Emily Dickinson

The Complete Poems
Tutte le poesie

J1501 - 1550

Traduzione e note di Giuseppe Ierolli


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Appendice

Indice Johnson
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J1501 (1880) / F1490 (1879)

It's little Ether Hood
Doth sit upon it's Head -
The millinery supple
Of the sagacious God -

Till when it slip away
A nothing at a time -
And Dandelion's Drama
Expires in a stem.

    Il piccolo Etereo Cappuccio
Poggiato sulla Testa -
Modisteria flessibile
Di un Dio sagace -

Fin quando scivola via
Un nulla alla volta -
E il Dramma del Soffione
Si estingue in uno stelo.

Vita e morte di un fiore fragile ed etereo, piccolo e insignificante, ma protagonista di un destino vitale comune a tutti i viventi.


J1502 (1880) / F1531 (1880)

I saw the wind within her -
I knew it blew for me -
But she must buy my shelter
I asked Humility

I watched the fluttering spirit
That would not intercede
Gibraltar could surrender
But not this little maid -
Precisely how it ended -
Redemption is the one
Of whom the explanation
Is hitherto unknown -

The saved have no remembrance
In our competing Days
'Tis still an assistance
But their's forget in praise

    Vidi il vento dentro di lei -
Sapevo che soffiava per me -
Ma lei deve comprare il mio rifugio
Chiesi all'Umiltà

Scrutavo lo spirito vibrante
Che non voleva intercedere
Gibilterra potrebbe arrendersi
Ma non questa piccola fanciulla -
Esattamente com'è finita -
La redenzione è una cosa
Di cui la spiegazione
È finora sconosciuta -

Il salvato non ha rimembranza
Nei nostri convulsi Giorni
È ancora un sostegno
Ma di loro si trascura la lode

Manoscritto accidentato, con molte varianti e cancellature. Johnson si limita a riprodurne la trascrizione e afferma: "Le strofe sembrano avere delle relazioni l'una con l'altra, ma i versi sono in uno stato così grezzo che nessuna ricostruzione è possibile". Franklin dà invece una ricostruzione di quella che potrebbe essere una stesura compiuta (quella riportata sopra) e riporta poi le varianti: sei per parole singole e sette per uno o due versi interi.

Guardando la trascrizione di Johnson sembra che i versi siano stati scritti in una successione sempre interrotta, come se quasi tutti fossero stati prima scritti e poi rivisti, senza una versione finale da preferire a qualsiasi altra possibile combinando le varianti. Prendendo come base la versione di Franklin si può comunque tentare una lettura.
La prima difficoltà è stabilire chi/cosa sia la "her" del primo verso e, di conseguenza, la "she" del terzo. Si può ipotizzare che sia l'anima (ma anche la mente) e leggere così la prima strofa: "Vidi il vento della morte dentro la mia anima e capii che stava soffiando per me. Pur consapevole del mio umile stato, chiesi se l'anima era stata in grado di assicurarmi un rifugio sicuro nel mondo sconosciuto che stavo per raggiungere."
Alla domanda sembra seguire una risposta negativa, o almeno non risolutiva, visto che la seconda strofa sembra una sorta di lotta verso un mistero che non intende svelarsi: "scrutavo quello spirito irrequieto e capivo che non mi avrebbe aiutato, ma sapevo anche che la piccola fanciulla che ero (ma in questo più determinata di qualsiasi roccaforte) non si sarebbe arresa davanti a quella sconfitta, anche se era consapevole che la fine della vita e la promessa della redenzione sono misteri che nessuno è riuscito a spiegare e che, volenti o nolenti, dobbiamo accettare di sperare in spiegazioni postume."
L'ultima strofa ha il sapore di un'amara constatazione: "La lotta che ogni salvato (ovvero ognuno che muore) ha ingaggiato per riuscire a scoprire almeno qualcosa di ciò che avverrà dopo non lascerà nessun ricordo nel giorni pieni di vita di chi resta. Potrà esserci il conforto di un ricordo che attenua il dolore della perdita, ma nessuno tesserà lodi al coraggio di quelle "piccole fanciulle" che, sia pur sconfitte, hanno lottato fino alla fine per svelare il mistero."
Nell'edizione dei Meridiani è riportata soltanto la prima strofa, perché nell'edizione Johnson è l'unica priva di cancellature e varianti.


J1503 (1880) / F1532 (1880)

More than the Grave is closed to me -
The Grave and that Eternity
To which the Grave adheres -
I cling to nowhere till I fall -
The Crash of nothing, and of all -
How similar appears -
    Più che la sola Tomba è chiuso a me -
La Tomba e quell'Eternità
A cui la Tomba è legata -
Mi aggrappo al vuoto finché precipito -
Il Crollo del nulla, e di tutto -
Come appaiono simili -

L'impossibilità di decifrare il mistero non consente appigli, è come aggrapparsi a qualcosa di inesistente; e quando si cade il crollo è insieme del nulla che siamo, e che forse saremo, e di quel tutto che la vita rappresenta per noi: due apparenti opposti che nel momento della morte sembrano fondersi l'uno nell'altro: il risultato potrà essere l'eternità o un nulla ormai definitivo, non più mitigato da quel fuggevole sprazzo di vita che ci è destinato.
Al verso 5 ho scelto la variante "and" al posto di "yet".


J1504 (1880) / F1533 (1880)

Of whom so dear
The name to hear
illumines with a Glow
as intimate - as fugitive
As Sunset on the snow -
    Di chi così caro
Il nome udire
illumina con un Bagliore
intimo - fuggitivo -
Come un Tramonto sulla neve -

Il solo udire il nome dell'amato è un'ebbrezza intima e fuggevole, come quella di un tramonto che poggia per pochi istanti i suoi meravigliosi colori su un manto di neve, pronto ad accoglierli per gioire di quella morbida e incorporea carezza.


J1505 (1880) / F1535 (1880)

She could not live upon the Past
The Present did not know her
And so she sought this sweet at last
And nature gently owned her
The mother that has not a Knell
for either Duke or Robin
    Non poteva vivere del Passato
Il Presente non la riconosceva
E così alla fine cercò questa dolcezza
E gentilmente la prese la natura
La madre che non ha Rintocchi
sia esso Duca o Pettirosso

Una morte dolce, nel grembo di una natura che accoglie indistintamente le sue creature senza i rintocchi funebri che noi siamo soliti tributare, perché immergersi in lei non è una partenza ma un ritorno.


J1506 (1880) / F1483 (1879)

Summer is shorter than any one -
Life is shorter than Summer -
Seventy Years is spent as quick
As an only Dollar -

Sorrow - now - is polite - and stays -
See how well we spurn him -
Equally to abhor Delight -
Equally retain him -

    L'Estate è più corta di qualsiasi cosa -
La Vita è più corta dell'Estate -
Settant'anni si spendono in fretta
Come un singolo Dollaro -

Il Dolore - ora - è garbato - e resta -
Guarda come siamo bravi a disdegnarlo -
Egualmente aborrire la Gioia -
Egualmente trattenerla -

Tutto ciò che è gradevole sembra così corto: l'estate, ancora di più la vita, che sembra svanire in un istante, anche se si riesce a viverla fino in fondo. La stessa cosa accade per i sentimenti che proviamo: disdegnamo il dolore, ma lui, se pur con garbata cortesia, resta sempre al nostro fianco. Il contrario accade per la gioia: quanto sarebbe bello invece disdegnare allo stesso modo anche lei e riuscire però a trattenerla a lungo con noi.


J1507 (1880) / F1337 (1874)

The Pile of Years is not so high
As when you came before
But it is rising every Day
From recollection's Floor
And while by standing on my Heart
I still can reach the top
Efface the mountain with your face
And catch me ere I drop
    La Pila degli Anni non è così alta
Come quando venisti prima d'ora
Ma sta crescendo ogni Giorno
Dal Pavimento del ricordo
E mentre alzandomi sul Cuore
Posso ancora raggiungere la cima
Cancella la montagna col tuo volto
E afferrami prima ch'io cada

Non è mai tardi per recuperare il gusto dell'amore, nutrito negli anni dal ricordo degli ardori giovanili. Il cuore è sempre pronto a palpitare, a sollevarsi per raggiungere vette che non sempre sono quelle che vorremmo e dalle quali rischiamo sempre di cadere, a meno che un volto amato non cancelli l'immagine di montagne irraggiungibili, e braccia forti non ci afferrino prima di quella caduta.
Al verso 7 ho scelto la variante "mountain" al posto di "burden" (fardello). Per questa parola ED ha indicato ben cinque varianti: oltre a "mountain" (sottolineata due volte nel manoscritto), "monster" (mostro), "stature" (statura), "spectre" (spettro) e "trouble" (preoccupazione, ansia).


J1508 (1880) / F1536 (1880)

You cannot make Remembrance grow
When it has lost it's Root -
The tightening the Soil around
And setting it upright
Deceives perhaps the Universe
But not retrieves the Plant -
Real Memory, like Cedar Feet
Is shod with Adamant -
Nor can you cut Remembrance down
When it shall once have grown -
It's Iron Buds will sprout anew
However overthrown -
Disperse it - slay it -
    Non puoi far crescere il Ricordo
Quando ha perduto la Radice -
Consolidargli il Suolo intorno
E collocarlo eretto
Inganna forse l'Universo
Ma non recupera la Pianta -
La vera Memoria, come i Piedi del Cedro
È ferrata col Diamante -
Né puoi abbattere il Ricordo
Quando una sola volta sia cresciuto -
Le sue Gemme di Ferro spunteranno di nuovo
Anche se rovesciato -
Disperso - ucciso -

Nell'edizione Johnson l'ultimo verso è riportato in nota e considerato una variante non segnata e forse attribuibile al verso 2. Franklin lo considera invece parte integrante della poesia, anche se potrebbe non essere l'ultimo verso, visto che: "il manoscritto è una bella copia che sembra come proseguire in un ulteriore foglio ora perduto". L'ipotesi è sorretta dal fatto che nell'ultimo verso si dovrebbe leggere in realtà "Disperdilo - uccidilo -", come se, appunto, la poesia dovesse proseguire.

Un ricordo senza salde radici non sopravvive a lungo; si può in qualche modo tentare di farlo apparire ancora vivo, come facciamo con una pianta quando gli raccogliamo un po' di terra intorno per tenerla in piedi, ma è un artificio che può ingannare chi guarda distrattamente e non certo un modo per farla restare viva. Ma i ricordi scompaiono dalla memoria soltanto se non sono veri, perché questi ultimi hanno radici d'acciaio che, una volta attecchite, non temono nulla: niente riuscirà a sradicare un ricordo vero dalla nostra mente, e anche se riuscissimo a rovesciarlo, a disperderlo, a ucciderlo, spunterà di nuovo nel suolo della nostra memoria.


J1509 (1881) / F1539 (1880)

Mine Enemy is growing old -
I have at last Revenge -
The Palate of the Hate departs -
If any would avenge

Let him be quick -
The Viand flits -
It is a faded Meat -
Anger as soon as fed - is dead -
'Tis Starving makes it fat -

    Il mio Nemico sta invecchiando -
Ho alla fine Vendetta -
Il Gusto dell'Odio se ne va -
Se ci si vuol vendicare

Si faccia in fretta -
La Pietanza sfugge -
È un Alimento deperibile -
La Rabbia non appena sazia - è morta -
È il Digiuno che la fa ingrassare -

Tre copie praticamente uguali. Una era acclusa a una lettera a Higginson (L675 - novembre 1880), citata come "Cupid's Sermon" (l'informazione è riportata in entrambe le edizioni critiche delle poesie, ma nell'edizione Johnson delle lettere per questo titolo è indicata la poesia "Dare you see a Soul at the White Heat?" - J365-F401).
Sul verso di uno dei due manoscritti rimasti fra le carte di ED si legge: "With love, for Supper - if deferred it will fade like Ice Cream" ("Con affetto, per Cena - se differito si scioglierà come un Gelato").

Versi in bilico fra due affermazioni in contrasto fra loro: "la vendetta è un piatto da consumare caldo" e "la rabbia si nutre dell'attesa, perciò la vera vendetta è quella che sa aspettare" Potrebbero essere due poesie distinte; la prima con i versi 3-4-5-6-7, la seconda con i versi 1-2 e 8-9. Visto che ED le ha incastrate una dentro l'altra possiamo presumere che abbia voluto dare una doppia lettura, come se esistessero due modi, distinti ma in fin dei conti simili, per soddisfare la voglia di vendetta.
Possiamo però leggerla anche in un altro modo: il mio nemico sta invecchiando, è ormai debole e non ha più la forza per contrastare la mia vendetta, perciò bisogna cogliere al volo il momento propizio e spegnere la rabbia, ingrassata nel tempo del digiuno, con la vendetta ora a portata di mano.


J1510 (1881) / F1570 (1882)

How happy is the little Stone
That rambles in the Road alone,
And does'nt care about Careers
And Exigencies never fears -
Whose Coat of elemental Brown
A passing Universe put on,
And independent as the sun
Associates or glows alone,
Fulfilling absolute Decree
In casual simplicity -
    Com'è felice la Pietruzza
Che gironzola da sola per la Strada,
E non si cura di Carriere
E di Esigenze non ha mai paura -
Il cui Manto di un Bruno elementare
Un Universo di passaggio conferì,
E indipendente come il sole
Si associa o da sola brilla,
Adempiendo a un Decreto assoluto
In casuale semplicità -

Sei copie di questa poesia (una perduta e una presunta):

A) brutta copia con cinque varianti, due delle quali accolte nelle quattro copie di cui resta il manoscritto;
B) inviata presumibilmente a Susan (L744) con una frase aggiunta alla fine: "Heaven the Balm of a Surly Technicality!" ("Cielo è il Balsamo di un Arcigno Tecnicismo!");
C) inviata a Louise e Frances Norcross (il manoscritto è perduto, Frances trascrisse il primo verso nell'elenco delle poesie ricevute);
D) forse inviata a Helen Hunt Jackson (vedi la E);
E) acclusa a una lettera a Thomas Niles dell'aprile 1882 (L749), preceduta da "The kind but incredible opinion of 'H. H.' and yourself I would like to deserve - Would you accept a Pebble I think I gave to her, though I am not sure." ("Mi piacerebbe meritare la gentile ma incredibile opinione sua e di 'H. H.' - La prego di accettare un Ciottolo che credo di aver dato anche a lei, anche se non ne sono certa."). "H. H." è Helen Hunt Jackson e da questa frase si presume che un'ulteriore copia possa essere stata inviata a quest'ultima;
F) in una lettera a Higginson dell'estate 1882 (L767), preceduta da: "I am glad you are better, and if to cherish the Cherubim be not too intrepid, desire my love to Baby's Mama - I am glad you are with the 'Elms' - That is a gracious place -" ("Sono lieta che lei stia meglio, e se aver caro un Cherubino non è troppo intrepido, esprima il mio affetto alla Mamma della Bimba - Sono lieta che lei sia tra gli 'Olmi' - È un posto grazioso -"). La bimba è la figlia di Higginson, Margaret, nata il 25 luglio 1881. Alla fine della lettera, prima della firma "Your Scholar", ED aggiunse i quattro versi della J1543-F1573.

Quella riportata sopra è la versione F), sostanzialmente uguale a quella degli altri tre manoscritti rimasti (A-B-E).

Una pietruzza che gironzola inconsapevole e felice, priva dei dubbi e delle preoccupazioni della natura umana, segnata da "carriere" e da "esigenze" che assorbono e non permettono di godere in "casuale semplicità" quel "decreto assoluto" che è il mistero del nostro essere.
Nella frase aggiunta alla copia inviata a Susan la "Surly Technicality" si riferisce probabilmente agli aridi "tecnicismi" di una religione convenzionale, estranea alla inconsapevole felicità della natura, rappresentata nei versi da quella "pietruzza che gironzola da sola per la strada".
Nella lettera a Higginson ED scrive: "I am glad you are with the 'Elms'". Quegli "olmi" tra virgolette potrebbero riferirsi al luogo dove William Penn firmò nel 1682 un trattato con gli indiani. Nel Webster, alla voce "elm" e dopo la definizione di "A tree of the genius Ulmus", c'è una nota che spiega come quel trattato "fu negoziato sotto un grande Olmo che prosperava nel luogo ora chiamato Kensigton, vicino Filadelfia".


J1511 (1881) / F1540 (1880)

My country need not change her gown,
Her triple suit as sweet
As when 'twas cut at Lexington,
And first pronounced "a fit."

Great Britain disapproves "the stars;"
Disparagement discreet, -
There's something in their attitude
That taunts her bayonet.

    Il mio paese non deve cambiare vestito,
Il suo triplice abito è dolce
Come quando fu tagliato a Lexington,
E per la prima volta dichiarato "perfetto".

La Gran Bretagna disapprova "le stelle";
Denigrazione discreta, -
C'è qualcosa nel loro aspetto
Che ammonisce le sue baionette.

Acclusa a una lettera a Higginson (L675 - novembre 1880), citata come "My Country's Wardrobe" ("Il Guardaroba del mio paese", ovvero la bandiera americana). Il manoscritto è perduto e il testo deriva da Poems del 1891.

Una celebrazione della bandiera americana, con le stelle simbolo di stati federati e sovrani che ammoniscono e insieme sfidano le baionette britanniche.
A Lexington fu combattuta, il 19 aprile 1775, la prima battaglia della rivoluzione americana. Il disegno della bandiera americana fu approvato dal Congresso il 14 giugno 1777. Probabile perciò che il terzo verso debba intendersi come un accostamento simbolico.


J1512 (1881) / F1548 (1881)

All things swept sole away
This - is immensity -
    Tutte le cose spazzate via e sole
Questa - è l'immensità -

I versi concludono una lettera a Higginson (L735 - 1881), preceduti da"I trust the Life of which you spoke is in no peril, and every unconferred Bliss tenderly in store - It is solemn to remember that Vastness - is but the Shadow of the Brain which casts it -" ("Confido che la Vita di cui mi ha parlato non sia in pericolo, e ogni Gioia non sperimentata teneramente in arrivo - È solenne rammentare quella Vastità - non è altri che l'Ombra della mente che le dà forma -").
Le parole che precedono i versi sembrano riferirsi a una nascita annunciata, quindi la lettera dovrebbe essere precedente a quella dell'autunno 1881 (L728) che contiene la J1513-F1561.

L'immensità vista come un insieme di singolarità, senza più alcuna relazione tra di loro che possa determinare lo spazio e il tempo.
Per il "sole" del primo verso il Webster indica anche, come ulteriore definizione, "probably from separation". Credo che l'aggettivo debba essere inteso proprio in questo senso: la morte che ci separa da tutto ciò che conosciamo e ci lascia senza più nessun punto di riferimento; qualcosa che assomiglia molto al nulla.


J1513 (1881) / F1561 (1881)

"Go travelling with us"!
Her travels daily be
By routes of ecstasy
To Evening's Sea -
    "Viaggia con noi!"
I suoi viaggi quotidiani siano
Per rotte d'estasi
Verso il Mare della Sera -

I versi concludono una lettera a Higginson (L728 - autunno 1881) dedicata alla nascita della figlia Margaret, il 25 luglio 1881. Sono preceduti da: "If she will accept a vicarious kiss, please confide it to her - Does she coo with 'discraytion'? I am very grateful for the delight to you and Mrs Higginson - I had thought of your Future with soft fear - I am glad it has come -" ("Se accetterà un bacio vicario, la prego di affidarglielo - Tuba con 'discrezione'? Mi è molto grata la gioia sua e di Mrs Higginson - Avevo pensato al vostro futuro con un po' di paura - Sono felice che sia arrivato -").

L'augurio per una nascita, che però non si esime dal ricordare che le "rotte dell'estasi" non possono non terminare nel "mare della sera".


J1514 (1881) / F1544 (1881)

An Antiquated Tree
Is cherished of the Crow
Because that Junior Foliage
Is disrespectful now
To venerable Birds
Whose Corporation Coat
Would decorate Oblivion's
Remotest Consulate -
    Un Albero Antiquato
È caro al Corvo
Perché il Fogliame più Giovane
Non ha rispetto ora
Per gli Uccelli venerandi
La cui Divisa Ufficiale
Decorerebbe il più Remoto
Consolato dell'Oblio -

In una lettera dell'inizio della primavera 1881 a Elizabeth Holland (L689), preceduta da "Spring, and not a Blue Bird, but I have seen a Crow - 'in his own Body on the Tree', almost as prima facie - They love such outlawed Trees!" ("Primavera, e non un Uccello Azzurro, ma un Corvo ho visto - 'nel suo Corpo sull'Albero', quasi come cosa ovvia - Amano talmente gli Alberi fuorilegge!") e seguita da "Could you condone the profanity?" ("Potrai perdonare l'empietà?").
La citazione della prima frase è dalla Prima lettera di Pietro 2,24: "Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce" (nella King James "Who is own self bare our sins in his own body on the tree") e la frase che segue i versi è riferita all'empietà di trasformare il Cristo del passo biblico in un corvo.

Come in molti casi di poesie inserite in lettere, i versi si completano con la lettura delle frasi che li precedono e li seguono. La poesia, letta da sola, potrebbe sembrare una sorta di malinconica riflessione sulla scarsa considerazione della gioventù per la vecchiaia, rappresentata da un corvo che si rifugia nelle parti meno rigogliose degli alberi, con la sua divisa un po' antiquata adatta più a un "consolato dell'oblio" che alla rinascita primaverile, perché sa che le foglie più giovani non avrebbero rispetto per la sua veneranda serietà. Ma questa lettura, pur legittima, si estende a significati più ampi se consideriamo quella "profanazione" di cui ED chiede perdono all'amica, quel richiamo a una frase biblica che celebra il sacrificio di Cristo applicata a un oscuro corvo appollaiato sui rami secchi di un albero; è come se ED volesse nobilitare con il paragone divino un soggetto altrimenti destinato ad uno sterile rimpianto nostalgico. Se leggiamo così anche gli ultimi due versi, l'immagine del "più remoto consolato dell'oblio" diventa una sorta di nobile consapevolezza di quel lontano luogo che è riservato a chi avrà ormai obliato il rigoglioso scorrere della vita.


J1515 (1881) / F1564 (1881)

The Things that never can come back, are several -
Childhood - some forms of Hope - the Dead -
Though Joys - like Men - may sometimes make a Journey -
And still abide -
We do not mourn for Traveler, or Sailor,
Their Routes are fair -
But think enlarged of all that they will tell us
Returning here -
"Here"! There are typic "Heres" -
Foretold Locations -
The Spirit does not stand -
Himself - at whatsoever Fathom
His Native Land -
    Le Cose che non tornano indietro, sono svariate -
L'Infanzia - certe forme di Speranza - i Morti -
Anche se le Gioie - come gli Uomini - fanno talvolta un Viaggio -
E tuttavia restano -
Non piangiamo il Viaggiatore, o il Marinaio,
Le loro Rotte sono belle -
Ma il pensiero allarghiamo a tutto ciò che ci diranno
Tornando qui -
"Qui!" Ci sono tipici "Qui" -
Luoghi preannunciati -
Lo Spirito non si ferma -
Lui stesso - per quanto si Estenda
Sua Terra Natia -

Inviata a Elizabeth Holland (L733) dopo la morte del marito, Josiah Gilbert Holland, il 12 ottobre 1881. La lettera è costituita soltanto da questi versi preceduti da "Dear Sister" e seguiti da "Emily, in love -".
C'è un'altra copia manoscritta, rimasta tra le carte di ED, con un'unica variante: "But" ("Ma") al posto di "Though" al verso 3.

Una poesia-lettera in memoria di un amico che ED conosceva da quasi trent'anni. Negli ultimi due versi lo spirito diventa patria di se stesso, in qualunque luogo esso sia, unito o separato dal suo involucro mortale.


J1516 (1881) / F1563 (1881)

No Autumn's intercepting Chill
Appalls this Tropic Breast -
But African Exuberance
And Asiatic rest -
    Non l'ineluttabile Freddo d'Autunno
Sgomenta questo Petto Tropicale -
Ma Esuberanza d'Africa
E Asiatico riposo -

Due copie: una inviata a Susan e l'altra in una lettera a Elizabeth Holland (L738 - fine novembre 1881) scritta dopo che ED aveva ricevuto una copia di Century and Scribner's dedicata alla memoria di Josiah Gilbert Holland. In quest'ultima copia il "this" del secondo verso diventa "that".

Un cuore che ha in sé il calore dei tropici non si lascia intimidire dal freddo dell'autunno-morte. Le cose che lo toccano sono piuttosto l'esuberanza di essere al cospetto del mistero e la pace di un riposo nell'assoluto, due sentimenti estremi e inconoscibili nel nostro vivere mortale, come le terre citate nei versi.
Se leggiamo i versi da soli, così come inviati a Susan e senza il riferimento alla morte del marito nella lettera a Elizabeth Holland, il senso appare diverso: un cuore caldo e appassionato non si lascia intimidire dal freddo dell'autunno ma è toccato soltanto da due sentimenti estremi, l'esuberanza e il riposo, connotati da un esotismo che li rendi misteriosi e affascinanti.


J1517 (1881) / F1567 (1881)

How much of Source escapes with thee -
How chief thy sessions be -
For thou hast borne a universe
Entirely away.
    Quanto della Sorgente fugge con te -
Come sono importanti i tuoi incontri -
Perché un universo intero
Ti sei portato via.

I versi concludono una lettera a Elizabeth Holland per il Natale 1881 (L742) e sono preceduti da "Shall we wish a triumphant Christmas to the brother withdraw? Certainly he possess it." ("Dobbiamo augurarci un Natale trionfante per il fratello allontanatosi? Sicuramente l'avrà.").
Il manoscritto è perduto e il testo deriva dalla trascrizione di Mabel Todd.

Chi muore porta via con sé un intero universo, quello della sua vita e dei sentimenti di chi lo ha amato.


J1518 (1881) / F1566 (1881)

Not seeing, still we know -
Not knowing, guess -
Not guessing, smile and hide
And half caress -
And quake - and turn away,
Seraphic fear -
Is Eden's innuendo
"If you dare"?
    Pur non vedendo, sappiamo -
Non sapendo, immaginiamo -
Non immaginando, sorridiamo e serbiamo
E a metà accarezziamo -
E tremiamo - e ci defiliamo,
Serafica paura -
È allusione di Eden
"Se osi"?

I versi concludono una lettera a Sarah Tuckerman della fine del 1881 (L741) e sono preceduti soltanto da "Vinnie asked to me if I had any Message for you, and while I was picking it, you ran away." ("Vinnie mi ha chiesto se avevo qualche Messaggio per te, e mentre lo stavo scegliendo, sei fuggita.").

Un messaggio non consegnato può celare qualsiasi cosa, possiamo essere sicuri del suo contenuto, possiamo immaginarlo, arretrare timorosi di fronte al timore di conoscerlo, oppure osare e forse scoprire un mistero divino.


J1519 (1881) / F1565 (1881)

The Dandelion's pallid Tube
Astonishes the Grass -
And Winter instantly becomes
An infinite Alas -
The tube uplifts a signal Bud
And then a shouting Flower -
The Proclamation of the Suns
That sepulture is o'er -
    Il pallido Gambo del Dente di Leone
Stupisce l'Erba -
E l'Inverno d'un tratto diventa
Un infinito Ahimè -
Sul gambo si leva un'inusitata Gemma
E poi un chiassoso Fiore -
Il Proclama dei Soli
Che la sepoltura è finita -

Inviata a Sarah Tuckerman (L739). Nell'edizione delle lettere del 1894, Mabel Todd afferma che i versi accompagnavano un dente di leone legato con un nastro rosso. Il biglietto contiene i versi e una frase conclusiva in cui ED cita Elihu Root, morto l'anno precedente (vedi la J1366-F1462): "Vinnie told me, dear friend, you were speaking of Mr Root -" ("Vinnie mi ha detto, mia cara, che stavi parlando di Mr Root -").

Un fiore che preannuncia il risveglio primaverile, esplicito simbolo di resurrezione.


J1520 (1881) / F1543 (1881)

The Stem of a departed Flower
Has still a silent rank -
The Bearer from an Emerald Court
Of a Despatch of Pink.
    Lo Stelo di un Fiore estinto
Ha ancora un rango silente -
Il Latore da una Corte di Smeraldo
Di un Dispaccio Rosa.

Inviata a Sarah Tuckerman in un biglietto del 1° gennaio 1881 (L684), preceduta soltanto da: "My Bird - Who is 'Today'? 'Yesterday' was a Year ago - and yet," ("Uccellino mio - Chi è 'Oggi'? 'Ieri' era un Anno fa - eppure,").

Il ciclo ininterrotto della natura in un biglietto di inizio anno, in cui il silenzioso e intatto rango dello stelo di un fiore estinto si fa latore di un messaggio di rinascita.


J1521 (1881) / F1559 (1881)

The Butterfly upon the Sky
That does'nt know it's Name
And has'nt any Tax to pay
And has'nt any Home
Is just as high as you and I,
And higher, I believe,
So soar away and never sigh
And that's the way to grieve -
    La Farfalla su nel Cielo
Che non sa il suo Nome
E non ha Tasse da pagare
E non ha Casa
È giusto alta come voi e me,
E più alta, credo,
Dunque libratevi e non sospirate mai
E questa è la via per affliggersi -

Inviata a Sally Jenkins e alla nipote Martha nell'agosto 1881 (L718), preceduta da "'Little Women -' / Which shall it be, Geranium or Juleps?" ("'Piccole Donne' - / Che sarà, Geranio o Giulebbe?").
Sally Jenkins, allora quindicenne come Martha, era la figlia di Jonathan Leavitt Jenkins, pastore della First Congregational Church fino al 1877. Quando la sua famiglia si trasferì a Pittsfield rimase in contatto con Martha; Johnson annota: "I versi concludono un breve biglietto indirizzato a 'Sallie e Mattie -', inviato a Mattie Dickinson e Sally Jenkins in occasione o di una visita di Mattie a Sally a Pittsfield o di Sally a Mattie ad Amherst."

Un biglietto inviato a due "piccole donne", con l'invito a volare alto, a non perdersi in sospiri, perché sono la via migliore per affliggersi e non godere fino in fondo l'ignara bellezza della gioventù. Nella frase che precede i versi il geranio e il giulebbe sembrano avere un qualche significato in contrasto fra loro, come se ED chiedesse: "preferite che la vostra fanciullezza assomigli al geranio o al giulebbe?" Visto che il geranio è "coltivato per la sua fragranza o per la bellezza dei fiori" e il giulebbe "una medicina composta da una soluzione specifica e uno sciroppo dolce" potrebbero essere l'uno simbolo del fiore che cresce rigoglioso e l'altro una giovanile dolcezza che si tramuta nell'amara medicina della vita.


J1522 (1881) / F1547 (1881)

His little Hearse like Figure
Unto itself a Dirge
To a delusive Lilac
The vanity divulge
Of Industry and Morals
And every righteous thing
For the divine Perdition
Of Idleness and Spring -
    Un piccolo Carro Funebre la sua Figura
Per se stesso un Lamento
A un illusorio Lillà
La vacuità divulghi
Di Operosità e Morale
E ogni cosa giusta
Per la divina Perdizione
Di Ozio e Primavera -

In un biglietto al nipote Gilbert (L712), che riporto per intero:

For Gilbert to carry to his Teacher -

The Bumble Bee's Religion -

[versi]

"All Liars shall have their part" -
Jonathan Edwards -

"And let him that is athirst come" -
Jesus -

        Per Gilbert da portare al suo Maestro -

La Religione del Bombo -

[versi]

"Tutti i Bugiardi avranno la loro parte" -
Jonathan Edwards

"E lasciate venire colui che è assetato" -
Gesù

Sembra che nel biglietto ci fosse anche un bombo morto.
Jonathan Edwards (1703-1758) era un pastore della chiesa congregazionalista di Northampton, famoso per i suoi sermoni durante il primo "grande risveglio" religioso americano.
In un'altra versione, rimasta tra le carte di ED, il testo è diviso in due strofe di quattro versi, con due varianti: al verso 5 "ethics" ("etica") al posto di "Morals" e al verso 6 "founded" ("stabilita") al posto di "righteous".

La religione del bombo è molto semplice e pragmatica: lasciate perdere concetti vacui e fumosi come l'operosità e la morale e godetevi in un sano ozio le bellezze della primavera, tanto prima o poi tutti finiremo così: un cadavere, un carro funebre e un lamento. La citazione finale dell'occhiuto pastore settecentesco, contrapposta a quella di Gesù, sembra un chiaro indizio di che cosa intendesse ED con la "vanity" del quarto verso.


J1523 (1881) / F1546 (1881)

We never know we go when we are going -
We jest and shut the Door -
Fate - following - behind us bolts it -
And we accost no more -
    Non sappiamo di andare mentre stiamo andando -
Celiamo e chiudiamo la Porta -
Il Fato - seguendoci - dietro di noi la spranga -
E non ci accostiamo più -

Il testo è dalla copia autografa rimasta; un'altra copia (perduta e conosciuta da una trascrizione di Frances Norcross) era in una lettera a Louise e Frances Norcross dell'aprile 1881 (L691), preceduta da "It is startling to think that the lips, which are keepers of thoughts so magical, yet at any moment are subject to the seclusion of death. I must leave you dear, to come perhaps again," ("È impressionante pensare che quelle labbra, custodi di pensieri così magici, possano ogni istante essere soggette all'isolamento della morte. Devo lasciarvi care, forse per tornare,").

Il destino ha i suoi tempi, ignoti e non determinabili; uscire gioiosamente da una porta non significa potervi sempre rientrare.


J1524 (1881) / F1549 (1881)

A faded Boy - in sallow Clothes
Who drove a lonesome Cow
To pastures of Oblivion -
A statesman's Embryo -

The Boys that whistled are extinct -
The Cows that fed and thanked
Remanded to a Ballad's Barn
Or Clover's Retrospect -

    Un Ragazzo sbiadito - in Abiti giallastri
Che conduceva una Mucca solitaria
Ai pascoli dell'Oblio -
L'Embrione di uno statista -

I Ragazzi che fischiettavano sono estinti -
Le Mucche che nutrivano e ringraziavano
Confinate in Stalle di Ballate
O Memorie di Trifoglio -

Un nostalgico ricordo dei tempi eroici della colonizzazione dell'America, di quei ragazzi ormai sbiaditi nei ricordi, che lavoravano in campi consegnati all'oblio, diventati il simbolo "embrionale" di quella che poi sarà una nazione. Quei tempi non ci sono più, sono rimasti soltanto nei racconti delle ballate popolari o nella memoria di una natura incontaminata.
Al verso 4 "stateman" significa "statista" ma anche "piccolo proprietario terriero"; probabile che ci sia una contaminazione fra i due significati, tutti e due riferibili al successivo destino del ragazzo del primo verso.


J1525 (1881) / F1571 (1882)

He lived the Life of Ambush
And went the way of Dusk
And now against his subtle name
There stands an Asterisk
As confident of him as we -
Impregnable we are -
The whole of Immortality
Intrenched within a star -
    Visse la Vita dell'Agguato
E se ne andò per la via del Crepuscolo
E ora contro il suo nome sottile
Là sta un Asterisco
Fiducioso di lui come noi -
Incrollabili noi siamo -
L'intera Immortalità
Trincerata dentro una stella -

Una seconda copia fu inclusa in un biglietto del 16 luglio 1882 a Samuel Bowles figlio in memoria del padre (L935, datata 1884), insieme a dei gelsomini disseccati, con due varianti, al primo e all'ultimo verso: "Who abdicated Ambush" al posto di "He lived the Life of" e "Secreted in" al posto di "Intrenched within".
Johnson considera le due versioni come poesie separate (quella inviata a Bowles è la J1616) mentre Franklin le considera (come appare evidente) due versioni della stessa poesia.

Un ricordo della figura di Samuel Bowles, immortalata in una stella perenne che illumina il cammino di chi resta.


J1526 (1881) / F1562 (1881)

His oriental heresies
Exhilarate the Bee,
And filling all the Earth and Air
With gay apostasy

Fatigued at last, a Clover plain
Allures his jaded Eye
That lowly Breast where Butterflies
Have felt it meet to die -

    Le sue eresie orientali
Rallegrano l'Ape,
E riempiono la Terra e l'Aria
Di gaia apostasia

Affaticata infine, un semplice Trifoglio
Alletta il suo Occhio esausto
Quell'umile Seno dove le Farfalle
Hanno sentito appropriato morire -

Il testo riportato sopra è quello del manoscritto autografo. Ce n'è un'altra versione, conosciuta da una trascrizione di Mabel Todd, con due ulteriori strofe e varianti ai versi 3, 5 6, 7 e 8:

His oriental heresies
Exhilarate the bee
And filling all the Earth and sky
With gay apostasy

Fatigued at last a clover low
Ensnares his jaded eye,
Sweet homestead where the butterfly
Betakes himself to die.

Intoxicated with the peace
Surpassing revelry,
He spends the evening of his days
In blissful revery,

Recounting nectars he has known
And attars that have failed,
And honeys, if his life be spared,
He hungers to attain.

    Le sue eresie orientali
Rallegrano l'ape,
E riempiono la Terra e il cielo
Di gaia apostasia

Affaticata infine un umile trifoglio
Irretisce il suo occhio esausto,
Dolce casa dove la farfalla
Se ne va a morire.

Inebriata dalla pace
Che oltrepassa la baldoria,
Passa il crepuscolo dei suoi giorni
In beata fantasticheria,

Enumerando i nettari che ha provato
E le essenze che ha mancato,
E le dolcezze, se la vita le sarà risparmiata,
Che brama conquistare.

L'ape spensierata e libera da vincoli vive gioiosamente, per riposarsi, e forse anche morire, altrettanto spensieratamente in quella natura che vede ripetersi senza drammi il ciclo delle esistenze.
Nella versione più lunga l'immagine viene arricchita dalle beate fantasticherie dell'ape e dalla sua voglia di vivere, ostacolata soltanto da quel "se" del penultimo verso, qui non in veste di dubbio ma di semplice incertezza.


J1527 (1881) / F1550 (1881)

Oh give it motion - deck it sweet
With Artery and Vein -
Upon it's fastened Lips lay words -
Affiance it again
To that Pink stranger we call Dust -
Acquainted more with that
Than with this horizontal one
That will not lift it's Hat -
    Oh dagli movimento - rivestilo dolcemente
Con Arterie e Vene -
Sulle sue Labbra serrate deponi parole -
Dai fiducia ancora
A quel Roseo estraneo chiamato Polvere -
Che ha più familiarità con quello
Che con questo corpo orizzontale
Che non si toglierà il Cappello -

Un'invocazione a rendere palpabile la resurrezione, a ridare a un corpo ormai divenuto polvere le sembianze vitali (movimento, arterie, vene, parole), a confidare che quella polvere estranea, ma che ha in sé la rosea essenza della vita pronta a rinascere, abbia più familiarità con qualcosa destinato a rivivere, ad alzarsi, piuttosto che con un corpo eternamente orizzontale, incapace per sempre di fare un gesto di saluto all'immortalità.
L'uso del pronome neutro fa pensare che ED si riferisca genericamente a un "corpo"; ho perciò esplicitato questo soggetto traducendo così "one" al penultimo verso.


J1528 (1881) / F1574 (1882)

The Moon upon her fluent Route
Defiant of a Road -
The Star's Etruscan Argument
Substantiate a God -

If Aims impel these Astral Ones
The ones allowed to know
Know that which makes them as forgot
As Dawn forgets them - now -

    La Luna nella sua fluente Rotta
Sprezzante d'ogni Strada -
L'Etrusco Argomento della Stella
Sostanziano un Dio -

Se Mete spingono queste Entità Astrali
Coloro a cui è permesso di saperlo
Sanno che chi li crea è dimenticato
Come l'Alba li dimentica - ora -

La fede è incompatibile con la conoscenza, perché sono i misteri impenetrabili della natura (l'instancabile rotta della Luna su strade invisibili, l'enigma delle stelle) a convalidare l'esistenza di Dio. Chi riesce a penetrarne i segreti sappia che questa conoscenza "scientifica" non sarà di nessun aiuto per svelare quella divina, imperscrutabile come quelle entità notturne quando l'alba ne prende il posto.


J1529 (1881) / F1551 (1881)

'Tis Seasons since the Dimpled War
In which we each were Conqueror
And each of us were slain
And Centuries 'twill be and more
Another Massacre before
So modest and so vain -
Without a Formula we fought
Each was to each the Pink Redoubt -
    Sono Stagioni dalla Guerra delle Fossette
In cui entrambi eravamo Conquistatori
Ed entrambi eravamo uccisi
E Secoli ci saranno e più
Prima di un altro Massacro
Così modesto e così vano -
Senza Formule ci battevamo
L'uno era per l'altra il Roseo Fortino -

La "guerra delle fossette" del primo verso rimanda a una guerra tra volti, tra due persone una di fronte all'altra che si affrontano a parole. Una guerra modesta e futile, senza vincitori né vinti. Ma ormai quel tempo è finito e probabilmente passeranno secoli prima che quei due fortini (rosei perché sono volti umani) si affrontino ancora.
Potrebbe essere un'immagine della futilità delle passioni umane, ma anche l'amara constatazioni di quanto poco ci sia concesso di vivere (seasons) di fronte all'infinito tempo della morte (centuries), oppure la constatazione di quanto ci voglia poco a litigare e tanto invece per ritrovarsi. Gli ultimi due versi sembrano accentuare il "modest and vain" di quello che li precede.


J1530 (1881) / F1545 (1881)

A Pang is more conspicuous in Spring
In contrast with the things that sing
Not Birds entirely - but Minds -
And Winds - Minute Effulgencies
When what they sung for is undone
Who cares about a Blue Bird's Tune -
Why, Resurrection had to wait
Till they had moved a Stone -
    Uno Spasimo è più cospicuo in Primavera
In contrasto con le cose che cantano
Non solo gli Uccelli - ma le Menti -
E i Venti - Minuti Fulgori
Quando ciò per cui cantavano è distrutto
Chi si cura della Melodia di un Uccello Azzurro -
Per questo, la Risurrezione dovrà aspettare
Finché loro non avranno smosso la Pietra -

Esiste un altro manoscritto di questa poesia (probabilmente un abbozzo, datato 1877 da Johnson e 1881 da Franklin) senza i primi quattro versi e con cinque versi aggiunti, l'ultimo dei quali uguale al primo:

When what they sung for is undone
Who cares about a Blue Bird's Tune -
Why, Resurrection had to wait
Till they had moved a stone -

As if a Drum went on and on
To captivate the slain

I dare not write until I hear -
Intro without my Trans -

When what they sung for is undone

    Quando ciò per cui cantavano è distrutto
Chi si cura della Melodia di un Uccello Azzurro -
Per questo, la Risurrezione dovrà aspettare
Finché loro non avranno smosso la pietra -

Come se un Tamburo andasse avanti e avanti
Per accattivarsi gli uccisi

Non oso scrivere finché odo -
Intro senza il mio Trans -

Quando ciò per cui cantavano è distrutto

Johnson annota: "I versi che seguono la prima strofa sono certamente un abbozzo e sembrano essere materiale che ED scartò quando scrisse la poesia più tarda."
Franklin: "La quartina è seguita da cinque versi che sono almeno in parte collegati a quelli che precedono, visto che l'ultimo è una ripetizione del primo."

La chiave della poesia è negli ultimi due versi: "la risurrezione deve seguire il suo corso e aspettare che i morti smuovano le loro pietre", perché nulla di quello che avviene dopo la morte ha più importanza per chi se n'è ormai andato. Nella versione "in bella" questa immagine è preceduta da un'altra presente spesso nelle poesie di ED, quella del contrasto che acuisce le sensazioni ed è come se facesse diventare molto più lungo il tempo dell'attesa, quel "pang" che pare trasformarsi da dolore acuto, improvviso ma breve, a spasimo infinito. Nella versione abbozzata invece i versi che seguono sembrano voler sviluppare il senso dell'attesa, con quel tamburo che non smette mai di suonare e l'impedimento ad agire (a scrivere per il poeta) finché non vi sia la pace dell'ultimo silenzio dentro di noi e fuori più nulla.
Nel penultimo verso della versione-abbozzo ho lasciato "Intro" e "Trans" inalterati; presumo che qui ED abbia usato le radici latine nel significato di "dentro" e "fuori, oltre; al di là".


J1531 (1881) / F1552 (1881)

Above Oblivion's Tide there is a Pier
And an effaceless "Few" are lifted there -
Nay - lift themselves - Fame has no Arms -
And but one Smile - that meagres Balms -
    Sopra la Marea dell'Oblio c'è un Molo
E "Pochi" incancellabili sono innalzati là -
Anzi - innalzano se stessi - la Fama non ha Braccia -
E solo un Sorriso - che impoverisce i Balsami -

Nel manoscritto c'è una variante per i versi 2-4 che trasforma il testo in una versione alternativa:

Above Oblivion's Tide there is a Pier
And an effaceless "Few" are scattered there -
Scattered - I say -
To place them side by side
Enough will not be found
When all have died -
    Sopra la Marea dell'Oblio c'è un Molo
E "Pochi" incancellabili sono sparsi là -
Sparsi - dico -
Per collocarsi fianco a fianco
Abbastanza per non essere trovati
Quando tutti saranno morti -

In entrambe le versioni il tema è quello della fama riservata a quei pochi che riescono a innalzarsi al di sopra della "marea dell'oblio". Nella prima l'accento è posto sulla forza interiore di chi riesce ad emergere dal mare dell'anonimato: la fama non ha braccia per sollevare chi vuole, ma solo un sorriso che sembra dare un'illusione quasi sempre fallace, per questo quei pochi devono guadagnarsi da sé quel "molo". Nella versione alternativa l'immagine cambia e gli ultimi versi sembrano trasformare l'incancellabilità dell'inizio in un "per sempre" comunque legato alla limitatezza umana.


J1532 (1881) / F1553 (1881)

From all the Jails the Boys and Girls
Ecstatically leap -
Beloved only Afternoon
That Prison does'nt keep -

They storm the Earth And stun the Air,
A Mob of solid Bliss -
Alas - that Frowns should lie in wait
For such a Foe as this -

    Da tutte le Carceri Ragazzi e Ragazze
Estaticamente balzano -
Amato unico Pomeriggio
Che la Prigione non trattiene -

Tempestano la Terra E stordiscono l'Aria,
Una Turba di solida Felicità -
Ahimè - che Cipigli attendono al varco
Un Nemico come questo -

La gioventù che balza tumultuante e disordinata verso la vita e la felicità; peccato che molto presto l'entusiasmo sarà raggelato da inevitabili ciglia aggrottate, che giudicano e condannano dimenticando la spensierata gioia della giovinezza.
I versi sono scritti a matita sul retro del frammento di una lettera di Alfred Norcross, che annunciava l'imminente matrimonio del nipote William J. Norcross con Nellie Trask. Il matrimonio sarà celebrato il 9 marzo 1881 ed è probabile che la poesia sia stata scritta pensando ai due giovani sposi.
Nell'ultimo verso ED scrisse prima "Sweet" e aggiunse sei possibili varianti "Bud - Glee - Dawn - Scene - Dew - Joy" ("Germoglio - Gaiezza - Alba - Scena - Rugiada - Gioia"); poi cancellò "Sweet" e inserì "Foe", sottolineandolo. Nel penultimo scrisse "Dusk" ("Buio") e poi lo sostituì, sempre con una cancellatura e sottolineando il nuovo termine, con "Frowns".


J1533 (1881) / F1554 (1881)

On that specific Pillow
Our projects flit away -
The Night's tremendous Morrow
And whether sleep will stay
Or usher us - a stranger -
To situations new
The effort to comprise it
Is all the soul can do -
    Su quello specifico Guanciale
I nostri progetti s'involano -
Il tremendo Domani della Notte
E se il sonno resterà
O ci accompagnerà - straniero -
A situazioni nuove
Lo sforzo di comprenderlo
È tutto ciò che l'anima può fare -

Quando poseremo il capo sull'ultimo guanciale nulla sarà più determinato da noi. L'unica cosa che la nostra anima potrà fare, sarà cercare di comprendere se quel sonno sarà un eterno nulla o un viaggio verso un mondo straniero e sconosciuto.


J1534 (1881) / F1195 (1871)

Society for me my misery
Since Gift of Thee -
    Compagnia la mia sofferenza
Poiché Dono di Te -

La sofferenza che proviene dall'amato vissuta comunque come qualcosa che tiene compagnia e ricorda, pur nel dolore, chi l'ha provocata.


J1535 (1881) / F1555 (1881)

The Life that tied too tight escapes
Will ever after run
With a prudential look behind
And spectres of the Rein -
The Horse that scents the living Grass
And sees the Pastures smile
Will be retaken with a shot
If he is caught at all -
    La Vita che legata troppo stretta evade
Correrà sempre poi
Con un prudente sguardo indietro
E spettri di Redini -
Il Cavallo che fiuta l'Erba viva
E vede i Pascoli sorridere
Sarà ripreso con uno sparo
Se si riuscirà a prenderlo -

Chi riesce a evadere dalle strettoie della vita tende a non fermarsi più, a correre via guardandosi indietro per non essere raggiunto, a trasformare in briglie sciolte le fantasie della sua immaginazione. E quando qualcuno gusta questa libertà sarà molto difficile riportarlo indietro, come è difficile costringere una cavallo che ha conosciuto la bellezza dei pascoli liberi a rientrare nella sua triste stalla.


J1536 (1881) / F1560 (1881)

There comes a warning like a spy
A shorter breath of Day
A stealing that is not a stealth
And Summer is away -
    Giunge un preavviso come una spia
Un più breve respiro del Giorno
Furtivo senza essere un furto
E l'Estate è lontana -

L'abbreviarsi del respiro del giorno ci annuncia la fine dell'estate, un decrescere che ci priva di luce senza che quasi ce ne accorgiamo, finché ci rendiamo conto che l'estate se n'è andata.
Quasi sempre i versi di ED colpiscono per la fantasia inesauribile con cui vengono descritte cose raccontate in molte altre poesie; in questa il preannuncio della fine dell'estate, uno dei temi dickinsoniani ricorrenti, diventa un respiro più corto del giorno, una luce che diventa più breve con una scansione quasi impercettibile, come un furto di cui è difficile accorgersi finché non vediamo sparire la cosa rubata.


J1537 (1882) / F1608 (1883)

Candor - my tepid friend -
Come not to play with me -
The Myrrhs, and Mochas, of the Mind
Are it's iniquity -
    Candore - mio tiepido amico -
Non venire a giocare con me -
La Mirra, e l'Ambra, della Mente
Sono le iniquità -

I versi concludono un biglietto a Susan (L853 del 1883), preceduti soltanto da "How inspiriting to the clandestine Mind those words of Scripture, «We thank thee that thou hast hid these things» -" ("Come rianimano la mente clandestina queste parole delle Scritture, «Ti ringrazio perché hai nascosto queste cose» -").
La citazione nel biglietto è da Matteo 11,25: "In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. ...»".

Nel passo evangelico citato nel biglietto Gesù ringrazia il Padre perché ha nascosto le cose (la fede) ai sapienti e le ha rivelate ai semplici; queste parole servono a rianimare una mente che vuole chiedersi troppo, clandestina perché tenta di andare oltre lo stretto recinto della fede. I versi poi descrivono le tentazioni di quella mente curiosa di pietre e aromi esotici, curiosità che sono la sua rovina. L'inizio potrebbe sottintendere un'ambigua concezione del candore, visto quasi come un tentatore che sembra innocentemente giocare con quella mente, proponendo aromi di perdizione.
Al verso 3 "Mocha" è definito nei dizionari come "una qualità superiore di caffè". Nel Webster trovo invece "Mocha-stone", definito come: "Un minerale al cui interno compaiono tracce variamente colorate, come di arbusti privi di foglie. In alcuni casi queste tracce sono prodotte da infiltrazioni di ossido o manganese, in altri sembrano essere fibre vegetali". Mi è sembrata la descrizione di qualcosa simile all'ambra (famosa perché mantiene dentro di sé fossili anche antichissimi) e ho pensato che ED possa aver usato questo termine per indicare qualcosa di misterioso, da guardare con attenzione per scoprirne i segreti; ho perciò tradotto con "ambra". Nell'unica traduzione italiana (Raffo) il verso è tradotto:" le mirre e i dolci aromi della mente".


J1538 (1882) / F1569 (1882)

Follow wise Orion
Till you waste your Eye -
Dazzlingly decamping
He is just as high -
    Segui il saggio Orione
Fino a consumarti lo Sguardo -
Sfavillante dileguarsi
Che perdura in alto -

In un biglietto a Susan (L758 - 1882) preceduta da soltanto "A 'Pear' to the Wise is sufficient -" ("Una 'Pera' basta al Saggio -")
In un'altra stesura ci sono quattro versi aggiunti. Probabilmente si tratta di un abbozzo del quale ED utilizzò poi solo la parte finale, usando nel biglietto a Susan le varianti che aveva inserito in questa versione:

Echo has no Magistrate -
Catch a Drop of Dew
And the Sun will free it
With a sneer at you -

Follow fine Orion till you furl your Eye -
Dazzlingly decamping
He is still more high -

    L'Eco non ha Magistrato -
Cattura una Goccia di Rugiada
E il Sole la libererà
Beffandosi di te -

Segui il fine Orione fino a corrugare lo Sguardo -
Sfavillante dileguarsi
Che è ancora più in alto -

Lo sfavillante mistero del cielo può essere un simbolo di ciò che cerchiamo e non riusciamo a trovare su questa terra; l'unico modo per immaginarci una risposta è godere quel mistero fino in fondo. Nella frase che precede i versi il simbolo celeste diventa un più semplice, e meno sfavillante, elemento naturale.
Nella versione più lunga i primi quattro versi sembrano una sorta di preludio: l'impalpabile eco rifiuta di farsi afferrare (di sottomettersi alle leggi terrene), come se tentassimo di catturare una goccia di rugiada, subito beffardamente sciolta dal sole.
Nella versione lunga c'è anche una variante per il primo verso "Unobtrusive Blossom" ("Impalpabile fioritura" ma anche " Impalpabile sbocciare, manifestarsi"), che sostituisce all'immagine dell'eco insofferente alle leggi quella di un'altrettanto impalpabile (ma anche "discreta, non invadente") fioritura.


J1539 (1882) / F1575 (1882)

Now I lay thee down to Sleep -
I pray the Lord thy Dust to keep -
And if thou live before thou wake -
I pray the Lord thy Soul to make -
    Ora ti metto giù a Dormire -
Prego il Signore la tua Polvere di custodire -
E se sarai in vita prima di svegliarti -
Prego il Signore l'Anima di farti -

Il tema è profondo: la morte e la resurrezione, ma i versi, con il metro regolare e le rime baciate, sembrano una parodia (Johnson parla di "mock-elegy" - "parodia di un'elegia") e, in effetti, derivano, da una "child's bedtime prayer" ("preghiera dei bambini prima di andare a letto") del XVIII secolo: "Now I lay me down to sleep, / I pray the Lord my soul to keep. / If I should die before I wake, / I pray the Lord my soul to take." ("Ora mi metto giù a dormire, / Prego il Signore la mia anima di custodire. / Se dovessi morire prima di svegliarmi, / Prego il Signore la mia anima di prendersi.").
Nella versione dickinsoniana la preghiera di vegliare sul sonno diventa un'invocazione post-mortem, e negli ultimi due versi l'innocente "se" del bambino che sta andando a dormire diventa un dubbio sulla resurrezione: "ci saremo davvero quando le trombe del giudizio ci chiameranno per l'ultimo appello?".


J1540 (1865) / F935 (1865)

As imperceptibly as Grief
The Summer lapsed away -
Too imperceptible at last
To seem like Perfidy -

A Quietness distilled -
As Twilight long begun -
Or Nature - spending with Herself
Sequestered Afternoon -

Sobriety inhered
Though gaudy influence
The Maple lent unto the Road
And graphic Consequence

Invested sombre place -
As suddenly be worn
By sober Individual
A Homogeneous Gown -

Departed was the Bird -
And scarcely had the Hill
A flower to help His straightened face
In stress of Burial -

The Winds came closer up -
The Cricket spoke so clear
Presumption was - His Ancestors
Inherited the Floor -

The Dusk drew earlier in -
The Morning foreign shone -
A courteous - but harrowing Grace
Of Guest who would be gone -

And thus, without a Wing
Or Service of a Keel -
Our Summer made Her light Escape
Into the Beautiful -

    Impercettibilmente come il Dolore
L'Estate si estingueva -
Troppo impercettibile alla fine
Per sembrare come la Perfidia -

Una Quiete distillata -
Come un interminabile Crepuscolo -
O la Natura - che passa da sola
Un appartato Pomeriggio -

Sobrietà intrinseca
Anche se una vistosa influenza
L'Acero conferiva alla Strada
E vivido Rilievo

Investiva quel luogo oscuro -
Come se d'un tratto indossasse
Un sobrio Individuo
Una Veste Uniforme -

Dipartito era l'Uccello -
E a stento aveva la Collina
Un fiore per alleviare il Suo volto irrigidito
Dall'ansia della Sepoltura -

I Venti vennero più vicini -
Il Grillo parlava così chiaro
Da far presumere fossero - i Suoi Avi
Eredi della Tribuna -

Il Buio arrivava più presto -
Il Mattino brillava straniero -
Una cortese - ma assillante Grazia
Di Ospite che vorrebbe andar via -

E così, senza un'Ala
O l'Impiego di una Chiglia -
La nostra Estate compì la Sua lieve Fuga
Nella Bellezza -

Franklin cita cinque copie di questa poesia, delle quali una, probabilmente inviata a Susan, è conosciuta soltanto dalla trascrizione del primo verso da parte di Martha Bianchi. Quella riportata sopra è trascritta nei fascicoli e contiene il doppio dei versi delle altre tre copie sopravvissute, tutte limitate a sedici versi, ovvero alle prime due e alle ultime due strofe della versione intera. Delle tre copie ridotte, due (redatte nel 1866 e nel 1882) rimasero fra le carte di ED, mentre la terza fu inviata a Higginson acclusa a una lettera del 9 giugno 1866 (L319). Il testo comune delle quattro copie è sostanzialmente uguale (quella del 1882 è scritta senza divisione in strofe).

La sintetica immagine della fine dell'estate della J1536-F1560 si allarga qui in una lunga descrizione di quell'impercettibile estinguersi. Nella versione ridotta viene eliminata tutta la parte centrale: l'acero che si veste dei colori dell'autunno e rende più vivida l'oscurità incombente; l'uccello con il volto irrigidito dalla morte; la collina senza più fiori; i venti freddi che si avvicinano sempre di più; il grillo che sembra l'ultimo e unico erede di una tribuna dalla quale continua a parlare. Resta così soltanto l'estate, protagonista assoluta senza più comprimari: una versione che perde in fantasia ma acquista in sintetica bellezza. Consigliabile tenersele entrambe e leggerle alternativamente.
Nell'ultimo verso ho scelto la variante "Into" al posto di "Unto" perché è l'unica del testo nei fascicoli ed è presente in tutte le altre tre copie conosciute.


J1541 (1882) / F1576 (1882)

No matter where the Saints abide,
They make their Circuit fair
Behold how great a Firmament
Accompanies a Star.
    Non importa dove abitino i Santi,
Fanno il loro Giro serenamente
Guarda con che grandezza un Firmamento
Accompagna una Stella.

È ozioso interrogarsi su ciò che avviene lassù. Meglio guardare con stupita meraviglia alla grandezza dell'universo.


J1542 (1882) / F1572 (1882)

Come show thy Durham Breast
To her who loves thee best
Delicious Robin -
And if it be not me
At least within my Tree
Do the avowing -
Thy Nuptial so minute
Perhaps is more astute
Than vaster suing -
For so to soar away
Is our propensity
The Day ensuing -
    Vieni a mostrare il tuo Petto di Durham
A colei che ti ama di più
Delizioso Pettirosso -
E se non a me
Almeno dentro il mio Albero
Dichiarati -
La tua Nuziale così minuta
Forse è più astuta
Di una più ampia richiesta -
Perché involarsi così
È la nostra propensione
Il Giorno seguente -

Oltre a questa versione ce n'è un'altra in una lettera a Higginson dell'estate 1882 (L767 - la stessa della J1510-F1570 e della J1543-F1573), limitata ai primi sei versi trasformati in quattro (1 e 2 / 3 / 4 e 5) e con una sola variante: "thy" al posto di "the" nel sesto verso della versione completa.
I versi sono preceduti da frasi riferite alla figlia di Higginson, Margaret, nata il 25 luglio dell'anno precedente e, probabilmente, a una spilla acclusa alla lettera: "Perhaps 'Baby' will pin her Apron or her Shoe with this? It was sent to me a few Moments since, but I never wear Jewels - How I would love to see her!" ("Forse la 'Bimba' potrà appuntare il Grembiule o le Scarpe con questa? Mi è stata data qualche Momento fa, ma io non porto mai gioielli - Quanto mi piacerebbe vederla!").

I primi sei versi (quelli inviati a Higginson dopo le frasi riferite alla figlioletta) sembrano un giocoso invito al pettirosso-bimba a mostrarsi a colei che, pur non conoscendola, la ama da lontano; un invito con poca possibilità di concretizzarsi, visto che, nei tre versi successivi, l'auspicio è di allietare almeno coloro che fanno parte di un immaginario "albero" (qui da intendere come un legame) a cui chi scrive è legata, ovvero i genitori della piccola.
Per la versione più lunga è difficile stabilire se si tratta di una bozza preparata per la lettera a Higginson o una versione a sé stante. Credo sia più probabile la seconda ipotesi, visto che i versi successivi sembrano suggerire una lettura più legata al pettirosso come simbolo di una natura bella ma sfuggente, a cui si chiede una momentaneo vicinanza, pur comprendendone la propensione all'involarsi, così simile alla nostra.
Il "Durham Breast" del primo verso potrebbe far riferimento, collegato al "delicious" del verso 3, alla somiglianza tra il colore della "Durham mustard" (che prende il nome dalla città inglese dove fu prodotta per la prima volta nel 1720 da una certa Mrs Clement) e il petto del "robin" (pettirosso ma anche tordo americano), di un colore castano rossiccio.
Nei versi 7, 8 e 9 l'aggettivo "Nuptial" l'ho inteso come collegato al "suing" di due versi dopo: la "richiesta nuziale" del pettirosso, fuggevole come non può che essere quella di un uccello, diventa più astuta di qualsiasi altra perché il pettirosso conosce la nostra propensione, simile alla sua, all'incostanza e, perciò, sa che non verrà presa molto sul serio.


J1543 (1882) / F1573 (1882)

Obtaining but our own extent
In whatsoever Realm -
'Twas Christ's own personal Expanse
That bore him from the Tomb -
    Ottenere solo la dimensione che ci è propria
In qualsiasi Regno -
Questa fu la peculiare Grandezza di Cristo
Che lo rigenerò dalla Tomba -

I versi sono in una lettera a Higginson dell'estate 1882 (L767 - vedi anche la J1510-F1570 e la J1542-F1572) e in una a James D. Clark della fine dello stesso anno (L776), nella quale, come in altre lettere precedenti allo stesso destinatario, ED ricordava Charles Wadsworth, morto il 1° aprile del 1882. Nella versione inviata a Clark i versi sono preceduti da "He was a Dusk Gem, born of troubled Waters, astray in any Crest below. Heaven might give him Peace, it could not give him Grandeur, for that he carried with himself to whatever scene -" ("Era una Gemma Opaca, generata da Acque tormentate, fuori posto in ogni Vetta di quaggiù. Il Cielo gli avrà dato Pace, non poteva dargli Grandezza, perché quella la portava con sé in qualsiasi luogo -") e c'è una variante al primo verso: "his" al posto di "our".

Dobbiamo tendere al superamento del nostro stato mortale e al raggiungimento della nostra dimensione divina, così come Cristo si è fatto uomo indicandoci la via della risurrezione.
Nella versione inviata a Clark il riferimento a Wadsworth (con la variante al primo verso) personalizza l'immagine dandole una connotazione più limitata.


J1544 (1883) / F1609 (1883)

Who has not found the Heaven - below -
Will fail of it above -
For Angels rent the House next our's,
Wherever we remove -
    Chi non ha trovato il Cielo - quaggiù -
Lo mancherà lassù -
Perché gli Angeli affittano Casa vicino alla nostra,
Ovunque ci spostiamo -

I versi concludono una lettera (L845 - 1883) a Sally Jenkins e Martha Dickinson (vedi anche la J1521-F1559), preceduti da: "If ever the World should frown on you - he is old you know - give him a Kiss, and that will disarm him - if it dont - tell him from me," ("Se mai il Mondo dovesse arrabbiarsi con voi - è vecchio lo sapete - dategli un Bacio, e lo rabbonirete - se no - ditegli da parte mia,").
Di una seconda versione il manoscritto è perduto e il testo è conosciuto da una trascrizione di Mabel Todd. I primi due versi sono uguali, mentre gli altri due sono totalmente diversi:

Who has not found the heaven below,
Will fail of it above.
God's residence is next to mine,
His furniture is love.
    Chi non ha trovato il Cielo quaggiù,
Lo mancherà lassù.
La residenza di Dio è accanto alla mia,
L'arredo è amore.

Una sostanziale identità fra il mondo e il paradiso. Chi non riesce a trovare il cielo su questa terra probabilmente non riuscirà nemmeno a trovarlo quando si recherà sul posto.
Nella versione inviata alla nipote e alla sua amica il tono è più scanzonato, anche per le frasi che precedono i versi, e l'immagine degli angeli che ci seguono ovunque andiamo affittando case vicine alle nostre è meno "ufficiale" della "residenza di Dio" dell'altra versione.


J1545 (1882) / F1577 (1882)

The Bible is an antique Volume -
Written by faded Men
At the suggestion of Holy Spectres -
Subjects - Bethlehem -
Eden - the ancient Homestead -
Satan - the Brigadier -
Judas - the Great Defaulter -
David - the Troubadour -
Sin - a distinguished Precipice
Others must resist -
Boys that "believe" are very lonesome -
Other Boys are "lost" -
Had but the Tale a warbling Teller -
All the Boys would come -
Orpheus' Sermon captivated -
It did not condemn -
    La Bibbia è un Volume antico -
Scritto da Uomini dissolti
Su suggerimento di Sacri Spettri -
Soggetti - Betlemme -
L'Eden - l'antica Dimora -
Satana - il Generale -
Giuda - il Grande Malfattore -
Davide - il Trovatore -
Il Peccato - un distinto Precipizio
A cui altri devono resistere -
I Ragazzi che "credono" sono molto soli -
Gli altri Ragazzi sono "perduti" -
Avesse il Racconto un armonioso Narratore -
Tutti i Ragazzi verrebbero -
Il Sermone di Orfeo affascinava -
Non condannava -

Inviata al nipote Ned (L753 - 1882) preceduta da "«Sanctuary Privileges» for Ned, as he is unable to attend -" ("«Privilegi d'Immunità» per Ned, visto che non è in grado di presenziare -"). Probabilmente la frase che precede i versi si riferisce a una temporanea malattia del nipote, che non poteva così presenziare alle funzioni religiose.
Esiste una versione precedente (del 1879 secondo Johnson, mentre per Franklin è dello stesso anno di quella inviata al nipote), con i quattro versi finali aggiunti successivamente, numerose differenze rispetto alla versione più tarda e un verso anteposto a mo' di titolo:

Diagnosis of the Bible, by a Boy -

The Bible is an untold Volume
Written by unknown Men -
By the direction of hallowed Spectres -
Subjects - Bethlehem -

Genesis - Bethlehem's Ancestor -
Satan - the Brigadier -
Judas - the first Defaulter -
David - the Troubadour -

Sin - a distinguished Precipice -
But I must desist -
Boys that believe - are very lonesome -
Other Boys are lost -

Had but the Tale a thrilling Teller
All the Boys would come -
Orpheus' Sermon captivated -
It did not condemn -

    Diagnosi della Bibbia, di un Ragazzo -

La Bibbia è un Volume ermetico -
Scritto da Uomini sconosciuti -
Sotto la direzione di venerati Spettri -
Soggetti - Betlemme -

La Genesi - Antenata di Betlemme -
Satana - il Generale -
Giuda - il primo Malfattore -
Davide - il Trovatore -

Il Peccato - un distinto Precipizio -
Da cui devo astenermi -
I Ragazzi che credono - sono molto soli -
Gli altri Ragazzi sono perduti -

Avesse il Racconto un eccitante Narratore
Tutti i Ragazzi verrebbero -
Il Sermone di Orfeo affascinava -
Non condannava -

Una rivisitazione della Bibbia vista con gli occhi di un ragazzo, probabilmente annoiato da una lettura imposta che invece, se presentata in modo diverso da un narratore capace di attirare l'attenzione, potrebbe diventare un racconto vivido e appassionante.
Gli ultimi due versi si riferiscono ovviamente a quelle letture della Bibbia che mettono in primo piano il Dio occhiuto e inesorabile di un certo puritanesimo.
Nella versione rimasta tra le carte di ED ci sono ben tredici varianti per il "thrilling" al verso 13, una delle quali - warbling - usata nell'altra: "typic - hearty - bonnie - breathless - spacious - tropic - warbling - ardent - friendly - magic - pungent - winning - mellow" ("tipico - schietto - gioioso - martellante - aperto - tropicale - armonioso - ardente - amichevole - magico - pungente - seducente - soave"). L'inusuale quantità di varianti per un'unica parola fa pensare che ED fosse particolarmente interessata alle qualità di un "narratore" così diverso da quelli, probabilmente molto noiosi, ai quali era abituata.


J1546 (1882) / F1568 (1882)

Sweet Pirate of the Heart,
Not Pirate of the Sea -
What wrecketh thee?
Some Spice's Mutiny -
Some Attar's perfidy?
Confide in me -
    Dolce Pirata del Cuore,
Non Pirata del Mare -
Cosa ti ha fatto naufragare?
Un Ammutinamento di Spezie -
La perfidia di un'Essenza?
Confida in me -

In un biglietto a Sarah Tuckerman del gennaio 1882 (L745), in cui ED la ringrazia per un regalo di fine anno (probabilmente un cestino di frutta) consegnatole dai nipoti dell'amica. I versi sono preceduti soltanto da: "The Gray Afternoon - the sweet knock, and the ebbing voice of the Boys are a pictorial Memory - and then the Little Bins and the Purple Kernels - 'twas like the Larder of a Doll - / To the inditing Heart we wish no sigh had come - ("Nel Plumbeo Pomeriggio - il dolce bussare, e la voce sussurrante dei Ragazzi sono un vivido Ricordo - E poi i Cestini e i Chicchi Purpurei - è come la Dispensa di una Bambola - / Al Cuore che scrive auguriamo che non un sospiro debba patire -").

I versi, e l'ultima frase del biglietto, sembrano scritti in risposta al biglietto dell'amica, che probabilmente confidava a ED una qualche preoccupazione.
Il riferimento alla voce sussurrante dei ragazzi, suggerisce che, come era solita fare i quegli anni, ED li abbia soltanto ascoltati dalla sua camera.


J1547 (1882) / F1493 (1879)

Hope is a subtle Glutton -
He feeds upon the Fair -
And yet - inspected closely
What Abstinence is there -

His is the Halcyon Table -
That never seats but One -
And whatsoever is consumed
The same amount remain -

    La Speranza è un sottile Ghiottone -
Si nutre di Candore -
Eppure - ispezionata da vicino
Quale Astinenza è là -

Sua è l'Idilliaca Mensa -
Ove non siede mai più d'Uno -
E qualsiasi cosa si consumi
Lo stesso ammontare resta -

La speranza è soltanto una sottile illusione; si nutre del candore di chi crede in lei, ma basta osservarla con più consapevolezza e ci si accorge che lascia sempre digiuni, insoddisfatti. Fa sempre credere di aver pronto il cibo per chi si siede alla sua mensa solitaria, ma è un cibo che non ci è mai permesso di assaggiare, per quanto ci si illuda di consumarne resta sempre là, inalterato e pronto per una nuova illusione.


J1548 (1882) / F1578 (1882)

Meeting by Accident,
We hovered by design -
As often as a Century
An error so divine
Is ratified by Destiny,
But Destiny is old
And economical of Bliss
As Midas is of Gold -
    Incontratici per Sbaglio,
Indugiammo di proposito -
Tanto spesso quanto un Secolo
Un errore così divino
È ratificato dal Destino,
Ma il Destino è vecchio
Ed economo di Beatitudine
Come Mida è di Oro -

Ci si può incontrare per sbaglio e magari trasformare un errore così divino in una unione consapevole; ma è qualcosa che accade molto raramente, perché il destino ha molto tempo davanti a sé, non ha fretta come noi, e per questo è avaro di quella felicità che fa così presto a sfuggirci se non riusciamo ad afferrarla.


J1549 (1882) / F1579 (1882)

My Wars are laid away in Books -
I have one Battle more -
A Foe whom I have never seen
But oft has scanned me o'er -
And hesitated me between
And others at my side,
But chose the best - Neglecting me - till
All the rest have died -
How sweet if I am not forgot
By Chums that passed away -
Since Playmates at threescore and ten
Are such a scarcity -
    Le mie Guerre sono deposte nei Libri -
Ho una Battaglia ancora -
Un Nemico che non ho mai visto
Ma che spesso mi scrutò a fondo -
Ed esitò fra me
E altri al mio fianco,
Ma scelse i migliori - Trascurando me - finché
Tutti gli altri furono morti -
Dolce sarebbe non essere dimenticata
Da Amici che se ne sono andati -
Perché Compagni a settant'anni
Sono una tale rarità -

Le guerre di ED contro tutto ciò che rifiutava di svelarsi alla sua mente sono nei suoi versi. Quello che non può esserci è l'esito della sua ultima battaglia, quella che combatté di fronte a quel nemico tante volte evocato ma mai conosciuto, quella morte che aveva fatto il vuoto intorno a lei e che sentiva sempre presente dentro se stessa. L'unica speranza è che coloro che se ne sono andati abbiano conservato il ricordo di quaggiù, una speranza forse illusoria, ma l'unica che può consolare la solitudine di una vecchiaia che ha come unica compagna l'illusione dell'immortalità.


J1550 (1882) / F1580 (1882)

The pattern of the sun
Can fit but him alone
For sheen must have a Disk
To be a sun -
    Il modello del sole
Si adatta soltanto a lui
Perché la luce deve avere un Disco
Per essere un sole -

Non basta essere luminoso per diventare un sole, è necessario possedere la forma di un disco per essere riconosciuto come tale.
Le immagini del disco, del circuito, della circonferenza, tornano spesso nella poesia dickinsoniana. Qui c'è una lucentezza che non basta a se stessa se non possiede quel "disco" che è insieme forma compiuta e mistero ciclico, senza fine, quello stesso mistero che cerchiamo, e che sempre ci sfugge, nel tentativo di immaginare un destino che ci faccia superare il nostro essere mortali.