The Complete Poems
Tutte le poesie
J1551 - 1600
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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Indice Johnson
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J1551 (1882) / F1581 (1882)
Those - dying then, Knew where they went - They went to God's Right Hand - That Hand is amputated now And God cannot be found - The abdication of Belief |
Quelli - che morivano allora, Sapevano dove andare - Andavano alla Destra di Dio - Quella Mano è amputata ora E Dio non si riesce a trovare - L'abdicazione della Fede |
Nei primi versi il riferimento è alla fede dei padri, un credere tradizionale e senza domande che dà soltanto certezze. Chi non riesce ad averla non riesce nemmeno a trovare l'antica strada che portava a Dio. |
J1552 (1882) / F1582 (1882)
Within thy Grave! Oh no, but on some other flight - Thou only camest to mankind To rend it with Good night - |
Nella tua Tomba! Oh no, solo su qualche altro involarsi - Tu solo venisti fra gli uomini Per lacerarli con una Buona notte - |
Si può pensare che ED stia parlando di Gesù, per il quale non si può parlare di tomba, ma soltanto di un nuovo innalzarsi verso il cielo con la risurrezione; lui, che è il solo venuto fra gli uomini per annunciare col suo sacrificio la lacerante (perchè piena di dubbi) "verità" di una notte rischiarata dall'immortalità, resa concreta da quel corpo morto e risorto. |
J1553 (1882) / F1583 (1882)
Bliss is the Plaything of the child - The secret of the man The sacred stealth of Boy and Girl Rebuke it if we can |
Beatitudine è il Giocattolo del bambino - Il segreto dell'uomo Il sacro furto di Ragazzi e Ragazze Rimproveriamoli se ne siamo capaci |
Un'altra versione, sostanzialmente simile e il cui manoscritto è perduto, è nota attraverso una trascrizione di Mabel Todd:
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La ricerca della felicità è connaturata all'uomo; più evidente nella gioiosa semplicità dei giovani, più intima e tenuta nascosta negli uomini. Nessuno se la sentirebbe di rimproverare un ragazzo o una ragazza per un furto così naturale e divino. |
J1554 (1882) / F1584 (1882)
"Go tell it" - What a Message - To whom - is specified - Not murmur - not endearment - But simply - we obeyed - Obeyed - a Lure - a Longing? Oh Nature - none of this - To Law - said Sweet Thermopylae I give my dying Kiss - |
"Va' a dirlo" - Che Messaggio - A chi - è specificato - Niente mormorio - niente affetto - Ma semplicemente - obbedimmo - Obbedimmo - a Lusinga - a Brama? Oh Natura - nulla di ciò - Alla legge - dissero le Dolci Termopili Do il mio Bacio morente - |
I versi sono ispirati all'epitaffio per i morti delle Termopili, di Simonide di Ceo (556-467 aC), ora in una targa commemorativa posta nel luogo della battaglia. Nella traduzione inglese di William Lisle Bowles (citata in: Alfred Habegger, "My Wars Are Laid Away in Books": The Life of Emily Dickinson, Random House, New York, 2002) il testo è: "Go tell the Spartans, thou that passeth by, / That here, obedient to their laws, we lie." ("Va' a dire agli Spartani, tu che passi, / Che qui, obbedienti alle loro leggi, noi riposiamo."). |
Il sacrificio degli spartani alle Termopili diventa un elogio di chi sacrifica se stesso, senza "lusinga" o "brama", ma soltanto per obbedire alle leggi, morali e materiali, che ci legano al mondo. Il terzo e quarto verso mi sembrano particolarmente significativi: l'obbedienza alle leggi è un atto "semplice", dovuto, che si compie senza rimpianti ma anche senza troppa partecipazione. |
J1555 (1882) / F1585 (1882)
I groped for him before I knew With solemn nameless need All other bounty sudden chaff For this foreshadowed Food Which others taste and spurn and sneer - Though I within suppose That consecrated it could be The only Food that grows |
Vagheggiavo di lui prima di conoscerlo Con solenne innominato bisogno Ogni altro premio subito sminuito Da questo adombrato Cibo Che altri assaggiano e rifiutano e sprezzano - Sebbene intimamente io ritenga Che consacrato debba essere Come il solo Cibo che cresce |
Un appassionato inno a un lui che merita di essere consacrato come il solo cibo capace di nutrire veramente. |
J1556 (1882) / F1586 (1882)
Image of Light, Adieu - Thanks for the interview - So long - so short - Preceptor of the whole - Coeval Cardinal - Impart - Depart - |
Immagine di Luce, Addio - Grazie per l'udienza - Così lunga - così corta - Precettore del tutto - Coevo Cardine - Sveli - T'involi - |
Se la leggiamo come intimamente legata alla J1555-F1585 e alla J1557-F1587, l'immagine di luce diventa lo stesso "lui" di queste due poesie, ringraziato per l'udienza che ci ha concesso, lunga perché arricchita dalla sua presenza e corta perché la sua presenza non basta mai, e indicato come precettore e fondamento del tutto: una presenza che ha illuminato e si è poi dileguata. |
J1557 (1882) / F1587 (1882)
Lives he in any other world My faith cannot reply Before it was imperative 'Twas all distinct to me - |
Vive in un qualche altro mondo? La mia fede non sa rispondere Prima che fosse imperativo Era tutto chiaro per me - |
Le certezze della fede si scontrano con la concretezza della realtà. La domanda del primo verso sembrava avere una risposta chiara quando si riferiva a un futuro ipotetico, ma ora che la morte l'ha fatta diventare imperativa, le certezze vengono meno e la fede diventa dubbio. |
J1558 (1882) / F1588 (1882)
Of Death I try to think like this, The Well in which they lay us Is but the Likeness of the Brook That menaced not to slay us, But to invite by that Dismay Which is the Zest of sweetness To the same Flower Hesperian, Decoying but to greet us - I do remember when a Child |
Alla Morte provo a pensare in questo modo, Il Pozzo in cui ci depongono Non è che un Aspetto del Ruscello Che minacciava non per ucciderci, Ma per invitarci con quello Sgomento Che è il Gusto della dolcezza Allo stesso Fiore Vespertino, Che ci adesca solo per accoglierci - Ricordo quando ero una Bambina |
La morte vista nella sua profonda e contraddittoria natura. Da una parte un pozzo profondo e oscuro dove non si può che essere deposti e giacere, dall'altra come qualcosa che ci attira perché sembra prometterci il fiore purpureo (o vespertino, ovvero purpureo e declinante come il tramonto) dell'immortalità. |
J1559 (1882) / F1589 (1882)
Tried always and Condemned by thee Permit me this reprieve That dying I may earn the look For which I cease to live - |
Valutata sempre e Condannata da te Concedimi questa dilazione Che morendo io possa meritare lo sguardo Per il quale cesso di vivere - |
Tutto ciò che si può chiedere a qualcuno che abbiamo sempre sentito così al di sopra di noi è ottenere che il nostro ultimo sguardo si fissi nel suo, in quel volto per il quale non c'importa di morire. |
J1560 (1883) / F1601 (1883)
To be forgot by thee Surpasses Memory Of other minds The Heart cannot forget Unless it contemplate What it declines I was regarded then Raised from oblivion A single time To be remembered what - Worthy to be forgot My low renown |
Essere dimenticata da te Sorpassa la Memoria Di altre menti Il Cuore non può dimenticare A meno che non contempli Ciò che rifiuta Fui reputata allora Innalzata dall'oblio Una singola volta Essere ricordata a che prò - Degna di essere dimenticata La mia umile fama |
Gli ultimi tre versi sono anche in un biglietto inviato il 10 aprile 1883 a Helen Hunt Jackson (L816), contenente probabilmente delle campanule. Nel biglietto, scritto in prosa, ED aggiunge un punto interrogativo alla prima frase e utilizza una variante dell'ultimo verso della versione completa: "is my renown" con un pronome diverso: "To be remembered what? Worthy to be forgot, is their renown -" ("Essere ricordate a che prò? Degna di essere dimenticata, è la loro fama -"). |
Essere dimenticati significa comunque essere stati nella mente di qualcuno. un qualcuno che, in quella occasione, ci ha fatto sentire innalzati dall'indistinta oscurità dell'oblio; il tempo poi renderà insignificante il ricordare o il dimenticare. La fama, di chiunque e di qualunque cosa, sia esso un essere umano o un fiore, è effimera e degna soltanto di ricadere in quell'oblio dal quale fu fugacemente sottratta da un sentimento o da uno sguardo. |
J1561 (1883) / F1596 (1883)
No Brigadier throughout the Year So civic as the Jay - A Neighbor and a Warrior too With shrill felicity Pursuing Winds that censure us A Febuary Day, The Brother of the Universe Was never blown away - The Snow and he are intimate - I've often seen them play When Heaven looked upon us all With such severity I felt apology were due To an insulted sky Whose pompous frown was Nutriment To their temerity - The Pillow of this daring Head Is pungent Evergreens - His Larder - terse and Militant - Unknown - refreshing things - His Character - a Tonic - His Future - a Dispute - Unfair an Immortality That leaves this Neighbor out - |
Non c'è Generale in tutto l'Anno Tanto civico come la Ghiandaia - Una Vicina e una Guerriera pure Con stridula felicità Inseguendo Venti che ci censurano Un Giorno di Febbraio, La Sorella dell'Universo Non fu mai soffiata via - La Neve e lei sono intimi - Li ho visti spesso giocare Quando il Cielo guardava tutti noi Con tale severità Da indurmi a fare le scuse A un'insultata volta celeste Il cui pomposo cipiglio era Nutrimento Alla loro temerarietà - Il Guanciale di questa ardita Testa È un pungente Sempreverde - La sua Dispensa - scarna e Militante - Sconosciute - rinfrescanti cose - Il suo Carattere - un Tonico - Il suo Futuro - una Disputa - Ingiusta un'Immortalità Che lasci fuori questa Vicina - |
Tre versioni sostanzialmente uguali. Quella riportata sopra era acclusa a una lettera a Higginson dell'aprile 1883 (L819). Ce n'è poi una rimasta fra le carte di ED e un'altra inviata a Susan. Probabile che una quarta copia (perduta) sia stata inviata a Thomas Niles. |
Una delle tante poesie dedicate a un "vicino" abitante della natura. La ghiandaia che era già stata protagonista della J1177-F1022. |
J1562 (1883) / F1602 (1883)
Her Losses make our Gains ashamed. She bore Life's empty Pack As gallantly as if the East Were swinging at her Back - Life's empty Pack is heaviest, As every Porter knows - In vain to punish Honey - It only sweeter grows - |
Le sue Perdite rendono vili i nostri Guadagni. Sopportò il vuoto Bagaglio della Vita Valorosamente come se l'Est Fosse stato appeso alle sue Spalle - Il vuoto Bagaglio della Vita è il più gravoso, Come sa ognuno che lo Porta - Vano punire il Miele - Diventa solo più dolce - |
In una lettera a Thomas Niles dell'aprile 1883 (L814), preceduta da: "The Life of Marian Evans had much I never knew - a Doom of Fruit without the Bloom, like the Niger Fig." ("Nella Vita di Marian Evans c'è stato molto che non sapevo - un Destino di Frutto senza Fiore, come il Fico Nero."). ED si riferisce a una biografia di George Eliot (il cui vero nome era Marian Evans e che era morta nel 1880) scritta da Mathilde Blind e pubblicata dalla casa editrice di Thomas Niles. |
Il ricordo di una persona (Gerge Eliot in una versione, il "cugino Willie" nell'altra) che ha sofferto ma è riuscita a portare valorosamente quel bagaglio della vita così pesante e doloroso e, nello stesso tempo, così vuoto e inutile. Negli ultimi due versi l'amara constatazione che nulla possiamo di fronte all'ineluttabile ciclo del nostro destino. |
J1563 (1883) / F1611 (1883)
By homely gifts and hindered words The human heart is told Of nothing - "Nothing" is the force That renovates the World - |
Da semplici doni e impacciate parole Il cuore umano è informato Del nulla - Il "Nulla" è la forza Che rinnova il Mondo - |
Le cose di tutti i giorni, quelle a cui di solito guardiamo distrattamente possono sembrare un "nulla", ma sono quelle che hanno la forza di parlare al cuore e mandare avanti il mondo. |
J1564 (1883) / F1624 (1883)
Pass to thy Rendezvous of Light, Pangless except for us - Who slowly ford the Mystery Which thou hast leaped across! |
Muovi al tuo Appuntamento di Luce, Indolore eccetto per noi - Che lenti guadiamo il Mistero Da te attraversato d'un balzo! |
In una lettera a Susan (L868) scritta subito dopo la morte di Gilbert, il 5 ottobre 1883. I versi sono preceduti da: "Dawn and Meridian in one. Wherefore would he wait, wronged only of Night, which he left for us - Without a speculation, our little Ajax spans the whole -" ("Alba e Meriggio in uno. Per quale ragione avrebbe dovuto aspettare, defraudato solo della Notte, che ha lasciato a noi - Spensierato, il nostro piccolo Aiace abbraccia il tutto -"). |
Il mistero nel quale noi ci muoviamo a fatica diventa un appuntamento di luce per chi può finalmente penetrarne i segreti. |
J1565 (1883/84) / F1666 (1884)
Some Arrows slay but whom they strike, But this slew all but him, Who so appareled his Escape, Too trackless for a Tomb - |
Certe Frecce uccidono solo chi colpiscono, Ma questa ha ucciso tutti tranne lui, Che travestì talmente la sua Fuga, Da non lasciar tracce per una Tomba - |
In una lettera a Susan (L938) scritta probabilmente il 5 ottobre 1884, nel primo anniversario della morte del nipote Gilbert. I versi sono preceduti soltanto da: "Twice, when I had Red Flowers out, Gilbert knocked, raised his sweet Hat, and asked if he might touch them - / Yes, and take them too, I said, but Chivalry forbade him - Besides, he gathered Hearts, not Flowers -" ("Due volte, quando fuori avevo i Fiori Rossi, Gilbert bussò, si tolse il caro Berretto, e chiese se poteva toccarli - / Sì, e prendili pure, dissi, ma la Galanteria glielo impedì - D'altronde, lui raccoglieva Cuori, non Fiori -"). |
Il primo anniversario della morte del nipote Gilbert è occasione per ricordarlo non solo con questi versi ma anche col tenero breve racconto che li precede. |
J1566 (1883) / F1626 (1883)
Climbing to reach the costly Hearts To which he gave the worth, He broke them, fearing punishment He ran away from Earth - |
Scalando per raggiungere i Cuori a lui cari A cui donò valore, Li infranse, temendo la punizione Fuggì via dalla Terra - |
Inviata a Susan, probabilmente subito dopo la morte di Gilbert, in un biglietto contenente soltanto i versi e la firma (L870 - ottobre 1883).
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Probabilmente scritta subito dopo la J1564-F1624. Bella l'immagine del bambino che, timoroso di aver fatto danni infrangendo cuori, fugge via dalla Terra. |
J1567 (1883) / F1623 (1883)
The Heart has many Doors - I can but knock - For any sweet "Come in" Impelled to hark - Not saddened by repulse, Repast to me That somewhere, there exists, Supremacy - |
Il Cuore ha molte Porte - Posso solo bussare - Per qualche dolce "Avanti" Spinta ad ascoltare - Non rattristata da ripulsa, Nutrimento per me Che da qualche parte, là esista, Supremazia - |
Inviata a Susan dopo la morte di Gilbert. |
J1568 (1883) / F1597 (1883)
To see her is a Picture - To hear her is a Tune - To know her an Intemperance As innocent as June - To know her not - Affliction - To own her for a Friend A warmth as near as if the Sun Were shining in your Hand - |
Vederla è un Quadro - Ascoltarla è una Musica - Conoscerla un'Intemperanza Innocente come Giugno - Non conoscerla - Afflizione - Averla come Amica Un calore così vicino come se il Sole Ti brillasse in Mano - |
Quattro manoscritti, di cui uno perduto. Franklin ricostruisce così la sequenza delle versioni: A) versione perduta, conosciuta da una trascrizione di Susan. I primi quattro versi sono uguali alle altre tre versione, gli altri cinque, al posto dei quattro delle altre, completamente diversi (vedi il testo sotto); Di seguito la versione A) nella trascrizione di Susan:
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Arte e natura si fondono per concorrere al ritratto di una persona cara. |
J1569 (1883) / F1598 (1883)
The Clock strikes One That just struck Two - Some Schism in the Sum - A Vagabond from Genesis Has wrecked the Pendulum - |
Batte l'Una l'Orologio Che ha appena battuto le Due - Qualche Scisma nella Somma - Un Vagabondo dalla Genesi Ha scassato il Pendolo - |
Oltre alla copia rimasta tra le carte di ED (la versione riportata sopra) ce ne sono altre tre, con il testo sostanzialmente uguale. |
Originali come sempre gli auguri nuziali di ED, che non rinuncia alle sue pungenti eresie: lo scisma della pendola, che sembra rifiutare il tempo canonico e ne batte uno per conto suo, e un dio stregone-vagabondo ("vagabond" ha lo stesso significato negativo del termine italiano; nel Webster si legge: " By the laws of England and of United States, vagabonds are liable to be taken up and punished."). |
J1570 (1883) / F1600 (1883)
Forever honored be the Tree Whose Apple Winterworn Enticed to Breakfast from the Sky Two Gabriels Yestermorn - They registered in Nature's Book As Robins - Sire and Son - But Angels have that modest way To screen them from Renown - |
Sempre sia onorato l'Albero La cui Mela d'Inverno consunta Attirò a Colazione dal Cielo Due Gabrieli Ieri mattina - Si registrarono nel Libro della Natura Come Pettirossi - Padre e Figlio - Solo gli Angeli hanno quel modo schivo Di proteggersi dalla Fama - |
Oltre a una copia perduta, nota da una trascrizione di Susan (con al primo verso "cherished" al posto di "honored"), la poesia è inserita in due lettere. |
Due timidi e schivi pettirossi, attirati da una mela consunta dall'inverno appena trascorso, diventano due angeli che annunciano l'arrivo della primavera. |
J1571 (1883) / F1607 (1883)
How slow the Wind - how slow the Sea - how late their Feathers be! |
Tanto lento il Vento - tanto lento il Mare - tanto tardive sono le loro Penne! |
In un biglietto a Sarah Tuckerman (L832 - estate 1883), preceduta soltanto da "Sweet Foot - that comes when we call it! I can go but a Step a Century, now -" ("Dolce Piede - che arriva quando lo chiamiamo! Posso andare solo a un Passo per Secolo, ora -"). |
L'impazienza per l'arrivo dell'estate ci fa considerare tutto lento e in ritardo, dal vento, al mare, agli uccelli in arrivo. |
J1572 (1883) / F1619 (1883)
We wear our sober Dresses when we die, But Summer, frilled as for a Holiday Adjourns her Sigh - |
Indossiamo Abiti sobri quando moriamo, Ma l'Estate, ornata come per una Festa Rimanda i suoi Sospiri - |
Un chiaro riferimento all'autunno del New England, che sembra ornare con i suoi colori accesi la morte dell'estate, una morte molto diversa da quella di chi, come noi, è rivestito di abiti scuri e solenni. |
J1573 (1883) / F1603 (1883)
To the bright east she flies, Brothers of Paradise Remit her home Without a change of wings Or Love's convenient things Enticed to come. Fashioning what she is, |
Nel luminoso oriente lei vola, Fratelli del Paradiso Rimandatela a casa Senza un cambio d'ali O cose adatte all'Amore Indotta a venire. Fantasticando cos'è, |
In una lettera a Maria Whitney della primavera 1883 (L815), preceduta da: "All is faint indeed without our vanished mother, who achieved in sweetness what she lost in strenght, though grief of wonder at her fate, made the winter short; and each night I reach finds my lungs more breathless, seeking what it means." ("Tutto è davvero incerto senza la nostra mamma scomparsa, che ottenne in dolcezza ciò che aveva perduto in forza, sebbene il dolore di chiederci il suo destino, fece corto l'inverno; e ogni notte che arriva trova i miei polmoni più ansanti, alla ricerca di che cosa significhi."). La madre di ED era morta il 14 novembre dell'anno precedente. |
Un ricordo della madre, con il luminoso oriente a cui si chiede un impossibile ritorno, contrapposto allo smarrimento e al senso di vuoto di chi resta. |
J1574 (1883) / F1605 (1883)
No ladder needs the bird but skies To situate it's wings, Nor any leader's grim baton Arraigns it as it sings. The implements of bliss are few - As Jesus says of Him, "Come unto me" the moiety That wafts the cherubim. |
Non di scala ha bisogno l'uccello ma di cieli Per collocare le sue ali, Né un arcigno bastone di comando Che lo accusa mentre canta. Gli utensili della beatitudine sono pochi - Come Gesù che dice di Se stesso "Venga a me" la metà Che sospinge il cherubino. |
In una lettera a Maria Whitney del maggio 1883 (L824), preceduta da frasi che si riferiscono all'impegno della destinataria in una associazione di assistenza all'infanzia: "I can easily imagine your fondness for the little life so misteriously committed to your care. The bird that asks our crumb has a plaintive distinction. I rejoice that it was possible for you to be with it, for I think the early spiritual influences about a child are more hallowing than we know. The angel begins in the morning in every human life. How small the furniture of bliss! How scant the heavenly fabric!" ("Posso facilmente immaginare la sua tenerezza per la piccola vita così misteriosamente affidata alle sue cure. L'uccello che chiede la nostra briciola ha una malinconica distinzione. Mi rallegra che le sia stato possibile essere con lui, perché penso che le precoci influenze spirituali su un bambino siano più sacre di quel che sappiamo. L'angelo dà inizio al mattino in ogni vita umana. Com'è minuto l'arredo della beatitudine! Com'è esiguo l'edificio celeste!"). |
L'uccello-bambino non ha bisogno soltanto di cose concrete, ma soprattutto di far volare la sua immaginazione nel cielo della fantasia, di non essere sempre represso da guide arcigne che sono capaci soltanto di riprovare il suo canto libero e gioioso. Le occasioni di gioia sono poche, sarebbe un peccato sprecarle nell'età in cui si è capaci di assaporarle in tutta la loro freschezza; per questo dobbiamo far nostro l'invito di Gesù ad accogliere quella parte del mondo che ha in sé l'angelica bellezza dell'infanzia. |
J1575 (1876) / F1408 (1876)
The Bat is dun, with wrinkled Wings - Like fallow Article - And not a song pervade his Lips - Or none perceptible. His small Umbrella quaintly halved Deputed from what Firmament - To his adroit Creator |
Il Pipistrello è grigio, con Ali raggrinzite - Come un Oggetto trascurato - E non un canto pervade le sue Labbra - O nessuno percepibile. Il suo curioso Ombrellino dimezzato Deputato da quale Firmamento - Al suo abile Creatore |
L'eccentricità del pipistrello rispetto alla natura piacevole, colorata, canterina, non deve confinarlo nel novero degli "oggetti trascurati", ovvero di quegli esseri che sembrano scontare un difetto di fabbricazione. Il suo creatore è stato abile con lui come per le altre creature, solo che l'eccentricità è sempre difficile da accettare. |
J1576 (1883) / F1627 (1883)
The Spirit lasts - but in what mode - Below, the Body speaks, But as the Spirit furnishes - Apart, it never talks - The Music in the Violin Does not emerge alone But Arm in Arm with Touch, yet Touch Alone - is not a Tune - The Spirit lurks within the Flesh Like Tides within the Sea That make the Water live, estranged What would the Either be? Does that know - now - or does it cease - That which to this is done, Resuming at a mutual date With every future one? Instinct pursues the Adamant, Exacting this Reply, Adversity if it may be, Or wild Prosperity, The Rumor's Gate was shut so tight Before my Mind was sown, Not even a Prognostic's Push Could make a Dent thereon - |
Lo Spirito persiste - ma in che modo - Quaggiù, il Corpo parla, Ma poiché lo Spirito provvede - Separato, non si esprime mai - La Musica nel Violino Non emerge da sola Ma a Braccetto con il Tocco, eppure il Tocco Da solo - non è Melodia - Lo Spirito si apposta nella Carne Come nel Mare i Flussi Che fanno viva l'Acqua, distaccati Cosa sarebbero Entrambi? Sa l'uno - ora - o di sapere ha smesso - Quello che all'altro accadde, Riallacciandosi in una mutua data Con ogni diverso futuro? L'Istinto incalza il Diamante, Esigendo questa Risposta, Se sia Sventura, O incolta Prosperità, Il Cancello del Sapere era chiuso così bene Prima che la mia Mente fosse in seme, Che nemmeno la Spinta di un Presagio Poté creare un Varco in esso - |
In una lettera a Charles Clark della metà di ottobre 1883 (L872), preceduta soltanto da "These thoughts disquiet me, and the great friend is gone, who could solace them. Do they disturb you?" ("Questi pensieri m'inquietano, e se n'è andato il grande amico, che avrebbe potuto consolarli. La disturbano?"). Clark fu in corrispondenza con ED dopo la morte di Charles Wadsworth, il 1° aprile 1882. |
I pensieri che inquietano ED, e per i quali non ha più il conforto del "great friend" morto l'anno precedente, sono quelli per i quali l'istinto incalza vanamente il diamante della ragione. Ma quel diamante non riesce nemmeno a socchiudere il cancello serrato della conoscenza, chiuso eternamente alle nostre domande e nemmeno scalfito dalle tante congetture che affollano la nostra mente dubbiosa. I versi iniziano con un'affermazione ("lo spirito persiste") ma subito si affollano domande che sembrano negarla o, almeno, ne mettono in dubbio la certezza così perentoriamente enunciata. Il meccanismo si chiarisce negli ultimi versi: l'istinto tende ad affermare, la ragione invece non può far altro che chiedere e, nello stesso tempo, rendersi conto che le risposte non verranno mai. Sapere se il nostro destino sarà la sventura della morte senza risveglio o la prosperità della vita eterna ci è precluso. |
J1577 (1883) / F1621 (1883)
Morning is due to all - To some - the Night - To an imperial few - The Auroral Light - |
Il Mattino spetta a tutti - Ad alcuni - la Notte - A un'imperiale esiguità - La Luce dell'Aurora - |
In un biglietto a Samuel Bowles figlio (L864 - autunno 1883), in occasione del suo fidanzamento con Elizabeth Hoar, annunciato con una lettera a Susan del 25 ottobre 1883. I versi sono preceduti soltanto da "There is more than one 'Deluge', though but one is recorded, and the duplicate of the 'Dove,' hallows you own Heart. I had feared that the Angel with the Sword would dissuade you from Eden, but rejoice that it only ushered you. «Every several gate is of one Pearl.»" ("C'è più di un 'Diluvio', sebbene solo uno sia tramandato, e il duplicato della 'Colomba', consacrerà il suo Cuore. Avevo paura che l'Angelo con la Spada la dissuadesse dall'Eden, ma mi rallegro che l'abbia soltanto accompagnata. «Ogni singola porta è formata da una Perla»."). La citazione è da Apocalisse 21,21. |
Un biglietto d'auguri in cui il fidanzamento diventa una luminosa aurora riservata a pochi. |
J1578 (1883) / F1614 (1883)
Blossoms will run away - Cakes reign but a Day, But Memory like Melody, Is pink eternally - |
I fiori si dilegueranno - Le torte non regnano che un Giorno, Solo la Memoria come la Melodia, È rosa eternamente - |
In un biglietto a Cornelia ("Nellie") Sweetser dell'estate 1883 (L840), che probabilmente accompagnava fiori e dolci. I versi sono preceduti soltanto da "Blossoms, and Cakes, and Memory! «Choose ye which ye will serve»! I serve the Memory -" ("Fiori, e Torte, e Memoria! «Scegliete chi volete servire»! Io servo la Memoria -"). La citazione è da Giosuè 24,15. |
Il semplice invio di fiori e dolci diventa il pretesto per affermare l'effimera durata di ogni cosa, esclusa la memoria e quella "melodia" che è anche la poesia. |
J1579 (1882) / F1615 (1883)
It would not know if it were spurned, This gallant little flower - How therefore safe to be a flower If one would tamper there. To enter, it would not aspire - |
Non se ne accorgerebbe se fosse disdegnato, Questo elegante fiorellino - Perciò è più prudente essere un fiore Se ci si vuole intromettere. A intraprendere, lui non aspira - |
Il manoscritto è firmato "Aunt Emily" ("Zia Emily"); probabile perciò che fosse un biglietto destinato ad accompagnare un fiore per uno dei nipoti, anche se Franklin afferma che era nelle carte di ED consegnate dalla sorella Lavinia a Mabel Todd e, perciò, non fu probabilmente mai usato. |
Affrontare con algido distacco la vita può essere comodo, ma talvolta si sente il bisogno di osare. |
J1580 (1882/83) / F1595 (1883)
We shun it ere it comes, Afraid of Joy, Then sue it to delay And lest it fly, Beguile it more and more, May not this be Old Suitor Heaven, Like our dismay at thee? |
Lo sfuggiamo prima che arrivi, Spaventati dalla Gioia, Poi lo imploriamo di indugiare E affinché non fugga, Lo allettiamo sempre di più, Non potrebbe ciò essere Vecchio Corteggiatore Celeste, Come la nostra paura di te? |
In una lettera a Joseph K. Chickering (L798 - inizio 1883), preceduta soltanto da "I had hoped to see you, but have no grace to talk, and my own Words so chill and burn me, that the temperature of other Minds is too new an Awe -" ("Avevo sperato di vederla, ma non ho piacere a parlare, e le mie stesse Parole mi gelano e mi bruciano talmente, che la temperatura di altre Menti è un ulteriore nuovo Sgomento -"). |
Il pronome impersonale suggerisce che il soggetto dei versi sia "l'incontro", ovvero qualsiasi contatto con altre persone, ormai escluso nel periodo in cui fu scritta questa poesia. Si legge un rifuggire da quel contatto e, insieme, un desiderio contrario, subito accostato però al desiderio-paura di quel "corteggiatore celeste", che sentiamo di volta in volta vicino e lontano e di cui sappiamo che potremo, forse, conoscerlo solo affrontando la prova della morte. |
J1581 (1881) / F1665 (1884)
The farthest Thunder that I heard Was nearer than the Sky And rumbles still, though torrid Noons Have lain their Missiles by - The Lightning that preceded it Struck no one but myself - But I would not exchange the Bolt For all the rest of Life - Indebtedness to Oxygen The Happy may repay, But not the obligation To Electricity - It founds the Homes and decks the Days And every clamor bright Is but the gleam concomitant Of that waylaying Light - The Thought is quiet as a Flake - A Crash without a Sound, How Life's reverberation It's Explanation found - |
Il Tuono più lontano che ho sentito Era più vicino del Cielo E romba ancora, sebbene torridi Mezzogiorni Abbiano riposto i loro Dardi - Il Lampo che l'ha preceduto Non colpì altri che me - Ma non scambierei la Saetta Con tutto il resto della Vita - Il debito con l'Ossigeno Il Felice può ripagare, Ma non l'obbligazione Con l'Elettricità - Essa fonda le Case e riveste i Giorni E ogni radioso clamore Non è che il bagliore compagno Di quella Luce in agguato - Il Pensiero è silenzioso come un Fiocco - Uno Schianto senza Suono, Così il riverbero della Vita Trovò la sua spiegazione - |
Oltre a due manoscritti completi (quello riportato può considerarsi la bella copia di uno precedente, in cui sono segnate alcune varianti) ED uso parte di questi versi in due occasioni: |
Un temporale estivo (vedi i "torrid Noons" del verso 3) come metafora di quell'elettricità che rende viva la vita e le infonde la gioia dell'inatteso. Il fenomeno naturale è descritto in tutti i suoi aspetti (thunder, rumbles, missiles, lightning, bolt, electricity) nella prima parte della poesia, dove ED se ne appropria con gelosa possessività ("Struck no one but myself") affermando di non volerlo scambiare con nulla, o meglio di non volerlo scambiare con una vita priva di quei bagliori così vivi, perché la vita che regala soltanto l'ossigeno per respirare è facile da comprare, mentre molto più difficile è appropriarsi di quell'elettricità vigorosa e difficile da governare. Dal verso 13 in poi è come se ED volesse cogliere l'essenza di quello che ha descritto: la luce diventa più obliqua, come se fosse in agguato, e il pensiero, che è l'esito più profondo di quei radiosi clamori (come l'autunno della frase nella lettera a Helen Hunt Jackson), si rivela come un silenzioso fiocco di neve, uno schianto senza suono che solo nella muta intimità della mente può trovare le sue risposte. |
J1582 (1883) / F1610 (1883)
Where Roses would not dare to go, What Heart would risk the way, And so I send my Crimson Scouts To sound the Enemy - |
Dove le Rose non oserebbero andare, Quale Cuore rischierebbe il cammino, E così mando le mie Cremisi Esploratrici A sondare il Nemico - |
Le rose diventano esploratrici di un mondo che talvolta ci fa paura: soltanto se oseranno loro potremo osare noi. Per questo le mandiamo in avanscoperta: se sbocceranno vorrà dire che la primavera è davvero arrivata, che il nemico è ormai in rotta e potremo arrischiarci anche noi in un mondo liberato dal gelo dell'inverno. |
J1583 (1883) / F1612 (1883)
Witchcraft was hung, in History, But History and I Find all the Witchcraft that we need Around us, Every Day - |
La Stregoneria è stata impiccata, nella Storia, Ma la Storia e io Scopriamo tutta la Stregoneria che ci serve Intorno a noi, Ogni Giorno - |
Il cristianesimo ha sempre combattuto tutto ciò che si scostava da quella che era considerata, di volta in volta, la verità rivelata. Ogni scostamento diventava eresia da impiccare o bruciare, ma una mente che sa guardare con l'occhio libero della ragione sa quanto bisogno abbiamo di queste pretese eresie, di questi scostamenti da una cieca convenzione che ci rinchiude in verità mai verificate. |
J1584 (1883) / F1625 (1883)
Expanse cannot be lost - Not Joy, but a Decree Is Deity - His Scene, Infinity - Whose rumor's Gate was shut so tight Before my Beam was sown, Not even a Prognostic's push Could make a Dent thereon - The World that thou hast opened |
La vastità non può essere perduta - Non Gioia, ma un Destino È la Deità - La sua Scena, l'Infinito - Il cui Cancello del sapere era chiuso così bene Prima che il mio Fusto fosse in seme, Che nemmeno la spinta di un Presagio Poté creare un Varco in esso - Il Mondo che tu hai aperto |
In una lettera a Susan (L871) scritta subito dopo la morte di Gilbert. I versi sono preceduti da "Hopelesness in it's first Film has not leave to last - That would close the Spirit, and no intercession could do that - Intimacy with Mistery, after great Space, will usurp it's place - Moving on in the Dark like Loaded Boats at Night, though there is no Course, there is Boundlessness -" ("Il primo velame della Disperazione non dev'essere lasciato durare - Perché serrerebbe lo Spirito, e nessuna intercessione potrebbe darsi - L'Intimità col Mistero, dopo un lungo Intervallo, ne usurperà il posto - Muovendosi nel Buio come Navi Cariche nella Notte, anche se non c'è Rotta, c'è Immensità -") |
I quattro versi comuni alle altre due poesie esprimono l'impossibilità della conoscenza, ma qui, soprattutto nelle parole della lettera a Susan, questo senso d'impotenza è mitigato dalla speranza dell'intimità col mistero, una speranza che non si fonda su una rotta consapevole ma su un inafferrabile aldilà senza confini. |
J1585 (1883) / F1556 (1881)
The Bird her punctual music brings And lays it in it's place - It's place is in the Human Heart And in the Heavenly Grace - What respite from her thrilling toil Did Beauty ever take - But Work might be Electric Rest To those that Magic make - |
L'Uccello porta la sua puntuale musica E la mette al suo posto - Il suo posto è nel Cuore Umano E nella Grazia Celeste - A sollievo dalla sua eccitante fatica Ebbe sempre la Bellezza - Ma il Lavoro può essere Elettrico Riposo Per quelli che creano Magia - |
L'uccello che canta infaticabile annunciando la bella stagione è come un messaggero celeste che entra nei nostri cuori; un messaggero che non ha bisogno di pause dalla sua eccitante fatica, perché la vitalità di chi produce magica bellezza non si stanca mai. |
J1586 (1883) / F1617 (1883)
To her derided Home A Weed of Summer came - She did not know her station low Nor Ignominy's name - Bestowed a summer long Upon a frameless flower - Then swept as lightly from disdain As Lady from her Bower - Of Bliss the Codes are few - |
Nella sua Casa derisa Una Gramigna Estiva arrivò - Non sapeva del suo basso ceto Né della fama d'Ignominia - Si sistemò per tutta l'estate Su un fiore senza orpelli - Poi si dileguò da quel disdegno lieve Come una Signora dal suo Pergolato - Di Beatitudine i Codici sono pochi - |
Gli ultimi quattro versi (con alcune modifiche) concludono anche la J1574-F1605. Degli stessi versi c'è un'altra versione in un manoscritto probabilmente anteriore, per il resto uguale alla versione riportata sopra: "The Dandelion's Shield / Is valid as a Star - / The Buttercup's Escutcheon - / Sustains him anywhere -" ("Lo Scudo del Dente di leone / È valido come una Stella / Lo Stemma del Ranuncolo / Lo sostiene ovunque -"). |
Non dobbiamo cercare una gerarchia nella natura, qualsiasi cosa, anche la gramigna più infestante e disprezzata ha un suo posto nel mondo, un posto che considera la sua casa, ignorando la sua condizione di reietta. I due finali sono sensibilmente diversi: nella prima stesura viene riaffermato il concetto di unitarietà della natura, con i due fiori paragonati l'uno a una stella, l'altro a un nobile blasone; nell'altra è accentuato il mistero della beatitudine, accostato all'inconsapevolezza dell'infanzia, simile a quello della gramigna dei primi versi. |
J1587 (1883) / F1593 (1882)
He ate and drank the precious Words - His Spirit grew robust - He knew no more that he was poor, Nor that his frame was Dust - He danced along the dingy Days And this Bequest of Wings Was but a Book - What Liberty A loosened Spirit brings - |
Mangiò e bevve le preziose Parole - Il suo Spirito crebbe robusto - Non era più consapevole d'essere povero, Né che le sue ossa fossero Polvere - Danzava lungo gli squallidi Giorni E questo Lascito d'Ali Era soltanto un Libro - Che Libertà Procura uno Spirito affrancato - |
Un libro è come un "lascito d'ali", un'eredità di libertà che affranca lo spirito dalle miserie del corpo. |
J1588 (1883) / F1616 (1883)
This Me - that walks and works - must die Some fair or stormy Day - Adversity if it may be Or wild prosperity The Rumor's Gate was shut so tight Before my mind was born Not even a Prognostic's push Can make a Dent thereon - |
Questo Io - che cammina e lavora - deve morire Un qualche sereno o tempestoso Giorno - Se sia sventura O incolta prosperità, Il Cancello del Sapere era chiuso così bene Prima che la mia mente fosse nata Che nemmeno la spinta di un Presagio Può creare un Varco in esso - |
Gli ultimi quattro versi sono anche nella J1584-F1625, mentre gli ultimi sei sono gli stessi che concludono la J1576-F1627. Questi ultimi sei versi sono anche in una lettera a Maria Whitney dell'estate 1883 (L860 - Johnson segnala che il manoscritto della lettera è perduto e non cita i versi), preceduti da: "I was never certain that Mother had died except while the Students were singing - The Voices came from Another Life -" ("Non ero mai certa della morte della Mamma se non mentre gli studenti cantavano - Le Voci venivano da un'Altra Vita -"). |
Una versione più sintetica della J1576-F1627. La parte iniziale, che nell'altra poesia si estende per 18 versi, viene qui ridotta a due, diventando una lapidaria affermazione. |
J1589 (1883) / F1592 (1882)
Cosmopolites without a plea Alight in every Land The compliments of Paradise From these within my Hand Their dappled Journey - to themselves A compensation fair - Knock and it shall be opened Is their Theology |
Cosmopoliti senza pretese Atterrano in ogni Landa Gli omaggi del Paradiso Da loro nella mia Mano Il variegato Viaggio - per loro Un equo compenso - Bussate e vi sarà aperto È la loro Teologia |
Gli uccelli non hanno patria, si muovono liberi nel mondo e scendono dove vogliono, portano con loro il sapore del cielo chiedendo soltanto di continuare il loro viaggio senza pretese. |
J1590 (1883) / F1604 (1883)
Not at Home to Callers Says the Naked Tree - Bonnet due in April - Wishing you Good Day - |
Non in Casa per i Visitatori Dice il Nudo Albero - Berretto atteso in Aprile - Per augurarvi il Buongiorno - |
Un secondo manoscritto (pubblicato da Martha Bianchi nel suo Life and Letters, 1924 e ora perduto) potrebbe essere stato inviato al nipote Gilbert nella primavera del 1883. Il testo è uguale, a parte l'adozione di una variante dell'altra copia: "Jacket" ("Giacca") al posto di "Bonnet" al verso 3. |
Breve aforisma, in tono leggero, sul tema del ciclo incessante della natura. L'albero spoglio si nega in attesa di rivestirsi in primavera. |
J1591 (1883) / F1620 (1883)
The Bobolink is gone - the Rowdy of the Meadow - And no one swaggers now but me - The Presbyterian Birds can now resume the Meeting He gaily interrupted that overflowing Day When opening the Sabbath in their afflictive Way He bowed to Heaven instead of Earth And shouted Let us pray - |
Il Bobolink se n'è andato - lo Scalmanato del Prato - E nessuno fa lo spavaldo ora tranne me - Gli Uccelli Calvinisti possono ora riprendere l'Incontro Che lui gaiamente interruppe quel traboccante Giorno In cui mentre iniziava il Rito nel solito Modo deprimente Egli s'inchinò al Cielo invece che alla Terra E gridò Lasciateci pregare - |
Nel manoscritto ci sono molte varianti ed è difficile stabilire l'esatta scansione dei versi. Sopra ho riportato la trascrizione di Franklin; sotto, il manoscritto (tratto da Bolts of Melody, pagg. xviii-xix), la trascrizione e la corrispondenza fra le varianti e il corpo principale, così come ricostruita da Franklin:
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L'eretica ED si identifica col bobolink, con un uccello che con la sua spavalda allegria rifugge le noiose funzioni religiose sempre uguali a se stesse, che sembrano guardare più alla terra che al cielo. Nel secondo verso il parallelo è diretto, esplicito, così come è esplicita la citazione dei "Presbyterian Birds" e dei riti noiosi e deprimenti, per arrivare infine all'ultimo verso, in cui quel "lasciateci pregare" sancisce la differenza con le preghiere convenzionalmente ripetute, senza alcun rapporto con i misteri dell'aldilà, così pieni di dubbi ma così radiosi nelle aspettative d'immortalità che ci promettono. |
J1592 (1883) / F1613 (1883)
The Lassitudes of Contemplation Beget a force - They are the spirit's still vacation That him refresh - The Dreams consolidate in action - What mettle fair |
Le Spossatezze della Contemplazione Generano forza - Sono l'immobile vacanza dello spirito Che lo rinnova - I Sogni si consolidano in azione - Che nobile slancio |
La contemplazione, la muta e immobile meditazione sul mondo, è come una vacanza da cui lo spirito trae l'energia per andare avanti e affrontare con più nobile slancio la necessaria trasformazione dei sogni in realtà. |
J1593 (1883) / F1618 (1883)
There came a Wind like a Bugle - It quivered through the Grass And a Green Chill upon the Heat So ominous did pass We barred the Windows and the Doors As from an Emerald Ghost - The Doom's electric Moccasin That very instant passed - On a strange Mob of panting Trees And Fences fled away And Rivers where the Houses ran Those looked that lived - that Day - The Bell within the steeple wild The flying tidings told - How much can come And much can go, And yet abide the World! |
Venne un Vento come di Buccina - Vibrò attraverso l'Erba E un Verde Brivido sulla Calura Passò così sinistro Che sbarrammo Porte e Finestre Come per uno Spettro di Smeraldo - L'elettrico Mocassino del Giudizio Proprio in quell'istante passò - Un'insolita Turba di Alberi ansimanti E Steccati divelti E Fiumi in cui correvano le Case Questo vide chi era vivo - quel Giorno - La Campana nella torre sconvolta Le volanti notizie riferiva - Quanto può venire E quanto può andare, Eppure il Mondo perdurare! |
Una tempesta che sconvolge gli esseri umani e le cose intorno a loro, tanto da far sembrare quei momenti come se fossero il giorno del giudizio, passa quasi inosservata nel disegno complessivo del mondo, che guarda con olimpico distacco a tutto ciò che fa parte del ciclico andare e venire della natura. |
J1594 (1884) / F1628 (1883)
Immured in Heaven! What a Cell! Let every Bondage be, Thou sweetest of the Universe, Like that which ravished thee! |
Murato in Cielo! Quale Cella! Fa' che ogni Prigione sia, Tu dolcissimo dell'Universo, Come quella che ti ha rapito! |
Una delle poesie inviate a Susan dopo la morte di Gilbert. |
L'immagine di oscura segregazione dei primi due versi viene addolcita dagli ultimi due, dove il nipote tanto amato riesce a trasfigurare la prigione della morte, insieme rapitrice e incantatrice (il verbo "to ravish" ha lo stesso duplice significato dell'italiano "rapire"). |
J1595 (1884) / F1638 (1884)
Declaiming Waters none may dread - But Waters that are still Are so for that most fatal cause In Nature - they are full - |
Di Acque chiassose nessuno ha paura - Ma Acque che sono silenziose Sono così per la più fatale delle cause In Natura - sono colme - |
In un biglietto a Susan (L910 - 1884), preceduta soltanto da "Wish I had something vital for Susan, but Susan feeds herself - Banquets have no Seed, or Beggars would sow them -" ("Magari avessi qualcosa di vitale per Susan, ma Susan si nutre da sé - I banchetti non hanno Seme, altrimenti i Mendicanti li pianterebbero -"). |
I versi, e le frasi nel biglietto, si riferiscono probabilmente al silenzioso dolore di Susan dopo la morte di Gilbert. |
J1596 (1884) / F1639 (1884)
Few, yet enough, Enough is One - To that etherial throng Have not each one of us the right To stealthily belong? |
Pochi, eppure bastanti, Ne basta Uno - A quell'eterea folla Non ha ciascuno di noi il diritto Di appartenere furtivamente? |
Gli eletti sono pochi, magari ne conosciamo soltanto uno (i versi furono inviati a Susan, e il riferimento potrebbe essere ancora una volta a Gilbert ma anche al giudice Lord), ma sono pur sempre una folla nella dimora celeste, una folla alla quale abbiamo il diritto di appartenere, sia pure entrando dalla porta di servizio. |
J1597 (1884) / F1631 (1884)
'Tis not the swaying frame we miss - It is the steadfast Heart, That had it beat a thousand years, With Love alone had bent - It's fervor the electric Oar, That bore it through the Tomb - Ourselves, denied the privilege, Consolelessly presume - |
Non è l'esitante figura che ci manca - È il Cuore risoluto, Che se avesse battuto per mille anni, Soltanto all'Amore si sarebbe piegato - Il suo fervore l'elettrico Remo, Che lo sorresse fino alla Tomba - Noi, negati al privilegio, Sconsolati ci sentiamo - |
In entrambe le edizioni critiche è ipotizzato che i versi si riferiscano alla morte di Otis Lord, il 13 marzo 1884. |
J1598 (1884) / F1640 (1884)
Who is it seeks my Pillow Nights, With plain inspecting face - "Did you" or "Did you not," to ask - 'Tis "Conscience," Childhood's Nurse - With Martial Hand she strokes the Hair |
Chi è che fruga di Notte nel mio Cuscino, Con palese sguardo inquisitore - Per chiedere, "l'hai fatto" o "non l'hai fatto" - È la "Coscienza", Governante dell'Infanzia - Con Tocco Marziale accarezza i Capelli |
Versi inviati a Susan, probabilmente a seguito di qualcosa da farsi perdonare. Johnson annota: "Sembrerebbe un messaggio in cui è riconosciuto un qualche errore, od omissione, o incarico, per il quale le rimordeva la coscienza." |
J1599 (1884) / F1641 (1884)
Though the great Waters sleep, That they are still the Deep, We cannot doubt, No vacillating God Ignited this Abode To put it out - |
Anche se le grandi Acque dormono Che esse siano ancora Oceano, Non possiamo dubitare, Nessun Dio vacillante Accese questa Dimora Per spegnerla - |
Versi utilizzati da ED in diverse occasioni. Se ne contano sette copie, tre rimaste fra le carte di ED e quattro inserite in lettere, così descritte da Franklin: A) Manoscritto limitato ai primi tre versi. B) Manoscritto in due strofe di tre versi. C) Manoscritto completo (è il testo riportato sopra). D) In una lettera a Susan (L908 - 1884). George S. Merriam stava preparando una biografia di Samuel Bowles (pubblicata nel 1885) e aveva chiesto a Susan di fornirgli copia delle lettere di Bowles indirizzate a lei e ad Austin. Evidentemente Susan aveva girato la richiesta alla cognata per eventuale materiale in suo possesso e la lettera è in risposta a questa richiesta. I versi sono preceduti da "You remember his swift way of wringing and flinging away a Theme, and others picking and gazing bewildered after him, and the prance that crossed his Eye at such time was unrepeatable -" ("Ricordi la sua prontezza nell'analizzare e sciorinare un Argomento, e gli altri che arrancavano guardandolo sconcertati, e i guizzi che attraversavano i suoi Occhi in quei momenti erano indescrivibili -"). E) In una lettera alla zia Catherine Sweetser, che le aveva inviato dei gigli in occasione del secondo anniversario della morte della madre (L952 - novembre 1884: nell'edizione Johnson delle Lettere i versi non sono riportati; il manoscritto è perduto ma il testo rimane in una trascrizione di Mabel Todd, usata per l'edizione della Lettere del 1894 dove, come in Johnson, sono omessi i versi). La poesia è preceduta da parole che ricordano la madre, il padre e il nipote Gilbert: "The beloved lilies have come, and my heart is so high it overflows, as this was mother's week, Easter in November. Father rose in June, and a little more than a year since, those fair words were fulfilled, 'and a little child shall lead them,' - but boundlessness forbids me." ("I diletti gigli sono arrivati, e il mio cuore vola in alto fino a traboccare, visto che questa fu la settimana della mamma, Pasqua in Novembre. Il babbo salì in giugno, e poco più di un anno fa, si avverarono quelle belle parole, 'e un fanciullo li guiderà', - ma l'immensità mi è interdetta."). La citazione è da Isaia 11,6. F) In una lettera della prima metà del 1885 a Benjamin Kimball, l'esecutore testamentario del giudice Lord. Nell'edizione Johnson ci sono tre lettere a Benjamin Kimball (L967-L968-L1003), in nessuna delle quali è compresa questa poesia. G) In una lettera ad Abigail Cooper (L1036 - primavera 1886), scritta in occasione della morte di Edward Tuckerman (15 marzo 1886), amico di famiglia dei Cooper. I versi sono preceduti soltanto da "Is it too late to express my sorrow for my grieved friend? Though the first moment of loss is eternity, other eternities remain." ("È troppo tardi per esprimere la mia pena per il dolore della mia amica? Sebbene il primo momento della perdita sia eternità, altre eternità restano."). Il manoscritto è perduto e il testo deriva da una trascrizione di Mabel Todd. |
Versi che ED doveva ritenere particolarmente riusciti e significativi, visto che li usò quattro volte, sempre in relazione al ricordo di persone care. La grandezza di chi se n'è andato avvicinata a una fede che si alimenta con un argomento logico: un mondo creato per poi scomparire senza lasciare traccia di sé sarebbe assurdo. |
J1600 (1884) / F1663 (1884)
Upon his Saddle sprung a Bird And crossed a thousand Trees Before a Fence without a Fare His Fantasy did please And then he lifted up his Throat And squandered such a Note A Universe that overheard Is stricken by it yet - |
In Sella balzò un Uccello E attraversò mille Alberi Prima che uno Steccato senza Dazio Piacesse alla sua Fantasia E allora tirò su il Collo E scialacquò una tale Nota Che l'Universo per caso in ascolto Ne è ancora colpito - |
Gli ultimi quattro versi sono in una lettera (L937 - settembre 1884) a Helen Hunt Jackson, in quel periodo convalescente per la frattura a una gamba , preceduti da: "I shall watch your passage from Crutch to Cane with jealous affection. From there to your Wings is but a stride - as was said of the convalescing Bird," ("Terrò d'occhio il suo passaggio dalle Grucce al Bastone con geloso affetto. Da lì alle Ali c'è solo un passo - come si disse dell'Uccello convalescente,"). |
L'uccello libero e giocoso, che svolazza senza meta e si ferma dove vuole, senza dover pagare i dazi che la vita regolata e convenzionale ci riserva. Il suo canto esprime la libertà che ha dentro e per questo incanta noi insieme all'universo. Gli ultimi quattro versi si adattano perfettamente alla lettera per l'amica scrittrice, costretta a una forzata inattività ma pronta a spargere di nuovo le sue "note". |