The Complete Poems
Tutte le poesie
J1351 - 1400
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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J1351 (1875) / F1359 (1875)
You Cannot take itself From any Human soul - That indestructible estate Enable him to dwell - Impregnable as Light That every man behold But take away as difficult As undiscovered Gold - |
Non Puoi sottrarre se stessa A qualunque anima Umana - Quell'indistruttibile bene Che permette di vivere - Inafferrabile come la Luce Che ciascuno vede Ma da rimuovere così difficile Come Oro inesplorato - |
L'oro della nostra vita è la nostra interiorità, profonda, inafferrabile, difficile da esplorare e da sottrarre al nostro io, anche perché è la cosa che più di ogni altra ci permette di vivere. |
J1352 (1876) / F1387 (1876)
To his simplicity To die - was little Fate - If Duty live - contented But her Confederate. |
Per la sua semplicità Morire - fu Sorte lieve - Se il Dovere vive - appagato Ma a lei Confederato. |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449), preceduti da "Mr Bowles lent me flowers twice, for my Father's Grave." ("Mr Bowles mi ha offerto per due volte dei fiori, per la Tomba di mio Padre."). |
La frase che precede i versi nella lettera a Higginson indica abbastanza chiaramente che il soggetto della poesia è il padre. La Bulgheroni annota: "Il formidabile senso del dovere che aveva isolato la figura paterna negli anni dell'infanzia ora è il segno del suo trionfo sul fato." |
J1353 (1876) / F1380 (1875)
The last of Summer is Delight - Deterred by Retrospect. 'Tis Ecstasy's revealed Review - Enchantment's Syndicate. To meet it - nameless as it is - |
La fine dell'Estate è Delizia - Frenata dalla Rimembranza. È rivelata Rivisitazione dell'Estasi - Assemblea d'Incanto. Incontrarla - senza nome com'è - |
La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449), uguale (con qualche modifica nella punteggiatura) a quella trascritta nei fascicoli. C'è poi il manoscritto di una versione iniziale, i cui primi due versi sono: "The last Summer is a Time / For chastened Retrospect." ("La fine dell'Estate è Tempo / Di represse Rimembranze") e un frammento (PF101) con una variante del secondo verso: "Revised to Retrospect -" ("Rivista in Retrospettiva -"). |
La bellezza dell'estate che finisce è offuscata dal ricordo dello splendore che ci ha donato, ma è un ricordo che sembra rivelarci ancora una volta quell'estasi e quell'incanto che provavamo vivendola. E ancora, è un tempo senza nome, non più estate e non ancora autunno, che ha ormai perso la sua lucente corazza; cercare di svelarne la misteriosa essenza è come voler entrare senza bussare in una casa incorporea, che sfugge ai nostri sensi. |
J1354 (1876) / F1381 (1875)
The Heart is the Capital of the Mind. The Mind is a single State. The Heart and the Mind together make A single Continent. One - is the Population - |
Il Cuore è la Capitale della Mente. La Mente è un unico Stato. Il Cuore e la Mente insieme fanno Un unico Continente. Uno - è la Popolazione - |
La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449), uguale (con qualche modifica nella punteggiatura e l'inversione di "Heart" e "Mind" al terzo verso) ad altri due manoscritti, uno dei quali nei fascicoli. |
Una geografia dell'io, limitata ad una unicità che basta a se stessa. |
J1355 (1876) / F1384 (1875)
The Mind lives on the Heart Like any Parasite - If that is full of Meat The Mind is fat - But if the Heart omit |
La Mente vive del Cuore Come qualsiasi Parassita - Se quello è colmo di Cibo La Mente è grassa - Ma se il Cuore si astiene |
La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449), uguale ad altri due manoscritti, uno dei quali nei fascicoli. C'è poi un ulteriore manoscritto, probabilmente il primo, con diverse varianti (nessuna delle quali utilizzata negli altre tre) e una seconda parte sensibilmente diversa:
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La mente si nutre di sentimento e prospera solo se il cuore la fornisce di quel cibo che le è indispensabile. |
J1356 (1876) / F1369 (1875)
The Rat is the concisest Tenant. He pays no Rent. Repudiates the Obligation - On Schemes intent Balking our Wit Neither Decree prohibit him - |
Il Ratto è l'Inquilino più conciso. Non paga Affitto. Ripudia gli Obblighi - A Trame intento Che vanificano il nostro Ingegno Né Decreto proibirlo - |
La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449). Ci sono altri due copie (una autografa e una trascritta da Susan) con il testo praticamente uguale e una diversa divisione dei versi: nella prima una strofa di 4 versi e una di 6, nell'altra una strofa unica di 10 versi. |
Il ratto (vedi anche la J1340-F1377) diventa il simbolo di chi non si piega agli obblighi dettati dalle convenzioni e, nell'ultimo verso, rivendica la legittimità del suo essere parte integrante della natura. |
J1357 (1876) / F1386 (1876)
"Faithful to the end" amended From the Heavenly clause - Constancy with a Proviso Constancy abhors - "Crowns of Life" are servile Prizes |
"Fedele fino alla fine" emendata Dalla clausola Celeste - La costanza con una Condizione La costanza aborre - "Le Corone della Vita" sono Premi servili |
La versione riportata è quella acclusa a una lettera inviata a Higginson nel gennaio 1876 (L449). Ne esistono altre due copie manoscritte: una intera rimasto fra le carte di ED (con una variante in calce al verso 7: "the Majesty -" al posto di "the Giving, solely,") e una limitata ai primi quattro versi, spedita a Susan e da questa data a Katherine Morse.
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La promessa di immortalità (la "clausola Celeste" del secondo verso) rende meno prezioso quel "dare". La purezza del dono esiste soltanto in mancanza di una condizione che renderebbe "servile" un atto altrimenti disinteressato. Nella seconda strofa la clausola celeste diventa più terrena, una "corona della vita" che somiglia tanto all'alloro del poeta ma può intendersi anche come ricompensa terrena del dare: nella prima versione un "emolumento" da rifiutare perché il dare giustifica se stesso, nella seconda una corona che non serve, perché i soli che sarebbero adatti a portarla sono troppo puri per accettare quel premio esteriore. |
J1358 (1876) / F1388 (1876)
The Treason of an accent Might Ecstasy transfer - Of her effacing Fathom Is no Recoverer - |
Il Tradimento di un accento Può allontanare l'Estasi - Di quello svanire nel Profondo Non c'è Recupero - |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson nel febbraio 1876 (L450), preceduti da "There is so much that is tenderly profane in even the sacredest Human Life - that perhaps it is instinct and not design, that dissuades - us from it." ("C'è così tanto di teneramente profano anche nella più sacra Vita Umana - che forse è l'istinto e non l'intenzione, che ci dissuade - da essa.").
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Anche soltanto una parola può privarci di un'intima estasi che è poi impossibile recuperare. |
J1359 (1876) / F1394 (1876)
The long sigh of the Frog Upon a Summer's Day Enacts intoxication Upon the Passer by. But his receding Swell |
Il lungo sospiro della Rana In un Giorno d'Estate Dà luogo all'esaltazione In colui che Passa. Ma l'affievolirsi di quel Suono |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson all'inizio dell'estate del 1876 (L459), preceduti da "I was always told that Conjecture surpassed Discovery, but it must have been spoken in caricature, for it is not true -" ("Mi è stato sempre detto che la Congettura supera la Scoperta, ma dev'essere stato inteso in caricatura, perché non è vero -"). |
Le frasi che precedono i versi nella lettera a Higginson danno una chiave di lettura: la "congettura", che può far diventare il semplice sospiro di una rana una esaltante fantasticheria (ma anche un semplice cielo una dimora divina), si spegne nella realtà del silenzio che segue e della "scoperta" che l'orecchio (inteso come simbolo di qualcosa che è propenso a sentire/vedere ciò che non c'è) talvolta sente cose che non esistono e, perciò, non è un buon candidato per dare certezze razionali alla nostra esistenza. |
J1360 (1876) / F1391 (1876)
I sued the News - yet feared - the News That such a Realm could be - "The House not made with Hands" it was - Thrown open wide - to me - |
Anelavo la Notizia - eppure temevo - la Notizia Che un tale Regno potesse esistere - "La Casa non fatta da Mani" era - Che si spalancava - a me - |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson nella primavera del 1876 (L458), preceduti da "It is still as distinct as Paradise - the opening your first Book - It was Mansions - Nations - Kinsmen - too - to me -" ("È sempre chiaro come il Paradiso - aprire il suo primo Libro - È stato Palazzi - Nazioni - Congiunti - anche - per me -"). Il libro di cui parla ED è il primo libro di Higginson, Outdoors Papers (Scritti all'aria aperta). |
Letta dopo le frasi sul primo libro di Higginson appare un devoto (e forse un po' esagerato) omaggio della presunta allieva al presunto maestro. Leggendo anche la prima frase della lettera: "Il suo pensiero è così serio e avvincente, che lascia più forti e più deboli allo stesso tempo, il Bello della Delizia." si ha l'impressione che forse le iperboli dickinsoniane nascondano una non troppo velata ironia. |
J1361 (1876) / F1410 (1876)
The Flake the Wind exasperate More eloquently lie Than if escorted to it's Down By Arm of Chivalry. |
Il Fiocco inasprito dal Vento Più eloquente giace Che se scortato al suo Posto Da un Cavalleresco Braccio. |
I versi sono in una lettera inviata alla moglie di Higginson, in occasione di una sua malattia, nella tarda estate del 1876 (L472), preceduti da "I fear we have all sorrow, though of different forms - but with Life so very sweet at the Crisp, what must it be unfrozen! I hope you may sometime be so strong as to smile at now - That is our Hope's criterion, for things that are - are ephemeral, but those to come - long - and besides," ("Temo che per tutti vi sia dolore, sebbene in forme diverse - ma se la Vita è tanto dolce al Freddo, cosa dev'essere al disgelo! Spero che qualche volta lei possa essere tanto forte da sorridere al presente - Questo è il nostro criterio di Speranza, perché le cose che sono - sono effimere, ma quelle a venire - durature - e inoltre," [seguono i versi]). |
Arrivare a una meta (che può essere una meta terrena ma anche la morte - come fa pensare il "lie" del secondo verso) con l'esperienza che si acquisisce dalle difficoltà di un vento freddo e affilato, che accompagna e nello stesso tempo esaspera e inasprisce, rende più consapevoli rispetto a un percorso calmo e tranquillo, come quello che si farebbe al braccio di un cortese cavaliere. |
J1362 (1876) / F1396 (1876)
Of their peculiar light I keep one ray To clarify the Sight To seek them by - |
Della loro peculiare luce Trattengo un raggio Per schiarire la Vista Nel cercarle - |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson nell'agosto 1876 (L470), preceduti da "I almost inferred from your accent you might come to Amherst. I would like to make no mistake in a presumption so precious - but a Pen has so many inflections and a Voice but one, will you think it obtuse, if I ask if I quite understood you?" ("Dalle sue parole ho quasi dedotto che forse lei verrà ad Amherst. Non vorrei sbagliare una previsione così preziosa - ma una Penna ha così tante inflessioni e una Voce soltanto una, mi crederà ottusa, se chiedo se ho capito bene?").
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Nella versione inviata a Higginson la luce e la ricerca si riferiscono al senso delle parole interpretate da ED come il preannuncio di una visita (che poi non avverrà: Higginson andò ad Amherst soltanto due volte, il 16 agosto 1870 e il 3 dicembre 1873). Nell'altra l'oggetto diventa il libro. |
J1363 (1876) / F1411 (1876)
Summer laid her simple Hat On it's boundless shelf - Unobserved - a Ribin slipt Fasten it yourself. Summer laid her supple Glove |
L'Estate posò il suo semplice Cappello Sulla sconfinata mensola - Non visto - un Nastro scivolò Assicuratelo tu. L'Estate posò il suo morbido Guanto |
Ci sono cinque manoscritti di questa poesia. Soltanto uno riporta le due strofe, con cancellature, sostituzioni e varianti (il testo riportato sopra è quello che risulta dalle cancellature e dalle sostituzioni, mentre le varianti per la seconda strofa sono quelle accolte nella versione inviata a Higginson - vedi sotto). Delle altre quattro copie, tre sono sono limitate alla prima strofa e una - quella a Higginson - alla seconda. Si può perciò ipotizzare che le due strofe della copia completa siano più due varianti che una poesia unica.
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Come ho scritto sopra, le due strofe sembrano più due variazioni sul tema che una poesia unica. Nella prima l'estate arriva e, con un gesto molto "umano", poggia il cappello sulla mensola, come chi torna a casa. Solo che la mensola, e ovviamente anche il cappello, sono sconfinati, abbracciano tutto il mondo intorno a noi e possiamo cercare di prendere e godere soltanto un briciolo di quello splendore, magari quello che scivola via inavvertitamente da quell'enorme cappello. Nella seconda l'estate fa un gesto molto simile: ripone i guanti in un cassetto che, come la mensola della strofa precedente, sembra essere sconfinato e abbracciare tutto ciò che ci circonda. Stavolta però non ci accontentiamo di rubare il nastro caduto dal cappello, ma salutiamo l'estate come il vero oggetto della nostra ammirazione (così ho tradotto "awe", più propriamente: "sgomento, timore reverenziale"). |
J1364 (1876) / F1412 (1876)
How know it from a Summer's Day? It's Fervors are as firm - And nothing in the Countenance But scintillates the same - Yet Birds examine it and flee - And Vans without a name Inspect the Admonition And sunder as they came - |
Come distinguerlo da un Giorno d'Estate? I suoi Ardori sono del pari risoluti - E null'altro nella Fisionomia Se non lo stesso scintillio - Eppure gli Uccelli lo esaminano e fuggono - E Avanguardie senza nome Perlustrano l'Avvertimento E si sfaldano non appena arrivate - |
I versi erano in un biglietto, senza saluti né firma, inviato alla moglie di Higginson nell'autunno del 1876, durante la lunga malattia che doveva poi portarla alla morte il 2 settembre del 1877. Franklin dice che "La busta, affrancata e indirizzata a 'Mrs Higginson' a Newport, conteneva anche un bocciolo di rosa", ma, secondo Johnson, l'oggetto dei versi dovrebbe essere l'estate indiana, che sembra non aver niente da invidiare a un giorno di piena estate, ma non inganna gli uccelli, che danno un'occhiata a quell'apparenza estiva e capiscono subito che non è il caso di restare. Più oscuro il soggetto degli ultimi tre versi; potrebbero essere avanguardie (senza nome perché non ancora ben definite) dell'inverno, che si sciolgono al calore di quell'ingannevole ma pur sempre calda estate, ma anche imprudenti e intempestive avanguardie della primavera, attirate da quell'apparenza di rinascita e subito deluse e spazzate via. |
J1365 (1876) / F1390 (1876)
Take all away - The only thing worth larceny Is left - the Immortality - |
Portate via tutto - La sola cosa degna di furto È rimasta - L'Immortalità - |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson nel marzo del 1876 (L457), preceduti da "When I think of my Father's lonely Life and his lonelier Death, there is this redress -" ("Quando penso alla Vita solitaria di mio Padre e alla sua Morte ancora più solitaria, c'è questa compensazione -"). |
Un nostalgico ricordo del padre, mitigato soltanto dalla speranza dell'immortalità. |
J1366 (1876) / F1462 (1878)
Brother of Ingots - Ah Peru - Empty the Hearts that purchased you - |
Fratello di Lingotti - Ah Perù - Vuoti i Cuori che ti comprarono - |
Ci sono altri due manoscritti, con versioni diverse di questa poesia.
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L'idea del primo verso (una preziosità favolosa e lontana: Lingotti/Perù nella prima versione, Ophir/Perù nella seconda, Ophir/Adieu nella terza) viene utilizzata in tre modi: nella prima versione (di cui non sappiamo se prevedesse un destinatario) qualcuno che era considerato fratello d'elezione è evidentemente scomparso, visto che lascia un cuore vuoto; nella seconda la sorella d'elezione viene comprata con un fiore, insieme ratifica di un pensiero/sogno e prezzo (subdolo e insieme sottile, minuto, visto che l'originale può significare entrambe le cose) con cui comprare un legame; nella terza esprime il cordoglio per un amico prezioso che ha lasciato dietro di sé un luminoso addio (impreziosito dall'uso del termine francese) e un ricordo di dignitoso onore. |
J1367 (1876/77) / F1417 (1877)
"Tomorrow" - whose location The Wise deceives Though it's hallucination Is last that leaves - Tomorrow, thou Retriever Of every tare - Of Alibi art thou Or ownest where? |
"Domani" - sulla cui ubicazione Il Saggio delude Sebbene tale allucinazione Sia l'ultima a cui rinuncia - Domani, tu Segugio Di ogni tara - Dell'Altrove sei O più tuo il dove? |
Inviati in un biglietto a Mrs Holland (L490), preceduti soltanto da "Austin will come tomorrow." ("Austin verrà domani."). |
Un domani non ben determinato (evidentemente in relazione a una visita, non proprio sicura, di Austin) di cui nemmeno un saggio riuscirebbe a stabilire l'esatta ubicazione, anche se non rinuncia all'illusione di individuarlo. Gli ultimi quattro versi sono abbastanza criptici: li ho tradotti interpretandoli così: tu, domani, sei uno a cui non si sfugge, assomigli a un segugio che non lascia scampo nemmeno all'insignificante tara di un carico ("tare" significa anche "veccia, gramigna" e il termine si può anche tradurre così, visto che il senso di insignificante, residuale, rimane inalterato), ma nello stesso tempo (riprendendo il senso dei primi versi) sei misterioso, non sappiamo mai cosa ci riserverai, perciò ci chiediamo se sei situato in un altrove che non conosciamo, o se invece è più giusto vederti come una delle tante, familiari, cose che fanno parte del nostro "dove". |
J1368 (1876) / F1392 (1876)
Love's stricken "why" Is all that love can speak - Built of but just a syllable, The hugest hearts that break. |
L'affranto "perché" dell'amore È tutto ciò che l'amore può dire - Modellati da una sola parola, Gli smisurati cuori che si spezzano. |
Biglietto di condoglianze (L463) a Mrs Olive Stearns, in occasione della morte del marito (William A Stearns, presidente dell'Amherst College), l'8 giugno 1876. |
L'unica sillaba di "why" diventa il solo suono che un cuore spezzato può pronunciare di fronte alla morte dell'amato. |
J1369 (1876) / F1415 (1876)
Trusty as the stars Who quit their shining working Prompt as when I lit them In Genesis' new house, Durable as dawn Whose antiquated blossom Makes a world's suspense Perish and rejoice. |
Fedele come le stelle Che smettono il loro lucente lavoro Puntuali come quando le accesi Nella nuova casa della Genesi, Durevole come l'alba Il cui antiquato sbocciare Fa l'incertezza di un mondo Perire e gioire. |
I versi sono in una lettera inviata a Louise e Frances Norcross (L479), preceduti da "For taking Nature's hand to lead her to me, I am softly grateful - was she willing to come? Though her reluctance are sweeter than other one's avowals." ("A chi prende la Natura per mano per condurla da me, sono silenziosamente riconoscente - sarebbe lei venuta da sola? Sebbene le sue riluttanze siano più dolci di qualsiasi apertura."). |
La poesia, ma anche l'intera lettera che la contiene, descrive la natura come un qualcosa che ci circonda e permea la nostra esistenza, con le sue cicliche esternazioni (l'accendersi e lo spegnersi delle stelle, lo spuntare dell'alba che conclude le misteriose incertezze della notte per farci gioire della luce del giorno) e la dolce certezza del ritorno. |
J1370 (1876) / F1398 (1876)
Gathered into the Earth, And out of story - Gathered to that strange Fame - That lonesome Glory That hath no omen here - but Awe - |
Accolto nella Terra, E fuori dalla storia - Accolto da quell'estranea Fama - Quella solitaria Gloria Che non ha presagio qui - ma Venerazione - |
Un ritratto di chi muore: viene seppellito nella terra, esce dalle vicende umane ed entra in un mondo estraneo e misterioso del quale qui non possiamo avere nessuna anticipazione, ma soltanto la fede che venera senza chiedere. |
J1371 (1876) / F1414 (1876)
How fits his Umber Coat The Tailor of the Nut? Combined without a seam Like Raiment of a Dream - Who spun the Auburn Cloth? We know that we are wise - |
Come prepara il suo Scuro Soprabito Il Sarto della Noce? Messo insieme senza cuciture Come l'Abito di un Sogno - Chi ha tessuto il Bruno Panno? Sappiamo di essere saggi - |
Il sarto del secondo verso, il tessitore del quinto e il campagnolo del penultimo sono tutte metafore della natura che sa governare tanto la rinascita della prima strofa, quanto il trascorrere del tempo della seconda. Nell'ultima la natura sconfigge le nostre presunzioni, quelle di chi si sente saggio e rotto a ogni sorpresa ma si trova poi a fare i conti con l'inconsapevole forza degli elementi. |
J1372 (1876) / F1399 (1876)
The Sun is one - and on the Tare He doth as punctual call As on the conscientious Flower And estimates them all - |
Il Sole è uno - e alla Gramigna Fa visita puntuale Come al coscienzioso Fiore E li stima tutti - |
La natura è democratica, non sceglie a chi inviare il sole. Per lei tutti sono degni di riceverne il calore e la vita. |
J1373 (1876) / F1400 (1876)
The worthlessness of Earthly things The Ditty is that Nature Sings - And then - enforces their delight Till Synods are inordinate - |
L'inutilità delle cose Terrene È l'Inno che la Natura Canta - E poi - ne rafforza il diletto Fino a scompigliare i Sinodi - |
Nei primi due versi la natura sembra ammaliarci con un canto di una bellezza che rende futili i nostri pensieri terreni; gli altri due, con l'uso di un termine chiaramente religioso (ripetuto nelle due varianti a questo verso: "Till Zion is inordinate" e "Till Rectitude is suffocate"), sembrano in contrasto con i precedenti, visto che qui la natura sembra invece riportarci su un terreno più mondano scompigliando, rendendo disordinate, le nostre certezze religiose. Se però intendiamo i "Synods" (allo stesso modo di "Zion" o "Rectitude") come simboli della religione convenzionale, mondana in quanto legata a cerimonie esteriori e create dall'uomo, il conto torna e il diletto del penultimo verso diventa la gioia di sentirsi parte integrante di una natura panteistica e onnicomprensiva. |
J1374 (1876) / F1407 (1876)
A Saucer holds a Cup In sordid human Life But in a Squirrel's estimate A Saucer holds a Loaf - A Table of a Tree His Cutlery - he keeps Convicted - could we be |
Un Piattino regge una Tazza Nella sordida Vita umana Ma nella prospettiva di uno Scoiattolo Un Piattino regge una Pagnotta - La Tavola di un Albero I Coltelli - tiene Giudicati - fossimo |
L'artificiosità umana (il piattino che regge la tazza, implicitamente in un salotto ben riparato) è contrapposta alla semplicità della natura, rispecchiata nello scoiattolo che si accontenta di una semplice pagnotta e pranza in mezzo agli alberi, soggetto alle intemperie. E la nostra argenteria non regge il confronto con quei denti affilati, il cui brillare offusca lo splendore di acciai famosi. Se dovessimo dar conto delle inutili minuzie di cui è costellata la nostra vita, saremmo certamente perdenti di fronte alla gioiosa semplicità di quell'animaletto volante. |
J1375 (1876) / F1409 (1876)
Death warrants are supposed to be An enginery of Equity A merciful mistake A pencil in an Idol's Hand A Devotee has oft consigned To Crucifix or Block |
Le condanne a morte sono ritenute Un meccanismo di Equità Un misericordioso errore Una matita in mano a un Idolo Un Devoto ha spesso consegnato Al Crocifisso o al Ceppo |
In pochi versi ED descrive i sentimenti contrastanti verso la pena di morte, vista come un meccanismo di equità (come nell'"occhio per occhio, dente per dente" biblico) o come un errore legato alla fallacia umana. Nella seconda parte ricorda al lettore quante volte un innocente è stato consegnato al boia. L'utilizzo insistito di molti termini religiosi (merciful, idol, devotee, crucifix) suggerisce che ED stesse pensando in particolare alle condanne a morte inflitte per motivi religiosi, molte delle quali vicine, nello spazio e nel tempo, al New England dickinsoniano. |
J1376 (1876) / F1401 (1876)
Dreams are the subtle Dower That make us rich an Hour - Then fling us poor Out of the Purple Door Into the Precinct raw Possessed before - |
I Sogni sono l'elusiva Dote Che ci fa ricchi per un'Ora - Poi ci gettano poveri Fuori della Purpurea Porta Dentro i nudi Confini Che avevamo prima - |
L'immaginario fantastico dei sogni contrapposto alla dura e concreta realtà della vita. |
J1377 (1876) / F1482 (1879)
Forbidden Fruit a flavor has That lawful Orchards mocks - How luscious lies within the Pod The Pea that Duty locks - |
Il Frutto proibito ha un sapore Che irride ai Frutteti legittimi - Giace succulento nel Baccello Il Fagiolo rinchiuso dal Dovere - |
Inno al frutto proibito, molto più saporito di quelli legittimi. Ho tradotto "Pea" (Pisello) con "Fagiolo" (sempre un legume rinchiuso in un baccello) per evitare possibili fraintendimenti del termine italiano (Raffo traduce con "seme"). |
J1378 (1876) / F1402 (1876)
His Heart was darker than the starless night For that there is a morn But in this black Receptacle Can be no Bode of Dawn |
Il suo Cuore era più buio di una notte senza stelle Per quella c'è un mattino Ma in questo nero Ricettacolo Non può esserci Promessa d'Aurora |
Il buio di una notte senza stelle ha comunque la promessa del mattino; in un cuore senza sentimenti l'oscurità è invece senza speranza. |
J1379 (1876) / F1355 (1875)
His Mansion in the Pool The Frog forsakes - He rises on a Log And statements makes - His Auditors two Worlds Deducting me - The Orator of April Is hoarse Today - His Mittens at his Feet No Hand hath he - His eloquence a Bubble As Fame should be - Applaud him to discover To your chagrin Demosthenes has vanished In Waters Green - |
La Magione nello Stagno Il Ranocchio abbandona - Si erge su un Ceppo E fa conferenze - Il suo Pubblico due Mondi Detraendo me - L'Oratore di Aprile È rauco Oggi - Guanti messi ai Piedi Non avendo Mani - La sua eloquenza Effimera Com'è la Fama - Applaudilo per scoprire A tue spese Che Demostene è svanito Nell'Umido Verde - |
Il ranocchio è chi si illude di uscire dallo stagno della vita con le parole dell'eloquenza vuota, effimere come la fama che talvolta le accompagna ("bubble" potrebbe tradursi più propriamente con "bolle di sapone"; ho preferito usare l'aggettivo per non allungare troppo il verso). Basta aspettare, e prima o poi questi vuoti oratori rientreranno nell'indistinto stagno da cui sono usciti. |
J1380 (1876) / F1420 (1877)
How much the present moment means To those who've nothing more - The Fop - the Carp - the Atheist - Stake an entire store Upon a Moment's shallow Rim While their commuted Feet The Torrents of Eternity Do all but inundate - |
Com'è significativo il momento presente Per quelli che non hanno nulla di più - Il Frivolo - il Pedante - l'Ateo - Si giocano l'intera sostanza Sul volubile Orlo di un Istante Mentre i loro Passi deviati Da Torrenti d'Eternità Sono quasi inondati - |
Chi non crede nell'immortalità stima molto il presente, perché sa di non avere altro a cui tendere, e non teme di giocarsi tutto nello spazio di un istante. Nonostante questo, anche chi non crede deve fare i conti con il mistero, con quell'eternità che sembra allo stesso tempo una vana illusione e una vitale necessità. |
J1381 (1876) / F1389 (1876)
I suppose the time will come Aid it in the coming When the Bird will crowd the Tree And the Bee be booming - I suppose the time will come I believe the Day will be |
Suppongo che il tempo verrà Aiutalo a venire Quando l'Uccello farà ressa sull'Albero E l'Ape ronzerà - Suppongo che il tempo verrà Credo che il Giorno ci sarà |
Tre strofe per esprimere tre sentimenti diversi di fronte alle stagioni che si susseguono. Nella prima l'estate, che va aiutata; nella seconda l'autunno, da ritardare; nella terza l'inverno, da fermare. Le prime due hanno simboli vitali e di crescita; ressa, ronzio, maturazione; nella terza invece la bianca coltre che copre, e nasconde sotto di sé, la terra è una chiara metafora della tomba come approdo dell'inverno della vita, rafforzata dalla scelta, nel primo verso, di "the day" rispetto al "the time" delle strofe precedenti: un momento preciso e delimitato rispetto a un tempo che scorre. |
J1382 (1876) / F1404 (1876)
In many and reportless places We feel a Joy - Reportless, also, but sincere as Nature Or Deity - It comes, without a consternation - Profane it by a search - we cannot |
In molti e inspiegabili luoghi Proviamo una Gioia - Inspiegabile, pure, ma sincera come la Natura O la Deità - Arriva, senza sorprendere Profanarla con una ricerca - non possiamo |
Una gioia grande e improvvisa, sentimento che non è raro provare, è difficile da raccontare, e inspiegabile come i misteri della natura e del divino. Sappiamo soltanto che ci lascia uno splendente rimpianto, a cui non sapremmo dare un nome, e la consapevolezza che sarebbe inutile cercarla, perché non ha una casa, come noi d'altronde, che da quando siamo riusciti ad afferrarla una volta vaghiamo senza meta, sperando sempre di riuscirci di nuovo. |
J1383 (1876) / F1405 (1876)
Long Years apart - can make no Breach a second cannot fill - The absence of the Witch does not Invalidate the spell - The embers of a Thousand Years |
Lunghi Anni lontano - non possono creare Una breccia che un istante non possa colmare - L'assenza del Mago non Invalida l'incantesimo - Le braci di Mille Anni |
La potenza del ricordo non teme il passare del tempo, quel fuoco che cova sotto la cenere è sempre pronto a risvegliarsi al tocco di chi, anche mille anni prima, lo sfiorava con amore. |
J1384 (1876) / F1406 (1876)
Praise it - 'tis dead - It cannot glow - Warm this inclement Ear With the encomium it earned Since it was gathered here - Invest this alabaster Zest In the Delights of Dust - Remitted - since it flitted it In recusance august. |
Lodalo - è morto - Non può avvampare - Scalda quell'inclemente Orecchio Con l'encomio che merita Da quando fu raccolto qui - Investi quel Nettare d'Alabastro Nelle Delizie della Polvere - Ripagato - poiché la disperse Con augusto rifiuto. |
L'encomio che farebbero arrossire un vivo possiamo rivolgerlo senza turbarlo a chi è morto. E possiamo anche investire, senza paura di perderlo, il nostro capitale di lodi (di alabastro perché rivolte a chi ha ormai la consistenza del marmo) in quella polvere di cui lui non ha più bisogno. |
J1385 (1879) / F1494 (1879)
"Secrets" is a daily word Yet does not exist - Muffled - it remits surmise - Murmured - it has ceased - Dungeoned in the Human Breast Doubtless secrets lie - But that Grate inviolate - Comes nor goes away Nothing with a Tongue or Ear - Secrets stapled there Will emerge but once - and dumb - To the Sepulchre - |
"Segreti" è una parola quotidiana Eppure non esiste - Soffocata - rimanda all'ipotesi - Mormorata - è cessata - Imprigionati nel Petto dell'Uomo Senza dubbio giacciono segreti - Ma da quella Grata inviolata - Non entra né esce Nulla con Lingua od Orecchio - I segreti appuntati là Non emergeranno che una volta - e muti - Nel Sepolcro - |
I segreti sono qualcosa di sfuggente, quasi non esistono, perché se sono rivelati smettono di esserlo, se non lo sono esistono solo per chi li custodisce o, comunque, diventano ipotesi non confermabili. Un segreto ben custodito non ammette intrusioni da parte di chi potrebbe rivelarlo ed emergerà soltanto quando il custode non sarà più in grado di conservarlo, ma anche allora resterà muto per sempre, come chi lo portava con sé. |
J1386 (1876) / F1413 (1876)
Summer - we all have seen - A few of us - believed - A few - the more aspiring Unquestionably loved - But Summer does not care - Deputed to adore - |
L'Estate - noi tutti l'abbiamo vista - Alcuni di noi - stimata - Alcuni - i più appassionati Indiscutibilmente amata - Ma l'Estate non se ne cura - Deputata ad adorare - |
Il manoscritto è molto accidentato. Il testo è nel recto di un foglio, con diverse cancellature e varianti. Nel verso e in un altro foglio appuntato al primo ci sono ulteriori numerose varianti. Johnson la ritiene una stesura incompleta, tanto che nella sua edizione non riporta una ricostruzione dei versi ma, in pratica, una riproduzione del manoscritto, con tutte le varianti e le cancellature. Franklin è di diverso avviso e scrive: "Sebbene le varianti siano molte e il loro ordine, nel verso nel foglio originario e in quello aggiunto, sia incerto, lo stato del testo è chiaro".
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L'estate, che nella parte finale viene significativamente accostata all'estasi, non si cura di ciò che noi mortali si possa pensare di lei. Il nostro sentimento può essere di semplice presa d'atto o di amore senza remore: lei incede per la sua via, incurante come la luna di ciò che accade sotto di lei. La sua missione è quella di essere delegata a rappresentare il simbolo dell'adorazione che si deve alla forza e alla bellezza del creato, e il suo destino di essere a sua volta oggetto di adorazione non la tocca, le è sconosciuto come è sconosciuto all'estasi il seme da cui nasce e a ogni sentimento che sovrasta le nostre facoltà razionali il mistero del rivelarsi alla nostra mente. |
J1387 (1876) / F1395 (1876)
The Butterfly's Numidian Gown With spots of Burnish - roasted on Is proof against the Sun - But prone to shut it's spotted Fan And panting on a Clover lean As if it were undone - |
La Numidica Veste della Farfalla Con macchie Brunite - stampate È a prova di Sole - Ma incline a chiudere il maculato Ventaglio E a palpitare su un magro Trifoglio Come se fosse incompiuta - |
Le ali della farfalla, con quelle macchie stampate sopra (ED usa "roasted on", letteralmente "arrostite su", come se le macchie fossero marchiate a fuoco sulle ali), sono quanto di più bello esista in natura e non temono il calore del sole (ma anche: non temono il confronto con il suo splendore). Ma la farfalla sembra non rendersi conto della sua bellezza, e invece di mostrare fiera la sua veste, si posa su un magro trifoglio, facendo tremare le sue ali come se fossero qualcosa di incompiuto, come se avesse paura di usarle per volare. |
J1388 (1876) / F1393 (1876)
Those Cattle smaller than a Bee That herd upon the Eye - Whose tillage is the passing Crumb - Those Cattle are the Fly - Of Barns for Winter - blameless - Extemporaneous stalls They found to our objection - On Eligible Walls - Reserving the presumption To suddenly descend And gallop on the Furniture - Or odiouser offend - Of their peculiar calling Unqualified to judge To Nature we remand them To justify or scourge - |
Quegli Animali più piccoli di un'Ape Che si riuniscono sull'Occhio - Il cui pascolo è la Briciola che passa - Quegli Animali sono le Mosche - Di Stalle per l'Inverno - ignare - Greppie estemporanee Trovano nonostante la nostra avversione - Su Pareti Adatte - Riservandosi il diritto Di scendere all'improvviso E galoppare sui Mobili - O più odiosamente offendere - Del loro compito peculiare Incompetenti a giudicare Alla Natura le rimettiamo Per giustificare o castigare - |
Esistono delle cose di cui non capiamo lo scopo. Ad esempio le mosche, così fastidiose, invasive, che suscitano soltanto la nostra avversione. Eppure non siamo in grado di giudicarle, perché i disegni divini, o naturali, sono spesso al di fuori della nostra portata. Perciò non possiamo che sopportarle, lasciando il giudizio sul senso della loro esistenza a qualcuno/qualcosa al di sopra di noi. |
J1389 (1876) / F1403 (1876)
Touch lightly Nature's sweet Guitar Unless thou know'st the Tune Or every Bird will point at thee Because a Bard too soon - |
Sfiora appena la dolce Chitarra della Natura A meno che tu non conosca gli Accordi Oppure ogni Uccello ti additerà Come Bardo prematuro - |
La natura è misteriosa, va trattata con cura, studiata, almeno per noi che non siamo uccelli e non abbiamo l'istinto di immergerci in essa con inconsapevole saggezza. Dobbiamo perciò trattarla con attenzione, stando bene attenti a non strafare, altrimenti verremo additati dai suoi abitanti come qualcuno che pretende di suonare prima di conoscere bene le note. |
J1390 (1877) / F1416 (1876)
These held their Wick above the west - Till when the Red declined - Or how the Amber aided it - Defied to be defined - Then waned without disparagement |
Tennero il Lume sull'occidente - Fino a quando il Rosso declinò - Oppure l'Ambra lo aiutò - A defilarsi dall'essere definito - Poi svanirono senza scomporsi |
Quattro manoscritti, tre dei quali limitati alla seconda strofa.
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Nelle prime due versioni il cangiante e sfumato colore del tramonto non permette allo sguardo di deciderne con esattezza la conclusione. La frase aggiunta sembra anticipare la successiva versione completa, dove la metafora del tramonto-morte viene esplicitata nel plurale del primo verso e "personalizzata" nella frase che precede la poesia nella lettera a Holland. In questa versione il "dissimulante colore" appare già nella prima strofa, in quel rosso che l'ambra aiuta a diventare sfumato e indefinito. |
J1391 (1877) / F1425 (1877)
They might not need me, yet they might - I'll let my Heart be just in sight - A smile so small as mine might be Precisely their necessity - |
Potrebbero non aver bisogno di me, ma anche averne - Lascerò il mio Cuore bene in vista - Un modesto sorriso come il mio potrebbe essere Proprio ciò di cui hanno necessità - |
Due copie, inviate in due lettere: la prima all'inizio della primavera del 1877 (L498) alla moglie di Higginson (malata da diverso tempo e che morì di lì a poco, nel settembre di quell'anno); la seconda, sempre nella primavera 1877 (L499) alla famiglia Jenkins, prima della loro partenza da Amherst per Pittsfield, dove Jonathan Jenkins, pastore nella First Church di Amherst dal 1868, aveva accettato una parrocchia. |
Una dichiarazione di affetto e simpatia nella lettera alla moglie di Higginson, che diventa anche, nel biglietto alla famiglia Jenkins, un ammonimento a non lasciarsi tentare troppo dall'amore di altri. Bello il secondo verso, con quel cuore lasciato bene in vista, pronto a soccorrere una necessità o un ricordo lontano. |
J1392 (1877) / F1424 (1877)
Hope is a strange invention - A Patent of the Heart - In unremitting action Yet never wearing out - Of this electric adjunct |
La speranza è una strana invenzione Un Brevetto del Cuore - In incessante azione Eppure mai consumata - Di questa elettrica appendice |
Una versione della seconda strofa, con alcune modifiche, è in una lettera alla moglie di Higginson dell'inizio della primavera del 1877 (L498 - vedi nota alla J1391-F1425), preceduta da: "I give you half my Birds - upon the sweet condition that you will bring them back, yourself, and dwell a Day with me, and Bliss without a price, I earned myself of Nature -" ("Le do metà dei miei Uccelli - alla dolce condizione che lei li riporti, di persona, e stia un Giorno con me, e con la Beatitudine senza prezzo che mi sono guadagnata dalla Natura -"):
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La speranza non cessa mai di sgorgare dal nostro cuore e, pur essendo una sensazione misteriosa e al di fuori della nostra comprensione razionale, la sentiamo sempre presente e ci basta questo per rendere migliore la nostra vita. |
J1393 (1877) / F1428 (1877)
Lay this Laurel on the one Triumphed and remained unknown - Laurel - fell your futile Tree - Such a Victor could not be - Lay this Laurel on the one Too intrinsic for Renown - Laurel - vail your deathless Tree - Him you chasten - that is he - |
Deponete questo Alloro su quell'uno Che trionfò e rimase sconosciuto - Alloro - abbatti le tue futili Fronde - Un tale Vittorioso non potrebbe starci - Deponete questo Alloro su quell'uno Troppo intrinseco per la Fama - Alloro - abbassa le tue immortali Fronde - Quello che castighi - è lui - |
Gli ultimi quattro versi sono in una lettera a Higginson del giugno 1877 (L503) in cui ED parla del padre, morto tre anni prima in quello stesso mese. I versi sono preceduti da:
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La tomba di chi veramente vale ed è troppo "intrinseco" (nel senso di chi ha in se stesso il proprio valore) per desiderare l'effimera gloria degli allori, non ha bisogno di segni particolari o di ghirlande di fiori. Non è escluso che ED volesse riferirsi al suo rifiuto di visitare la tomba del padre, che, come "il più audace degli audaci" di Higginson, viveva nella memoria e non "nell'affettato dolore" di una pietra tombale. |
J1394 (1877) / F1427 (1877)
Whose Pink career may have a close Portentous as our own, who knows? To imitate these neighbors fleet In Awe and innocence, were meet. |
La loro Rosea carriera può avere una fine Portentosa come la nostra, chi lo sa? Imitare questi vicini fuggevoli In Umiltà e innocenza, sarebbe opportuno. |
I versi sono in una lettera inviata a Higginson nel giugno 1877 (L503 - la stessa della J1393-F1428), preceduti da "I hope you are joyful frequently, these beloved Days. And the health of your friend bolder. I remember her with my Blossoms and wish they were her's." ("Spero che lei sia spesso lieto, in questi amati Giorni. E la salute della sua amica più vigorosa. La ricordo con i miei Fiori e vorrei che fossero suoi."). L'amica di cui parla ED nella lettera è la moglie di Higginson, malata da diverso tempo e che morirà poco dopo, il 2 settembre di quell'anno. |
La fuggevole vita di un fiore somiglia molto alla nostra e chissà che anche la sua fine non prometta prodigi come la nostra. |
J1395 (1877) / F1383 (1875)
After all Birds have been investigated And laid aside Nature imparts the little Blue Bird - Assured Her conscientious voice Will soar unmoved Above ostensible vicissitude - First at the March |
Dopo che tutti gli Uccelli sono stati esaminati E messi da parte La natura divulga il piccolo Uccello Azzurro - Sicura Che la sua voce coscienziosa Si librerà impassibile Al di sopra di vicende visibili- Primo a Marzo |
Le vicende testuali sono abbastanza accidentate, restano infatti sei manoscritti di questa poesia, dei quali quattro parziali che riguardano soltanto la seconda strofa. Sopra è il testo della versione trascritta nei fascicoli, mentre sotto è quella acclusa a una lettera a Higginson dell'agosto 1877 (L513), dove la poesia viene nominata come "a Blue Bird". Rispetto alla versione nei fascicoli cambia la disposizione dei primi nove versi (che diventano cinque - anche se in entrambe le versioni bisogna fare i conti con una suddivisione in versi che nei manoscritti, non solo per questa poesia, è quasi sempre suscettibile di diverse interpretazioni) e gli ultimi cinque (che diventano tre) sono completamente riscritti.
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Il "blue bird" (in due versioni italiane - Raffo nel Meridiano ed Errante 1959 - la traduzione è rispettivamente "cutrettola" e "coditremola") diventa simbolo di chi si eleva al di sopra delle "vicende visibili" e mantiene la sua integrità, o la sua fermezza d'animo, anche quando l'estate lascia il posto al duro e freddo inverno. |
J1396 (1877) / F1453 (1877)
She laid her docile Crescent down And this confiding Stone Still states to Dates that have forgot The News that she is gone. So constant to it's Stolid trust |
Depose la sua docile Falce di Luna E questa Pietra fedele Ancora indica ad Anni che hanno dimenticato La Notizia che lei se n'è andata. Così costante nella sua Impassibile fiducia |
Il testo riportato sopra è quello accluso a una lettera a Higginson dell'agosto 1877 (L513), dove la poesia viene nominata come "an Epitaph". Un'altra copia fu inviata a Elizabeth Holland. Il testo è identico, salvo una variante al verso 2: "mechanic" al posto di "confiding". Sul foglio contenente quest'ultima copia sono attaccati due ritagli di giornale: una stella e una mezzaluna sulla sinistra (da una fonte non identificata) e un'immagine di tombe che si inclinano l'una contro l'altra (dall'Hampshire and Franklin Express del 12 dicembre 1856). |
La pietra tombale rimane nel tempo come unica testimone di chi se n'è andato, e con la sua impassibile fiducia fa vergognare la costanza umana, così fragile e pronta a dimenticare. |
J1397 (1877) / F1454 (1877)
It sounded as if the streets were running And then - the streets stood still - Eclipse - was all we could see at the Window And Awe - was all we could feel. By and by - the boldest stole out of his Covert |
Sembrava come se le strade corressero E poi - le strade restarono immobili - Eclisse - era tutto ciò che vedevamo alla Finestra E Soggezione - era tutto ciò che provavamo. Dopo un po' - il più ardito sgusciò dal suo Riparo |
Il testo riportato sopra è quello accluso a una lettera a Higginson dell'agosto 1877 (L513), dove la poesia viene nominata come "a Gale" ("una Tempesta"). Ci sono poi altre tre copie: una identica a quella inviata a Higginson e altre due (presumibilmente copie preparatorie) con alcune varianti: le strade dei primi due versi diventano "aria", il grembiule della natura diventa "di berillio" o "il suo più azzurro", il sesto verso diventa "Nature was in the best of humors -" ("La natura di ottimo umore -"). |
La quiete dopo la tempesta diventa una natura massaia, che indossa il suo grembiule più fino per preparare un manicaretto a base di aria nuova. |
J1398 (1877) / F1432 (1877)
I have no Life but this - To lead it here - Nor any Death - but lest Dispelled from there - Nor tie to Earths to come - |
Non ho Vita se non questa - Da spendere qui - Né Morte - se non quella Bandita da lì - Né legami con Terre a venire - |
Il testo riportato sopra è quello accluso a una lettera a Higginson dell'agosto 1877 (L513), dove la poesia viene nominata come "a Word to a Friend" ("una Parola a un'Amica" - uso il femminile perché ED poi scrive "...for Mrs Higginson").
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La vita diventa priva di senso senza l'amore, un sentimento che lascia indietro ogni altro legame e ogni altra aspirazione; anche il futuro, la morte, tutto ciò che facciamo o a cui siamo soggetti rimane subordinato al viaggio attraverso quell'estensione senza confini che è il sentimento più forte che esista. |
J1399 (1877) / F1455 (1877)
Perhaps they do not go so far As we who stay, suppose - Perhaps come closer, for the lapse Of their corporeal clothes - It may be, know so certainly |
Forse non vanno così lontano Come noi che restiamo, supponiamo - Forse vengono più vicini, per il cadere Dei loro abiti corporei - Può darsi, che sappiano con certezza |
Il testo riportato sopra è quello del manoscritto della prima stesura, una volta accolte le varianti sottolineate e scritte al posto di parole cancellate. Il testo che ne risulta è uguale a un'altra copia inviata in una lettera del 1877 a due lontane cugine, Harriet Austin Dickinson e Mary Taylor Dickinson (L518 - Johnson indica come seconda destinataria Martha Dickinson, ma Franklin precisa che quest'ultima, sorella delle due, era morta nel 1870), in cui i versi sono scritti in forma di prosa, preceduti da "You are very kind to have wished for me, and I think it sweet, but accustomed to all, through Father, they remind me too deeply of him for Peace. You, too, have been lessened. Let us remember together." ("Siete state molto gentili a chiedere di me, e lo reputo caro, ma avvezza a tutti, attraverso il babbo, loro me lo rammentano troppo intensamente per la mia Pace. Anche voi siete state diminuite. Lasciateci ricordare insieme."). |
Chi muore forse non va troppo lontano, anzi, forse resta addirittura più vicino di prima a noi che restiamo. Può anche darsi che chi è ormai di là sappia con certezza la durata, comunque molto breve, del nostro restare, perché la comprensione di chi è ormai fuori dal tempo tende come ad anticipare ciò che di lì a poco avverrà concretamente. |
J1400 (1877) / F1433 (1877)
What mystery pervades a well! That water lives so far - A neighbor from another world Residing in a jar Whose limit none have ever seen, The grass does not appear afraid, Related somehow they may be, But nature is a stranger yet; To pity those that know her not |
Quale mistero pervade un pozzo! Quell'acqua vive così lontana - Un vicino da un altro mondo Che risiede in una giara I cui limiti nessuno ha mai visto, L'erba non sembra impaurita, Potrebbero essere in qualche modo parenti, Eppure la natura è un'estranea; Compiangere quelli che non la conoscono |
La versione riportata sopra è conosciuta attraverso una trascrizione di Mabel Todd. Ci sono altri due manoscritti, autografi, con versioni diverse. Il primo con l'ultima strofa e quattro versi aggiunti:
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L'acqua lontana, che si vede baluginare nelle profondità di un pozzo, mantiene i suoi segreti e consente al più di osservare la superficie di un abisso insondabile, come se riuscissimo a vedere soltanto le palpebre di occhi che altrimenti ci darebbero le risposte che cerchiamo. Solo la natura riesce a restare indifferente al mistero del pozzo, forse perché ne fa parte e anche lei sfugge alla comprensione di chi magari crede di poterla avvicinare e comprenderla appieno. Ma avvicinarsi al mistero talvolta significa soltanto vedere una più profonda oscurità, senza riuscire a scalfire confini chiusi alla comprensione umana. |