The Complete Poems
Tutte le poesie
J1101 - 1150
Traduzione e note di Giuseppe Ierolli
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J1101 (1866) / F1123 (1866)
Between the form of Life and Life The difference is as big As Liquor at the Lip between And Liquor in the Jug The latter - excellent to keep - But for extatic need The corkless is superior - I know for I have tried |
Tra la forma della Vita e la Vita La differenza è la stessa Di un Liquore fra le Labbra E un Liquore nella Bottiglia L'ultimo - eccellente da conservare - Ma per l'estatico bisogno Lo stappato è superiore - Lo so perché ho provato |
Esiste la vita concreta e la vita come concetto astratto. La seconda è come un liquore in bottiglia, buono per essere conservato e ogni tanto ammirato, ma se vuoi provare l'estasi il liquore devi berlo, così come devi vivere concretamente la vita. |
J1102 (1866) / F1126 (1866)
His Bill is clasped - his Eye forsook - His Feathers wilted low - The Claws that clung, like lifeless Gloves Indifferent hanging now - The Joy that in his happy Throat Was waiting to be poured Gored through and through with Death, to be Assassin of a Bird Resembles to my outraged mind The firing in Heaven, On Angels - squandering for you Their Miracles of Tune - |
Il Becco è serrato - l'Occhio spento - Le Piume avvizzite - Gli Artigli che stringevano, come Guanti senza vita Indifferenti pendono ora - La Felicità che nella Gola gioiosa Aspettava di essere versata Infilzata da parte a parte dalla Morte, essere Assassino di un Uccello Somiglia per la mia mente oltraggiata A sparare in Cielo Su Angeli - che spargono per te I loro Miracoli di Melodia - |
Una descrizione realistica, cruda, di un uccello ucciso, anzi assassinato, da un cacciatore. Nei primi sei versi vediamo l'uccello ucciso in ogni sua parte, come se ciascuno di quei prodigiosi strumenti di cui disponeva (il becco, l'occhio, le piume, gli artigli) fosse stato improvvisamente disattivato, per arrivare poi allo strumento più dolce, quella gioiosa gola in cui la felicità era pronta ad essere versata su di noi. Nei restanti sei l'assoluta ripulsa di chi vede in questo cosiddetto sport soltanto l'assassinio di melodiosi angeli del cielo. |
J1103 (1866) / F802 (1864)
The spry Arms of the Wind If I could crawl between I have an errand imminent To an adjoining Zone - I should not care to stop, My Process is not long The Wind could wait without the Gate Or stroll the Town among. To ascertain the House |
Fra le vivaci Braccia del Vento Se potessi insinuarmi Avrei una commissione in sospeso In una Zona adiacente - Non dovrei fermarmi, Il Procedimento non è lungo Il Vento potrebbe aspettare fuori del Cancello O girovagare per la Città. Accertare la Dimora |
Un viaggio breve e immateriale, sulle ali del vento, soltanto per accertare se di là è tutto in ordine, se in quel posto vicino a quello in cui abitiamo noi, ma dove non è facile andare e poi tornare, esiste veramente una casa e se dentro quella casa c'è l'anima che ci interessa. |
J1104 (1866) / F1104 (1865)
The Crickets sang And set the Sun And Workmen finished one by one Their Seam the Day upon - The Bee had perished from the Scene The low Grass loaded with the Dew A Vastness, as a Neighbor, came - |
I Grilli cantavano E tramontava il Sole E gli Operai concludevano uno ad uno Il loro Contatto con il Giorno - L'Ape era svanita dalla Scena L'Erba bassa si colmò di Rugiada Una Vastità, come un Vicino, venne - |
Ho scelto la versione lunga di questa poesia, quella contenuta nei fascicoli. Ci sono altre due copie (una rimasta in possesso di ED e l'altra inviata l'anno dopo a Susan) nelle quali manca la seconda strofa e al verso 10 (verso 6 nelle copie corte) "stood" (segnato come variante nei fascicoli) sostituisce "leaned". |
Il racconto di un tramonto, con il grillo che inizia a cantare, gli operai che tornano a casa, l'ape che esce di scena, la frenetica attività del giorno che si allontana, la rugiada che copre l'erba, il crepuscolo che sembra incerto sul da farsi, e, infine, la notte che prende forma, contraddistinta da tre parole che ne indicano la calma e misteriosa grandezza: vastità, saggezza, pace. |
J1105 (1864) / F964 (1865)
Like Men and Women Shadows walk Upon the Hills Today With here and there a mighty Bow Or trailing Courtesy To Neighbors doubtless of their own |
Come Uomini e Donne le Ombre passeggiano Sulle Colline Oggi Qua e là un profondo Inchino O un'affettata Gentilezza A Vicini senza dubbio loro pari |
Un'immagine comune e familiare come una passeggiata per le colline, diventa una descrizione dell'estraneità di chi è ormai ridotto a ombra e non ha più nessuno stimolo a osservare l'insignificante paesaggio costituito da noi ancora vivi e dai luoghi che per noi sono tutto il mondo. |
J1106 (1867) / F1139 (1867)
We do not know the time we lose - The awful moment is And takes it's fundamental place Among the certainties - A firm appearance still inflates |
Non conosciamo il tempo del distacco - Il tremendo momento accade E prende il suo posto fondamentale Fra le certezze - Una ferma apparenza ancora ci anima |
Non sappiamo quando perderemo tutto ciò che abbiamo, quell'istante che, con il suo tremendo mistero, diventerà l'unica, fondamentale, certezza. La vita in fin dei conti non è altro che una serie di cose apparentemente concrete, ma in realtà fantasmi fatti di sabbia che scivola via fra le dita. |
J1107 (1867) / F1147 (1868)
The Bird did prance - the Bee did play - The Sun ran miles away So blind with joy he could not choose Between his Holiday - The morn was up - the meadows out From Heavy laden Lands to thee |
Gli Uccelli si pavoneggiavano - Le Api si esibivano - Il Sole divorava le miglia Così cieco di gioia da non saper scegliere Fra le sue Vacanze - Il mattino era su - i prati fuori Da Lande gravate di Dolore a te |
Nelle prime due strofe la descrizione di una "Repubblica di Gioia", dove tutto è vita, movimento, felicità. Nell'ultima il desiderio di tutti noi, che invece viviamo in "lande gravate di dolore" di raggiungerla, anche se ci fossero mari infiniti da attraversare; anzi, solo questa ipotetica lontananza la rende così desiderabile, perché nell'ultimo verso è come se ED dicesse: la "Repubblica di Gioia" non è altri che la natura che ci circonda, quella descritta nelle prime due strofe, ma nessuno se ne rende conto, perché non ci sembra possibile che la fama di un traguardo così ambizioso possa incarnarsi in qualcosa di così vicino a noi. |
J1108 (1867) / F1131 (1867)
A Diamond on the Hand To Custom Common grown Subsides from it's significance The Gem were best unknown - Within a Seller's shrine How many sight and sigh And cannot, but are mad with fear That any other buy - |
Un Diamante fra le Mani D'Uso Comune diventato Perde la sua importanza Meglio la Gemma sconosciuta - Nella teca di un Venditore Quanti guardano e sospirano E non possono, ma hanno una paura folle Che qualcun altro compri - |
L'abitudine sminuisce il valore delle cose. Quando le abbiamo diamo loro poca importanza, ma quando invece sono irraggiungibili diventano tanto preziose da farci diventare pazzi solo al pensiero che qualcun altro possa goderne. |
J1109 (1867) / F1129 (1866)
I fit for them - I seek the Dark Till I am thorough fit. The labor is a sober one With the austerer sweet - That abstinence of mine produce |
Mi preparo per loro - cerco il Buio Finché sarò del tutto pronta. Il lavoro è temperato Da un'austera dolcezza - Che l'astinenza di me produca |
Per prepararmi a "loro", ovvero a chi ha già oltrepassato il confine fra la vita e la morte, è necessario che io familiarizzi con il buio, quel buio che poi diventerà la nostra costante cornice. È un lavoro difficile, perché qui il buio significa rinuncia a tutto ciò che potrebbe illuminare la vita, ma è anche uno sforzo temperato da un'austera, solenne dolcezza, quella di poter offrire me stessa a loro come un cibo puro, non contaminato dalla fallace e temporanea concretezza. Non so però se riuscirò a prepararmi a dovere, se ce la farò a respingere quella luce che mi attira così tanto; mi rimane, comunque, una consolazione: anche se dovessi fallire avrò comunque gustato il trasporto, il desiderio di una meta da raggiungere. |
J1110 (1867) / F1135 (1867)
None who saw it ever told it 'Tis as hid as Death Had for that specific treasure A departing breath - Surfaces may be invested Did the Diamond grow General as the Dandelion Would you seek it so? |
Nessuno che lo vide ne parlò mai È nascosto come se la Morte Avesse per quello specifico tesoro Un ultimo respiro - Ne fossero le superfici rivestite Crescesse il Diamante Comune come il Dente di leone Lo cerchereste così? |
Il mistero è ben celato, anche perché tutti coloro a cui è stato svelato non hanno potuto parlarne; è come se la morte lo considerasse un bene prezioso, da lasciare intatto nella sua pura inconoscibilità fino al momento dell'ultimo respiro. Ma è proprio questo che lo rende così inestimabile. Se i diamanti crescessero rigogliosi come i fiori, li cerchereste forse con lo stesso interesse con cui cercate la preziosa rarità? |
J1111 (1867) / F1132 (1867)
Some Wretched creature, savior take Who would exult to die And leave for thy sweet mercy's sake Another Hour to me |
Prendi salvatore, una qualche Sventurata creatura Che esulterebbe al morire E lascia per la tua dolce amorosa misericordia Un'altra Ora a me |
L'invocazione a un salvatore che non sa scegliere, che colpisce alla cieca, lasciando vivere chi esulterebbe al morire e sottraendo alla vita chi brama anche soltanto un'ora in più. |
J1112 (1867) / F1189 (1870)
That this should feel the need of Death The same as those that lived Is such a Feat of Irony As never was achieved - Not satisfied to ape the Great in his simplicity |
Che questo senta il bisogno della Morte Allo stesso modo di quelli che vissero È un tale Gesto d'Ironia Che mai è stato raggiunto - Non soddisfatto di imitare il Grande nella sua semplicità |
La morte qui diventa un segno di distinzione, o meglio dovrebbe essere un segno di distinzione, nella sua misteriosa grandezza. Invece, anche il "piccolo" (il "this" del primo verso, che potrebbe essere chi non ha veramente vissuto, ma anche rappresentare una vita diversa da quella umana: animale o vegetale) vuole, e deve nel penultimo verso, morire, accomunando così il suo destino al "grande" (anche qui, chi si è elevato rispetto agli altri nel corso della vita, ma anche chi nell'ordine naturale ha una posizione predominante). Questa unione finale tra il grande e il piccolo è una suprema ironia che compete soltanto al momento estremo, quando la morte immerge nella sua indistinta oscurità tutto ciò che è esistito. |
J1113 (1867) / F1133 (1867)
There is a strength in proving that it can be borne Although it tear - What are the sinews of such cordage for Except to bear The ship might be of satin had it not to fight - To walk on seas requires cedar Feet |
C'è una forza nel provare che ciò può essere sopportato Sebbene esso laceri - A cosa servono i nerbi di tale cordame Se non a resistere La nave potrebbe essere di raso se non dovesse lottare - Percorrere i mari richiede Piedi di cedro |
La vita come una perigliosa navigazione in mari che mettono a dura prova le nostra capacità di sopportare, di resistere. Eppure proprio questa è la forza che ci permette di sopportare i dolori e misteri della vita, quella di saper navigare e lottare: se non dovessimo farlo non avremmo bisogno di quei "piedi di cedro" che ci permettono di percorrere il nostro cammino, verso un traguardo che non ci è dato conoscere. |
J1114 (1864) / F974 (1865)
The largest Fire ever known Occurs each Afternoon - Discovered is without Surprise Proceeds without concern - Consumes without Report to Men |
Il più esteso Fuoco mai conosciuto Si verifica ogni Pomeriggio - È guardato senza Sorpresa Procede senza destare interesse - Consuma senza Riferirlo agli Uomini |
Il testo riportato sopra è quello nei fascicoli. In un'altra copia, inviata a Susan, ci sono due varianti: al verso 5 "and no" al posto di "without" e al verso 7 "another morning" ("un altro giorno") al posto di "in time next Morning"; quest'ultima era una delle tre varianti indicate nel testo dei fascicoli (le altre due: "Without insurance" -"Senza assicurazione"- e "to the Horizon" - "all'Orizzonte"). |
Il tramonto come incessante fuoco che divora l'occidente, in un ciclico ritorno che, pur nella sua grandiosa bellezza, passa ormai inosservato. Ma ci pensa il mattino a riedificare ciò che la sera sarà bruciato di nuovo. |
J1115 (1868) / F1142 (1867)
The murmuring of Bees, has ceased But murmuring of some Posterior, prophetic, Has simultaneous come. The lower metres of the Year When Nature's laugh is done The Revelations of the Book Whose Genesis was June. Appropriate Creatures to her change The Typic Mother sends As Accent fades to interval With separating Friends Till what we speculate, has been And thoughts we will not show More intimate with us become Than Persons, that we know. |
Il mormorio delle Api, è cessato Ma il mormorio di qualcuno Posteriore, profetico, È giunto simultaneo. I più sommessi ritmi dell'Anno Quando il riso della Natura è finito L'Apocalisse del Libro La cui Genesi fu Giugno. Appropriate Creature al suo mutare La Tipica Madre manda Come l'Accento sbiadisce in intervallo Tra Amici che si separano Finché ciò che prevediamo, ha luogo E pensieri che non esibiremo Più intimi a noi diventano Di Persone, che conosciamo. |
Il testo riportato sopra è quello inviato a Susan. C'è poi una copia rimaste tra le carte di ED, in quattro strofe di quattro versi e con varianti e cancellature per i versi 11 e 13. Per il primo c'è la variante "wanes" ("volge") al posto di "fades", poi cancellata. Per il secondo la stesura originale era "Till what we could not see, has come" ("Finché ciò che non potevamo vedere, arriva") poi cancellata e sostituita con il verso della copia inviata a Susan. |
Quando l'estate termina si avverte l'arrivo di altri suoni, di ritmi più sommessi rispetto alla solare allegria della bella stagione. È come se la Genesi, l'inizio della luce e della vita, lasciasse il posto alle oscure e terribili profondità dell'Apocalisse. E con la fine dell'estate arrivano anche le creature appropriate ai lividi geli invernali, creature più terrene rispetto alla volatile spensieratezza dell'ape, adatte alla stagione che viene com'è adatto il silenzio alla separazione rispetto alle parole dell'amicizia. Ma l'inverno non viene soltanto per la natura, anche per noi c'è la stagione dell'abbandono dei festosi piaceri della luce, quando i pensieri che si rivolgono al mistero dell'oscurità diventano i nostri più intimi compagni, più di quanto lo siano le persone che conosciamo. |
J1116 (1868) / F1138 (1867)
There is another Loneliness That many die without - Not want of friend occasions it Or circumstances of Lot But nature, sometimes, sometimes thought |
C'è un'altra Solitudine Di cui molti muoiono senza - Non il bisogno di un amico la provoca O le circostanze della Sorte Ma la natura, talvolta, talvolta il pensiero |
La solitudine non è soltanto quello stato negativo a cui è destinato chi non ha affetti o non riesce a entrare in relazione con gli altri. Ce n'è un'altra, che pochi riescono a provare, non provocata dalla mancanza di un amico a dalle circostanze della vita, ma che è connaturata alla misteriosa bellezza della natura e alla altrettanto misteriosa bellezza della nostra mente pensante, quella solitudine che significa saper guardare dentro se stessi, saper cogliere quella incalcolabile ricchezza interiore non rivelabile in nessun modo con parametri mortali. |
J1117 (1868) / F1162 (1869)
A Mine there is no Man would own But must it be conferred, Demeaning by exclusive wealth A Universe beside - Potosi never to be spent |
Una Miniera c'è che Nessuno può comprare Ma dev'essere conferita, Svilendo con un'esclusiva ricchezza L'universo intorno - Potosí che non sarà mai speso |
Ancora una volta la miniera della mente, la ricchezza interiore, contrapposta ad una miniera concreta, a quelle ricchezze così ambite da chi sa vedere soltanto l'apparenza e non è in grado di estrarre niente di più che metalli luccicanti dalla terra, lasciando inutilizzati quelli ben più preziosi celati nella mente. |
J1118 (1868) / F1157 (1869)
Exhilaration is the Breeze That lifts us from the Ground And leaves us in another place Whose statement is not found - Returns us not, but after time |
La Gioia è la Brezza Che ci solleva da Terra E ci lascia in un altro posto Di cui non sappiamo le regole - Non ci rimanda, ma dopo un po' |
Nei momenti di gioia è come se fossimo trasportati in un mondo diverso, con regole che non hanno niente a che vedere con quelle che di solito guidano la vita. Non possiamo mai trattenerci molto, ma sempre, quando torniamo, abbiamo acquistato qualcosa in più di ciò che avevamo prima. |
J1119 (1868) / F1144 (1868)
Paradise is that old mansion Many owned before - Occupied by each an instant Then reversed the Door - Bliss is frugal of her Leases Adam taught her Thrift Bankrupt once through his excesses - |
Il Paradiso è quella vecchia dimora Da molti posseduta prima - Occupata da ciascuno un istante Poi si è richiusa la Porta - La Felicità è frugale negli Affitti Adamo le insegnò la Parsimonia Una volta in bancarotta per i suoi eccessi - |
La felicità ci concede soggiorni soltanto momentanei, i suoi contratti d'affitto sono centellinati e a breve termine. È una regola che l'uomo ha imparato presto, con l'esempio del suo progenitore andato subito in bancarotta a causa dei suoi eccessi. |
J1120 (1868) / F1198 (1871)
This slow Day moved along - I heard it's axles go As if they could not hoist themselves They hated motion so - I told my soul to come - |
Quel lento Giorno avanzava - Udivo le sue assi procedere Come se non riuscissero a sollevarsi Tanto odiavano il movimento - Dissi alla mia anima di venire - |
Il "lento giorno" del primo verso può essere il giorno scelto dalla morte, che trasforma la luce e il movimento in oscura immobilità, che non ama aspettare perché è precisa e ha molto da fare. Rimane un dubbio negli ultimi versi, dopo che l'anima è arrivata. Nel penultimo verso sembra come se ci si concedesse un ultimo intervallo di vita per poi rispondere alla chiamata, ma al ritorno la morte non c'è più. Forse quell'ultimo brandello di vita che ci siamo concessi l'ha fatta innervosire e se n'è andata, rimandando il suo incontro con noi, oppure la morte è sparita perché dopo quel breve intervallo, quell'ultimo momento di unione con l'anima, siamo morti e lei è ormai lontana, indaffarata con qualcun altro. Nel primo caso la sete di vita ci ha permesso, sia pure per poco, di procrastinare il momento finale, nel secondo il ritorno è solo illusorio, siamo ancora legati alla vita e ci sembra di poter tornare, ma è, appunto, soltanto un'illusione. |
J1121 (1868) / F1338 (1874)
Time does go on - I tell it gay to those who suffer now - They shall survive - There is a Sun - They dont believe it now - |
Il tempo passa - Lo dico gaia a quelli che soffrono ora - Sopravviveranno - C'è un Sole - A cui essi non credono ora - |
Stavolta il ciclo naturale, il tempo che passa, è visto in positivo: anche se è difficile crederci quando siamo avvolti nel buio della sofferenza, c'è sempre un sole che prima o poi sorgerà. |
J1122 (1868) / F1151 (1868)
'Tis my first night beneath the Sun If I should spend it here - Above him is too low a hight For his Barometer Who Airs of expectation breathes And takes the Wind at prime - But Distance his Delights confides To those who visit him |
Sarebbe la mia prima notte sotto il Sole Se dovessi passarla qui - Sopra di lui è un'altezza troppo bassa Per il suo Barometro Che Arie d'attesa respira E prende il Vento al suo apparire - Ma la Distanza le sue Delizie confida A coloro che sono in visita a lui |
Se fossi dove ora è lui sarebbe notte per me, ma una notte illuminata dal sole. Invece sono più in alto, sopra la sua tomba, un'altezza illusoria però, perché lui respira ormai un'aria dove le attese sono certezze e dove il mistero dell'inizio di ogni cosa non è più tale. Ma la distanza che ci separa è anche fonte di dolcezza, perché so che prima o poi sarà colmata. |
J1123 (1868) / F1187-1188 (1870)
A great Hope fell You heard no noise The Ruin was within Oh cunning Wreck That told no Tale And let no Witness in The mind was built for mighty Freight A not admitting of the wound A closing of the simple lid that opened to the sun |
Una grande Speranza crollò Non si udì alcun suono La Rovina fu dentro Oh scaltro Naufragio Che non profferì Parola E non ammise Testimoni La mente costruita per Carichi pesanti Un non ammettere la ferita Un chiudersi dell'umile palpebra aperta al sole |
Nell'edizione Franklin le poesie sono due: la F1187 comprende le prime due strofe, la F1188 le altre due. Nell'edizione Johnson la poesia è una, la prima strofa è di cinque versi (quarto e quinto uniti) e l'ultima di quattro (il primo finisce con "simple lid"). |
Secondo Johnson la poesia è una, per Franklin invece sono due. Propendo di più per l'ipotesi Franklin, soprattutto perché le due strofe finali mi sembrano più un'autonoma variazione sul tema che un seguito, anche se una variazione può benissimo seguire direttamente il tema. Nella prima (o nelle prime due strofe) c'è l'immagine di una sconfitta, di un dolore, di una rovina interiore che si manifesta in silenzio, senza ammettere testimoni, vissuta come una lacerazione senza possibilità di cura in una mente che, sia pure rotta a tutte le intemperie, non può evitare di affondare in quel mare oscuro e tempestoso, pur rimanendo apparentemente salda. |
J1124 (1868) / F1185 (1870)
Had we known the Ton she bore We had helped the terror But she straighter walked for Freight So be her's the error - |
Avessimo saputo il Gravame che sopportava Avremmo alleviato il terrore Ma lei più diritta camminava per il Peso Perciò suo sia l'errore - |
Per il primo verso ED segnò due varianti (poi cancellate) per "Ton", con significati sostanzialmente uguali: "weight" e "Load". Per gli ultimi due versi sono indicate varianti sostitutive: per il verso 3, "Smiled too brave for the detecting" ("Sorrideva troppo coraggiosa per rivelarlo") e "Smiled too brave for our detection" ("Sorrideva troppo coraggiosa per rivelarcelo"); per il verso 4, "Till arrested here" ("Finché non si arrestò qui") e "Till Discovered here -" ("Finché non fu Scoperto qui -"). |
Il rimpianto di non aver saputo vedere il peso che gravava sulle spalle di qualcuno che non c'è più è come diminuito da una sorta di scusante: è stata sua la colpa, perché non faceva trasparire quel peso e noi non ce ne saremmo potuti accorgere. Nelle varianti ai due versi finali le ultime parole della versione originale sono stemperate, come se ED avesse voluto eliminare quell'accusa in fin dei conti ingiusta: lei era troppo coraggiosa rivelare quel peso, e noi ce ne siamo accorti solo qui, sulla sua tomba. |
J1125 (1868) / F1186 (1870)
Oh Sumptuous moment Slower go That I may gloat on thee - 'Twill never be the same to starve Now I abundance see - Which was to famish, then or now - The difference of Day Ask him unto the Gallows led - With morning in the sky |
Oh Sontuoso istante Rallenta Ch'io possa cibarmi di te - Non sarà più lo stesso aver fame Ora che l'abbondanza vedo - Cosa sia morir di fame, dopo o adesso - La diversità del Giorno Chiedi a chi al Patibolo è condotto - Col mattino in cielo |
Un istante di felicità, di appagamento, ci lascia poi un senso di vuoto, come chi è affamato e vede davanti a sé una tavola imbandita dalla quale non può prendere che una briciola. Quale differenza ci sia fra il morire prima o dopo questa sia pur fuggevole visione, in cosa è diverso il luminoso giorno dall'oscura notte, può dirlo soltanto chi si avvia al patibolo mentre il cielo si illumina degli splendenti colori della vita. |
J1126 (1868) / F1243 (1872)
Shall I take thee, the Poet said To the propounded word? Be stationed with the Candidates Till I have finer tried - The Poet searched Philology |
Devo prendere te? disse il Poeta Alla parola che si proponeva. Mettiti in fila con i Candidati Finché non avrò spulciato di più - Il Poeta cercò nella Filologia |
Nel manoscritto la prima parola del verso 7 non è in maiuscolo. |
ED racconta il suo rapporto con le parole. Con quelle parole che ronzavano continuamente nella sua mente e che avevano bisogno di essere ordinate prima di diventare poesia. Lo fa da par suo, mettendo in scena direttamente una parola, che si fa avanti e si propone come quella giusta. Ma il poeta non deve avere fretta, deve anche essere capace di mettere in riga le parole più audaci, quelle che sembrano dire "eccomi qua, sono io quella che cercavi". Ma poi, negli ultimi versi della poesia, il lavoro certosino fatto sulla "filologia" (che qui rappresenta chiaramente quel dizionario sempre così usato e letto) sbiadisce di fronte all'attimo del riconoscimento, quando la parola a lungo cercata si presenta da sola, senza essere stata invitata, perché gli angeli, le parole che rendono una poesia qualcosa di diverso dal semplice parlare o scrivere, non si manifestano se non quando sono "nominati", nel doppio significato di "chiamati, pronunciati" e di "eletti, scelti". |
J1127 (1868) / F1146 (1868)
Soft as the massacre of Suns By Evening's sabres slain |
Sommesso come il massacro di Soli Dalle sciabole della Sera assassinati |
Due versi che sembrano giocare col suono sibilante della "s" per descrivere qualcosa che è insieme terribile e sommesso, crudele e inevitabile. Non può non venire in mente la morte, che uccide gli esseri illuminati dalla vita così come la sera fa con il sole. |
J1128 (1868) / F1150 (1868)
These are the Nights that Beetles love - From Eminence remote Drives ponderous perpendicular His figure intimate - The terror of the Children The merriment of men Depositing his Thunder He hoists abroad again - A Bomb upon the Ceiling Is an improving thing - It keeps the nerves progressive Conjecture flourishing - Too dear the Summer evening Without discreet alarm - Supplied by Entomology With it's remaining charm |
Queste sono le Notti che gli Scarabei amano - Da Altezze remote Spinge ponderosa a perpendicolo La sua figura familiare - Il terrore dei Bambini Il divertimento dei grandi Nel depositare il suo Tuono Si solleva in alto di nuovo - Una Bomba sul Soffitto È una cosa stimolante Mantiene i nervi eccitati La congettura prospera - Troppo sterile la sera d'Estate Senza un discreto allarme - Fornito dall'Entomologia Col suo fascino che resta |
Uno scarabeo (volante? dalla descrizione dei versi lo immagino più come un moscone) si aggira per casa, scende, risale, sbatte contro il soffitto, fa paura ai bambini e diverte i grandi ma, soprattutto, rende più eccitanti le serate estive, altrimenti così noiose che ce ne saremmo andati presto a letto; così invece siamo stimolati a restare svegli, a pensare, a far viaggiare la nostra mente non nel mondo della noia ma in quello dell'immaginazione e della fantasia. |
J1129 (1868) / F1263 (1872)
Tell all the truth but tell it slant - Success in Circuit lies Too bright for our infirm Delight The Truth's superb surprise As Lightning to the Children eased With explanation kind The Truth must dazzle gradually Or every man be blind - |
Di' tutta la verità ma dilla obliqua - Il successo sta in un Circuito Troppo brillante per la nostra malferma Delizia La superba sorpresa della Verità Come un Fulmine ai Bambini chiarito Con tenere spiegazioni La Verità deve abbagliare gradualmente O tutti sarebbero ciechi - |
La verità va detta, ma non in modo diretto. È sempre meglio usare un giro di parole, una metafora, perché la verità nuda e cruda sarebbe troppo splendente per le nostre capacità. Per essere certi di farci comprendere dobbiamo agire come se dovessimo rendere chiaro a un bambino il fulmine che gli fa così paura, spiegandogli a poco a poco l'apparente mistero che lo produce. Dobbiamo perciò usare gradualità, perché sappiamo che una luce troppo violenta e improvvisa renderebbe gli uomini ciechi. |
J1130 (1868) / F1156 (1869)
That odd old man is dead a year - We miss his stated Hat - 'Twas such an evening bright and stiff His faded lamp went out - Who miss his antiquated Wick - Oh Life, begun in fluent Blood |
Quel vecchio singolare è morto da un anno - Ci manca il suo familiare Cappello - Era una serata così luminosa e rigida Quando il suo fioco lume si smorzò - A chi manca il suo antiquato Stoppino - Oh Vita, cominciata in un Sanguigno fluire |
Un vecchio singolare, appartato, moriva un anno fa. Di lui ricordiamo l'apparenza, quel familiare cappello che accompagnava le nostre giornate. Chissà se a qualcuno manca veramente: amici canuti come lui o una moglie ormai indurita dall'età. Eppure quel vecchio ormai raggrinzito è stata una vita, iniziata con l'impetuoso fluire del sangue che scalda e ravviva. Ma la vita poi si consuma quasi sempre in una torpida abitudine: osservandone il percorso, il risultato finale appare di gelida e fuggevole materia. |
J1131 (1868) / F1134 (1867)
The Merchant of the Picturesque A Counter has and sales But is within or negative Precisely as the calls - To Children he is small in price And large in courtesy - It suits him better than a check Their artless currency - Of Counterfeits he is so shy Do one advance so near As to behold his ample flight - |
Il Mercante dell'Immaginazione Una Cassa ha e vende Ma è al banco o si nega Esattamente come i clienti - Per i Bambini è piccolo nel prezzo E grande in cortesia - Gli si conviene meglio di un assegno La loro spontanea moneta - Alle Contraffazioni è così attento Che provi una ad avvicinarsi Tanto da scorgere il suo ampio volo - |
Chi vende i frutti dell'immaginazione, come il poeta, non è un mercante come gli altri, perché non è sempre disponibile, si concede e si nega esattamente come fanno i suoi clienti. La moneta che apprezza di più è quella spontanea, dei bambini e di chi sa cogliere senza pregiudizi la sua mercanzia. Un'altra è poi la sua caratteristica: è alieno dalle contraffazioni, ed è attento a non far avvicinare ai suoi ampi voli di fantasia tutto ciò che odori di falsità e ipocrisia. |
J1132 (1868) / F1143 (1868)
The smouldering embers blush - Oh Heart within the Coal Hast thou survived so many nights? The smouldering embers smile - Soft stirs the news of Light |
Le occultate braci rosseggiano - Oh Cuore celato nel Carbone Sei sopravvissuto a così tante notti? Le occultate braci sorridono - Soffice vibra l'annuncio della Luce |
Il manoscritto è ricco di varianti interne (ne ho accolta una: al verso 2 "Heart" al posto di "Cheek") e con un'alternativa per gli ultimi due versi: "This requisite has Fire that lasts / It must at first be true - ("Questo requisito ha il Fuoco che resiste / Deve dall'inizio essere sincero -"). |
Johnson scrive: "È possibile che ED abbia scritto la poesia quando seppe che Charles Wadsworth stava lasciando San Francisco per tornare sulla costa orientale." È solo un'ipotesi, resa però plausibile dal fuoco, celato ma sempre ben vivo ("smouldering" significa "che brucia senza fiamma, che cova sotto la cenere"), descritto dai versi. Quel fuoco resistente al tempo che in una versione dura certamente di più di quello che Prometeo rubò agli dei, e nell'altra riesce a durare perché acceso da una passione sincera e per questo indistruttibile. |
J1133 (1868) / F1155 (1869)
The Snow that never drifts - The transient, fragrant snow That comes a single time a Year Is softly driving now - So thorough in the Tree Like Winter as a Face Were every Storm so sweet |
La Neve che mai si accumula - La transitoria, fragrante neve Che arriva una sola volta l'Anno Morbida s'impone ora - Tanto pervade l'albero Invernale come un Volto Fosse ogni Tempesta così dolce |
Non tutte le nevi sono uguali, c'è quella che sembra insediarsi e ammantare tutto e c'è n'è invece un'altra, più rara, che cade dolcemente e imbianca di notte un albero. Una neve che sembra essere l'annuncio di febbraio, il mese più rigido dell'anno, un volto antico e austero tornato a rivivere nel perenne ciclo della natura, senza però liberarsi da quella gelida solitudine che gli è propria. Ma poi ci accorgiamo che non è così: quella neve cade per poi scomparire, e allora ci rendiamo conto che se la neve fosse soltanto questa fragrante e transitoria imbiancata, se ogni tempesta che ci investe fosse così dolce e inoffensiva, non saremmo capaci di attribuirle il suo giusto valore, perché la vita è fatta di contrasti e una pena diventa buona, positiva, se riusciamo a custodirla nella memoria e a confrontarla con la gioia, che altrimenti non riusciremmo ad apprezzare pienamente. |
J1134 (1868) / F1152 (1868)
The Wind took up the Northern Things And piled them in the South - Then gave the East unto the West And opening his mouth The four Divisions of the Earth Did make as to devour While everything to corners slunk Behind the awful power - The Wind unto his Chamber went Again the smoke from Dwellings rose |
Il Vento prese le Cose del Nord E le ammucchiò a Sud - Poi diede l'Est all'Ovest E aprendo la bocca Le quattro Suddivisioni della Terra Fece come per divorare Mentre ogni cosa negli angoli strisciava Dietro la tremenda energia - Il Vento nella sua Stanza rientrò Di nuovo il fumo dalle Dimore salì |
La vivida descrizione di una tempesta che, com'è venuta, si ritira, lasciando intatta la natura, presto dimentica dello scompiglio. |
J1135 (1868) / F1137 (1867)
Too cold is this To warm with Sun - Too stiff to bended be. To joint this Agate were a work - Outstaring Masonry - How went the Agile Kernel out |
Troppo freddo è Per scaldarsi al Sole - Troppo rigido per essere piegato. Congiungere quest'Agata sarebbe un'opera - Da sconcertare l'Arte Muraria - Come uscì l'Agile Nocciolo |
Un nocciolo somiglia a una pietra dura, è freddo, rigido, difficile farne qualcosa. Lo vediamo vicino al guscio da dove è uscito, ma niente ci indica la strada che ha seguito: il guscio non è ammaccato, non ci sono strappi o pieghe, c'è soltanto un piccolo foro, da dove evidentemente è sgusciato via con agile leggerezza. Leggendo l'ultima strofa non ho potuto fare a meno di pensare a un parto: il neonato è uscito dal suo confortevole guscio e là rimane solo un piccolo foro: sembra un asterisco e appare così inadeguato alla bisogna. |
J1136 (1869) / F1130 (1866)
The Frost of Death was on the Pane - "Secure your Flower" said he. Like Sailors fighting with a Leak We fought Mortality - Our passive Flower we held to Sea - We pried him back Till all her helpless beauty bent We hated Death and hated Life |
Il Gelo della Morte era sul Vetro - "Salva il tuo Fiore" disse. Come Marinai che lottano con una Falla Combattemmo la Mortalità - Il nostro passivo Fiore assicurammo al Mare - Tentammo di staccarlo Finché l'indifesa bellezza si piegò Odiavamo la Morte e odiavamo la Vita |
Il fiore della nostra vita è minacciato dalla morte. Facciamo di tutto per difenderlo, cerchiamo di legarlo alle possenti forze della natura, ma il gelo s'infiltra ovunque ed è più forte di qualsiasi potere a noi concesso. Alla fine, quando vediamo il fiore ormai vinto, abbiamo un ultimo sprazzo di energia vitale, sostenuto dalla rabbia, e dalla consapevolezza, di dover cedere alla nostra nemica. È questo il tormento, un sentimento di angoscia e di impotenza di fronte all'ineluttabilità del binomio vita-morte, che non lascia scampo perché non c'è nulla che ci permetta di sfuggirgli, nessun luogo dove andare se non quello che ospita la vita e quello oscuro e misterioso dove è di casa la morte. L'ultima strofa è un disperato, e bellissimo, grido di dolore contro la nostra impotenza di fronte al destino. |
J1137 (1869) / F1160 (1869)
The duties of the Wind are few - To cast the ships, at Sea, Establish March, the Floods escort, And usher Liberty. The pleasures of the Wind are broad, The kinsmen of the Wind are Peaks The limitations of the Wind |
I doveri del Vento sono pochi - Spingere le navi, in Mare, Insediare Marzo, le Maree scortare, E annunciare la Libertà. I piaceri del Vento sono vasti, I congiunti del Vento sono i Picchi I limiti del Vento |
Oltre alla copia riportata sopra, ce n'è un'altra inviata a Susan e limitata ai primi quattro versi. |
Nelle prime tre strofe la descrizione del vento è limitata alle sue caratteristiche fisiche, concrete, mentre nell'ultima ED confessa di non sapere quale possa essere il destino di questo fenomeno naturale che diventa simbolo di tutta la natura: sembra troppo antica e saggia per sottostare al sonno eterno a cui siamo destinati noi, ma non possiamo sapere se anche lei sarà comunque destinata a scomparire. |
J1138 (1869) / F1163 (1869)
A Spider sewed at Night Without a Light Upon an Arc of White - If Ruff it was of Dame Of Immortality |
Un Ragno cuciva di Notte Senza una Luce Su un Arco di Bianco - Se Gorgiera fosse di Dama D'Immortalità |
Con un'ardita metafora l'affascinante e misteriosa ragnatela diventa "fisionomia", segno, insieme concreto e impalpabile, dell'immortalità. Sia l'una che l'altra possono essere ornamento di vita (eterna) o custodia di morte, e soltanto il creatore di ciascuna di esse, il ragno e Dio, ne conosce il mistero. |
J1139 (1869) / F893 (1865)
Her sovreign People Nature knows as well And is as fond of signifying As if fallible - |
Il suo Popolo sovrano La natura conosce molto bene E vezzeggia il più significativo Anche se fugace - |
Biglietto inviato a Susan (L336), probabilmente con un fiore. Ai versi è anteposta la frase: "Rare to the Rare -". |
Gli ultimi due versi non sono facili da interpretare. Nelle due versioni che conosco, entrambe di Silvio Raffo, sono tradotti così: "e non si stanca mai di farne mostra / come se quello potesse sfuggirle" (Geometrie dell'estasi) e "ed ama indicarlo / come se si potesse, lei, sbagliare -" (Meridiani). |
J1140 (1869) / F1164 (1869)
The Day grew small, surrounded tight By early, stooping Night - The Afternoon in Evening deep It's Yellow shortness dropt - The Winds went out their martial ways The Leaves obtained excuse - November hung his Granite Hat Upon a nail of Plush - |
Il Giorno diventò piccolo, circondato tutto Dalla precoce, incombente Notte - Il Pomeriggio in Sera profonda La sua Gialla brevità distillò - I Venti smorzarono i loro passi marziali Le Foglie ottennero tregua - Novembre appese il suo Cappello di Granito A un chiodo di Felpa - |
L'arrivo dell'inverno: la notte arriva precocemente, il tramonto diventa più breve, i venti si smorzano e danno tregua alle foglie e novembre appende il suo cappello, di granito perché gelido e simile a una lapide che indica la morte dell'estate, a un chiodo che sembra fatto di soffice, felpata, neve. |
J1141 (1869) / F1293 (1873)
The Face we choose to miss - Be it but for a Day As absent as a Hundred Years, When it has rode away - |
Il Volto che scegliamo di trascurare - Sia pure per un Giorno È assente come da Cent'Anni, Quando è volato via - |
Ogni istante è importante per una persona cara, perché una volta che se n'è andata è come se fosse assente da sempre. |
J1142 (1863) / F729 (1863)
The Props assist the House - Until the House is Built - And then the Props withdraw - And adequate - Erect - The House support itself - |
I Sostegni assistono la Casa - Finché la Casa è Costruita - E allora i Sostegni si ritirano - E adeguata - Eretta - La Casa si sostiene da sé - |
Il ciclo della vita come una casa in costruzione. Per entrambe il completamento significa sia lo sparire dei sostegni, delle impalcature, di tutto ciò che è servito per costruirle, sia l'inizio di un'esistenza autonoma: per la casa il sostenersi ormai da sola, per la vita il trasformarsi in anima immortale, che non ha più bisogno di ciò che è servito al corpo durante la parte mortale della sua esistenza. |
J1143 (1869) / F1159 (1869)
The Work of Her that went, The Toil of Fellows done - In Ovens green our Mother bakes, By Fires of the Sun - |
Il Lavoro di Lei che se n'è andata, La Fatica di Compagni finiti - In Forni verdi nostra Madre cuoce, Ai Fuochi del Sole - |
Tutto ciò che è stato compiuto in vita servirà a impastare il nostro destino immortale. Gli ingredienti riposano nelle tombe, i forni verdi alimentati dal sole e controllati da madre natura. |
J1144 (1869) / F1449 (1877)
Ourselves - we do inter - with sweet derision The channel of the Dust - who once achieves - Invalidates the Balm of that Religion That doubts - as fervently as it believes - |
Noi stessi - noi sotterriamo - con dolce derisione Il canale della Polvere - chi una volta ottiene - Invalida il Balsamo di quella Religione Che dubita - fervidamente come essa crede - |
In una lettera a Samuel Bowles (L489) preceduta da poche parole: "Dear Friend, You have the most triumphant Face out of Paradise - probably because you are there constantly, instead of ultimately - ("Caro amico, Lei ha il Volto più trionfante al di fuori del Paradiso - probabilmente perché è là costantemente, invece che da ultimo -"). |
Se accettiamo l'ipotesi di una lettera riferita ad una foto di Bowles, ne risulta un singolare connubio: le frasi iniziali esaltano il volto di chi è ritratto, affermando che è il più "trionfante" di questa terra ("out of Paradise" si può intendere così, ma anche come "al di fuori di quelli che si possono vedere in Paradiso"), mentre i versi descrivono la consapevolezza della morte (una sorta di auto-seppellimento), che, una volta ottenuta, rende effimeri tutti i nostri dubbi, coltivati con lo stesso fervore col quale coltiviamo la fede. Il collegamento è nel primo verso, in quella "dolce derisione" che sembra l'unico modo in cui può trattare la morte un volto "trionfante" già su questa terra, come se avesse in visto in anticipo, qui, ciò che altri potranno vedere soltanto là. |
J1145 (1869) / F1145 (1868)
In thy long Paradise of Light No moment will there be When I shall long for Earthly Play And mortal Company - |
Nel tuo lungo Paradiso di Luce Non ci sarà istante In cui bramerò Svago Mondano E Compagnia mortale - |
Se veramente di là ci sarà il lungo Paradiso di luce, non avremo certo nostalgia di quello che abbiamo lasciato in terra. |
J1146 (1869) / F1161 (1869)
When Etna basks and purrs Naples is more afraid Than when she show her Garnet Tooth - Security is loud - |
Quando l'Etna si crogiola e fa le fusa Napoli è più impaurita Di quando mostra i suoi Granati Denti - La sicurezza è rumorosa - |
Una variazione su "can che abbaia non morde". Qui ED scambia Catania con Napoli, o il Vesuvio con l'Etna. Nella J1705-F1691 c'è l'errore opposto: il Vesuvio è accostato alla Sicilia. |
J1147 (1869) / F1149 (1868)
After a hundred years Nobody knows the Place Agony that enacted there Motionless as Peace Weeds triumphant ranged Winds of Summer Fields |
Dopo cento anni Nessuno riconosce il Luogo L'agonia che si svolse là Immota come la Pace La gramigna schierata trionfante I Venti dei Campi d'Estate |
Dopo poco tempo la nostra scomparsa diventa un nulla. Il dolore, l'agonia scompaiono con noi. Resta un po' di gramigna intorno alla tomba e, talvolta, qualche estraneo curioso che cerca di decifrare ciò che è scritto sulle tombe più antiche. Forse soltanto la natura, l'inconsapevole vento che continua a soffiare sui campi d'estate, ricorda la strada che porta a noi, perché ormai la memoria è scomparsa e soltanto l'istinto perenne del ciclo naturale, di quella misteriosa circonferenza in cui tutto torna, può raccogliere quella chiave caduta sull'erba. |
J1148 (1869) / F1127 (1866)
After the Sun comes out How it alters the World - Waggons like messengers hurry about Yesterday is old - All men meet as if |
Quando il Sole vien fuori Come altera il Mondo - I carri come messaggeri si affrettano in giro Ieri è vecchio - Tutti si ritrovano come se |
Ogni nuovo giorno porta con sé un rinnovamento, nella natura, nelle cose, negli uomini, e ogni volta la rinascita risveglia la voglia di ritrovarsi, di godere delle novità che la natura ci riserva. |
J1149 (1869) / F1154 (1869)
I noticed People disappeared When but a little child - Supposed they visited remote Or settled Regions wild - Now know I - They both visited And settled Regions wild - But did because they died A Fact withheld the little child - |
Notavo Gente che spariva Quando non ero che una bimba - Supponevo per visite remote O per colonizzare Regioni selvagge - Ora so - Che visitavano E colonizzavano Regioni selvagge - Ma lo facevano perché erano morti Un Fatto nascosto ai bimbi - |
L'aldilà visto come una regione remota e selvaggia, nascosta alla comprensione umana. Da piccoli si pensa che chi scompare faccia questo viaggio nel mistero volontariamente, poi si scopre che è un viaggio obbligatorio che dovremo fare tutti. Il mistero del perché la gente scompaia dura poco, lo spazio della fanciullezza, ma poi resta quello vero di mistero, quello che fa comunque restare selvaggia la regione colonizzata da chi muore. Questo perdurare del mistero si legge chiaramente nella poesia, dove ai versi della fanciullesca immaginazione (3 e 4) seguono due versi preceduti dalla consapevolezza ("Now know I") ma praticamente identici nel descrivere la sorte di chi muore. |
J1150 (1869) / F1326 (1874)
How many schemes may die In one short Afternoon Entirely unknown To those they most concern - The man that was not lost Because by accident He varied by a Ribbon's width From his accustomed route - The Love that would not try Because beside the Door Some unsuspecting Horse was tied Surveying his Despair |
Quanti schemi possono morire In un breve Pomeriggio Del tutto sconosciuti Ai più diretti interessati - L'uomo che non fu perduto Poiché per caso Variò dello spazio di un Nastrino Dal suo abituale percorso - L'Amore che non osò tentare Poiché accanto alla Porta Un qualche ignaro Cavallo era legato A scrutare la sua Disperazione |
Nell'edizione Johnson (dove la poesia è definita "in a very unfinished state") c'è un verso in più dopo il decimo: "It must be competitions" ("Dev'esserci Competizione"). Franklin omette questo verso e annota: "Le parole non cancellate tra il verso 10 e 11 ("It must be Competitions") sembrano una variante che ED adottò e poi abbandonò, ritornando alla parola che aveva usato prima di esse ("Some") per terminare il concetto." |
L'importanza del caso, dell'accadimento fortuito che può cambiare una vita, senza che il diretto interessato se ne renda conto (l'uomo che evita il pericolo solo perché fa una insignificante deviazione) o a causa di una valutazione dei fatti che magari non è quella giusta (un ignaro cavallo legato accanto alla porta che fa pensare alla visita di un rivale). |