi. |
J827 (1864) / F820 (1864)
The only news I know Is Bulletins all Day From Immortality. The only Shows I see - The only one I meet If other news there be - |
Le sole nuove che conosco Sono i Bollettini di ogni Giorno Dall'Immortalità. I soli Spettacoli che vedo - Il solo essere che incontro Se altre nuove ci fossero - |
La prima strofa è in una lettera inviata a Higginson nel giugno 1864 (L290), mentre ED era a Cambridge per curarsi gli occhi e Higginson era da poco in congedo dopo essere stato ferito a luglio dell'anno precedente. |
L'esistenza come traversata ripetitiva (v. 5) e solitaria (v. 7) verso quell'incerto approdo che è l'eternità (v. 6, che ha due varianti: una meno incerta: "Three - with Eternity" e una che si può inserire fra le due: "And some Eternity"). Bacigalupo fa giustamente notare il "consueto umorismo serissimo di E.D." nell'ultima strofa. |
J828 (1864) / F501 (1863)
The Robin is the One That interrupt the Morn With hurried - few - express Reports When March is scarcely on - The Robin is the One The Robin is the One |
Il Pettirosso è Quello Che interrompe il Mattino Con frettolose - poche - esplicite Notizie Quando Marzo a stento s'affaccia - Il Pettirosso è Quello Il Pettirosso è Quello |
La poesia fu trascritta nei fascicoli nel 1865. La datazione di Franklin al 1863 deriva da due copie precedenti (entrambe perdute): una inviata a Susan (ci resta solo il primo verso in un elenco della figlia, Martha Bianchi) e l'altra a Higginson. Quest'ultima fu pubblicata nell'ottobre 1891 nell'"Atlantic Monthly" con una nota del destinatario che precisava di averla ricevuta acclusa a una lettera della primavera del 1863 (L280). |
Un pettirosso dai molteplici impegni. Il suo canto si affaccia brevemente al mattino, quando ha inizio la primavera, come fosse un messaggero che ci dà le prime notizie del giorno. Poi diventa il protagonista del giorno, dispiegando a piene mani le sue angeliche note. Ma il pettirosso non è solo l'uccello che svolazza libero e canterino. È un po' come noi, anche lui ha bisogno di un nido dove rifugiarsi in silenzio, trovando in esso la casa e, nello stesso tempo, le certezze e la santità della vita domestica. |
J829 (1864) / F804 (1864)
Ample make this Bed, Make this Bed with Awe - In it, wait till Judgment Break Excellent, and Fair - Be it's Mattrass straight - |
Ampio fa' questo Letto, Fa' questo Letto con Reverenza - In esso, aspetta finché il Giudizio Prorompa Eccellente, e Giusto - Sia il Materasso spianato - |
Quattro copie: |
La tomba diventa un letto fatto con scrupolo e timore reverenziale (quest'ultima è la traduzione più corretta per "awe", ho semplificato per non allungare troppo il verso), dove aspettare con fiducia il giorno del giudizio, senza lasciare che nemmeno i fenomeni naturali (fantasiosa e molto bella l'immagine del "giallo rumore dell'alba") disturbino la tranquilla uniformità di quel suolo. |
J830 (1864) / F815 (1864)
To this World she returned But with a tinge of that - A Compound manner, As a Sod Espoused a Violet, That chiefer to the Skies Than to Himself, allied, Dwelt hesitating, half of Dust - And half of Day, the Bride. |
A questo Mondo ella è tornata Ma con una sfumatura di quello - Un aspetto Composito, Come un Grumo d'Erba Sposato a una Violetta, Che più strettamente ai Cieli Che a Lui stesso, unita, Indugi esitante, metà della Polvere - E metà del Giorno, la Sposa. |
La poesia fu inviata, come la J831-F946, a Gertrude Vanderbilt, ferita il 20 marzo 1864 da un colpo di pistola sparato alla sua cameriera da uno spasimante respinto. La Vanderbilt stette per diverso tempo fra la vita e la morte e si riprese definitivamente a settembre. |
Il faticoso ritorno alla vita è descritto con due immagini molto efficaci: la sfumatura dell'altro mondo che il redivivo porta con sé, e la violetta sposata al terreno, che esita fra i cieli e la terra. |
J831 (1864) / F946 (1865)
Dying - to be afraid of Thee - One must to thine Artillery Have left exposed a friend - Than thine old Arrow is a Shot Delivered straighter to the Heart The leaving Love behind - Not for itself, the Dust is shy. |
Morte - aver paura di Te - Deve colui che alla tua Artiglieria Abbia lasciato esposto un amico - Della tua vecchia Freccia è un Colpo Sferrato più diritto al Cuore Il lasciarsi l'Amore alle spalle - Non per se stessa, la Polvere è timorosa, |
La poesia fu inviata, come la J830-F815, a Gertrude Vanderbilt, ferita il 20 marzo 1864 da un colpo di pistola sparato alla sua cameriera da uno spasimante respinto. La Vanderbilt stette per diverso tempo fra la vita e la morte e si riprese definitivamente a settembre. |
La poesia è strutturata in quattro parti di tre versi, ciascuna delle quali può considerarsi un aforisma sul tema del rapporto con la morte e con il sentimento più profondo della vita: l'amore. La morte non è sempre quella che ci strappa alla vita, anzi forse la morte più vera e più dolorosa è dimenticare qualcuno e lasciarlo da solo ad affrontare le battaglie, quella con la morte ma anche quelle della vita. Lasciarsi alle spalle l'amore è qualcosa che colpisce molto di più della morte i sentimenti di una persona. Chi ama non teme per sé, ma vede la morte come una nemica perché è soltanto lei che può separarla dall'amato. Nelle mente di chi muore lottano aspramente due sentimenti contrapposti: l'amore unito alla certezza dell'immortalità, e l'amore che ha paura della disfatta finale, quella causata dalla morte che conclude tutto. |
J832 (1864) / F814 (1864)
Soto! Explore thyself! Therein thyself shalt find The "Undiscovered Continent" - No Settler had the Mind. |
Soto! Esplora te stesso! Dentro te stesso troverai Il "Continente Inesplorato" - Che mai Colono immaginò. |
Il testo riportato sopra è quello trascritto nei fascicoli nel 1865. Esistono altre due copie (datate all'anno precedente), una inviata al fratello Austin e l'altra rimasta tra le carte di ED, con la prima parola della poesia tra virgolette e senza punto esclamativo. |
Hernando de Soto (1496-1542) era un conquistatore ed esploratore spagnolo, che prese parte alla conquista del Perù e poi esplorò la Florida e la regione meridionale del Mississippi. ED lo fa diventare simbolo di chi esplora il mondo esterno, per dirci che il vero continente inesplorato, nel quale sicuramente saremo i primi ad entrare, è quello che abbiamo dentro di noi. |
J833 (1864) / F273 (1862)
Perhaps you think me stooping! I'm not ashamed - of that! Christ - stooped - until he touched the Grave! Do those at Sacrament - Commemorate dishonor - Or love - annealed of love - Until it bend - as low as Death Re-royalized - above? |
Forse pensi che mi stia piegando! Non mi vergogno - di ciò! Cristo - si piegò - fino a toccare la Tomba! Chi si piega al Sacramento - Commemora il disonore - O l'amore - temprato dall'amore - Finché si spinga - in basso quanto la Morte Per ridiventare regale - lassù? |
La poesia fu inviata a Samuel Bowles. Esiste un'altra copia, trascritta nei fascicoli nel 1865, divisa in due strofe di quattro versi, senza corsivi, con la punteggiatura modificata e una variante nell'ultimo verso: "Redignified, above?" ("Per riacquistare il suo grado, lassù?"). |
Piegarsi di fronte a qualcosa che magari non accettiamo razionalmente, un qualcosa che può essere la fede ma anche le convenzioni della vita, può sembrare una cosa di cui vergognarsi, ma se pensiamo a Cristo, che si piegò fino a toccare la tomba, questo apparente disonore diventa un tributo all'amore, che si spinge giù, fino alla morte, per poi riacquistare la sua regale grandezza nell'immortalità. |
J834 (1864) / F949 (1865)
Before He comes We weigh the Time, 'Tis Heavy and 'tis Light. When He depart, an Emptiness Is the prevailing Freight - |
Prima del Suo arrivo misuriamo il Tempo, È Pesante e Leggero Quando parte un Vuoto È il Carico prevalente - |
Il testo riportato sopra è quello trascritto nei fascicoli. Un'altra copia fu inviata a Samuel Bowles, con due varianti: al verso 3 "departs" al posto di "depart" e al verso 4: "superior" ("più grande") al posto di "prevailing". |
Quando aspettiamo qualcuno misuriamo il tempo, che sembra pesante, perché non passa mai, e insieme leggero, perché precede un momento felice. Quando poi l'arrivo si trasforma in partenza, il carico più grande che ci rimane è il vuoto che ha lasciato. |
J835 (1864) / F803 (1864)
Nature and God - I neither knew Yet Both so well knew Me They startled, like Executors Of My identity - Yet Neither told - that I could learn - |
Natura e Dio - nessuno dei due conoscevo Ma Entrambi così bene conoscevano Me Che mi spaventarono, come Esecutori Della Mia identità - Ma Nessuno dei due rivelò - che avevo imparato - |
Il testo riportato sopra è quello trascritto nei fascicoli nel 1865. Un'altra copia (datata all'anno precedente) fu inviata a Samuel Bowles, senza divisione in strofe e con una variante al verso 4: "an" ("una") al posto di "My". |
Difficile, se non impossibile, conoscere veramente la natura e Dio (ma anche la vera natura di Dio). Di una vediamo ciò che gli occhi ci rimandano, dell'altro possiamo soltanto supporre l'esistenza. Eppure li sentiamo sempre intorno e dentro di noi e quasi ci spaventano, come se fossero loro a guidarci, anche al di là della nostra volontà. Ma nel contempo ci sentiamo al sicuro, perché la loro esistenza così fuori dai canoni quotidiani ci permette di avere con loro un rapporto intimo, lontano dagli occhi indiscreti degli altri. |
J836 (1864) / F795 (1864)
Truth - is as old as God - His Twin identity And will endure as long as He A Co-Eternity - And perish on the Day |
La Verità - è vecchia quanto Dio - La Sua identità Gemella E durerà tanto a lungo quanto Lui Una Co-Eternità - E perirà il Giorno in cui |
Il testo riportato sopra è quello trascritto nei fascicoli nel 1865. Un'altra copia (datata all'anno precedente) fu inviata a Josiah Gilbert Holland, senza divisione in strofe e con una variante al verso 6: "That He" ("In cui Lui") al posto di "Himself". |
La verità si identifica con Dio: La sua durata, ma anche la sua necessità, è pari a quella della divinità. Per questo seguirà le sorti della sua "identità gemella" e sparirà soltanto quando anche Dio sparirà dall'universo e resterà una deità senza più vita. |
J837 (1864) / F813 (1864)
How well I knew Her not Whom not to know - has been A Bounty in prospective - now Next door to mine, the pain - |
Non ho mai conosciuto Colei Che non conoscere - era stata Una Ricompensa in prospettiva - ora Nella porta accanto alla mia, la pena - |
Inviata a Maria Whitney quando morì la sorella, Sarah Learned, il 9 luglio 1864. Un'altra copia è nei fascicoli, con varianti minime nella punteggiatura e nell'uso delle maiuscole. |
ED invia questa poesia a Maria Whitney, amica di Samuel Bowles, per la morte della sorella e riesce a volgere in positivo il fatto di non averla mai conosciuta, visto che non conoscerla lasciava aperta la possibilità di farlo in futuro. Una sorta di riproposizione del tema del desiderio che soddisfa più del suo soddisfacimento. |
J838 (1864) / F939 (1865)
Impossibility, like Wine Exhilarates the Man Who tastes it; Possibility Is flavorless - Combine A Chance's faintest tincture |
L'Impossibilità, come il Vino Eccita l'Uomo Che l'assapora; La Possibilità È insipida - Aggiungi Una pur pallida traccia di Rischio |
L'impossibilità eccita la nostra fantasia come un bicchiere di vino. Se proviamo a bere al calice della possibilità, di ciò che è semplice e senza incognite, gusteremo una bevanda senza sapore, ma anche soltanto una piccola traccia di rischio riuscirà a trasformarla in un incantesimo, e di questo possiamo esserne certi, com'è certa una condanna ormai pronunciata. L'accenno al rischio del verso 5 ricorda il "pericolo" dell'ultimo verso della J807-F865. Nell'ultimo verso "Doom" può essere inteso anche come il "Giudizio", nel senso di "final doom". |
J839 (1864) / F942 (1865)
Always Mine! No more Vacation! Term of Light - this Day begun! Failless as the fair rotation Of the Seasons and the Sun - Old the Grace, but new the Subjects - |
Sempre Mio! Non più Assenza! Alla parola Luce - questo Giorno diede inizio! Senza fallo come l'usuale rotazione Delle Stagioni e del Sole - Antica la Grazia, ma nuovo il Soggetto - |
Finalmente anche per me le tenebre hanno lasciato spazio al giorno e la parola "luce" ha acquistato un senso. Questo giorno che nasce non è certo nuovo per il mondo, ma sempre nuovo è il soggetto che lo fa suo, pensando ogni volta che questo possesso durerà per sempre, con un incessante avvicendarsi così simile a quello delle stagioni e alla rotazione del sole. In fin dei conti l'oriente è sempre esistito, ma ciò che fa di ogni alba la prima è lo sguardo di qualcuno che prima d'allora non vedeva altro che buio. |
J840 (1864) / F943 (1865)
I cannot buy it - 'tis not sold - There is no other in the World - Mine was the only one I was so happy I forgot If I could find it Anywhere But just to look it in the Eye - |
Non posso comprarlo - non è in vendita - Non ce n'è altri al Mondo - Il mio era l'unico Ero così felice che dimenticai Se potessi ritrovarlo da Qualche parte Solo per guardarlo negli Occhi - |
Versi che non hanno bisogno di commenti: stavolta ED non allude, non fa discorsi criptici, ma si abbandona al rimpianto di qualcosa che è ormai perduto per sempre e che non potrà in nessun modo essere riconquistato. Molto belle le ultime due strofe, con la voglia di affrontare un'ultima volta chi se n'è andato, guardarlo negli occhi e fargli quella domanda che brucia dentro. È una domanda di cui ED conosce già la risposta, che infatti arriva subito, senza nemmeno la pausa di una virgola, una risposta senza appello, che trasforma l'illusione del ritrovarsi nella consapevolezza che quell'andar via fu una scelta volontaria di chi non volle essere l'oggetto di quell'amore, una consapevolezza che nell'ultimo verso diventa un orgoglioso distogliere lo sguardo da colui che non ebbe il coraggio di "volere". |
J841 (1864) / F944 (1865)
A Moth the hue of this Haunts Candles in Brazil - Nature's Experience would make Our Reddest Second pale - Nature is fond, I sometimes think, |
Una Falena del colore di questa Frequenta Candele in Brasile - L'Esperienza della natura renderebbe Pallido il nostro più Rosso Sostituto - La natura s'innamora, penso talvolta, |
La conoscenza della natura ci fa scoprire sempre nuove bellezze, che talvolta fanno impallidire quelle a cui siamo abituati. Viene da pensare che la natura sia come una fanciulla, che s'innamora dei gingilli più colorati ogni volta che ne scopre uno diverso. |
J842 (1864) / F945 (1865)
Good to hide, and hear 'em hunt! Better, to be found, If one care to, that is, The Fox fits the Hound - Good to know, and not tell, |
Bello nascondersi, e sentirli cacciare! Meglio, essere trovati, Se uno vuole, vale a dire, La Volpe si adatta al Segugio - Bello sapere, e non dire, |
Un elogio della vita ritirata, silenziosa? Sì, ma anche la constatazione di quanto sia piacevole essere trovati, quando ci si vuol far trovare, e di quanto sia difficile trovare un orecchio in sintonia con quello che vogliamo dire. |
J843 (1864) / F947 (1865)
I made slow Riches but my Gain Was steady as the Sun And every Night, it numbered more Than the preceding One All Days, I did not earn the same |
Lenta mi Arricchivo ma il mio Guadagno Era costante come il Sole E ogni Notte, ammontava a più Di Quella precedente Non tutti i Giorni, ricevevo lo stesso |
La ricchezza vera non è quella che riceve all'improvviso, ma la costante esperienza del vivere, che aggiunge giorno per giorno qualcosa alla nostra mente, una volta di più, una volta di meno, ma aumentando sempre, sia pure in modo impercettibile, la somma delle nostre conoscenze. Ed è proprio l'accrescersi di questa somma che ci fa capire il guadagno che abbiamo ottenuto, più del pesare ogni volta i pochi grammi si sono aggiunti. |
J844 (1864) / F948 (1865)
Spring is the Period Express from God - Among the other seasons Himself abide But during March and April |
La Primavera è il Periodo Espresso da Dio - Nelle altre stagioni Abita da solo Ma durante Marzo e Aprile |
Come in molte altre poesie, anche qui la primavera è la stagione più bella dell'anno, quella in cui non possiamo fare a meno di incontrare Dio quando ce ne andiamo a spasso. Lo stesso Dio che nelle altre stagioni se ne sta appartato, senza manifestare la sua presenza, come invece fa in questa stagione di rinascita della natura. |
J845 (1864) / F919 (1865)
Be Mine the Doom - Sufficient Fame - To perish in Her Hand! |
Sia Mia la Condanna - Fama sufficiente Perire in Mano Sua! |
È in due fascicoli diversi, come se ED avesse dimenticato di averla già trascritta. Nel secondo il testo è identico ma la punteggiatura si limita a un punto alla fine.
Johnson afferma che doveva essere un biglietto che accompagnava il dono di un fiore (sempre al femminile in ED, perciò "Her Hand" è riferita al fiore). |
J846 (1864) / F950 (1865)
Twice had Summer her fair Verdure Proffered to the Plain - Twice - a Winter's Silver Fracture On the Rivers been - Two full Autumns for the Squirrel |
Due volte aveva l'Estate la sua fiera Verzura Offerto alla Pianura - Due volte - un'Argentea Frattura Invernale Sui Fiumi c'era stata - Due interi Autunni per lo Scoiattolo |
Un'attesa durata due estati, nelle quali la natura ha seguito il suo corso, ha nutrito tutti i suoi figli, ma nel suo ciclo perenne non si è ricordata di chi aspettava qualcosa che non è arrivato. |
J847 (1864) / F952 (1865)
Finite - to fail, but infinite - to Venture - For the one ship that struts the shore Many's the gallant - overwhelmed Creature Nodding in Navies Nevermore - |
Finito - fallire, ma infinito - Osare - Per una nave che si mostra impettita alla riva Molte sono le ardite - sommerse Creature Mai più in Flotte ondeggianti - |
Osare è l'atto che ci avvicina di più all'infinito, anche se il rischio ha in sé la possibilità del fallimento, tanto che per uno che supera la prova ce ne sono tanti che sperimentano invece la sconfitta. |
J848 (1864) / F953 (1865)
Just as He spoke it from his Hands This Edifice remain - A Turret more, a Turret less Dishonor his Design - According as his skill prefer |
Giusto come fu presentato dalle sue Mani Questo Edificio rimanga - Una Torretta in più, una Torretta in meno Disonorerebbe il suo Disegno - Secondo quanto la sua maestria preferisca |
Nel Webster una delle definizioni di "to speak ("spoke", v. 1)" è "[transitivo] To exhibit; to make known." e a titolo di esempio sono citati due versi di Milton (Paradise Lost, VIII, vv. 100-101): "Let heav'n's wide circuit speak / The Maker's high magnificence." ("Lascia che il vasto cerchio del cielo renda palese / L'alta magnificenza del Creatore." - o anche "... parli / Dell'alta magnificenza del Creatore."). Probabile che ED si sia ispirata a questi versi, anche perché in quelli che seguono (vedi il testo sotto) Milton utilizza, come ED, il termine "edifice" riferendosi alla creazione divina.
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L'edificio creato da Dio deve restare così com'è, qualsiasi cambiamento altererebbe il suo alto disegno. Sta a Lui decidere quanto debba durare questo edificio, che resta comunque un ornamento, una sorta di interprete di un personaggio che in realtà è assente o, forse, semplicemente non esiste. |
J849 (1864) / F954 (1865)
The good Will of a Flower The Man who would possess Must first present Certificate Of minted Holiness. |
Se la buona Volontà di un Fiore Un Uomo volesse possedere Dovrebbe prima presentare un Certificato Di coniata Santità. |
La "good will" del primo verso si riferisce probabilmente agli "uomini di buona volontà" dei vangeli, un attributo che è innato nella natura e che invece l'uomo deve conquistare dimostrando la bontà del suo comportamento al di là di ogni dubbio. |
J850 (1864) / F955 (1865)
I sing to use the Waiting, My Bonnet but to tie And shut the Door unto my House No more to do have I Till His best step approaching |
Canto per impiegare l'Attesa, Tranne che allacciarmi la Cuffia E chiudere la Porta di Casa Altro da fare non ho Finché all'accostarsi del Suo ineguagliabile passo |
Il "cantare" del primo verso è certamente un cantare poetico, che riempie le giornate di ED, vuote di impegni concreti, e nelle stesso tempo impiega l'attesa di ciò che avverrà nella seconda strofa, dove le interpretazioni del soggetto legato a quell'"His" del quinto verso possono essere due: il passo dell'amato o il passo della morte (in questo caso "His" può riferirsi alla morte, sempre al maschile in ED, o a Dio). Nel primo caso l'arrivo dell'amato permetterà a entrambi di godere della luce della felicità; nel secondo l'attesa finirà con l'arrivo della morte, quando ci avvieremo verso la luce dell'immortalità. |