Emily Dickinson

The Complete Poems
Tutte le poesie

J1351 - 1400

Traduzione e note di Giuseppe Ierolli


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Appendice

Indice Johnson
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J1351 (1875) / F1359 (1875)

You Cannot take itself
From any Human soul -
That indestructible estate
Enable him to dwell -
Impregnable as Light
That every man behold
But take away as difficult
As undiscovered Gold -
    Non Puoi sottrarre se stessa
A qualunque anima Umana -
Quell'indistruttibile bene
Che permette di vivere -
Inafferrabile come la Luce
Che ciascuno vede
Ma da rimuovere così difficile
Come Oro inesplorato -

L'oro della nostra vita è la nostra interiorità, profonda, inafferrabile, difficile da esplorare e da sottrarre al nostro io, anche perché è la cosa che più di ogni altra ci permette di vivere.
Il manoscritto ha molte varianti che comunque non alterano il senso dei versi. Al verso 4, per "him", ED indica anche "each" o "it": l'ho pertanto considerato come impersonale e omesso nella traduzione.


J1352 (1876) / F1387 (1876)

To his simplicity
To die - was little Fate -
If Duty live - contented
But her Confederate.
    Per la sua semplicità
Morire - fu Sorte lieve -
Se il Dovere vive - appagato
Ma a lei Confederato.

I versi sono in una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449), preceduti da "Mr Bowles lent me flowers twice, for my Father's Grave." ("Mr Bowles mi ha offerto per due volte dei fiori, per la Tomba di mio Padre.").

La frase che precede i versi nella lettera a Higginson indica abbastanza chiaramente che il soggetto della poesia è il padre. La Bulgheroni annota: "Il formidabile senso del dovere che aveva isolato la figura paterna negli anni dell'infanzia ora è il segno del suo trionfo sul fato."
Al verso 2 ho tradotto "Fate" con "Sorte" per mantenere il pronome femminile nell'ultimo, dove il dovere diventa alleato della sorte. Anche in un'altra poesia, la J1031-F1084, a "fate" è assegnato il genere femminile.


J1353 (1876) / F1380 (1875)

The last of Summer is Delight -
Deterred by Retrospect.
'Tis Ecstasy's revealed Review -
Enchantment's Syndicate.

To meet it - nameless as it is -
Without celestial Mail -
Audacious as without a knock
To walk within the Vail.

    La fine dell'Estate è Delizia -
Frenata dalla Rimembranza.
È rivelata Rivisitazione dell'Estasi -
Assemblea d'Incanto.

Incontrarla - senza nome com'è -
Senza Corazza celeste -
Audace come senza bussare
Introdursi in un Velo.

La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449), uguale (con qualche modifica nella punteggiatura) a quella trascritta nei fascicoli. C'è poi il manoscritto di una versione iniziale, i cui primi due versi sono: "The last Summer is a Time / For chastened Retrospect." ("La fine dell'Estate è Tempo / Di represse Rimembranze") e un frammento (PF101) con una variante del secondo verso: "Revised to Retrospect -" ("Rivista in Retrospettiva -").

La bellezza dell'estate che finisce è offuscata dal ricordo dello splendore che ci ha donato, ma è un ricordo che sembra rivelarci ancora una volta quell'estasi e quell'incanto che provavamo vivendola. E ancora, è un tempo senza nome, non più estate e non ancora autunno, che ha ormai perso la sua lucente corazza; cercare di svelarne la misteriosa essenza è come voler entrare senza bussare in una casa incorporea, che sfugge ai nostri sensi.


J1354 (1876) / F1381 (1875)

The Heart is the Capital of the Mind.
The Mind is a single State.
The Heart and the Mind together make
A single Continent.

One - is the Population -
Numerous enough -
This ecstatic Nation
Seek - it is Yourself.

    Il Cuore è la Capitale della Mente.
La Mente è un unico Stato.
Il Cuore e la Mente insieme fanno
Un unico Continente.

Uno - è la Popolazione -
Numerosa quanto basta -
Questa estatica Nazione
Cerca - sei Tu.

La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449), uguale (con qualche modifica nella punteggiatura e l'inversione di "Heart" e "Mind" al terzo verso) ad altri due manoscritti, uno dei quali nei fascicoli.

Una geografia dell'io, limitata ad una unicità che basta a se stessa.


J1355 (1876) / F1384 (1875)

The Mind lives on the Heart
Like any Parasite -
If that is full of Meat
The Mind is fat -

But if the Heart omit
Emaciate the Wit -
The Aliment of it
So absolute.

    La Mente vive del Cuore
Come qualsiasi Parassita -
Se quello è colmo di Cibo
La Mente è grassa -

Ma se il Cuore si astiene
Deperisce l'Ingegno -
Il suo Alimento
Così assoluto.

La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449), uguale ad altri due manoscritti, uno dei quali nei fascicoli. C'è poi un ulteriore manoscritto, probabilmente il primo, con diverse varianti (nessuna delle quali utilizzata negli altre tre) e una seconda parte sensibilmente diversa:

The Mind lives on the Hearth
Like any Parasite -
If that be full of meat
The mind is fat -
But if the Heart be lean
The boldest mind will pine
Throw not to the divine
Like Dog a Bone
    La Mente vive del Cuore
Come qualsiasi Parassita -
Se quello è colmo di cibo
La mente è grassa -
Ma se il Cuore s'impoverisce
La mente più ardita languirà
Non gettare al divino
Come a un Cane un Osso

La mente si nutre di sentimento e prospera solo se il cuore la fornisce di quel cibo che le è indispensabile.
Nella (probabile) prima versione gli ultimi due versi sono più crudi e sembrano rivolgersi al lettore come per dire che la mente, la più perfetta creazione divina, va nutrita con speciale attenzione. Ma questi ultimi due versi si possono interpretare anche in un altro modo (leggendo il "to" implicito nell'ultimo davanti a "bone" e non a "dog"): "Non gettarti sul Divino / Come un Cane su un Osso".


J1356 (1876) / F1369 (1875)

The Rat is the concisest Tenant.
He pays no Rent.
Repudiates the Obligation -
On Schemes intent

Balking our Wit
To sound or circumvent -
Hate cannot harm
A Foe so reticent -

Neither Decree prohibit him -
Lawful as Equilibrium.

    Il Ratto è l'Inquilino più conciso.
Non paga Affitto.
Ripudia gli Obblighi -
A Trame intento

Che vanificano il nostro Ingegno
Per scoprirlo o ingannarlo -
L'odio non può nuocere
A un Nemico così reticente -

Né Decreto proibirlo -
Legale come l'Equilibrio.

La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449). Ci sono altri due copie (una autografa e una trascritta da Susan) con il testo praticamente uguale e una diversa divisione dei versi: nella prima una strofa di 4 versi e una di 6, nell'altra una strofa unica di 10 versi.

Il ratto (vedi anche la J1340-F1377) diventa il simbolo di chi non si piega agli obblighi dettati dalle convenzioni e, nell'ultimo verso, rivendica la legittimità del suo essere parte integrante della natura.


J1357 (1876) / F1386 (1876)

"Faithful to the end" amended
From the Heavenly clause -
Constancy with a Proviso
Constancy abhors -

"Crowns of Life" are servile Prizes
To the stately Heart,
Given for the Giving, solely,
No Emolument.

    "Fedele fino alla fine" emendata
Dalla clausola Celeste -
La costanza con una Condizione
La costanza aborre -

"Le Corone della Vita" sono Premi servili
Per un nobile Cuore,
Dato per il Dare, soltanto,
Senza Emolumento.

La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449). Ne esistono altre due copie manoscritte: una intera rimasto fra le carte di ED (con una variante in calce al verso 7: "the Majesty -" al posto di "the Giving, solely,") e una limitata ai primi quattro versi, spedita a Susan e da questa data a Katherine Morse.
C'è poi un'ulteriore versione (considerata come "seconda" da Johnson e "prima" da Franklin) sensibilmente diversa e presente in due manoscritti uguali fra di loro, a parte la suddivisione in strofe (due da quattro versi nel primo e una da otto versi nel secondo) e una variante in calce nel primo al verso 3: "the Proposition" al posto di "indeed the offer". Riporto sotto il testo del primo manoscritto di questa versione:

"Faithful to the end" amended
From the Heavenly clause -
Lucrative indeed the offer
But the Heart withdraws -

"I will give", the base Proviso -
Spare your "Crown of Life" -
Those it fits - too fair to wear it -
Try it on Yourself -

    "Fedele fino alla fine" emendata
Dalla clausola Celeste -
Lucrosa davvero l'offerta
Ma il Cuore si ritrae -

"Darò", la basilare Condizione -
Risparmiati "La Corona della Vita" -
Quelli a cui si adatta - troppo puri per portarla -
Provala su Te stesso -

La promessa di immortalità (la "clausola Celeste" del secondo verso) rende meno prezioso quel "dare". La purezza del dono esiste soltanto in mancanza di una condizione che renderebbe "servile" un atto altrimenti disinteressato. Nella seconda strofa la clausola celeste diventa più terrena, una "corona della vita" che somiglia tanto all'alloro del poeta ma può intendersi anche come ricompensa terrena del dare: nella prima versione un "emolumento" da rifiutare perché il dare giustifica se stesso, nella seconda una corona che non serve, perché i soli che sarebbero adatti a portarla sono troppo puri per accettare quel premio esteriore.


J1358 (1876) / F1388 (1876)

The Treason of an accent
Might Ecstasy transfer -
Of her effacing Fathom
Is no Recoverer -
    Il Tradimento di un accento
Può allontanare l'Estasi -
Di quello svanire nel Profondo
Non c'è Recupero -

I versi sono in una lettera inviata a Higginson nel febbraio 1876 (L450), preceduti da "There is so much that is tenderly profane in even the sacredest Human Life - that perhaps it is instinct and not design, that dissuades - us from it." ("C'è così tanto di teneramente profano anche nella più sacra Vita Umana - che forse è l'istinto e non l'intenzione, che ci dissuade - da essa.").
Un'altra versione è in un manoscritto inviato a Susan, col solo primo verso uguale:

The Treason of an Accent
Might vilify the Joy -
To breathe - corrode the rapture
Of Sanctity to be -
    Il Tradimento di un Accento
Può svilire la Gioia -
Respirare - corrode il rapimento
Della Santità di essere -

Anche soltanto una parola può privarci di un'intima estasi che è poi impossibile recuperare.
Nella seconda versione l'estasi sembra dapprima diventare una, più terrena, gioia, ma poi ricompare in quel divino "rapimento" dell'essere, da preservare anche da un respiro, un sia pur fievole intervento esterno che svilisce e corrode la purezza dell'interiorità.


J1359 (1876) / F1394 (1876)

The long sigh of the Frog
Upon a Summer's Day
Enacts intoxication
Upon the Passer by.

But his receding Swell
Substantiates a Peace
That makes the Ear inordinate
For corporal release -

    Il lungo sospiro della Rana
In un Giorno d'Estate
Dà luogo all'esaltazione
In colui che Passa.

Ma l'affievolirsi di quel Suono
Fa emergere una Pace
Che rende l'Orecchio esagerato
Per il sollievo del corpo -

I versi sono in una lettera inviata a Higginson all'inizio dell'estate del 1876 (L459), preceduti da "I was always told that Conjecture surpassed Discovery, but it must have been spoken in caricature, for it is not true -" ("Mi è stato sempre detto che la Congettura supera la Scoperta, ma dev'essere stato inteso in caricatura, perché non è vero -").
Un'altra copia (senza divisione in strofe e con "Revery -" al posto di "Passer by." al verso 4) fu probabilmente inviata a Susan. Il verso 4 diventa perciò "In un sogno ad occhi aperti -".

Le frasi che precedono i versi nella lettera a Higginson danno una chiave di lettura: la "congettura", che può far diventare il semplice sospiro di una rana una esaltante fantasticheria (ma anche un semplice cielo una dimora divina), si spegne nella realtà del silenzio che segue e della "scoperta" che l'orecchio (inteso come simbolo di qualcosa che è propenso a sentire/vedere ciò che non c'è) talvolta sente cose che non esistono e, perciò, non è un buon candidato per dare certezze razionali alla nostra esistenza.


J1360 (1876) / F1391 (1876)

I sued the News - yet feared - the News
That such a Realm could be -
"The House not made with Hands" it was -
Thrown open wide - to me -
    Anelavo la Notizia - eppure temevo - la Notizia
Che un tale Regno potesse esistere -
"La Casa non fatta da Mani" era -
Che si spalancava - a me -

I versi sono in una lettera inviata a Higginson nella primavera del 1876 (L458), preceduti da "It is still as distinct as Paradise - the opening your first Book - It was Mansions - Nations - Kinsmen - too - to me -" ("È sempre chiaro come il Paradiso - aprire il suo primo Libro - È stato Palazzi - Nazioni - Congiunti - anche - per me -"). Il libro di cui parla ED è il primo libro di Higginson, Outdoors Papers (Scritti all'aria aperta).

Letta dopo le frasi sul primo libro di Higginson appare un devoto (e forse un po' esagerato) omaggio della presunta allieva al presunto maestro. Leggendo anche la prima frase della lettera: "Il suo pensiero è così serio e avvincente, che lascia più forti e più deboli allo stesso tempo, il Bello della Delizia." si ha l'impressione che forse le iperboli dickinsoniane nascondano una non troppo velata ironia.
La citazione al verso 3 è dalla seconda lettera ai Corinzi 5,1: "Perché sappiamo che, se la casa mortale di questo tabernacolo sarà dissolta, avremo un edificio di Dio, e casa non fatta da mani, eterna nei cieli."


J1361 (1876) / F1410 (1876)

The Flake the Wind exasperate
More eloquently lie
Than if escorted to it's Down
By Arm of Chivalry.
    Il Fiocco inasprito dal Vento
Più eloquente giace
Che se scortato al suo Posto
Da un Cavalleresco Braccio.

I versi sono in una lettera inviata alla moglie di Higginson, in occasione di una sua malattia, nella tarda estate del 1876 (L472), preceduti da "I fear we have all sorrow, though of different forms - but with Life so very sweet at the Crisp, what must it be unfrozen! I hope you may sometime be so strong as to smile at now - That is our Hope's criterion, for things that are - are ephemeral, but those to come - long - and besides," ("Temo che per tutti vi sia dolore, sebbene in forme diverse - ma se la Vita è tanto dolce al Freddo, cosa dev'essere al disgelo! Spero che qualche volta lei possa essere tanto forte da sorridere al presente - Questo è il nostro criterio di Speranza, perché le cose che sono - sono effimere, ma quelle a venire - durature - e inoltre," [seguono i versi]).

Arrivare a una meta (che può essere una meta terrena ma anche la morte - come fa pensare il "lie" del secondo verso) con l'esperienza che si acquisisce dalle difficoltà di un vento freddo e affilato, che accompagna e nello stesso tempo esaspera e inasprisce, rende più consapevoli rispetto a un percorso calmo e tranquillo, come quello che si farebbe al braccio di un cortese cavaliere.
Al verso 3 "Down" significa sia "soffici piume" che "dosso, collinetta"; i due significati, soprattutto se legati al "lie" del verso 2, suggeriscono l'idea di un morbido giaciglio e, insieme, del rigonfiamento che si forma su una tomba. Per non scegliere, e perderne comunque uno, ho tradotto con un generico "posto".


J1362 (1876) / F1396 (1876)

Of their peculiar light
I keep one ray
To clarify the Sight
To seek them by -
    Della loro peculiare luce
Trattengo un raggio
Per schiarire la Vista
Nel cercarle -

I versi sono in una lettera inviata a Higginson nell'agosto 1876 (L470), preceduti da "I almost inferred from your accent you might come to Amherst. I would like to make no mistake in a presumption so precious - but a Pen has so many inflections and a Voice but one, will you think it obtuse, if I ask if I quite understood you?" ("Dalle sue parole ho quasi dedotto che forse lei verrà ad Amherst. Non vorrei sbagliare una previsione così preziosa - ma una Penna ha così tante inflessioni e una Voce soltanto una, mi crederà ottusa, se chiedo se ho capito bene?").
C'è poi un altro manoscritto (con i pronomi cambiati), scritto su un foglio poi riutilizzato per altri versi (PF47). Il testo, riportato di seguito, fa riferimento a un libro nelle frasi che precedono i versi (poi cancellate), ma non si hanno notizie del possibile destinatario:

Thank you for the Delight -
The book is fair and lonely, like a Memoir of Evening -
Of his peculiar light
We keep one ray
To clarify the Sight
To seek him by -
    Grazie per il Diletto -
Il libro è bello e malinconico, come il Ricordo di una Sera -
Della sua peculiare luce
Tratteniamo un raggio
Per schiarire la Vista
Nel cercarlo -

Nella versione inviata a Higginson la luce e la ricerca si riferiscono al senso delle parole interpretate da ED come il preannuncio di una visita (che poi non avverrà: Higginson andò ad Amherst soltanto due volte, il 16 agosto 1870 e il 3 dicembre 1873). Nell'altra l'oggetto diventa il libro.


J1363 (1876) / F1411 (1876)

Summer laid her simple Hat
On it's boundless shelf -
Unobserved - a Ribin slipt
Fasten it yourself.

Summer laid her supple Glove
In it's sylvan Drawer -
Wheresoe'er - as was she -
The Affair of Awe -

    L'Estate posò il suo semplice Cappello
Sulla sconfinata mensola -
Non visto - un Nastro scivolò
Assicuratelo tu.

L'Estate posò il suo morbido Guanto
Nel silvestre Cassetto -
Dappertutto - giacché era lei -
L'Oggetto d'Ammirazione -

Ci sono cinque manoscritti di questa poesia. Soltanto uno riporta le due strofe, con cancellature, sostituzioni e varianti (il testo riportato sopra è quello che risulta dalle cancellature e dalle sostituzioni, mentre le varianti per la seconda strofa sono quelle accolte nella versione inviata a Higginson - vedi sotto). Delle altre quattro copie, tre sono sono limitate alla prima strofa e una - quella a Higginson - alla seconda. Si può perciò ipotizzare che le due strofe della copia completa siano più due varianti che una poesia unica.
Il testo inviato a Higginson è in una lettera della fine di ottobre del 1876 (L477), preceduto da: "My Brother and Sister speak of you - and covet your remembrance - and perhaps you will not reject my own, to Mrs Higginson? ("Mio Fratello e mia Sorella parlano di lei - e ci tengono a esserle ricordati - e forse lei non respingerà lo stesso da parte mia, per Mrs Higginson?").

Summer laid her supple Glove
In it's sylvan Drawer -
Wheresoe'er, or was she -
The demand of Awe?
    L'Estate posò il suo morbido Guanto
Nel silvestre Cassetto -
Dappertutto, o era lei -
La domanda d'Ammirazione?

Come ho scritto sopra, le due strofe sembrano più due variazioni sul tema che una poesia unica. Nella prima l'estate arriva e, con un gesto molto "umano", poggia il cappello sulla mensola, come chi torna a casa. Solo che la mensola, e ovviamente anche il cappello, sono sconfinati, abbracciano tutto il mondo intorno a noi e possiamo cercare di prendere e godere soltanto un briciolo di quello splendore, magari quello che scivola via inavvertitamente da quell'enorme cappello. Nella seconda l'estate fa un gesto molto simile: ripone i guanti in un cassetto che, come la mensola della strofa precedente, sembra essere sconfinato e abbracciare tutto ciò che ci circonda. Stavolta però non ci accontentiamo di rubare il nastro caduto dal cappello, ma salutiamo l'estate come il vero oggetto della nostra ammirazione (così ho tradotto "awe", più propriamente: "sgomento, timore reverenziale").


J1364 (1876) / F1412 (1876)

How know it from a Summer's Day?
It's Fervors are as firm -
And nothing in the Countenance
But scintillates the same -
Yet Birds examine it and flee -
And Vans without a name
Inspect the Admonition
And sunder as they came -
    Come distinguerlo da un Giorno d'Estate?
I suoi Ardori sono del pari risoluti -
E null'altro nella Fisionomia
Se non lo stesso scintillio -
Eppure gli Uccelli lo esaminano e fuggono -
E Avanguardie senza nome
Perlustrano l'Avvertimento
E si sfaldano non appena arrivate -

I versi erano in un biglietto, senza saluti né firma, inviato alla moglie di Higginson nell'autunno del 1876, durante la lunga malattia che doveva poi portarla alla morte il 2 settembre del 1877. Franklin dice che "La busta, affrancata e indirizzata a 'Mrs Higginson' a Newport, conteneva anche un bocciolo di rosa", ma, secondo Johnson, l'oggetto dei versi dovrebbe essere l'estate indiana, che sembra non aver niente da invidiare a un giorno di piena estate, ma non inganna gli uccelli, che danno un'occhiata a quell'apparenza estiva e capiscono subito che non è il caso di restare. Più oscuro il soggetto degli ultimi tre versi; potrebbero essere avanguardie (senza nome perché non ancora ben definite) dell'inverno, che si sciolgono al calore di quell'ingannevole ma pur sempre calda estate, ma anche imprudenti e intempestive avanguardie della primavera, attirate da quell'apparenza di rinascita e subito deluse e spazzate via.


J1365 (1876) / F1390 (1876)

Take all away -
The only thing worth larceny
Is left - the Immortality -
    Portate via tutto -
La sola cosa degna di furto
È rimasta - L'Immortalità -

I versi sono in una lettera inviata a Higginson nel marzo del 1876 (L457), preceduti da "When I think of my Father's lonely Life and his lonelier Death, there is this redress -" ("Quando penso alla Vita solitaria di mio Padre e alla sua Morte ancora più solitaria, c'è questa compensazione -").

Un nostalgico ricordo del padre, mitigato soltanto dalla speranza dell'immortalità.


J1366 (1876) / F1462 (1878)

Brother of Ingots - Ah Peru -
Empty the Hearts that purchased you -
    Fratello di Lingotti - Ah Perù -
Vuoti i Cuori che ti comprarono -

Ci sono altri due manoscritti, con versioni diverse di questa poesia.
Il primo è un biglietto inviato a Susan nel 1878 (L585), con accluso un fiore:

Susan - I dreamed of you, last night,
and send a Carnation to indorse it -
Sister of Ophir - Ah Peru -
Subtle the Sum that purchase you -
    Susan - ho sognato di te, la scorsa notte,
e mando un Garofano a ratificarlo -
Sorella di Ophir - Ah Perù
Subdola la Somma che ti compra -

Il secondo un biglietto inviato a Sarah Tuckerman ai primi di dicembre del 1880 (L677) in occasione della morte di Elihu Root (3 dicembre 1880), un professore di matematica all'Amherst College, collega e amico del marito della Tuckerman, Edward, insegnante di botanica nello stesso college:

I thought of you, although I never saw
your friend,
Brother of Ophir
Bright Adieu -
Honor, the shortest route
To you -
    Ho pensato a te, sebbene non avessi mai visto
il tuo amico,
Fratello di Ophir
Luminoso Adieu -
Onore, la via più breve
Verso di te -

L'idea del primo verso (una preziosità favolosa e lontana: Lingotti/Perù nella prima versione, Ophir/Perù nella seconda, Ophir/Adieu nella terza) viene utilizzata in tre modi: nella prima versione (di cui non sappiamo se prevedesse un destinatario) qualcuno che era considerato fratello d'elezione è evidentemente scomparso, visto che lascia un cuore vuoto; nella seconda la sorella d'elezione viene comprata con un fiore, insieme ratifica di un pensiero/sogno e prezzo (subdolo e insieme sottile, minuto, visto che l'originale può significare entrambe le cose) con cui comprare un legame; nella terza esprime il cordoglio per un amico prezioso che ha lasciato dietro di sé un luminoso addio (impreziosito dall'uso del termine francese) e un ricordo di dignitoso onore.
Ophir era una regione celebre per l'oro che vi si trovava, citata in molti libri della Bibbia: Re primo libro 9,28 - 10,11 e 22,48; Cronache primo libro 29,4; Cronache secondo libro 8,18 e 9,10; Giobbe 22,24 e 28,16; Salmi 45,10; Isaia 13,12. L'altro Ophir citato nella Bibbia (Genesi 10,29 e Cronache primo libro 1,23) è invece negli elenchi di genealogie come uno dei figli di Joktan.


J1367 (1876/77) / F1417 (1877)

"Tomorrow" - whose location
The Wise deceives
Though it's hallucination
Is last that leaves -
Tomorrow, thou Retriever
Of every tare -
Of Alibi art thou
Or ownest where?
    "Domani" - sulla cui ubicazione
Il Saggio delude
Sebbene tale allucinazione
Sia l'ultima a cui rinuncia -
Domani, tu Segugio
Di ogni tara -
Dell'Altrove sei
O più tuo il dove?

Inviati in un biglietto a Mrs Holland (L490), preceduti soltanto da "Austin will come tomorrow." ("Austin verrà domani.").

Un domani non ben determinato (evidentemente in relazione a una visita, non proprio sicura, di Austin) di cui nemmeno un saggio riuscirebbe a stabilire l'esatta ubicazione, anche se non rinuncia all'illusione di individuarlo. Gli ultimi quattro versi sono abbastanza criptici: li ho tradotti interpretandoli così: tu, domani, sei uno a cui non si sfugge, assomigli a un segugio che non lascia scampo nemmeno all'insignificante tara di un carico ("tare" significa anche "veccia, gramigna" e il termine si può anche tradurre così, visto che il senso di insignificante, residuale, rimane inalterato), ma nello stesso tempo (riprendendo il senso dei primi versi) sei misterioso, non sappiamo mai cosa ci riserverai, perciò ci chiediamo se sei situato in un altrove che non conosciamo, o se invece è più giusto vederti come una delle tante, familiari, cose che fanno parte del nostro "dove".
Evidentemente quel domani incerto rimase tale, visto che nella lettera successiva a Mrs Holland (L491), probabilmente in risposta alla domanda dell'amica che chiedeva come mai Austin non fosse poi andato a trovarla, ED scrisse "I am ashamed and sorry. I meant hypothetic tomorrows -" ("Sono imbarazzata e mi scuso. Intendevo dei domani ipotetici -").


J1368 (1876) / F1392 (1876)

Love's stricken "why"
Is all that love can speak -
Built of but just a syllable,
The hugest hearts that break.
    L'affranto "perché" dell'amore
È tutto ciò che l'amore può dire -
Modellati da una sola parola,
Gli smisurati cuori che si spezzano.

Biglietto di condoglianze (L463) a Mrs Olive Stearns, in occasione della morte del marito (William A Stearns, presidente dell'Amherst College), l'8 giugno 1876.
Il manoscritto è perduto e il testo è in una trascrizione di Mabel Todd.

L'unica sillaba di "why" diventa il solo suono che un cuore spezzato può pronunciare di fronte alla morte dell'amato.
Visto che il "perché" italiano ha due sillabe ho tradotto "a syllable" con "una parola".


J1369 (1876) / F1415 (1876)

Trusty as the stars
Who quit their shining working
Prompt as when I lit them
In Genesis' new house,
Durable as dawn
Whose antiquated blossom
Makes a world's suspense
Perish and rejoice.
    Fedele come le stelle
Che smettono il loro lucente lavoro
Puntuali come quando le accesi
Nella nuova casa della Genesi,
Durevole come l'alba
Il cui antiquato sbocciare
Fa l'incertezza di un mondo
Perire e gioire.

I versi sono in una lettera inviata a Louise e Frances Norcross (L479), preceduti da "For taking Nature's hand to lead her to me, I am softly grateful - was she willing to come? Though her reluctance are sweeter than other one's avowals." ("A chi prende la Natura per mano per condurla da me, sono silenziosamente riconoscente - sarebbe lei venuta da sola? Sebbene le sue riluttanze siano più dolci di qualsiasi apertura.").
Il manoscritto è perduto e il testo deriva da una trascrizione di Mabel Todd, che data la lettera novembre 1876.

La poesia, ma anche l'intera lettera che la contiene, descrive la natura come un qualcosa che ci circonda e permea la nostra esistenza, con le sue cicliche esternazioni (l'accendersi e lo spegnersi delle stelle, lo spuntare dell'alba che conclude le misteriose incertezze della notte per farci gioire della luce del giorno) e la dolce certezza del ritorno.


J1370 (1876) / F1398 (1876)

Gathered into the Earth,
And out of story -
Gathered to that strange Fame -
That lonesome Glory
That hath no omen here - but Awe -
    Accolto nella Terra,
E fuori dalla storia -
Accolto da quell'estranea Fama -
Quella solitaria Gloria
Che non ha presagio qui - ma Venerazione -

Un ritratto di chi muore: viene seppellito nella terra, esce dalle vicende umane ed entra in un mondo estraneo e misterioso del quale qui non possiamo avere nessuna anticipazione, ma soltanto la fede che venera senza chiedere.


J1371 (1876) / F1414 (1876)

How fits his Umber Coat
The Tailor of the Nut?
Combined without a seam
Like Raiment of a Dream -

Who spun the Auburn Cloth?
Computed how the girth?
The Chestnut aged grows
In those primeval Clothes -

We know that we are wise -
Accomplished in Surprise -
Yet by this Countryman -
This nature - how undone!

    Come prepara il suo Scuro Soprabito
Il Sarto della Noce?
Messo insieme senza cuciture
Come l'Abito di un Sogno -

Chi ha tessuto il Bruno Panno?
Com'è calcolato il giro vita?
Il Castagno si fa vecchio
In quei Panni primordiali -

Sappiamo di essere saggi -
Avvezzi alla Sorpresa -
Eppure da questo Campagnolo -
Questa natura - com'è annullata!

Il sarto del secondo verso, il tessitore del quinto e il campagnolo del penultimo sono tutte metafore della natura che sa governare tanto la rinascita della prima strofa, quanto il trascorrere del tempo della seconda. Nell'ultima la natura sconfigge le nostre presunzioni, quelle di chi si sente saggio e rotto a ogni sorpresa ma si trova poi a fare i conti con l'inconsapevole forza degli elementi.
La "nature" dell'ultimo verso è da intendersi come la "natura umana" descritta nei primi due versi dell'ultima strofa. Ho tradotto letteralmente, visto che il termine, sia in italiano che in inglese, può significare sia "natura" in senso stretto che "qualità, indole, carattere". Evidentemente ED ha qui giocato con le parole, descrivendo la "natura" vera e propria senza nominarla (prima sarto, poi tessitore e quindi campagnolo) e usandone poi il nome nell'altro significato del termine.


J1372 (1876) / F1399 (1876)

The Sun is one - and on the Tare
He doth as punctual call
As on the conscientious Flower
And estimates them all -
    Il Sole è uno - e alla Gramigna
Fa visita puntuale
Come al coscienzioso Fiore
E li stima tutti -

La natura è democratica, non sceglie a chi inviare il sole. Per lei tutti sono degni di riceverne il calore e la vita.


J1373 (1876) / F1400 (1876)

The worthlessness of Earthly things
The Ditty is that Nature Sings -
And then - enforces their delight
Till Synods are inordinate -
    L'inutilità delle cose Terrene
È l'Inno che la Natura Canta -
E poi - ne rafforza il diletto
Fino a scompigliare i Sinodi -

Nei primi due versi la natura sembra ammaliarci con un canto di una bellezza che rende futili i nostri pensieri terreni; gli altri due, con l'uso di un termine chiaramente religioso (ripetuto nelle due varianti a questo verso: "Till Zion is inordinate" e "Till Rectitude is suffocate"), sembrano in contrasto con i precedenti, visto che qui la natura sembra invece riportarci su un terreno più mondano scompigliando, rendendo disordinate, le nostre certezze religiose. Se però intendiamo i "Synods" (allo stesso modo di "Zion" o "Rectitude") come simboli della religione convenzionale, mondana in quanto legata a cerimonie esteriori e create dall'uomo, il conto torna e il diletto del penultimo verso diventa la gioia di sentirsi parte integrante di una natura panteistica e onnicomprensiva.
Al verso 2 ho tradotto "Ditty" ("Canto; sonetto o breve poesia cantata" che Webster fa derivare dal tedesco "Dicht" - "Poesia") con "Inno" per mantenere il carattere religioso suggerito dalla variante "Sermon".


J1374 (1876) / F1407 (1876)

A Saucer holds a Cup
In sordid human Life
But in a Squirrel's estimate
A Saucer holds a Loaf -

A Table of a Tree
Demands the little King
And every Breeze that run along
His Dining Room do swing -

His Cutlery - he keeps
Within his Russet Lips -
To see it flashing when he dines
Do Birmingham eclipse -

Convicted - could we be
Of our Minutiae
The smallest Citizen that flies
Is heartier than we -

    Un Piattino regge una Tazza
Nella sordida Vita umana
Ma nella prospettiva di uno Scoiattolo
Un Piattino regge una Pagnotta -

La Tavola di un Albero
Esige il piccolo Re
E ogni Brezza che soffia accanto
La sua Sala da Pranzo fa oscillare -

I Coltelli - tiene
Fra le Labbra Rossicce -
Vederli lampeggiare mentre pranza
Eclissa Birmingham -

Giudicati - fossimo
Per le nostre Minuzie
Il minuscolo Cittadino che vola
Sarebbe più genuino di noi -

L'artificiosità umana (il piattino che regge la tazza, implicitamente in un salotto ben riparato) è contrapposta alla semplicità della natura, rispecchiata nello scoiattolo che si accontenta di una semplice pagnotta e pranza in mezzo agli alberi, soggetto alle intemperie. E la nostra argenteria non regge il confronto con quei denti affilati, il cui brillare offusca lo splendore di acciai famosi. Se dovessimo dar conto delle inutili minuzie di cui è costellata la nostra vita, saremmo certamente perdenti di fronte alla gioiosa semplicità di quell'animaletto volante.
Birmingham (v. 12 - ma anche Manchester, indicata come variante nel manoscritto) è famosa per le fabbriche di coltelli, e posate in genere, d'acciaio.
Oltre alla variante "Manchester" ce n'è una in sostituzione dell'ultimo verso: "Has more integrity." ("Avrebbe più integrità.").


J1375 (1876) / F1409 (1876)

Death warrants are supposed to be
An enginery of Equity
A merciful mistake
A pencil in an Idol's Hand
A Devotee has oft consigned
To Crucifix or Block
    Le condanne a morte sono ritenute
Un meccanismo di Equità
Un misericordioso errore
Una matita in mano a un Idolo
Un Devoto ha spesso consegnato
Al Crocifisso o al Ceppo

In pochi versi ED descrive i sentimenti contrastanti verso la pena di morte, vista come un meccanismo di equità (come nell'"occhio per occhio, dente per dente" biblico) o come un errore legato alla fallacia umana. Nella seconda parte ricorda al lettore quante volte un innocente è stato consegnato al boia. L'utilizzo insistito di molti termini religiosi (merciful, idol, devotee, crucifix) suggerisce che ED stesse pensando in particolare alle condanne a morte inflitte per motivi religiosi, molte delle quali vicine, nello spazio e nel tempo, al New England dickinsoniano.


J1376 (1876) / F1401 (1876)

Dreams are the subtle Dower
That make us rich an Hour -
Then fling us poor
Out of the Purple Door
Into the Precinct raw
Possessed before -
    I Sogni sono l'elusiva Dote
Che ci fa ricchi per un'Ora -
Poi ci gettano poveri
Fuori della Purpurea Porta
Dentro i nudi Confini
Che avevamo prima -

L'immaginario fantastico dei sogni contrapposto alla dura e concreta realtà della vita.


J1377 (1876) / F1482 (1879)

Forbidden Fruit a flavor has
That lawful Orchards mocks -
How luscious lies within the Pod
The Pea that Duty locks -
    Il Frutto proibito ha un sapore
Che irride ai Frutteti legittimi -
Giace succulento nel Baccello
Il Fagiolo rinchiuso dal Dovere -

Inno al frutto proibito, molto più saporito di quelli legittimi. Ho tradotto "Pea" (Pisello) con "Fagiolo" (sempre un legume rinchiuso in un baccello) per evitare possibili fraintendimenti del termine italiano (Raffo traduce con "seme").


J1378 (1876) / F1402 (1876)

His Heart was darker than the starless night
For that there is a morn
But in this black Receptacle
Can be no Bode of Dawn
    Il suo Cuore era più buio di una notte senza stelle
Per quella c'è un mattino
Ma in questo nero Ricettacolo
Non può esserci Promessa d'Aurora

Il buio di una notte senza stelle ha comunque la promessa del mattino; in un cuore senza sentimenti l'oscurità è invece senza speranza.


J1379 (1876) / F1355 (1875)

His Mansion in the Pool
The Frog forsakes -
He rises on a Log
And statements makes -
His Auditors two Worlds
Deducting me -
The Orator of April
Is hoarse Today -
His Mittens at his Feet
No Hand hath he -
His eloquence a Bubble
As Fame should be -
Applaud him to discover
To your chagrin
Demosthenes has vanished
In Waters Green -
    La Magione nello Stagno
Il Ranocchio abbandona -
Si erge su un Ceppo
E fa conferenze -
Il suo Pubblico due Mondi
Detraendo me -
L'Oratore di Aprile
È rauco Oggi -
Guanti messi ai Piedi
Non avendo Mani -
La sua eloquenza Effimera
Com'è la Fama -
Applaudilo per scoprire
A tue spese
Che Demostene è svanito
Nell'Umido Verde -

Il ranocchio è chi si illude di uscire dallo stagno della vita con le parole dell'eloquenza vuota, effimere come la fama che talvolta le accompagna ("bubble" potrebbe tradursi più propriamente con "bolle di sapone"; ho preferito usare l'aggettivo per non allungare troppo il verso). Basta aspettare, e prima o poi questi vuoti oratori rientreranno nell'indistinto stagno da cui sono usciti.


J1380 (1876) / F1420 (1877)

How much the present moment means
To those who've nothing more -
The Fop - the Carp - the Atheist -
Stake an entire store
Upon a Moment's shallow Rim
While their commuted Feet
The Torrents of Eternity
Do all but inundate -
    Com'è significativo il momento presente
Per quelli che non hanno nulla di più -
Il Frivolo - il Pedante - l'Ateo -
Si giocano l'intera sostanza
Sul volubile Orlo di un Istante
Mentre i loro Passi deviati
Da Torrenti d'Eternità
Sono quasi inondati -

Chi non crede nell'immortalità stima molto il presente, perché sa di non avere altro a cui tendere, e non teme di giocarsi tutto nello spazio di un istante. Nonostante questo, anche chi non crede deve fare i conti con il mistero, con quell'eternità che sembra allo stesso tempo una vana illusione e una vitale necessità.
Al verso 6 ho tradotto "commuted" con "deviati" perché l'ho letto nel senso di passi che hanno scambiato la via dell'eterno con quella, più difficile da accettare ma certamente più alla portata della nostra ragione, della limitatezza, citata anche al verso 5 in quel "rim" che va letto come un orlo, un limite, oltre il quale c'è il nulla.


J1381 (1876) / F1389 (1876)

I suppose the time will come
Aid it in the coming
When the Bird will crowd the Tree
And the Bee be booming -

I suppose the time will come
Hinder it a little
When the Corn in Silk will dress
And in Chintz the Apple

I believe the Day will be
When the Jay will giggle
At his new white House the Earth
That, too, halt a little -

    Suppongo che il tempo verrà
Aiutalo a venire
Quando l'Uccello farà ressa sull'Albero
E l'Ape ronzerà -

Suppongo che il tempo verrà
Ritardalo un po'
Quando il Grano vestirà di Seta
E la Mela di Chintz

Credo che il Giorno ci sarà
In cui la Ghiandaia ridacchierà
Alla sua nuova bianca Casa in Terra
Quello, pure, fermalo un po' -

Tre strofe per esprimere tre sentimenti diversi di fronte alle stagioni che si susseguono. Nella prima l'estate, che va aiutata; nella seconda l'autunno, da ritardare; nella terza l'inverno, da fermare. Le prime due hanno simboli vitali e di crescita; ressa, ronzio, maturazione; nella terza invece la bianca coltre che copre, e nasconde sotto di sé, la terra è una chiara metafora della tomba come approdo dell'inverno della vita, rafforzata dalla scelta, nel primo verso, di "the day" rispetto al "the time" delle strofe precedenti: un momento preciso e delimitato rispetto a un tempo che scorre.


J1382 (1876) / F1404 (1876)

In many and reportless places
We feel a Joy -
Reportless, also, but sincere as Nature
Or Deity -

It comes, without a consternation -
Dissolves - the same -
But leaves a sumptuous Destitution -
Without a Name -

Profane it by a search - we cannot
It has no home -
Nor we who having once waylaid it -
Thereafter roam.

    In molti e inspiegabili luoghi
Proviamo una Gioia -
Inspiegabile, pure, ma sincera come la Natura
O la Deità -

Arriva, senza sorprendere
Si dissolve - allo stesso modo -
Ma lascia una sontuosa Indigenza -
Senza Nome -

Profanarla con una ricerca - non possiamo
Non ha casa essa -
Né noi che l'abbiamo una volta ghermita -
Da allora vaghiamo.

Una gioia grande e improvvisa, sentimento che non è raro provare, è difficile da raccontare, e inspiegabile come i misteri della natura e del divino. Sappiamo soltanto che ci lascia uno splendente rimpianto, a cui non sapremmo dare un nome, e la consapevolezza che sarebbe inutile cercarla, perché non ha una casa, come noi d'altronde, che da quando siamo riusciti ad afferrarla una volta vaghiamo senza meta, sperando sempre di riuscirci di nuovo.
Al penultimo verso ho scelto la variante "waylaid" al posto di "inhaled" perché sottolineata.


J1383 (1876) / F1405 (1876)

Long Years apart - can make no
Breach a second cannot fill -
The absence of the Witch does not
Invalidate the spell -

The embers of a Thousand Years
Uncovered by the Hand
That fondled them when they were Fire
Will stir and understand

    Lunghi Anni lontano - non possono creare
Una breccia che un istante non possa colmare -
L'assenza del Mago non
Invalida l'incantesimo -

Le braci di Mille Anni
Schiuse dalla Mano
Che le carezzava quand'erano Fuoco
Si risveglieranno e capiranno

La potenza del ricordo non teme il passare del tempo, quel fuoco che cova sotto la cenere è sempre pronto a risvegliarsi al tocco di chi, anche mille anni prima, lo sfiorava con amore.
Bellissima la seconda strofa, con quella mano che sembra spolverare la cenere dei ricordi, facendo affiorare il fuoco che continua ad essere vivo e palpitante anche nei più lontani recessi della memoria e che, a sua volta, mantiene quel ricordo anche dentro di sé, riconoscendo senza dubbi la mano che lo amava in quella che lo libera.
Per i versi 3 e 4 ED ha indicato una variante che trasforma l'affermazione in una domanda retorica: "Who says the Absence of a Witch / Invalidates his spell?" ("Chi dice che l'Assenza del Mago / Invalidi il suo incantesimo?").
Nell'ultimo verso ho scelto la variante "stir" al posto di "gleam" ("splendere, brillare, luccicare") perché sottolineata. "Stir" può significare qualcosa di molto simile a "gleam" ma ho preferito tradurre con un significato che il Webster indica come "colloquiale": "To rise in the morning", anche perché il senso di bagliore e splendore è implicito nel risveglio di un fuoco.


J1384 (1876) / F1406 (1876)

Praise it - 'tis dead -
It cannot glow -
Warm this inclement Ear
With the encomium it earned
Since it was gathered here -
Invest this alabaster Zest
In the Delights of Dust -
Remitted - since it flitted it
In recusance august.
    Lodalo - è morto -
Non può avvampare -
Scalda quell'inclemente Orecchio
Con l'encomio che merita
Da quando fu raccolto qui -
Investi quel Nettare d'Alabastro
Nelle Delizie della Polvere -
Ripagato - poiché la disperse
Con augusto rifiuto.

L'encomio che farebbero arrossire un vivo possiamo rivolgerlo senza turbarlo a chi è morto. E possiamo anche investire, senza paura di perderlo, il nostro capitale di lodi (di alabastro perché rivolte a chi ha ormai la consistenza del marmo) in quella polvere di cui lui non ha più bisogno.
Al penultimo verso "remitted" ha più o meno gli stessi significati del "rimettere" italiano: "perdonare, affidare, trasmettere denaro"; vista la contiguità con "invest" del verso 6 (qui da intendere nel senso economico e finanziario del termine), ho tradotto con "ripagato", interpretandolo come una rassicurazione: "investi pure, puoi star sicuro che il tuo investimento sarà ripagato".
Al verso 3 ho tradotto letteralmente "inclement", ma il termine va inteso come se fosse riferito al tempo atmosferico, perciò: "freddo, gelido".


J1385 (1879) / F1494 (1879)

"Secrets" is a daily word
Yet does not exist -
Muffled - it remits surmise -
Murmured - it has ceased -
Dungeoned in the Human Breast
Doubtless secrets lie -
But that Grate inviolate -
Comes nor goes away
Nothing with a Tongue or Ear -
Secrets stapled there
Will emerge but once - and dumb -
To the Sepulchre -
    "Segreti" è una parola quotidiana
Eppure non esiste -
Soffocata - rimanda all'ipotesi -
Mormorata - è cessata -
Imprigionati nel Petto dell'Uomo
Senza dubbio giacciono segreti -
Ma da quella Grata inviolata -
Non entra né esce
Nulla con Lingua od Orecchio -
I segreti appuntati là
Non emergeranno che una volta - e muti -
Nel Sepolcro -

I segreti sono qualcosa di sfuggente, quasi non esistono, perché se sono rivelati smettono di esserlo, se non lo sono esistono solo per chi li custodisce o, comunque, diventano ipotesi non confermabili. Un segreto ben custodito non ammette intrusioni da parte di chi potrebbe rivelarlo ed emergerà soltanto quando il custode non sarà più in grado di conservarlo, ma anche allora resterà muto per sempre, come chi lo portava con sé.
La metafora è abbastanza trasparente: i "segreti" veri della vita sono quelli che nessuno potrà mai spiegare, gli altri, quelli umani e "mormorati" sono altra cosa. Questi segreti "veri" forse emergeranno dopo la morte, ma resteranno comunque muti per chi rimane.
Interessanti due varianti al penultimo verso, che diventa: "Will decamp but once - and armed -", ovvero "Non leveranno le tende che una volta - e armati -"; così la morte non permette la muta rivelazione dei segreti, ma il loro sfuggire a quel petto che li conservava, senza però che nessuno possa catturarli, visto che restano comunque armati e capaci di difendersi da chi ha l'ardire di volerli catturare.


J1386 (1876) / F1413 (1876)

Summer - we all have seen -
A few of us - believed -
A few - the more aspiring
Unquestionably loved -

But Summer does not care -
She takes her gracious way
As eligible as the Moon
To the Temerity -

Deputed to adore -
The Doom to be adored
Unknown as to an Ecstasy
The Embryo endowed -

    L'Estate - noi tutti l'abbiamo vista -
Alcuni di noi - stimata -
Alcuni - i più appassionati
Indiscutibilmente amata -

Ma l'Estate non se ne cura -
Prende la sua graziosa via
Idonea come la Luna
Alla Temerarietà -

Deputata ad adorare -
La Condanna ad essere adorata
Sconosciuta come a un'Estasi
L'Embrionale dote -

Il manoscritto è molto accidentato. Il testo è nel recto di un foglio, con diverse cancellature e varianti. Nel verso e in un altro foglio appuntato al primo ci sono ulteriori numerose varianti. Johnson la ritiene una stesura incompleta, tanto che nella sua edizione non riporta una ricostruzione dei versi ma, in pratica, una riproduzione del manoscritto, con tutte le varianti e le cancellature. Franklin è di diverso avviso e scrive: "Sebbene le varianti siano molte e il loro ordine, nel verso nel foglio originario e in quello aggiunto, sia incerto, lo stato del testo è chiaro".
Quello sopra è il testo che risulta nel recto, sotto le varianti più significative:

7-8]
(front - erased)
As undiverted as the Moon -
From her Divinity -

7-8]
(back)
As unperverted as the Moon
By our obliquity -

7-8]
(slip)
As eligible as the Moon -
To our extremity -

9-10]
(slip)
Created to adore -
The Affluence evolved -

6 takes]
(front)
goes

6 gracious]
(front))
spacious

6 gracious]
(back)
ample
perfect

6 gracious]
(slip)
sylvan
subtle
simple
mighty
gallant

    7-8]
(recto - cancellato)
Non deviata come la Luna -
Dalla sua Divinità -

7-8]
(verso)
Incorrotta come la Luna
Dalla nostra obliquità -

7-8]
(foglio aggiunto)
Idonea come la Luna -
Al nostro eccesso -

9-10]
(foglio aggiunto)
Creata per adorare -
L'Abbondanza sprigionata -

6 prende]
(recto)
va per

6 graziosa]
(recto))
spaziosa

6 graziosa]
(verso)
ampia
perfetta

6 graziosa]
(foglio aggiunto)
silvana
sottile
semplice
vigorosa
nobile

L'estate, che nella parte finale viene significativamente accostata all'estasi, non si cura di ciò che noi mortali si possa pensare di lei. Il nostro sentimento può essere di semplice presa d'atto o di amore senza remore: lei incede per la sua via, incurante come la luna di ciò che accade sotto di lei. La sua missione è quella di essere delegata a rappresentare il simbolo dell'adorazione che si deve alla forza e alla bellezza del creato, e il suo destino di essere a sua volta oggetto di adorazione non la tocca, le è sconosciuto come è sconosciuto all'estasi il seme da cui nasce e a ogni sentimento che sovrasta le nostre facoltà razionali il mistero del rivelarsi alla nostra mente.
Molto potenti gli ultimi due versi (il mistero della nascita dell'estasi), dove ho modificato la successione sostantivo/participio ("L'Embrione concesso in dote") in aggettivo/sostantivo, una traduzione che mi sembra più rispondente al senso dell'originale.


J1387 (1876) / F1395 (1876)

The Butterfly's Numidian Gown
With spots of Burnish - roasted on
Is proof against the Sun -
But prone to shut it's spotted Fan
And panting on a Clover lean
As if it were undone -
    La Numidica Veste della Farfalla
Con macchie Brunite - stampate
È a prova di Sole -
Ma incline a chiudere il maculato Ventaglio
E a palpitare su un magro Trifoglio
Come se fosse incompiuta -

Le ali della farfalla, con quelle macchie stampate sopra (ED usa "roasted on", letteralmente "arrostite su", come se le macchie fossero marchiate a fuoco sulle ali), sono quanto di più bello esista in natura e non temono il calore del sole (ma anche: non temono il confronto con il suo splendore). Ma la farfalla sembra non rendersi conto della sua bellezza, e invece di mostrare fiera la sua veste, si posa su un magro trifoglio, facendo tremare le sue ali come se fossero qualcosa di incompiuto, come se avesse paura di usarle per volare.
Un po' come succede a chi non riesce a riconoscere la compiutezza della propria maturità (fisica o spirituale) e non ha il coraggio di affrontare il mondo, la vita, perché tende a sentirsi perennemente incompiuto.


J1388 (1876) / F1393 (1876)

Those Cattle smaller than a Bee
That herd upon the Eye -
Whose tillage is the passing Crumb -
Those Cattle are the Fly -
Of Barns for Winter - blameless -
Extemporaneous stalls
They found to our objection -
On Eligible Walls -
Reserving the presumption
To suddenly descend
And gallop on the Furniture -
Or odiouser offend -
Of their peculiar calling
Unqualified to judge
To Nature we remand them
To justify or scourge -
    Quegli Animali più piccoli di un'Ape
Che si riuniscono sull'Occhio -
Il cui pascolo è la Briciola che passa -
Quegli Animali sono le Mosche -
Di Stalle per l'Inverno - ignare -
Greppie estemporanee
Trovano nonostante la nostra avversione -
Su Pareti Adatte -
Riservandosi il diritto
Di scendere all'improvviso
E galoppare sui Mobili -
O più odiosamente offendere -
Del loro compito peculiare
Incompetenti a giudicare
Alla Natura le rimettiamo
Per giustificare o castigare -

Esistono delle cose di cui non capiamo lo scopo. Ad esempio le mosche, così fastidiose, invasive, che suscitano soltanto la nostra avversione. Eppure non siamo in grado di giudicarle, perché i disegni divini, o naturali, sono spesso al di fuori della nostra portata. Perciò non possiamo che sopportarle, lasciando il giudizio sul senso della loro esistenza a qualcuno/qualcosa al di sopra di noi.


J1389 (1876) / F1403 (1876)

Touch lightly Nature's sweet Guitar
Unless thou know'st the Tune
Or every Bird will point at thee
Because a Bard too soon -
    Sfiora appena la dolce Chitarra della Natura
A meno che tu non conosca gli Accordi
Oppure ogni Uccello ti additerà
Come Bardo prematuro -

La natura è misteriosa, va trattata con cura, studiata, almeno per noi che non siamo uccelli e non abbiamo l'istinto di immergerci in essa con inconsapevole saggezza. Dobbiamo perciò trattarla con attenzione, stando bene attenti a non strafare, altrimenti verremo additati dai suoi abitanti come qualcuno che pretende di suonare prima di conoscere bene le note.
Due varianti per l'ultimo verso: "That wert a Bard too soon" ("[ti dirà] / Che fosti un Bardo prematuro") e "The Bard to silence born" ("[ti chiamerà] / Il Bardo nato per il silenzio").


J1390 (1877) / F1416 (1876)

These held their Wick above the west -
Till when the Red declined -
Or how the Amber aided it -
Defied to be defined -

Then waned without disparagement
In a dissembling Hue
That would not let the Eye decide
Did it abide or no -

    Tennero il Lume sull'occidente -
Fino a quando il Rosso declinò -
Oppure l'Ambra lo aiutò -
A defilarsi dall'essere definito -

Poi svanirono senza scomporsi
In un dissimulante Colore
Che non dava modo all'Occhio di decidere
Se ci fosse ancora o no -

Quattro manoscritti, tre dei quali limitati alla seconda strofa.
Il primo in una lettera a Susan della fine del 1876 (L480); il secondo in una lettera a Higginson del gennaio 1877 (L486); il terzo (l'unico completo - riportato sopra) in una lettera a Josiah Gilbert Holland dell'inizio del 1878 (L544), scritta evidentemente dopo la morte di Samuel Bowles - 16 gennaio 1878 - visto che i versi sono preceduti da "But I intrude on Sunset, and Father and Mr Bowles." ("Ma io m'intrometto nel Tramonto, e nel Babbo, e in Mr Bowles."); il quarto ritrovato fra le carte di ED.
Riporto sotto la versione inviata a Susan e a Higginson, leggermente diversa dalla versione completa e, in entrambe le lettere, seguita da "is Sunset's - perhaps - only." ("è soltanto - il Tramonto - forse."):

To wane without disparagement
In a dissembling Hue
That will not let the Eye decide
If it abide or no
    Svanire senza scomporsi
In un dissimulante Colore
Che non darà modo all'Occhio di decidere
Se ci sia ancora o no

Nelle prime due versioni il cangiante e sfumato colore del tramonto non permette allo sguardo di deciderne con esattezza la conclusione. La frase aggiunta sembra anticipare la successiva versione completa, dove la metafora del tramonto-morte viene esplicitata nel plurale del primo verso e "personalizzata" nella frase che precede la poesia nella lettera a Holland. In questa versione il "dissimulante colore" appare già nella prima strofa, in quel rosso che l'ambra aiuta a diventare sfumato e indefinito.
Nell'ultimo verso "it" è riferito al "colore" del verso 6. La relazione è più chiara nella versione Susan-Holland, mentre nell'altra il plurale iniziale (che ho mantenuto nel primo verso della seconda strofa) la rende meno immediata; probabilmente con quel singolare ED ha voluto riunire in un destino unico i "these" del primo verso.
Al verso 5 "disparagement" significa "ingiuria attraverso la comparazione con qualcosa di inferiore" ma anche "Diminuzione di valore; biasimo, indegnità"; l'ho interpretato come "svanirono ma senza che fosse diminuita la loro importanza" e ho tradotto con "senza scomporsi" per dare l'idea di qualcuno che muore senza che la morte lo tocchi più di tanto.


J1391 (1877) / F1425 (1877)

They might not need me, yet they might -
I'll let my Heart be just in sight -
A smile so small as mine might be
Precisely their necessity -
    Potrebbero non aver bisogno di me, ma anche averne -
Lascerò il mio Cuore bene in vista -
Un modesto sorriso come il mio potrebbe essere
Proprio ciò di cui hanno necessità -

Due copie, inviate in due lettere: la prima all'inizio della primavera del 1877 (L498) alla moglie di Higginson (malata da diverso tempo e che morì di lì a poco, nel settembre di quell'anno); la seconda, sempre nella primavera 1877 (L499) alla famiglia Jenkins, prima della loro partenza da Amherst per Pittsfield, dove Jonathan Jenkins, pastore nella First Church di Amherst dal 1868, aveva accettato una parrocchia.
Nella lettera a Mary Higginson i versi sono preceduti da: "Forgive me if I come too much - the time to live is frugal - and good as is a better earth, it will not quite be this. How could I find the way to you and Mr Higginson without a Vane, or any Road?" ("Mi perdoni se vengo troppo spesso - il tempo di vivere è frugale - e per quanto possa essere bella una terra migliore, non potrà mai essere questa. Come potrei trovare la via che conduce a lei e a Mr Higginson senza un Segnale, o una Strada?").
La copia inviata alla famiglia Jenkins era accompagnata da un biglietto: "I send you this little Antidote to the love of others - Whenever you feel yourselves enticed, cling to it's Admonition -" ("Vi mando questo piccolo Antidoto all'amore di altri - Ogni volta che vi sentirete tentati, stringetevi al suo Ammonimento -").

Una dichiarazione di affetto e simpatia nella lettera alla moglie di Higginson, che diventa anche, nel biglietto alla famiglia Jenkins, un ammonimento a non lasciarsi tentare troppo dall'amore di altri. Bello il secondo verso, con quel cuore lasciato bene in vista, pronto a soccorrere una necessità o un ricordo lontano.


J1392 (1877) / F1424 (1877)

Hope is a strange invention -
A Patent of the Heart -
In unremitting action
Yet never wearing out -

Of this electric adjunct
Not anything is known
But it's unique momentum
Embellish all we own -

    La speranza è una strana invenzione
Un Brevetto del Cuore -
In incessante azione
Eppure mai consumata -

Di questa elettrica appendice
Non si conosce nulla
Se non che un suo unico momento
Abbellisce tutto ciò che abbiamo -

Una versione della seconda strofa, con alcune modifiche, è in una lettera alla moglie di Higginson dell'inizio della primavera del 1877 (L498 - vedi nota alla J1391-F1425), preceduta da: "I give you half my Birds - upon the sweet condition that you will bring them back, yourself, and dwell a Day with me, and Bliss without a price, I earned myself of Nature -" ("Le do metà dei miei Uccelli - alla dolce condizione che lei li riporti, di persona, e stia un Giorno con me, e con la Beatitudine senza prezzo che mi sono guadagnata dalla Natura -"):

Of whose Electric Adjunct
Not anything is known -
Though it's unique Momentum
Inebriate our own -
    Della cui Elettrica Appendice
Non si conosce nulla -
Benché un suo unico Momento
Inebri il nostro -

La speranza non cessa mai di sgorgare dal nostro cuore e, pur essendo una sensazione misteriosa e al di fuori della nostra comprensione razionale, la sentiamo sempre presente e ci basta questo per rendere migliore la nostra vita.
Nella strofa inviata alla moglie di Higginson il soggetto, dichiarato nelle frasi che precedono i versi, diventa la natura, altrettanto misteriosa e sfuggente quanto inebriante e fonte di gioia.


J1393 (1877) / F1428 (1877)

Lay this Laurel on the one
Triumphed and remained unknown -
Laurel - fell your futile Tree -
Such a Victor could not be -
Lay this Laurel on the one
Too intrinsic for Renown -
Laurel - vail your deathless Tree -
Him you chasten - that is he -
    Deponete questo Alloro su quell'uno
Che trionfò e rimase sconosciuto -
Alloro - abbatti le tue futili Fronde -
Un tale Vittorioso non potrebbe starci -
Deponete questo Alloro su quell'uno
Troppo intrinseco per la Fama -
Alloro - abbassa le tue immortali Fronde -
Quello che castighi - è lui -

Gli ultimi quattro versi sono in una lettera a Higginson del giugno 1877 (L503) in cui ED parla del padre, morto tre anni prima in quello stesso mese. I versi sono preceduti da:
"Since my Father's dying, everything sacred enlarged so - it was dim to own - When a few years old - I was taken to a Funeral which I now know was of peculiar distress, and the Clergyman asked 'Is the Arm of the Lord shortened that it cannot save?' He italicized the 'cannot.' I mistook the accent for a doubt of Immortality and not daring to ask, it besets me still, though we know that the mind of the Heart must live if it's clerical part do not. Would you explain it to me? I was told you were once a Clergyman. It comforts an instinct if another have felt it too. I was rereading your "Decoration." You may have forgotten it."
("Dopo la morte di mio Padre, ogni cosa sacra si è così ingrandita - che è diventata incerta da ammettere - Quando avevo pochi anni - fui portata a un Funerale che, ora lo capisco, era particolarmente straziante, e il Pastore domandò: 'Il Braccio del Signore si è forse accorciato, visto che non può salvare?' Sottolineò quel 'non può'. Io scambiai quelle parole per un dubbio sull'Immortalità e, non avendo osato chiedere, la cosa mi tormenta ancora , pur sapendo che la mente del Cuore deve vivere anche se la sua parte clericale non lo fa. Le andrebbe di spiegarmelo? Mi è stato detto che una volta lei era un Pastore. Un impulso è confortato se anche un altro lo ha provato. Sto rileggendo la sua "Decoration". Lei forse se ne è dimenticato.").
Nella lettera i quattro versi sono uguali a quelli della versione più lunga (nell'ultimo "he" è in maiuscolo e seguito da un punto esclamativo). Johnson considera questa la versione definitiva della poesia e, in effetti, la versione più lunga sembra più una bozza preparatoria con due quartine parallele, delle quali ED scelse poi la seconda.
"Decoration" è il titolo di una poesia di Higginson (ne riporto sotto il testo) che era stata pubblicata nello "Scribner's Monthly" del giugno 1874, lo stesso mese e anno della morte del padre di ED. Questa coincidenza probabilmente la colpì, anche perché nei versi di Higginson viene descritta la tomba del "più audace degli audaci", la "woman" dell'ultima strofa, priva di rose e corone e sulla quale vengono sparsi i poetici gigli dell'epigrafe virgiliana (dall'Eneide, Libro VI, v. 883: "A piene mani datemi gigli"). I versi dickinsoniani estraggono l'essenza di quelli di Higginson, tanto che lo stesso autore scrisse nel 1891 a Mabel Todd: "La scrisse dopo aver riletto la mia 'Decoration'. È l'essenza condensata della mia e tanto più bella."

DECORATION

Manibus date lilia plenis

Mid the flower-wreath'd tombs I stand
Bearing lilies in my hand.
Comrades! in what soldier-grave
Sleeps the bravest of the brave?

Is it he who sank to rest
With his colors round his breast?
Friendship makes his tomb a shrine;
Garlands veil it; ask not mine.

One low grave, yon trees beneath,
Bears no roses, wears no wreath;
Yet no heart more high and warm
Ever dared the battle-storm.

Never gleamed a prouder eye
In the front of victory,
Never foot had firmer tread
On the field where hope lay dead,

Than are hid within this tomb,
Where the untended grasses bloom;
And no stone, with feign'd distress,
Mocks the sacred loneliness.

Youth and beauty, dauntless will,
Dreams that life could ne'er fulfill,
Here lie buried; here in peace
Wrongs and woes have found release.

Turning from my comrades' eyes,
Kneeling where a woman lies,
I strew lilies on the grave
Of the bravest of the brave.

    ONORIFICENZA

Manibus date lilia plenis

Fra le tombe inghirlandate sto
Portando gigli in mano.
Compagni! in quale tomba di soldato
Dorme il più audace degli audaci?

È questo colui che scese a riposare
Con i suoi colori intorno al petto?
L'amicizia fa della sua tomba un sacrario;
Ghirlande lo coprono; non chiede le mie.

Un'umile fossa, quelle croci laggiù,
Non reggono rose, non hanno corone;
Eppure nessun cuore più nobile e ardente
Mai sfidò la furiosa battaglia.

Non brillò mai un occhio più fiero
Di fronte alla vittoria,
Nessun passo calpestò più risoluto
Il Campo dove la speranza ebbe morte,

Di quelli celati in questa tomba,
Dove le erbe in disordine crescono;
E nessuna pietra, con affettato dolore,
Inganna la sacra solitudine.

Gioventù e bellezza, impavida volontà,
Sogni che la vita non poté mai appagare,
Qui giacciono sepolti; qui in pace
Ingiustizie e pene hanno trovato sollievo.

Lontano dagli occhi dei compagni,
M'inginocchio dove una donna giace,
Spargo gigli sulla tomba
Del più audace degli audaci.

La tomba di chi veramente vale ed è troppo "intrinseco" (nel senso di chi ha in se stesso il proprio valore) per desiderare l'effimera gloria degli allori, non ha bisogno di segni particolari o di ghirlande di fiori. Non è escluso che ED volesse riferirsi al suo rifiuto di visitare la tomba del padre, che, come "il più audace degli audaci" di Higginson, viveva nella memoria e non "nell'affettato dolore" di una pietra tombale.
Al verso 7 ho tradotto "vail" (generalmente reso con "velare") con "abbassa". È un altro significato di questo verbo, che ho interpretato in parallelo al "fell" del terzo.
L'ultimo verso ha un probabile riferimento in due brani biblici: Lettera agli Ebrei 12,6 "il Signore castiga colui che ama / e sferza chiunque riconosce come figlio" e Apocalisse 3,19 "Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo".


J1394 (1877) / F1427 (1877)

Whose Pink career may have a close
Portentous as our own, who knows?
To imitate these neighbors fleet
In Awe and innocence, were meet.
    La loro Rosea carriera può avere una fine
Portentosa come la nostra, chi lo sa?
Imitare questi vicini fuggevoli
In Umiltà e innocenza, sarebbe opportuno.

I versi sono in una lettera inviata a Higginson nel giugno 1877 (L503 - la stessa della J1393-F1428), preceduti da "I hope you are joyful frequently, these beloved Days. And the health of your friend bolder. I remember her with my Blossoms and wish they were her's." ("Spero che lei sia spesso lieto, in questi amati Giorni. E la salute della sua amica più vigorosa. La ricordo con i miei Fiori e vorrei che fossero suoi."). L'amica di cui parla ED nella lettera è la moglie di Higginson, malata da diverso tempo e che morirà poco dopo, il 2 settembre di quell'anno.

La fuggevole vita di un fiore somiglia molto alla nostra e chissà che anche la sua fine non prometta prodigi come la nostra.
Nella frase che precede i versi ED usa il termine "blossoms", che significa "fiori" ma anche "fioriture"; probabile che il senso sia "la ricordo nello sbocciare dei miei fiori e lo stesso rifiorire vorrei fosse per lei".


J1395 (1877) / F1383 (1875)

After all Birds have been investigated
And laid aside
Nature imparts the little Blue Bird -
Assured
Her conscientious voice
Will soar unmoved
Above ostensible vicissitude -

First at the March
Competing with the Wind -
Her zealous Note
Delights it to ascend -
Last at the Scene
When Summer swerves away -
Fortitude - flanked with Melody.

    Dopo che tutti gli Uccelli sono stati esaminati
E messi da parte
La natura divulga il piccolo Uccello Azzurro -
Sicura
Che la sua voce coscienziosa
Si librerà impassibile
Al di sopra di vicende visibili-

Primo a Marzo
A competere con il Vento -
La sua zelante Nota
Ne delizia l'ascesa -
Ultimo in Scena
Quando l'Estate si discosta -
Fermezza - affiancata a Melodia.

Le vicende testuali sono abbastanza accidentate, restano infatti sei manoscritti di questa poesia, dei quali quattro parziali che riguardano soltanto la seconda strofa. Sopra è il testo della versione trascritta nei fascicoli, mentre sotto è quella acclusa a una lettera a Higginson dell'agosto 1877 (L513), dove la poesia viene nominata come "a Blue Bird". Rispetto alla versione nei fascicoli cambia la disposizione dei primi nove versi (che diventano cinque - anche se in entrambe le versioni bisogna fare i conti con una suddivisione in versi che nei manoscritti, non solo per questa poesia, è quasi sempre suscettibile di diverse interpretazioni) e gli ultimi cinque (che diventano tre) sono completamente riscritti.

After all Birds have been investigated and laid aside -
Nature imparts the little Blue Bird - assured
Her conscientious Voice will soar unmoved
Above ostensible Vicissitude -

First at the March - competing with the Wind -
Her panting note exalts us - like a friend -
Last to adhere when Summer cleaves away -
Elegy of Integrity.

    Dopo che tutti gli Uccelli sono stati esaminati e messi da parte
La natura divulga il piccolo Uccello Azzurro - sicura
Che la sua Voce coscienziosa si librerà impassibile
Al di sopra di Vicende visibili

Primo a Marzo - a competere con il Vento -
La sua nota palpitante ci esalta - come un amico -
Ultimo a restare quando l'Estate si distacca -
Elegia d'Integrità.

Il "blue bird" (in due versioni italiane - Raffo nel Meridiano ed Errante 1959 - la traduzione è rispettivamente "cutrettola" e "coditremola") diventa simbolo di chi si eleva al di sopra delle "vicende visibili" e mantiene la sua integrità, o la sua fermezza d'animo, anche quando l'estate lascia il posto al duro e freddo inverno.


J1396 (1877) / F1453 (1877)

She laid her docile Crescent down
And this confiding Stone
Still states to Dates that have forgot
The News that she is gone.

So constant to it's Stolid trust
The Shaft that never knew -
It shames the Constancy that fled
Before it's Emblem flew -

    Depose la sua docile Falce di Luna
E questa Pietra fedele
Ancora indica ad Anni che hanno dimenticato
La Notizia che lei se n'è andata.

Così costante nella sua Impassibile fiducia
La Stele che non fu mai consapevole -
Svergogna la Costanza che si dileguò
Prima che il suo Emblema fuggisse -

Il testo riportato sopra è quello accluso a una lettera a Higginson dell'agosto 1877 (L513), dove la poesia viene nominata come "an Epitaph". Un'altra copia fu inviata a Elizabeth Holland. Il testo è identico, salvo una variante al verso 2: "mechanic" al posto di "confiding". Sul foglio contenente quest'ultima copia sono attaccati due ritagli di giornale: una stella e una mezzaluna sulla sinistra (da una fonte non identificata) e un'immagine di tombe che si inclinano l'una contro l'altra (dall'Hampshire and Franklin Express del 12 dicembre 1856).

La pietra tombale rimane nel tempo come unica testimone di chi se n'è andato, e con la sua impassibile fiducia fa vergognare la costanza umana, così fragile e pronta a dimenticare.


J1397 (1877) / F1454 (1877)

It sounded as if the streets were running
And then - the streets stood still -
Eclipse - was all we could see at the Window
And Awe - was all we could feel.

By and by - the boldest stole out of his Covert
To see if Time was there -
Nature was in an Opal Apron -
Mixing fresher Air.

    Sembrava come se le strade corressero
E poi - le strade restarono immobili -
Eclisse - era tutto ciò che vedevamo alla Finestra
E Soggezione - era tutto ciò che provavamo.

Dopo un po' - il più ardito sgusciò dal suo Riparo
Per vedere se il Tempo fosse là -
La Natura in Grembiule d'Opale -
Impastava Aria nuova.

Il testo riportato sopra è quello accluso a una lettera a Higginson dell'agosto 1877 (L513), dove la poesia viene nominata come "a Gale" ("una Tempesta"). Ci sono poi altre tre copie: una identica a quella inviata a Higginson e altre due (presumibilmente copie preparatorie) con alcune varianti: le strade dei primi due versi diventano "aria", il grembiule della natura diventa "di berillio" o "il suo più azzurro", il sesto verso diventa "Nature was in the best of humors -" ("La natura di ottimo umore -").

La quiete dopo la tempesta diventa una natura massaia, che indossa il suo grembiule più fino per preparare un manicaretto a base di aria nuova.


J1398 (1877) / F1432 (1877)

I have no Life but this -
To lead it here -
Nor any Death - but lest
Dispelled from there -

Nor tie to Earths to come -
Nor Action new -
Except through this Extent -
The Realm of you -

    Non ho Vita se non questa -
Da spendere qui -
Né Morte - se non quella
Bandita da lì -

Né legami con Terre a venire -
Né Azioni nuove -
Eccetto attraverso questa Estensione -
Il Reame di te -

Il testo riportato sopra è quello accluso a una lettera a Higginson dell'agosto 1877 (L513), dove la poesia viene nominata come "a Word to a Friend" ("una Parola a un'Amica" - uso il femminile perché ED poi scrive "...for Mrs Higginson").
Ci sono poi altre due copie: una in una lettera a Samuel Bowles del 29 giugno 1877 (L515), con l'ultimo verso modificato: "The love of you." e preceduta da "I went to the Room as soon as you left, to confirm your presence - recalling the Psalmist's sonnet to God, beginning" ("Sono andata in Sala non appena lei se n'è andato, per confermare la sua presenza - rammentando il sonetto del Salmista a Dio, che inizia"); l'altra (probabilmente la prima stesura) è scritta nella parte interna di una busta, con varianti poi in parte riprese nelle altre due.
Ne riporto il testo iniziale:

I have no life to live
But lead it here
Nor any Death but lest
Abased from there -

Nor Plea for Wolrds to come
Nor Wisdoms new
Except through this extent
The loving you -

    Non ho vita da vivere
Se non questa da spendere qui
Ne Morte se non quella
Svilita da lì -

Né Appelli per Mondi a venire
Né nuove Saggezze
Eccetto attraverso questa estensione
L'amore per te -

La vita diventa priva di senso senza l'amore, un sentimento che lascia indietro ogni altro legame e ogni altra aspirazione; anche il futuro, la morte, tutto ciò che facciamo o a cui siamo soggetti rimane subordinato al viaggio attraverso quell'estensione senza confini che è il sentimento più forte che esista.


J1399 (1877) / F1455 (1877)

Perhaps they do not go so far
As we who stay, suppose -
Perhaps come closer, for the lapse
Of their corporeal clothes -

It may be, know so certainly
How short we have to fear
That Comprehension antedates
And estimates us there -

    Forse non vanno così lontano
Come noi che restiamo, supponiamo -
Forse vengono più vicini, per il cadere
Dei loro abiti corporei -

Può darsi, che sappiano con certezza
Quanto brevemente dobbiamo temere
Perché la Comprensione antidata
E ci reputa là -

Il testo riportato sopra è quello del manoscritto della prima stesura, una volta accolte le varianti sottolineate e scritte al posto di parole cancellate. Il testo che ne risulta è uguale a un'altra copia inviata in una lettera del 1877 a due lontane cugine, Harriet Austin Dickinson e Mary Taylor Dickinson (L518 - Johnson indica come seconda destinataria Martha Dickinson, ma Franklin precisa che quest'ultima, sorella delle due, era morta nel 1870), in cui i versi sono scritti in forma di prosa, preceduti da "You are very kind to have wished for me, and I think it sweet, but accustomed to all, through Father, they remind me too deeply of him for Peace. You, too, have been lessened. Let us remember together." ("Siete state molto gentili a chiedere di me, e lo reputo caro, ma avvezza a tutti, attraverso il babbo, loro me lo rammentano troppo intensamente per la mia Pace. Anche voi siete state diminuite. Lasciateci ricordare insieme.").
La lettera fu scritta presumibilmente dopo una riunione di famiglia a cui, come era solita fare, ED non partecipò (perciò quel "they" nel testo che precede i versi deve intendersi riferito ai parenti che erano presenti all'incontro). Nelle note alla poesia Franklin, citando una lettera di Austin Baxter Keep a George Whicher del 30 novembre 1930, scrive: "Secondo il nipote Austin Baxter Keep, le due cugine sorpresero ED in giardino e lei si dileguò immediatamente. Subito dopo inviò loro questo biglietto, accompagnato da fiori."
Un'altra copia di questa poesia, limitata alla prima strofa, è in una lettera scritta a Higginson nel settembre del 1877 (L517), subito dopo la morte della moglie. Il testo è lo stesso, cambiano soltanto i pronomi dei versi 1, 2 e 4 che diventano "she", "you" e "her".

Chi muore forse non va troppo lontano, anzi, forse resta addirittura più vicino di prima a noi che restiamo. Può anche darsi che chi è ormai di là sappia con certezza la durata, comunque molto breve, del nostro restare, perché la comprensione di chi è ormai fuori dal tempo tende come ad anticipare ciò che di lì a poco avverrà concretamente.
Molto belle le frasi che precedono i versi nel biglietto alle cugine, scritto quasi certamente per scusarsi di aver respinto il loro desiderio di vederla. L'ultima frase: "Lasciateci ricordare insieme" sembra riproporre, con forza e insieme con nostalgica dolcezza, il legame che la univa al padre, come se ED volesse mantenerlo integro e concreto anche al di là di quella morte che nei versi avvicina invece di allontanare, e non è altro che il cadere degli abiti corporei e l'acquistare una nuova e piena consapevolezza.


J1400 (1877) / F1433 (1877)

What mystery pervades a well!
That water lives so far -
A neighbor from another world
Residing in a jar

Whose limit none have ever seen,
But just his lid of glass -
Like looking every time you please
In an abyss's face!

The grass does not appear afraid,
I often wonder he
Can stand so close and look so bold
At what is awe to me.

Related somehow they may be,
The sedge stands next the sea
Where he is floorless
And does no timidity betray -

But nature is a stranger yet;
The ones that cite her most
Have never passed her haunted house,
Nor simplified her ghost.

To pity those that know her not
Is helped by the regret
That those who know her, know her less
The nearer her they get.

    Quale mistero pervade un pozzo!
Quell'acqua vive così lontana -
Un vicino da un altro mondo
Che risiede in una giara

I cui limiti nessuno ha mai visto,
Ma solo le sue palpebre di vetro -
Come guardare ogni volta che vuoi
Nel volto di un abisso!

L'erba non sembra impaurita,
Spesso mi stupisco che
Possa stare così vicina e guardare così ardita
A ciò che è temibile per me.

Potrebbero essere in qualche modo parenti,
Il carice sta vicino al mare
Dove è senza base
E non tradisce timidezza -

Eppure la natura è un'estranea;
Coloro che la citano di più
Non hanno mai oltrepassato la sua casa stregata,
Né semplificato il suo spirito.

Compiangere quelli che non la conoscono
È favorito dal rammarico
Che quelli che la conoscono, la conoscono meno
Quanto più le sono vicini.

La versione riportata sopra è conosciuta attraverso una trascrizione di Mabel Todd. Ci sono altri due manoscritti, autografi, con versioni diverse. Il primo con l'ultima strofa e quattro versi aggiunti:

To pity those that know her not
Is helped by the regret
That those who know her know her less
The nearer her they get -
How adequate the Human Heart
To it's emergency -
Intrenchments stimulate a friend
And stem an enemy
    Compiangere quelli che non la conoscono
È favorito dal rammarico
Che quelli che la conoscono la conoscono meno
Quanto più le sono vicini -
Com'è adeguato il Cuore dell'Uomo
Alle sue emergenze -
Trincerarsi stimola un amico
E respinge un nemico

Il secondo, inviato a Susan e firmato "Emily", con le due ultime strofe e il nome della destinataria nel primo verso (L530):

But Susan is a stranger yet -
The ones who cite her most
Have never scaled her Haunted House
Nor compromise her Ghost -

To pity those that know her not
Is helped by the regret
That those who know her know her less
The nearer her they get -

    Eppure Susan è un'estranea -
Coloro che la citano di più
Non hanno mai scalato la sua Casa Stregata
Né vincolato il suo Spirito -

Compiangere quelli che non la conoscono
È favorito dal rammarico
Che quelli che la conoscono la conoscono meno
Quanto più le sono vicini -

Franklin, vista la mancanza di un soggetto definito, ipotizza che il primo dei manoscritti autografi sia una bozza preparatoria per il biglietto a Susan.

L'acqua lontana, che si vede baluginare nelle profondità di un pozzo, mantiene i suoi segreti e consente al più di osservare la superficie di un abisso insondabile, come se riuscissimo a vedere soltanto le palpebre di occhi che altrimenti ci darebbero le risposte che cerchiamo. Solo la natura riesce a restare indifferente al mistero del pozzo, forse perché ne fa parte e anche lei sfugge alla comprensione di chi magari crede di poterla avvicinare e comprenderla appieno. Ma avvicinarsi al mistero talvolta significa soltanto vedere una più profonda oscurità, senza riuscire a scalfire confini chiusi alla comprensione umana.
La complessa metafora della versione più lunga, con l'intrecciarsi del mistero e della natura che appaiono prima divisi e poi uniti nell'immagine di un "altro mondo" vicino eppure così sfuggente, si stempera nella versione inviata a Susan, dove il mistero insondabile diventa quello di una persona, anch'essa vicina eppure così sconosciuta.
L'ipotesi di Franklin, che vede nel primo manoscritto autografo una bozza di quello successivo, è giustificata anche dai quattro versi poi non utilizzati, dove ED descrive un trincerarsi, una chiusura agli altri, come una necessaria difesa contro i nemici e, nello stesso tempo, una sorta di stimolo per chi vuole avvicinarsi da amico.